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liguria

Liguria
Province - Regione formata da 4 province: Genova, Imperia, La
Spezia, Savona
Capoluogo - Genova
Superficie - kmq 5416
Parchi Nazionali - Nessuno
Confini:
a Ovest: Francia
a Nord: Piemonte - Emilia Romagna
a Est: Emilia Romagna - Toscana
a Sud: Mar Ligure
Territorio:
Montagna: 65% del territorio della regione
Collina: 35% del territorio della regione
La Liguria è formata da una ristretta fascia di
montagne che compongono un arco intorno
al golfo di Genova. Le aree pianeggianti sono
assai ridotte e sono formate
da sedimenti trasportati a valle dai corsi d'acqua.
Clima:
Mite
Piogge/Nevicate: piogge scarse nella Riviera
di Ponente - più abbonanti nella Riviera di
Levante
Abbondanti nevicate
La fascia montuosa protegge la Liguria dai
venti freddi del Nord rendendo il clima mite.
La brezza marina rende il clima estivo fresco e
quello invernale meno freddo.
Solamente nelle valli meno accessibili le
temperature sono più rigide.
Agricoltura:
Frutta - soprattutto nella Piana di Albenga
Ortaggi - soprattutto nella Piana di Albenga
Fiori - Riviera di Ponente
Olive
Vino
In Liguria i terreni sono coltivabili grazie alla
tecnica dei terrazzamenti: essi sono dei ripiani
di terreno pianeggiante sostenuti da piccoli
muretti.Fiori e piante
ornamentali rappresentano la metà del valore
della produzione agricola della regione.La
produzione di olio e vino, di ottima qualità, è
sempre meno importante dal punto di vista
quantitativo.
Allevamento e
agricoltura
Pesca:
La formazione del terreno limita moltissimo l’attività agricola, oltretutto la parte coltivabile già
molto ristretta è stata insediata dagli stabilimenti industriali e dagli impianti turistici
Anche se tutta la popolazione vive nella costa, la pesca ha una scarsa importanza nell’economia
ligure, sia a causa della composizione dei fondali nei pressi delle coste, che precipitano subito a
profondità proibite, sia per i pochi tipi di pesce che si possono trovare, come le sarde, gli sgombri
e le alici
CUCINA LIGURE
Volendo riassumere si può affermare che la gastronomia della Liguria si contraddistingua per sei grandi elementi:
• le erbe selvatiche spontanee del territorio (maggiorana, salvia, rosmarino, alloro, timo ecc.) e i prodotti dell'orto di
casa (cipolle, patate, basilico, melanzane ecc.)
• le primizie delle coltivazioni e dei boschi (basilico, pomodori cuore di bue, zucchine trombette, asparagi e carciofi
albenganesi, funghi, tartufi della Valbormida, frutta fresca e frutta secca)
• l'olio d'oliva
• i prodotti farinacei (focacce, farinate, torte salate ecc.)
• la vasta gamma di paste secche e fresche
• il pescato del mare (acciughe, gamberi, polpi, moscardini, seppie, muscoli, triglie ecc.) e la selvaggina (data l'alta
boscosità)
Dop: denominazione d'origine protetta
Sono prodotti DOP:


Olio extravergine di oliva "Riviera Ligure"
Basilico genovese.
Igp: indicazione geografica protetta
Sono prodotti IGP:


Acciughe sotto sale del mar Ligure
Focaccia col formaggio di Recco
Focaccia col formaggio di Recco
La focaccia col formaggio di Recco è la ricetta tipica di questo borgo in provincia di Genova, sulla riviera ligure. Si
tratta di una focaccia sottilissima, farcita con formaggio fresco simile alla crescenza, che in cottura si scioglie
diventando cremoso.
La preparazione e la storia
Questa preparazione ha una storia molto antica, dato che le prime notizie risalgono all’epoca della Terza
Crociata: “Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189… la cappella dell’Abbazia di San Fruttuoso accoglieva i
crociati liguri per un solenne Te Deum prima della partenza della flotta per la Terra Santa… Sulle bianche
tovaglie di lino ricamate facevano bella vista i piatti di peltro e di rame, zuppiere di ceramica e di coccio
colme di ogni bendidio: pagnotte di farro ed orzo impastate con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di
pesce, agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa (la focaccia col formaggio)… ”.
A quei tempi gli abitanti di Recco cercavano riparo nell’immediato entroterra per sfuggire alle incursioni dei
pirati saraceni. Per sfamarsi dovevano affidarsi a ciò che la natura metteva loro a disposizione. Tra i diversi
prodotti avevano olio, farina e formaggetta e con questi hanno creato una pasta ripiena di formaggio cotta su
una pietra di ardesia coperta: ecco l’antenata di quella che oggi è la focaccia di Recco col formaggio. Proprio
per la sua origine, fino ai primi del Novecento veniva preparata solo il 2 novembre e distribuita gratuitamente
alla popolazione.
Arriviamo così alla fine del 1800 e ritroviamo la focaccia nei cinque forni che all’epoca si trovavano sul
territorio cittadino. Uno di questi, il panificio Moltedo (aperto ininterrottamente dal 1874 e arrivato ormai alla
quarta generazione) esiste ancora oggi. Sempre in questo periodo a Recco aprono le prime trattorie e
naturalmente la focaccia col formaggio viene proposta anche nei loro menù. Da qui la popolarità della
focaccia è andata sempre crescendo, sia grazie ai panifici che ai ristoratori.
In particolare, è da Manuelina che troviamo la focaccia al formaggio come la conosciamo ancora oggi.
Le caratteristiche
La focaccia col formaggio di Recco è composta di due sottili strati di pasta non lievitata, farciti prima della cottura con
stracchino o crescenza. La prescinseua, formaggio ligure che si utilizza nel ripieno di alcuni tortelli, è ritenuto troppo
liquido e acidulo e quindi non viene utilizzato.
La cottura è molto veloce, scioglie il formaggio che fuorisce dalle fessurine create ad hoc in superficie e bruciacchia
leggermente la pasta rendendola ancora più gustosa.
L’utilizzo di una farina forte e il riposo dell’impasto fanno sì che la sfoglia diventi elasticissima e quindi si possa
tendere moltissimo fino a diventare molto sottile.
La ricetta
Ponete la farina in una grossa ciotola. Unite al centro l’olio, il sale, lo zucchero e l’acqua, poco a poco, lavorando fino a
ottenere un impasto morbido ed omogeneo, asciutto ma soffice. Copritelo con la ciotola rovesciata e lasciatelo riposare
a temperatura ambiente per circa un’ora. Trascorso il tempo di riposo, accendete il forno a 250°C. Dividete l’impasto in
due parti e stendete la prima in una sfoglia molto sottile. Si procede così: si può assottigliare leggermente con il
mattarello, ma poi occorre allargare la sfoglia tendendola tra le mani, sfruttandone il peso e l’elasticità. La farina forte
aiuterà a far sì che l’impasto sia elastico e non si spezzi. Sul primo strato, già poggiato su una placca da forno
leggermente unta o foderata di carta forno, deponete il formaggio a cucchiaini distanziati regolarmente. Poi procedete
con il secondo strato di pasta, ugualmente assottigliato. Saldate i bordi e poi ricavate con la punta delle dita dei piccoli
“strappi” sulla superficie della focaccia. Spennellate con poco olio e infornate. Ci vorranno 8-10 minuti al massimo.
Controllate solo la doratura della superficie, perché la focaccia deve restare morbida.
I VINI
Il territorio della Liguria è quasi interamente montuoso e collinare, ed è ricoperto per il 70% da foreste, pertanto la
regione ha una scarsa vocazione agricola. Tuttavia la vite è coltivata da secoli in Liguria, producendo una discreta
varietà di vini, alcuni di particolare pregio..
Vino rosso:
Vino Rossese Riviera Ligure di Ponente

Colore rosso rubino chiaro. Odore ampio, intenso, persistente, fine, fruttato, con sentori di rosa, fragola, lampone uniti a
una tenue vinosità. Il sapore risulta asciutto, sapido ma discretamente morbido, piacevolmente caldo, di equilibrata
struttura, continuo, con tipico fondo amarognolo.
Alcolicità minima: 11%;
acidità totale minima: 5 per mille.


Zona di produzione:Comuni della Riviera di ponente
Lavorazione:Viene prodotto con uve del vitigno omonimo (Rossese, 95%) e un massimo del 5% di uve rosse non
aromatiche, purché presenti nei vigneti e autorizzati e/o raccomandati per le province di Genova, Savona e Imperia.
Sull'etichetta può essere inserita la sottodenominazione geografica Riviera dei fiori, Albenganese e Finalese, se ottenuto
con uve prodotte nelle rispettive zone.
Inoltre, anche i produttori aventi vigneti nella zona doc Rossese di Dolceacqua o Dolceacqua, possono, in alternativa,
produrlo.
Curiosità:Abbinamenti gastronomici
Vino rosso secco adatto ad accompagnare primi piatti come i ravioli alla genovese, trenette (fettuccine) e risotti al ragù
di carne, cannelloni e portate come la cima genovese, la vitella con funghi e molti altri piatti della cucina regionale
italiana.

Come servirlo e conservarlo
È consigliabile servirlo ad una temperatura di 16°-17°C, in bicchieri a calice con stelo medio.
In cantina, le bottiglie vengono poste in posizione coricata, nei ripiani adibiti ai vini rossi.
Il tempo ottimale per il consumo è da uno a due anni, a seconda dell'annata.
VINO BIANCO:
Vermentino Doc
Denominazione
Vermentino DOC
Vinificazione e
Affinamento
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e
costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di
qualità. Dopo la vendemmia segue una breve macerazione pellicolare in pressa e
la classica vinificazione in bianco in vasche di acciaio e senza l’aggiunta di
solfiti. Dopo un breve affinamento in acciaio il vino viene imbottigliato nella
primavera successiva alla vendemmia.
Colore
Limpido giallo paglierino con riflessi verdolini, talvolta dorati.
Profumo
Fruttato, con sentore di cedro, frutta bianca, pesca gialla matura, albicocca,
mela cotogna, mandorla, erbe e fiori campestri, finocchio selvatico, salvia,
rosmarino, ginestra.
Alcol
10,50 % Vol
Acidità
4,5 g/l
Abbinamenti
Vino bianco secco a tutto pasto, ottimo con il pesce e i crostacei e pietanze
delicate e pasticceria secca.
Temperatura
ideale di Servizio
8-10 °C