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appunti sociologia

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SOCIOLOGIA 13/04
COMPORTAMENTI COLLETTIVI
Distinti in comportamenti collettivi di aggregato e comportamenti collettivi di gruppo.
c.c. di aggregato sono quei comportamenti che possiamo definire guardando a ciò che produc
e lo stare insieme degli individui senza perdere la soggettività. È un aggregato di persone che
non può essere considerato un insieme solidale cioè come persone che agiscono avendo un ob
iettivo comune ed elaborato collettivamente. Questa definizione ha delle Sfumature che ci fan
no definire alcuni comportamenti comportamenti collettivi di aggregato come comportamenti
di gruppo. esempio individui che fumano: quelli che fumano perche fumano ciascuno singola
rmente o una massa di individui che fumano senza stimolo comune ma solo per il piacede del
la sigaretta o possono essere considerati con riferimento ad una moda, mood, cultura ecc?
Il fatto di distinguere tra c. Di agg e c. Di gruppo ci permette anche di vedere dove sfumano e
d è importante per chiederci perchè sfumano e cosa interviene sulla sfumatura ecc.
Comportamenti di aggregato possono essere considerati la folla, la massa, la moda, comporta
menti di panico ecc. Quando osserviamo il c. Collettivo messo in atto da alcuni individui e lo
definiamo come il comportamento del tipo folla non dobbiamo pensare che la folla è quell’ins
ieme di persone caratterizzate dalla mancanza di capacità che non sanno ragionare. E? Quel ti
po di c. Collettivo in cui stanno e agiscono individui che rispondono ad un impulso emotivo
ma gli stessi individui che in una determinata situazione hanno un comportamento collettivo i
dentificabile come folla, in un altro momento della loro vita possono avere un comp collettiv
o definibile come pubblico. Ci serve per capire Quando e in quali condizioni si attivano i mec
canismi che ci fanno agire in funzione di stimoli emotivi o individui che agiscono in relazion
e a stimoli che vengono mediati dal ragionamento.
FOLLA E PUBBLICO: servono nello studio dei fenomeni politici, della comunicazione ecc..
la folla è quel comportamento collettivo definibile a partire da azioni individuali che rispondo
no a uno stimolo emoivo. il pubblico com. Collet che osserviamo quando gli individui stanno
attivando il ragionamento, condividendo una scelta. c’è una mediazione della ragione e del ra
ginamento che fa si che ci si sia il tempo necessario per avere un comportamento, intelligente
, critico, non impulsivo e quindi meno pericoloso. Gli studi sulla folla cominciano quando si s
viluppano i grandi contesti urbani e i cittadini nella città appaiono scoordinati, amorfi, e si te
mono come attori di fenomeni destabilizzanti per l’equilibrio collettivo. I comportamenti di ti
po folla, non mediati dalla ragine e istintivi, verranno considerati essere uno dei fattori dei tot
alitarismi. Il pubblico è quell’insieme di persone che attuano un comportamento razionale. Q
uesto tipo di comp. collett. è considerato il comportamento che da fondamento alla democrazi
a, alla partecipazione politica democratica. Tipo di comportamento che vine spesso messo in
relazione all’idea di sfera pubblica (cap 13)
Il pubblico è l’insieme di cittatini che ragionano, che argomentano, che prendono decisioni su
lla base di un’atteggiamento razionale. è quindi l’insieme di individui che danno origine alla s
fera pubblica: uno spazio di discorsi che i cittadini fanno tra di loro e che ha a che vedere co
n l’interesse dei cittadini stessi, discusso, elaborato e individuato attraverso il ragionamento e
il discorso. Nella sfera pubblica i cittadini discutono tra di loro di argomenti che gli interessan
o singolarmente e collettivamente. Attraverso il ragionamento, i cittadini della sfera pubblica
si mettono d’accordo su come perseguire i loro interessi e su ciò che è di interesse collettivo a
partire dalla capacità di individuare degli interessi individuali: individuiamo un interesse, ci
mettiamo d’accordo sul fatto che questo interesse sia di tipo collettivo e questo accordo che u
n interesse individuale è interesse di tutti si costruisce attraverso il ragionamento. Quando par
liamo di pubblico dobbiamo liberare il concetto di pubblico dall’idea del pubblico dei mezzi
di comunicazione. Questo aggregato di persone che stanno insieme, e che dal loro stare insie
me ed incontrarsi e discutere, parlare e condividere prospettive, riescono a mettere a fuoco qu
ello che è l’inrteresse collettivo, è il substrato della democrazia moderna. Secondo Yugenaber
nas che ne studiò la storia dalle origini alla crisi di questo aggregato di individui che chiamia
mo pubblico, nasce in europa nelle principali città tra 600 e 700 ed è costutuito da brghesi che
nei caffè discutono animatamente tra di loro dei loro interessi commerciali arrivado a definnir
e i loro privati interessi commerciali come interessi che se si riuscisse a riconoscerli dal siste
ma politico sarebbero interessi di tutti. dice Habernas è la pubblica argomentazione razionale
che fa si che ci si metta d’accordo su degli interessi privati con la pubblica argomentazione
razionale i privati riconosce sull’accordo come interessi di tutti. LA pubb arg raz ci permette
di metterci daccordo come se fossimo tra pari e da privati: cosa significa? Nel momento in cu
i stiamo discutendo di qualcosa che ci interessa dobbiamo sospendere le differenze tra di noi
e quindi fare come se fossimo tra pari cioè portatori di interessi che provengono dalla sfera pr
ivata ma anche privi di appartenenza, dal termine della parola PRIvati. Se ci comportiamo pri
vi di appartenenze possiamo raccogliere un accordo su qualcosa che ci interessa privatamente
, da borghesi, e lo possiamo raggiungere soltanto se ne parliamo insieme in un contesto di co
mpresenza, ne discutiamo civilmente, attraverso un discorso e comunicazione. Lo possiamo f
are solo se siamo nelo stesso contesto argomentativo e deve avvenire in un luogo pubblico ci
oè controllabile da tutti e sotto gli occhi di tutti. Prendiamo parola sulle nostre questioni intim
e, private, i commerci e la nostra situaz economica, e ne discutiamo davanti agli altri, parland
one davanti a tutti, esponendoci, solo così possiamo raggiungere l’accordo. Anna arent scrive
cos’è una polis: “solo quando le azioni non sono brutali e le parole non saranno volgari noi sa
remo una polis’’ : civis: che avviene insieme, attraverso il confronto. Nesso tra PAROLA E
AZIONE. la sfera pubblica dunque agiscono civilmente (azioni non brutali) questa sfera del d
iscorso orientata all’intesa è una sfera che nasce appunto tra 600 700. Questa sfera nasce graz
ie all’esistenza di spazi pubblici. Prima c’erano i salotti delle famiglie aristocrazia ma erano c
hiusi. la sfera pubblica nasce se ci sono spazi aperti ed è uno dei requisiti fondamentali per l’e
sistenza di questo spazio. La conquista degli spazi per stare insieme è la conquista per la poss
ibilità di fare sfera pubblica perchè solo nella compresenza, guardandosi negli occhi, (dice Ha
bernas) ci si può fidare. E’ nella sfera pubb che si coscruisce la partecipazione politica. Le cri
tiche a Haber sono che lui considerava idealtipica la sfera pubblica ed era anche un ideale ver
so cui tendere cioè idea che le società dovevano avere spazi di discussione di questo tipo, co
me base del pensiero. Critica che questi spazi in origine non erano aperti, prima solo i borghe
si, i caffe dei borghesi erano diversi dai caffe dei proletari, non vi accedevano le donne. Non s
ono spazi veramente aperti ma spazi di appartenenza e perdono la caratteristica di sfera pubbl
ica, nel momento in cui sono spazi di appartenenza.
Nella sfera pubblica si costruiscono le FORME DELLA PARTECIPAZIONE POLITICA del
la modernità cioè I MOVIMENTI E I PARTITI che nascono in relazione alla possibilità che
ci sia una sfera pubblica in cui gli individui siano in grado di discutere tra loro di tutto cio che
li riguarda collettivamente e quindi La partecipaz politica ha a che vedere con un comportam
ento collettivo di gruppo che noi definiamo di tipo pubblico. Problema per Habermas: la sfer
a pubblica delle origini, quella critica dei borghesi entra in crisi nel momento in cui subentra l
a rappresentanza degli interessi perchè dice Habern che la sfera pubblica è vitale, viva finchè
ciascuno di noi può argomentare sulla sua idea, sul suo bisogno o sul suo interesse, dimostran
do a tutti gli altri di non avere della appartenenze, di essere un privato, di non avere un interes
se politico (questo momento storico è ancora precedente alla rappresentanza, agli organismi d
i rappresentazione degli interessi strutturati. Nella sfera pubblica il privato, il singolo, si fa po
rtatoe del suo bisogno della sua sfera intima, interesse che viene consideato vitale e che ha a
che fare con la sopravvivenza (Habern). Questo interesse è vitale, quindi ci fa avere l’obiettiv
o di farlo diventare istanza di cui il potere deve farsi carico, senza ffidarlo alla rappresentanza
di altri perchè ancora non siamo nella fase della rappresentanza. Nel momento in cui intervie
ne la rappresentanza di un interesse privato, la sfera pubblica dei pubblici cittadini vine colon
izzata dagli interessi delle rappresentanze intermedie e c’è un piccolo momento di crisi. Vien
e colonizzata dagli stessi rappresentanti che dovrebbero aiutarci a realizzare i nostri interessi.
Dice Habern nella modernità in cui ci troviamo a vivere adesso, modernità incompiuta perche
non è riuscita a trovare i canali e le forme orientati all’intesa. Per lui non è impossibile ma no
n ci riusciamo. Perchè la sfera pubblica non si attiva? perchè l’intermediazione inserisce quel
carattere strumentale di razionalità orientata all’interesse che è diverso dalla razionalità orient
ata all’intesa, cioè mettersi d’accordo in base ai principi universalistici. Il fatto stesso che sia
mo individui che cominucano ci permette di metterein atto discorsi orientati all’intesa.
- Io sono disoccupata e la mia istanza è quella di trovare lavoro, ma la mia istanza è poc
o credibile finchè è solo la mia istanza. Se io dico la mia disoccuppazione è frutto di u
na legge quindi come la tua disocuppazione e quindi la dobbiamo portare all’attenzion
e del potere per far si che cambi la legge che ci ha portato al precariato. –
Perchè non si attiva questo percorso? Habermas risponde che il problema è la conolizzazione
della sfera pubblica da parte degli interessi privati, commerciali ecc e da parte dei mezzi di co
municazione di massa che hanno inciso sulla capacità che gli individui hanno di riconoscere i
propri bisogni e discuterli dal basso cosi che la sfera pubblica diventa una sfera in cui si discu
tono opinioni su temi portati dall’alto. Tutto quello di cui noi oggi discutiamo, non è un nostr
o problema ma è il problema di cui ci dicono che ci si deve occupare. Non siamo più in grado
di capirei n che senso quel problema sia un problema perchè vengono veicolati dal sistema co
municativo.
Cosa resta della possibilità di fare politica alla sfera pubblia? Per habermas la sfera pubb è un
residuo, come possibilità dei cittadini di fare politica dal basso. Per Haber la politica la fanno
i partiti politici e le istituzioni di rappresentanza perchè la sfera pubblica non è in grado di rip
rodurre istanze che siano capaci di mutamento. Es del movimento femminista o studentesco.
Una delle urgenze che può far vivere la sfera pubblica è l’ecologia (es referendum sul nuclear
e) vince sempre l’orientamento che impedisce al nucleare di andare avanti perche è un urgenz
a e tutti siamo d’accordo che valgano la vita. LA sfera pubb la sfera della cittadinanza, della s
fera piu o meno attiva.
I MOVIMENTI sono forme della partecipazione politica che cresce e si sviluppa nella sfera p
ubblica. Cioè dentro quella particolare sfera del discorso che consente di fare azioni comuni o
rientae al cambiamento politico.
DISTINZIONE TRA PARTITI E MOVIMENTI
I movimenti politici si distinguono dai partiti. Perchè la caratterist del movimento politico è q
uella di essere un aggregato di gruppo orientato al perseguimento dell’interesse, nutrito dalla
razionalità, orientato al perseguimento dell’interesse e del cambiamento sulla base dei valori
prevalentemente condivisi. Ciò che ci consente di distinguere i comport collettivi è lo stimolo
iniziale: se la folla la definiamo per lo stimolo emotivo e il pubblico per lo stimolo razionale,
al movimento aggiungiamo l’ideale di riferimento. Il pubblico è un aggregato, che persegue u
n ingteresse, l’obiettivo comune viene perseguito come singolo e non come gruppo. quando d
iventa gruppo identitario, la sfera pubblica va in crisi e si entra nella sfera politica. per potersi
sviluppare il movimento si passa dall’atteggiamento pubblico al politico. Il movomento si nut
re di collettività. (es movimento studentesco propone i cambiamenti della società universalitst
ici che riguardano tutti ma è il mov student non è il movimento dei cittadini). Il movimento h
a un comportamento non più di tipo aggregato ma di tipo gruppo, è un comportam di tipo poli
tico orientato ad un ideale che si raggiunge attraverso la razionalità.
Cosa cambia rispetto al partito politico?
Uno è destinato a sciogliersi l’altro no.
Il movimento nasce da un’urgenza.
Il partito è meno propenso alla violenza rispetto al movimento.
Il movimento nasce nel momento del mutamento quando si sta radicalizzando, quando sta div
entando un urgenza. Propone un mutamento che è coflittuale: la modalità in cui genera muta
mento è quella del conflitto. Il movimento parte dall’urgenza e la base del movimento sono i
cittadini ma da sempre i movimenti della storia sono stati caratterizzati dal fatto di esserestati
innescati da gruppi specifici, elitari che avevano delle relazioni che la sociologia definisce ca
pitali sociali, preesisteni. Il movimento operaio nasce dagli operai specializzati e l’elite del m
ondo operaio, parte per la presa di consapevolezza di se, il moviemtno è molto meno preso da
l basso di quello che sembra. La sfera dei cittadini non è cosi vitale, non siamo capaci di fare
movimento. Il movimento parte dal basso da un’urgenza ma il leader del movimento sono i le
ader del moviment: si portano dietro delle strutture, legami, politici (il capitale sociale) cioe i
l capitale delle conoscenze, delle reti che abbiamo che è fondamentale.
Lo distringuiamo dalla devianza proprio perchè non ha una strategia deviante ma quello del c
ambiamento sociale in un determinato campo. I movimenti sono sempre più sociali : cultura,
diritti, sulla vita, bio ecc.. Cambiano le istanze di cui il movimento si fa carico, più sociali me
no politici perche gli interessi sono più in mano dei partiti politici.
Quando il partito politico diventa statico a tal punto da non riuscire più a intercettare il muta
mento, il partito cambia, muore. Una delle funzioni del sistema politico (AGIL) è quella di in
tercettare e guidare il mutamento, se non è in grado di fare questo, nel partito si sviluppa un
movimenot che si stacca poi dal partito e si fa movimento per se.
es movimenti antimafi: quando si organizzano i cittadini per fare antimafia? la sfera pubblica
si attiva nel momento in cui vediamo l’urgenza.
il PARTITO POLITICO è un’istituzione continua, definitiva, per la rappresentanza di interes
se. I partiti politici hanno avuto un’evoluzione molto importante che li ha visti nel corso del t
empo essere diversamente definiti dagli scienziati della politica a seconda del rapporto che av
evano con la rappresentazione degli interessi di parte e la rappresentazione di grandi masse.
Partiti di integrazione di massa: hanno portato avanti gli interessi di una grade parte di cittadi
ni coagulando gli interessi rispetto alla sintesi ideale di un ideale di una parte non di tutti. (par
tito cattolico, socialista..) con un ideale di riferimento che ci tiene uniti. Da una struttura di pa
rtito che rappresenta interessi locali ad una struttura che è capace di rappresentare interessi m
olto ampi della società tanto da sfociare anche in partiti totalitari. Il partito tipico del nostro
movimento storico è il “partito piglia tutto”: ha abbandonato l’orientamento ad un valore ide
ale capace di tenere una parte per l’dea di una rappresentanza fluida e volatile che pero sia ca
pace di attirare l’attenzione di tutti. Non c’è più la rappresentanza sulla base di un riferimento
condiviso ccomune, ma come partito che cambia velocemente e adatta le proprie strategie co
municative a seconda dei cambiamenti di opinione. Ha capacità comunicativa e riesce ad adat
tarsi ai cambiamenti di opinione. Intercetta le istanze dell’opinione pubblica che pero non son
o istanze che necessariamente vengono dal basso ma sono istzanze costruite.
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