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RELAZIONE Barocco

RELAZIONE TECNICA GENERALE
RIFERIMENTI STORICI
Il complesso architettonico del Real Monte di Pietà sorge nel centro antico della
città di Barletta lungo l’attuale via Cialdini anticamente detta via delle Carrozze.
Esso fu eretto nel XVI secolo quando venivano realizzate molte delle fabbriche più
importanti, in un periodo tra il XV ed i XVI secolo di intensa attività volta alla
ristrutturazione urbanistica della città avviata sotto la dominazione spagnola (aragonesi)
per ricostruire quanto era stato distrutto a causa delle guerre contro i francesi (angioini).
Infatti sul finire del XV secolo si costruirono il palazzo Bonelli in via della Selleria
(attuale Corso Garibaldi), il palazzo del Capitano in via della Cordoneria (attuale Corso
Vittorio Emanuele), e poi nel corso del XVI secolo i grandi quartieri militari del Carmine,
le chiese di S. Domenico, di Nazareth e si ampliò la chiesa di Santa Maria.
Sorto come collegio Gesuita nel 1592, nel 1767, in seguito all’esilio dei Gesuiti,
divenne sede stabile della nobile istituzione del Real Monte di pietà trasferitasi dalla
originaria sede in via della Selleria (attuale Corso Garibaldi).
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Il convento crollato parzialmente nel 1624, viene ricostruito nel 1638 su disegno di
fra’ Agazio Stoia, architetto gesuita.
Il collegio ha poi subito nuove modifiche soprattutto nel settecento con la
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---------------------------------------------------------------------------------------------------La chiesa del Monte di Pietà, con l'attiguo convento, è un complesso ecclesiastico
sito su via Cialdini a Barletta, risalente al XVII secolo, inizialmente fondato dai gesuiti
come chiesa dedicata a san Paolo. Oggi appartiene ai confratelli dell'"Arciconfraternita del
Real Monte di Pietà", che ne hanno dato l'attuale denominazione. E
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ssendo privata, la chiesa è fruibile dal pubblico solo in occasione delle funzioni
religiose
dell'Arciconfraternita.
L'adiacente
convento,
sempre
di
proprietà
dell'Arciconfraternita, è destinato ad accogliere la sede della prefettura della nuova
provincia di Barletta-Andria-Trani. In occasione della XVII Giornata FAI di Primavera del
29.3.2009, la chiesa è stata aperta al pubblico, con visite guidate alla scoperta delle
numerose opere d'arte nella stessa contenute.
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Storia
La storia della chiesa del Monte di Pietà può essere suddivisa in due parti: una che
ha inizio nella metà del XVII secolo[1] ed una successiva che parte dal 1789, con la
fondazione del Monte di Pietà. L'antica chiesa di San Paolo fu fondata da
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i Gesuiti originari di Cerignola, trasferitisi a Barletta, durante la metà del
Cinquecento. Una volta giunti a Barletta questi edificarono il Collegio, che prese il nome
di Conservatorio sul finire del XVI secolo e, a partire dal 1681, grazie ad una ingente
donazione di un nobile barlettano avvenuta nel 1656, la chiesa dedicata a San Paolo.
Superate le difficoltà nella costruzione dovute alla peste prima e all
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a mancanza di fondi poi, nel 1699 una nuova donazione dei Della Marra fece sì che
potesse essere completata. Nella prima metà del settecento la chiesa era ormai conclusa
ma l'espulsione dei Gesuiti dal Regno nel 1767 portò all'abbandono dell'intero complesso
ecclesiastico. Circa vent'anni dopo l'edificio religioso e l'annesso collegio, ormai in
condizioni di notevole degrado, furono consegnati all'opera pia del Real Monte di Pietà.
Questa era una fondazione laica che aveva come fini quello di assistere gli ammalati e gli
orfani e di sostenere economicamente i poveri. La fondazione fu cos
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tretta a vendere il precedente edificio, sito sull'attuale Corso Garibaldi, per
provvedere al restauro dell'antico complesso dedicato San Paolo. Nel 1791 avvenne la
modifica ufficiale della denominazione in Monte di Pietà, che conserva tuttora. Si diede
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vita ad una vera e propria fabbrica tessile che puntava sulla reintegrazione al lavoro delle
orfane accudite dal Monte. La produzione divenne sempre più ampia e pregiata, tanto
che fu necessario un aumento di forza lavoro che indusse la Manifattura [2] a chiamare al
lavoro oltre alle orfane anche ragazze che versavano in condizioni economiche disagiate.
La rivoluzione industriale indusse però ad una sostanziale modifica de
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i metodi e dei ritmi di lavoro che gravò notevolmente anche sulla produzione
tessile della Manifattura e che perdurò fino all'avvento dell'Unità d'Italia. Sul finire
dell'Ottocento vi fu la trasformazione della confraternita del Monte di Pietà in Opera Pia
che poneva l'istituto sotto la tutela delle leggi italiane, in quant
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o istituzione di carità e di beneficenza. Negli anni a seguire è stata realizzata una
scuola elementare e una scuola materna, custodite negli anni da differenti ordini religiosi,
fino ad oltre la metà del XX secolo.