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tesi 4 storia della musica

4. La musica dei primi cristiani: il canto gregoriano nei suoi caratteri modali e
ritmici.
4.1 Musica e cristianesimo primitivo
Poco prima di editto di Milano 313 d.C. Col concilio di Nicea si vanno a definire, oltre i dogmi e
il credo, anche le diocesi che sono quelle (tra parentesi i rispettivi canti): Roma (paleoromano),
Francia (gallicano), Milano (ambrosiano) Spagna (Mozzarabico), Amenia (armeno), Antiochia
(Siriaco e Maronita), Bisanzio (Bizantino), Egitto ed Etiopia (copto).
Le forme di canto paleocristiane sono:
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Cantillatione o lectio: intonazione lettura, origini ebraiche e anche arabi dopo ce
l’hanno
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Salmo: origine
ebraica composizione
in versetti divisi in 2
emistichi. Può essere
antifonale,
responsoriale o diretto.
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Inno: Dagli hymnos. Prima greco e prosa. Dopo vescovo Efrem di Edessa in metrica.
Si diffonde in occidente con sant’Ambrogio e sant’Ilario. In dimetri giambici.
4.2 Il canto gregoriano
[secondo biografia romanzata di Gregorio Magno (vissuto VI-VII) scritta da Giovanni Diacono]
in realtà nacque come unione tra paleoromano e gallicano a seguito della rinascita carolingia e degli
accordi coi papi. Volevano infatti bloccare le eresie e avere un protettore, cosa trovata nei Franchi.
PLR + GLCN = PALEOROMANO o GREGORIANO.
Si diffonde in UE grazie le scholae cantorum e gli scriptoria. Tipi di canti sono dell’ufficio delle
ore (mattutino 3, lodi 5, ora prima 7, o. terza 9, o. sesta 12, o. nona 15, vespri tramonto, compieta
prima riposo) e messe:
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Proprium missae: più antichi, testo in base festività.
o Introitus: ingresso celebrante. Antifonale. Fissa tema messa. Semisillabico (2,4 note x s)
o Graduale: cantano sui gradini tra navata e presbiterio dopo prima lettura. Responsoriale,
melismatico.
o Alleluja o tratto: da ebrei, canto giubilo pre-vangelo. Melismatico. Durante lutti o periodi
penitenza tratto.
o Offertorio: antifonale o rsponsoriale
o Comunione: antifonale e semisillabico
Ordinarium missae: nasce dopo, si canta sempre.
o Kyrie: lingua greca, triplice invocazione, tripartizione musicale.
o
o
o
o
Gloria: sillabico. Prima solo feste, poi tutte messe.
Credo: professione fede, sillabico
Sanctus (benedictus): acclamazioni pre-offertorio. No stile particolare.
Agnus dei: pre-preghiera eucaristica. Invocazione tripartita.
I monaci di Solesmes curarono un’edizione critica di tali canti ancora oggi in uso. Canti monodici.
Graduale canti messa, Antifonale canti ufficio, Liber Usualis selezione dei precedenti.
Ritmo: oratorio libero, segue l’andametno della parola, con sola notazione neumatica.
Scale: 8. Dorico, ipodorico (protus)[re] – Frigio, ipofrigio (deuterus) [mi]– lidio, piolidio (tritus)
[fa] – Misolidio, ipomisolidio (tetrardus) [sol]. Gli ipo- iniziano una IV sotto. Tra parentesi i
raggruppamenti carolingia, quadre la finalis. Finalis: nota in comune tra i due modi (I originale, IV
plagale). Repercussio: V autentico, variabile plagalis, nota della tuba.
Repertorio gregoriano si forma grazie alla centonizzaione, ovvero melodie fisse che ogni scala ha.
Libri detti Tonaria.
La notazione è detta Neumatica. È adiastematica, formata da segni grammaticali su sillabe per le
indicazioni. Si è giunti a comprenderla grazie a confronto spartiti mderni, tetragrammi, notazione
neumatica, correzione tetagrammi. I nomi dei segni sono:
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Puntum e Virga: 1 nota + alta/bassa
Pes (o Podatus) e Clivis: 2 note
Scandicus e Climacus: 3 note
Torculus e Porrectus: 1 nota + acuta/grave tra 2 più gravi/acute
Famiglie paleografiche:
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Notazione Sangallese: S. Gallo Svizzera, usano lettere romaniae o Significativae per indicazioni
di agogica/dinamica: C: celeriter T: tenere V: Valde (crescere) M: mediocriter (più sommesso).
Notazione metense: Abbazia Metz
N. Carnutense: abbazia Chartes
N. Aquitana: S. Marziale di Limoges. Parzialmente diastematica, con linea a secco
N. normanna, inglese, visigota e catalana
N.nonantola e di Bobbio: Emilia
N. Cassino – Beneventina: linee colorate:
N. Novalesa: Ivrea, su quella francese
N. Como e Monza: da Svizzera.
Intorno 1000 tetragramma linee rosse. Notazione quadrata o romboidale o corale
IX secolo
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Sequenza: per apprendimento vocalizzo -a di Alleluja (70-80 note) testo (Nokter Balbus, abbazia
S. Gallo). In seguito diventa autonoma. “Victime paschali laudes” Wipone di Burgundia. “Stabat
Mater” Jacopone da Todi. “Dies Irae” S. Tommaso d’Aquino. “Veni Sanctae Spiritus” Stephen
Longton. “Lauda Sion Salvatorem” S. T. d’A.
Tropo: simile sequenza (Tutilone)
Ufficio metrivo drammatico: scenette scopo didattico per monaci nelle feste, 2-3 personaggi.
Nascono in Francia. Esametri.  Dramma liturgico. Alcuni drammi sono:
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o Pasqua: Visitatio sepulcri (Quem Quaeritis), Peregrinus (Gesù Risorto Emmaus),
Planctus Mariae (Gesù +, Madonna e Giovanni),
o Natale: Officium Pastorum, Officium Stelle, Ordo Rachelis, Ordo Prophetarum (ordo:
brani teatrali).
o Altri: Ludis Danielis, Sponsus, Officium Stoltorum
I drammi crescono fino ad arrivare all’ora forse con strumenti
Organum: prima forma di polifonia documentata nel medioevo. “De Harmonica institutione” di
Ucbald di St. Amand. L’organum era composto da una Vox Principalis (melodia gragoriana, voce
superiore) e una Vox Organalis, inferiore, parallela e omoritmica.
In Musica Enchiriadis descrive 4 tipi di organum:
o Diatessaron: distanza IV tra le voci
o Diapente: V
o Senza nome: raddoppio di una/entrambe voci VIII superiore
o Libero: moto obliquo tra le voci, fino IV poi si chiudon
Nell’XI Discanto, voci moto contrario con intervalli misti. XII Organum Melismatico, ricchi
melismi, liberi ritmicamente.
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Musica Profana: XI sec. Latino. Su versi di autori latini classici o colti o in latino volgare. 2 tipi:
Planctus (es: P. Caroli) e Versus: carattere politico. Es trovati a S. Marziale di Limoges. Struttura
metrica e stile simile inno o in forma di sequenza.
Conductus: brano paraliturgico eseguito in chiesa per eventi profani. Processionale, ritmato,
scandito. Unica forma no stilemi gregoriano.