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Analisi del moto di una trottola

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Analisi del moto di una trottola
Introduzione
Nel seguente lavoro si è scelto di effettuare l’analisi del moto di una trottola in assenza di attrito.
Per analizzare al meglio il moto è stata effettuata un’approssimazione, ovvero è stata considerata la trottola
come un cono che poggia al suolo sul suo vertice, in tal modo è stato possibile utilizzare tutte le conseguenze
geometriche dovute alla scelta di questa particolare figura geometrica.
Lo studio del moto del corpo è stato effettuato in due differenti condizioni operative:
1) Condizione di stazionarietà: In tale situazione si è considerata la trottola come un corpo
precedentemente posto in rotazione con una velocità angolare nota, si è supposto che tale corpo
rigido fosse vincolato all’origine del sistema di riferimento fisso (il vertice del cono) e che quindi non
fosse capace di spostarsi da tale posizione ed inoltre si è considerato l’angolo di inclinazione della
trottola rispetto al suolo costante.
2) Condizione di moto perturbato: In questa seconda analisi si è supposto di prendere il corpo
precedentemente studiato in condizione di stazionarietà e di applicargli un impulso lungo la direzione
della forza peso, si è voluto analizzare dunque il moto del corpo supponendo, per assurdo, che la sua
forza peso aumentasse per un istante per poi ritornare costante.
Calcolo del tensore d’inerzia
Come primo obbiettivo ci si prepone di calcolare il tensore d’inerzia della trottola, necessario per la seguente
trattazione.
Per calcolarlo si parte dall’inerzia di un disco di raggio R per il quale risulta:
1
πΌπ‘‘π‘–π‘ π‘π‘œ = 𝑀𝑅 2
2
Consideriamo un disco di altezza infinitesima dx collocato ad una distanza x dal vertice O, risulta:
π‘‘π‘Ÿ =
𝑅
π‘₯
β„Ž
Del quale si calcola il volume:
𝑑𝑉 = πœ‹ ∗ π‘‘π‘Ÿ 2 ∗ 𝑑π‘₯ 2 = πœ‹
𝑅2 2
π‘₯ 𝑑π‘₯
β„Ž2
E l’espressione della massa:
π‘‘π‘š = πœ‹
𝑅2 2
π‘₯ πœŒπ‘‘π‘₯
β„Ž2
Dunque, possiamo ricavare il momento d’inerzia del disco infinitesimo:
𝑑𝐼 =
1
1 𝑅2
𝑅2
∗ π‘‘π‘š ∗ π‘‘π‘Ÿ 2 = πœ‹ 2 π‘₯ 2 𝜌 ∗ 𝑑π‘₯ ∗ 2 π‘₯ 2
2
2 β„Ž
β„Ž
Integrando nell’altezza ricaviamo il momento d’inerzia del cono:
β„Ž
πΌπ‘π‘œπ‘›π‘œ = ∫
0
1 𝑅4 4
1
πœ‹ 4 π‘₯ 𝜌 𝑑π‘₯ =
πœ‹π‘… 4 πœŒβ„Ž
2 β„Ž
10
Noto che la densità del cono risulti essere:
𝜌=
𝑀
1 2
πœ‹π‘… β„Ž
3
=
3𝑀
πœ‹π‘… 2 β„Ž
E sostituendo otteniamo l’inerzia del cono che risulta essere:
𝐼=
3
𝑀𝑅 2
10
Analizzando tale formula ci si rende conto che il momento d’inerzia per il cono, non dipende in alcun modo
dall’altezza dello stesso bensì dalla massa e dal raggio.
Dunque, possiamo procedere con il calcolo del tensore d’inerzia che risulta il medesimo per entrambi i sistemi
di riferimento. La matrice del tensore risulta essere una matrice diagonale poiché l’asse di rotazione della
trottola è passante per il centro di massa della stessa, possiamo determinare quindi:
[matrice del tensore d’inerzia]
Analisi del moto in condizione di stazionarietà
Notazione impiegata
Nel seguito della trattazione si è voluto considerare la trottola in esame come approssimabile ad un cono
rovesciato, ottenuto come rivoluzione di un triangolo isoscele attorno alla sua altezza.
La diretta conseguenza di questa scelta, è quella di avere un corpo con un centro di massa distante
dall’origine del sistema di riferimento (punto di contatto con il terreno) pari a:
3
(𝑃0 − π‘œ) = β„Ž
4
Per quanto concerne il sistema di riferimento, è stato scelto il sistema S (𝑦1 , 𝑦2 , 𝑦3 ) come sistema solidale al
corpo rigido in rotazione, ed il sistema di riferimento ∑ (π‘₯1 , π‘₯2 , π‘₯3 ) come sistema di riferimento fisso.
Ambedue i sistemi scelti presentano l’origine nel punto di contatto tra il cono ed il terreno.
La matrice di rotazione
Nell’analisi del moto è necessario prima di tutto calcolare la matrice di rotazione del corpo, ovvero quella
matrice che esprime la variazione degli angoli che compongono il movimento nello spazio del corpo.
Per calcolare la prima matrice di rotazione, delle tre necessarie a comporre la matrice di rotazione
complessiva del corpo, si è posto l’osservatore sull’asse π‘₯3 , la visione dalla sua prospettiva sarà dunque:
In questo sistema di riferimento la trottola risulta all’interno del piano generato dagli assi x1 e x2, di
conseguenza la matrice di rotazione dell’angolo φ, angolo che esprime la variazione di posizione dovuta alla
precessione della trottola, risulta essere la seguente:
[Inserire Matrice R1]
Per calcolare la seconda delle tre matrici di rotazione, si pone l’attenzione dell’osservatore sull’asse y2 e si
introduce un nuovo sistema di riferimento solidale con il movimento del corpo rigido che chiameremo
Z[z1,z2,z3], in queste condizioni l’osservatore avrà una visione del corpo rigido come la seguente:
E’ possibile dimostrare, mediante semplici considerazioni geometriche, che l’angolo θ presente tra l’asse y3
e l’asse z3 risulta essere congruente a quello presente tra y1 e z1, dunque possiamo determinare la seconda
matrice di rotazione, la quale esprime la variazione di posizione dovuta alla nutazione, essa risulta:
[Inserire matrice R2]
Infine, è stata posta l’attenzione dell’osservatore sul sistema di riferimento solidale al cono, nell’ipotesi di
valutare la matrice di rotazione associata all’angolo ψ, ovvero l’angolo generato dalla rotazione della trottola
attorno al suo asse, per farlo viene introdotto un ulteriore sistema di riferimento W[w1,w2,w3]:
È quindi stato possibile calcolare la matrice di rotazione associata a questa terza ed ultima visione la quale è
risultata pari a:
[Inserire matrice R3]
Inserendo le tre matrici appena valutate nel software di calcolo MATLAB è stato possibile ricavare la matrice
di rotazione globale associata alla trottola in esame, essa è stata calcolata come il prodotto delle tre matrici
ed è risultata pari a:
𝑅 = 𝑅1 𝑅2 𝑅3 =[inserire matrice di rotazione complessiva]
La velocità di rotazione
Analizzando il moto del corpo in analisi ci si rende immediatamente conto che esso possiede tre
componenti della velocità angolare, esse sono strettamente legate alle tre variazioni di posizione che
compongono questo corpo nello spazio e che sono state precedentemente indagate nella matrice di
rotazione.
πœ”=
π‘‘πœ‘
π‘‘πœƒ
π‘‘πœ“
π‘₯ +
𝑦 +
𝑧
𝑑𝑑 3 𝑑𝑑 2 𝑑𝑑 3
Per questo studio è stato considerato l’angolo θ costante, almeno in questa prima analisi, e di conseguenza
la sua derivata risulta nulla. Dunque, la velocità di rotazione della trottola risulta dipendente da due
contributi, una prima velocità detta di precessione dovuta alla rotazione attorno all’asse π‘₯3 ed una seconda
velocità detta, appunto, di rotazione dovuta al movimento attorno all’asse 𝑧3 .
πœ” = πœ”π‘ + πœ”π‘Ÿ
Nel proseguo del presente studio si è voluto ricavare una equazione che permettesse, nota la velocità di
rotazione della trottola, di ricavare ad ogni istante il valore della velocità di precessione.
Per farlo si utilizza la 2° equazione cardinale della dinamica la quale è espressa come:
[2° equazione cardinale della dinamica] -> [ 2° equazione cardinale della dinamica senza primo termine]
Come si può notare, il primo termine dell’equazione cardinale è stato eliminato, questo è dovuto al fatto
che si è scelto di studiare il comportamento della trottola in condizione di stazionarietà, ovvero
considerando che il suo vertice non si sposti dall’origine del sistema di riferimento fisso.
Svolgendo i calcoli siamo in grado di ricavare la seguente formula:
[Sviluppo calcoli e equazione della precessione]
La quale permette di ottenere il valore della velocità di precessione, analizzando tale formula ci rendiamo
conto che la velocità di precessione è inversamente proporzionale alla velocità di rotazione, dunque più
velocemente la trottola ruoterà attorno all’asse passante per il proprio centro di massa, e più lentamente
essa ruoterà attorno all’asse di precessione tendendo quindi a cadere verso il basso.
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