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Esercitazione - Economia Politica con Soluzioni
Economia Politica (Università Ca' Foscari Venezia)
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7a Esercitazione: soluzione
Corso di Microeconomia A‐K, a.a. 2009‐2010
Monica Bonacina ([email protected])
Corso di Microeconomia L‐Z, a.a. 2009‐2010
Stefania Migliavacca ([email protected])
Esercizi da svolgere ad esercitazione
Esercizio 1.
La funzione di domanda di mercato delle biciclette è QD= 20 – p.
Il costo di produzione è dato da TC(Q)= 1 + Q2.
Determinare:
a) l’equilibrio di mercato se le biciclette fossero tutte prodotte da una impresa
monopolista;
b) l’equilibrio di mercato se il mercato delle biciclette fosse in concorrenza
perfetta;
c) la perdita di benessere sociale nel passaggio dall’equilibrio di concorrenza
perfetta all’equilibrio di monopolio (con rappresentazione grafica del caso
specifico in oggetto).
Esercizio 1. Soluzione.
a) L’impresa monopolista massimizza il profitto in corrispondenza della quantità
(QM) che rende uguale il ricavo marginale (MR) al costo marginale (MC):
MR(Q)= MC(Q)
La domanda inversa del mercato è:
p (Q) = 20 – Q
Il ricavo totale dell’impresa monopolista è:
TR(QM) = p(Q)*Q = (20 ‐ Q)Q = 20Q ‐ Q2
Da questo si ottiene ‐ derivando rispetto alla quantità prodotta ‐ il ricavo
marginale:
MR(Q) =
∂TR(Q)
= 20 ‐ 2Q
∂Q
Da notare che il ricavo marginale ha sempre la medesima intercetta verticale della
funzione di domanda (20) e una pendenza doppia rispetto ad essa. In equilibrio il
ricavo marginale dovrà essere uguale al costo marginale:
MC(Q) =
∂TC(Q)
= 2Q
∂Q
La quantità che massimizza il profitto dell’impresa monopolista (scelta ottima) si
ricava dunque da:
20 – 2Q = 2Q cioè QM = 20/4 = 5.
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Il prezzo di mercato corrispondente è:
pM = 20 – QM = 20 – 5 = 15.
Il profitto (positivo) dell’impresa monopolista diventa dunque:
π(QM) = (pM *QM) ‐ TC(QM) = (15 *5) ‐ (1 + 52) = 75 ‐ (1 + 25) = 49.
b) L’impresa perfettamente concorrenziale si comporta come se il prezzo di
mercato fosse dato (price‐taker). Il ricavo marginale è costante e uguale al prezzo di
mercato, che in equilibrio è uguale al costo marginale MC(Q) = 2Q. Esplicitando
rispetto alla quantità prodotta, la condizione di massimo profitto dell’impresa
perfettamente concorrenziale è:
p = MC(Q)
⇒
20 – Q = 2 Q
⇒
QCP = 20/3.
Il prezzo di mercato si ottiene dalla domanda inversa:
pCP = 20 – QCP = 20 – 20/3 = 40/3,
c) La quantità prodotta e scambiata in equilibrio nel mercato perfettamente
concorrenziale (QCP) è maggiore della quantità prodotta e scambiata in equilibrio
nel mercato monopolistico (20/3 > 5). Il prezzo di equilibrio che si stabilisce sul
mercato perfettamente concorrenziale (pCP) è inferiore al prezzo di equilibrio che si
stabilisce invece sul mercato monopolistico (pM) (infatti, risulta 10 < 40/3).
Come è noto, il benessere sociale (indicato con W) è dato dalla somma del surplus
del consumatore (aggregato) e del profitto dell’impresa (o delle imprese) operante
nel mercato:
W = SC + π
p
FIG. 1
20
A
MC
B
H
pM=15
pCP=40/3
C
MC(QM)
D
MR
Q
QM=5
QCP=20/3
20
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p
FIG. 2
I
A
MC
H
A
F
B
B
M
C
10
D
MR
Q
QM=5
QCP=20/3
20
Nel passaggio dalla concorrenza al monopolio il surplus del consumatore
diminuisce, passando dall’area del triangolo FAI all’area del triangolo MBI (fig. 2).
Il profitto dell’impresa aumenta, passando da πCP = 44,59 a πM = 49.
L’aumento del profitto dell’impresa non è in grado, tuttavia, di compensare la
diminuzione del surplus del consumatore nel passaggio da CP a M. Si registra una
perdita netta di benessere sociale che coincide con l’area del triangolo ABC:
-
(pM – 10) rappresenta la base del triangolo, ovvero il segmento AC
(QCP – QM) rappresenta l’altezza del triangolo, ovvero il segmento HB
⇒ Perdita = (pM – 10)(QCP – QM)/2 = (15 – 10)(20/3 – 5)/2 = 25/6.
(Nota: 10 è il valore in ordinata del costo marginale MC(Q) = 2Q per Q = QM = 5)
Esercizio 2.
Si consideri un monopolista che fronteggia una curva di domanda
di mercato pari a Q(p) = 10 – p. I costi di produzione totali corrispondono alla
funzione TC(Q) = 2Q.
a) Calcolare prezzo e quantità di equilibrio per il monopolista
b) Rappresentare graficamente l’equilibrio di mercato indicando chiaramente
le coordinate sugli assi.
c) Una associazione di consumatori propone che lo Stato tassi il monopolista
con una imposta su ciascuna unità venduta, al fine di ridurre i profitti che
egli ottiene “sfruttando” la propria posizione. Questa soluzione porterebbe
un miglioramento del benessere collettivo?
d) Calcolare il guadagno netto di benessere se questo mercato passasse
dall’equilibrio di monopolio all’equilibrio di concorrenza perfetta.
Esercizio 2. Soluzione.
a) La domanda inversa di mercato è:
p (Q) = 10 – Q
La retta di ricavo marginale corrisponde alla derivata prima dei ricavi totali. Inoltre
ricordiamo che è pari alla domanda inversa con pendenza doppia:
MR (Q)= 10 – 2 Q
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Inoltre il costo marginale è costante e pari a 2
MC(Q) =
∂TC(Q)
=2
∂Q
In equilibrio ricavo marginale e costo marginale si eguagliano; la quantità che
massimizza il profitto del monopolista è quindi:
⇒
MR(Q)=MC(Q)
⇒
10 – 2Q = 2
QM = (10 – 2)/2 = 4.
Il prezzo di mercato corrispondente è:
pM = 10 – QM = 10 – 4 = 6
b) Rappresentazione grafica (per comodità inseriamo già i risultati sull’equilibrio
di concorrenza perfetta che calcoliamo al punto c))
p
I=10
A
pM=6
B
pCP=2
MC=2
C
D
MR
Q
QCP=8
QM=4
c) Se il monopolista dovesse pagare un imposta per unità venduta pari a t, la
funzione di costo diventerebbe TC’(Q)= 2Q+tQ. Di conseguenza il costo marginale
aumenterebbe a MC’=2+t, configurando un nuovo punto di equilibrio (in C) con un
nuovo prezzo maggiore del precedente (B>D) e una nuova quantità (Q’M<QM)
inferiore a quella calcolata al punto b).
p
Prima della
tassa:
SC=AED
SP=DEMH
A
B
C
E
D
G
F
Con la tassa:
SC=ABC
SP=BCNF
Gettito=FNLH
MC’=2+t
N
t
MC=2
H
L
M
I
Q
Q’M QM
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Prima della tassa il benessere sociale è dato dalla somma tra surplus del
consumatore (SC) e surplus del produttore (SP) ed è pari all’area AEMH. Per
effetto della tassazione proposta, il benessere collettivo si ridurrebbe ad un’area
pari a ACLH, composta da SC, SP e dal gettito ottenuto attraverso la tassazione (G
= (t x Q’M) = FNLH). Di conseguenza la proposta porterebbe un peggioramento del
benessere sociale pari al trapezio CEML.
d) In concorrenza perfetta, la condizione di massimo profitto è p = MC(Q), di
conseguenza:
10 – Q = 2
⇒ QCP = 10 – 2 = 8.
Il prezzo di mercato è:
pCP= 10 – QCP = 10 – 8 = 2.
Da notare che pM > pCP e QM < QCP. Il surplus del consumatore (SC) nel caso del
monopolio era misurabile dall’area del triangolo IApM. Passando alla concorrenza
perfetta SC aumenta, diventando pari al triangolo IBpCP. Il guadagno per il
consumatore corrisponde al trapezio pMABpCP. Per il produttore invece, si passa
dal profitto di monopolio (area del quadrato pMACpCP) al profitto nullo della
concorrenza perfetta. Poiché W=SC+π, il bilancio finale del passaggio da
monopolio a concorrenza perfetta sarà un guadagno di benessere sociale
complessivo pari al triangolo tratteggiato (ABC):
W = (qCP + qM )(pM – pCP)/2 = (8 + 4)(6 – 2)/2 = 24.
Esercizio 3.
L’azienda Geko s.p.a. opera come monopolista sul mercato delle
ventose e la sua funzione dei costi totali è pari a TC(Q) = 10 + Q2. Supponete che la
domanda di mercato delle ventose sia Q(p) = 30 ‐ p.
a) Calcolate la quantità e il prezzo di equilibrio di mercato, il profitto della
Geko e il valore della elasticità della domanda al prezzo nel punto di
equilibrio.
b) Rappresentate graficamente la posizione di equilibrio della Geko sul
mercato, indicando i profitti totali.
c) Il prezzo di monopolio sarà maggiore o minore del corrispondente prezzo
di concorrenza perfetta?
d) Possiamo affermare che il mercato delle ventose è un monopolio naturale?
Motivate la vostra risposta in modo esauriente, anche attraverso analisi
analitica e grafica della configurazione dei costi.
Esercizio 3. Soluzione.
a) La condizione che massimizza il profitto della Geko (monopolista) è che il costo
marginale (MC) eguagli il ricavo marginale (MR). In questo caso:
MC(Q) = 2 Q
MR(Q) = 30 ‐ 2 Q
Risolvendo si ha:
Q* = 7,5
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Sostituendo nella funzione di domanda si ha:
p*= 30 ‐ Q* = 22,7
Il profitto del monopolista sarà pari a:
[
]
π(Q) = TR(Q) − TC(Q) = p(Q) * Q − TC(Q) = ( 22 ,7 * 7 ,5) − 10 + (7 ,5) 2 = 102 ,5
(b) La rappresentazione grafica è la seguente. In azzurro è indicato il profitto del
monopolista.
p
MC
AC
PM=22,7
AC(QM)=12,1
D
MR
Q
QM=7,5
c) In concorrenza perfetta i valori di equilibrio si ricavano dalla condizione
MC(Q) = p;
questa situazione è compatibile con la seguente quantità QCP = 10 e prezzo pCP= 20.
p
MC
AC
PM=22,7
PCP=20
D
MR
Q
QM=7,5
Il prezzo di monopolio è maggiore di quello di concorrenza perfetta e la quantità
prodotta in situazione di monopolio è minore rispetto a quella prodotta in
situazione di concorrenza perfetta.
d) Parliamo di monopolio naturale quando, per motivi “strutturali” (vale a dire la
tecnologia disponibile in relazione alla dimensione del mercato), il numero ottimo
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di imprese operanti sul mercato è uno. In questi casi, la funzione di costo medio ha
un andamento monotono decrescente. Nell’esercizio in esame la Geko s.p.a. ha una
funzione di costo medio data da AC(Q)=Q+10/Q il cui andamento, come già
mostrato nei grafici ai punti b) e c), non è monotono. Di conseguenza,
suddividendo la produzione su diverse imprese potrebbe verificarsi una riduzione
anziché un aumento del costo medio, il che implicherebbe una diminuzione del
costo totale. Dunque possiamo concludere che non si tratta di un monopolio
naturale.
Esercizio 4.
Considerate un monopolista che opera su un mercato nel quale la
funzione di domanda è p = 70 ‐ Q. Il monopolista ha la funzione di costo
TC(Q) = 10Q + Q2
a) Calcolate il ricavo marginale e il costo marginale.
b) Trovate la quantità e il prezzo di equilibrio del monopolista. Date una
rappresentazione grafica dellʹequilibrio.
c) Calcolate il profitto di monopolio e la perdita di benessere del monopolio,
indicandoli nella rappresentazione grafica precedente.
Esercizio 4. Soluzione.
a) La funzione di ricavo è paria a:
TR(Q) = P(Q) ∙ Q = (70 ‐ Q) Q = 70Q ∙ Q2
Derivandola si ottiene la funzione di ricavo marginale:
MR(Q) = 70 ‐ 2Q
Allo stesso modo, derivando la funzione di costo: TC(Q) = 10Q + Q2 si ottiene la
funzione di costo marginale:
MC(Q) = 10 + 2Q.
b) Nel punto di equilibrio del monopolio il ricavo marginale eguaglia il costo
marginale:
MR (Q) = MC(Q)
70 ‐ 2Q = 10 + 2 Q
da cui si ottiene:
Q* = 15
Sostituendo nella funzione di domanda inversa p(Q) = 70 – Q*, si ottiene:
P* = 55
Graficamente si ha:
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p
70
MC
55
40
10
D
MR
Q
15
20
c) La funzione di profitto è:
π(Q)=(70 – Q) ∙ Q – (10Q + Q2) = 70 ∙ 15 ‐ 152 ‐ 10 ∙ 15 ‐ 152= 450
Ed è rappresentato dal rettangolo azzurro nel grafico sottostante, mentre in giallo
evidenziamo la perdita di benessere, il cui valore sarà quindi pari a:
Perdita benessere = (55 ‐ 40)∙(20 ‐ 15) / 2 = 37,5
La rappresentazione grafica è la seguente:
p
70
MC
55
AC
40
25
10
D
MR
Q
15
Esercizio 5.
di costo
20
Considerate il caso di una impresa monopolista con una funzione
TC(q) = 6 + q2
che vende il proprio prodotto sul mercato nazionale con la seguente funzione di
domanda p(q) = 40 ‐ q.
a) Calcolate la quantità, il prezzo di equilibrio di mercato e il profitto del
monopolista e rappresentateli graficamente.
b) Si calcoli il mark‐up o ricarico sui costi marginali del monopolista.
c) Si ricavi, utilizzando il mark‐up, lʹelasticità della domanda rispetto al prezzo in
corrispondenza della quantità offerta dal monopolista.
d) Dal punto di vista del benessere sociale è preferibile una struttura di mercato
di concorrenza perfetta o una monopolistica? Perché?
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Esercizio 5. Soluzione.
La condizione che massimizza il profitto del monopolista è che il costo marginale
(MC) eguagli il ricavo marginale (MR). In questo caso:
MC(q) = 2q
MR(q) = 40 ‐ 2q
Risolvendo si ha:
q* = 10
Sostituendo la quantità ottima nella funzione di domanda si ricava il prezzo
ottimo:
p*(q*) = 40 ‐ q* = 30
Il profitto del monopolista sarà pari a:
π(q*) = p * q * −TC(q*) = 194
La rappresentazione grafica è la seguente (in azzurro è evidenziato il profitto):
p
40
MC
AC
30
10.6
D
MR
Q
10
20
40
b) Il mark‐up del monopolista, o il ricarico sui prezzi, è pari a:
p*
30
µ=
=
= 1.5
MC(q*) 20
c) Si può dimostrare che in equilibrio:
p = µ × MC(q) =
MC(q)
⎛ 1⎞
⎜1 − ⎟
ε⎠
⎝
dove ε è lʹelasticità della domanda. Dallʹuguaglianza:
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µ=
1
1⎞
⎛
⎜1 − ⎟
ε⎠
⎝
si ricava la relazione:
µ
1.5
ε=
=
=3
µ − 1 1.5 − 1
d) Dal punto di vista del benessere sociale è sicuramente preferibile una struttura
di mercato perfettamente concorrenziale. Infatti, un mercato in concorrenza
perfetta massimizza il surplus del consumatore poiché eguaglia il prezzo al costo
marginale di produzione. In monopolio, invece, il prezzo di equilibrio è superiore
al costo marginale. Il benessere sociale è dato dalla somma tra surplus del
consumatore e profitto del produttore. Passando da monopolio a concorrenza
perfetta, sebbene il profitto del produttore si azzeri, il saldo finale sul benessere
collettivo è positivo.
Esercizio 6.
Considerate unʹimpresa che è lʹunica a produrre un servizio di
pubblica utilità con la seguente funzione di costo:
TC(Q)=12+2Q.
a) Ricavate e rappresentate graficamente la funzione del costo medio variabile e
del costo medio. Perchè ha senso affermare che questa impresa è un monopolio
naturale?
b) Supponete che la funzione di domanda inversa del mercato del servizio sia
p(Q)=10‐Q. Se lʹimpresa opera come monopolista, quanto produrrà e a che
prezzo venderà il suo prodotto? quale sarà il suo profitto? Indicate con QM la
quantità della soluzione di monopolio. Rappresentate graficamente la
soluzione.
c) Con riferimento alla soluzione trovata al punto b), il prezzo è uguale, maggiore
o minore del costo marginale? Ci sono consumatori disposti a pagare per unità
addizionali del bene (rispetto alla quantità prodotta QM) un ammontare
maggiore del costo necessario per produrle? Considerate ad esempio la
produzione Q=5, perchè lʹimpresa non produce la quantità Q=5?
d) Cosa succede se lʹautorità di regolazione impone allʹimpresa di praticare un
prezzo uguale al costo marginale? Motivate la vostra risposta.
Esercizio 6. Soluzione.
a) Il costo medio variabile si ricava dividendo la componente variabile del costo
totale per Q:
AVC(Q) =
VC(Q) 2Q
=
=2
Q
Q
Il costo medio si ricava dividendo l’intero costo totale per Q:
TC(Q) 12
=
+2
AC(Q) =
Q
Q
La rappresentazione grafica è la seguente:
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AVC
AC
AC
12
AVC
Q
Parliamo di monopolio naturale quando, per motivi “strutturali” (vale a dire la
tecnologia disponibile in relazione alla dimensione del mercato), il numero ottimo
di imprese operanti sul mercato è uno. Il monopolio naturale è una forma di
mercato caratterizzata da una funzione di costo medio monotona decrescente. Nel
nostro caso, quindi, ha senso affermare che questa impresa è un monopolio
naturale.
b) Lʹequilibrio del monopolista si ha con MC (Q) = MR (Q).
∂TC(Q)
=2
MC(Q) =
∂Q
MR(Q) =
[
]
∂TR(Q) ∂ 10Q − Q 2
=
= 10 − 2Q
∂Q
∂Q
Risolvendo il sistema otteniamo QM=4, e sostituendolo nella funzione di domanda
inversa p (QM)= 10 ‐ 4 = 6.
Il profitto è così ottenuto:
π(Q) = TR(Q) − TC(Q) = ( p ⋅ Q) − (12 + 2Q) = 6 ⋅ 4 − (12 + 2 ⋅ 4) = 4
La rappresentazione grafica è la seguente:
p
6
MC
2
MR
D
Q
4
c) Il prezzo di equilibrio del monopolista è maggiore del costo marginale:
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PM = 6 > MC = 2.
p
6
5
MC
2
MR
D
Q
4
5
Come evidenziato nel grafico, ci sono consumatori disposti ad assorbire la
maggiore produzione (Q = 5) ad un prezzo inferiore (P = 10 ‐ 5 = 5).
In questo caso però i profitti diminuiscono, quindi lʹimpresa non ha interesse a
produrre tale quantità.
π(Q = 5) = TR(Q) − TC(Q) = ( p ⋅ Q) − (12 + 2Q) = ( 5 ⋅ 5) − (12 + 2 ⋅ 5) = 3
d) Se fosse imposto un prezzo uguale la costo marginale, avremmo:
P = MC
⇒
10 ‐ Q = 2
⇒
Q=8
Il profitto sarebbe:
π(Q = 8) = TR(Q) − TC(Q) = ( p ⋅ Q) − (12 + 2Q) = ( 2 ⋅ 8) − (12 + 2 ⋅ 8) = −12
In tal caso, dato il profitto negativo, sarebbero necessarie da parte del regolatore
delle politiche aggiuntive (come un sussidio per compensare almeno le perdite).
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