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Il Pollo e la Damigiana

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Il Pollo e l' D'migi'n'
Ross'n' Becc'relli
Vivi$mo continu$mente in uno st$to ing$nnevole di cui gli orient$li ci h$nno
r$ccont$to molto, m$ $ cui l'Occidente pervic$cemente crede. Crede
$ll'ing$nno e tent$ di obnubil$re l$ coscienz$ che ci richi$merebbe fuori $
pens$re - dunque - di vedere qu$l è l'orizzonte più vero. Noi $bbi$mo in
Occidente $lcune p$role-chi$ve, in p$rticol$re veritA, libertA, giustizi$ e si$mo
convinti di possedere il senso di queste p$role e in re$ltA f$cci$mo di queste
p$role un uso leg$to $lle convinzioni ing$nnevoli nelle qu$li vivi$mo. Vi voglio
suggerire, $ll'inizio di questo discorso, un$ str$ordin$ri$ - $ mio modo di
vedere - richiest$ f$tt$ in un ko$n orient$le e poi $ll$ fine ci ricorderemo - mi
$uguro - di risolvere questo interrog$tivo. Si mett$ un uovo dentro un$
d$migi$n$ di vetro, si f$ scendere questo uovo dentro l$ d$migi$n$ di vetro,
questo uovo è un uovo g$ll$to, dopo un po' d$ll'uovo n$sce un pulcino e cresce
dentro l$ d$migi$n$. L$ dom$nd$ post$ d$l s$ggio orient$le è: «Come
f$cci$mo $ f$r uscire il pollo d$ll$ d$migi$n$ senz$ romperl$?». L$sci$mo
questo interrog$tivo per l$ fine di quest$ riflessione comune perché h$ molto $
che vedere con l'ing$nno nel qu$le vivi$mo e del qu$le si$mo tutti p$rtecipi. Io
non credo $ff$tto che ci si$no dei soggetti che govern$no il mondo con
c$ttiveri$, con volontA di oppressione. Certo, l'effetto che ci m$nd$no è
questo: i b$nchieri c$ttivi, l'oppressione, ed è vero che negli ultimi trent'$nni
contro ogni $spett$tiv$, perché cert$mente le nostre $spett$tive er$no
miglior$tive e non peggior$tive, però negli ultimi 30 $nni si è prodotto l'effetto
di distorsione di cui p$rl$v$ M$uro per cui l$ concentr$zione dell$ ricchezz$ è
torn$t$ nelle m$ni in cui er$, m$ dell$ Second$ guerr$ mondi$le e sopr$ttutto
dell$ Prim$ guerr$ mondi$le l$ ricchezz$ st$v$ tutt$ concentr$t$ in pochissime
m$ni. E quindi - sost$nzi$lmente - 40 $nni di stori$ dopo l$ Second$ guerr$
mondi$le sono st$ti r$pid$mente distrutti. Però noi veni$mo d$ duemil$ $nni di
stori$ del c$ttolicesimo che è st$to molto potente $ f$re delle nostre
convenzioni un$ certezz$ e $ distorcere complet$mente un mess$ggio
potentissimo e sopr$ttutto rivoluzion$rio qu$l er$ il mess$ggio del V$ngelo di
Cristo. Quindi non si$mo solt$nto $desso vittime di p$rticol$ri ing$nni, gli
ing$nni si perpetr$no nel tempo. Il problem$ è: perché l'ing$nno si perpetr$ e
si$mo noi correspons$bili di questo ing$nno? E in che modo si$mo respons$bili
di questo ing$nno? E questo è il tem$ - secondo me - verso il qu$le si
inc$mminerA l$ nostr$ UniversitA. Perché se il nostro progetto è di ottenere
libertA, veritA e giustizi$ (che sono del resto $nche i gr$ndi temi del V$ngelo) è
evidente che noi dobbi$mo decidere se c'è un colpevole, se questo colpevole
v$d$ elimin$to e se noi si$mo del tutto innocenti in questo processo, cioè
vittime senz$ un$ respons$bilitA per c$pire se noi $bbi$mo coscienz$ pien$
del nostro ruolo nel mondo. E se $ questo ruolo nel mondo noi porti$mo un$
p$rtecip$zione respons$bile e cons$pevole, oppure se si$mo degli esseri
tr$nseunti, delle vittime che vengono s$crific$te periodic$mente sull'$lt$re
degli interessi $ltrui. Di qu$li interessi $ltrui si p$rl$? Allor$, un mito fr$ i t$nti è
Re Mid$. Re Mid$ è colui che qu$lunque cos$ tocchi l$ f$ divent$re oro, un
met$llo, un met$llo molto solido - prezioso in veritA -, m$ qu$ndo uno
tr$sform$ in oro qu$lunque cos$ tocchi di f$tto rende il mondo invivibile, $l
punto t$le che gli divent$ impossibile $nche $liment$rsi. Io vivo $ Torino e nel
corso degli ultimi $nni l$ m$ggior p$rte dei p$l$zzi import$nti dell$ cittA
port$no un$ t$rg$: "ProprietA dell$ Re$le Mutu$ Assicur$zioni". Crescono in
continu$zione, evidentemente l$ Re$le Mutu$ Assicur$zioni $ Torino è
divent$t$ molto $bile $ produrre un reddito che gli f$ $cquist$re i gr$ndi
p$l$zzi dell$ cittA, poi comprerA i piccoli p$l$zzi dell$ cittA e così vi$. E io mi
sono dett$, pens$te il p$r$dosso: se uno possiede tutti i p$l$zzi di un$ cittA è
come se non ne possedesse $lcuno, perché non c'è più merc$to per quei
p$l$zzi. Quindi è Re Mid$ che $ll$ fine di tr$sform$re in oro ne muore.
N$tur$lmente si$mo $ncor$, però nell$ f$se del colpevole; m$g$ri il colpevole
non è cons$pevole degli effetti $utolesionisti che provoc$. È un po' l'effetto di
Keynes che dice: «Se continui$mo così, tr$ un po' l$ povertA del mondo non
permetterA più il merc$to». Di f$tto poi Keynes - in qu$lche modo - h$ un$
correspons$bilitA $nche nel consumismo, perché in fondo rimettendo dei soldi
nelle t$sche di molti - questo er$ il suo progetto - di f$tto $liment$ comunque
un$ produzione che per certi versi $desso possi$mo $nche consider$re
deprec$bile per qu$nto rigu$rd$ lo sviluppo sostenibile dell'$mbiente. Tutt$vi$
cert$mente c'er$ un principio ispir$tore di giustizi$, m$ er$ $nche un principio
economico perché gli equilibri devono riposizion$rsi con un certo delt$ però,
perché senz$ il delt$ non c'è movimento. Quest$ è un$ legge che l'Oriente
$vev$ giA esplor$t$ d$ moltissimi $nni con l'"I Ching" e che noi v$luti$mo nell$
vit$. L$ vit$ è un movimento che si cre$ perché c'è un dislivello fr$ le p$rti: ci
deve essere continu$mente un potenzi$le differente $ltrimenti non c'è vit$,
si$mo nell'immobilitA. Or$, l'immobilitA $ssolut$, mer$viglios$ è quell$ dell$
Ros$ Mistic$ di D$nte nell$ qu$le l$ contempl$zione dell$ luce etern$ è
g$r$ntit$ $ tutti, m$ sono tutti immobili nell$ Ros$ Mistic$. Perché è uno st$to
di - dici$mo così - frequenz$ $nimic$ divers$ d$ quell$ che noi vivi$mo nell$
m$teri$. E il vivere nell$ m$teri$ non è un$ circost$nz$ occ$sion$le e
deprec$bile, è un$ circost$nz$ necess$ri$ per un$ cos$ - direi che Cristo l'h$
dimostr$t$ con gr$nde veemenz$ -: è necess$ri$ per f$re un$ tr$nsizione
evolutiv$. Nel senso che ci$scuno di noi è inc$rn$to in un corpo che h$ un
s$cco di problemi: deve crescere, deve nutrirsi, spesso è $mm$l$to, soffre, f$
$ttrito, si scontr$ - dici$mo così - nell$ differenz$ fr$ i suoi ide$li e l'$ttu$litA
nell$ qu$le è costretto $ vivere. M$ questo individuo h$ un$ necessitA: è qui
per imp$r$re. Che noi f$cci$mo l'UniversitA o no l$ vit$ è uno st$to di
tr$nsizione, m$ $nche di evoluzione. Cioè, ci$scuno di noi è respons$bilmente
chi$m$to $ oper$re $ ciò che qu$lcos$ nel suo processo di vit$, nel suo
dislivello di equilibrio interiore, si modifichi. Or$, se voi osserv$te come - per
esempio - un gr$nde studioso molto interess$nte h$ mostr$to, si chi$m$
Gunter P$uli e h$ invent$to un$ cos$ che si chi$m$ "Blue Economy". H$
osserv$to come l$ n$tur$ $bbi$ movimenti molto complessi in cui non c'è
nessun colpevole. Se noi osservi$mo l$ mosc$ e il r$gno possi$mo pens$re -
d$ un certo punto di vist$ di giustizi$ - che il r$gno si$ colpevole dell$ morte
dell$ mosc$. In re$ltA, se noi elimini$mo tutti i r$gni dopo un po' c'è un eccesso
di mosche che purtroppo sono incomp$tibili con l$ vit$. Il che - in qu$lche
modo - riposizion$ $nche l$ nostr$ ide$ di giustizi$. C'è, soggi$cente $ quest$
ide$ di giustizi$ rispetto $l c$rnefice e $ll$ vittim$, l'ide$ che l$ morte si$ un
m$le in sé. Quest$ è l$ prim$ credenz$ sull$ qu$le occorre riflettere un $ttimo.
Per qu$nto rigu$rd$ l$ s$lute, l$ medicin$ e quello che s$rA il nostro
insegn$mento o il nostro $pprendimento - perché forse è meglio dire
$pprendimento che insegn$mento, comunque - nell$ nostr$ UniversitA noi
dovremmo p$rl$re dell$ morte, perché l$ morte è uno st$to tr$nsizion$le. Non
è cioè detto che l$ morte si$ un m$le irrimedi$bile definitivo. Non solt$nto
perché succede cost$ntemente in n$tur$ che ci si$no degli esseri complessi
identific$bili che muoiono ($ p$rtire d$ll'uomo), m$ perché nel nostro corpo
muoiono milioni di cellule ogni momento. E se dunque milioni di cellule muoiono
ogni momento e tutt$vi$ noi continui$mo $ conserv$re un$ perfett$ certezz$
dell$ nostr$ identitA vuol dire che l$ morte è conn$tur$t$ con il nostro esistere,
m$ che ess$ non c$ncell$ l$ nostr$ essenz$. E per essere più in line$ con le
scienze il DNA, cioè quell$ p$rticol$rissim$ firm$ che connot$ in m$nier$
univoc$ e irripetibile ogni essere vivente: unic$ e irripetibile, non è poc$ cos$.
Cioè vuol dire che non ci s$r$nno m$i due esseri complet$mente identici l'uno
$ll'$ltro, neppure i gemelli monovul$ri, vuol dire che questo DNA viene
d$ll'infinit$mente lont$no, v$ verso l'infinit$mente $v$nz$to: di f$tto è l$ cifr$
dell'eternitA di cui noi si$mo p$rte. E, come ci h$ spieg$to (in veritA io l'ho
c$pito $ppen$, m$...) l$ fisic$ qu$ntistic$, l$ m$teri$ si divide in due condizioni
sost$nzi$li che sono $nche contempor$nee e coerenti: un$ f$se ondul$tori$ e
un$ f$se corpuscol$t$ nell$ qu$le, cioè questi st$ti tr$nsizion$li v$nno l'uno
nell'$ltro e possono coesistere. Il che signific$ - per esempio - che certi
fenomeni $ noi complet$mente $pp$rentemente impossibili, come un corpo
che $ttr$vers$ quel muro, di f$tto sono invece possibili. Perché, $ second$
dello st$to frequenzi$le nel qu$le noi poni$mo l$ m$teri$ nell$ qu$le ci
riconosci$mo, noi possi$mo $nche f$re degli $tti che l$ nostr$ mente non
riesce $ concepire. M$ non riesce $ concepire non signific$ null$ rispetto $l
f$tto che si poss$ f$re, quindi l$ morte è uno st$to tr$nsizion$le fr$ i t$nti - nei
qu$li noi vivi$mo e mori$mo - dei qu$li solt$nto non $bbi$mo coscienz$. Che
cos'è - per esempio - il gr$nde insegn$mento di un$ p$rte dello yog$ indi$no?
È $ttr$vers$re l$ sogli$ dell$ morte con coscienz$. Ci sono dei popoli, ci sono
dei soggetti, degli individui che sono in gr$do di f$rlo; c'è un$ medit$zione
dell$ morte nell$ qu$le $lcuni yogi di $ltissimo lign$ggio sono $rriv$ti
cons$pevolmente $ll$ morte, sono entr$ti in medit$zione e dopo l$ loro
medit$zione - che li h$ port$ti $ tr$nsit$re - non è rim$sto null$ di m$terico di
loro se non un ciuffetto di peli. E come questo è possibile? Beh! Per delle
r$gioni che l$ fisic$ spieg$ benissimo, perché noi si$mo insieme - vi rendete
conto perfett$mente - per un$ sort$ di m$gnetismo elettrom$gnetico per il
qu$le le nostre p$rti st$nno insieme. È vero che se - per esempio - esplode un$
bomb$ qui, improvvis$mente i nostri corpi v$nno in mille pezzi, m$ dovete
imm$gin$re che $nche l$ nostr$ mente h$ l$ potenz$ esplosiv$ di un$ bomb$.
L$ nostr$ mente è in gr$do di percepire e di $gire sull$ m$teri$ in un$ mod$litA
nell$ qu$le - dici$mo - l'Occidente non si è molto $doper$to $d $pprendere.
M$ siccome si può f$re è chi$ro che ci sono $ltri st$ti dell$ mente
$ssolut$mente concepibili, m$ sul pi$no empirico. Io mi sono - d$ qu$lche
$nno - post$ $ studi$re il fenomeno sci$m$nico nell'$rtico e gli sci$m$ni, che
sono potenti gu$ritori delle tr$dizioni s$pienz$li, s$nno che l$ m$l$tti$
dell'individuo è un$ perdit$ di un$ p$rte di un fr$mmento dell$ su$ $nim$ e lo
sci$m$no compie dei vi$ggi per $nd$re $ recuper$re questo fr$mmento
dell'$nim$ del m$l$to $ suo rischio e pericolo. Qu$ndo un m$l$to è in com$ l$
m$ggior p$rte dell$ su$ $nim$ è giA tr$nsit$t$, in quel c$so - se lo sci$m$no si
pone $d $nd$re $ recuper$re quell'$nim$ - il suo vi$ggio di ritorno potrebbe
essere così pericoloso che non torn$ indietro. Quindi noi $bbi$mo mod$litA
diverse di interpret$re le condizioni nelle qu$li ci trovi$mo. Il nostro problem$ dell'Occidente - è di essere p$r$lizz$ti in credenze $lle qu$li crede con un$
certezz$ che è $ssolut$mente sconfess$t$ d$ quest$ imm$gine. Se noi
entri$mo in un$ st$nz$ bui$ possi$mo credere che dentro l$ st$nz$ non ci si$
null$ e qu$ndo $ccendi$mo l$ luce vedi$mo improvvis$mente $pp$rire degli
oggetti. Entr$mbe le circost$nze, però non sono $ssolut$mente vere perché
entr$mbe le circost$nze sono form$te nel centro del nostro cervello in un luogo
che si chi$m$ "chi$sm$ ottico", cioè quelle imm$gini, questi oggetti, le vostre
presenze che sembr$no così vere $ noi sono solt$nto il frutto di un$
esercit$zione ment$le per l$ qu$le le imm$gini che io c$pto d$ delle onde
elettrom$gnetiche che provengono d$lle più diverse fonti luminose, $custiche,
ecc..., io le riel$boro nel mio cervello e mi $pp$iono così come voi siete o come
io credo che voi si$te. Qu$ndo $rriv$rono le n$vi di Colombo $lle rive del
Messico non furono individu$te e riconosciute perché non c'er$no gli strumenti
per riconoscere qu$lcos$ che m$i er$ comp$rso prim$. E lo stesso fenomeno
c$pit$ qu$ndo noi leggi$mo "Le mille e un$ notte" (un testo c$pit$le per
r$ccont$rci qu$lcos$ dell'Oriente) e leggi$mo dei geni e leggi$mo di queste
entitA che $leggi$no misteriose e c$p$ci $nche di fornire $iuto - come
s$ppi$mo - $i poveri esseri um$ni. I miei $mici orient$li mi dicono: «Voi
pens$te che questo si$ frutto dell$ f$nt$si$, m$ non è così!», perché in quelle
culture si vedono i geni, questo vuoto $pp$rente è pieno di entitA che nel corso
dei secoli si sono chi$m$ti elfi, folletti, $ngeli, geni e qu$nt'$ltro. Pens$te che
in questo momento questo vuoto che noi non s$ppi$mo percepire $ltrimenti
che come t$le è perv$so d$ un$ qu$ntitA di onde di qu$lunque genere (onde
elettrom$gnetiche, WI-FI, onde sonore, onde hertzi$ne, ecc...) che noi
percepi$mo perché il nostro cervello è un'$ntenn$ ricettiv$ in gr$do di
riel$bor$re e meglio di qu$lunque computer, m$ es$tt$mente come un
computer delle imm$gini. Se voi pens$te $ Internet non s$pete d$ dove
$rriv$no quelle inform$zioni, m$ su Internet vedi$mo tutto: vedi$mo dei video,
vedi$mo delle p$role, leggi$mo delle cose, scrivi$mo delle cose, le m$ndi$mo
$ enorme dist$nz$, m$ noi non si$mo in gr$do $ssolut$mente di vedere
l'interv$llo colm$to d$ quelle cose o credi$mo ver$mente $l null$? Però ci sono
$ntiche culture che m$nd$no il loro pensiero $ dist$nz$. L$ telep$ti$, che è
cert$mente $ disposizione di un$ gr$n p$rte di $nim$li - direi forse tutti -
$ncor$ persiste in qu$lche $ntic$ tribù m$ori in cui si m$nd$no i pensieri $
dist$nz$, cos$ per$ltro neg$t$ credo d$ll$ m$ggior p$rte dell$... dici$mo
"scienz$" (s minuscol$ in questo c$so). Però Er$clito, in uno dei suoi
"Fr$mmenti", dice: «Qu$ndo nel tempo in cui le cose corrispondev$no $gli
oggetti» e giA ci dice qu$lcos$ su un$ f$se - dici$mo così - storic$, $ncor$ lui
- in qu$lche modo - present$ e not$ di coincidenz$ fr$ suono e oggetto. Bene,
l$ p$rol$ - che per$ltro viene $mpi$mente descritt$ come un fenomeno
distorcente nell$, virgolette, dici$mo così "leggend$ dell$ Torre di B$bele
nell'"Antico Test$mento" - l$ p$rol$ $ltro non è che un f$ttore distorcente dell$
re$ltA. Noi susciti$mo un$ qu$ntitA di conoscenz$ con l$ p$rol$ (dici$mo che
fond$ment$lmente il 90% dell$ nostr$ conoscenz$ è un$ conoscenz$ di
p$rol$) e $bbi$mo sostituito l$ tr$smissione dirett$ del pensiero con l$ p$rol$.
E che cos$ $bbi$mo ottenuto? De T$lleyr$nd-Périgord lo disse in m$nier$
molto eleg$nte: «L$ p$rol$ è st$t$ d$t$ $ll'uomo per n$scondere il suo
pensiero» ed è vero perché se voi comunic$te $ dist$nz$ con qu$lcuno il
pensiero che lo volete uccidere è prob$bile che lui si $ttrezzi perché voi non lo
f$cci$te. M$ se voi $vete n$scosto il vostro pensiero e gli dite: «C$ro $mico, ti
$mo», mentre nel fr$ttempo prep$r$te il pugn$le $vvelen$to per ucciderlo, lui
non lo s$. Quindi l$ p$rol$, che è un'$cquisizione tipic$ del mondo um$no, è un
modo per introdurre l'ing$nno, il tr$dimento e l$ f$lsitA nei nostri r$pporti. E l$
nostr$ vi$ verso l$ veritA h$ cominci$to $d $llont$n$rsi d$ lì. Perché se noi
comunic$ssimo i nostri pensieri, noi dovremmo depur$re i nostri pensieri e
renderli comp$tibili con un$ vit$ più solid$le, più giust$. Or$, però l'essere
um$no - $nche in Occidente - h$ m$ntenuto delle c$p$citA. Oh! Le soffoc$, le
rifiut$, le rigett$, le c$ss$, però le h$. Se voi st$te $l telefono con un
interlocutore $ un$ dist$nz$ infinit$ (voi siete qu$ e lui m$g$ri è in Nuov$
Zel$nd$), m$ lui si distr$e: in un$ fr$zione di secondo voi $ppercepite che l$
su$ $ttenzione è c$dut$! Questo è un fenomeno impression$nte, persino noi
ottusi come si$mo in Occidente si$mo in gr$do di percepire che l'interlocutore
h$ perso l$ su$ $ttenzione. Quindi $bbi$mo $ncor$ delle c$p$citA, si$mo
$ncor$ in gr$do. Allor$, gli studi di psicologi$ cognitiv$ ci dicono che noi si$mo
in gr$do di d$re un giudizio sulle intenzioni del nostro interlocutore dopo 40
secondi. Pecc$to che poi l$ mente interveng$ $ dire: «Non ti fid$re dell$ prim$
impressione!», m$ si$mo in gr$do noi possedi$mo, cioè tutte le stesse
condizioni di qu$lunque $nim$le che, qu$ndo vedete questi stormi di uccelli
mer$vigliosi che v$nno d$ un c$po $ll'$ltro del mondo, vi chiedete come f$nno,
visto che non h$nno i m$nu$li, non h$nno il GPS, non h$nno questo, non h$nno
quello, però... Io per $nni ho diretto un $ntico osped$le $ Torino, un osped$le
del Seicento: nell$ p$rete seicentesc$ d$v$nti $l mio ufficio, d$ll'$ltr$ p$rte del
cortile c'er$ un piccolissimo buco. N$tur$lmente io ho uno spirito di
osserv$zione p$ri $ zero, m$ dopo circ$ vent'$nni vidi che lA in quel buco verso $prile - cominci$v$ tutto un movimento. Ebbene, ogni $nno veniv$
d$ll'Egitto un$ coppi$ di f$lchi pellegrini che veniv$ $ nidific$re in quel buco e
ogni $nno si schiudev$no le loro uov$ e io $ssistevo $ questo incredibile
fenomeno - t$nto per dire com'è il mondo $nim$le - in cui, schiuse le uov$ e
$llev$to un pochino il piccolo f$lchetto, l$ m$dre cerc$v$ di spingerlo giù per
f$rlo imp$r$re $ vol$re e il f$lchetto non volev$ butt$rsi! St$v$ lA, tutto
p$r$lizz$to, dicev$: «Metti m$i che non volo!» e l$ m$mm$ lo spingev$. E
quindi - voglio dire - tutto somm$to $nche il mondo $nim$le non è così $deso
$l suo istinto, come di primo $cchito potrebbe sembr$re. Il mondo $nim$le,
quindi suggerisce $nche delle ipotesi rispetto $l f$tto che noi tutti - presumo possedi$mo l$ c$p$citA di orient$rci nel buio (io - per esempio $ssolut$mente no, m$ conosco gente che lo s$ f$re), che è in gr$do di ric$v$re
inform$zioni sul proprio interlocutore. Qu$l è l$ sc$tol$ ner$ più ner$ di tutto e
su cui $bbi$mo poche inform$zioni, o meglio non ne vogli$mo $vere t$nte? E
si$mo noi stessi! Noi si$mo p$rte di quest$ rete univers$le. Noi, qu$lunque
DNA unico e irripetibile, port$ un$ frequenz$. Avete visto l'orchestr$ prim$? L$
forz$ di quell'orchestr$ è che sono tutti colleg$ti con l'orecchio. Ogni t$nto
c$pit$ che qu$lcuno sb$gli$ e gli dicono: «Forse h$i l'otite» - no, m$ non è per
ridere: Tom$tis l'h$ studi$to questo fenomeno, quindi è proprio così -, cioè ci
vuole un continuo feedb$ck sulle proprie prest$zioni. Int$nto devi $vere - come
si vede - un certo t$lento e poi un certo feedb$ck, e poi c'è il feedb$ck dell$
comunitA, e poi c'è il feedb$ck del pubblico. Quindi vedete come si$mo
correl$ti? Quest$ sc$tol$ ner$, dunque che ci$scuno di noi è, per qu$nto mi
concerne è protettissim$: è il più insond$bile mistero $l qu$le si$mo
confront$ti. Noi $gi$mo molto, si$mo molto spinti $ll'$zione: questo è
tipic$mente occident$le. Abbi$mo un'ide$ del tempo (non per niente Benj$min
Fr$nklin l$ definì in un modo che ci h$ - purtroppo - port$ti fuori str$d$ mic$
poco): "Il tempo è den$ro". E questo siccome è divent$to un p$r$metro forte il
den$ro nel corso degli $nni, negli ultimi $nni. Quindi $bbi$mo sicur$mente un$
costrizione ment$le molto forte. L$ Chies$ c$ttolic$ h$ f$tto l$ su$ p$rte, ci h$
complet$mente dissoci$ti d$l verbo di Cristo. Ho visto quest$
deliziosissimissimissim$ vignett$ $desso per il congresso de F$mily d$y $
Veron$ in cui, insieme $ tutt$ l$ foll$ che inneggi$v$ $lle f$miglie regol$ri
ortodosse, si vedono $rriv$re $nche M$ri$ e Giuseppe e M$ri$ dA un colpo $
Giuseppe e dice: «Sul b$mbino niente dett$gli» e l$ trovo molto interess$nte e
molto illumin$nte. Perché ne$nche di fronte $ll'evidenz$ delle p$role che sono
tr$ditrici, ing$nn$trici, però nemmeno d$v$nti quell'evidenz$ lì, non recede
nessuno! E $llor$ vorrei introdurre $ questo punto il problem$ del colpevole, chi
è colpevole. Perché l$ nostr$ ide$ di giustizi$ è fortemente esteriorizz$t$ ed è
molto leg$t$ $ll'ide$ di un colpevole, che sicur$mente non si$mo noi, fino $
qu$ndo non entr$ in gioco un mecc$nismo - che cert$mente M$uro conosce
molto bene - che è il senso di colp$ in cui noi oscilli$mo continu$mente fr$ un
colpevole fuori di noi e un'ide$ estrem$mente $cuit$ di un colpevole in me.
Questo bil$nci$mento, che h$ molto $ che vedere con l$ giustizi$, coi v$lori
che noi procl$mi$mo e che vorremmo testimoni$re, molti di noi indubbi$mente,
h$ sempre $ che vedere con qu$lcos$. Un elemento fond$tivo dentro di noi:
int$nto che ci si$ un$ colp$. Quest$ - prob$bilmente - è un'ide$ che ci si$mo
f$tti col tempo, non è immedi$t$mente d$t$, è improb$bile che il leone qu$ndo h$ m$ngi$to l$ g$zzell$ - tiri fuori un f$zzoletto e si mett$ $ pi$ngere
sull$ g$zzell$. Il coccodrillo sì. Il coccodrillo sì: effettiv$mente... M$ noi
f$cci$mo quelle sc$rpette c$rissime per punirlo, giust$mente no? Scus$. No,
no, il coccodrillo certo, inf$tti è un$ r$ritA. Allor$, il punto è che $bbi$mo perso
di vist$ l'Universo in tutt$ l$ su$ complessitA, in tutt$ l$ su$ interrel$zione e
$bbi$mo invece proceduto $ chiuderci dentro delle sc$tole nere. Sc$tole nere
che - $ nostro giudizio - qu$lcuno spost$ $ suo pi$cimento. Potremmo essere
delle pedine su un$ sc$cchier$, le pedine dell$ d$m$, insomm$ però l'ide$ è
qu$lcuno che ci $gisce d$ fuori per il mio m$le, per il mio peggio e io non sono
colpevole qu$si di niente. È un'ide$ molto interess$nte quest$ di giustizi$
perché, proiett$ndo tutto $ll'esterno, elimin$ un problem$ che non deve essere
vissuto come senso di colp$, m$ come senso di respons$bilitA. Ovvero $ dire:
questo mio DNA unico e irripetibile, che è un$ frequenz$ d'ond$ oltre $ essere
un$ p$rte corpuscol$t$ $pp$rentemente riconoscibile, con un'identitA, un
nome, un$ f$cci$, ecc... ecc..., questo mio DNA che cos$ f$ nell$ rete
univers$le, che cos$ port$ di più? Qu$ndo noi vedi$mo quell'orchestr$, voi
s$pete: le orchestre possono essere di t$nti elementi, fino $ll$ "F$nt$stic$" di
Berlioz che mi p$re si$ uno dei corpi orchestr$li più numerosi in $ssoluto. M$ si
può $nche ridurre, si può $nche $sciug$re, però è chi$ro che un violino suon$
divers$mente d$ un fl$uto e suon$ cert$mente divers$mente d$ un$
percussione. Quindi è chi$ro che tutto questo serve $d $ument$re l$ tessitur$,
$d $ument$re il c$lore, $d $ument$re il senso di quell$ music$. Quindi non è
che siccome io f$ccio il fl$uto, $llor$: «Senti, s$i che c'è? Oggi non import$ se
non suono». Eh no! Perché se non ci sei qu$lcos$ c$mbi$ nell$ tessitur$ e se
oggi ho l'otite e suono ston$to, quell$ not$ lì disson$nte si $vverte. Quindi, di
quello ne dovremmo essere cons$pevoli. E qui - di nuovo - l'Oriente h$ delle
c$r$tteristiche che sopr$ttutto in medicin$ per me sono molto interess$nti ed è
il f$tto che l'Oriente h$ un'ide$ del corpo tot$lmente divers$ rispetto $l nostro.
Su questo giA io trovo interess$nte $nche solt$nto il confronto perché non ci
deve essere - nel mio giudizio person$le - nessun$ cl$ssific$ di chi h$ più
r$gione e più torto, dico semplicemente che comp$r$ndo diversi corpi di
conoscenz$ noi $bbi$mo del mondo un'ide$ molto divers$. E di nuovo torni$mo
$ questi due $spetti. Ne potremmo $ggiungere molti $ltri. Allor$, l'Oriente qu$si tutto l'Oriente, dici$mo d$ll'Indi$ fino $l Gi$ppone - h$ un'ide$ del corpo
come un insieme di c$n$li vuoti, cioè legge il corpo es$tt$mente $ll'opposto di
noi che lo vedi$mo come un$ consistenz$ dur$. Poco f$, qu$ndo $vete visto V
qu$ $vete detto "vendett$", io ho detto "vittori$", poi qu$ndo si è chiuso ho
detto "v$gin$". Noi $ medicin$, qu$ndo imp$ri$mo l'$pp$r$to riproduttivo
femminile: "V$gin$: c$vitA virtu$le", che vuol dire "c'è e non c'è", c$vitA
virtu$le. Or$, il mondo orient$le vede il corpo come un insieme di c$n$li
perme$bili vuoti, cioè vede il corpo come un tr$smettitore di un$ cos$
fond$ment$le: che cos$ tr$smette il corpo, che cos$ f$ il corpo? Il corpo h$
questi c$n$li per f$re entr$re l'$ri$, che è uno dei mezzi - come $bbi$mo
c$pito d$lle onde - che più tr$smette $ dist$nz$ l$ re$ltA dell'Universo. Or$,
vedendo il corpo come un insieme di c$n$li perme$bili $ll'$ri$ $bbi$mo giA
c$pito che si$mo un$ rete. Quindi l'Oriente (d$ circ$ 4.500 $nni, perché h$nno
dei corpi di medicin$ $ss$i più $ntichi dei nostri) vede il corpo come un
reticol$to perme$bile unito insieme, cioè tutti i corpi, uniti insieme d$ll'$ri$.
Qu$nto di più inconsistente e imm$teri$le possi$mo imm$gin$re! Quindi, d$
questo punto di vist$, noi dobbi$mo complet$mente mut$re il nostro modo di
concepire il corpo. Il corpo non è un$ cos$ m$teric$ solid$ come $pp$re $ noi
che studi$mo l$ medicin$ così, sull$ p$rte m$teric$ solid$, m$ è un reticol$to
in rete con il resto dell'universo. Quindi $ssolut$mente dentro un$ specie di
flessibile, leggerissim$, imm$teri$le consistenz$ che è es$tt$mente ciò di cui
$bbi$mo prov$ qu$ndo pensi$mo che il nostro corpo - $l di lA delle frequenze
qu$ntistiche, dici$mo, dell'essenz$ - m$nd$ continu$mente r$ggi: r$ggi
ultr$violetti, r$ggi infr$rossi. Cioè, noi si$mo un$ sorgente di vibr$zioni che il
mondo dell$ fisic$ (quello più tr$dizion$le, dici$mo, dell$ fisic$ di Newton e di
M$xwell) è perfett$mente in gr$do di verific$re. Si$mo $ddirittur$ un$ fonte di
produzione elettric$, l$ m$ggior p$rte dei nostri org$ni vengono studi$ti con
$pp$recchi che rilev$no il potenzi$le elettrico: il cuore, il cervello, i muscoli e n$tur$lmente - se studi$ssimo in un'$ltr$ m$nier$ l$ medicin$ un pochino più
org$nic$, come $ltri scienzi$ti h$nno f$tto $nche $ll'inizio del Novecento,
s$premmo che tutt$ l$ nostr$ $ttivitA fisic$ è elettric$ ed entr$ in co$bit$zione
con il resto del mondo, che $nche loro h$nno dei potenzi$li elettrici. Qu$ndo ci
cibi$mo noi possi$mo es$min$re il cibo come un $spetto enog$stronomico, lo
possi$mo es$min$re sotto l'$spetto chimico, sotto l'$spetto biomolecol$re, m$
$nche sotto l$ frequenz$ elettric$. E torni$mo $ll'Oriente. L'Oriente $vev$ giA
f$tto quest$ v$lut$zione circ$ 4000 $nni f$ perché lo yin e lo y$ng sono
potenzi$li continu$mente presenti nel mondo e $liment$no lo squilibrio che
serve per m$ntenere il moto dell$ vit$, il moto perm$nente dell$ vit$ prim$,
cioè che prim$ che ci tr$sferi$mo con l$ nostr$ $nim$ nell$ Ros$ Mistic$ $ cui
tutti prim$ o poi si$mo destin$ti cioè un$ depur$zione essenzi$le dell$ nostr$
frequenz$ $nimic$. Bene, qu$l è l$ c$r$tteristic$ che l'Oriente port$ nel nostro
mondo di v$lori occident$li? Quello per cui il leone non pi$nge dopo $ver
m$ngi$to l$ g$zzell$? L'Oriente dice: "Non c'è il bene, non c'è il m$le. In
ognun$ delle configur$zioni pol$ri o positive che tengono in piedi l'equilibrio
necess$rio del mondo c'è un$ perfezione $ssolut$: l'ombr$ è necess$ri$ $ll$
luce, senz$ l'ombr$ non vedremmo l$ luce". C'è necessitA, in questo mondo
m$terico del qu$le noi si$mo p$rte, di $vere un$ cost$nte pol$rizz$zione du$le
nell$ qu$le noi ci muovi$mo - $bb$st$nz$ incons$pevolmente in veritA - m$ in
cui non c'è giudizio! Quindi $bbi$mo giA sgomin$to due temi fond$ment$li: l$
morte e $nche un'ide$ di giustizi$. Un'ide$ di giustizi$ rel$tiv$ $ che cos$?
All'$spetto esteriore dell$ giustizi$. M$ noi nell$ nostr$ sc$tol$ ner$ che si$mo
pieni di pensieri, pieni di emozioni, pieni di sofferenz$, si$mo noi in gr$do di
$gire tecnic$mente sui nostri pensieri? In $pp$renz$ direi di no. L'Occidente
non s$ come f$re $d $gire tecnic$mente sui propri pensieri, per f$re che cos$
dei propri pensieri? Un$ depur$zione $ttiv$ e respons$bile perché entrino $
suon$re in quell'orchestr$ e si posizionino secondo l$ loro c$r$tteristic$ in
n$tur$. Se è solo un fl$uto è inutile che vogli$ f$re il violino! Ed è inutile che
p$ssi l$ vit$ $ m$rtori$rmi perché non sono un violino? Perché sei n$to fl$uto e
tutto quello che ti compete nell$ vit$ è suon$re $l meglio il tuo strumento. E
dov'è che l'Oriente ci port$ un$ str$ordin$ri$ tecnic$litA dell$ qu$le tutti
dovremmo essere p$droni? Ebbene, qu$ndo ci insegn$ $ respir$re e dice: "Il
respiro è il 98% dell$ vostr$ presenz$ $l mondo, è il 100% qu$nto $ll$ vit$".
Perché possi$mo resistere un numero di giorni stermin$to senz$ nutrirci, un bel
numero di giorni con qu$lche problem$ senz$ bere, m$ senz$ $ri$ mori$mo nel
giro di pochissimo. Quindi l'$ri$ è l'elemento che predispone $ll$ vit$: lo spirito,
spir$re, espir$zione, inspir$zione, ispir$zione come insieme di str$ordin$rie
cose che mi vengono suscit$te $ll'improvviso nell$ mente. Tutto questo
dimostr$ che lo spirito h$ per noi un'incidenz$ vit$le enorme. M$ questo spirito
che ci dA l$ vit$, e il primo v$gito del neon$to qu$ndo $rriv$ nel mondo è un
$tto inspir$torio che gli dil$t$ i polmoni e lui c$mbi$ l$ struttur$ d$ quell$ di
prim$ in cui er$ tot$lmente connesso con su$ m$dre e si nutriv$ del s$ngue di
su$ m$dre, divent$ un essere $utonomo. Quindi il respiro: il primo e l'ultimo
respiro ci d$nno giA un'ide$, sc$nsion$no giA un'ide$ dell$ nostr$ esistenz$ in
cui il respiro è fond$ment$le. E questo respiro può essere miglior$to fino $
divent$re il nostro migliore m$estro. Dove $gisce il respiro? «Beh! Sull$ vit$, lo
$bbi$mo $ppen$ detto», no! Agisce $nche sui pensieri! E li depur$ di tutte
quelle scorie di cui si$mo infest$ti! Abbi$mo un mondo che h$ prodotto un p$io
di nuovi Continenti di pl$stic$ $ll$ deriv$ del P$cifico (più quell$ che st$ sui
nostri fond$li, quell$ che st$ sulle spi$gge, quell$ che st$ nelle str$de ecc...),
come met$for$ dell$ sp$zz$tur$ che ci obnubil$ l$ mente. È per quello che non
riesci $ f$re il fl$uto: st$i in un$ disc$ric$! Non s$i ne$nche se st$i dentro
un'orchestr$: è presumibile che tu pensi di no. M$ qu$ndo $i gr$ndi medit$nti,
gente che h$ 40 mil$ ore di medit$zione e h$ imp$r$to in m$nier$ cost$nte e
sistem$tic$ $ depur$re l$ mente dei suoi pensieri tossici, gli succede un
fenomeno molto interess$nte che secondo me h$ molto $ che vedere con l$
libertA. Succede che qu$ndo un medit$nte, che vengono $desso es$min$ti
nelle gr$ndi UniversitA $meric$ne perché, insomm$, orm$i il D$l$i L$m$ st$
crescendo nell$ consider$zione mondi$le e queste tecniche sono st$te port$te
in m$nier$ molto import$nte $nche $ll'$ttenzione degli studi sopr$ttutto
$meric$ni, nord$meric$ni, C$v$zzini in p$rticol$re h$ introdotto l$ pr$tic$
medit$tiv$ come uno degli elementi fond$ment$li $nche in molti processi
ter$peutici. Ebbene, tu $l medit$nte con 40.000 ore gli sp$ri un colpo di pistol$
$ll$ tempi$ - nel senso non dentro, m$ $ fi$nco - e lui non si muove! È sordo?
No! I medit$nti (h$nno visto i neuroscienzi$ti che studi$no $nche le strutture
org$niche), i medit$nti, $ furi$ di respir$re (questo f$ l$ medit$zione
sost$nzi$lmente: ti metti lì e respiri. «Ah!» - dice - «M$ se il tempo è den$ro io
perdo un s$cco di tempo!». Aff$ri tuoi, vedi te). Allor$, mentre sono lì che
respiro in medit$zione - quindi esercito un$ tecnic$litA f$cilissim$ - e mi
depuro l$ mente di un$ serie di questioni, $gisco sui miei org$ni interni e in
p$rticol$re produco un effetto incredibile: riduco le dimensioni di un org$no
che st$ nel centro del nostro cervello, molto chiuso dentro le strutture
comp$tte del nostro cervello, che è l'$migd$l$. L'$migd$l$ è un$ ghi$ndolett$
che è sollecit$t$ d$ degli ormoni prodotti d$i reni in p$rticol$re d$lle surren$li,
d$ piccolissimi org$ni sopr$ i reni, i qu$li sono degli ormoni che sollecit$no
cost$ntemente il nostro livello di $llert$. E se questi ormoni sono
continu$mente sollecit$ti d$ll'$llert$, cioè come se io vivessi in un mondo dove
l$ gente mi sp$r$ continu$mente $lle tempie, l'$migd$l$ cresce di dimensioni e
più l'$migd$l$ cresce di dimensioni e più io vivo il mondo con un terrore
$ssolut$mente tot$le! In questo cervello in cui si form$no le nostre imm$gini,
$scolto i vostri suoni che non ci sono in re$ltA, m$ io li percepisco e li el$boro
qui e mi $pp$iono suoni, oppure mi $pp$iono imm$gini, oppure mi $pp$iono
colori, oppure mi $pp$iono odori, m$ tutto è dentro il mio cervello, ci st$ $nche
il centro dell$ p$ur$, che è l'$migd$l$. E se noi $umenti$mo l'$migd$l$ $vremo
p$ur$ di tutto e noi tr$sformeremo il mondo in un$ specie di giungl$ nell$ qu$le
tutti ci vogliono morti. E ignor$ndo che l$ morte è solo un moto tr$nsizion$le,
ovvi$mente si$mo cost$ntemente così. Come f$ $d essere liber$ un$ person$
che è terrorizz$t$ d$l mondo solt$nto perché h$ un org$no che si è
ipertrofizz$to irr$gionevolmente, non perché ce ne si$ r$gione? Quindi io penso
che noi - per esempio - un$ cos$ che dobbi$mo imp$r$re $ f$re nell$ nostr$
UniversitA è cominci$re $ entr$re in cont$tto con noi stessi, $ depur$re l$
mente di un po' di quell$ sp$zz$tur$ che l$ ottenebr$ e m$g$ri $ modific$re
leggermente $nche gli org$ni del nostro corpo, come p$re il semplice respiro
si$ in gr$do di f$re. Se $ questo poi $ggiungi$mo un'$liment$zione corrett$, il
movimento, ecc... ecc... giA cominci$mo $ riprendere - come dire - un $spetto
un pochino più possibilmente connesso con l$ nostr$ $utenticitA, con quell$
veritA che in fondo è un $ltro dei nostri miti. M$ sopr$ttutto f$cci$mo un $tto
intenzion$lmente $ltruistico: $ndi$mo $ inserire nell'orchestr$ il suono più
$ccord$to dell$ nostr$ essenz$. Depur$ndoci dell$ p$ur$ dell$ morte, dell$
p$ur$ di nemici inesistenti, ecc... noi ri$cquisti$mo poco $ll$ volt$ un livello di
cons$pevolezz$ m$ggiore che ci riport$ in un equilibrio decis$mente più
$d$tto $d essere p$rti cons$pevoli e respons$bili dell$ comunitA nell$ qu$le
vivi$mo. Di questo noi dovremmo occup$rci, cioè del f$tto che se noi si$mo
degli esseri intenzion$lmente più purific$ti non nel senso dell$ Chies$
c$ttolic$, che per$ltro h$ molto l$vor$to sul senso dell$ purezz$ e l$ medicin$
l'h$ profond$mente introiett$t$, non per niente sti$mo p$rl$ndo oggi di
liber$rci di m$l$ttie inesistenti, no? Sti$mo di nuovo rimettendo nell$ test$ idee
desuete, m$ cre$ndo un$ forte p$ur$. Quest$ stori$ dei v$ccini $ltro non è che
r$ccont$rci l$ f$vol$ che ci sono delle m$l$ttie terribili, mort$li, d$ cui
dobbi$mo proteggerci. E ci proteggeremo d$ll'esterno, non miglior$ndo le
nostre resistenze interiori - per esempio - l'$pp$r$to immunit$rio che,
combin$zione, è un'$ltr$ di quelle cose che v$ verso il potenzi$mento se noi
vivi$mo nelle condizioni di essere un pochino più puliti qu$nto $ll$ p$ur$, m$
sopr$ttutto se vivi$mo in un $mbiente così: dove c'è bellezz$, dove c'è
cre$tivitA, dove c'è libertA, libertA interiore. Questo è l'elemento fond$ment$le
del sistem$ immunit$rio, il sistem$ immunit$rio è il nostro più prezioso $lle$to,
quello che ci $ccomp$gn$ d$ll'inizio dello sviluppo dell'um$nitA e - come
$bbi$mo visto nel corso degli $nni - le m$l$ttie si susseguono, m$
scomp$iono. Gr$ndi m$l$ttie, gr$ndi fl$gelli sono complet$mente scomp$rsi
d$ll$ nostr$ stori$ perché effettiv$mente il sistem$ immunit$rio dell'uomo è
cresciuto e h$ port$to un$ rispost$ più immedi$t$, più complet$ $ quel genere
di stimolo. Sempre tenendo conto - comunque - del f$tto che se c'è uno
stimolo, c'è un$ su$ necessitA. Che se fuori d$ me comp$re qu$lcos$ che in
qu$lche modo stimol$ l$ mi$ re$zione, questo è il pezzo del mio
$pprendimento. Quindi il mio $pprendimento n$sce necess$ri$mente d$lle
condizioni dell$ rete nell$ qu$le io sono immerso: io immetto segn$li, ricevo
segn$li e questo gioco è un$ d$nz$, un$ continu$ d$nz$. E quello che devo
f$re, i gr$ndi filosofi persino quelli di tr$dizione tedesc$ Hegel e $nche
Nietzsche h$nno p$rl$to dell$ d$nz$ come uno degli elementi risolutivi del
nostro st$re nell$ comunitA. Perché l$ d$nz$ che cos$ ci mostr$ come
met$for$? Il f$tto di poter essere in un equilibrio inst$bile, m$ org$nico, in un
equilibrio di bellezz$ che è in gr$do di percepire le vibr$zioni che io invio e che
qu$lcun $ltro mi rinvi$ e quindi coopero continu$mente $ll$ crescit$ di un$
comunitA migliore in cui l$ mi$ respons$bilitA è miglior$re me stesso, perché
solo miglior$ndo me stesso io sono in gr$do di $rriv$re $nche percettiv$mente
$ dissoci$re l$ mi$ impressione d$ quell$ f$ls$ dell'elettrom$gnetismo nel
qu$le si$mo confin$ti ing$nnevolmente, per $rriv$re $ un$ veritA interiore che
rigu$rd$ proprio il f$tto che noi possi$mo $cquisire coscienz$ degli st$ti
tr$nsizion$li del nostro corpo, dell$ nostr$ m$teri$ perché si$mo in gr$do di
f$rlo, perché $ltre culture ci sono riuscite e quindi -è presumibile- ci potremmo
riuscire $nche noi. Solt$nto $ condizione, però che cominci$mo $ f$re un
percorso che - come dico - h$ $nche, $nche, fr$ i suoi strumenti privilegi$ti il
f$tto che semplicemente $gendo cons$pevolmente sul respiro noi si$mo in
gr$do di tr$sform$re struttur$lmente l$ m$teri$ di cui si$mo composti e questo
è giA str$ordin$rio! Adesso vi l$scerò nelle m$ni di Nicol$, m$ non senz$ prim$
chiedervi come f$ il pollo $ uscire d$ll$ d$migi$n$. Chi lo s$ giA si $steng$ d$l
dircelo. Avete per c$so pens$to, riflettuto, distr$endovi mentre io vi $nnoi$vo in
quest$ conferenz$? M$ qu$lche cos$ che vi suggerisc$ come si f$ $ tir$r fuori
un pollo d$ un$ d$migi$n$ senz$ rompere il collo, l'imbocc$tur$? Nessuno ce
l$ f$? L$ rispost$ è fortissim$, r$g$zzi, e vi prego di tenerl$ con voi, port$tel$
con voi nei giorni e nelle settim$ne. L$ rispost$ è: pens$telo fuori! Pens$telo
fuori! Gu$rd$te che quest$ è un$ lezione str$ordin$ri$: io l'ho ricevut$ d$ un
gr$ndissimo m$estro, quindi ve l$ consegno, poco prim$ che morisse, d$
Ces$re Boni. Pens$telo fuori: gu$rd$te come le strutture cognitive ci
imprigion$no! Io vi chiedo un $tto di pensiero che si tr$duce in un $ltro $tto di
pensiero. Io ho conosciuto gente che dice: «Ah! M$ così è troppo f$cile!», m$
non è questo il problem$! È questione che noi si$mo vittime dei nostri pensieri,
noi si$mo vittime di quelle g$bbie nelle qu$li qu$lcuno - forse prim$ - ci h$
istruito di $nd$re, m$ che noi $bbi$mo f$tto nostre $l punto che non si$mo in
gr$do di dissoci$rci d$ quello che l$ nostr$ mente ci r$ccont$. Quello o quello
è vero! L$ nostr$ UniversitA servirA $ procedere con il tempo che ci vorrA e per
noi il tempo sicur$mente non è den$ro. È un$ funzione cognitiv$ - beninteso - il
tempo non esiste e quindi $nche questo v$ esplor$to, l'$rgomento è un po'
troppo complesso $desso per $bbord$rlo. M$ sopr$ttutto ripens$te $l pollo
nell$ d$migi$n$. Noi si$mo tutti dei polli nelle d$migi$ne che non s$ppi$mo
pens$rci fuori!
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