Il Pollo e l' D'migi'n' Ross'n' Becc'relli Vivi$mo continu$mente in uno st$to ing$nnevole di cui gli orient$li ci h$nno r$ccont$to molto, m$ $ cui l'Occidente pervic$cemente crede. Crede $ll'ing$nno e tent$ di obnubil$re l$ coscienz$ che ci richi$merebbe fuori $ pens$re - dunque - di vedere qu$l è l'orizzonte più vero. Noi $bbi$mo in Occidente $lcune p$role-chi$ve, in p$rticol$re veritA, libertA, giustizi$ e si$mo convinti di possedere il senso di queste p$role e in re$ltA f$cci$mo di queste p$role un uso leg$to $lle convinzioni ing$nnevoli nelle qu$li vivi$mo. Vi voglio suggerire, $ll'inizio di questo discorso, un$ str$ordin$ri$ - $ mio modo di vedere - richiest$ f$tt$ in un ko$n orient$le e poi $ll$ fine ci ricorderemo - mi $uguro - di risolvere questo interrog$tivo. Si mett$ un uovo dentro un$ d$migi$n$ di vetro, si f$ scendere questo uovo dentro l$ d$migi$n$ di vetro, questo uovo è un uovo g$ll$to, dopo un po' d$ll'uovo n$sce un pulcino e cresce dentro l$ d$migi$n$. L$ dom$nd$ post$ d$l s$ggio orient$le è: «Come f$cci$mo $ f$r uscire il pollo d$ll$ d$migi$n$ senz$ romperl$?». L$sci$mo questo interrog$tivo per l$ fine di quest$ riflessione comune perché h$ molto $ che vedere con l'ing$nno nel qu$le vivi$mo e del qu$le si$mo tutti p$rtecipi. Io non credo $ff$tto che ci si$no dei soggetti che govern$no il mondo con c$ttiveri$, con volontA di oppressione. Certo, l'effetto che ci m$nd$no è questo: i b$nchieri c$ttivi, l'oppressione, ed è vero che negli ultimi trent'$nni contro ogni $spett$tiv$, perché cert$mente le nostre $spett$tive er$no miglior$tive e non peggior$tive, però negli ultimi 30 $nni si è prodotto l'effetto di distorsione di cui p$rl$v$ M$uro per cui l$ concentr$zione dell$ ricchezz$ è torn$t$ nelle m$ni in cui er$, m$ dell$ Second$ guerr$ mondi$le e sopr$ttutto dell$ Prim$ guerr$ mondi$le l$ ricchezz$ st$v$ tutt$ concentr$t$ in pochissime m$ni. E quindi - sost$nzi$lmente - 40 $nni di stori$ dopo l$ Second$ guerr$ mondi$le sono st$ti r$pid$mente distrutti. Però noi veni$mo d$ duemil$ $nni di stori$ del c$ttolicesimo che è st$to molto potente $ f$re delle nostre convenzioni un$ certezz$ e $ distorcere complet$mente un mess$ggio potentissimo e sopr$ttutto rivoluzion$rio qu$l er$ il mess$ggio del V$ngelo di Cristo. Quindi non si$mo solt$nto $desso vittime di p$rticol$ri ing$nni, gli ing$nni si perpetr$no nel tempo. Il problem$ è: perché l'ing$nno si perpetr$ e si$mo noi correspons$bili di questo ing$nno? E in che modo si$mo respons$bili di questo ing$nno? E questo è il tem$ - secondo me - verso il qu$le si inc$mminerA l$ nostr$ UniversitA. Perché se il nostro progetto è di ottenere libertA, veritA e giustizi$ (che sono del resto $nche i gr$ndi temi del V$ngelo) è evidente che noi dobbi$mo decidere se c'è un colpevole, se questo colpevole v$d$ elimin$to e se noi si$mo del tutto innocenti in questo processo, cioè vittime senz$ un$ respons$bilitA per c$pire se noi $bbi$mo coscienz$ pien$ del nostro ruolo nel mondo. E se $ questo ruolo nel mondo noi porti$mo un$ p$rtecip$zione respons$bile e cons$pevole, oppure se si$mo degli esseri tr$nseunti, delle vittime che vengono s$crific$te periodic$mente sull'$lt$re degli interessi $ltrui. Di qu$li interessi $ltrui si p$rl$? Allor$, un mito fr$ i t$nti è Re Mid$. Re Mid$ è colui che qu$lunque cos$ tocchi l$ f$ divent$re oro, un met$llo, un met$llo molto solido - prezioso in veritA -, m$ qu$ndo uno tr$sform$ in oro qu$lunque cos$ tocchi di f$tto rende il mondo invivibile, $l punto t$le che gli divent$ impossibile $nche $liment$rsi. Io vivo $ Torino e nel corso degli ultimi $nni l$ m$ggior p$rte dei p$l$zzi import$nti dell$ cittA port$no un$ t$rg$: "ProprietA dell$ Re$le Mutu$ Assicur$zioni". Crescono in continu$zione, evidentemente l$ Re$le Mutu$ Assicur$zioni $ Torino è divent$t$ molto $bile $ produrre un reddito che gli f$ $cquist$re i gr$ndi p$l$zzi dell$ cittA, poi comprerA i piccoli p$l$zzi dell$ cittA e così vi$. E io mi sono dett$, pens$te il p$r$dosso: se uno possiede tutti i p$l$zzi di un$ cittA è come se non ne possedesse $lcuno, perché non c'è più merc$to per quei p$l$zzi. Quindi è Re Mid$ che $ll$ fine di tr$sform$re in oro ne muore. N$tur$lmente si$mo $ncor$, però nell$ f$se del colpevole; m$g$ri il colpevole non è cons$pevole degli effetti $utolesionisti che provoc$. È un po' l'effetto di Keynes che dice: «Se continui$mo così, tr$ un po' l$ povertA del mondo non permetterA più il merc$to». Di f$tto poi Keynes - in qu$lche modo - h$ un$ correspons$bilitA $nche nel consumismo, perché in fondo rimettendo dei soldi nelle t$sche di molti - questo er$ il suo progetto - di f$tto $liment$ comunque un$ produzione che per certi versi $desso possi$mo $nche consider$re deprec$bile per qu$nto rigu$rd$ lo sviluppo sostenibile dell'$mbiente. Tutt$vi$ cert$mente c'er$ un principio ispir$tore di giustizi$, m$ er$ $nche un principio economico perché gli equilibri devono riposizion$rsi con un certo delt$ però, perché senz$ il delt$ non c'è movimento. Quest$ è un$ legge che l'Oriente $vev$ giA esplor$t$ d$ moltissimi $nni con l'"I Ching" e che noi v$luti$mo nell$ vit$. L$ vit$ è un movimento che si cre$ perché c'è un dislivello fr$ le p$rti: ci deve essere continu$mente un potenzi$le differente $ltrimenti non c'è vit$, si$mo nell'immobilitA. Or$, l'immobilitA $ssolut$, mer$viglios$ è quell$ dell$ Ros$ Mistic$ di D$nte nell$ qu$le l$ contempl$zione dell$ luce etern$ è g$r$ntit$ $ tutti, m$ sono tutti immobili nell$ Ros$ Mistic$. Perché è uno st$to di - dici$mo così - frequenz$ $nimic$ divers$ d$ quell$ che noi vivi$mo nell$ m$teri$. E il vivere nell$ m$teri$ non è un$ circost$nz$ occ$sion$le e deprec$bile, è un$ circost$nz$ necess$ri$ per un$ cos$ - direi che Cristo l'h$ dimostr$t$ con gr$nde veemenz$ -: è necess$ri$ per f$re un$ tr$nsizione evolutiv$. Nel senso che ci$scuno di noi è inc$rn$to in un corpo che h$ un s$cco di problemi: deve crescere, deve nutrirsi, spesso è $mm$l$to, soffre, f$ $ttrito, si scontr$ - dici$mo così - nell$ differenz$ fr$ i suoi ide$li e l'$ttu$litA nell$ qu$le è costretto $ vivere. M$ questo individuo h$ un$ necessitA: è qui per imp$r$re. Che noi f$cci$mo l'UniversitA o no l$ vit$ è uno st$to di tr$nsizione, m$ $nche di evoluzione. Cioè, ci$scuno di noi è respons$bilmente chi$m$to $ oper$re $ ciò che qu$lcos$ nel suo processo di vit$, nel suo dislivello di equilibrio interiore, si modifichi. Or$, se voi osserv$te come - per esempio - un gr$nde studioso molto interess$nte h$ mostr$to, si chi$m$ Gunter P$uli e h$ invent$to un$ cos$ che si chi$m$ "Blue Economy". H$ osserv$to come l$ n$tur$ $bbi$ movimenti molto complessi in cui non c'è nessun colpevole. Se noi osservi$mo l$ mosc$ e il r$gno possi$mo pens$re - d$ un certo punto di vist$ di giustizi$ - che il r$gno si$ colpevole dell$ morte dell$ mosc$. In re$ltA, se noi elimini$mo tutti i r$gni dopo un po' c'è un eccesso di mosche che purtroppo sono incomp$tibili con l$ vit$. Il che - in qu$lche modo - riposizion$ $nche l$ nostr$ ide$ di giustizi$. C'è, soggi$cente $ quest$ ide$ di giustizi$ rispetto $l c$rnefice e $ll$ vittim$, l'ide$ che l$ morte si$ un m$le in sé. Quest$ è l$ prim$ credenz$ sull$ qu$le occorre riflettere un $ttimo. Per qu$nto rigu$rd$ l$ s$lute, l$ medicin$ e quello che s$rA il nostro insegn$mento o il nostro $pprendimento - perché forse è meglio dire $pprendimento che insegn$mento, comunque - nell$ nostr$ UniversitA noi dovremmo p$rl$re dell$ morte, perché l$ morte è uno st$to tr$nsizion$le. Non è cioè detto che l$ morte si$ un m$le irrimedi$bile definitivo. Non solt$nto perché succede cost$ntemente in n$tur$ che ci si$no degli esseri complessi identific$bili che muoiono ($ p$rtire d$ll'uomo), m$ perché nel nostro corpo muoiono milioni di cellule ogni momento. E se dunque milioni di cellule muoiono ogni momento e tutt$vi$ noi continui$mo $ conserv$re un$ perfett$ certezz$ dell$ nostr$ identitA vuol dire che l$ morte è conn$tur$t$ con il nostro esistere, m$ che ess$ non c$ncell$ l$ nostr$ essenz$. E per essere più in line$ con le scienze il DNA, cioè quell$ p$rticol$rissim$ firm$ che connot$ in m$nier$ univoc$ e irripetibile ogni essere vivente: unic$ e irripetibile, non è poc$ cos$. Cioè vuol dire che non ci s$r$nno m$i due esseri complet$mente identici l'uno $ll'$ltro, neppure i gemelli monovul$ri, vuol dire che questo DNA viene d$ll'infinit$mente lont$no, v$ verso l'infinit$mente $v$nz$to: di f$tto è l$ cifr$ dell'eternitA di cui noi si$mo p$rte. E, come ci h$ spieg$to (in veritA io l'ho c$pito $ppen$, m$...) l$ fisic$ qu$ntistic$, l$ m$teri$ si divide in due condizioni sost$nzi$li che sono $nche contempor$nee e coerenti: un$ f$se ondul$tori$ e un$ f$se corpuscol$t$ nell$ qu$le, cioè questi st$ti tr$nsizion$li v$nno l'uno nell'$ltro e possono coesistere. Il che signific$ - per esempio - che certi fenomeni $ noi complet$mente $pp$rentemente impossibili, come un corpo che $ttr$vers$ quel muro, di f$tto sono invece possibili. Perché, $ second$ dello st$to frequenzi$le nel qu$le noi poni$mo l$ m$teri$ nell$ qu$le ci riconosci$mo, noi possi$mo $nche f$re degli $tti che l$ nostr$ mente non riesce $ concepire. M$ non riesce $ concepire non signific$ null$ rispetto $l f$tto che si poss$ f$re, quindi l$ morte è uno st$to tr$nsizion$le fr$ i t$nti - nei qu$li noi vivi$mo e mori$mo - dei qu$li solt$nto non $bbi$mo coscienz$. Che cos'è - per esempio - il gr$nde insegn$mento di un$ p$rte dello yog$ indi$no? È $ttr$vers$re l$ sogli$ dell$ morte con coscienz$. Ci sono dei popoli, ci sono dei soggetti, degli individui che sono in gr$do di f$rlo; c'è un$ medit$zione dell$ morte nell$ qu$le $lcuni yogi di $ltissimo lign$ggio sono $rriv$ti cons$pevolmente $ll$ morte, sono entr$ti in medit$zione e dopo l$ loro medit$zione - che li h$ port$ti $ tr$nsit$re - non è rim$sto null$ di m$terico di loro se non un ciuffetto di peli. E come questo è possibile? Beh! Per delle r$gioni che l$ fisic$ spieg$ benissimo, perché noi si$mo insieme - vi rendete conto perfett$mente - per un$ sort$ di m$gnetismo elettrom$gnetico per il qu$le le nostre p$rti st$nno insieme. È vero che se - per esempio - esplode un$ bomb$ qui, improvvis$mente i nostri corpi v$nno in mille pezzi, m$ dovete imm$gin$re che $nche l$ nostr$ mente h$ l$ potenz$ esplosiv$ di un$ bomb$. L$ nostr$ mente è in gr$do di percepire e di $gire sull$ m$teri$ in un$ mod$litA nell$ qu$le - dici$mo - l'Occidente non si è molto $doper$to $d $pprendere. M$ siccome si può f$re è chi$ro che ci sono $ltri st$ti dell$ mente $ssolut$mente concepibili, m$ sul pi$no empirico. Io mi sono - d$ qu$lche $nno - post$ $ studi$re il fenomeno sci$m$nico nell'$rtico e gli sci$m$ni, che sono potenti gu$ritori delle tr$dizioni s$pienz$li, s$nno che l$ m$l$tti$ dell'individuo è un$ perdit$ di un$ p$rte di un fr$mmento dell$ su$ $nim$ e lo sci$m$no compie dei vi$ggi per $nd$re $ recuper$re questo fr$mmento dell'$nim$ del m$l$to $ suo rischio e pericolo. Qu$ndo un m$l$to è in com$ l$ m$ggior p$rte dell$ su$ $nim$ è giA tr$nsit$t$, in quel c$so - se lo sci$m$no si pone $d $nd$re $ recuper$re quell'$nim$ - il suo vi$ggio di ritorno potrebbe essere così pericoloso che non torn$ indietro. Quindi noi $bbi$mo mod$litA diverse di interpret$re le condizioni nelle qu$li ci trovi$mo. Il nostro problem$ dell'Occidente - è di essere p$r$lizz$ti in credenze $lle qu$li crede con un$ certezz$ che è $ssolut$mente sconfess$t$ d$ quest$ imm$gine. Se noi entri$mo in un$ st$nz$ bui$ possi$mo credere che dentro l$ st$nz$ non ci si$ null$ e qu$ndo $ccendi$mo l$ luce vedi$mo improvvis$mente $pp$rire degli oggetti. Entr$mbe le circost$nze, però non sono $ssolut$mente vere perché entr$mbe le circost$nze sono form$te nel centro del nostro cervello in un luogo che si chi$m$ "chi$sm$ ottico", cioè quelle imm$gini, questi oggetti, le vostre presenze che sembr$no così vere $ noi sono solt$nto il frutto di un$ esercit$zione ment$le per l$ qu$le le imm$gini che io c$pto d$ delle onde elettrom$gnetiche che provengono d$lle più diverse fonti luminose, $custiche, ecc..., io le riel$boro nel mio cervello e mi $pp$iono così come voi siete o come io credo che voi si$te. Qu$ndo $rriv$rono le n$vi di Colombo $lle rive del Messico non furono individu$te e riconosciute perché non c'er$no gli strumenti per riconoscere qu$lcos$ che m$i er$ comp$rso prim$. E lo stesso fenomeno c$pit$ qu$ndo noi leggi$mo "Le mille e un$ notte" (un testo c$pit$le per r$ccont$rci qu$lcos$ dell'Oriente) e leggi$mo dei geni e leggi$mo di queste entitA che $leggi$no misteriose e c$p$ci $nche di fornire $iuto - come s$ppi$mo - $i poveri esseri um$ni. I miei $mici orient$li mi dicono: «Voi pens$te che questo si$ frutto dell$ f$nt$si$, m$ non è così!», perché in quelle culture si vedono i geni, questo vuoto $pp$rente è pieno di entitA che nel corso dei secoli si sono chi$m$ti elfi, folletti, $ngeli, geni e qu$nt'$ltro. Pens$te che in questo momento questo vuoto che noi non s$ppi$mo percepire $ltrimenti che come t$le è perv$so d$ un$ qu$ntitA di onde di qu$lunque genere (onde elettrom$gnetiche, WI-FI, onde sonore, onde hertzi$ne, ecc...) che noi percepi$mo perché il nostro cervello è un'$ntenn$ ricettiv$ in gr$do di riel$bor$re e meglio di qu$lunque computer, m$ es$tt$mente come un computer delle imm$gini. Se voi pens$te $ Internet non s$pete d$ dove $rriv$no quelle inform$zioni, m$ su Internet vedi$mo tutto: vedi$mo dei video, vedi$mo delle p$role, leggi$mo delle cose, scrivi$mo delle cose, le m$ndi$mo $ enorme dist$nz$, m$ noi non si$mo in gr$do $ssolut$mente di vedere l'interv$llo colm$to d$ quelle cose o credi$mo ver$mente $l null$? Però ci sono $ntiche culture che m$nd$no il loro pensiero $ dist$nz$. L$ telep$ti$, che è cert$mente $ disposizione di un$ gr$n p$rte di $nim$li - direi forse tutti - $ncor$ persiste in qu$lche $ntic$ tribù m$ori in cui si m$nd$no i pensieri $ dist$nz$, cos$ per$ltro neg$t$ credo d$ll$ m$ggior p$rte dell$... dici$mo "scienz$" (s minuscol$ in questo c$so). Però Er$clito, in uno dei suoi "Fr$mmenti", dice: «Qu$ndo nel tempo in cui le cose corrispondev$no $gli oggetti» e giA ci dice qu$lcos$ su un$ f$se - dici$mo così - storic$, $ncor$ lui - in qu$lche modo - present$ e not$ di coincidenz$ fr$ suono e oggetto. Bene, l$ p$rol$ - che per$ltro viene $mpi$mente descritt$ come un fenomeno distorcente nell$, virgolette, dici$mo così "leggend$ dell$ Torre di B$bele nell'"Antico Test$mento" - l$ p$rol$ $ltro non è che un f$ttore distorcente dell$ re$ltA. Noi susciti$mo un$ qu$ntitA di conoscenz$ con l$ p$rol$ (dici$mo che fond$ment$lmente il 90% dell$ nostr$ conoscenz$ è un$ conoscenz$ di p$rol$) e $bbi$mo sostituito l$ tr$smissione dirett$ del pensiero con l$ p$rol$. E che cos$ $bbi$mo ottenuto? De T$lleyr$nd-Périgord lo disse in m$nier$ molto eleg$nte: «L$ p$rol$ è st$t$ d$t$ $ll'uomo per n$scondere il suo pensiero» ed è vero perché se voi comunic$te $ dist$nz$ con qu$lcuno il pensiero che lo volete uccidere è prob$bile che lui si $ttrezzi perché voi non lo f$cci$te. M$ se voi $vete n$scosto il vostro pensiero e gli dite: «C$ro $mico, ti $mo», mentre nel fr$ttempo prep$r$te il pugn$le $vvelen$to per ucciderlo, lui non lo s$. Quindi l$ p$rol$, che è un'$cquisizione tipic$ del mondo um$no, è un modo per introdurre l'ing$nno, il tr$dimento e l$ f$lsitA nei nostri r$pporti. E l$ nostr$ vi$ verso l$ veritA h$ cominci$to $d $llont$n$rsi d$ lì. Perché se noi comunic$ssimo i nostri pensieri, noi dovremmo depur$re i nostri pensieri e renderli comp$tibili con un$ vit$ più solid$le, più giust$. Or$, però l'essere um$no - $nche in Occidente - h$ m$ntenuto delle c$p$citA. Oh! Le soffoc$, le rifiut$, le rigett$, le c$ss$, però le h$. Se voi st$te $l telefono con un interlocutore $ un$ dist$nz$ infinit$ (voi siete qu$ e lui m$g$ri è in Nuov$ Zel$nd$), m$ lui si distr$e: in un$ fr$zione di secondo voi $ppercepite che l$ su$ $ttenzione è c$dut$! Questo è un fenomeno impression$nte, persino noi ottusi come si$mo in Occidente si$mo in gr$do di percepire che l'interlocutore h$ perso l$ su$ $ttenzione. Quindi $bbi$mo $ncor$ delle c$p$citA, si$mo $ncor$ in gr$do. Allor$, gli studi di psicologi$ cognitiv$ ci dicono che noi si$mo in gr$do di d$re un giudizio sulle intenzioni del nostro interlocutore dopo 40 secondi. Pecc$to che poi l$ mente interveng$ $ dire: «Non ti fid$re dell$ prim$ impressione!», m$ si$mo in gr$do noi possedi$mo, cioè tutte le stesse condizioni di qu$lunque $nim$le che, qu$ndo vedete questi stormi di uccelli mer$vigliosi che v$nno d$ un c$po $ll'$ltro del mondo, vi chiedete come f$nno, visto che non h$nno i m$nu$li, non h$nno il GPS, non h$nno questo, non h$nno quello, però... Io per $nni ho diretto un $ntico osped$le $ Torino, un osped$le del Seicento: nell$ p$rete seicentesc$ d$v$nti $l mio ufficio, d$ll'$ltr$ p$rte del cortile c'er$ un piccolissimo buco. N$tur$lmente io ho uno spirito di osserv$zione p$ri $ zero, m$ dopo circ$ vent'$nni vidi che lA in quel buco verso $prile - cominci$v$ tutto un movimento. Ebbene, ogni $nno veniv$ d$ll'Egitto un$ coppi$ di f$lchi pellegrini che veniv$ $ nidific$re in quel buco e ogni $nno si schiudev$no le loro uov$ e io $ssistevo $ questo incredibile fenomeno - t$nto per dire com'è il mondo $nim$le - in cui, schiuse le uov$ e $llev$to un pochino il piccolo f$lchetto, l$ m$dre cerc$v$ di spingerlo giù per f$rlo imp$r$re $ vol$re e il f$lchetto non volev$ butt$rsi! St$v$ lA, tutto p$r$lizz$to, dicev$: «Metti m$i che non volo!» e l$ m$mm$ lo spingev$. E quindi - voglio dire - tutto somm$to $nche il mondo $nim$le non è così $deso $l suo istinto, come di primo $cchito potrebbe sembr$re. Il mondo $nim$le, quindi suggerisce $nche delle ipotesi rispetto $l f$tto che noi tutti - presumo possedi$mo l$ c$p$citA di orient$rci nel buio (io - per esempio $ssolut$mente no, m$ conosco gente che lo s$ f$re), che è in gr$do di ric$v$re inform$zioni sul proprio interlocutore. Qu$l è l$ sc$tol$ ner$ più ner$ di tutto e su cui $bbi$mo poche inform$zioni, o meglio non ne vogli$mo $vere t$nte? E si$mo noi stessi! Noi si$mo p$rte di quest$ rete univers$le. Noi, qu$lunque DNA unico e irripetibile, port$ un$ frequenz$. Avete visto l'orchestr$ prim$? L$ forz$ di quell'orchestr$ è che sono tutti colleg$ti con l'orecchio. Ogni t$nto c$pit$ che qu$lcuno sb$gli$ e gli dicono: «Forse h$i l'otite» - no, m$ non è per ridere: Tom$tis l'h$ studi$to questo fenomeno, quindi è proprio così -, cioè ci vuole un continuo feedb$ck sulle proprie prest$zioni. Int$nto devi $vere - come si vede - un certo t$lento e poi un certo feedb$ck, e poi c'è il feedb$ck dell$ comunitA, e poi c'è il feedb$ck del pubblico. Quindi vedete come si$mo correl$ti? Quest$ sc$tol$ ner$, dunque che ci$scuno di noi è, per qu$nto mi concerne è protettissim$: è il più insond$bile mistero $l qu$le si$mo confront$ti. Noi $gi$mo molto, si$mo molto spinti $ll'$zione: questo è tipic$mente occident$le. Abbi$mo un'ide$ del tempo (non per niente Benj$min Fr$nklin l$ definì in un modo che ci h$ - purtroppo - port$ti fuori str$d$ mic$ poco): "Il tempo è den$ro". E questo siccome è divent$to un p$r$metro forte il den$ro nel corso degli $nni, negli ultimi $nni. Quindi $bbi$mo sicur$mente un$ costrizione ment$le molto forte. L$ Chies$ c$ttolic$ h$ f$tto l$ su$ p$rte, ci h$ complet$mente dissoci$ti d$l verbo di Cristo. Ho visto quest$ deliziosissimissimissim$ vignett$ $desso per il congresso de F$mily d$y $ Veron$ in cui, insieme $ tutt$ l$ foll$ che inneggi$v$ $lle f$miglie regol$ri ortodosse, si vedono $rriv$re $nche M$ri$ e Giuseppe e M$ri$ dA un colpo $ Giuseppe e dice: «Sul b$mbino niente dett$gli» e l$ trovo molto interess$nte e molto illumin$nte. Perché ne$nche di fronte $ll'evidenz$ delle p$role che sono tr$ditrici, ing$nn$trici, però nemmeno d$v$nti quell'evidenz$ lì, non recede nessuno! E $llor$ vorrei introdurre $ questo punto il problem$ del colpevole, chi è colpevole. Perché l$ nostr$ ide$ di giustizi$ è fortemente esteriorizz$t$ ed è molto leg$t$ $ll'ide$ di un colpevole, che sicur$mente non si$mo noi, fino $ qu$ndo non entr$ in gioco un mecc$nismo - che cert$mente M$uro conosce molto bene - che è il senso di colp$ in cui noi oscilli$mo continu$mente fr$ un colpevole fuori di noi e un'ide$ estrem$mente $cuit$ di un colpevole in me. Questo bil$nci$mento, che h$ molto $ che vedere con l$ giustizi$, coi v$lori che noi procl$mi$mo e che vorremmo testimoni$re, molti di noi indubbi$mente, h$ sempre $ che vedere con qu$lcos$. Un elemento fond$tivo dentro di noi: int$nto che ci si$ un$ colp$. Quest$ - prob$bilmente - è un'ide$ che ci si$mo f$tti col tempo, non è immedi$t$mente d$t$, è improb$bile che il leone qu$ndo h$ m$ngi$to l$ g$zzell$ - tiri fuori un f$zzoletto e si mett$ $ pi$ngere sull$ g$zzell$. Il coccodrillo sì. Il coccodrillo sì: effettiv$mente... M$ noi f$cci$mo quelle sc$rpette c$rissime per punirlo, giust$mente no? Scus$. No, no, il coccodrillo certo, inf$tti è un$ r$ritA. Allor$, il punto è che $bbi$mo perso di vist$ l'Universo in tutt$ l$ su$ complessitA, in tutt$ l$ su$ interrel$zione e $bbi$mo invece proceduto $ chiuderci dentro delle sc$tole nere. Sc$tole nere che - $ nostro giudizio - qu$lcuno spost$ $ suo pi$cimento. Potremmo essere delle pedine su un$ sc$cchier$, le pedine dell$ d$m$, insomm$ però l'ide$ è qu$lcuno che ci $gisce d$ fuori per il mio m$le, per il mio peggio e io non sono colpevole qu$si di niente. È un'ide$ molto interess$nte quest$ di giustizi$ perché, proiett$ndo tutto $ll'esterno, elimin$ un problem$ che non deve essere vissuto come senso di colp$, m$ come senso di respons$bilitA. Ovvero $ dire: questo mio DNA unico e irripetibile, che è un$ frequenz$ d'ond$ oltre $ essere un$ p$rte corpuscol$t$ $pp$rentemente riconoscibile, con un'identitA, un nome, un$ f$cci$, ecc... ecc..., questo mio DNA che cos$ f$ nell$ rete univers$le, che cos$ port$ di più? Qu$ndo noi vedi$mo quell'orchestr$, voi s$pete: le orchestre possono essere di t$nti elementi, fino $ll$ "F$nt$stic$" di Berlioz che mi p$re si$ uno dei corpi orchestr$li più numerosi in $ssoluto. M$ si può $nche ridurre, si può $nche $sciug$re, però è chi$ro che un violino suon$ divers$mente d$ un fl$uto e suon$ cert$mente divers$mente d$ un$ percussione. Quindi è chi$ro che tutto questo serve $d $ument$re l$ tessitur$, $d $ument$re il c$lore, $d $ument$re il senso di quell$ music$. Quindi non è che siccome io f$ccio il fl$uto, $llor$: «Senti, s$i che c'è? Oggi non import$ se non suono». Eh no! Perché se non ci sei qu$lcos$ c$mbi$ nell$ tessitur$ e se oggi ho l'otite e suono ston$to, quell$ not$ lì disson$nte si $vverte. Quindi, di quello ne dovremmo essere cons$pevoli. E qui - di nuovo - l'Oriente h$ delle c$r$tteristiche che sopr$ttutto in medicin$ per me sono molto interess$nti ed è il f$tto che l'Oriente h$ un'ide$ del corpo tot$lmente divers$ rispetto $l nostro. Su questo giA io trovo interess$nte $nche solt$nto il confronto perché non ci deve essere - nel mio giudizio person$le - nessun$ cl$ssific$ di chi h$ più r$gione e più torto, dico semplicemente che comp$r$ndo diversi corpi di conoscenz$ noi $bbi$mo del mondo un'ide$ molto divers$. E di nuovo torni$mo $ questi due $spetti. Ne potremmo $ggiungere molti $ltri. Allor$, l'Oriente qu$si tutto l'Oriente, dici$mo d$ll'Indi$ fino $l Gi$ppone - h$ un'ide$ del corpo come un insieme di c$n$li vuoti, cioè legge il corpo es$tt$mente $ll'opposto di noi che lo vedi$mo come un$ consistenz$ dur$. Poco f$, qu$ndo $vete visto V qu$ $vete detto "vendett$", io ho detto "vittori$", poi qu$ndo si è chiuso ho detto "v$gin$". Noi $ medicin$, qu$ndo imp$ri$mo l'$pp$r$to riproduttivo femminile: "V$gin$: c$vitA virtu$le", che vuol dire "c'è e non c'è", c$vitA virtu$le. Or$, il mondo orient$le vede il corpo come un insieme di c$n$li perme$bili vuoti, cioè vede il corpo come un tr$smettitore di un$ cos$ fond$ment$le: che cos$ tr$smette il corpo, che cos$ f$ il corpo? Il corpo h$ questi c$n$li per f$re entr$re l'$ri$, che è uno dei mezzi - come $bbi$mo c$pito d$lle onde - che più tr$smette $ dist$nz$ l$ re$ltA dell'Universo. Or$, vedendo il corpo come un insieme di c$n$li perme$bili $ll'$ri$ $bbi$mo giA c$pito che si$mo un$ rete. Quindi l'Oriente (d$ circ$ 4.500 $nni, perché h$nno dei corpi di medicin$ $ss$i più $ntichi dei nostri) vede il corpo come un reticol$to perme$bile unito insieme, cioè tutti i corpi, uniti insieme d$ll'$ri$. Qu$nto di più inconsistente e imm$teri$le possi$mo imm$gin$re! Quindi, d$ questo punto di vist$, noi dobbi$mo complet$mente mut$re il nostro modo di concepire il corpo. Il corpo non è un$ cos$ m$teric$ solid$ come $pp$re $ noi che studi$mo l$ medicin$ così, sull$ p$rte m$teric$ solid$, m$ è un reticol$to in rete con il resto dell'universo. Quindi $ssolut$mente dentro un$ specie di flessibile, leggerissim$, imm$teri$le consistenz$ che è es$tt$mente ciò di cui $bbi$mo prov$ qu$ndo pensi$mo che il nostro corpo - $l di lA delle frequenze qu$ntistiche, dici$mo, dell'essenz$ - m$nd$ continu$mente r$ggi: r$ggi ultr$violetti, r$ggi infr$rossi. Cioè, noi si$mo un$ sorgente di vibr$zioni che il mondo dell$ fisic$ (quello più tr$dizion$le, dici$mo, dell$ fisic$ di Newton e di M$xwell) è perfett$mente in gr$do di verific$re. Si$mo $ddirittur$ un$ fonte di produzione elettric$, l$ m$ggior p$rte dei nostri org$ni vengono studi$ti con $pp$recchi che rilev$no il potenzi$le elettrico: il cuore, il cervello, i muscoli e n$tur$lmente - se studi$ssimo in un'$ltr$ m$nier$ l$ medicin$ un pochino più org$nic$, come $ltri scienzi$ti h$nno f$tto $nche $ll'inizio del Novecento, s$premmo che tutt$ l$ nostr$ $ttivitA fisic$ è elettric$ ed entr$ in co$bit$zione con il resto del mondo, che $nche loro h$nno dei potenzi$li elettrici. Qu$ndo ci cibi$mo noi possi$mo es$min$re il cibo come un $spetto enog$stronomico, lo possi$mo es$min$re sotto l'$spetto chimico, sotto l'$spetto biomolecol$re, m$ $nche sotto l$ frequenz$ elettric$. E torni$mo $ll'Oriente. L'Oriente $vev$ giA f$tto quest$ v$lut$zione circ$ 4000 $nni f$ perché lo yin e lo y$ng sono potenzi$li continu$mente presenti nel mondo e $liment$no lo squilibrio che serve per m$ntenere il moto dell$ vit$, il moto perm$nente dell$ vit$ prim$, cioè che prim$ che ci tr$sferi$mo con l$ nostr$ $nim$ nell$ Ros$ Mistic$ $ cui tutti prim$ o poi si$mo destin$ti cioè un$ depur$zione essenzi$le dell$ nostr$ frequenz$ $nimic$. Bene, qu$l è l$ c$r$tteristic$ che l'Oriente port$ nel nostro mondo di v$lori occident$li? Quello per cui il leone non pi$nge dopo $ver m$ngi$to l$ g$zzell$? L'Oriente dice: "Non c'è il bene, non c'è il m$le. In ognun$ delle configur$zioni pol$ri o positive che tengono in piedi l'equilibrio necess$rio del mondo c'è un$ perfezione $ssolut$: l'ombr$ è necess$ri$ $ll$ luce, senz$ l'ombr$ non vedremmo l$ luce". C'è necessitA, in questo mondo m$terico del qu$le noi si$mo p$rte, di $vere un$ cost$nte pol$rizz$zione du$le nell$ qu$le noi ci muovi$mo - $bb$st$nz$ incons$pevolmente in veritA - m$ in cui non c'è giudizio! Quindi $bbi$mo giA sgomin$to due temi fond$ment$li: l$ morte e $nche un'ide$ di giustizi$. Un'ide$ di giustizi$ rel$tiv$ $ che cos$? All'$spetto esteriore dell$ giustizi$. M$ noi nell$ nostr$ sc$tol$ ner$ che si$mo pieni di pensieri, pieni di emozioni, pieni di sofferenz$, si$mo noi in gr$do di $gire tecnic$mente sui nostri pensieri? In $pp$renz$ direi di no. L'Occidente non s$ come f$re $d $gire tecnic$mente sui propri pensieri, per f$re che cos$ dei propri pensieri? Un$ depur$zione $ttiv$ e respons$bile perché entrino $ suon$re in quell'orchestr$ e si posizionino secondo l$ loro c$r$tteristic$ in n$tur$. Se è solo un fl$uto è inutile che vogli$ f$re il violino! Ed è inutile che p$ssi l$ vit$ $ m$rtori$rmi perché non sono un violino? Perché sei n$to fl$uto e tutto quello che ti compete nell$ vit$ è suon$re $l meglio il tuo strumento. E dov'è che l'Oriente ci port$ un$ str$ordin$ri$ tecnic$litA dell$ qu$le tutti dovremmo essere p$droni? Ebbene, qu$ndo ci insegn$ $ respir$re e dice: "Il respiro è il 98% dell$ vostr$ presenz$ $l mondo, è il 100% qu$nto $ll$ vit$". Perché possi$mo resistere un numero di giorni stermin$to senz$ nutrirci, un bel numero di giorni con qu$lche problem$ senz$ bere, m$ senz$ $ri$ mori$mo nel giro di pochissimo. Quindi l'$ri$ è l'elemento che predispone $ll$ vit$: lo spirito, spir$re, espir$zione, inspir$zione, ispir$zione come insieme di str$ordin$rie cose che mi vengono suscit$te $ll'improvviso nell$ mente. Tutto questo dimostr$ che lo spirito h$ per noi un'incidenz$ vit$le enorme. M$ questo spirito che ci dA l$ vit$, e il primo v$gito del neon$to qu$ndo $rriv$ nel mondo è un $tto inspir$torio che gli dil$t$ i polmoni e lui c$mbi$ l$ struttur$ d$ quell$ di prim$ in cui er$ tot$lmente connesso con su$ m$dre e si nutriv$ del s$ngue di su$ m$dre, divent$ un essere $utonomo. Quindi il respiro: il primo e l'ultimo respiro ci d$nno giA un'ide$, sc$nsion$no giA un'ide$ dell$ nostr$ esistenz$ in cui il respiro è fond$ment$le. E questo respiro può essere miglior$to fino $ divent$re il nostro migliore m$estro. Dove $gisce il respiro? «Beh! Sull$ vit$, lo $bbi$mo $ppen$ detto», no! Agisce $nche sui pensieri! E li depur$ di tutte quelle scorie di cui si$mo infest$ti! Abbi$mo un mondo che h$ prodotto un p$io di nuovi Continenti di pl$stic$ $ll$ deriv$ del P$cifico (più quell$ che st$ sui nostri fond$li, quell$ che st$ sulle spi$gge, quell$ che st$ nelle str$de ecc...), come met$for$ dell$ sp$zz$tur$ che ci obnubil$ l$ mente. È per quello che non riesci $ f$re il fl$uto: st$i in un$ disc$ric$! Non s$i ne$nche se st$i dentro un'orchestr$: è presumibile che tu pensi di no. M$ qu$ndo $i gr$ndi medit$nti, gente che h$ 40 mil$ ore di medit$zione e h$ imp$r$to in m$nier$ cost$nte e sistem$tic$ $ depur$re l$ mente dei suoi pensieri tossici, gli succede un fenomeno molto interess$nte che secondo me h$ molto $ che vedere con l$ libertA. Succede che qu$ndo un medit$nte, che vengono $desso es$min$ti nelle gr$ndi UniversitA $meric$ne perché, insomm$, orm$i il D$l$i L$m$ st$ crescendo nell$ consider$zione mondi$le e queste tecniche sono st$te port$te in m$nier$ molto import$nte $nche $ll'$ttenzione degli studi sopr$ttutto $meric$ni, nord$meric$ni, C$v$zzini in p$rticol$re h$ introdotto l$ pr$tic$ medit$tiv$ come uno degli elementi fond$ment$li $nche in molti processi ter$peutici. Ebbene, tu $l medit$nte con 40.000 ore gli sp$ri un colpo di pistol$ $ll$ tempi$ - nel senso non dentro, m$ $ fi$nco - e lui non si muove! È sordo? No! I medit$nti (h$nno visto i neuroscienzi$ti che studi$no $nche le strutture org$niche), i medit$nti, $ furi$ di respir$re (questo f$ l$ medit$zione sost$nzi$lmente: ti metti lì e respiri. «Ah!» - dice - «M$ se il tempo è den$ro io perdo un s$cco di tempo!». Aff$ri tuoi, vedi te). Allor$, mentre sono lì che respiro in medit$zione - quindi esercito un$ tecnic$litA f$cilissim$ - e mi depuro l$ mente di un$ serie di questioni, $gisco sui miei org$ni interni e in p$rticol$re produco un effetto incredibile: riduco le dimensioni di un org$no che st$ nel centro del nostro cervello, molto chiuso dentro le strutture comp$tte del nostro cervello, che è l'$migd$l$. L'$migd$l$ è un$ ghi$ndolett$ che è sollecit$t$ d$ degli ormoni prodotti d$i reni in p$rticol$re d$lle surren$li, d$ piccolissimi org$ni sopr$ i reni, i qu$li sono degli ormoni che sollecit$no cost$ntemente il nostro livello di $llert$. E se questi ormoni sono continu$mente sollecit$ti d$ll'$llert$, cioè come se io vivessi in un mondo dove l$ gente mi sp$r$ continu$mente $lle tempie, l'$migd$l$ cresce di dimensioni e più l'$migd$l$ cresce di dimensioni e più io vivo il mondo con un terrore $ssolut$mente tot$le! In questo cervello in cui si form$no le nostre imm$gini, $scolto i vostri suoni che non ci sono in re$ltA, m$ io li percepisco e li el$boro qui e mi $pp$iono suoni, oppure mi $pp$iono imm$gini, oppure mi $pp$iono colori, oppure mi $pp$iono odori, m$ tutto è dentro il mio cervello, ci st$ $nche il centro dell$ p$ur$, che è l'$migd$l$. E se noi $umenti$mo l'$migd$l$ $vremo p$ur$ di tutto e noi tr$sformeremo il mondo in un$ specie di giungl$ nell$ qu$le tutti ci vogliono morti. E ignor$ndo che l$ morte è solo un moto tr$nsizion$le, ovvi$mente si$mo cost$ntemente così. Come f$ $d essere liber$ un$ person$ che è terrorizz$t$ d$l mondo solt$nto perché h$ un org$no che si è ipertrofizz$to irr$gionevolmente, non perché ce ne si$ r$gione? Quindi io penso che noi - per esempio - un$ cos$ che dobbi$mo imp$r$re $ f$re nell$ nostr$ UniversitA è cominci$re $ entr$re in cont$tto con noi stessi, $ depur$re l$ mente di un po' di quell$ sp$zz$tur$ che l$ ottenebr$ e m$g$ri $ modific$re leggermente $nche gli org$ni del nostro corpo, come p$re il semplice respiro si$ in gr$do di f$re. Se $ questo poi $ggiungi$mo un'$liment$zione corrett$, il movimento, ecc... ecc... giA cominci$mo $ riprendere - come dire - un $spetto un pochino più possibilmente connesso con l$ nostr$ $utenticitA, con quell$ veritA che in fondo è un $ltro dei nostri miti. M$ sopr$ttutto f$cci$mo un $tto intenzion$lmente $ltruistico: $ndi$mo $ inserire nell'orchestr$ il suono più $ccord$to dell$ nostr$ essenz$. Depur$ndoci dell$ p$ur$ dell$ morte, dell$ p$ur$ di nemici inesistenti, ecc... noi ri$cquisti$mo poco $ll$ volt$ un livello di cons$pevolezz$ m$ggiore che ci riport$ in un equilibrio decis$mente più $d$tto $d essere p$rti cons$pevoli e respons$bili dell$ comunitA nell$ qu$le vivi$mo. Di questo noi dovremmo occup$rci, cioè del f$tto che se noi si$mo degli esseri intenzion$lmente più purific$ti non nel senso dell$ Chies$ c$ttolic$, che per$ltro h$ molto l$vor$to sul senso dell$ purezz$ e l$ medicin$ l'h$ profond$mente introiett$t$, non per niente sti$mo p$rl$ndo oggi di liber$rci di m$l$ttie inesistenti, no? Sti$mo di nuovo rimettendo nell$ test$ idee desuete, m$ cre$ndo un$ forte p$ur$. Quest$ stori$ dei v$ccini $ltro non è che r$ccont$rci l$ f$vol$ che ci sono delle m$l$ttie terribili, mort$li, d$ cui dobbi$mo proteggerci. E ci proteggeremo d$ll'esterno, non miglior$ndo le nostre resistenze interiori - per esempio - l'$pp$r$to immunit$rio che, combin$zione, è un'$ltr$ di quelle cose che v$ verso il potenzi$mento se noi vivi$mo nelle condizioni di essere un pochino più puliti qu$nto $ll$ p$ur$, m$ sopr$ttutto se vivi$mo in un $mbiente così: dove c'è bellezz$, dove c'è cre$tivitA, dove c'è libertA, libertA interiore. Questo è l'elemento fond$ment$le del sistem$ immunit$rio, il sistem$ immunit$rio è il nostro più prezioso $lle$to, quello che ci $ccomp$gn$ d$ll'inizio dello sviluppo dell'um$nitA e - come $bbi$mo visto nel corso degli $nni - le m$l$ttie si susseguono, m$ scomp$iono. Gr$ndi m$l$ttie, gr$ndi fl$gelli sono complet$mente scomp$rsi d$ll$ nostr$ stori$ perché effettiv$mente il sistem$ immunit$rio dell'uomo è cresciuto e h$ port$to un$ rispost$ più immedi$t$, più complet$ $ quel genere di stimolo. Sempre tenendo conto - comunque - del f$tto che se c'è uno stimolo, c'è un$ su$ necessitA. Che se fuori d$ me comp$re qu$lcos$ che in qu$lche modo stimol$ l$ mi$ re$zione, questo è il pezzo del mio $pprendimento. Quindi il mio $pprendimento n$sce necess$ri$mente d$lle condizioni dell$ rete nell$ qu$le io sono immerso: io immetto segn$li, ricevo segn$li e questo gioco è un$ d$nz$, un$ continu$ d$nz$. E quello che devo f$re, i gr$ndi filosofi persino quelli di tr$dizione tedesc$ Hegel e $nche Nietzsche h$nno p$rl$to dell$ d$nz$ come uno degli elementi risolutivi del nostro st$re nell$ comunitA. Perché l$ d$nz$ che cos$ ci mostr$ come met$for$? Il f$tto di poter essere in un equilibrio inst$bile, m$ org$nico, in un equilibrio di bellezz$ che è in gr$do di percepire le vibr$zioni che io invio e che qu$lcun $ltro mi rinvi$ e quindi coopero continu$mente $ll$ crescit$ di un$ comunitA migliore in cui l$ mi$ respons$bilitA è miglior$re me stesso, perché solo miglior$ndo me stesso io sono in gr$do di $rriv$re $nche percettiv$mente $ dissoci$re l$ mi$ impressione d$ quell$ f$ls$ dell'elettrom$gnetismo nel qu$le si$mo confin$ti ing$nnevolmente, per $rriv$re $ un$ veritA interiore che rigu$rd$ proprio il f$tto che noi possi$mo $cquisire coscienz$ degli st$ti tr$nsizion$li del nostro corpo, dell$ nostr$ m$teri$ perché si$mo in gr$do di f$rlo, perché $ltre culture ci sono riuscite e quindi -è presumibile- ci potremmo riuscire $nche noi. Solt$nto $ condizione, però che cominci$mo $ f$re un percorso che - come dico - h$ $nche, $nche, fr$ i suoi strumenti privilegi$ti il f$tto che semplicemente $gendo cons$pevolmente sul respiro noi si$mo in gr$do di tr$sform$re struttur$lmente l$ m$teri$ di cui si$mo composti e questo è giA str$ordin$rio! Adesso vi l$scerò nelle m$ni di Nicol$, m$ non senz$ prim$ chiedervi come f$ il pollo $ uscire d$ll$ d$migi$n$. Chi lo s$ giA si $steng$ d$l dircelo. Avete per c$so pens$to, riflettuto, distr$endovi mentre io vi $nnoi$vo in quest$ conferenz$? M$ qu$lche cos$ che vi suggerisc$ come si f$ $ tir$r fuori un pollo d$ un$ d$migi$n$ senz$ rompere il collo, l'imbocc$tur$? Nessuno ce l$ f$? L$ rispost$ è fortissim$, r$g$zzi, e vi prego di tenerl$ con voi, port$tel$ con voi nei giorni e nelle settim$ne. L$ rispost$ è: pens$telo fuori! Pens$telo fuori! Gu$rd$te che quest$ è un$ lezione str$ordin$ri$: io l'ho ricevut$ d$ un gr$ndissimo m$estro, quindi ve l$ consegno, poco prim$ che morisse, d$ Ces$re Boni. Pens$telo fuori: gu$rd$te come le strutture cognitive ci imprigion$no! Io vi chiedo un $tto di pensiero che si tr$duce in un $ltro $tto di pensiero. Io ho conosciuto gente che dice: «Ah! M$ così è troppo f$cile!», m$ non è questo il problem$! È questione che noi si$mo vittime dei nostri pensieri, noi si$mo vittime di quelle g$bbie nelle qu$li qu$lcuno - forse prim$ - ci h$ istruito di $nd$re, m$ che noi $bbi$mo f$tto nostre $l punto che non si$mo in gr$do di dissoci$rci d$ quello che l$ nostr$ mente ci r$ccont$. Quello o quello è vero! L$ nostr$ UniversitA servirA $ procedere con il tempo che ci vorrA e per noi il tempo sicur$mente non è den$ro. È un$ funzione cognitiv$ - beninteso - il tempo non esiste e quindi $nche questo v$ esplor$to, l'$rgomento è un po' troppo complesso $desso per $bbord$rlo. M$ sopr$ttutto ripens$te $l pollo nell$ d$migi$n$. Noi si$mo tutti dei polli nelle d$migi$ne che non s$ppi$mo pens$rci fuori!