Che cos’è la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia? E’ il primo trattato internazionale a riconoscere i diritti di tutti i bambini del mondo, approvato dall’ ONU il 20 novembre del 1989 a New York, e ratificata in Italia nel 1991 Giulio ed Edoardo Il mondo, attraverso la Convenzione, ha fatto una promessa ai bambini: PROTEGGERE E PROMUOVERE I LORO DIRITTI, PER CONSENTIRE LORO DI CRESCERE ED ESPRIMERE IL LORO PIENO POTENZIALE Grazie all’adozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, i bambini non sono più stati visti come oggetti passivi, ma come persone che partecipano attivamente alle decisioni da prendere e che sono titolari di diritti inalienabili. La storia La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza racchiude in un unico trattato i diritti civili politici, economici, sociali e culturali dei bambini, elevandoli a tutti gli effetti a soggetti di diritto. Il testo rappresenta la prosecuzione e il perfezionamento di precedenti trattati: Carta dei Diritti del Bambino, scritta nel 1923 da Eglantyne Jebb, in seguito fondatrice di Save the Children. Dichiarazione di Ginevra, del 1924 Dichiarazione dei diritti del fanciullo, adottata dall’Onu il 20 novembre 1959 Cosa prevede la Convenzione sui diritti dell’infanzia La Convenzione è composta di 54 articoli e da 3 protocolli opzionali, concernenti i bambini in guerra, lo sfruttamento sessuale e la procedura per i reclami. Il testo è ripartito in tre parti, la prima contiene l’enunciazione dei diritti, la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della convenzione, la terza descrive la procedura di ratifica. 196 paesi si sono impegnati a rispettare i principi generali e i diritti fondamentali in essa contenuti, ovvero tutto il mondo eccetto Stati Uniti e Somalia Il Comitato Onu ha individuato quattro principi generali e fondamentali: Non discriminazione (art. 2): I diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione e a prescindere da ogni considerazione di opinione politica o altra del bambino o dei suoi genitori Superiore interesse (art. 3): In ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino deve avere la priorità. Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6): Gli stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra paesi. Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): esprime il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le loro opinioni.