A.A. 2010-11 Fisica Generale 06-09-11 ESERCIZIO 1 Una segnalazione in autostrada, presentata su un pannello luminoso in posizione fissa all’istante t0 0 , informa che si sta formando una coda. La testa della coda si trova a una distanza d 18.3 km , e la sua lunghezza è definita da una funzione l 2.0 km k t , con k 400 m / 5 min . a) Scrivere il valore di k in unità S.I. b) Calcolare a che distanza incontrerà la fine della coda una macchina che passa sotto il pannello dopo un tempo t1 15 min dall’istante della segnalazione, e che viaggi a una velocità costante v 100 km / h . (Per semplicità di trascuri la decelerazione necessaria ad arrestarsi per non sbattere contro l’ultima macchina della coda) Soluzione 400 m 400 m 1.33 m s 1 . 5 min 5 60 s b) Prendendo come zero di una ascissa curvilinea lo posizione del pannello luminoso, la coda cresce dalla posizione s0 18.3 km verso il cartello stesso, quindi la sua equazione sulla stessa ascissa curvilinea è: sc t s0 l0 k t , l0 2.0 km , k 1.33 m s 1 . a) Il valore di k in unità SI è dato dalla relazione: k D’altra parte la posizione sulla stessa ascissa della macchina, per tempi t t1 , è data da: sm t v t t1 , con t1 15 60 s 900 s e v 100 km h 100 103 m 3.6 103 s 27.78 m s 1 . La macchina incontrerà la fine della coda quando sc t sm t , ovvero: s0 l0 k t v t t1 , da cui: t F 3 3 1 s0 l0 v t1 18.3 10 m 2.0 10 m 27.78 m s 900 s 1419 s vk 27.78 1.33 m s 1 a una distanza s F sm tF v t F t1 1.33 m s 1 1419 900 s 14.4 103 m 14.4 km ESERCIZIO 2 Un corpo di massa m1 0.02 kg si muove con velocità costante v0 1.4 m / s su un piano orizzontale, ad un certo istante il corpo, nel suo moto, incontra una rampa di massa m2 0.26 kg , inclinata di =45 rispetto all’orizzontale e inizialmente in quiete. E’ assente qualunque attrito. Calcolare: a) l’altezza raggiunta dal corpo sulla rampa quando questo è fermo rispetto alla rampa e la velocità della rampa in questo istante; b) la velocità del corpo e della rampa quando il corpo è ridisceso dalla rampa e si muove sul piano orizzontale; c) si discuta cosa succede se fosse m2 m1 oppure m1 m2 . Soluzione a) Non essendoci attriti si conservano sia l’energia meccanica che la componente x della quantità di moto (lungo y agisce la forza di gravità). All’istante iniziale: 1 A.A. 2010-11 Fisica Generale 06-09-11 1 m1v02 2 Nell’istante in cui il corpo raggiunge la quota massima sulla rampa, essendo il corpo fermo rispetto alla rampa la velocità dei due elementi è la stessa: 1 Pxu m1 m2 vu Emu m1 m2 vu2 m1 g h 2 Dalla conservazione della quantità di moto lungo x Px i Pxu si ottiene Emi Pxi m1v0 vu m1 v0 0.10 m s 1 m1 m2 Dalla conservazione dell’energia meccanica Emi Emu si ottiene invece: m2 v02 0.093 m m1 m2 2 g b) Consideriamo ora quantità di moto ed energia dopo la discesa dalla rampa. 1 1 Px f m1v1 m2 v2 Ek f m1v12 m2v22 2 2 Dalla conservazione della quantità di moto lungo x Px i Px f e dell’energia meccanica Emi Em f h si ottiene v1 c) Per m2 m1 si ha: Per m2 m1 si ha: m1 m2 v0 1.2 m s 1 , m1 m2 v1 v0 e v1 v0 e v2 2m1 v0 0.2 m s 1 m1 m2 v2 0 v2 2v0 ESERCIZIO 3 Un'asta di massa m 0.4 kg e lunghezza l 80 cm vincolata a ruotare attorno a un asse fisso verticale passante per il suo centro e inizialmente ferma, viene mossa applicando una forza F 100 N costantemente ortogonale all'asta stessa. Al moto della cerniera si oppone un momento delle forze d'attrito M A 30 N m . Determinare la velocità angolare dell’asta all’istante in cui ha compiuto una rotazione di 180°. Soluzione Poiché la forza è sempre perpendicolare all'asta, il momento meccanico rispetto al perno O che essa genera è sempre uguale, in modulo, a M F F l 2 40 N m . Inoltre per la regola della mano destra tale momento è uscente dal piano del disegno. Il momento totale agente sull'asta è quindi M TOT M F M A 10 N m . Questo momento è anche M TOT I , dove è l'accelerazione angolare. Il momento di inerzia I CM rispetto al centro di massa è: 1 1 2 I CM m l 2 0.4 kg 0.8 m 0.021 kg m 2 . Dalla relazione M TOT ICM , si ricava quindi 12 12 M TOT ICM 10 N m 0.021 kg m 2 476.2 rad s 2 . Dalle leggi del moto rotazionale sappiamo che: 2f 02 +2 f i , dove f 180 rad , i 0 , i 0 . Risolvendo per f si ottiene infine: f 2 f 2 476.2 rad s 2 rad 54.7 rad s 1 . 2 A.A. 2010-11 Fisica Generale 06-09-11 ESERCIZIO 4 (SOLO PER STUDENTI DI ING. MECCANICA - FISICA GENERALE 12CFU) Tre moli di un gas ideale monoatomico vengono portati dallo stato A allo stato B mediante una espansione adiabatica nel vuoto. Successivamente, il gas viene portato allo stato C tramite una compressione adiabatica irreversibile ed infine il gas viene posto a contatto con una sorgente a temperatura TA e ritorna allo stato iniziale A con una trasformazione isobara irreversibile. Sono dati la temperatura TA 300 K , la pressione p A 2 105 Pa ed il lavoro compiuto nella trasformazione BC, WBC 3.7 104 J . Determinare il volume dello stato C e calcolare la variazione di entropia dell’universo. Soluzione Trasformazione AB Questa trasformazione è una espansione adiabatica libera, dunque il lavoro e il calore scambiato sono nulli. Abbiamo quindi Q 0 , W 0 e dal primo principio U 0 , il che implica che la trasformazione AB è isoterma: TA TB 300 K . Trasformazione BC Essendo la compressione adiabatica, QBC 0 , quindi il primo principio implica che: WBC U BC n cV TB TC n cV TA TC . Risolvendo questa relazione rispetto a TC si ottiene: TC TA WBC n cV 1288.96 K Il volume dello stato C può ora essere ricavato dalla relazione pCVC n RTC , utilizzando il fatto che p A pC ; si ottiene: VC n RTC p A 0.16 m3 Trasformazione CA Il gas cede una quantità di calore QCA che può essere calcolata facilmente perché la trasformazione è isobara: QCA n c p TA TC 61666 J . Da qui determiniamo la variazione di entropia dell’universo per il ciclo. Nel nostro caso, abbiamo Su S gas S amb . Le tre trasformazioni subite dal gas nel ciclo sono irreversibili, però sommando i contributi risulta S gas 0 , perche corrisponde alla variazione di entropia di un gas per il ciclo. Per determinare la variazione di entropia dell’ambiente, si consideri che la sorgente termica assorbe il calore Q ceduto dal gas, quindi Q QCA 61666.60 J , e la variazione di entropia dell’ambiente ( e dell’universo ) risulta essere: Su Samb Q TA 61667 J 300 K 205.56 J K 1 ESERCIZIO 5 Due sfere conduttrici di raggio r1 1cm e r2 3 cm sono poste con i centri ad una distanza l 2 m . Inizialmente entrambe hanno una carica Q0 2 103 C . Calcolare: a) la forza esercitata su una carica puntiforme q1 2 106 C posta ad una distanza 2l dal centro della seconda sfera (vedi figura). b) il lavoro compiuto dalle forze elettrostatiche quando la carica q1 viene portata all’infinito. In seguito le due sfere vengono connesse con un filo conduttore. Calcolare ora: c) le cariche Q1 e Q2 che si misurano sulle due sfere; d) l’energia dissipata nel processo. Soluzione a) La forza sulla carica q1 è pari a q1 E , dove E è il campo elettrico generato dalle due sfere cariche, valutato nel punto in cui si trova q1 . Le sfere sono distanti rispetto alle loro dimensioni, quindi trascuriamo gli effetti di induzione reciproca (e a maggior ragione l’effetto di induzione di q1 ). Le distribuzioni di carica si considerano uniformi sulle superfici. Ciascuna delle sfere uniformemente 3 A.A. 2010-11 Fisica Generale 06-09-11 cariche genera un campo che è equivalente a quello di una carica puntiforme posta nel loro centro, quindi, nel punto in cui si trova q1 : Q0 Q0 E1 = E2 = 2 2 4 0 3L 4 0 2 L qQ 1 Q0 Q0 1 F q1 1 0 2 2 3.25 N 2 2 4 2 L 4 3L 4 0 4 L 9 L 0 0 b) Il lavoro compiuto dalle forze elettrostatiche per portare la carica q1 all’infinito è pari a q1V , dove V è il potenziale nella posizione iniziale dalla carica q1 , generato delle due sfere cariche (equivalente a quello di due cariche puntiformi), e si considera 0 il potenziale all’infinito: Q0 Q0 q1Q0 1 1 W =q1V =q1 15 J 4 0 2 L 4 0 3L 4 0 2 L 3L c) Quando le due sfere vengono connesse elettricamente, la loro carica si ridistribuisce, sempre sulle superfici, in modo che le due sfere si portino allo stesso potenziale. Sempre a causa della distanza tra le sfere, la distribuzione di carica su ciascuna sfera potrà ancora essere considerata uniforme. Si avrà quindi che, calcolando il potenziale sulle superfici delle sfere: Q1 Q2 Q 4 0 R1 4 0 R2 e quindi, considerando anche la conservazione della carica, le equazioni che determinano le cariche sono: Q1 Q2 = R1 R2 Q1 +Q2 =2Q0 da cui si ottiene: 2Q0 Q2 = =3 103 C Q1 =2Q0 Q2 1103 C 1+ R1 R2 d) L’energia dissipata nel processo sarà pari alla variazione dell’energia elettrostatica del sistema. Ciascuna sfera carica può essere considerata come un condensatore (con l’altra armatura all’infinito), di capacità pari a 4 0 R e quindi di energia Q 2 2C . Si ottiene lo ovviamente stesso risultato integrando la densità di energia elettrostatica nel volume in cui c’è campo elettrico: 1 2 2 1 1 Q 1 Q 1 Q2 2 U E = 0 E 2 d = 0 d 4 R dR R 2 0 4 0 R 2 2 2 4 0 R 2 2 4 0 R R R L’energia elettrostatica iniziale è così: 1 Q02 1 Q02 Q2 1 1 U IN = 0 2.4 106 J 2 4 0 R1 2 4 0 R2 8 0 R1 R2 e quella finale: 1 Q12 1 Q22 1 Q12 Q22 6 U FIN = 1.8 10 J 2 4 0 R1 2 4 0 R2 8 0 R1 R2 da cui U DISS =U FIN U IN =600 KJ ESERCIZIO 6 Due barre conduttrici, ciascuna di resistenza R, appoggiano senza attrito su due binari orizzontali di resistenza trascurabile. La distanza tra i binari è L 40 cm e il sistema è immerso in un campo magnetico uniforme B 1.2 T , perpendicolare ai binari ed alla barra, 4 A.A. 2010-11 Fisica Generale 06-09-11 uscente dal foglio. Le sbarrette si muovono con velocità v1 10 m / s e v2 1 2 v1 . Calcolare: a) la resistenza di ciascuna sbarretta, se la corrente indotta nel circuito è ii =0.24 A ; b) la forza che agisce sulle sbarrette 1 e 2; c) la carica che ha percorso il circuito dopo t 10s . Soluzione a) Poiché le barrette si muovono a velocità diverse, la superficie tra di esse e le rotaie varia e quindi varia il flusso del campo magnetico: v d B BL x1 x2 BL v1 v2 BL 1 dt 2 Pertanto vi è una f.e.m. indotta , e nota la corrente indotta la resistenza di ciascuna barretta vale: BL v1 R R /i 10 R 5 i 2 b) La forza che agisce su ciascuna barretta dipende dalla corrente indotta e dal campo magnetico. Poiché le barrette sono percorse da correnti in verso opposto, le forze sono in verso opposto (tendono a frenare la barretta più veloce e ad accelerare quella più lenta, per opporsi alla variazione del flusso): F1 iBLuˆx 115 mN uˆx F2 iBLuˆ x 115 mN uˆx c) La carica che ha percorso il circuito si può calcolare dalla variazione del flusso e dalla resistenza del circuito: v 1 LB x1 x2 2 LB x1 v1t x2 1 t 2 2 BL v1 Q 1 t 2.4 C R R 2 Ma molto più semplicemente, dato che la corrente indotta è costante: Q i t 2.4 C 5