NIR Non Ionizing Radiation - Scuola di Formazione Ipsoa

NIR
Non Ionizing Radiation
Cenni introduttivi
Roma, 26 novembre 2013
A cura di Gabriele Campurra
Lo spettro elettromagnetico
Corso di Formazione per ASPP/RSPP
Modulo B5 per Agenzia delle Dogane
A cura di Gabriele Campurra
Corso di Formazione per ASPP/RSPP
Modulo B5 per Agenzia delle Dogane
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Campi elettromagnetici - CEM
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Modulo B5 per Agenzia delle Dogane
A cura di Gabriele Campurra
Campi elettromagnetici naturali
Va innanzitutto segnalata l'esistenza di un campo magnetico statico naturale,
quasi perfettamente orientato parallelamente all'asse di rotazione terrestre,
con valore medio è di circa 50 T .
Esiste inoltre un campo elettrico terrestre con valori massimi a livello del
suolo di circa 130 V/m, mentre ad esempio a mille metri di altezza è circa 45
V/m.
Tali valori presentano oscillazioni durante l’arco della giornata e dipendono,
particolarmente il campo elettrico, dalle condizioni atmosferiche (in caso di
temporali si possono misurare valori del campo compresi tra 100 e 3.000
V/m).
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Campi elettrici e magnetici in vicinanza di alcuni apparati domestici (50 Hz)
Apparati
E (V/m)
Coperta elettrica
250
Graticola elettrica
130
Impianto stereofonico
90
Ferro da stiro
60
Frigorifero
60
Frullatore
50
Tostapane
40
Vaporizzatore
40
Giradischi
40
Televisore a colori
30
Caffettiera elettrica
30
Aspirapolvere
16
Orologio elettrico
15
Fornello elettrico
4
Lampada ad incandescenza
2
Saldatrice elettrica
Asciugacapelli
Rasoio elettrico
Lampada a fluorescenza Corso di Formazione per ASPP/RSPP
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Trapano elettrico
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H(T)
10-100
1-10
0. 1-1
100-500
10-100
1-10
100-500
10-100
50-100
1.000-2500
1.000-2.500
500-1.000
500-1.000
100-500
CAMPO VICINO E CAMPO LONTANO
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INTERAZIONE TRA UN CAMPO ELETTROMAGNETICO
E UN CORPO MATERIALE
CAMPO INCIDENTE: è il campo che sarebbe presente nella zona di
interesse, se non ci fosse il corpo materiale (facile da misurare)
CAMPO INTERNO: è il campo realmente presente all’interno del corpo.
Contribuiscono ad esso:
•
il campo incidente
•
il campo dovuto all’insieme delle correnti e alla ridistribuzione
delle cariche all’interno del corpo
Il campo interno è molto complesso poiché dipende dalle proprietà
elettriche e geometriche del corpo
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EMISSIONE (da una sorgente) :
una
sorgente
emette
con
una
determinata potenza totale e secondo
un determinato diagramma di radiazione
ESPOSIZIONE (di un soggetto):
si manifesta dovunque una persona è
soggetta a campi elettromagnetici
diversi da quelli generati da processi
fisiologici corporei o da altri fenomeni
naturali
ASSORBIMENTO (nel soggetto):
è questo il parametro che fornisce
l’indice di “pericolo”
Il problema fondamentale è quello di legare l’esposizione, la cui misura è
nelle gran parte dei casi piuttosto facile, all’assorbimento, dal quale poi
dipendono eventuali effetti.
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ACCOPPIAMENTO CON I CAMPI ELETTRICI A BASSA FREQUENZA
L’accoppiamento dei campi elettrici variabili con il corpo umano dà luogo a:
• flusso di cariche elettriche
• formazione di dipoli elettrici
• riorientamento dei dipoli già esistenti
La predominanza di uno o l’altro degli effetti precedenti
dipende dalle proprietà elettriche del corpo e dalla
frequenza del campo applicato
In ogni caso viene indotta sul corpo una carica superficiale che dà luogo a CORRENTI
INDOTTE nel corpo, la cui distribuzione dipende da:
•condizioni di esposizione
•dimensioni del corpo
•forma del corpo
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ACCOPPIAMENTO CON I CAMPI MAGNETICI A BASSA
FREQUENZA
L’accoppiamento dei campi magnetici variabili con il corpo umano dà
luogo a:
• campi elettrici indotti
• circolazione di correnti elettriche
L’intensità dei suddetti effetti dipende dalla conducibilità elettrica dei
tessuti, dalla frequenza e dall’intensità del campo magnetico
Analogamente al caso di campi elettrici a bassa frequenza si è in
presenza di CORRENTI INDOTTE nel corpo umano
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Interazione con il corpo umano
I campi elettrici, magnetici ed i campi elettromagnetici presenti
nell’ambiente hanno la proprietà di penetrare in profondità all'interno dei
materiali biologici. Lo spessore di penetrazione decresce con la frequenza
dei campi: esso è massimo alle basse frequenze, dell'ordine dei centimetri
nel range delle radiofrequenze, millimetri nella regione delle microonde.
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Interazione con il corpo umano
Questi campi interagiscono con le particelle cariche presenti
nel sistema esposto ed esercitano su di esse forze che
possono alterare l'originale distribuzione di carica.
A sua volta tale effetto produce dei campi elettrici, delle
correnti e dei campi magnetici locali che si sommano
vettorialmente ai campi di origine esterna.
La maggior parte dei tessuti biologici presenta
contemporaneamente alcune caratteristiche tipiche dei
materiali dielettrici ed altre dei conduttori. I fenomeni di
accoppiamento più significativi tra il campo elettrico e le
molecole e le cariche presenti all'interno delle strutture
biologiche sono:
 la polarizzazione, ossia l'induzione di momenti di dipolo;
 l'orientamento dei dipoli permanenti;
 l'oscillazione e la diffusione di cariche libere
(fenomeni conduttivi). Corso di Formazione per ASPP/RSPP
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Interazione con il corpo umano
Complessivamente questi fenomeni generano dei
"controcampi" che riducono a valori estremamente piccoli il
campo applicato e delle correnti che dissipano energia per
effetto Joule.
In effetti, l'effetto Joule prodotto dalle correnti indotte a
bassa frequenza è trascurabile rispetto ad altri fenomeni
biologici che le stesse correnti possono innescare.
Alle alte frequenze l'induzione di dipoli elettrici,
l'allineamento dei dipoli permanenti e l'oscillazione di cariche
sono i moti dissipativi che provocano l'assorbimento
dell'energia elettromagnetica e la sua trasformazione in
calore con conseguente aumento della temperatura del
sistema esposto.
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Effetti delle radiofrequenze
L’effetto principale dell’interazione delle radiofrequenze e
microonde con un sistema vivente è rappresentato da un
trasferimento di energia, sotto forma di calore, con un aumento
della temperatura locale o di tutto il sistema. Per avere una
variazione di temperatura misurabile, occorre che l’esposizione
sia intensa.
Particolare importanza riveste inoltre la possibilità di disperdere
il calore; per l’organismo umano il migliore scambiatore di calore
è rappresentato dal sangue, per tale motivo gli organi od
apparati meno vascolarizzati sono maggiormente suscettibili ai
danni da radiazioni elettromagnetiche in quanto non sono in
grado di ridistribuire il calore ricevuto da una fonte esterna.
Per questo motivo, gli organi critici per eccellenza sono il
cristallino e le gonadi maschili.
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Effetti delle radiofrequenze
Il calore indotto all'interno del sistema esposto dal CEM si
somma al calore endogeno di origine metabolica.
In soggetti adulti normali il calore metabolico basale a
riposo è circa 1 W/kg di peso corporeo ma può aumentare
fino a 10 W/kg durante un'intensa attività fisica.
In generale, se l'esposizione non supera determinati livelli e
la quantità di calore prodotta è pari a quella prodotta dal
metabolismo basale, l'organismo riesce a mantenere la
omeostasi termica attraverso vari meccanismi adattatori, fra
i quali i più significativi sono i sistemi di ridistribuzione e
dispersione del calore normalmente utilizzati in tutte i casi
di esposizione ad alte temperature (conduzione attraverso
la cute, irraggiamento, convezione,
evaporazione).
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Effetti delle radiofrequenze
Nell'esposizione in campo vicino l'assorbimento di
energia può risultare ancora più disomogeneo di
quanto si verifichi in zona radiativa. In questo caso,
oltre alla intensità e alla frequenza dei campi, è
necessario considerare anche la struttura spaziale
dei campi irradiati e la configurazione antenna
radiante/assorbitore. Tale situazione si verifica
frequentemente nell'utilizzazione del telefono
cellulare e nell'esposizione occupazionale dei
lavoratori addetti ai riscaldatori a induzione e a
radiofrequenza utilizzati in numerose applicazioni
industriali ed artigiane.
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Effetti delle radiofrequenze
Il campo elettrico ad alta frequenza presente
nell'ambiente induce anche delle cariche nel corpo
delle persone esposte e su oggetti metallici non
posti a terra. In tali circostanze, se una persona in
contatto con la terra tocca un oggetto metallico
carico o viceversa si ha un passaggio di corrente da
contatto che può tradursi in una stimolazione di
muscoli e nervi periferici anche di tipo acuto. Le
soglie di percezione, fastidio, dolore ed
eventualmente incapacità di staccarsi dal contatto,
dipendono dalla frequenza del campo e dalla
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superficie di contatto.Modulo
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Effetti delle radiofrequenze
Infine l'esposizione a impulsi di microonde aventi
frequenza superiore a 300 MHz e di durata inferiore
a 30 s può provocare un effetto acustico che si
manifesta con la percezione di un ronzio alla
frequenza di ripetizione degli impulsi.
Tale effetto viene attribuito ad una espansione
termomeccanica prodotta dalle microonde sulle
strutture craniali e dell'orecchio interno. Detto
effetto viene posto in relazione con il valore
dell'energia assorbita Corso
indi ogni
singolo impulso.
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SAR
Tenendo conto di tutte queste variabili, è stato definito il
SAR (Specific Absorpion Rate) che è la potenza
elettromagnetica assorbita per unità di massa e si
esprime in Watt per chilogrammo.
Per l’uomo, le curve del SAR hanno un andamento
caratteristico e presentano un massimo a frequenze
diverse in funzione delle misure antropometriche; un
uomo medio (kg 70 e cm 175) presenta una frequenza di
risonanza e quindi un SAR massimo a circa 70 MHz.
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SAR
0,74m - 10kg
1,38m - 32kg
1,75m - 70kg
colleg. a terra
1 MHz
100 MHZ
1.000 MHz
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SAR
Per l’uomo il SAR può inoltre essere diviso in diverse zone
spettrali:
fino a 30 MHz, zona di sottorisonanza, si verifica un
assorbimento prevalente nelle zone tubolari (collo, caviglie,
ecc.);
a 70 MHz è situata la citata zona di risonanza;
fra i 300 e i 400 MHz si hanno delle zone di risonanza
localizzata (cosiddetti punti caldi) che interessano
particolarmente il cranio.
Aumentando la frequenza, il rateo di assorbimento tende a
divenire uniforme e oltre i 2 GHz esso diviene del tutto
superficiale avvicinandosi al comportamento della radiazione
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infrarossa.
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Effetti delle radiofrequenze
Per quanto riguarda la cataratta da radiofrequenze, gli
studi più recenti indicano una soglia di 1,5 kW/m2 per
100 minuti d’irraggiamento, corrispondente a un SAR
di 138 W/kg, con un periodo di latenza medio di 4
giorni.
A carico dei testicoli, l’esposizione a potenze superiori
a 0,5 kW/m2, determina un processo degenerativo
acuto.
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Effetti delle radiofrequenze
Le conoscenze attuali permettono comunque di ritenere che qualsiasi
esposizione che comporti un SAR inferiore a 4 W/kg non è in grado
di produrre effetti sulla salute; può essere importante paragonare
questo valore al tasso di metabolismo basale (BMR) che per l’uomo è
di 1,26 W/kg.
Per cautelarsi da possibili effetti cumulativi quasi tutte le
organizzazioni internazionali hanno indicato per i lavoratori
professionalmente esposti un valore limite di SAR di 0,4 W/kg
mediato su ogni intervallo di tempo di 6 minuti e su tutto il corpo.
Per la popolazione tale valore è ridotto di un fattore 5.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
Dal punto di vista dei parametri in gioco nell'interazione
fisica fra CEM e materiale biologico, si può affermare che in
tutta la regione spettrale non sussistono le basi fisiche per
un trasferimento di energia sufficiente a rompere
direttamente i legami deboli e forti che legano gli atomi nelle
strutture molecolari e macromolecolari.
Non sembrano perciò esistere basi teoriche per postulare un
loro effetto diretto sul DNA. Infatti, il primo passo obbligato
del processo cancerogenico, l'iniziazione, consiste nel
produrre un danno irreversibile sull'informazione genetica
contenuta nel DNA cellulare.
In generale la maggior parte degli studi condotti in vitro ed
in vivo portano ad escludere un possibile effetto iniziatore
causato da esposizione acuta o cronica alle ELF, RF o MO.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
L'effetto copromotore delle RF e MO è stato osservato in
qualche caso, ma soltanto in presenza di ben noti promotori
chimici della cancerogenesi come il TPA (12-Otetradecanoilforbolo-13
acetato).
In fibroblasti esposti per 24 ore a microonde pulsate (2450
MHz; 120 Hz) a un SAR di 0,1-1-4 W/kg non sono stati
riscontrati effetti quali la trasformazione neoplastica, una
variazione del tempo medio di duplicazione e dell'indice di
sopravvivenza.
Tuttavia, se l'esperimento veniva ripetuto in presenza di
TPA, ad un valore di SAR 4,4 W/kg, si è osservato che
l'effetto aggiuntivo di trasformazione neoplastica, dovuto
all'esposizione a MO, risultava equivalente a quello prodotto
da una dose di 1,5 Gray di radiazioni ionizzanti.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
L'eventuale effetto di promozione e/o progressione tumorale
indotta dai campi elettromagnetici a RF e MW è stato
oggetto anche di numerosi studi condotti su animali.
Differenti sono i parametri fisici adottati negli esperimenti
condotti e in un ampio intervallo di frequenza.
I valori di SAR, anch'essi variabili, con gli estremi
corrispondenti a condizioni "atermiche" e a moderati stati di
ipertermia, comprendevano sia esposizioni acute sia
esposizioni croniche.
Anche il profilo temporale del campi elettromagnetici è
differente; in alcuni esperimenti l‘esposizione è stata
effettuata in condizioni di onda continua, in altri sono state
impiegate sorgenti pulsate e/o modulate a bassa frequenza
(5 - 200 Hz).
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Effetti mutageni e cancerogenesi
I risultati degli esperimenti condotti in modo da produrre un
moderato effetto ipertermico mostrano in prevalenza un
effetto inibitorio sulla crescita tumorale. Ciò è in accordo con
i risultati ottenuti indipendentemente da altri filoni di ricerca
che studiano il possibile effetto antineoplastico
dell'ipertermia.
Molti studi non hanno messo in evidenza alcun effetto.
Altri studi condotti su ratti non hanno fornito alcuna
indicazione di un possibile effetto promotore dell‘esposizione
a RF e MO rispetto a vari tipi di tumore indotti con specifici
cancerogeni chimici.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
La maggior parte degli studi, per quanto riguarda le ELF,
riportano una mancanza di effetti per le aberrazioni
cromosomiche o per le frequenze di scambio tra cromatidi
fratelli in linfociti umani.
Esposizioni a campi magnetici superiori a 2 mT o a campi
elettrici superiori a 38 V/m non hanno messo in evidenza
rotture sulla molecola del DNA, né hanno influenze sui
meccanismi di riparazione cellulare. Anche in test
sperimentali effettuati in condizioni di ipertermia non è mai
stato possibile dimostrare effetti mutageni (danno genetico),
a livello cellulare, indipendenti da altri agenti.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
La maggior parte degli esperimenti condotti in vivo
dimostrano che l’esposizione a campi elettromagnetici ELF,
RF e MO non provoca alterazioni sul DNA (mutagenesi) e
quindi è assai improbabile che i campi possano comportarsi
da iniziatori del processo tumorale.
Vi sono tuttavia alcuni risultati sperimentali ottenuti in vivo e
in vitro che indicano un possibile e modesto coinvolgimento
dei campi in effetti di copromozione e/o coprogressione.
Un'attenta analisi critica di questi lavori mostra tuttavia varie
inconsistenze metodologiche e sperimentali, che rendono
non sempre convincenti i risultati ottenuti e suggeriscono
perciò ulteriori e più approfondite ricerche.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
D'altra parte il processo di cancerogenesi è estremamente
complesso e coinvolge sia fattori genetici sia fattori
epigenetici.
Per quanto riguarda questi ultimi, ogni influenza che
coinvolga la trasduzione di segnali in particolari percorsi
metabolici è rilevante, perché può modificare sensibilmente
la risposta cellulare (ad esempio la proliferazione ed il
differenziamento).
L'eventuale influenza delle ELF, RF e MO su specifici recettori
di membrana o su molecole attivate da recettori di
membrana e coinvolte nel processo di trasferimento del
segnale deve essere considerata, dal punto di vista
funzionale, come analoga all'azione svolta dagli oncogeni.
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Studi Nazionali – Interphon
Utilizzatori a lungo termine: GLIOMI
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Studi Nazionali – Interphon
Utilizzatori a lungo termine:
Risultati NEURINOMI ACUSTICO
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Studi Nazionali – Interphon
Lateralità
Risultati NEURINOMI ACUSTICO
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Studi Nazionali – Interphon
Lateralità
Risultati GLIOMI
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Studio INTERPHONE
Nel maggio 2010 il gruppo di studio Interphone ha comunicato i
risultati relativi a due dei tumori considerati, concludendo con il
seguente messaggio essenziale: “Un ridotto odd ratio per glioma e
meningioma, in associazione al fatto di essere stato in qualsiasi
momento un utilizzatore regolare del telefono cellulare, riflette forse
una distorsione di partecipazione o altri limiti metodologici.
Non si è osservato nessun OD elevato per il glioma o per il
meningioma a 10 o più anni di distanza dall’inizio d’uso di un
telefono cellulare. Vi sono suggerimenti di un aumento del
rischio di glioma, e in misura molto minore di meningioma, nel
decile più alto di tempo cumulativo di conversazione, per soggetti che
hanno riferito un uso abituale del telefono dallo stesso lato della testa
ove era il tumore e, riguardo al glioma, per i tumori del lobo
temporale.
Distorsioni ed errori limitano la forza delle conclusioni che si possono
trarre da queste analisi e impediscono una interpretazione causale” .
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La IARC
La IARC ha recentemente programmato una revisione globale del
possibile ruolo cancerogeno dell’uso dei telefoni cellulari nel contesto
del programma di Monografie e il suo gruppo di lavoro, costituito da
31 scienziati di 14 paesi e riunitosi a Lione nel maggio 2011, ha
classificato, a larga maggioranza, i campi elettromagnetici a
radiofrequenza “Possibly carcinogenic to humans. Group
2B)”sulla base di un incremento di rischio per glioma cerebrale
associato all’uso di telefoni senza fili.
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HARDELL et al 2007: metanalisi di tutti i dati
della letteratura con almeno 10 anni di latenza
(18 lavori di autori diversi)
Conferma l’aumento statisticamente significativo del
rischio di neuromi e di gliomi ipsilaterali e
l’aumento, statisticamente non significativo, dei
meningiomi ipsilaterali.
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Effetti mutageni e cancerogenesi
E’ evidente che attualmente è impossibile trarre
conclusioni definitive sul possibile coinvolgimento
delle ELF, RF e MO nel processo tumorale.
Nonostante il gran numero di ricerche svolte, le
indicazioni che complessivamente si possono
ricavare sono ancora troppo frammentarie,
contraddittorie e inconsistenti.
Volendo fare riferimento allo schema di
classificazione dello IARC, si può affermare che
per quanto riguarda l'esposizione alle ELF, RF e
MO sussiste un'inadeguata evidenza di
cancerogenicità.
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SINTESI DEI PRINCIPALI EFFETTI DI RF E MW

Molecolare






Cellulare





Tessuti e

Organi




Organismo in 
toto



Produzione di calore con conseguente aumento di temperatura, effetti
sul metabolismo e su reazioni biochimiche
Effetti sulle molecole di acqua
Rotazione di segmenti di polimeri
Modificazioni strutturali su strutture subcellulari
Effetti sulle membrane biologiche
Variazioni delle correnti ioniche e nella distribuzione degli ioni
Fenomeni di risonanza nelle varie membrane cellulari e subcellulari
Interferenze nella mitosi (?)
Effetti genetici (?)
Cancerogenesi (?)
Disturbi nella termoregolazione locale
Disturbi cardiovascolari
Disturbi a livello del sistema nervoso centrale
Stimolazione di vari recettori periferici
Disorganizzazione del sistema endocrino
Disturbi della termoregolazione
Interferenza con processi bioelettrici
Disturbi nella ricezione e trasmissione di informazioni biologiche
Stress
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Disadattamento
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Interferenza con iAbioritmi
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MANIFESTAZIONI MORBOSE NELL’UOMO ATTRIBUITE A
ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A RF E MW
 occhio - opacizzazione del cristallino; opacità corneali; congiuntivite; lesioni retiniche,
aumento della pressione endooculare
 cuore e circolazione - bradicardia: ipotensione; ipertensione; labilità pressoria; labilità del
ritmo cardiaco; alterazione dei test funzionali; alterazioni ECG; allungamento del tratto PQ e del complesso QRS; acrocianosi
 sangue - Linfocitosi assoluta; “Labilità” dei leucociti: monocitosi; modificazioni delle
proteine plasmatiche; riduzione dell’istaminemia.
 varie - iperattività tiroidea; aumentata iodocaptazione; diminuzione della portata lattea;
diminuita risposta in 17 chetosteroidi dopo stimolazione con ACTH; oligo- e azoospermia;
rash cutanei fugaci; iperidrosi; sudorazione notturna; caduta dei capelli; fragilità
ungueale
 sistema nervoso - alterazioni EEG: onde lente e diminuita ampiezza delle onde ;
comparsa di onde  e ; comparsa di “spikes”; diminuita risposta alla fotostimolazione;
aumentata sensibilità al cardiazolo; vagotonia; tremori alle estremità, alle palpebre;
innalzamento della soglia uditiva. visiva (notturna), tattile; dermografismo rosso o bianco
 sintomi soggettivi - cefalea; nausea, vertigini; insonnia; irritabilità; stancabilità,
debolezza; diminuzione della libido: riduzione dell’attività sessuale; dolori toracici; senso
di malessere; distinti della memoria; riduzione della ideazione
 sindromi complesse - sindrome “astenica” (debolezza, stancabilità, insonnia); sindrome
“da microonde” (vagotonia. bradicardia, ipotensione)
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Valutazioni dell’OMS
Promemoria 193 (giugno 2000)
“I campi a radiofrequenza penetrano nei
tessuti esposti a profondità che variano a
seconda delle frequenze: queste profondità
arrivano fino ad un centimetro per i cellulari”
“L’energia a radiofrequenza è assorbita nel
corpo e produce calore, ma i normali processi
di termoregolazione del corpo sono sufficienti
a rimuoverlo”
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Valutazioni dell’OMS
Promemoria 193 (giugno 2000)
“Tutti gli effetti sanitari accertati dei campi a
radiofrequenza sono chiaramente legati al
riscaldamento ………”
“…… nessuno studio ha dimostrato effetti
negativi sulla salute per livelli di esposizione
che siano inferiori ai limiti raccomandati dalle
linee guida internazionali”
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Valutazioni dell’OMS
Promemoria 193 (giugno 2000)
Se i governi “ ………decidono di
introdurre ulteriori misure
cautelative per ridurre
l’esposizione ai campi di
radiofrequenza, dovrebbero
farlo senza minare l’impianto
scientifico delle linee guida”
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Valutazioni sui campi ELF
Tra i giudizi espressi è significativo quello
dell'Environmental Protection Agency (EPA) degli
Stati Uniti, secondo cui "con la nostra attuale
comprensione possiamo identificare
i campi
magnetici a 60 Hz da elettrodotti e forse da altre
sorgenti in casa come una
possibile, ma non dimostrata, causa di cancro
nella popolazione.
L'assenza di informazioni chiave rende difficile
formulare stime quantitative di rischio. Tali stime
quantitative sono necessarie prima che possano
essere formulati giudizi sul grado di sicurezza o di
rischio di una data esposizione”.
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Valutazioni sui campi ELF
Secondo l’International Radiation Protection
Association (IRPA), “gli studi epidemiologici non sono
ancora conclusivi, sebbene i loro risultati non possano
essere ignorati, sono necessari ulteriori studi prima
che possano servire come base per una valutazione del
rischio sanitario.
Sono inoltre scarsi i dati di laboratorio che suffraghino
l'ipotesi di un'associazione tra i campi a 50/60 Hz ed
un'aumentata incidenza di cancro".
Valutazioni sostanzialmente analoghe sono stati
espresse dal National Radiological Protection Board
(NRPB) britannico, dal Consiglio Sanitario Olandese e, in
Italia, dall'Istituto Superiore di Sanità.
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IARC Cancer Databases and other Resources
http://www.iarc.fr/
Non va dimenticato che la IARC ha
classificato esclusivamente i Campi
Magnetici ELF e l’utilizzo intensivo dei
telefoni cellulari nel Gruppo 2B e cioè che
sussiste un'inadeguata evidenza di
cancerogenicità
insieme a:
COFFEE
(Group 2B)
VOL.: 51 (1991) (p. 41)
5.1 Exposure data
Coffee is a beverage that has been consumed in
many parts of the world for centuries.
Overall evaluation
Coffee is possibly carcinogenic to
the human urinary bladder (Group
2B)
e alla VERDURA SOTTACETO !!!!!!
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BILANCIO COSTI-BENEFICI
Le azioni relative alla limitazione dell'esposizione
della
popolazione
dovrebbero
ai
essere
campi
elettromagnetici
commisurate
con
gli
altri
benefici nel campo della salute e della sicurezza,
che i dispositivi emittenti campi elettromagnetici
arrecano alla qualità della vita nei settori come le
telecomunicazioni,
l'energia
elettrica
sicurezza della popolazione
(Raccomandazione Europea - Preambolo)
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e
la
Direttiva 2004/40/CE
Nelle premesse della direttiva di recepimento
2004/40/CE si può leggere: “… si ritiene ora
necessario introdurre misure di protezione dei
lavoratori contro i rischi associati ai campi
elettromagnetici, a causa dei loro effetti sulla salute e
sulla sicurezza dei lavoratori. Tuttavia, la presente
direttiva non riguarda gli effetti a lungo termine,
inclusi eventuali effetti cancerogeni dell'esposizione
ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
variabili nel tempo, per cui mancano dati scientifici
conclusivi che comprovino un nesso di causalità.
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NORMATIVA RIGUARDANTE I
CEM
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ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI
Possibili sorgenti in ambiente di lavoro
•
Riscaldatori a perdite dielettriche (f da pochi MHz a 50 MHz)
•
Riscaldatori ad induzione magnetica (f da qualche centinaio di KHz a
qualche MHz)
•
Applicazioni biomedicali:
 Marconiterapia ( f =27.12 MHz o 40.68 MHz)
 Radarterapia (f=2450 MHz)
 Magnetoterapia (f fino a qualche centinaio di Hz)
 Terapia ipertermica (f=13.56 MHz o 27.12 MHz per gli apparati con
applicatori a condensatore o a bobina, 433.92, 915, 2450 MHz per
quelli con applicatore radiativo)
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Alcuni apparati presenti in ambiente di lavoro possono generare nelle
immediate vicinanze campi elettromagnetici molto elevati, che possono
comunque essere controllati e ridotti mediante apposite schermature e
attraverso una corretta utilizzazione degli stessi (allontanamento
dell’operatore durante il ciclo di lavoro, qualora possibile, o controllo a
distanza del processo)
In ogni caso è di fondamentale importanza una corretta informazione e
formazione degli operatori.
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NORMATIVA C.E.M.
 Legge 22 febbraio 2001 n.36 (“Legge quadro”)
 Direttiva 2004/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29
aprile 2004, sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute relative
all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi
elettromagnetici)
 Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 257: “Attuazione della
direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute
relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici
(campi elettromagnetici)”
 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 TITOLO VIII AGENTI FISICI (Capo I
Art.180-186 Capo IV Art.206-212)
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NORMATIVA NAZIONALE:
Legge 22 febbraio 2001 n.36
(“Legge quadro”)
E’ la prima legge nel panorama giuridico internazionale
sulla protezione della salute della popolazione dalle
esposizioni ai campi elettromagnetici avente ad
oggetto:
TUTTE LE FREQUENZE DELLO SPETTRO DELLE
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
(0 Hz-300 GHz)
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NORMATIVA NAZIONALE:
Legge 36/01
Finalità di questa Legge è, come indicato all’art.1
comma b), quella di:
“…PROMUOVERE LA RICERCA SCIENTIFICA PER LA
VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI A LUNGO TERMINE ED ATTIVARE
MISURE DI CAUTELA DA ADOTTARE IN APPLICAZIONE DEL
PRINCIPIO DI PRECAUZIONE DI CUI ALL’ART. 174, PARAGRAFO 2
DEL TRATTATO ISTITUTIVO DELL’UNIONE EUROPEA…”
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NORMATIVA NAZIONALE:
La Legge 36/01, basata sul principio di precauzione, introduce le
definizioni di limite di esposizione per la tutela della salute da
effetti acuti, inteso come massimo valore che non deve essere
mai superato, di valore di attenzione quale misura di cautela ai
fini della protezione da possibili effetti a lungo temine, e di
obiettivi di qualità quali valori per la progressiva minimizzazione
dell’esposizione, inteso anche come criterio urbanistico per la
progettazione di nuove linee o nuovi insediamenti presso
elettrodotti, sempre nell’ambito della protezione dagli effetti a
lungo termine ed in funzione del principio della “prudent
avoidance”(“evitare con prudenza”) (art.3, comma 1 lettera d).
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Per quanto riguarda i Campi Elettromagnetici, si ricorda che il Titolo IV
del D.Lgs. n. 81/2008 non è ancora in vigore, in quanto la direttiva
Parlamento Europeo e Consiglio 19 aprile 2012, n. 2012/11/UE ne
aveva posticipato il termine al 31 ottobre 2013.
Recentemente è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea la Direttiva 2013/35/UE del 26 giugno 2013 sulle disposizioni
minime di sicurezza e di salute relative alla esposizione dei lavoratori ai
rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).
La 2013/35/UE abroga la precedente direttiva 2004/40/CE, e deve
essere recepita dagli stati membri entro il 1° luglio 2016. L’approvazione
della nuova direttiva ha riflessi immediati sulla normativa italiana: il
termine per gli adempimenti, fissato dall’art. 306 coma 3 del D.Lgs.
81/08, slitta automaticamente al 1° luglio 2016.
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D.Lgs. n. 81/2008
TITOLO VIII AGENTI FISICI
Capo I DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 180 Definizioni e campo di applicazione
Articolo 181 Valutazione dei rischi
Articolo 182 Disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi
Articolo 183 Lavoratori particolarmente sensibili
Articolo 184 Informazione e formazione dei lavoratori
Articolo 185 Sorveglianza sanitaria
Articolo 186 Cartella sanitaria e di rischio
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CAPO IV
PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI
ELETTROMAGNETICI
Articolo 206
Campo di applicazione
1.Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei
lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti
dall'esposizione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz), come
definiti dall'articolo 207, durante il lavoro. Le disposizioni riguardano la
protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli
effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti
dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia, e da
correnti di contatto.
2. Il presente capo non riguarda la protezione da eventuali effetti a
lungo termine e i rischi risultanti dal contatto con i conduttori in
tensione.
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Articolo 207
Definizioni
1. Agli effetti delle disposizioni del presente capo si intendono per:
a) campi elettromagnetici: campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz;
b) valori limite di esposizione: limiti all'esposizione a campi elettromagnetici che
sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni
biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai campi
elettromagnetici sono protetti contro tutti gli effetti nocivi a breve termine per la
salute conosciuti;
c) valori di azione: l'entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini
di intensità di campo elettrico (E), intensità di campo magnetico (H), induzione
magnetica (B) ,corrente indotta attraverso gli arti (I L ) e densità di potenza (S),
che determina l'obbligo di adottare una o più delle misure specificate nel presente
capo. Il rispetto di questi valori assicura il rispetto dei pertinenti valori limite di
esposizione.
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Articolo 208
Valori limite di esposizione e
valori d’azione
1. I valori limite di esposizione sono
riportati nell'allegato XXXVI, lettera A,
tabella 1.
2. I valori di azione sono riportati
nell'allegato XXXVI, lettera B, tabella 2.
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LAVORATORI
DECRETO LEGISLATIVO N. 81 /2008
VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE: sono basati su effetti sanitari accertati,
introducendo un fattore di sicurezza per fornire un’adeguata protezione
dagli effetti nocivi a breve termine (acuti).
A seconda della frequenza le grandezze fisiche per specificare le
limitazioni sono:
•
densità di corrente, per prevenire gli effetti sul sistema nervoso (tra 1Hz e 10
MHz)
•
SAR, per prevenire sbalzi termici nel corpo intero o localmente (tra 100 kHz e
10 GHz)
•
densità di corrente e SAR tra 100kHz e 10 MHz
•
densità di potenza, per prevenire un riscaldamento eccessivo dei tessuti
superficiali(tra 10 e 300 GHz)
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VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE
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VALORI LIMITE DI AZIONE: si ottengono dai valori limite di
esposizione, alle varie frequenze, attraverso modelli matematici ed
estrapolazione dei risultati delle ricerche di laboratorio.
Sono le grandezze fisiche direttamente misurabili.
Il rispetto dei valori limite di azione assicura il rispetto dei
pertinenti valori limite di esposizione.
Se i valori misurati sono superiori ai valori limite di azione, non ne
consegue necessariamente che siano superati i limiti di
esposizione, ma è necessaria un’analisi più dettagliata per
verificare il rispetto di questi ultimi
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VALORI LIMITE DI AZIONE
B è l’induzione
magnetica, legata al
campo magnetico dalla
relazione:
B  H
Dove m è la permeabilità
magnetica e dipende dal
materiale
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CONFRONTO LIMITI POPOLAZIONE-LAVORATORI
f=50 Hz
Lavoratori
Popolazione
Valori di azione
B (mT)
Limite
B (mT)
Valore di attenzione
B (mT)
(effetti acuti)
(effetti acuti)
(effetti a lungo termine)
500
100
10
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Obiettivo di
qualità B (mT)
3
CONFRONTO LIMITI POPOLAZIONE-LAVORATORI
F = 2100 MHz
(es. UMTS)
Lavoratori
Popolazione
Valori di azione
E (V/m)
Limite
E (V/m)
(effetti acuti)
(effetti acuti)
Valore di
attenzione E
(V/m)
Obiettivo
di qualità
E (V/m)
(effetti a lungo termine)
137
20
6
6
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Articolo209
Identificazione dell’esposizione e valutazione dei rischi
1. Nell'ambito della valutazione dei rischi di cui all'articolo 181, il
datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura o
calcola i livelli dei campi elettromagnetici ai quali sono
esposti i lavoratori. La valutazione, la misurazione e il calcolo
devono essere effettuati in conformità alle norme europee
standardizzate del Comitato europeo di normalizzazione
elettrotecnica (CENELEC). Finché le citate norme non avranno
contemplato tutte le pertinenti situazioni per quanto riguarda la
valutazione, misurazione e calcolo dell'esposizione dei lavoratori
ai campi elettromagnetici, il datore di lavoro adotta le specifiche
linee guida individuate od emanate dalla Commissione
consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e per
l'igiene del lavoro, o, in alternativa, quelle del Comitato
Elettrotecnico italiano (CEI), tenendo conto, se necessario, dei
livelli di emissione indicati dai fabbricanti delle attrezzature.
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Segue Articolo 209
2. A seguito della valutazione dei livelli dei campi elettromagnetici
effettuata in conformità al comma 1, qualora risulti che siano
superati i valori di azione di cui all'articolo 208, il datore di
lavoro valuta e, quando necessario, calcola se i valori limite di
esposizione sono stati superati.
3. La valutazione, la misurazione e il calcolo di cui ai commi 1 e 2
non devono necessariamente essere effettuati in luoghi di lavoro
accessibili al pubblico, purché si sia già proceduto ad una
valutazione conformemente alle disposizioni relative alla
limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi
elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz e risultino rispettate per i
lavoratori le restrizioni previste dalla raccomandazione
1999/519/CE del Consiglio, del 12 luglio 1999, e siano esclusi
rischi relativi alla sicurezza.
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Segue Articolo209
4. Nell'ambito della valutazione del rischio di cui all'articolo 181, il
datore di lavoro presta particolare attenzione ai seguenti
elementi:
a)
il livello, lo spettro di frequenza, la durata e il tipo dell'esposizione;
b) i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all'articolo
208;
c)
tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori
particolarmente sensibili al rischio;
d) qualsiasi effetto indiretto quale:

interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi
stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati);

rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici
con induzione magnetica superiore a 3 mT;

innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);

incendi ed esplosioni dovuti all'accensione di materiali infiammabili
provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o
scariche elettriche;
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Segue Articolo209
4. Nell'ambito della valutazione del rischio di cui all'articolo 181, il datore di
lavoro presta particolare attenzione ai seguenti elementi:
e)
l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per
ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
f)
la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli
di esposizione ai campi elettromagnetici;
g) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso
della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni reperibili in
pubblicazioni scientifiche;
h) sorgenti multiple di esposizione;
i)
esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.
5. Il datore di lavoro nel documento di valutazione del rischio di cui all'articolo
28 precisa le misure adottate, previste dall’articolo 210.
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Interferenza con attrezzature e dispositivi
medici elettronici
Pertanto, in caso di soggetti portatori di pace-maker o altri
dispositivi medici impiantati, la protezione dagli effetti di
interferenza elettromagnetica assume carattere prioritario
rispetto alla protezione dagli effetti acuti poiché, come chiarito
nel preambolo della Direttiva 2004/40, l'aderenza ai valori
limite di esposizione e ai correlati valori di azione non evita
necessariamente effetti sul funzionamento di tali
dispositivi.
Per questi lavoratori, quindi, dovrebbe essere previsto un
controllo specifico anche per esposizioni al di sotto dei
valori limite, e più in generale, la individuazione dei
lavoratori a maggior rischio necessiterebbe di un controllo su
tutti i lavoratori esposti. Corso di Formazione per ASPP/RSPP
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Articolo 210
Misure di prevenzione e protezione
1.
A seguito della valutazione dei rischi, qualora risulti che i valori
di azione di cui all'articolo 208 sono superati, il datore di
lavoro, a meno che la valutazione effettuata a norma
dell'articolo 209, comma 2, dimostri che i valori limite di
esposizione non sono superati e che possono essere esclusi
rischi relativi alla sicurezza, elabora ed applica un programma
d'azione che comprenda misure tecniche e organizzative intese
a prevenire esposizioni superiori ai valori limite di
esposizione, tenendo conto in particolare:
a)
di altri metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione ai campi elettromagnetici;
b)
della scelta di attrezzature che emettano campi
elettromagnetici di intensità inferiore, tenuto conto del lavoro
da svolgere;
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Segue Articolo 210
c)
delle misure tecniche per ridurre l'emissione dei campi
d)
degli appropriati programmi di manutenzione delle
e)
della progettazione e della struttura dei luoghi e delle
f)
della limitazione della durata e dell'intensità
g)
della disponibilità di adeguati dispositivi di protezione
individuale.
elettromagnetici, incluso se necessario l'uso di dispositivi di
sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di
protezione della salute;
attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
postazioni di lavoro;
dell'esposizione;
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Segue Articolo 210
2. I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere
esposti a campi elettromagnetici che superano i valori
di azione devono essere indicati con un‘apposita
segnaletica. ……..
Dette aree sono inoltre identificate e l'accesso alle stesse
è limitato laddove ciò sia tecnicamente possibile e
sussista il rischio di un superamento dei valori limite di
esposizione.
3. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a
valori superiori ai valori limite di esposizione. ……..
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Articolo 211
Sorveglianza sanitaria
1.La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di
norma una volta l'anno o con periodicità inferiore decisa dal
medico competente con particolare riguardo ai lavoratori
particolarmente sensibili al rischio di cui all’articolo 183,
tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal
datore di lavoro. L’organo di vigilanza, con provvedimento
motivato, può disporre contenuti e periodicità diversi da quelli
forniti dal medico competente.
2. Fermo restando il rispetto di quanto stabilito dall'articolo 182, sono
tempestivamente sottoposti a controllo medico i
lavoratori per i quali è stata rilevata un'esposizione
superiore ai valori di azione di cui all'articolo 208, comma 2.
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In conclusione
Sorveglianza sanitaria: quando effettuarla?
Secondo la Direttiva Europea 2004/40/CE ed il D.Lgs 257/07:
al superamento dei valori limite di esposizione e/o per i
soggetti particolarmente sensibili (comma 1 e 2 Art 49.19);
Secondo il D.Lgs 81/08:
• “La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente,
di norma una volta l'anno o con periodicità inferiore decisa
dal medico competente con particolare riguardo ai
lavoratori particolarmente sensibili…” (comma 1. Art. 211)
• “tempestivamente sottoposti a controllo i lavoratori esposti
al superamento dei valori di azione (comma 2. Art.211)
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Articolo 212
Linee guida
1. Il Ministero della salute, avvalendosi degli organi tecnicoscientifici del Servizio sanitario nazionale, sentita la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
entro due anni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto, elabora le linee guida per l'applicazione del
presente capo nello specifico settore dell'utilizzo in ambito
sanitario delle attrezzature di risonanza magnetica.
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Articolo 306
Disposizioni finali
3. Le disposizioni di cui al Titolo VIII, Capo IV entrano in vigore alla data
fissata dal primo comma dell’articolo 13, paragrafo 1, della direttiva
2004/40/CE; le disposizioni di cui al Capo V del medesimo Titolo VIII
entrano in vigore il 26 aprile 2010.
La 2013/35/UE abroga la precedente direttiva 2004/40/CE, e
deve essere recepita dagli stati membri entro il 1° luglio 2016.
L’approvazione della nuova direttiva ha riflessi immediati sulla
normativa italiana: il termine per gli adempimenti, fissato
dall’art. 306 coma 3 del D.Lgs. 81/08, slitta automaticamente
al 1° luglio 2016.
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Si ricorda che la CIIP ha recentemente proposto la figura
professionale “ECEM” (Esperto per la valutazione dei campi
elettromagnetici)
Sono previsti due livelli per la figura dell’esperto:
1) Livello base: effettua misura dei livelli di esposizione dei
lavoratori mediante strumentazione a larga banda;
2) Livello specialistico: effettua anche rilevazioni sperimentali
con catene di misura in banda stretta e valutazioni
dosimetriche per la determinazione del rispetto dei limiti.
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Complessità della valutazione
dell’esposizione occupazionale
•
•
•
•
•
•
•
elevati livelli di esposizione
corpo umano a contatto o in stretta prossimità della sorgente
esposizioni disomogenee sul corpo del lavoratore
necessità di caratterizzare l’andamento spaziale dei campi
esposizioni combinate da più sorgenti
necessità di misurare tutti i fattori dei campi, e non solo i valori RMS
maggiore possibilità rispetto alla popolazione di effetti indiretti su
dispositivi medici impiantati
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Applicazione della direttiva
Standard generali
• prEN 50499 “Determination of workers exposure to electromagnetic fields”
titolo recentemente cambiato in:
"Procedure for the assessment of the exposure of the workers to
electromagnetic fields"
•
definisce il metodo per la valutazione
•
è un documento cruciale ai fini dell'applicazione della direttiva, in
quanto contiene un lista di esclusioni in relazione ad apparati o famiglie
di apparati che:
•
sono intrinsecamente aderenti ai limiti della direttiva
•
rispettano standard di prodotto ispirati alla direttiva
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Postazioni conformi1
Tipo di apparato
Postazione di
lavoro
Postazioni aperte
al pubblico
Tutte le
postazioni
Attrezzature marcate CE che sono state valutate
utilizzando le norme armonizzate riportate nelle
Note
Tutte le
postazioni
Tutte le
postazioni
Apparecchi di illuminazione
Tutte le
postazioni
Tutte le
postazioni
Tutte le
postazioni
Tutte le
postazioni
Tutte le
postazioni
Attrezzature per ufficio
Note
Tutte le postazioni di lavoro aperte al
pubblico e conformi con i limiti di
esposizione contenuti nella
Raccomandazione del Consiglio
1999/519/CE o nel DPCM 8 luglio 2003 sono
considerati conformi.
EN 50360
EN 50364
EN 50371
EN 50384
EN 50385
EN 50392
EN 50401
EN 60335-2-25
EN 60335-2-90
Esclusa illuminazione specializzata
alimentata a RF
Computer e apparecchiature informatiche
Cellulari e telefoni cordless, WLAN (es. Wi-Fi)
Ricetrasmittenti
Smagnetizzatori di nastri necessitano di
ulteriori approfondimenti
Limitatamente alle apparecchiature per l’uso
da parte del pubblico
Solo i modelli con potenza emessa media
inferiore a 20 mW
Strumenti elettrici portatili e palmari
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Strumenti di riscaldamento portatili
(pistole a colla, termo pistole, ecc.)
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EN 60335-2-45
Postazioni conformi2
Tutte le
postazioni
Tutte le
postazioni
Attrezzature audio e video
Tutte le
postazioni
Caricabatterie
Tutte le
postazioni
Alcune tipologie usanti radiotrasmettitori
necessitano di ulteriori approfondimenti
Apparecchiature portatili prive di
trasmettitori a radiofrequenza
La norma di riferimento è la EN 60335-2-29
Riguarda l’uso di caricabatterie per
elettrodomestici, per garages, industria
leggera, aziende agricole.
Rete elettrica (50 Hz) nel posto di lavoro e circuiti elettrici di Il rispetto con i limiti di esposizione per le
distribuzione e trasmissione che attraversino la postazione di postazioni di lavoro si basa sulla
lavoro. Si valuta separatamente campo elettrico e magnetico. dimostrazione che le esposizioni sono più
Per il campo magnetico sono conformi:
basse dei limiti della Raccomandazione
-tutte le installazioni elettriche con correnti inferiori a 100 A; Europea (1999) per l’esposizione della
popolazione ai campi elettromagnetici.
-ogni circuito dove i conduttori sono racchiusi e hanno
corrente netta inferiore a 100 A;
-tutti i componenti di una rete che soddisfino i precedenti
requisiti (cavi, interruttori, trasformatori, ecc.)
Per il campo elettrico sono conformi:
-tutte i circuiti e i cavi interrati a qualsiasi tensione
-cavo nudo o barra conduttrice di valore nominale fino a 100
kV ; linee sospese sovrastanti il posto di lavoro fino a 125 kV
e di qualsiasi voltaggi se il posto di lavoro è interno.
Tutte le
postazioni
Attrezzature ed strumentazione di controllo e misura
Tutte le
postazioni
Elettrodomestici
Elettrodomestici professionali (cucine,
macchine per lavanderia, forni a
microonde) in uso in ristoranti, negozi,
Corso di Formazione per ASPP/RSPP
ecc. sono inclusi.
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A cura di Gabriele Campurra Piani cottura professionali ad induzione
necessitano di ulteriori approfondimenti
Postazioni di lavoro da valutare
Tipo di apparato
Macchinari ed apparati per
elettrolisi industriale
Saldatori elettrici e forni per
fusione
Riscaldatori dielettrici
Riscaldatori ad induzione
Note
Sia in caso di alimentazione con corrente alternata (AC) che
continua (DC)
Saldatori dielettrici
Magnetizzatori e smagnetizzatori
industriali
Illuminazione specializzata
alimentata a RF
Inclusi demagnetizzatori per nastri
Dispositivi al plasma e a
radiofrequenza
Diatermia
Inclusi quelli per deposizione e sputtering in vuoto
Trasporti elettrici: treni e tram
Radars
Tutti i trattamenti medici che ricorrono ad apparecchiature e
dispositivi in grado di erogare alte potenze medie a RF (> 100
mW)
(Attualmente all’esame della commissione TC 9X WG10 del
CENELEC)
Tipicamente controllo del traffico aereo civile e militare, radar
meteo, e a lunga distanza
Sistemi di controllo integrità
elettrici (electric crack detector)
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Postazioni di lavoro da valutare2
Tutti i dispositivi medici che usino
intenzionalmente esposizione a
radiazione elettromagnetica o
applicazione di corrente.
Apparati industriali di
essiccamento e riscaldamento a
microonde
Stazioni radio base
Ulteriori valutazioni sono necessarie se il lavoratore può
avvicinarsi in prossimità delle antenne oltre, cioè, la distanza
ritenuta di sicurezza per l’esposizione della popolazione.
Rete elettrica (50 Hz) nel posto di
lavoro e circuiti elettrici di
distribuzione e trasmissione che
attraversino la postazione di
lavoro che non soddisfino i criteri
della precedente tabella
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Applicazione della direttiva
Standard generali
• EN 50413:2008/A1:2013 : "Assessment, measurement and calculation of
human exposure at the workplace for persons bearing AMD or AIMD in
electric, magnetic, and electromagnetic fields with frequencies 0 - 300
GHz"
documento sulla valutazione del rischio per i lavoratori portatori di
dispositivi medici impiantati, nei confronti dei quali la direttiva esige una
particolare attenzione senza stabilire le pertinenti misure operative
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Basic standard
prEN 50413: Basic standard on measurement and calculation
procedures for human exposure to electric, magnetic and
electromagnetic fields (0 Hz – 300 GHz)
documento generale sulle misure, equivale alle guide CEI 211-6 e
211-7, non contiene allo stato informazioni dettagliate sulle
problematiche di valutazione in ambito occupazionale
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Basic standard
•prEN 50XXX: "Basic
standard on measurement and calculation
procedures for workers exposure to electric, magnetic and
electromagnetic fields (0 Hz – 300 GHz) in the production,
transmission, and distribution of electricity"
•documento sulle procedure di valutazione per i luoghi di
lavoro "elettrici".
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Basic standard
•IEC/TS 62597:2011 : "Measurement procedures of magnetic field
levels generated by electronic and electrical apparatus in the railway
environment with respect to human exposure"
documento sulle procedure di misura per la valutazione
dell'esposizione ai campi magnetici dei lavoratori e della
popolazione a bordo dei treni
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Product standard
•EN 50384, 2002: Product standard to demonstrate the compliance of
radio base stations and fixed terminal stations for wireless
telecommunication systems with the basic restrictions or the reference
levels related to human exposure to radio frequency electromagnetic
fields (110 MHz - 40 GHz) – Occupational.
•documento sulle stazioni radio base e stazioni fisse
"wireless".
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Product and Basic standard
•prEN 50445, 2006: Product family standard to demonstrate compliance of
equipment for resistance welding, arc welding and allied processes with the
basic restrictions related to human exposure to electromagnetic fields (0 Hz –
300 GHz) (M/351)
prEN 50444, 2006: Basic standard for the evaluation of human exposure to
electromagnetic fields from equipment for arc welding and allied processes
(M351)
prEN 50505, 2006:Basic standard for the evaluation of human exposure to
electromagnetic fields from equipment for resistance welding and allied
processes (M351)
documenti su famiglie di macchine per saldatura
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Sanzioni inerenti i CEM
Il datore di lavoro è punito:
a) con l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da 2.500 a
6.400 euro per la violazione dell'art. 209, c. 1 e 5
(Identificazione dell'esposizione e valutazione dei rischi);
b) con l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da 2.000 a
4.000 euro per la violazione dell'art. 209, c. 2 e 4 (calcolo dei
valori limite ed effetti specifici).
Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:
a) con arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da 2.000 a
4.000 euro per la violazione dell'art. 210, c. 1 (Misure di
prevenzione e protezione);
b) con l'arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da
euro 750 a euro 4.000 per la violazione dell'art. 210, c. 2 e 3
(segnaletica e azioni in caso di superamento dei valori limite).
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