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Aspasia
Rivista online gratuita
Novembre 2011
N. 2
Indice: ANDREA PAOLELLA, “Mythoi e Lògos” – NICOLO’ GALASSO, “Il doppio debito con la
cultura araba” – DANIELE MASCIOLI, “L’irresistibile fascino del mondo fluttuante” – AMBRA
SIDOTI, “Haiku ed Impressionismo” – GIUSEPPE CAPPELLO, “Oriente ed Occidente: il vero è
l’intero” – VALENTINA FULIGENZI, “Un destino parallelo” – ALESSIO INNOCENTI, “Voglio
vederti danzare” – RAISSA MASCITTI, “Multiculturalismo aziendale”
Per qualsiasi informazione, consiglio, o per inviare gli articoli: [email protected]
“Con le tue finestre aperte sulla strada
e gli occhi chiusi sulla gente”
Tracciare linee di confine è sempre un compito arduo. Lo è ancor
di più quando si vuole tentare di distinguere l’Oriente
dall’Occidente. Solitamente si identifica il primo con il continente
asiatico ed il secondo
secondo con quello europeo. Una distinzione talmente
superficiale per l’Oriente, che si è costretti a ricorrere per quest’ultimo ad
espressioni come “vicino”, “medio” ed “estremo”. Se infatti è possibile
delineare gli elementi comuni che caratterizzano l’uomo occidentale,
non è possibile fare ciò con la stessa semplicità per l’uomo orientale.
Sono “Oriente” la Sharazad protagonista de “Le mille e una notte”, il
Kublai Kahn reso celebre da Marco Polo nel suo “Milione” o il
Siddhartha Gautama punto di riferimento
riferimento della religione buddista,
diffusa ormai anche nel mondo occidentale. Sono “Oriente” paesi
come l’Iraq o l’Afghanistan, per l’Occidente così culturalmente
arretrati da doversi vedere imposta la “democrazia”
democrazia” con le armi; ma
sono “Oriente” anche la Cina ed il Giappone, i quali da decenni
hanno subito una forte “occidentalizzazione” del loro modo di
vivere. La difficoltà nel capire l’Oriente è però legata da secoli,
se non da millenni, alla presunta superiorità dell’Occidente.
L’uomo occidentale ha infatti sempre
sempre voluto imporre la
propria cultura come la migliore, evitando qualsiasi forma
di confronto. Ciò ha reso l’uomo Orientale profondo
conoscitore dell’Occidente, mentre l’uomo Occidentale
ignora quasi completamente
completamente la complessa vastità del
mondo orientale. Un’ignoranza
Un’ignoranza ancora oggi difficile da colmare.
N. 2
Novembre 2011
Aspasia
Mythoi e Logos
di Andrea Paolella
Isocrate (DK 14A4) scrive di un Pitagora
Un mito racconta che Europa, principessa fenicia,
discepolo degli egiziani ed Erodoto (DK 14A1)
una notte sognò di esser ambita da due donne.
sembra sottintenderlo. Clemente Alessandrino
Riconobbe i tratti della sorella, Asia, ma non
(DK 14A8) precisa sia che Pitagora secondo
seppe convenire chi fosse l’altra. A disputa
Neante era siro o fenicio, sia che per molti altri
terminata la straniera ebbe la meglio e, in nome di
era comunque di stirpe barbara. Se approfondiamo
Zeus, rapì la fanciulla. Al risveglio Europa scese
la questione in ottica geografica, il primo filosofo
in spiaggia ed improvvisamente comparve un
che entrò in Atene fu Anassagora, ma siamo già
candito toro che si inchinò ai suoi piedi: la
nel V sec. Quella che è ritenuta la prima diadochè,
principessa montò sulla groppa dell’animale ed
la scuola ionica, aveva le basi a Mileto, città
insieme presero la via del mare. Giunti a
dell’Asia
Minore,
come
pure
Creta, il sovrano dell’Olimpo rivelò la
Clazomene, Efeso e Colofone. Non è
sua identità. Nel frattempo, re
“L
L’Europa
Europa rivendica
dubbio che le poleis ioniche
Agenore,
preoccupato
dalla
per sé la nascita
fossero a tutti gli effetti greche;
scomparsa della figlia, mandò i
della Filosofia: alla
alla
tuttavia i rapporti economici,
suoi eredi alla ricerca della
netta distinzione
politici e culturali con Lidi e
giovane. Tra questi, Cadmo,
tra mythos e lògos,
sopraggiunge
Persiani
furono
sempre
raggiunta la Grecia, fondò la città
quindi quella tra
imprescindibili. Ecco dunque che
di Tebe. Dall’unione di Europa e
Oriente
ed
coloro che sono ritenuti i primi
di Zeus nacque Minosse, re di
Occidente”
Occidente
filosofi vissero al confine tra i due
Creta.
Quanto
narrato
dalla
mondi, a contatto con le due civiltà. In
mitologia è confermato, oltreché dagli
ambito dossografico, Talete, Anassimandro
studi di linguistica e di storia, anche dalla
e Anassimene stabiliscono una linea di
filosofia: l’Europa proviene e si distingue
successione. Non è un caso che Aristotele pone i
dall’Asia. Ciononostante philosophìa sembra
milesi come i filosofi più arcaici: fortissimi infatti
parlare esclusivamente greco. Secondo una
sono i richiami ad Esiodo, Omero e alla mitologia.
testimonianza di Eraclito Pontico, riportata da
Appurato l’influsso orientale sulla Teogonia,
Cicerone nelle Tusculanæ (V,3,8), Pitagora fu il
alcuni studiosi (tra cui Cornford) hanno rilevato
primo ad utilizzare il vocabolo “filosofia”.
anche analogie tra l’àpeiron e le cosmogonie
Un’altra tradizione, di matrice aristotelica, vede
orientali. Come è stato riformulato il rapporto tra
invece in Talete il padre di questo Bìos
mythos greco e mito orientale, così deve essere
theoretikòs. In ogni caso, chiunque sia stato
ripensato il nesso tra mythos e lògos da una parte e
l’iniziatore di questa disciplina, l’Europa
tra lògos e cultura orientale dall’altra. Il mito di
rivendica per sé la nascita della Filosofia: alla
Europa evidenzia come i Greci fossero consci del
netta distinzione tra mythos e lògos, sopraggiunge
bagaglio intellettuale assimilato dal Vicino
quindi quella tra Oriente ed Occidente. Se
Oriente ma contemporaneamente proclamassero
analizziamo le testimonianze sui pensatori del
un principium individuationis. Mentre fiorivano le
VII-VI sec. a.C. notiamo nondimeno una
menti d’Eraclito e Parmenide, l’Ellàdos affermava
sconcertante quantità di passi che propongono lo
la propria identità contro il barbaro persiano.
stesso tòpos: l’influenza orientale su questi autori.
Diogene Laerzio (DK 11A1) ci informa del
sangue fenicio di Talete e dei suoi studi in Egitto.
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Aspasia
Il doppio debito con la cultura araba
di Nicolò Galasso
La storia della filosofia medievale, e con essa
dagli ebrei prima di fare la sua trionfale entrata in
quella culturale e scientifica, non può prescindere
Occidente (XII sec.). Oltre a questo inestimabile
dai contributi del pensiero arabo ed ebraico. Se poi
merito “materiale”, di conservazione e traduzione
è vera la famosa frase di Gilson che “per tutto il
dei testi, gli arabi ci hanno donato anche opere
pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo
originali. Opere di un così alto livello che, tra i
significa ignorare se stesso”, si capisce bene
latini, erano considerate alla stregua degli
quanto determinante sia stata, e sia tuttora, la
Aristotele e dei Boezio, ossia delle massime
cultura del “lontano” Islam. Gli arabi infatti hanno
autorità filosofiche. Il secolo d’oro della
svolto due compiti fondamentali per la
Scolastica europea (XIII) fu tale infatti
storia del pensiero. Innanzitutto
non solo grazie ai nuovi testi degli
dobbiamo a loro la conservazione di
autori antichi venuti dal mondo
una buona parte dei testi di
arabo ma anche al modo originale
“La
La filosofia araba è
Aristotele, Euclide e di altri grandi
di leggerli e ai nuovi concetti
entrata nelle vene
filosofi e scienziati dell’antichità.
che dallo stesso mondo arabo
stesse del Occidente
La chiusura delle scuole
trasmigravano in Europa.
tanto che ha
filosofiche ad Atene nel 529 d.
Sarebbe
impossibile
influenzato e
C.
decretata
dall’imperatore
comprendere la speculazione
influenza tutt’ora
tutt ora la
filosofia
a
”
filosofi
Giustiniano aveva chiuso un epoca
scolastica dal XII secolo in poi
e interrotto gli scambi tra filosofia
senza riferirsi agli apporti filosofici
ellenica e cristianesimo. Mentre
musulmani: il problema dell’unità
l’Occidente si stava avviando verso uno
dell’intelletto, la capitale distinzione
stasi quasi totale di ogni forma di elaborazione
tra essenza ed esistenza, la dottrina dell’univocità
intellettuale, i veri e proprio secoli bui del
dell’essere e la conseguente “ontologizzazione”
medioevo
(VI-VIII),
il
sapere
greco
della metafisica, solo per citarne alcuni. Il
fortunatamente aveva trovato asilo verso Oriente,
significato di questa influenza non è solo un
in particolar modo in Mesopotamia e Siria. Grazie
qualcosa di passato, interessante per lo storico ma
alle traduzioni e ai commenti che furono fatti di
materia morta per il pensatore attuale. La filosofia
queste opere, la tradizione ellenica rinacque a
araba è entrata nelle vene stesse del Occidente
nuova vita. E questo non fu la sola integrazione
tanto che, come la scolastica con le sue distinzioni
che dovette affrontare. Quando l’islamismo
e il suo linguaggio ha influenzato e influenza
subentrò all’originario cristianesimo in questi
tutt’ora la filosofia così non può che essere lo
paesi, i maestri siriani furono protetti dai nuovi
stesso per il pensiero di giganti come Al-Farabi,
padroni (soprattutto i califfi della casata Abasside,
Avicenna ed Averroè.
fondata nel 750 d. C.) e si compì una nuova opera
di mediazione con, questa volta, la cultura araba.
Questa tradizione, arricchita dalle continue
contaminazioni, venne nuovamente assimilata
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Aspasia
L’irresistibile fascino del mondo fluttuante
di Daniele Mascioli
progresso, quanto di una strenua difesa di quella
In seguito al 1854, anno in cui il Giappone fu
mole di valori positivi che la cultura giapponese
costretto dagli Stati Uniti ad aprirsi all’Occidente,
tramanda da secoli, con il suo profondo legame
si diffuse in quest’ultimo il cosiddetto
con la natura e gli “spiriti” che la animano, degni
“Japonisme”. Furono dapprima soprattutto i
di profondo rispetto. È quello che sarà identificato
francesi ad appassionarsi all’arte orientale, e
da molti giapponesi come il “demone della
giapponese in special modo, di cui le stampe dei
modernità”, i cui effetti sono oggi palesi, ben
maestri dell’Ukiyo-e (lett. “immagini del mondo
visibile nelle opere di artisti moderni, come i film
fluttuante”) come Utamaru, Hokusai e Hiroshige,
d’animazione di Miyazaki Hayao, uno dei più
simboleggiavano
la
totalità.
Questo
fu
importanti registi giapponesi contemporanei. Egli
sicuramente uno dei fattori determinanti della
ci mostra il suo grande amore per l’Occidente,
nascita delle nuove avanguardie artistiche: furono
tant’è che gran parte dei suoi film sono ambientati
grandi appassionati e collezionisti i pittori che
in luoghi, seppur immaginari, dal gusto
diedero vita all’impressionismo e al postsicuramente europeo ed anche i suoi
impressionismo come Monet, Degas,
personaggi, tranne rare eccezioni,
Toulouse-Lautrec, Gauguin o Van
non sono antichi samurai bensì
Gogh. Evidenti i caratteri formali e
“È
È quello che sarà
normalissimi
borghesi
che
stilistici che appassionarono gli
identificato da
diventano
speciali
proprio
nel
artisti europei e i richiami nelle
molti giapponesi
momento in cui escono dalla loro
loro opere, sebbene si guardasse a
come il “demone
demone
grigia quotidianità.
Tuttavia,
tale
novità
con
“occhio
della modernità”
modernità
come
nello
yin/yang,
rivela
anche
occidentale”, amante dell’esotismo
la parte “demoniaca” che quel mondo
e teso più a mitizzare che a capire
porta con sé e gli effetti che la sua
realmente
“Lo
spirito
dell’arte
fiducia
nel progresso (spesso cieca) produce
giapponese” (citando un libro di Okakura
sulla società e soprattutto sulla natura, troppe
Kazuko).D’altra parte, in Giappone, si assistette
volte devastata e oltraggiata per il puro interesse
ad una radicale “occidentalizzazione” che portò
umano, come si vede, per esempio, dalla violenza
innanzitutto all’inizio dell’Era Meiji nel 1868, e
dei terribili ordigni bellici che sconvolgono gli
poi all’importazione massiccia di caratteri
ordini naturali (in ciò si nota la cicatrice lasciata
totalmente estranei alla tradizione nazionale,
dalla seconda guerra mondiale). I suoi messaggi
anche in campo artistico (decretando, di fatto, la
così attuali, in fondo, non sono così diversi da
fine dell’Ukiyo-e). Contro questo brutale quanto
quelli che in Europa si tramandano già da secoli:
repentino fenomeno si schierarono intellettuali
l’immagine di una natura oscura e punitiva,
come Kazuko (autore del famoso “The Book of
quanto indifferente al litigioso uomo che si può
Tea”), che intravedevano già i preoccupanti
ammirare nel capolavoro “Nausicaa della valle del
quanto ormai inevitabili cambiamenti che si
vento” non è poi così diversa dai concetti
andavano imponendo. Lo dimostra il fatto che lo
dell’ultimo Leopardi, con la sua dolorosa
stesso Kazuko riuscì a compiere i propri studi
accettazione della potenza della Natura e il suo
sull’arte nipponica soltanto negli Stati Uniti, dopo
disincantato
irridere
all’arrogante
fiducia
esser stato ostacolato dal governo del proprio
dell’uomo
nelle
sue
magnifiche
sorti
e
Paese. Non si tratta di un’ostinata e ingenua
progressive.
chiusura verso le altre nazioni e verso il
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Aspasia
Haiku ed impressionismo
di Ambra Sidoti
qualsiasi manifestazione del reale, lasciatevi
Di tradizione antichissima, caratterizzata da toni
trasportare in questa ardita quanto curiosa
semplici, priva di titolo, si nutre delle suggestioni
similitudine. Concentratevi sulla grandissima
regalate dalla natura e dalle stagioni. La poesia
forza descrittiva delle immagini e sulla capacità di
haiku rappresenta una parte fondamentale della
far totalmente immedesimare
lo spettatore
cultura giapponese. Qui la natura diviene pretesto
nell’atmosfera evocata e il paragone non vi
per riflettere, si fa contesto indispensabile e lo
sembrerà più tanto audace. Il 15 aprile 1874 viene
haiku è uno strumento in mano all’uomo che se ne
inaugurata, nello studio del fotografo Nadar a
serve per realizzare la sua più insita esigenza:
Parigi, la prima mostra di quelli che in maniera
quella di essere un tutt’uno con il cosmo. Nasce
ironicamente
negativa,
vennero
chiamati
ad opera del maestro Matsuo Basho (1644-1694)
“impressionisti”. Claude Monet (1840-1926)
al quale si deve il merito di aver risollevato la
presentò allora la sua tela, realizzata due anni
poesia haiku da una forma volgare, ad una lirica
prima:
“impressione,
sole
nascente”.
seria e ispirata al buddismo zen. Basho usa
Considerato uno dei maggiori esponenti
far coincidere gli insegnamenti zen con le
dell’ impressionismo, Monet dipingeva
caratteristiche della società in piena
utilizzando appieno le poche e
evoluzione. Troviamo infatti nella
semplici regole di questo stile
sua
lirica,
oltre
alla
“P
Profumo di fiori
pittorico.
Parola
chiave:
rappresentazione delle cose
di pruno
dipingere
emozioni.
semplici della natura, anche
sorge improvviso
Sperimentando per la prima
descrizioni
di
realtà
il sole
volta
la pittura en plein air,
quotidiane e popolari. La
sul sentiero di
Monet riusciva a rappresentare su
forma poetica dello haiku,
montagna”
montagna
tela le sensazioni e le percezioni
lasciatosi alle spalle ogni tipologia
visive che la natura gli comunicava
di schema, di abitudine e di limite
durante le varie ore del giorno. Grazie all’
dettato dalla ragione e servendosi di soli
ausilio di pennellate ampie e decise, questa
tre versi, ci insegna a renderci noi stessi
tecnica pittorica ha il grande merito di rendere
spettatori e testimoni della soggettiva e
naturale la totale immersione dello spettatore nel
momentanea visione del poeta. Quando ormai,
paesaggio dipinto. In conclusione: se artisti
nella prima metà dell’ottocento, lo haiku aveva
diversi, in epoche tra loro lontane, provenienti da
raggiunto la sua forma apicale, ecco che un altro
mondi opposti e paralleli, servendosi di tecniche
indiscusso maestro: Masaoka Shiki (1868-1912)
artistiche non poi così distanti e incompatibili
ne risolleva le sorti, restaurandolo e dandogli
sono riusciti a trasmettere le loro personali visioni
nuova vita. La riforma di Shiki passa tramite il
utilizzando la semplicità e la voglia di immergersi
termine “shassei” vale a dire: ritrarre la vita; gli
in sensazioni primordiali, potremmo anche noi
haiku del poeta hanno il pregio di ritrarre la vita
escogitare personali ma pur universali e, perché
esattamente com’è, in tutta la sua quotidiana
no, artistici stratagemmi che ci consentano di
semplicità. A lui il merito di aver saputo ritrarre la
abbandonare le consuetudini e soddisfare
realtà come essa appare, catturando una precisa
l’ancestrale bisogno umano del fondersi con la
immagine capace di comunicare la sua visione. Se
natura?
siete tanto attratti dall’essenzialità della poesia
haiku che dona una magnifica trattazione di
.
N. 2
Novembre 2011
Aspasia
Oriente ed Occidente: il vero è l’intero
di Giuseppe Cappello
Feconda non solo per il suo risultato ma come
Dire dei rapporti fra Occidente e Oriente è
nuovo momento generatore per un ulteriore
impresa complessa sia qualora si voglia mettere
dialogo con chi si ritenga altro da questa stessa
l’accento su ciò che queste due realtà abbiano
sintesi. Platone, per esempio, e ci spostiamo ad
avuto e abbiano in comune che su quanto invece
Atene, non sarebbe stato il filosofo a cui
esse rimandino a paradigmi culturali, sociali,
l’Occidente guarda come a uno dei suoi maestri se
politici, economici e religiosi differenti. E’ certo
non avesse fatto i suoi viaggi in Egitto; e, ancora
un fatto che ci dà il senso di questa complessità:
di più, Democrito non sarebbe il filosofo a cui la
mentre, nella storia originaria dei loro rapporti, nel
scienza moderna guarda come al suo genitore
V secolo a.C., l’Occidente greco e l’Oriente
teorico senza i suoi viaggi in Egitto, in
persiano si combattevano nelle epocali
Etiopia e in India. Ma prendiamo
battaglie di Maratona (490 a.C.),
spunto da questa ultima regione
Salamina (490 a. C.) e a Platea
dell’area geografica orientale per
(479 a.C), questi mondi avevano
mettere l’accento su un aspetto
già alle loro spalle una storia di
“Lungo
Lungo i confini fra
dialettico
decisivo
fra
contaminazioni culturali che
l’Oriente
Oriente e l’Occidente,
l Occidente,
Occidente e Oriente appunto.
sul confine dei rispettivi
terre
di
commercio
e
di
Da Platone e Aristotele e
territori aveva dato origine
conflitto, nacque dunque
lungo
un
percorso
nientedimeno
che
quella forma culturale
millenario che giunge fino
all’origine della filosofia.
dell’uomo
dell uomo che invera i
ai giorni nostri, possiamo
Questa, infatti, non aveva
risultati della propria
dire che la via maestra
avuto la sua culla ad Atene
ricerca nella dimensione
attraverso cui l’Occidente ha
ma piuttosto nelle colonie
del dialogo”
dialogo
percorso il suo cammino in cerca
greche dell’Asia minore, le
della verità è stato ed è quello che
odierne coste della Turchia, in
passa attraverso lo strumento della
città come Mileto, Efeso e Samo.
vista. Non è necessario più di un
Lungo i confini fra l’Oriente e
ricordo per riandare con il pensiero a
l’Occidente, terre di commercio e di
quel mondo delle idee in cui Platone individuava i
conflitto, nacque dunque quella forma culturale
caratteri specifici della vera realtà; e Aristotele,
dell’uomo che invera i risultati della propria
che pure contestava al maestro di aver riposto le
ricerca nella dimensione del dialogo. Dialogo,
forme della verità in un mondo ultraterreno,
cioè, dia-logos: un orizzonte dei rapporti fra i
rinveniva invece, insieme alla materia, il principio
soggetti individuali ma anche fra i più ampi
originario della realtà in quella causa formale,
soggetti delle comunità e degli stati che
l’eidos, che costituiva la stessa struttura logica di
innanzitutto riconosce il punto di partenza della
qualsiasi ente naturale. Come si vede bene, la
discussione in due, appunto, logoi, in due logiche
logica della verità, sia in Platone che in Aristotele,
di concepire la realtà distinte e a volte anche
i maestri dell’Occidente è riposta in quel suffisso,
contrapposte; due logiche che nell’incontro e nello
l’id, di idea e di eidos, che non è altro che la
scontro, lungo la strada tutt’altro che breve e senza
radice del verbo greco idein; infinito che nella
fatica dell’inter-azione e dell’inter-locuzione,
lingua madre dell’Occidente significa vedere. I
trovano usi e costumi, modi di sentire e di
Latini tradussero questo verbo nel loro videre; in
pensare, che tesaurizzano la diversità originaria in
cui continuiamo a notare la permanenza di questa
una sintesi materiale e spirituale feconda.
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alternativo. Pensiamo, per esempio, a quanto
radice id che rimanda a un rapporto con la verità
possa esserci di più noto: il famoso viaggio dei
nel segno dello strumento principale della vista; e
Beatles, sulle stesse vie di Democrito, che portò i
possiamo facilmente arrivare fino ai nostri giorni
quattro occidentali di Liverpool, nel febbraio del
in cui è appunto il video, sia quello della
1968, presso l'ashram indiano di Maharishi
televisione che quello del cinema, a cui si è
Mahesh Yogi. Dall’incontro-scontro di questi
aggiunto ormai l’egemonico screen del computer,
logoi (il rapporto con il guru Maharishi Mahesh
la via attraverso cui passa il nostro rapporto
Yogi non fu tutto rose e fiori) sarebbero nate
privilegiato con l’esterno e in cui costruiamo
alcune delle note che, oltre ogni confine
l’intera tavola dei nostri valori collettivi,
fra Occidente ed Oriente, avrebbero
le nostre verità appunto. Su questa
testimoniato uno dei momenti più
egemonia della vista e sulla
alti della spiritualità universale
cristallizzazione dell’esperienza
dell’uomo.
visiva abbiamo costruito il
nostro millenario logos; di
fronte a cui si può rinvenire
“P
Possiamo dire che la
una cultura orientale che
via maestra attraverso
invece ha costruito il suo
cui l’Occidente
l Occidente ha
logos
specifico
percorso il suo cammino
sull’esperienza del sentire,
in cerca della verità è
dell’attenzione più diretta al
stato ed è quello che
passa attraverso
attraverso lo
proprio corpo; si può pensare
strumento della vista”
vista
al Buddismo ma anche alle
arti marziali. Non è un caso
che le filosofie occidentali
insoddisfatte di una cultura che
sembrava aver smarrito i suoi
legami con l’esperienza del sentire
abbiano visto nella cultura orientale un
riferimento imprescindibile. E’ il caso di
Schopenhauer ma anche quello più noto di
Nietzsche. Fra gli dei greci, egli si proclamò
“seguace di Dioniso” e critico demolitore di tutte
quelle arti che si presentano di fronte a noi per la
strada maestra della vista, sia una vista dei sensi
che, a maggior ragione una vista dell’intelletto.
Sia insomma la scultura di Fidia che la filosofia di
Socrate e Platone. E non è un caso che chi, come
lo stesso Nietzsche, individuò nella musica il
grimaldello con cui rompere, innanzitutto per se
stesso, il paradigma cristallizzante della vista
individuò nell’India e nelle sue culture un logos
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Aspasia
“Un destino parallelo”
parallelo”
di Valentina Filigenzi
concentra sull’analisi del momento in cui
Tamin Ansary è uno scrittore e giornalista
inizia la narrazione fondante dell’Islam, cioè
nato a Kabul nel 1948 ma cresciuto negli Stati
un evento particolare della vita di Maometto:
Uniti. Per motivi personali si è sempre posto
il suo trasferimento in una città vicina alla
interrogativi sulla storia dell’Islam soprattutto
Mecca, Yahtrib oggi nota come Medina. Il
in occasione della Rivoluzione Iraniana del
profeta è chiamato in questa città per svolgere
1979 che spinge suo fratello a sposare i
un ruolo che oggi definiremo di mediatore.
dettami di una visione religiosa più rigida.
Questo evento viene chiamato dai musulmani
Dopo l’11 Settembre decide di approfondire i
Egira, avviene nel 622 e segna la nascita della
suoi studi per meglio comprendere le tensioni
del presente, tuffandosi nella Storia, sua
Umma, la comunità sociale musulmana.
L’Islam appare quindi da subito come un
grande passione, partendo da un semplice
originale connubio tra religione e
assunto, troppo spesso trascurato: “
progetto politico, un modo per
conoscere il passato è fondamentale
costruire una comunità virtuosa. Il
per comprendere quello che
“Secondo
Secondo Ansary il
nostro viaggio attraverso i
accade intorno a noi.” Il libro
conflitto che lacera
secoli
prosegue
“Un destino parallelo” è il
il mondo moderno
va considerato come
soffermandosi su alcuni
risultato del viaggio di
l’attrito
attrito tra due
eventi non lontani dai
Ansary alla ricerca di
concezioni della
giorni nostri che segnano
una
migliore
Storia che
un passo in avanti verso la
comprensione
delle
semplicemente non si
genesi delle tensioni odierne.
divergenze tra la visione della
intersecano”
intersecano
Storia occidentale e la visione
Sono due i momenti in cui le due
storie del mondo che scorrevano in
della Storia attraverso lo sguardo
dell’Islam. Ansary nota che la presenza
modo sostanzialmente parallelo si
di due mondi tra loro separati precede la
intersecano provocando un escalation verso il
conflitto. La guerra dei sei giorni ha provocato
nascita stessa dell’Islam. Uno dei due mondi
ruota intorno alle rotte marittime che solcano
conseguenze devastanti perché l’azione
israeliana ha contribuito ad accrescere il senso
il Mediterraneo ed è la culla della futura
di comunità dei palestinesi che vivevano nei
civiltà occidentale. L’altro mondo è formato
dal subcontinente indiano, dall’Asia centrale,
territori occupati, permettendo che il ruolo dei
gruppi impegnati a ottenere una restaurazione
Altipiani Iraniani, Mesopotamia, Egitto e si
della Palestina con ogni mezzo acquisisse
amalgama al suo interno attraverso rotte di
maggior potere all’interno dell’OLP; inoltre
terra. I due mondi sono intercomunicanti, ma
ha permesso la radicalizzazione di visioni
ognuno possiede il proprio centro. Si
alternative all’islam laico e modernista come
intersecano in un punto noto ancora oggi
quella del partito Bath fautore di un
come area di conflitto, la striscia di terra dove
socialismo statalista accompagnato da una
sorgono la Siria, il Libano, Israele e la
buona dose di nazionalismo arabo ma
Giordania. Una buona parte del libro si
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maggior parte della popolazione cominciò a
soprattutto il dilagarsi di alcuni gruppi radicali
dar loro seguito. Secondo Ansary il conflitto
come i fratelli musulmani, al cui interno inizio
che lacera il mondo moderno va considerato
a prosperare la scheggia impazzita della Jihad
come l’attrito tra due concezioni della Storia
Islamica egiziana. Un altro evento importante
che semplicemente non si intersecano, perché
avviene nel cuore della Persia e contribuisce a
non si pongono le stesse domande. La Storia
sedimentare una nuova immagine degli Stati
mondiale può essere vista come un insieme di
Uniti che si rileva duratura, contrastando con
monadi, ognuna registra un punto di
l’idea di potenza che promuove ideali
vista, per dare coerenza al tutto
di libertà, giustizia, democrazia. Gli
occorre registrare ogni singola
Usa intervengono attraverso la
voce e solo partendo da una
CIA per riportare il figlio dello
Storia realmente condivisa i
scià Reza Palhavi sul trono
due mondi paralleli potranno
stroncando così una figura
“La
La Storia mondiale
intersecarsi.
laica e modernista come
può essere vista come
quella di Mossadeq che era
un insieme di
uscito vittorioso dalle urne
monadi, ognuna
registra
un punto di
ma aveva fatto l’errore di
vista”
vista
tentare la nazionalizzazione
dell’industria petrolifera. Il
petrolio inizia ad avere un
forte impatto non solo politico
ma anche sociale perché si
vengono a creare vere e proprie
elitès tecnocratiche e modernizzatrici
completamente staccate dal resto della
popolazione di cui non avevano bisogno
neanche come base di consenso. Si crearono
così società divise in mondi paralleli
all’interno dei quali il divario economico e
culturale alimentava il risentimento all’interno
delle stesse elitès. Le correnti integraliste
islamiche non fecero altro che sottolineare la
presenza di questi mondi paralleli e la
N. 2
Novembre 2011
Aspasia
Voglio vederti danzare
di Alessio Innocenti
vestite con abiti tradizionali mentre vengono
Musica, ritmo, danza. Tre elementi fra loro
evocate le divinità a cui la festa è dedicata, per poi
intimamente legati, nonostante oggi sia diffusa la
continuare a danzare durante tutta la notte (o come
tendenza a considerarli come indipendenti. La
le balinesi nei giorni di festa); nel mondo islamico
musica è divenuta un elemento centrale della vita
i mistici sufi tramite una danza basata sul roteare
quotidiana, è un sottofondo che si ritrova ovunque,
su sè stessi a velocità sempre maggiore cercano di
dato che ormai accompagna anche i clienti
raggiungere l’estasi (Voglio vederti danzare/ come
all’interno dei centri commerciali. Eppure la sua
i Dervisches Tourners/ che girano sulle spine
natura più profonda è un’altra; la musica,
dorsali); nel Kathakali, forma artistica indiana che
collegata a ritmi particolarmente spinti e alla
definire “teatro” sarebbe improprio e riduttivo,
danza, ha sempre avuto un valore “sacro” nel
l’attore danza e recita raccontando le
vero senso del termine. In tutte le parti del
vicende dei cicli epici indiani con il
mondo esistevano, ed in alcuni casi
“L
L’uomo
uomo
divieto assoluto di parlare, dovendo
esistono tuttora, popolazioni che
occidentale ha
dunque esprimersi solo tramite i suoi
celebravano riti tribali caratterizzati
banalizzato
gesti e le sue espressioni facciali,
da musica e danze estenuanti,
l’esperienza
esperienza
accompagnato
dal
suono
di
tramite le quali una persona in
musicale, ne
strumenti musicali, tra cui le stesse
particolare, lo sciamano, poteva
ha alterato i
cavigliere
che indossa (o al suono di
raggiungere una condizione estatica
caratteri più
cavigliere del Katakali). In occidente
che lo metteva in contatto con il
profondi”
profondi
questa
dimensione sacrale della
mondo sovrannaturale (“Nei ritmi
musica sembra essere svanita quasi
ossessivi la chiave dei riti tribali/ regni
completamente; come in tanti altri campi,
di sciamani/ e suonatori zingari ribelli”).
l’uomo
occidentale ha banalizzato l’esperienza
Eppure, questa “caduta” d’importanza della
musicale, ne ha alterato i caratteri più profondi per
musica è un fenomeno caratteristico del mondo
ottenere alla fine un prodotto seriale ed indistinto,
occidentale; infatti, per quest’ultimo la musica è
e lo stesso carattere sacro della danza è divenuto
fondamentalmente un prodotto da vendere come
un semplice passatempo privo di significato (Nella
tanti altri, è caratterizzata da una sua omogeneità e
Bassa Padana/ nelle balere estive/ coppie di
standardizzazione, e, purtroppo, è praticata da
anziani che ballano/ vecchi Valzer Viennesi). La
chiunque, grazie alla facilità con cui si può
vicenda della stessa canzone di Battiato è
reperire qualsiasi tipo di strumento musicale. In
emblematica; la complessità del testo e della
Oriente l’aura sacrale della musica è ancora in
musica viene messa da parte, mentre rimane
parte intatta: nell’Antico Egitto durante il rito
impresso e viene ripetuto e cantato come un
nuziale una danzatrice con un candelabro sulla
mantra il ritornello (e gira tutt’ intorno la stanza,/
testa precedeva la coppia di sposi, usanza da cui
mentre si danza, danza); estrapolato dal resto del
deriverebbe la danza con candelabri in testa
testo, questo verso può diventare buono anche per
praticata in varie parti del continente asiatico, dal
un DJ, il quale, coprendolo con il ritmo monotono
medio oriente fino ad alcune città dell’India
e privo di significato del suo remix, ne fa una
(Voglio vederti danzare/ come le zingare del
versione moderna dei valzer viennesi ballati nelle
deserto/ con candelabri in testa); in Indonesia, le
balere estive. Puro rumore banale e privo di senso.
donne balinesi durante i giorni di festa danzano
N. 2
Novembre 2011
Aspasia
Multiculturalismo aziendale
di Raissa Mascitti
orientale è opportuno considerare il quadro dei
Nell’ultimo decennio il dibattito sui temi delle
valori e delle norme di quest’ultima. Il
diseguaglianze e delle differenze è stato
Confucianesimo, da sempre ritenuto la religione
notevolmente influenzato dal fiorire del fenomeno
dominante nei paesi dell’Est Asia, in realtà in
della globalizzazione della vita sociale.
alcuni paesi come la Corea è considerato una
Gli economisti sono divisi in due scuole di
filosofia di base. Inoltre le religioni, come quella
pensiero: da una parte c’è chi ritiene che la
cristiana, si sono innestate nella filosofia
globalizzazione porterà ad un aumento della
confuciana creando un mix culturale in cui
produttività, a una totale omogeneizzazione delle
vecchio
e
nuovo
hanno
trovato
un
preferenze, dei consumi, degli stili e della qualità
accomodamento. Il modello confuciano,
della vita; dall’altra c’è chi prevede un
che plasma anche le relazioni
accrescimento delle discriminazioni
lavorative, si fonda sulla visione del
nella distribuzione della ricchezza,
“Il
Il modello
mondo
dove
la
gerarchia
confuciano si
una competizione al ribasso sul
fonda sulla
dell’anzianità prevale sia su quella
mercato del lavoro, e un aumento
visione
del
mondo
di status che di ruolo. Questo
del divario tra paesi ricchi e paesi
dove
la
gerarchia
schema mentale è presente anche
poveri. Da un punto di vista
dell’anzianità
anzianità
dell
e soprattutto nelle aziende.
prettamente
economico
le
prevale sia su
L’importanza
della
cultura
economie
dei
paesi
meno
quella di status
d’impresa è riemersa relativamente
sviluppate diverranno sempre più
che di ruolo”
ruolo
alle
M&A, cioè fusioni –Mergers- tra
precarie, perché dipendenti dalle
aziende e acquisizioni. Dopo l’iniziale
fluttuazioni
delle
economie
più
euforia del “ mix aziendale “, le differenti
industrializzate. Uno dei più significativi
culture
si scontrano frontalmente, oppure la
effetti della globalizzazione dei mercati è il
cultura aziendale perdente inizia una resistenza nel
multiculturalismo aziendale: esistono infatti delle
tentativo di non lasciarsi armonizzare. Le lotte ai
imprese transazionali, che,con propri plants uffici
vertici si inaspriscono, le gerarchie e le
commerciali e reti di fornitori,operano oltre i
complicazioni amministrative interne aumentano e
confini nazionali del Paese d’origine. Con questo
ritardano i tempi per le decisioni più urgenti,
processo di internazionalizzazione, diversi
mentre il risanamento delle imprese in difficoltà si
dipendenti delle imprese transnazionali sono stati
fa attendere. Alcuni studi organizzativi hanno
inviati
a
operare
sui
mercati
locali.
analizzato i conflitti comunicativi e cognitivi che
Antropologicamente parlando c’è stato un vero e
intervengono nelle aziende multiculturali, come
proprio incontro fra due culture: in alcuni casi,
nel caso dei transplants giapponesi sparsi nel
come quello tra culture occidentali e orientali, il
mondo occidentale. Allora queste multinazionali
divario è risultato notevole. Gli effetti a lungo
aumentano o no il benessere dei paesi riceventi?
termine e i mutamenti che il multiculturalismo
Ne favoriscono o no la crescita economica?
produrrà nel mondo del lavoro sono ancora
Ai posteri l’ardua sentenza... Albert Camus
difficili da prevedere. E’ pacifico però chiedersi se
diceva: «C’è la bellezza e ci sono gli umiliati.
l’incontro tra culture radicalmente differenti
Quali che siano le difficoltà dell’impresa, vorrei
conduca alla formazione di un unico sistema di
non essere mai infedele né all’una né agli altri»
valori, norme aziendali, di significati e di identità.
Per capire il divario tra la nostra cultura e quella
Nel prossimo numero il tema trattato sarà “Rivolta
“Rivolta e
Rivoluzione”,
Rivoluzione”, con riferimento ad ogni evento, idea,
scoperta, guerra che ha portato alla rottura di un
equilibrio in qualsiasi
qualsiasi campo dell'attività umana.
Per qualsiasi informazione, consiglio o per inviare gli articoli
(min. 500 – max. 530 parole) : [email protected]
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