RASSEGNA STAMPA AGGIORNATA AL 25 FEBBRAIO 2016 Dopo interventi demolitivi, inserimento di protesi su misura a giovani con sarcomi REGINA ELENA: GIA’ IMPIANTATE 3 PROTESI STAMPATE IN 3D PRONTE ALTRE 3 DA IMPIANTARE IN GIOVANI PAZIENTI Branca: “Una ennesima soddisfazione di eccellenza per pazienti di tutto il centro sud” Roma, 24 febbraio 2016 FOLLOW UP REGIONE LAZIO: COMUNICATO: SANITÀ: ZINGARETTI, ‘CON BAMBINO GESU’ E IFO LAZIO SEMPRE PIU’ ALL’AVANGUARDIA’ AGENZIE: ANSA.IT: PROTESI STAMPATE IN 3D IMPIANTATE A PAZIENTI DOPO SARCOMA ADNKRONOS SALUTE.IT: LAZIO: AL REGINA ELENA PROTESI STAMPATE IN 3D PER GIOVANI PAZIENTI DIRE.IT: ISTITUTO NAZIONALE TUMORI REGINA ELENA: PROTESI STAMPATE IN 3D PRONTE PER I PAZIENTI ASKANEWS.IT: SANITÀ, A REGINA ELENA PROTESI STAMPATE IN 3D PER GIOVANI PAZIENTI TRE GIÀ IMPIANTATE IN CASI PARTICOLARMENTE COMPLESSI QUOTIDIANI CARTACEI E ONLINE QUOTIDIANO SANITA’.IT: AL REGINA ELENA IMPIANTATE 3 PROTESI STAMPATE IN 3D. E ALTRE SONO IN ARRIVO PER GIOVANI PAZIENTI INSALUTENEWS.IT: ALL’ISTITUTO NAZIONALE TUMORI REGINA ELENA IMPIANTATE TRE PROTESI STAMPATE IN 3D AFFARI ITALIANI.IT: E AL REGINA ELENA IMPIANTATE TRE PORTESI STAMPATE IN 3D SALUTE DOMANI.IT: REGINA ELENA: IMPIANTATE 3 PROTESI STAMPATE IN 3D ONLINE NEWS: ISTITUTO NAZIONALE TUMORI REGINA ELENA: PROTESI STAMPATE IN 3D PRONTE PER I PAZIENTI HEALTHDESK.IT: AL REGINA ELENA DI ROMA IMPIANTATE TRE PROTESI OSSEE STAMPATE IN 3D METEOWEB.IT: MEDICINA: RICOSTRUITE PROTESI “SU MISURA” IN TITANIO PER TRE PAZIENTI RADIO E TV: RAI UNO –UNOMATTINA: INTERVISTA PROF. ROBERTO BIAGINI -25 FEBBRAIO 2016 RADIO CUSANO CAMPUS: INTERVISTA PROF. ROBERTO BIAGINI – 02 MARZO 2016 12.10 NEWS ONLINE: EZROME.IT: AL REGINA ELENA PROTESI STAMPATE IN 3D PER GIOVANI PAZIENTI ILFARO24.IT: REGINA ELENA. IMPIANTATE PROTESI STAMPATE IN 3D ABOUTPHARMA.IT: ORTOPEDIA ONCOLOGICA: AL REGINA ELENA DI ROMA PROTESI AL TITANIO IN 3D IN PAZIENTI CON SARCOMI LIBERO24X7.IT: ISTITUTO NAZIONALE TUMORI REGINA ELENA: PROTESI STAMPATE IN 3D PRONTE PER I PAZIENTI MAKE ME FEED.IT: ISTITUTO NAZIONALE TUMORI REGINA ELENA: PROTESI STAMPATE IN 3D PRONTE PER I PAZIENTI VIRGILIO NOTIZIE.IT: ALL’ISTITUTO NAZIONALE TUMORI REGINA ELENA IMPIANTATE TRE PROTESI STAMPATE IN 3D ZAZOOM SOCIAL.IT: ISTITUTO NAZIONALE TUMORI REGINA ELENA | PROTESI STAMPATE IN 3D PRONTE PER I PAZIENTI ZAZOOM SOCIAL.IT:MEDICINA | RICOSTRUITE PROTESI “SU MISURA” IN TITANIO PER TRE PAZIENTI FAINFORMAZIONE.IT: REGINA ELENA: IMPIANTATE 3 PROTESI STAMPATE IN 3D COMUNICATO SANITÀ: ZINGARETTI, ‘CON BAMBINO GESU’ E IFO LAZIO SEMPRE PIU’ ALL’AVANGUARDIA’ “Le operazioni di ricostruzione con protesi su misura eseguite dall'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e la notizia di un cuore artificiale a lievitazione magnetica impiantato con successo e per la prima volta in un paziente presso l’Ospedale Bambino Gesù sono l’ennesima dimostrazione di come questi due ospedali della Capitale siano sempre più all’avanguardia. L’Ifo e il Bambino Gesù rappresentano una vera e propria eccellenza per la sanità della nostra regione, strutture che fondono magnificamente professionalità, esperienza, ricerca e innovazione. A tutte queste straordinarie persone, medici, ricercatori e operatori impegnati quotidianamente a tutelare la salute di migliaia di pazienti, vanno i miei complimenti per i tanti successi che sono in grado di raggiungere con coraggio, sacrificio e tanto lavoro”. Lo riferisce in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. 24 febbraio 2016 AKS0054 7 SAN 0 DNA RLA LAZIO: AL REGINA ELENA PROTESI STAMPATE IN 3D PER GIOVANI PAZIENTI = Roma, 24 feb. (AdnKronos Salute) - Protesi in 3D su misura per 3 giovani pazienti a Roma. L'ortopedia oncologica dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena (Ire), diretta da Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi 'su misura' in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni; un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l'intervento: un emibacino per una persona di mezza età; un bacino per paziente molto giovane; una protesi d'anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l'anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l'asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di Tac e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d'organo. "Siamo molto soddisfatti - commenta Marta Branca, commissario straordinario degli Ifo - di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi". In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell'osso e dei tessuti molli. Sono tumori rari ma colpiscono in prevalenza assoluta la popolazione giovane, fino ai 20 anni, e a seguire quella adulta tra i 50 e 80 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D, se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. "Siamo ancora ad un utilizzo riservato a casi selezionati e in precedenza difficilmente trattabili - precisa Biagini - ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti". L'Ire di Roma si conferma pioniere nelle innovazioni e non solo chirurgiche. Dal robot chirurgico ai navigatori computerizzati, dalle sale chirurgiche multimediali alla banca del tessuto muscolo scheletrico, dall'organizzazione in 'Unit' per patologie ai gruppi di lavoro traslazionali: sinergie complementari che potenziano i progetti di sviluppo e l'eccellenza clinica e di ricerca tipica degli Irccs. Un prezioso riferimento in questo caso per i sarcomi, per l'osteoncologia e la chirurgia dei tumori ossei. (Mal/Adnkronos Salute) 24-FEB-16 17:31 Istituto Nazionale Tumori Regina Elena: protesi stampate in 3D pronte per i pazienti ROMA – L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l’intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l’anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. 24022016 Sanità, a Regina Elena protesi stampate in 3D per giovani pazienti Tre già impiantate in casi particolarmente complessi Roma, 24 feb. (askanews) - L'ortopedia oncologica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Ire), diretta da Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi "su misura" in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l'intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d'anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l'anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l'asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di TAC e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d'organo. "Siamo molto soddisfatti - ha commentato Marta Branca, commissario straordinario degli IFO - di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi ". In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell'osso e dei tessuti molli. Sono tumori rari ma colpiscono in prevalenza assoluta la popolazione giovane, fino ai 20 anni, e a seguire quella adulta tra i 50 e 80 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. "Siamo ancora ad un utilizzo - sottolinea Roberto Biagini - riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti". quotidianosanità.it Mercoledì 24 FEBBRAIO 2016 Al Regina Elena impiantate 3 protesi stampate in 3D. E altre sono in arrivo per giovani pazienti I prossimi casi, già pronti per l'intervento, riguardano n emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell’osso e dei tessuti molli. L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Ire), diretta da Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi ‘su misura’ in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l’intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l’anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di Tac e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d’organo. “Siamo molto soddisfatti – ha commentato Marta Branca, Commissario Straordinario degli Ifo – di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi ”. In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell’osso e dei tessuti molli. Sono tumori rari ma colpiscono in prevalenza assoluta la popolazione giovane, fino ai 20 anni, e a seguire quella adulta tra i 50 e 80 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. “Siamo ancora ad un utilizzo - sottolinea Roberto Biagini – riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti. Ringrazio il mio team di professionisti giovani e motivati - esprime così la sua soddisfazione Biagini, approdato all’IRE 12 anni fa dal Rizzoli - con i quali quotidianamente mi entusiasmo ed esploro le novità che ci permettono di migliorare, anche in collaborazione con i molteplici specialisti che fanno parte del Traslational Group Sarcomi, lo studio e la cura dei tumori muscoloscheletrici, per lo più sarcomi, che prendiamo in carico. Più la patologia è complessa, più è necessario rivolgersi a centri altamente specializzati come gli istituti di ricerca oncologici”. © RIPRODUZIONE RISERVATA All’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena impiantate tre protesi stampate in 3D DI INSALUTENEWS · 24 FEBBRAIO 2016 Dopo interventi demolitivi, inserimento di protesi su misura a giovani con sarcomi. Branca: “Una ennesima soddisfazione di eccellenza per pazienti di tutto il Centro sud” Roma, 24 febbraio 2016 – L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), diretta dal dott. Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l’intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonché una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l’anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di TAC e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d’organo. “Siamo molto soddisfatti – ha commentato Marta Branca, Commissario Straordinario degli IFO – di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi”. In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell’osso e dei tessuti molli. Sono tumori rari ma colpiscono in prevalenza assoluta la popolazione giovane, fino ai 20 anni, e a seguire quella adulta tra i 50 e 80 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. “Siamo ancora ad un utilizzo – sottolinea Roberto Biagini – riservato a casi selezionati e in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti.” L’Istituto Tumori di Roma si conferma pioniere nelle innovazioni e non solo chirurgiche. Dal robot chirurgico ai navigatori computerizzati, dalle sale chirurgiche multimediali alla banca del tessuto muscolo scheletrico, dall’organizzazione in “Unit” per patologie ai gruppi di lavoro Traslazionali: sinergie complementari che potenziano i progetti di sviluppo e l’eccellenza clinica e di ricerca tipica degli IRCCS. Un prezioso riferimento in questo caso per i sarcomi, per l’osteoncologia e la chirurgia dei tumori ossei. “Ringrazio il mio team di professionisti giovani e motivati – esprime così la sua soddisfazione Biagini, approdato all’IRE 12 anni fa dal Rizzoli – con i quali quotidianamente mi entusiasmo ed esploro le novità che ci permettono di migliorare, anche in collaborazione con i molteplici specialisti che fanno parte del Traslational Group Sarcomi, lo studio e la cura dei tumori muscoloscheletrici, per lo più sarcomi, che prendiamo in carico. Più la patologia è complessa, più è necessario rivolgersi a centri altamente specializzati come gli istituti di ricerca oncologici.”fonte: ufficio stampa E al Regina Elena impiantate tre portesi stampate in 3D Mercoledì, 24 febbraio 2016 - 13:26:00 L'ortopedia oncologica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), diretta da Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi "su misura" in titanio, stampate in 3D, di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l'intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d'anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l'anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l'asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di TAC e risonanza. Il pezzo cosi' costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d'organo. "Siamo molto soddisfatti - ha commentato Marta Branca, commissario straordinario degli IFO - di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi". Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5 per cento potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. "Siamo ancora ad un utilizzo - ha sottolineato Biagini - riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti". REGINA ELENA: IMPIANTATE 3 PROTESI STAMPATE IN 3D 24-02-2016 L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), diretta dal Dott. Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l’intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l’anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di TAC e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d’organo. “Siamo molto soddisfatti – ha commentato Marta Branca, Commissario Straordinario degli IFO – di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi ”. In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell’osso e dei tessuti molli. Sono tumori rari ma colpiscono in prevalenza assoluta la popolazione giovane, fino ai 20 anni, e a seguire quella adulta tra i 50 e 80 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. “Siamo ancora ad un utilizzo - sottolinea Roberto Biagini – riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti.” L’Istituto Tumori di Roma si conferma pioniere nelle innovazioni e non solo chirurgiche. Dal robot chirurgico ai navigatori computerizzati, dalle sale chirurgiche multimediali alla banca del tessuto muscolo scheletrico, dall’organizzazione in “Unit” per patologie ai gruppi di lavoro Traslazionali : sinergie complementari che potenziano i progetti di sviluppo e l’eccellenza clinica e di ricerca tipica degli IRCCS. Un prezioso riferimento in questo caso per i sarcomi, per l’osteoncologia e la chirurgia dei tumori ossei. “Ringrazio il mio team di professionisti giovani e motivati - esprime così la sua soddisfazione Biagini, approdato all’IRE 12 anni fa dal Rizzoli - con i quali quotidianamente mi entusiasmo ed esploro le novità che ci permettono di migliorare, anche in collaborazione con i molteplici specialisti che fanno parte del Traslational Group Sarcomi, lo studio e la cura dei tumori muscoloscheletrici, per lo più sarcomi, che prendiamo in carico. Più la patologia è complessa, più è necessario rivolgersi a centri altamente specializzati come gli istituti di ricerca oncologici.” Istituto Nazionale Tumori Regina Elena: protesi stampate in 3D pronte per i pazienti L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l’intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l’anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. Innovazione Al Regina Elena di Roma impiantate tre protesi ossee stampate in 3D redazione, 25 Febbraio 2016 10:13 Un emibacino, una scapola e un tarso. Sono queste le prime protesi in titanio stampate in 3D impiantate all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma. Tutti e tre i pazienti erano affetti da osteosarcoma, un tumore delle ossa. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l’anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di TAC e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d’organo. «Siamo molto soddisfatti di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi», ha commentato Marta Branca, Commissario Straordinario degli IFO. Altre tre protesi ora sono già pronte all’uso: un emibacino per una persona di mezza età, un bacino per paziente molto giovane e una protesi d’anca per un paziente con una malattia genetica altamente deformante. In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell’osso e dei tessuti molli, tumori rari che colpiscono prevalentemente la popolazione giovane, fino ai 20 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5 per cento potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. «Siamo ancora a un utilizzo riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti», ha detto Roberto Biagini, a capo dell’Ortopedia oncologica del Regina Elena. Medicina: ricostruite protesi “su misura” in titanio per tre pazienti L'ortopedia oncologica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, diretta da Roberto Biagini, ha ricostruito delle protesi "su misura" in titanio per tre casi complessi Di Ilaria Quattrone 24 febbraio 2016 - 18:39 L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, diretta da Roberto Biagini, ha ricostruito delle protesi “su misura” in titanio per tre casi complessi: un emibacino, una scapola di una donna di 35 anni ed un tarso di un bambino di 13 anni. Altri 3 casi, invece, sono pronti per un nuovo intervento. Si tratta di un emibacino di una persona di mezza età e di un bacino per un paziente molto giovane ed, inoltre, di una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica deformante. Le protesi in 3Dpermettono di ricostruire l’anatomia ossea dei pazienti dopo alcuni interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. Il titanio viene stampato con la sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie all’utilizzo di TAC e risonanza. “Siamo molto soddisfatti – ha commentato Marta Branca, commissario straordinario degli IFO – di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi “. Al momento, in Italia, sono 6.000 i casi di diagnosi di sarcoma dell’osso e dei tessuti molli. Questi sono tumori molto rari, ma colpiscono soprattutto la popolazione giovane, fino ai 20 anni e quella adulta tra i 50 e gli 80 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona fosse più ampia o complessa e le comuni protesi non potessero consentirne una ricostruzione appropriata. “Siamo ancora ad un utilizzo – sottolinea Roberto Biagini – riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti“. Al Regina Elena protesi stampate in 3D per giovani pazienti Pubblicato: 24 Febbraio 2016 Dopo interventi demolitivi, inserimento di protesi su misura a giovani con sarcomi REGINA ELENA: GIA' IMPIANTATE 3 PROTESI STAMPATE IN 3D PRONTE ALTRE 3 DA IMPIANTARE IN GIOVANI PAZIENTI Branca: "Una ennesima soddisfazione di eccellenza per pazienti di tutto il centro sud" IL 25 febbraio 2016 alle ore 8.30 su RAIUNO "UNOMATTINA" ampio approfondimento con il Dott. Roberto BIAGINI. L'ortopedia oncologica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), diretta dal Dott. Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi "su misura" in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l'intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d'anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l'anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l'asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di TAC e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d'organo. "Siamo molto soddisfatti – ha commentato Marta Branca, Commissario Straordinario degli IFO – di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi ". In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell'osso e dei tessuti molli. Sono tumori rari ma colpiscono in prevalenza assoluta la popolazione giovane, fino ai 20 anni, e a seguire quella adulta tra i 50 e 80 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. "Siamo ancora ad un utilizzo - sottolinea Roberto Biagini – riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti." L'Istituto Tumori di Roma si conferma pioniere nelle innovazioni e non solo chirurgiche. Dal robot chirurgico ai navigatori computerizzati, dalle sale chirurgiche multimediali alla banca del tessuto muscolo scheletrico, dall'organizzazione in "Unit" per patologie ai gruppi di lavoro Traslazionali : sinergie complementari che potenziano i progetti di sviluppo e l'eccellenza clinica e di ricerca tipica degli IRCCS. Un prezioso riferimento in questo caso per i sarcomi, per l'osteoncologia e la chirurgia dei tumori ossei. "Ringrazio il mio team di professionisti giovani e motivati - esprime così la sua soddisfazione Biagini, approdato all'IRE 12 anni fa dal Rizzoli - con i quali quotidianamente mi entusiasmo ed esploro le novità che ci permettono di migliorare, anche in collaborazione con i molteplici specialisti che fanno parte del Traslational Group Sarcomi, lo studio e la cura dei tumori muscoloscheletrici, per lo più sarcomi, che prendiamo in carico. Più la patologia è complessa, più è necessario rivolgersi a centri altamente specializzati come gli istituti di ricerca oncologici." REGINA ELENA. IMPIANTATE PROTESI STAMPATE IN 3D Branca: “Una ennesima soddisfazione di eccellenza per pazienti di tutto il centro sud” Roma, 24 febbraio 2016 – L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), diretta dal Dott. Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l’intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonché una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l’anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. Il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di TAC e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d’organo. “Siamo molto soddisfatti – ha commentato Marta Branca, Commissario Straordinario degli IFO – di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi ”. In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell’osso e dei tessuti molli. Sono tumori rari ma colpiscono in prevalenza assoluta la popolazione giovane, fino ai 20 anni, e a seguire quella adulta tra i 50 e 80 anni. Su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. “Siamo ancora ad un utilizzo – sottolinea Roberto Biagini – riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti.” L’Istituto Tumori di Roma si conferma pioniere nelle innovazioni e non solo chirurgiche. Dal robot chirurgico ai navigatori computerizzati, dalle sale chirurgiche multimediali alla banca del tessuto muscolo scheletrico, dall’organizzazione in “Unit” per patologie ai gruppi di lavoro Traslazionali : sinergie complementari che potenziano i progetti di sviluppo e l’eccellenza clinica e di ricerca tipica degli IRCCS. Un prezioso riferimento in questo caso per i sarcomi, per l’osteoncologia e la chirurgia dei tumori ossei. “Ringrazio il mio team di professionisti giovani e motivati – esprime così la sua soddisfazione Biagini, approdato all’IRE 12 anni fa dal Rizzoli – con i quali quotidianamente mi entusiasmo ed esploro le novità che ci permettono di migliorare, anche in collaborazione con i molteplici specialisti che fanno parte del Traslational Group Sarcomi, lo studio e la cura dei tumori muscoloscheletrici, per lo più sarcomi, che prendiamo in carico. Più la patologia è complessa, più è necessario rivolgersi a centri altamente specializzati come gli istituti di ricerca oncologici”. Medicina scienza e ricerca ORTOPEDIA ONCOLOGICA: AL REGINA ELENA DI ROMA PROTESI AL TITANIO IN 3D IN PAZIENTI CON SARCOMI LA STAMPA DI PROTESI IN 3D CONSENTE DI RICOSTRUIRE PERFETTAMENTE L’ANATOMIA OSSEA DEI PAZIENTI DOPO INTERVENTI DEMOLITIVI PER L’ASPORTAZIONE DI TUMORI: IL TITANIO VIENE STAMPATO IN PROGRESSIVA SOVRAPPOSIZIONE DI STRATI SU UN MODELLO VIRTUALE COSTRUITO GRAZIE AI DATI DI TAC E RISONANZA. di Redazione Aboutpharma Online24 febbraio 2016 L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Ire), diretta da Roberto Biagini, approdato all’Ire 12 anni fa dal Rizzoli, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l’intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. L’Ire di Roma si conferma così pioniere nelle innovazioni e non solo chirurgiche. Dal robot chirurgico ai navigatori computerizzati, dalle sale chirurgiche multimediali alla banca del tessuto muscolo scheletrico, dall’organizzazione in “Unit” per patologie ai gruppi di lavoro traslazionali : sinergie complementari che potenziano i progetti di sviluppo e l’eccellenza clinica e di ricerca tipica degli Irccs. Un prezioso riferimento in questo caso per i sarcomi, per l’osteoncologia e la chirurgia dei tumori ossei. La stampa di protesi in 3D consente di ricostruire perfettamente l’anatomia ossea dei pazienti dopo interventi demolitivi per l’asportazione di tumori: il titanio viene stampato in progressiva sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie ai dati di Tac e risonanza. Il pezzo così costruito andrà ad incastrarsi perfettamente con la parte ossea residua al fine di ricostruire al meglio la totalità d’organo. In Italia sono circa 6.000 ogni anno i casi di diagnosi di sarcoma dell’osso e dei tessuti molli. Sono tumori rari ma colpiscono in prevalenza assoluta la popolazione giovane, fino ai 20 anni, e a seguire quella adulta tra i 50 e 80 anni: su 500 nuovi casi annui di tumori ossei primitivi che necessitano di protesi, il 5% potrebbe accedere alla protesi in 3D se la zona da ricostruire è particolarmente ampia oppure complessa e le comuni protesi modulari non ne permettono la ricostruzione appropriata. “Siamo molto soddisfatti – ha commentato Marta Branca, Commissario Straordinario degli Ifo – di mettere questa nuova tecnologia a disposizione dei nostri pazienti oncologici, perlopiù giovani e colpiti da tumori rari come gli osteosarcomi ”. “Siamo ancora ad un utilizzo – sottolinea Roberto Biagini – riservato a casi selezionati ed in precedenza difficilmente trattabili ma la tecnologia 3D è così versatile che mi auguro si possa estendere rapidamente a vantaggio di un maggior numero di pazienti.” L’Istituto Tumori di Roma si conferma pioniere nelle innovazioni e non solo chirurgiche. Dal robot chirurgico ai navigatori computerizzati, dalle sale chirurgiche multimediali alla banca del tessuto muscolo scheletrico, dall’organizzazione in “Unit” per patologie ai gruppi di lavoro Traslazionali : sinergie complementari che potenziano i progetti di sviluppo e l’eccellenza clinica e di ricerca tipica degli IRCCS. Un prezioso riferimento in questo caso per i sarcomi, per l’osteoncologia e la chirurgia dei tumori ossei. Istituto Nazionale Tumori Regina Elena: protesi stampate in 3D pronte per i pazienti Dire 15 ore fa ROMA L'ortopedia oncologica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi "su misura" in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una ... Istituto Nazionale Tumori Regina Elena: protesi stampate in 3D pronte per i pazienti Pubblicata il: 24/02/2016 Effemeride.it - Solo Notizie da Prima Pagina! L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per L'articolo Istituto... all’istituto Nazionale Tumori Regina Elena impiantate tre protesi stampate in 3d (www.insalutenews.it) | postato 17 ore fa da insalutenews 6183 Istituto Nazionale Tumori Regina Elena | protesi stampate in 3D pronte per i pazienti L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in ... Istituto Nazionale Tumori Regina Elena: protesi stampate in 3D pronte per i pazienti (Di mercoledì 24 febbraio 2016) L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per L'articolo Istituto Nazionale Tumori Regina Elena: protesi stampate in 3D pronte per i pazienti…. Medicina | ricostruite protesi “su misura” in titanio per tre pazienti Medicina: ricostruite protesi “su misura” in titanio per tre pazienti (Di mercoledì 24 febbraio 2016) L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, diretta da Roberto Biagini, ha ricostruito delle protesi “su misura” in titanio per tre casi complessi: un emibacino, una scapola di una donna di 35 anni ed un tarso di un bambino di 13 anni. Altri 3 casi, invece, sono pronti per un nuovo intervento. Si tratta di un emibacino di una persona di mezza età e di un bacino per un paziente molto giovane ed, inoltre, di una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica deformante. Le protesi in 3D permettono di ricostruire l’anatomia ossea dei pazienti dopo alcuni interventi demolitivi per l’asportazione di tumori. Il titanio viene stampato con la sovrapposizione di strati su un modello virtuale costruito grazie all’utilizzo di TAC e risonanza.“Siamo molto soddisfatti – ha commentato Marta Branca, ... REGINA ELENA: IMPIANTATE 3 PROTESI STAMPATE IN 3D 25/02/2016 - 06:09 L’ortopedia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), diretta dal Dott. Roberto Biagini, ha eseguito negli ultimi mesi la ricostruzione con protesi “su misura” in titanio di 3 casi complessi: un emibacino; una scapola in una donna di 35 anni e un tarso del piede in un paziente molto giovane, di soli 13 anni. Altri 3 casi sono pronti per l’intervento: un emibacino per una persona di mezza età ed un bacino per paziente molto giovane, nonchè una protesi d’anca per un caso che presenta una patologia genetica altamente deformante. La...