Impressioni Di Settembre
Diciamo le cose come stanno, dai. Innanzitutto che finalmente ti hanno trovato una malattia
diagnosticabile, la qual cosa è semplicemente stupefacente. Ma prima ancora parliamo un po’ male
del titolo di questo racconto (già, perché tra un po’ qui ci saranno vicende e personaggi tipici della
narrazione raccontata e questo sproloquio prenderà la forma di un, appunto, racconto). Non mi
piace per nulla questo titolo, ma dato che siamo in questo mese settembrino mi è venuto spontaneo
porre in calce subito questa lurida banalità espressiva. Tra l'altro: non ho mai ascoltato i PFM e
ritengo pessima la loro tournee con De Andrè, il quale invece mi garba eccome. Oltretutto: questa
canzone ultimamente l'hanno suonata in tutte le salse i Marlene Kuntz, gruppo che adoravo da
giovane ma che ora, da trentaquattrenne, sinceramente mi fanno incazzare in ogni loro gesto (ne è
prova il fatto che praticamente non hanno più fatto una canzone decente dai tempi di
apereginadivinaedorata e addirittura, ultimamente, quando compaiono in stronzate come il primo
maggio si limitano a fare malamente la cover di, appunto, Impressioni Di Settembre). Ma perché
cazzo non vi sciogliete e basta? Godano sei un pagliaccio. Peggio del cattolichino Ferrettino. E
Pelù? Cosa si può dire su quel vomito di sardo castrato che ancora mi chiedo come facesse un
tempo a cantare OOOOroNero-FiumeeeeeeNero, elettrizzando il me stesso sedicenne, e ora a vivere
come un'ameba, cioè una merda peggio di Ligacazzi. Ma perché non sono morti tutti a ventisette
anni? Ma di cosa porcodio sto parlando? Che gli venisse a tutti l'EPIDIDIMITE, così schiattano
questi porci. Invece è venuta a me. È questa la malattia che, finalmente, mi hanno diagnosticato.
Ecco di cosa sto parlando, e di cosa avrei voluto parlare subito ma sono sbronzo e si sa come vanno
queste cose. Ho sempre pensato che mi sarebbe venuto il diabete, chissà perché. Invece ho
l'EPIDIDIMITE (cha cazzo di scioglimerda). Me l'hanno trovata ieri. Tuttavia, se un quarto d'ora fa
non mi fosse successa una cosa incredibile, mai avrei affrontato l'argomento in un racconto (questo
è un racconto). Un quarto d'ora fa è successo che, rovistando tra le mie cose in cerca di un
pezzettino di fumo che magari tempo fa avevo scordato lì, ebbene esso è affiorato sul serio. Niente
è meglio di un cannoncino per trovare la voglia di scrivere merdate al computer. In più quando, in
preda a delirio brusco, ho cominciato a distruggere la casa in cerca del suddetto pezzettino, ero
pesantemente ubriaco quindi dopo il già citato cannoncino non ti dico che gioia e che voglia di
scrivere! Ecco perché sto digitando parole di merda anziché parlare della EPIDIDIMITE, che in
effetti dovrebbe essere il succo di queste riflessioni che stanno per diventare un racconto. Ma
infatti...di cosa porcamadonna sto parlando? Basta troiate. Adesso do una definizione di
EPIDIDIMITE. Anzi, cancello tutto quanto ho scritto finora (sono 31 righe in formato Times New
Roman 12 con interlinea singola). Cancello tutto e comincio a scrivere in Garamond 12,5 che è il
mio formato preferito, mantenendo la fedele interlinea singola. Comincerò questo sproloquioracconto dando proprio una definizione di EPIDIDIMITE, ma non prima di aver aperto un'altra
birra da 666 cl, l'ultima della serata. Eh sì, proprio.
Stando a Wikipedia, la frocia gratuita, per EPIDIDIMITE s'intende una condizione patologica nella
quale si osserva l'infiammazione dell'Epididimo. Quanto appena affermato comporta la necessità di
dare una definizione di Epididimo. Costui è, sempre secondo la merdosa Wiki, una parte
dell'apparato genitale maschile dell'uomo, e quindi di riflesso di tutti gli altri mammiferi maschi. È
un condotto di piccolo diametro e strettamente avvolto che collega gli altri condotti efferenti dal
retro di ogni testicolo al suo condotto deferente. Ho cercato sul vocabolario il significato di
efferente, ovvero che porta fuori, e deferente, che porta dentro, anche se in cuor mio conoscevo
entrambi i sensi in quanto l'etimologia di entrambi i termini deriva dal verbo latino Fero, fers, tuli,
latum, ferre uguale: portare. L'Epididimo è diviso in tre regioni principali, vale a dire la testa (caput),
il corpo (corpus) e la coda (cauda). Non so dire dove di preciso il mio Epididimo sia infiammato, in
quanto nessuno me l'ha detto (domani ho l'ecografia e ne saprò di più) e io tastandolo non ci
capisco granché in quanto è tutto grosso e pulsante e davvero non comprendo affatto dove finisce
la testa e comincia il resto. In più fa parecchio male quindi non riesco a perlustrarlo per più di un
1
minuto scarso perché poi mi vien da urlare. Ma tornando a noi, o meglio a lui, il suo ruolo
nell'economia del funzionamento dei testicoli è deputato all'immagazzinamento di spermatozoi e
alla di loro eiaculazione. Costoro, che in precedenza si sono formati nei testicoli, entrano nella testa
dell'Epididimo e avanzano verso il corpo, giungendo alla fine nella regione della coda in cui
vengono, per l'appunto, immagazzinati. Gli spermatozoi che entrano nella testa dell'Epididimo
sono incompleti (chi l'avrebbe mai detto? non io) perché mancano della capacità di muoversi in
avanti, altrimenti detta motilità, e quindi di fecondare un ovulo. La motilità è la proprietà di alcuni
organi di muoversi indipendentemente dall'organismo. Durante il loro transito nell'Epididimo
accade che gli spermatozoi si completano (e meno male), subendo mentre si trovano dentro di lui
svariati processi di maturazione a loro indispensabili per acquisire le loro potenti funzioni. La
maturazione dello spermatozoo viene completata (come noto) nel tratto riproduttivo della donna,
sempre lei e ci mancherebbe. Tale vertice dell'intero percorso spermatico è detto: capacitazione. Ho
cercato ma sul vocabolario questa parola non c'è. Durante l'eiaculazione gli spermatozoi scorrono
dalla porzione più bassa dell'Epididimo, che ha, come detto, la funzione di serbatoio
d'immagazzinamento (che palle 'sta Wikipedofila, non usa mai sinonimi). Essi, gli spermatozoi,
sono così stipati, poveracci bastardi, che non gli è possibile nuotare bensì sono trasportati come
tristi cenci in virtù dell'azione peristaltica di alcuni strati muscolari all'interno del condotto deferente
(che porta fuori). La parola peristaltica sicuramente ci sarà sul vocabolario ma non ho voglia di
andare a cercarla, cercatela voi se vi va altrimenti fottetevi, lettori spermatozoi che non siete altro
pezzi di merdaccia. Ma torniamo alle cose semiserie. A questo punto gli spermatozoi si mischiano
con i fluidi diluenti delle vescicole seminali e di altre ghiandole accessorie, pronti per l'eiaculazione.
Ecco formato il caro vecchio sperma. Quanti ricordi dio cane!
Dopo un'altra 666 consumata mentre mi sono crogiolato in alcuni cari tuffi nella memoria della mia
scapestrata-scombinata vita sessuale, di nuovo proseguo lo studio dell'Epididimo andando a zonzo
sulla grande rete con la linea veloce che qualsiasi spermatozoo di questo porchissimo mondo sa
usare. Che vergogna la tecnologia. Ci rende tutti sapienti. Che bella la beata che regnava fino ai
primi anni novanta. Lacrimuccia.
L'Epididimo è una delle sole due regioni del corpo ad avere stereociglia. L'altra è l'orecchio interno.
Questa parte è un po’ complicata ed infatti non ci ho capito molto. In sostanza, per stereociglia
s'intende una membrana che si dilata al cospetto dello stimolo. Lo stimolo è sessuale, quando
riguarda l'Epididimo e l'eccitazione alla vista e al tatto di gigantesche tette o perfette vagine o
simmetrici culi femminili, oppure sonoro, se è focalizzato nell'orecchio interno mentre ascolta i
primi album di Adolf Hitler, che tutti sanno ha scritto le sue migliori canzoni da giovane (a
ventisette anni è morto e meno male). A me, com'è ovvio, la parola stereociglia fa invece venire in
mente un amplificatore piantato nella palpebra.
E avanti su questa strada. Io vado a v a n t i su questa strada. Domani ho l'ecografia e subito
correrò a casa per comunicare il responso a queste pagine (però ripensandoci potrei anche
cominciare un nuovo racconto). Verrò prima qui davanti a questo computer e solo dopo andrò dal
medico per sentire il da farsi. Chemio? Operazioncina? Amputazione? Sì perché, in realtà, lo
specialista che ieri mi ha trovato l'EPIDIDIMITE ha accennato a lei come una possibilità. Che
scongiurerebbe qualcosa di più forte, più pronunciato. Come si chiama quella parola...il mio ultimo
Romanzetto si intitola con un suo sinonimo..... ah sì. Altra 666. L'ultima poi a nanna. Eppure,
sinceramente spero di avere l'EPIDIDIMITE anziché un tumore non tanto perché lei è meno
mortale del Grande Carcinoma, quanto più perché mi sta cominciando a risultare parecchio
intrigante, come un bel libro che non finisce mai. Ma torniamo all'Epididimo, altrimenti come
facciamo a parlare dell'EPIDIDIMITE? Come possiamo conoscerla se non sappiamo che cosa
affligge? (Lui pose le sue mani sui tuoi fianchi.)
2
Embriologicamente, l'Epididimo deriva da un tessuto che una volta, ai tempi del brodo
primordiale, formava il mesonefro, una parte di rene che al giorno d'oggi si trova funzionante in
molti pesci e anfibi, ma non in rettili e mammiferi.
Eccezionale quest'ultima frase. Invito tutti ad andare ad approfondire sul lurido internet tutti i
risvolti che una cosa di questo tipo può avere avuto nell'evoluzione dell'uomo da scimmia a uomo,
Bibbia o Darwin che sia. Personalmente, io patteggio per il secondo. Anzi, ritengo Il Libro niente
più che un buon romanzo e quindi, come tutti i romanzi, menzognero. Inventato. Il Vangelo,
quello sì che è un ottimo romanzetto. Che figo quel vinaiolo senza scrupoli!
La permanenza dell'estremità craniale del condotto mesonefrico lascia un rimasuglio chiamato
appendice dell'Epididimo. In aggiunta, alcuni tubuli mesonefrici possono rimanere come
Paradidimo, un piccolo corpo in posizione caudale rispetto ai condotti efferenti. Cazzo che difficile
questa parte. Meglio rileggerla. Rimanere in cima alla testa del rene comporta la formazione di un
ceppo in eccesso che assolutamente bisogna tagliare. Come se non bastasse, certi cunicoli proprio
non vogliono scomparire e anzi decidono di darsi un nome così da essere più forti nel mentre
mettono dolorose radici in culo agli altri cunicoli che sono adibiti ad espellere il caro vecchio
sperma. Quanti ricordi dio porco cane! Ma torniamo alla narrazione. Si tratta, in sostanza, di una
battaglia Epididimo contro Paradidimo. Io, personalmente, spero vinca il primo, perché di
appassionarmi alla Paradidimite proprio non ne ho voglia. A proposito, ecco cosa dice la pessima
pezzente Wikimerda riguardo alla EPIDIDIMITE: ma prima un'altra 666. Poi rovisto la casa alla
ricerca di un cannoncino che magari tempo fa ho scordato in giro per casa.
Trovato. Davvero. Non sto mentendo, questa non è la Bibbia. È un racconto dal titolo davvero
bruttissimo. Morte ai PFM. Godano sei uno spermatozoo.
Per quanto riguarda l'EPIDIDIMITE (adesso basta cazzate, devo studiare), innanzitutto i segni
clinici presentati possono variare da un grado di dolore medio ad una condizione molto dolorosa.
La mia è la seconda ma al momento sono sbronzo e fumato quindi, devo dire, la cosa è
sopportabile. In ogni caso, quando c'è l'EPIDIDIMITE si rende necessario l'utilizzo di antibiotici
per moderare le cause dell'infezione. Spero domani me li prescriveranno perché non posso mica
andare avanti con fumo e birra per tanto. Cioè, potrei, lo faccio da decenni, ma magari tra un mese
o due ho un fungo atomico in mezzo alle gambe cui rapportarmi che direi meglio avere piuttosto
un apparato genio nella norma, senza sorprese. A meno che non mi amputano. Allora sì che ci
sarebbe la sorpresa. Uno al prezzo di due. Ma andiamo avanti con l'EPIDIDIMITE.
L'EPIDIDIMITE può essere difficile da distinguere dalla torsione del testicolo. Qualche volta
entrambe le patologie possono verificarsi contemporaneamente. Diversi test si rendono necessari
per distinguere un'EPIDIDIMITE cronica da una serie di altri eventi clinici che possono causare
un costante dolore al livello della sacca scrotale. Queste patologie includono: tumore del testicolo,
allargamento delle vene scrotali (varicocele), o una ciste situata all'interno dell'epididimo. Inoltre i
nervi dell'area scrotale sono connessi ai rami superiori dell'addome, e spesso il paziente riferisce
dolori riconducibili ad un'ernia. Alcuni test utili per la diagnosi includono un esame diretto della
morfologia del testicolo e l'utilizzo di ultrasuoni. È consigliabile quindi un consulto da un urologo,
cioè un tizio non gay che a tutti i costi vuole palparti. L'EPIDIDIMITE cronica è una forma di
EPIDIDIMITE che perdura nonostante sia stato operato un primo trattamento. Solitamente si
rende necessario un secondo, e più lungo, ciclo di cura. L'EPIDIDIMITE cronica è caratterizzata
dall'infiammazione anche in assenza di infezione. Questa condizione può evolversi anche in assenza
delle cause sopra citate. E vai. Si ritiene che la condizione di ipersensibilità di talune strutture, quali i
nervi e i muscoli, possa causare o contribuire all'EPIDIDIMITE cronica. Come ultima soluzione
(come un ragazzo segue un aquilone), si può impiegare la chirurgia. Se non trattata,
3
un'EPIDIDIMITE acuta può dare diverse complicazioni che includono: EPIDIDIMITE cronica,
ascessi, danni permanenti e addirittura distruzione dell'Epididimo e del testicolo (situazione che
può portare ad una situazione di infertilità e/o ipogonadismo), e infezioni che possono diffondersi
ad altri organi o apparati del corpo umano. Figata. Le possibili terapie includono: l'utilizzo di
antibiotici, elevazione scrotale, impacchi freddi o ghiaccio applicati regolarmente allo scroto,
l'ospedalizzazione nei casi più gravi e controlli periodici per tenere sotto osservazione l'evolversi
dell'infezione. Molte volte il dolore si manifesta in maniera talmente grave da richiedere l'utilizzo di
farmaci oppiacei come l'hydrocodone. Il pozzo è profondo. Se non si hanno miglioramenti con le
metodologie terapeutiche classiche si può intervenire con un'operazione chiamata legatura della
vena. Questa procedura consiste in un'iniezione praticata nel nervo che irradia l'Epididimo. La
sostanza iniettata è un insieme di più farmaci che includono steroidi, analgesici e una massiccia dose
di anti-infiammatori. Questo trattamento allevia il dolore per un periodo ideale di due o tre mesi.
Alcuni pazienti possono trovare sollievo anche solo per pochi giorni, mentre i più fortunati (non
io), in casi molto rari, non avranno più bisogno di cure. Questa operazione deve essere eseguita
ogni volta sia necessaria, fino alla completa guarigione, o fino a quando la procedura si rivela
inefficace. In questi casi il paziente può decidere di sottoporsi ad un intervento di rimozione
dell'Epididimo a cui segue una scomparsa del dolore. Come dice il proverbio, via l’Epididimo via il
dolore. In caso di ascesso scrotale questa opzione va presa in considerazione prima di altri
trattamenti. L'EPIDIDIMITE è spesso causata da un'infezione batterica secondaria scatenata da
una varietà di fattori predisponenti. Alcuni casi di EPIDIDIMITE sono caratterizzati dalla
presenza di un'infiammazione in assenza di infezione. Le cause più comuni sono da ricercarsi per
esempio in infiammazioni del canale urinario date per esempio da Eschirichia Coli o dalla Clamidia
(responsabile del 50-60% dei casi) e dalla Gonorrea. Bellissima la Gonorrea. Brigitte Gonnorea col
balcone di fuori. I gerani si possono, volendo, anche fumare. Io l'ho fatto. Questi batteri, che si
trovano usualmente nel tratto posteriore dell'uretra, risalgono il canale urinario fino a giungere alle
strutture dell'apparato riproduttivo. Altre possibili cause sono da ricercarsi in precedenti interventi
all'apparato genito-urinario quali la prostectomia, l'utilizzo di cateteri urinari o disfunzioni
congenite dei reni e della vescica. Un reflusso di urina nel vaso deferente può causare
un'EPIDIDIMITE di origine chimica, ma non credo sia questo il mio caso in quanto non credo sia
questo il mio caso. Questo reflusso infatti può essere causato, per esempio, da uno sforzo fisico
come il sollevamento di pesi che io non pratico se si escludono le 666 che ripetutamente alzo alla
bocca. Sola e senza il ricordo di un amore vivevi senza il sogno di un dolore. L'EPIDIDIMITE di
origine chimica può anche essere dovuta all'utilizzo di farmaci come l'amiodarone. Nei pazienti
affetti da prostatite batterica, acuta o cronica, l'EPIDIDIMITE può presentarsi come conseguenza
di un vigoroso massaggio prostatico che determina spandimento retrogrado dei liquidi infetti
attraverso i condotti deferenti. Occhei adesso basta con internet il vile. So quanto basta.
Il testicolo destro è esposto sollevando la tonaca vaginale. Boh.
Patologia. Piangeva per il suo Giordi.
L'infiamazzzzione dell'Epididimo prende il nome di EPIDIDIMITE. Quanti errori ortografici
cazzo!
Un varicocele è un vaso sanguigno venoso rigonfio del testicolo che appare o che si apprezza al
tatto con un Epididimo ingrossato. Ma non è l'EPIDIDIMITE.
Embriologia e strutture vestigiali. Di nuovo boh.
Il condotto di Gartner è il resto omologo nella donna. Eh???
4
A questo punto apro il vino ma si rompe il cavatappi compromettendo la bevuta in quanto rimane
conficcato nel collo. Non è uno scherzo. La Letteratura intendo. Apro un'altra bottiglia. Ne ho
tante. E anche tanti cavatappi.
Ecco finisce questo resoconto anatomico. Ma non doveva essere un racconto? Ah sì. Ecco la storia:
un personaggio, semplicemente, inizia a leggere un libro dal titolo E' facile smettere di respirare (se sai
come farlo).
E' quest’ultimo il titolo del prossimo racconto (in lavorazione) che comparirà sul sito
stefanocomper.com, naturalmente con le tre w davanti. Questo è il tuo prossimo libro, Stefanella,
che sei volata in cielo su una stella. A presto. S. C.
5