EDUCAWEB: spazio virtuale di incontro sociosanitario ed educativo L'anoressia mentale Inviato da Administrator Nosografia È stata individuata come una patologia da qualche decennio, fino a poco tempo fa si confondeva con un’altra malattia, il morbo di Simmonds, o cachessia ipofisaria, dove il paziente è soggetto a notevole dimagrimento, al punto di apparire scheletrico, come fosse ridotto a pelle e ossa. L’anoressia mentale è una malattia di ordine psicotico, non nevrotico: è una turba del sentimento corporeo. Bisogna distinguerla dalle altre anoressie che accompagnano certe patologie (ad esempio inappetenza del depresso).L’anoressia mentale ha un quadro ben delineato e molto complesso. Per comprenderla bisogna fare una sorta di amplificazione psicologica: si tratta di un quadro di malattia che è in rapporto con la relazione madre - figlia. Mater, matrix, materia: hanno la medesima radice linguistica che significa: dare corpo a ... PIETAS: attitudine istintiva di compassione a ciò che è sofferente, tipico della struttura psicologica femminile. Il corpo sta alla psiche come la materia sta all'energia Rapporto madre - figlia Una madre insegna ad una figlia come essere donna, e lo insegna a partire dalle sue conoscenze: se queste sono di tipo conflittuale lo insegnerà nel medesimo modo. Lo sviluppo della psiche femminile è maggiormente connesso nell'ambito corporeo piuttosto di quello maschile che è dell'ordine materiale: infatti una patologia dell'ordine fisico è più incisiva sul piano psichico nelle donne (es. mastectomia, ecc.). Se la madre testimonierà alla figlia una buona vita di relazione indurrà nella figlia una felicità per la vita di relazione, se invece la madre è scontenta, annoiata e testimonia che la vita di relazione non è gratificante e che il ruolo della donna è una fregatura, trasmetterà a sua figlia il seguente messaggio: "Essere una donna (in quanto corpo) è una fregatura!". Esistono dei fondamenti archetipici del funzionamento maschile e femminile che non si possono cambiare ma si possono alterare. La sessualità della donna occupa uno spazio che va dai 15 ai 55 anni circa. Il corpo femminile è lo strumento relazionale per eccellenza. Una relazione per una donna è qualcosa che accade attraverso il corpo che lo si valorizza curandolo. A seconda di come la madre vive il proprio Eros, così lo trasmetterà alla figlia; se la madre tramanderà un immagine di sé o una relazione delusa, traumatica, il corpo diventerà qualcosa di osceno di cattivo, dove gli uomini vorranno solo quello e basta; se essere donna porta solo disavventure e disgrazia, meglio nascondere il proprio corpo. In una adolescente vi è una modificazione del corpo in modo rilevante (seni, natiche prominenti), si evidenzia in modo molto marcato, questo può provocare grossi disagi nella persona; lo stesso accade con le mestruazioni, sono situazioni difficili da gestire, a dipendenza anche familiare. Questi accadimenti possono essere accettati bene se l’ambiente è favorevole, se invece vi si trovano riferimenti ostili insorgeranno problematiche a riguardo. Per quanto riguarda i riferimenti ostili questi hanno un carattere ben preciso, come abbiamo già detto la madre dell’anoressica delusa del proprio destino di donna (matrimonio, figli, ecc.) vive il tutto come un impedimento, una frustrazione, può anche sentirsi umiliata di non poter fare un’altra vita, trasmettendo il tutto alla figlia. Nell’anoressica il corpo femminile viene sintetizzato, allora si da molta importanza a come ci si cura, all’atteggiamento, al vestiario ecc. Un modo di esorcizzare il corpo è quello di enfatizzarlo, ritualizzarlo od altrimenti si può estetizzare l’alimentazione che finisce per sostituire l’alimentazione stessa. Un altro modo di funzionamento della madre è quello di privilegiare altre valenze che non siano quelle corporee, cioè un maggior sviluppo di ordine intellettuale, culturale sentimentale: si propone alla figlia un modello di donna che valorizza queste cose tralasciando la natura corporale. Ad un certo punto il corpo incomincia a svilupparsi, a farsi sentire ed è allora che inizia la lotta contro di esso. L’anoressica ha una grosso problema di relazione con il corpo, questa lotta si sviluppa attraverso un tentativo di annichilimento corporale per trasformarlo in qualcosa di estetico, di spirituale, di culturale. Qui non vi è una mancanza d’appetito ma sussiste un conflitto tra IO e il proprio corpo. L’anoressica svuota la propria materia per trasformare il suo corpo in qualcosa di estetico. Per quanto riguarda la figura del padre, possiamo dire che è perennemente assente sia perché ha prodotto nella moglie una delusione, o viceversa o perché ha un'amante, o perché è sempre al lavoro. Non può avere una relazione con la figlia perché passano tutte attraverso la madre che è l’elemento dominante della relazione. Clinica È una ragazza che arriva all'osservazione psichiatrica attorno i 20 - 25 anni, in uno stato patologico avanzato, accompagnata dalla madre dopo lunghe peregrinazioni in altri luoghi medicalizzati, adducendo il motivo del dimagrimento, come una causa puberale. La madre è una signora ben vestita, ostile rispetto agli interventi del medico e molto attiva; il padre non ha alcuna voce in capitolo in quanto l'ambiente è particolarmente femminile. La storia anoressica incomincia con una dieta a causa di un fisico troppo rotondo. Medico, endocrinologo, dietologo hanno accompagnato la ragazza per molti anni. Il peso corporeo è estremamente basso, attorno i 35 Kg., il corpo e l'abbigliamento sono ben curati e ben mascherati: grandi gonne, grandi scialli, vestiti particolarmente ampi. A livello corporeo si osserva una struttura macilenta, una cute asciutta, una struttura viscerale ridotta, la scomparsa delle riserve corporee di grasso, i seni inesistenti mentre la struttura muscolare è ben conservata. Si osserva una forza fisica ed un'agilità inaspettata. Le facoltà psichiche elementari sono ben conservate: eloquio e attitudine mimico - gestuale brillanti, memoria ben conservata. Si noteranno dei battibecchi tra madre e figlia anche in presenza dello psichiatra che nel caso di un intervento piuttosto deciso le troverebbe immediatamente a schierarsi contro di lui. Vi è un'idea fissa a riguardo il dimagrimento: il soggetto ha dichiarato guerra al proprio grasso, avendo comunque fame e quindi alla sua alimentazione. Si verificano episodi bulimici notturni dove il corpo prevale sulla parte psichica per cui il soggetto è portato ad ingurgitare di tutto senza http://educaweb.altervista.org Realizzata con Joomla! Generata: 16 March, 2017, 12:29 EDUCAWEB: spazio virtuale di incontro sociosanitario ed educativo distinzione. Quando i sensi di colpa emergono, l'anoressica vomita tutto ciò che ha mangiato e contemporaneamente risponderà con un aumento dell'attività fisica finalizzata al consumo di tutte le energie. Critica e giudizio riguardo l'aspetto anoressico sono assenti: vi è un errore di sentimento sul concetto di autoconservazione; il soggetto ha una vita affettiva presente può avere un partner ma non necessariamente a livello erotico. Alcuni autori affermano che il sopraggiungere dell'amenorrea sia il momento di passaggio tra la struttura anoressica e la malattia anoressica. emozione: esperienza psicofisica sentimento: esperienza solo a livello psichico Diagnosi differenziale: si pone tra anoressia mentale e disturbi anoressici che possono presentarsi in certe patologie nevrotiche, psicotiche o in una adolescenza complicata che non sono delle vere anoressie mentali. Da non dimenticare il morbo di Simmonds già citato in precedenza. Terapia: dipende dalla posizione globale del soggetto peso, aspetti psicologici ecc., la si può lasciare al proprio domicilio o ricoverare. Vi è anche un’influenza dell’autonomia del soggetto che dipende dall’età. Se il peso va sotto i 33 Kg, limite fisiologico che può portare alla morte del soggetto, o si può ricoverare a dipendenza della costituzione certamente in modo coatto; il fine è la separazione dalla situazione familiare ed un’alimentazione coatta. La seconda funzione del ricovero è aprire una crisi in famiglia per convincere la madre che la figlia non è solo magra ma che c’è qualcosa di patologico; infatti la mamma tende a non abbandonare la figlia anche perché pensa che la figlia realizzerà quello che lei non è riuscita a fare. Sostanzialmente quindi si possono considerare due casi: quello di una giovane periadolescenziale e quello della giovane adulta. Nel primo caso vi sarà una difficoltà di differenziazione dell'ambiente familiare; infatti l'ospedalizzazione ha il compito di rompere il legame simbiotico con la madre. L'intervento psicoterapico può essere di tipo sistemico (madre - figlia) o a livello individuale con una frequenza minore. Nel secondo caso invece l'intervento a livello psicoterapico è esclusivamente individuale. L’evoluzione: in alcuni casi, peraltro poco frequenti, sopraggiunge il decesso anche in modo improvviso. La maggior parte dei casi invece, ha una lunga evoluzione, dove si riscontra un miglioramento dello status che spesso evolve alla cronicizzazione in stati anoressici, che riescono a trovare un equilibrio più o meno funzionale. Vi è anche la possibilità che, se ben curate le pazienti anoressiche guariscano. http://educaweb.altervista.org Realizzata con Joomla! Generata: 16 March, 2017, 12:29