Quando andare in farmacia

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Quando andare
in farmacia
ti salva la vita
a cura di MARCO MARIANI
Responsabile Comunicazione Cef
Sono numerosi i casi registrati. Insieme si vince
S
iamo abituati a pensare
alla farmacia come ad
un luogo nel quale andiamo solo per ritirare
una medicina con la ricetta in mano, ma, negli
ultimi anni, una recente legge ha
permesso di trovarvi molti servizi innovativi prima impensabili.
Ottemperando a quanto previsto
dal decreto ministeriale 69/2009,
è stato possibile introdurre in
farmacia numerosi servizi che
funzionano come supporto alla
prevenzione. Il farmacista non
entra nel merito di certe malattie
e soprattutto non fa diagnosi, ma
mette a disposizione dei cittadini e dei loro medici curanti, una
serie di screening e di esami, che
possono essere di vitale importanza. Ritengo utile evidenziare
il grande valore sociale di questi
servizi, che in alcune zone d’Italia
hanno salvato vite umane. Penso
anche ai casi di alcune farmacie
della Puglia, dove un cliente si è
sentito poco bene mentre comprava le sue medicine. Queste farmacie disponevano di un elettrocardiografo ed, una volta messi gli
elettrodi, un cardiologo, collegato
a distanza, gli ha riscontrato un
infarto in atto e gli ha salvato la
vita chiamando immediatamente il 118. Cosa sarebbe successo,
se Carlo, Francesco e Maria (questi i loro veri nomi) non avessero
avuto la fortuna di trovarsi in una
farmacia così attrezzata? Sarebbero andati al Pronto Soccorso di
corsa oppure avrebbero aspettato
ancora qualche minuto sperando
che il dolore passasse, perdendo
però del tempo prezioso per la
loro vita? Le farmacie di Cef hanno fatto, dal 2012 ad oggi, più di
50.000 elettrocardiogrammi ba-
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sali grazie alla telemedicina, con
una statistica di quasi 50 casi di
infarti in atto prontamente segnalati. Stiamo parlando di 50 vite
salvate. E restando ai fatti di cuore, vado con la mente al defibrillatore donato in Toscana dalla rete
di farmacie Cef, grazie al quale
fu salvata la vita ad una giovane
mamma milanese, colta da infarto in uno stabilimento balneare,
mentre era sotto l’ombrellone.
Fu raggiunta dai soccorritori, che
portarono con sé l’apparecchio
donato dai farmacisti, perché era
leggero e maneggevole. Quella
madre tornò a casa dai propri figli grazie alla scelta coraggiosa e
lungimirante di un gruppo di farmacisti, che preferirono tutelare la
vita dei propri concittadini piuttosto che investire soldi in inutili
gadgets o pubblicità. La telemedicina ha consentito grandi vantaggi ai clienti delle farmacie che la
sfruttano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ne ha dato la
seguente definizione: “La telemedicina è l’erogazione di servizi sanitari,
… al fine di scambiare informazioni
utili alla diagnosi, al trattamento
ed alla prevenzione delle malattie
Le farmacie di
Cef hanno fatto,
dal 2012 ad oggi,
più di 50.000
elettrocardiogrammi
basali grazie alla
telemedicina
…”. Grazie alla telemedicina, nel
2015, 4.080 cittadini hanno potuto fare screening e prevenzione presso le farmacie aderenti ai
nostri network, eseguendo holter
pressori e holter ecg, poi refertati
da medici specializzati in cardiologia. Questi esami nella farmacia sotto casa, hanno tre vantaggi
indiscussi per il cittadino: 1) la velocità di effettuazione rispetto alle
strutture sanitarie pubbliche, visto
che i tempi di attesa sono molto
più brevi; 2) il risparmio di tempo,
perché il cittadino non si deve recare quattro volte in ospedale per
prenotarlo, metterlo, toglierlo e
successivamente ritirare il referto;
3) risparmio di costi, perché hanno un prezzo più basso di quelli
pubblici ed il cittadino non deve
fare lunghi spostamenti nel traffico e chiedere permessi dal lavoro
per andare in ospedale. A Brescia,
Roma, Bari e Pisa è capitato molte
volte che il cardiologo, refertando
un holter cardiaco, abbia immediatamente segnalato alla farmacia di riferimento che il paziente
presentava una fibrillazione, che
andava immediatamente evidenziata al proprio medico curante. A volte quest’ultimo ne era a
conoscenza, in altri casi, invece,
sono stati riscontrati dei problemi fino a quel momento sconosciuti. Penso anche al caso dello
screening contro il melanoma, in
cui un dermatologo individua un
melanoma ad un ignaro paziente fermatosi in farmacia per una
mappatura dei suoi nevi ed uno
screening della pelle. Parliamo
di un tumore maligno della pelle
molto aggressivo, il cui tasso di sopravvivenza è fortemente influenzato dallo stato di avanzamento
della patologia. Per questo motivo è fondamentale una diagnosi
precoce. In Toscana, ogni anno,
circa 20 persone scoprono questi
tumori grazie alle Campagne di
prevenzione in farmacia. Tutti
questi, che ho citato, sono casi reali, in cui la Cooperativa, la rete
di farmacie, la farmacia, il farmacista ed i medici, che lavorano
a stretto contatto, hanno salvato
vite grazie ad un sistema in cui
chi sta insieme vince e chi sta da
solo, perde! Il valore sociale di
tutto questo non è mai “strombazzato” in Tv, ma i vari casi citati, sono i migliori testimonial
del fatto, che, a volte, andare in
farmacia ti può salvare la vita.
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