la zona verde 씰 NOVITÀ 씰 INFORMAZIONI 씰 CONSIGLI DAL MONDO DELLA SALUTE Doppia arma anti Servizi colesterolo MEDICINA 씰 La depressione che colpisce durante le feste Due farmaci in una sola compressa, per svolgere un’azione complementare pag. 126 SANITÀ 씰 Cresce e si afferma l’Italia dei trapianti pag. 130 Da oggi il colesterolo alto si controlla meglio. Merito di un farmaco rivoluzionario che agisce con una “doppia inibizione” grazie all’azione complementare di due principi attivi. «In una sola compressa sono contenuti ezetimibe e simvastatina, che agiscono su entrambi i meccanismi che regolano i livelli del colesterolo nell’organismo», spiega Alberico Catapa- no, farmacologo dell’Università di Milano. «L’ezetimibe inibisce l’assorbimento intestinale del colesterolo, sia di quello degli alimenti che quello nella bile (tre quarti del colesterolo che c’è nell’intestino). Mentre simvastatina, come tutte le statine, esplica la sua azione riducendo la sintesi nel fegato del colesterolo». I dati clinici hanno dimostrato che, grazie a PIÙ “TONTI” CON IL FUMO La sigaretta rende meno intelligenti. L’ha dimostrato una ricerca statunitense condotta in team dall’Addiction Research Center dell’Università del Michigan e dai ricercatori del Vaann Arbor Healthcare System. Tra gli effetti individuati dai ricercatori, c’è il calo della velocità e dell’accuratezza dei ragionamenti, nonché la diminuzione del valore del quoziente di intelligenza. questa associazione c’è un calo del colesterolo Ldl, quello cosiddetto “cattivo”, che va dal 40-45 % del totale fino al 61%. «Questa associazione farmacologica consente di ottenere più facilmente i valori di colesterolo consigliati nelle linee guida internazionali per un controllo del rischio cardiovascolare (inferiori a 130-100 milligrammi per decilitro di colesterolo Ldl). Senza però aumentare la possibilità di effetti indesiderati legati alla terapia», conclude Catapano. Gli studi di sicurezza e tollerabilità condotti fino a ora dimostrano infatti che in seguito alla somministrazione di ezetimibe con una statina il rischio di effetti collaterali rimane sovrapponibile a quello registrato con la sola statina. SALUTENEWS 씰 Dal pianeta salute pag. 134 FILO DIRETTO CON LO SPECIALISTA pag. 135 parliamo di LOMBALGIA SCUSI, DOTTORE... 씰 Il morbo di Paget, questo sconosciuto pag. 136 IL VOSTRO FISIOTERAPISTA 씰 Lo scheletro fragile pag. 137 CLUB3 125 DICEMBRE 2005 Salute news CASA SEMPRE PIÙ PERICOLOSA A CURA DI BRUNA COSTI Gli incidenti domestici che si sono verificati in un anno sono oltre 4 milioni, con un aumento negli ultimi 12 anni del 60%, come è risultato dall’ultimo Una tecnica amica delle donne Contro gli effetti del prolasso uterino la chirurgia preferisce il metodo non invasivo C’è un’innovativa tecnica chirurgica mini invasiva per risolvere un problema che affligge oltre 5 milioni di italiane over 40 anni colpite da prolasso dell’utero. Si tratta infatti di un problema molto diffuso e tuttavia soltanto il 30% delle donne che ne soffre si rivolge allo specialista perché vergogna e imbarazzo fanno accettare passivamente questo disturbo. Eppure se viene trascurato porta all’intervento tradizionale di asportazione dell’utero con notevoli conseguenze sia fisiche, come una menopausa immediata, sia psicologiche. La nuova tecnica si chiama Tvm la Tension free vaginal mesh e garantisce una percentuale di successo dell’85-90% risparmiando l’utero. È stata presentata al XV Congresso dell’Aiug, Associazione italiana urologia ginecologica e pavimento pelvico, che si è appena svolto. «La Tvm permette di posizionare intorno alle fasce muscolari che sostengono l’utero una rete costituita da un particolare materiale plastico inerte e bio-compatibile, il prolene», spiega Antonio Perrone, direttore del Dipartimento di Uro-ginecologia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. «Lo scopo di questa rete è di funzionare come un’amaca e di ricostituire il supporto originario del pavimento pelvico, cioè l’insieme di muscoli e legamenti che serve da sostegno per gli organi genitali, permettendo così all’utero di restare in sede. Inoltre l’intervento è “mini invasivo”, cioè viene effettuato per via vaginale, con un’incisione praticata nel solco inguinale, a livello della testa del femore. Questo consente di ridurre al minimo il rischio di leI BUONI RISULTATI DELLA MAMMOGRAFIA sioni alla vescica, ai vasi princi왎 È la conclusione definitiva di un ampio studio finanziato dall’Istituto per pali o all’intestino». la salute: la mammografia è l’arma contro il tumore al seno. La Tvm si pratica in anesteI dati raccolti hanno dimostrato che tra il 1990 e il 2000 si è avuto un calo sia spinale, dura poco più di della mortalità per questa forma tumorale fra le donne di un’età fra i 40 e i 75 un’ora e la paziente viene dianni, dovuto in una percentuale fra il 28 e il 65% messa in 48 ore con minimo doall’incremento della mammografia e solo per la restante lore post-operatorio e con una parte ai nuovi farmaci. Negli anni intorno al 1985 convalescenza di due settimainfatti soltanto il 20% delle donne sopra i 40 anni la ne. È a totale carico del Sisteeffettuava regolarmente, contro invece l’80% di oggi. ma sanitario nazionale. 134 DICEMBRE 2005 CLUB3 rapporto del Censis. A correre più rischi sono i bambini, gli ultrasessantacinquenni e le donne in genere. Inoltre è soprattutto la cucina e l’ora di cena il luogo e il momento in cui si verificano in maggior quantità. Motivo principe: la distrazione. TEST RAPIDO PER L’ICTUS 왎 Oggi per la valutazione e la diagnosi tempestive di ictus i medici hanno uno strumento in più: un test rapido del sangue. E più rapida è la diagnosi, più è possibile intervenire con nuove terapie che tendono a ridurre il rischio di danno cerebrale irreversibile con maggiori probabilità di recupero. Si chiama Triage stroke panel e può essere utilizzato sia in ambulatorio sia in laboratorio. È sufficiente un piccolo campione di sangue per misurare simultaneamente, in circa 15 minuti, i livelli di numerosi marker biologici. Il risultato è sotto forma di un indice numerico unico da 1 a 10, su una scala correlata alla probabilità che il soggetto sia stato colpito da ictus. IL CAFFÈ NEMICO DEL DIABETE 왎 Buone notizie per chi ama il caffè: riduce di circa due terzi il pericolo di sviluppare il diabete di tipo due, anche in chi è intollerante al glucosio. La ricerca dell’Università di California a San Diego, effettuata su 910 adulti oltre i 50 anni è durata 8 anni ed è risultato che i consumatori di caffè (non decaffeinato), se paragonati con chi non aveva mai preso caffè avevano rispettivamente una percentuale di ammalarsi più bassa del 64% e del 62%. Inoltre, risultava protetto dal diabete anche chi in principio già segnalava un’intolleranza al glucosio. Infatti, in questo gruppo, essere bevitori o ex bevitori di caffè riduceva la possibilità di diabete del 64% e del 69% rispettivamente. LE VIRTÙ DEL PEPERONCINO 왎 Contro l’insonnia fa bene mangiare regolarmente il peperoncino rosso. È quanto afferma uno studio australiano condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università della Tasmania, che ha studiato gli effetti di questa spezia per 18 mesi. Chi consumava tutti i giorni 15 grammi di peperoncino dormiva meglio di chi ne faceva un uso del tutto saltuario. Filo diretto con lo specialista Lombalgia che tormento Il “dolore di massa” che affligge un po’ tutti 쎲 Il mal di schiena tormenta ben otto italiani su dieci, senza preferenze di età e sesso. Nella maggior parte dei casi si tratta di lombalgia, un disturbo che colpisce le cinque vertebre della regione lombare. Le cause che la scatenano possono essere molte, ma la più frequente è quella legata alle cattive posizioni che si assumono per anni. «La lombalgia si può manifestare all’improvviso in modo acuto, è il cosiddetto colpo della strega, oppure insorgere gradualmente», spiega Roberto Perricone. «Il sintomo principale è sempre il dolore, che può avere intensità diverse». 쎲 Inoltre se la lombalgia non viene curata, con il passare del tempo è anche causa di limitazione dei movimenti della colonna vertebrale. «Nel caso di un attacco acuto la prima soluzione sono i farmaci», dice Perricone. «La terapia è a base di antinfiammatori, miorilassanti e analgesici, per un effetto a 360 gradi: sciogliere la muscolatura, far regredire l’infiammazione e lenire il dolore. Questa cura va seguita per circa sette giorni. Però quando il dolore dura da alcuni mesi, è necessario ricorrere a una terapia da seguire per un periodo più lungo». 쎲 Rimane poi insostituibile l’utilità per sconfiggere la lombalgia. Si tratta di un insieme di attività muscolari e di esercizi articolari diretti a migliorare le posizioni che il corpo assume sia da fermo sia in movimento, da effettuare con il controllo di un fisioterapista. 쎲 Per tutto il mese di dicembre avrete a disposizione per le vostre domande l’équipe del professor Roberto Perricone, direttore della clinica di Reumatologia del Policlinico Tor Vergata, Roma. Risponderà ai lettori di Club3 tutti i lunedì e giovedì dalle 10,30 alle 12, tel. 06.72.59.62.85 L’ARGOMENTO DEL PROSSIMO NUMERO SARÀ LA TIROIDE CLUB3 135 DICEMBRE 2005 씰 Inviate le vostre domande a “Scusi dottore”, Club3, via Giotto 36, 20145 Milano. Gli specialisti vi risponderanno gratuitamente Scusi, dottore... Il morbo di Paget questo sconosciuto Colpisce le ossa ma provoca diverse complicanze a molti altri livelli ☞ Sono affetto da morbo di Paget alle ossa e vorrei saperne qualcosa di più, perché se ne parla davvero poco. Vi sono in Italia dei centri specializzati? Il morbo di Paget è una distrofia di uno o più segmenti scheletrici, che si presentano ingrossati e deformati. Ha una incidenza di circa il 3%, il sesso maschile è il più colpito, l’età di presentazione è di solito dopo i 40 anni. Si ritiene che sia dovuto a un’infezione virale lenta a lungo periodo di incubazione, tipo paramixovirus. Esistono forme monostotiche (spesso asintomatiche e che inte- Ionoforesi contro sudore Ho trent’anni e da almeno sette soffro di iperidrosi ascellare, forse an☞ che perché sono sempre stato ansioso. Ho deciso di sottopormi a un ciclo di sedute di ionoforesi, ma vorrei avere anche l’indicazione di un farmaco. La ionoforesi è una tecnica che consiste nell’applicare una corrente continua di bassa intensità tramite un generatore di corrente continua alle palme o alle piante dei piedi immerse in una soluzione elettrolitica. La corrente ottura i condotti delle ghiandole sudoripare per un certo periodo di tempo. Il trattamento deve essere ripetuto regolar- 136 DICEMBRE 2005 CLUB3 mente, inizialmente più volte alla settimana per una durata di 20-30’. Questo metodo può essere provato qualora gli antitraspiranti non abbiano dato l’effetto desiderato. I risultati sono variabili. È difficile adottarlo in caso di iperidrosi ascellare (anche se esistono elettrodi speciali), e non è applicabile in pazienti con iperidrosi del tronco o generalizzata. Come ho già avuto modo di dire rispondendo a una precedente lette- ressano, come dice il nome, un solo osso, generalmente lungo) e forme poliostotiche nelle quali i pazienti presentano un frequente interessamento della colonna vertebrale e di numerose altre ossa. In questi casi la risposta alla terapia è meno favorevole e il rischio di complicanze neurologiche e vascolari è più alto. La malattia si presenta con segni di tumefazione, deformità ossee e dolore talora scarso o assente, riferito all’osso colpito o all’articolazione vicina. Complicanze sono le fratture patologiche, le artrosi secondarie (le sedi più interessate sono l’anca, il ginocchio, la spalla), danni neurologici (sintomi da lesione dei nervi cranici, neuropatie), degenerazione neoplastica nel 5-10 % dei casi (specie negli anziani), manifestazioni cardiovascolari e disturbi metabolici. La terapia medica si avvale di farmaci attivi sul metabolismo osseo (calcitonina, difosfonati), analgesici, roentgen-terapia, terapie fisiche. La te- ra, non esistono farmaci specifici contro la sudorazione profusa. Spesso vengono somministrati farmaci psicotropi (specialmente sedativi) e/o anticolinergici, ma dati i dosaggi richiesti per raggiungere un effetto accettabile contro l’iperidrosi, gli effetti collaterali (secchezza delle fauci, difficoltà di accomodamento della lente oculare) diventano generalmente insopportabili. Per questa ragione non possono essere raccomandati nella maggioranza dei casi. Una associazione che può essere di appoggio ai malati di iperidrosi risponde al sito www.associazioneiperidrosi.it. Dr.ssa Nicoletta Marazzi A CURA DI ALESSANDRO SARTORIO Con la collaborazione dell’Istituto Auxologico Italiano, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Milano rapia chirurgica può rendersi indispensabile in casi particolari. Il morbo di Paget si cura nei reparti di ortopedia e cura delle malattie degenerative dell’osso degli ospedali; in particolare a Napoli, l’ortopedia dell’ospedale Cardarelli. Dr. Alessandro Sartorio I fanghi sono indicati? Ho un’artrosi generalizza☞ ta, ma localizzata soprattutto alle spalle e alle ginocchia. Vorrei sapere se la fangoterapia mi è controindicata, dal momento che, nel 2000, sono stata sottoposta a radioterapia in seguito all’asportazione di un carcinoma mammario. I fanghi termali esercitano un’azione curativa attraverso determinati stimoli (in particolare azioni caloriche, sollecitazioni meccaniche, azioni fisico-chimiche e chimiche). Per quanto riguarda la componente calorica, nessun’altra sostanza al pari del fango comprende in sé proprietà fisiche e fisico-chimiche che gli permettono di apportare tanto calore e di cederlo lentamente sul distretto infangato senza provocare disagio termico. Quindi risulta particolarmente indicato per le malattie artro-reumatiche. Per quanto attiene il quesito da lei posto in merito alla possibilità di sottoporsi a tale cura dopo il recente intervento di quadrantectomia sinistra per carcinoma mammario, il mio consiglio è di consultare uno specialista senologo, in grado di consigliarla alla luce di una valutazione clinica della sua attuale situazione. Dr.ssa Nicoletta Marazzi Il vostro fisioterapista DI MICHELE ROMANO Scheletro fragile attenzione a non cadere! L’equilibrio si compromette proprio quando una caduta può essere pericolosa L’osteoporosi è una progressiva riduzione di robustezza dello scheletro che comincia a presentarsi con l’avanzare dell’età. È una malattia subdola, non accompagnata da particolari disturbi, evidenziabile solo grazie a controlli adeguati e di cui spesso ci si accorge solo quando, dopo una caduta, si produce una frattura. Il trattamento è tipicamente farmacologico e influenzato da corrette abitudini alimentari. Però molto può essere fatto anche in ambito fisioterapico: da una parte è possibile avere un’azione diretta sulle ossa con esercizi che sollecitano lo scheletro e ne mantengono la resistenza; dall’altra migliorando l’equilibrio, e il controllo muscolare delle gambe per prevenire le cadute o almeno di ridurne la gravità. Ecco qualche esercizio: Esercizio 1 In piedi con le gambe divaricate e le mani poggiate su un tavolo. Dondolare alternativamente su una gamba e sull’altra con le gambe tese e sollevando un piede. Esercizio 2 Di fronte a una parete con i piedi a circa 70 cm. Lasciarsi cadere in avanti, atterrando con le mani e piegando i gomiti. Estendere i gomiti staccando le mani e ritornare in posizione eretta. Esercizio 3 In piedi vicino a un tavolo con le mani poggiate sul piano. Sollevare un piede rimanendo in appoggio solo sull’altro e quindi staccare le mani rimanendo in equilibrio. L’esercizio può essere reso più difficile chiudendo gli occhi. Il dolore non c’entra Sono una donna di 72 anni. Dalla menopausa in poi ho fatto dei con☞ trolli regolari per l’osteoporosi che è sempre più peggiorata, tanto che il medico mi dice che il mio scheletro è di vetro. Cerco di stare attenta a non cadere ma cosa posso fare per il dolore alla schiena? L’osteoporosi è solo una condizione di fragilità e quindi, in assenza di fratture, questa malattia non dà dolore. È vero che quando la solidità dello scheletro è particolarmente carente le fratture vertebrali possono manifestarsi anche spontaneamente, senza che ci siano stati traumi. Ne parli con il suo medico che deciderà se fare un controllo radiografico. 씰 Eventuali quesiti per Michele Romano possono essere indirizzati a: [email protected], oppure a “Il vostro fisioterapista”, Club3, via Giotto 36, 20145 Milano CLUB3 137 DICEMBRE 2005