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 LE LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI Cos’è la cuffia dei rotatori? La cuffia dei rotatori è costituita da un gruppo di muscoli con i rispettivi tendini della spalla che originano dalla scapola si inseriscono a ventaglio in corrispondenza dell’omero permettendo la normale funzionalità articolare. I muscoli sono: sottoscapolare , sovraspinoso , sottospinoso e piccolo rotondo Come origina una lesione della cuffia dei rotatori?
Le lesioni sono frequenti nei pazienti di età superiore ai 55 anni ed aumentano con
l’aumentare dell’età mentre sono rare nei pazienti di età inferiore ai 40 anni. La
spiegazione stà nel fatto che i tendini con l’invecchiamento si indeboliscono e
diventano meno resistenti. Questo spiega come in pazienti anziani la lesione possa
avvenire in seguito a traumi minori o in assenza di traumi mentre nei pazienti
giovani sia necessario un trauma ad elevata energia. In taluni casi la lesione può
essere favorita dal continuo attrito dei tendinei contro il “ tetto della scapola” che si
chiama l'acromion per una morfologia curva od uncinata che porta ad una
progressiva usura degli stessi tendini.
Le lesioni non sono tutte uguali
Le lesioni alla cuffia dei rotatori non sono tutte uguali innanzitutto per le dimensioni
della lesione stessa: definiamo lesioni parziali quando interessano solamente una
parte di tendine mentre le lesioni sono complete quando tutto lo spessore del tendine
è coinvolto, inoltre possono riguardare uno o più tendini fino ad essere massive (
talora non più riparabili) ed in base all’epoca in cui sono avvenute possono essere
recenti o vecchie ( inveterate).
Cosa comporta una lesione della cuffia dei rotatori?
Non sempre un soggetto con lesione della cuffia dei rotatori è sintomatico ma nella
maggior parte dei casi lo è o lo diventa. I due sintomi tipici sono il dolore,
specialmente notturno che il paziente avverte alla spalla spesso irradiato al braccio
fino al gomito e la limitazione funzionale nei movimenti di rotazione esterna e-o
interna che puo’ andare da una debolezza fino all’impossibilità completa di eseguire
uno specifico movimento.
Come evolve una lesione della cuffia dei rotatori?
Purtroppo, come tutte le lesioni tendinee molto difficilmente guariscono da sole.
Anzi nel tempo spesso tendono ad aumentare di dimensioni con la possibilità di
creare serie alterazioni biomeccaniche all’articolazione della spalla ed in taluni casi
determinano un’usura articolare che può esitare in un grave quadro artrosico.
L’evolutività della lesione è correlata principalmente all’età d’insorgenza della
lesione ed a quanto e come viene sfruttata la spalla.
Come è possibile fare diagnosi?
Una valutazione specialistica ortopedica nella maggior parte dei casi è sufficiente
per porre una diagnosi di sospetto che peraltro andrà confermata da esami
strumentali in particolare l’ecografia ( esame molto diffuso ma strettamente
dipendente dall’operatore) e soprattutto la Risonanza Magnetica ( se non
controindicata) che è in grado di di confermare la presenza lesione ed anche di
definirne la riparabilità permettendo inoltre di evidenziare eventuali patologie
concomitanti. Quando si ripara la lesione?
Non tutte le rotture della cuffia dei rotatori vanno riparate chirurgicamente.
L’indicazione chirurgica deve essere accurata valutata in seguito ad una accurata
valutazione specialistica e dipende da diversi fatturi tra cui l’età del paziente, le
richieste funzionali ed ovviamente dalla riparabilità della lesione. Vi sono poi delle
ampie lesioni traumatiche che avvengono perlo più in soggetti più giovani che
necessitano di una riparazione chirurgica in breve tempo.
Come viene eseguito l’intervento chirurgico ?
La chirurgia moderna permette l’utilizzo di tecniche mini invasive che vengono
eseguite per via endoscopica con l’ausilio di un artroscopio che è uno stumento a
fibre ottiche che permette la visualizzazione delle strutture articolari e con appositi
strumetari il trattamento delle lesioni attraverso l’esecuzione di piccole incisioni a
livello cutaneo.
La riparazione di una rottura tendinea a carico della cuffia dei rotatori non sempre
può essere completa ma talora deve essere parziale. La tecnica chirugica si avvale
perlopiù di ancorette metalliche o riassorbibili che vengono infisse all’osso in
corrispondenza dell’area di inserzione tendinea dotate di fili che vengono passati nel
tessuto tendineo con appositi strumenti per essere poi annodati permettendo la
chiusura della lesione. In presenza di talune lesioni in associazione o meno all’uso di
ancorette, si eseguono dei punti tra i due margini liberi del tendine con una tecnica
che si chiama side to side con l’effetto di ridurre l’area e dare un corretto
bilanciamento della lesione .
Cosa può succedere….
In rari casi ( circa il 4%) un’insufficienza cronica della cuffia dei rotatori determina
una progressiva usura della superficie articolare fino ad arrivare ad una particolare
forma di artrosi chiamata eccentrica.
Di fronte a questi quadri il trattamento iniziale sarà conservativo quindi
fisiokinesiterapico e farmacologico ma talora è necessario ricorrere alla chirurgica
non tanto artroscopica ( in grado di determinare peraltro un temporaneo effetto
palliativo) quanto protesica ed in particolare negli ultimi anni si sono sviluppate delle
protesi dedicate a questo specifico tipo di artrosi deniminate protesi inverse che
permettono un parziale recupero della funzionalità ed un miglioramento o
regressione della sintomatologia dolorosa.
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