calabria M O N I T O R COSENZA I dipendenti e il personale di Villa Anya (nella foto) proprio non ci stanno a passare come i carnefici della clinica degli orrori. E da qualche giorno hanno appeso uno striscione sul fronte della clinica rivendicando l’”eccellenza” della struttura. Eppure i dipendenti, così come gli abitanti di Melito Porto Salvo che diffidano delle indagini sul proprio concittadino, dovrebbero pur farsene una ragione. Perché se è vero che per le condanne ci vuole il pronunciamento di un giudice, per ricostruire il clima e la professionalità all’interno della clinica Crea bastano una manciata di storie dei pazienti ricoverati, curati con approssimazione e con diagnosi spesso telefoniche. Si tratta di pazienti piuttosto anziani ed in genere non autosufficienti. Pazienti delicati che, a volte, capita che muoiano. Domenico Crea ora 7 VENERDÌ 1 febbraio 2008 I pazienti vecchi possono morire ma non qui A fornire un quadro di al- Storie di ordinaria omissione di soccorso Villa Anya, le vicende di alcuni pazienti ricoverati cune vicende di uomini e donne ricoverati a Melito ci sono le numerose conversazioni telefoniche che non lasciano troppo spazio all’immaginazione. C’è per esempio la storia di Maria Sgrò di Montebello che ha la sventura di finire la sua vita nella clinica Crea. Questo non va bene. Dalle intercettazioni per gli inquirenti è chiaro che, «nonostante il decesso sia avvenuto all’interno della clinica, il Crea Antonio si prodiga affinché la defunta venga trasferita con un’ambulanza privata presso il Pronto soccorso di Melito Porto Salvo. In detta circostanza il Crea e i suoi interlocutori non definiscono il reale stato della donna, ma con- di fare l’assessore L’aula del consiglio regionale temporaneamente, Mimmo Crea dice la stessa frase, ndr) ...inc... vedi che non sei più un dritto? Mimmo: O no? Tonio: e non so chi... Mimmo: Ma... e allora siete cretini qua dentro. Ma tu valuti a uno per come parla o per come porta a termine le cose? Tonio: Certo! ...inc... Si ma vabbè ma Giglio con questo cazzo di Naccari, è una vita che ce lo ripete Mimmo: No, ma guarda che se non si mette in riga lo trancio, tranquillamente e me ne fotto! Perchè se si permette ...inc... mi fanno perdere pure il prestigio... Tonio: Certo, ma... senza me... Mimmo: Tu lavori con me ...inc... è lo stesso che una è maritata con te ed aspetta un altro maschio Tonio: ...ad un altro maschio... Mimmo: ...inc... con quell’altro maschio Tonio: Certo... ma comunque... Tu a Giglio lo metti sotto controllo Mimmo: No... Tonio: Giglio è tre volte che mi dice, tre botte, perchè con lui ci siamo visti, quando? Quando fu il consiglio? mercoledì! Che son venuto pure io ...inc... vabbò! Mi ha detto, Tonio... e mi ha nuovamente... riparlato del fatto della Multiservizi ...inc... ho detto va bene, gli ho detto io, Mario vedi che io ...inc... arrivato ad un certo momento non c’è niente, che hanno parlato con il sindaco, che non hanno parlato ...inc... Però questa qua è una si, è una ...inc... da considerare ormai chiusa, perchè ormai la scia ...inc... la moglie di coso, giusto, sbagliato, è bravo, non è bravo, sono cazzi di cose che vedremo, poi, successivamente; quindi, è inutile, gli ho detto io, che ...inc.... poi ha parlato delle misure regionali cose, etc, etc... di queste cose qua poi ...inc... stasera vengo e ti trovo, mi ha detto a Marina di S. Lorenzo. Io gli ho detto, va bene; tanto è vero, gli ho detto io, vedi che per stasera, gli ho detto io ...inc... ma poi senti, che hanno fatto? perchè c’è consiglio. Ha detto io oggi sono qua ...inc... però domani avrei intenzione ...inc... Poi mi ha chiamato che veniva... qua sono io, gli ho detto, perchè lui fa lo stesso ragionamento che aveva fatto coso... inc... Mimmo: Che sono uno più storto dell’altro! Tonio: E sono uno più storto dell’altro! E’ chiaro che se tu ti candidi, se Mimmo ti candida, voglio dire, perchè ti candida? Perchè... perchè ci sono queste... punto primo Mimmo: Che ci mancano... Tonio: Hai un potenziale di voti, 500, 600, 800, 900, ce l’hai, voglio dire; ma poi se tu riesci ...inc... di 600 li porti a 3.000, a 4.000, sono cazzi tuoi, o sbaglio? Mimmo: E certo! Tonio: Oh! Ne va per te, ne va per il partito, ne va per tutti quanti e poi uno valuta arrivato ad un certo momento; questo qua è il ragionamento; ma non pensate, nessuno minimamente può pensare che Mimmo Crea candida a Tonio Iacopino per fare il consigliere regionale; o sbaglio? O chiunque esso sia-Mimmo: Ci fermiamo alla colonnina? (3. continua) tinuano a chiamare la persona, ormai defunta, “malata”». L’interlocutore di Antonio Crea, Gianni Labate, si lamenta dell’accaduto riferendo che a causa sua gli «hanno fatto bordello». «Io allora te l’avevo detto - dice ancora Labate a Crea vedi di organizzarti che queste che vuoi? sono persone vecchie, anziane, novantenni…». Diagnosi telefoniche A carico di Antonio Crea Degenti in permesso ma a spese dell’Asl COSENZA - L’omissione di soccorso è solo uno degli illeciti registrati a villa Anya. Dall’inchiesta emergono infatti delle irregolarità dal punto di vista amministrativo. I pazienti ospiti nella clinica ottenevano infatti dei permessi per allontanarsi dalla struttura, anche per alcuni giorni, ma dalla documentazione amministrativa risultavano comunque ricoverati. Nel corso delle indagini sono state analizzate tutte le fatture rilasciate da Villa Anya da giugno 2005 a marzo 2007, e trasmesse per il pagamento all’Ufficio economico finanziario dell'ex Asl di Reggio Calabria, ed è emerso che solo in due occasioni è stato comunicato che un paziente era uscito in permesso. Dalle intercettazioni telefoniche, invece, emerge che i permessi venivano concessi frequentemente ed a numerosi pazienti. Il reato di truffa emerge Non registrando dunque chiaramente, sel’assenza dei condo i titolari dell’inchiesta, «dal contenuto delle pazienti villa Anya conversazioni intercettate e continuava a dalla verifica documentale ricevere la retta eseguita dai militari». In particolare, attraverso le intercettazioni del dottor Antonio Crea e di una dottoressa della clin ica emerge la preoccupazione di quest’ultima per un controllo dell’Asl. Ci sono in quell’occasione due pazienti in permesso, Tavilla e Aricò, come rivela lo stesso Crea intercettato , da quattro giorni. Tuttavia al rendicondo del mese in questione (luglio) di villa Anya, si legge nelle pagine dell’ordinanza, «emerge che sia Arcò che Tavilla risultano presenti per 31 giorni. Tale indicazione, sicuramente falsa, ha consentito alla società Villa Anya s.r.l. di cui, come è noto, è amministratore unico Familiari Angela, di percepire indebitamente la retta prevista per i predetti pazienti anche durante la loro assenza dalla struttura, prolungata sicuramente almeno per quattro giorni.relativi all’assenza di due pazienti. dove vengono esibiti i permessi che, durante un controllo dell’Asl, sono assenti». Tale comportamento “truffaldino”, non è come sostengono gli inquirenti «sicuramente un caso isolato o sporadico, anzi, al contrario, emerge spesso dalle intercettazioni telefoniche, che è consuetudine del Crea Antonio di fare uscire in permesso gli ospiti della struttura, anche per parecchi giorni, guardandosi bene dal comunicare la loro assenza all’Asl». n.f.l. si ripete nelle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare il reato di “omissione di soccorso”. I pazienti si aggravano e lui, medico responsabile della clinica, se ne rimane comodamente a casa ordinando la somministrazione di farmaci, chiamando il 118 per il trasferimento dei pazienti gravi al pronto soccorso. E’ il caso di Mario Boschetto che, a dire del dipendente che raggiunge Crea al telefono, è in coma, anzi è «fuori proprio». Il medico invece di recarsi sul posto per fare una corretta diagnosi, chiama il 118 e dichiara falsamente di aver diagnosticato un’insufficienza renale al paziente. Nelle intercettazioni la prova: «Antonio: e chiamo da villa Anya, l’RSA di Melito Porto Salvo. Operatore: si. Antonio: e abbiamo un paziente che ha un’insufficienza renale… e dovremmo trasferirlo perchè…. diciamo è quasi… in blocco renale. Operatore: umh… Chi l’ha fatta sta diagnosi? Antonio: e il dottore Crea sono». Vietato disturbare per un semplice vomito Il dottor Crea è molto impegnato e capita, qualche volte, che non abbia il tempo per i suoi pazienti e, addirittura, che si neghi al telefono con i suoi dipendenti. Succede quando Anna Micheletta, nata a Bova Superiore, paziente della clinica, non si sente bene. «In particolare – si legge nell’ordinanza - il sanitario utilizza la moglie quale “filtro” delle chiamate facendole dichiarare che lui al momento non è reperibile». A conferma di ciò ci sono le parole di Laura Autelitano, la moglie di Antonio Crea che, in una conversazione, lamenta la mancanza di autonomia e di coraggio da parte di alcuni infermieri: «perchè devono imparare a sbrigarsela pure soli, che palle per un vomito!» E sì, perché la povera paziente Micheletta aveva “solo” rimesso, come riferisce il dipendente, «per due volte in un ora». Anche questa volta arriva la somministrazione di farmaci e diagnosi via cavo. Questo il comodo metodo escogitato dalla famiglia dei medici, troppo impegnati d’altri affari, e poco attenti ai propri pazienti. Tuttavia è anche il mezzo per farsi smascherare. NICOLETTA FASCETTI LEON [email protected]