Tesi sul reclutamento di iscritti e sulla sindacalizzazione

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Progetto-09.05.07
Comitato europeo BWI – Palermo, 4-5.10.2007
(Internazionale dei lavoratori dell’edilizia e del legno)
Tesi sul reclutamento di iscritti e sulla
sindacalizzazione
Riassunto delle “norme” più importanti per i sindacati del futuro
Documento di discussione redatto dal vicepresidente regionale, Europa, Vasco Pedrina
In molti paesi europei i sindacati stanno perdendo iscritti, forza e influenza. Di conseguenza,
la posizione dei lavoratori dipendenti s’indebolisce sul posto di lavoro e nella società. Sono
necessarie nuove strategie di sindacalizzazione, strategie da applicare in pratica e in modo
coerente, per troncare questa tendenza e dare nuovo vigore al movimento sindacale. Queste
tesi sono un contributo al dibattito su questa sfida, una sfida che minaccia l’esistenza stessa
del movimento sindacale europeo e quindi anche delle nostre organizzazioni affiliate
nell’industria dell’edilizia e del legno.
1.
Problemi e cause
1.1
Problemi
In molti paesi europei i problemi rivestono caratteristiche simili:
ƒ Calo degli iscritti,
ƒ Indebolimento della rete di rappresentanti sindacali sul posto di lavoro,
ƒ Indebolimento del rapporto tra rappresentanza sul luogo di lavoro (consigli
aziendali, commisioni del personale) e sindacati,
ƒ Dirigenti sovraccarichi,
ƒ Mancanza di attivisti giovani,
ƒ Capacità di mobilitazione in declino,
ƒ Diminuzione dell’influenza sociale e politica.
1.2
Cause
Questa evoluzione è dovuta a una serie di fattori simili tra di loro, nonostante le
circostanze particolari di ogni paese:
Tendenze sul mercato dell’occupazione
ƒ Cambiamenti strutturali, come l’aumento del settore dei servizi e della
privatizzazione,
ƒ Aumento e diversificazione dei flussi migratori,
ƒ Rapporti di lavoro sempre più precari, ecc.,
ƒ Influenza crescente del capitale finanziario sul settore produttivo.
Tendenze sociopolitiche
ƒ Società dei consumi contrassegnata dall’aumento dell’individualizzazione sociale e
da sempre meno solidarietà;
ƒ Mancanza di movimenti sociali e politici rilevanti (come in Europa occidentale il
movimento del 1968 o il movimento antinucleare, o nell’Europa dell’est
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2.
Solidarność o simili moviment di protesta), che incoraggiano il desiderio di aderire
a un sindacato e producono una nuova generazione di leader;
Scomparsa di vincoli politici intergenerazionali;
Partiti di sinistra che si allontanano dai sindacati;
Neoliberalismo e neoconservatismo, che mettono in dubbio il tradizionale sistema
di partenariato;
Tendenze neocorporativiste (isolamento settoriale, abbandono degli scioperi) in
una parte del movimento sindacale;
Immagine burocratica dei sindacati (soprattutto nei paesi dell’Europa orientale).
Fattori per invertire la tendenza con successo
Perchè un sindacato abbia successo ci vogliono una visione sindacale sociopolitica e
risposte strategiche e persuasive di fronte ai profondi mutamenti della società e
dell’economia. Al di là di tutto questo esiste un insieme di fattori che spiegano la forza
e il successo di un sindacato (la loro importanza relativa varia da paese a paese):
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Numero di iscritti e densità sindacale nei settori e nelle aziende (livello di
sincacalizzazione);
Grado di integrazione sindacale di tutti i gruppi sociali, inclusi i lavoratori migranti,
le donne, i lavoratori temporanei, ecc.
Qulità e dimensione della rete di rappresentanti sindacali sul posto di lavoro;
Qualità e quantità di dirigenti sindacali;
Risorse sufficienti nell’organizzazione;
Flessibilità delle strutture sindacali in rapporto ai cambiamenti strutturali del
mercato dell’occupazione e le strategie antisindacali da parte dei datori di lavoro,
di molti governi e istituzioni politiche sovranazionali (vedi anche il punto 1.2);
Capacità di mobilitare i lavoratori e di scioperare;
Capacità negoziali e di imporsi;
Capacità di applicare le contrattazioni collettive;
Potere politico, ossia influenza sociale e politica;
Forza della rete di relazioni internazionali.
3.
Verso il successo nel reclutare nuovi iscritti e il
potenziamento della sindacalizzazione
3.1
Sviluppare la presenza alla base
Per rilanciare il numero degli iscritti ci vuole la presenza permanente e
sistematica dei rappresentanti sindacali sul posto di lavoro.
I metodi per reclutare nuovi iscritti e organizzare nuovi sindacati variano da paese a
paese. In alcuni paesi e in alcuni sindacati il reclutamento è compito dei
rappresentanti sindacali sul posto di lavoro. Altrove, è compito soprattutto dei
funzionari sindacali. Chiaramente, in un contesto di profondi mutamenti economici e
sociali, il reclutamento di nuovi aderenti non è qualcosa che si possa fare da una
scrivania o con una delega ai rappresentanti sindacali sul posto di lavoro o ai membri
di un consiglio aziendale.
2
Principi d’azione fondamentali:
ƒ Dichiarare priorità massima il reclutamento di nuovi aderenti e attuarla in modo
coerente tramite I funzionari sindacali, utilizzando il metodo della gestione basata
sugli obiettivi.
3.2
ƒ
Sviluppare un nuovo tipo di funzionari sindacali, che passano almeno il 50%
dell’orario di lavoro in loco, cercano il contatto diretto con i dipendenti sul posto di
lavoro (cantiere edilizio, fabbrica, ufficio) e si impegnano per un sindacato
dinamico e combattivo.
ƒ
Formare e preparare i nuovi funzionari sindacali per il lavoro con la base.
ƒ
Includere nel reclutamento il numero crescente di lavoratori migranti, donne e
lavoratori in rapporto di lavoro precario.
Rafforzare la rete di rappresentanti sul posto di lavoro
I rappresentanti sindacali sul posto di lavoro sono il nostro collegamento
diretto con gli iscritti e gli altri lavoratori, ci sostengono nel lavoro di
reclutamento e sono la chiave per una capacità di mobilitazione sostenibile.
Per completare il lavoro di reclutamento e organizzazione dei sindacati occorre
rafforzare e sviluppare la rete di rappresentanti sindacali sul posto di lavoro. I
rappresentani stessi vanno formati appositamente e incentivati.
Principi d’azione fondamentali:
A livello di pianificazione strategica, lo sviluppo e il sostegno della rete dei
rappresentanti sul lavoro, a tutti i livelli organizzativi, devono essere considerati
dalla dirigenza sindacale come una delle responsabilità di massima priorità ed
essere messi in pratica in modo efficace.
ƒ
ƒ
3.3
L’utilizzo di metodi prammatici, lo scambio di esperienze, l’applicazione delle
“migliori pratiche”, senza dimenticare le realtà a tutti i livelli di sviluppo nelle varie
unità organizzative, sono la chiave del successo.
Sviluppare la capacità di mobilitazione
L’organizzazione sindacale sarà più efficace se si rafforzano in modo
particolare le capacità di mobilitazione a livello sindacale e politico.
Principi d’azione fondamentali:
ƒ Le azioni di lotta sindacale e le campagne sindacali forgiano e rafforzano i
sindacati. Grazie alla mobilitazione e alla lotta sociale gli aderenti e i lavoratori si
identificano con il sindacato. Si rafforzano i legami: le vertenze sindacali sono la
migliore scuola e preparano la strada per reclutare con successo nuovi aderenti.
ƒ
I dipendenti, soprattutto i lavoratori, imparano a conoscere il significato della parola
solidarietà grazie alle azioni di lotta comuni, e non nei libri o con una lezione di
morale. Sono queste le azioni che sviluppano la loro consapevolezza sindacale.
Tocca ai sindacati promuovere lo sviluppo e la formazione di questa
consapevolezza, affinchè si trasformi in un impegno profondo e duraturo.
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3.4
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La capacità di mobilitazione si realizza solo al prezzo di un lavoro di
oraganizzazione sindacale basato sulla continuità; in altre parole, con una
presenza sindacale alla base forte.
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La capacità di mobilitazione dipende anche e in gran parte dalla flessibilità delle
strutture sindacali e dalla cultura del sindacato. Se è aperto alla cooperazione
intersettoriale e non fa dell’autonomia settoriale, nonostante la sua importanza, il
suo unico credo, vuol dire che è flessibile e può utilizzare il proprio potenziale per
promuovere campagne e azioni sindacali in modo mirato, adattandosi alle
esigenze di categoria e all’interno della sua organizzazione.
Promuovere la democrazia interna
Il potere di un sindacato dipende dalla sua capacità di includere i propri iscritti
e i lavoratori in un movimento democratico aperto, che coglie ogni opportunità
per difendere e promuovere gli interessi dei lavoratori. Allo stesso tempo, è
essenziale che i sindacati conservino la propria indipendenza dai partiti politici,
soprattutto per essere più credibili sul piano politico.
I pericoli latenti sono la burocratizzazione e lo spostamento verso il conservativismo.
Le strutture stesse dei sindacati possono indurli a isolarsi dai loro iscritti, soprattutto
se questi ultimi tendono a essere passivi e non conoscono il proprio ruolo e i loro
diritti in seno all’organizzazione. Sia l’organizzazione che i suoi dirigenti devono
essere consapevoli di tali pericoli ed evitarli con risolutezza.
Principi d’azione fondamentali:
Le strutture e le attività sindacali devono incoraggiare gli iscritti a partecipare nei
processi decisionali: in altre parole, a tutti i livelli dell’organizzazione vanno
rispettati i principi democratici. A livello dirigenziale bisogna essere pronti ad
assumere il rischio di una vertenza sindacale –prerequisito per un’azione
sindacale di successo.
ƒ Il principio della diversità nell’unità è parte integrante della democrazia sindacale.
Vuol dire che non è sbagliato avere aprrocci e tendenze diverse in uno stesso
sindacato, ma che, nell’interesse di una democrazia attiva, è opportuno ridefinire
periodicamente gli obiettivi comuni.
ƒ
3.5
Formare i quadri sindacali
La forza di un sindacato dipende anche dal numero e dalla qualità delle persone
che lo dirigono, ossia dalle sue capacità di formare e di stimolare i propri
quadri, per permettere loro di possedere le competenze essenziali alla guida. Si
tratta della predisposizione a migliorare sè stessi, della credibilità,
dell’autocritica, della capacità di perseguire un obiettivo, del rispetto nei
confronti dei colleghi di lavoro, dello spirito “d’équipe”, della capacità di
comunicare e di uno stile di guida basato sulla partecipazione.
Contemporaneamente, bisogna vegliare affinchè tutti i funzionari sindacali
orientino costantemente la loro attività sulla base dei principi del reclutamento,
del sostegno da parte degli aderenti nonchè della loro mobilitazione.
Principi d’azione fondamentali:
La sfida consiste nel reclutare persone idonee per un ruolo dirigenziale, nel formarle
affinchè possano svolgere i loro compiti in modo professionale e nel conferire loro le
attitudini essenziali:
ƒ Forti convinzioni sindacali,
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ƒ
Ideali sociali
Senso di giustizia (sociale),
Combattività,
Sviluppo di competenze dirigenziali e sostegno a favore di uno stile di guida
basato sulla partecipazione,
Rispetto per gli altri iscritti e i lavoratori,
Orientamento sistematico del sindacato a favore del reclutamento di nuovi iscritti,
del sostegno e della mobilitazione dei membri già iscritti
E la convinzione che l’impegno verso i sindacati, in fondo, è anche un contributo a
favore di una società sociale e giusta, la società che vogliamo tutti.
Per questo motivo, i nostri leader e i rappresentanti sul posto di lavoro devono essere
formati appositamente e partecipare ai dibattiti sui principi politici. La loro azione deve
fondarsi sui valori fondamentali dei sindacati come l’uguaglianza, la libertà,la
solidarietà, la giustizia e la pace, e dev’essere marcata dal desiderio per una società
migliore. È su questa base che un sindacato, grazie all’azione e alla riflessione,
sviluppa la sua capacità di generare simboli ed emozioni positive, a costruire un
senso di appartenenza e di identità e a diventare più attraente.
3.6
Costruire reti transnazionali
Di fronte alla globalizzazione del capitalismo, la creazione e il potenziamento
delle reti sindacali transnazionali sono diventati un pilastro del potere
sindacale.
Principi d’azione fondamentali:
ƒ
Nel suo lavoro sindacale internazionale, un sindacato dev’essere considerato dai
lavoratori come una forza d’impegno e di stimolo. Ciò significa che i funzionari e i
dirigenti incaricati di svolgere le attività internazionali devono definire e svolgere i
loro compiti in funzione del reclutamento e della sindacalizzazione.
ƒ
Le nostre attività e campagne devono orientarsi secondo il fabbisogno concreto
dei lavoratori ed essere loro di beneficio. In tal modo, motiviamo sia i nostri
rappresentanti sul posto di lavoro che i dirigenti a impegnarsi per un’Europa
dinamica e per un lavoro sindacale internazionale come strumento atto a
modificare i rapporti di potere esistenti.
ƒ
Il lavoro sindacale internazionale deve diventare una componente del normale
lavoro sindacale delle varie organizzazioni. A questo scopo, i seguenti campi
d’azione sono esempi di come si può promuovere la sindacalizzazione
direttamente o indirettamente:
ƒ
Il sostegno dei sindacati a favore dei Consigli aziendali europei e i vincoli con
la nostra rete sindacale in tutta l’UE e in Europa devono servire a rafforzare i
sindacati e a organizzare i lavoratori in sindacati.
ƒ
I sindacati e i Consigli aziendali europei nei paesi d’origine delle aziende
multinazionali svolgono un ruolo importante nell’avviare, negoziare e
applicare gli accordi quadro internazionali. Gli accordi quadro internazionali
creano la base che permette ai sindacati di essere riconosciuti nelle
fabbriche, negli uffici e sui cantieri delle imprese multinazionali e in questo
modo spianano la via alla sindacalizzazione.
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4
ƒ
I sindacati si devono impegnare, a livello nazionale e internazionale, per
esempio in seno alla Banca mondiale e presso le banche di sviluppo
regionali, affinchè le politiche relative agli appalti pubblici tengano conto fin
dall’inizio delle esigenze sociali (ivi incluso il diritto di costituire sindacati). In
questo modo sarà possibile di migliorare sostanzialmente le condizioni di
lavoro e i benefici sociali dei lavoratori sui cantieri. I sindacati locali potranno
reclutare nuovi aderenti grazie all’accesso ai cantieri.
ƒ
A livello nazionale e internazionale, i sindacati devono impegnarsi nell’ambito
della certificazione delle foreste. Nelle foreste certificate, infatti, le imprese
attive in questo settore devono garantire la creazione di sindacati e il diritto
alla contrattazione collettiva. I sindacati hanno così l’opportunità di reclutare
nuovi aderenti.
ƒ
La formazione destinata ai rappresentanti sul posto di lavoro e ai quadri deve
sistematicamente tener conto dell’utilità della cooperazione transfrontaliera, oltre a
risvegliare la consapevolezza dei colleghi nei suoi confronti.
ƒ
Durante la formazione e nel creare la consapevolezza tra colleghi, l’utilità della
cooperazione transfrontaliera dev’essere incorporata in modo sistematico nel
sistema di formazione destinato ai rappresentanti sul posto di lavoro e ai dirigenti.
Eliminare gli ostacoli strutturali alla sindacalizzazione
L’obiettivo dei sindacati e delle strutture sindacali è difendere gli interessi dei
dipendenti. Di fronte ai profondi cambiamenti sul mercato occupazionale e alle
strategie antisindacali dei datori di lavoro, di molti governi e di molte istituzioni
politiche sovranazionali, i sindacati devono essere non solo flessibili, ma anche
forti. Un numero elevato di sindacati paralleli (multisindacalismo) in un settore,
o in uno stesso paese, può essere d’ostacolo alla sindacalizzazione.
Principi d’azione fondamentali
ƒ
Il potere dei sindacati si esprime sia attraverso la solidarietà dei suoi membri che
nell’unità dei sindacati nelle imprese e nelle strutture interaziendali: la nostra forza
risiede nell’ “unità nella diversità” e non nella frammentazione organizzativa. Perciò
i sindacati devono orientare le loro politiche e strutture in modo da creare la
necessaria unità sindacale, che è nell’interesse degli iscritti, e per agire
all’unisono di fronte ai datori di lavoro, ai governi, e alle istituzioni sovranazionali.
ƒ
Nella stessa categoria, i sindacati dovrebbero unire le forze e cercare di
organizzare strutture sindacali in grado di funzionare nei settori meno
sindacalizzati.
vpe-rbe-mhe, 15.05.07
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