Lo sport strumento di cura

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Fabián Oscar Ottaviano
psicologo – psicoterapeuta
[email protected]
14 novembre presso la sede di Piazza Buonarroti dalle ore 14 alle ore 19
Lo sport: strumento di cura
perché lo sport aiuta ad affrontare le situazioni di disagio
Lo sport contemporaneo si sviluppò in Inghilterra come conseguenza della rivoluzione industriale; nacque come
passatempo delle classi borghesi, poi, con il tempo, è stato adottato anche dalle classi operaie.
L’organizzazione civile della fine del Settecento e inizio dell’Ottocento richiedeva di occuparsi del disagio dell’uomo
dell’epoca: il vuoto del tempo libero, il problema del classismo, la gestione dell’aggressività e della competitività, la
necessità di fermare le guerre, la violenza in generale. Dunque, lo sport come lo conosciamo oggi, nacque come risposta
a queste problematiche sociali e individuali, e diventò uno strumento capace di elaborare il disagio sociale attraverso lo
spirito di gruppo e le emozioni socialmente accettate.
Lo sport già dalle sue origini è stato più di un semplice strumento di aggregazione, è stato uno strumento di
civilizzazione, ossia di dialogo all’interno delle classi sociali e tra classi sociali.
Si può pensare, che da sempre, lo sport sia stato una cartina di tornasole per capire l’uomo e la propria cultura di
appartenenza. Il razzismo, il rispetto delle regole, lo spirito di gruppo, il rispetto per gli altri, la parità tra uomini e
donne, la dignità umana, il doping, gli eccessi della nostra società, sono tutti argomenti che lo sport ha cercato e cerca di
affrontare.
Perché lo sport diventi uno strumento di espressività, di prevenzione della salute psicologica e di educazione alla vita, è
necessario che la richiesta sportiva non sia una richiesta di prestazione, ma di rispetto per le regole, di partecipazione.
Insegnare sport e il regolamento corrispondente, è insegnare qualcosa di includente per la vita sociale. Lo sport può
diventare uno strumento di educazione perché gode della possibilità di mettere insieme piacere, regole, valutazione tra
pari e autovalutazione. Lo sport e il piacere di esercitarlo promuovono la socializzazione, accettando l’altro e
accettandosi, con il coraggio di provare, con il coraggio di essere altruisti, valutando e autovalutandosi. Tutte queste
sono dinamiche che conducono a una legalità interiore, visto che la legalità non è soltanto quello che è scritto, ma
soprattutto ciò che ci lega in termini di non scritto e che ha a che vedere con gli affetti.
Tramite l’attività sportiva si ha la possibilità di vedere il linguaggio del corpo, e di leggere dei segnali che forse sul
piano verbale, non sarebbe possibile contattare; lo sport è un’occasione formidabile per conoscere e conoscersi.
Lo sport come strumento educativo e preventivo può essere utilizzato nei seguenti contesti: situazioni evolutive,
situazioni di inclusione sociale, situazioni di difficoltà ambientale, situazioni di disagio di vario ordine; e il progetto si
può svolgere tramite Comuni, Comunità di vario ordine, Istituti medici, Istituzioni sportive.
Oggigiorno, le scienze che operano nel sociale, possono trovare nello sport un canale per migliorare il benessere della
persona e uno strumento di continuità nella condivisione, nel rispetto, nella dignità per l’altro e nella legalità delle
nostre società.
Nel laboratorio sport vedremo il calcio, la pallacanestro e il pugilato come discipline sportive attraverso cui lavorare il
punto di vista sopraindicato, dove la gestione dell’aggressività e il malessere proveniente da situazioni di disagio
sociobiopsicologico, viene preso in cura per mezzo dell’aggregazione e dello spirito di gruppo che la pratica sportiva
offre.
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