Prevenzione Gioco d’Azzardo Patologico Regione Lombardia ha approvato e finanziato il progetto per lo sviluppo di azioni di prevenzione e contrasto alle forme di dipendenza dal gioco d’azzardo lecito – ai sensi della L.R. 8/2013 – denominato “Smetti… e vinci”, ideato e presentato dalla aggregazione comunale di Almenno San Bartolomeo, Barzana, Cisano Bergamasco e con capofila Palazzago. Le biblioteche comunali dei Comuni partner si sono dotati di una scelta di volumi sull’argomento, che sono a disposizione dei cittadini interessati. Paola Gottardis “L’azzardo del gioco. Una lettura per i giocatori e le loro famiglie” Non tutte le persone che giocano diventano "gamblers", ma è pur vero che in qualche modo l'azzardo deve avere inizio. Si incomincia a vincere e poi non si finisce finché non si perde tutto. Dove termina il divertimento e inizia la dipendenza patologica? Se è vero che non c'è una "personalità gambler", è pur possibile fare delle considerazioni su ciò che alimenta la spinta al godimento mortifero dell'azzardo. In questo libro viene proposta un'analisi chiara e approfondita del problema, tentando di restituire un senso e un'alternativa per i giocatori e le loro famiglie. Cesare Guerreschi “Non è un gioco. Conoscere e sconfiggere la dipendenza da gioco d’azzardo” In questi ultimi anni abbiamo assistito a un fenomeno piuttosto preoccupante: l'accrescersi della dipendenza dal gioco che diventa malattia e trascina uomini e donne in una spirale da cui è difficile uscire. Purtroppo la crisi internazionale spinge sempre più persone a cercare una via rapida per i risolvere i problemi economici e il gioco d'azzardo le attira con l'illusione di facili vincite finendo per renderle poi dipendenti e provocando gravi problemi sociali, psicologici e famigliari. Questo volume tocca tutte le più comuni e diffuse forme di gioco: dai "gratta e vinci" alle slot machine, al poker online ai casinò. Il volume si propone innanzitutto di cambiare un modo diffuso e comune di pensare: ossia che il gioco d'azzardo patologico sia solo un "brutto vizio" e non una vera e propria malattia. L'autore con questo semplice manuale aiuta le persone che ne sono affette, e chi gli sta accanto, a prendere coscienza della malattia e intraprendere un cammino di guarigione. Caterina Donadeo “Gioco d’azzardo e ludopatia. Dal divertimento alla dipendenza” Probabilità di fare 6 al superenalotto: 1 su 622.614.630. Probabilità di prendere una cinquina al lotto: 1 su 43.949.268. Probabilità di morire colpiti da un fulmine nel corso di un anno: 1 su 12.000.000. Basterebbero questi dati a scoraggiare qualunque potenziale giocatore d'azzardo. Ma le dinamiche della dipendenza da gioco, della cosiddetta "ludopatia", sono molto più complesse e delicate. Questo studio sul campo analizza motivazioni, origine, conseguenze e possibili vie d'uscita di un fenomeno sempre più diffuso, verso cui lo stato mantiene una posizione di sostanziale ambiguità. Umberto Folena “L’illusione di vincere. Il gioco d’azzardo come emergenza sociale” I giocatori per i quali l’azzardo è ormai una vera malattia sono sempre di più. A cadere nella dipendenza sono spesso i poveri, le donne, gli anziani. Chi è in cura presso i Sert, i gruppi di mutuo aiuto e le comunità di recupero è appena la punta dell’iceberg. Eppure gli inviti a giocare d’azzardo sono sempre più pressanti, nuove sale aprono ogni giorno, la pubblicità incalza promettendo facili vincite e una vita felice. Lo Stato non reagisce, anche se i costi sociali superano di gran lunga gli incassi per l’erario. Sul ricco bottino allungano le mani le mafie. È un’emergenza sociale senza soluzione? No. C’è un’Italia che reagisce. È l’Italia dei volontari, dei medici coraggiosi, degli esercenti di bar e tabaccherie, di sindaci e Regioni che non chiudono gli occhi e resistono all’aggressione dell’azzardo. Non vanno lasciati soli. Occorre sostenerli. Il primo passo è conoscere il fenomeno: il Gap, gioco d’azzardo patologico; e Azzardopoli, il sistema di connivenze e furbizie che lo alimenta. Allen Carr “Vincere il gioco se sai come farlo” Questo libro permette ad ogni persona di smettere di giocare facilmente, immediatamente, senza problemi e per sempre senza usare la forza di volontà né sentire alcun senso di mancanza. "Easyway" di Allen Carr è stato applicato con successo ad un'ampia gamma di altre problematiche quali l'alcolismo, la cattiva alimentazione, lo spendere compulsivo, etc. In queste pagine il metodo affronta il problema sociale oggi in più rapida crescita: il gioco. Allen Carr spiega come chi soffre di ludopatia finisca nella prigione del gioco e perché continui nel suo comportamento nonostante sappia che sta rovinandosi la vita. Spiegando la natura della trappola rimuove il desiderio di giocare e le paure che imprigionano i giocatori. L'aspetto più importante è che non soffrirai di alcun senso di sacrificio, il gioco non ti mancherà e ti sentirai libero di riprendere in mano la tua vita e di goderne appieno. Jon Grant, Marc Potenza ”Il gioco d’azzardo patologico. Una guida clinica al trattamento” Gli ultimi anni hanno testimoniato un significativo aumento della ricerca nell’ambito del gioco d’azzardo patologico – una diagnosi purtroppo spesso trascurata dai medici, non sempre consci delle sue conseguenze a livello personale e sociale, e a volte nemmeno delle attuali possibilità di cura. Di fatto, oggi, i clinici possono scegliere tra diverse opzioni terapeutiche in grado di migliorare in modo incisivo la qualità di vita delle persone che soffrono di questa patologia disabilitante. Questo volume si presenta come una "guida clinica" che offre al lettore una panoramica omnicomprensiva sull’argomento dal punto di vista della salute pubblica, delle caratteristiche cliniche e della terapia, della psicoterapia e della psicofarmacologia, facendo il punto sullo stato dell’arte del recente, straordinario progresso in questo campo. Scritti dai maggiori esperti internazionali negli aspetti psichiatrici del gioco d’azzardo, i vari capitoli ne descrivono in dettaglio la fenomenologia clinica, l’eziologia e la terapia, evidenziando gli approcci clinici attuali che possono favorire una precoce identificazione, la remissione dei sintomi, e migliorare la stabilizzazione. Vengono inoltre discusse nel libro la prevalenza e la definizione del problema ricreazionale e del gioco d’azzardo patologico, la relazione tra i differenti livelli di gravità e i suoi effetti sulla salute e sul benessere dei pazienti. Edoardo Giusti, Nicoletta Cittarelli “Ricerche e terapie sul gioco d’azzardo” Conoscere la dipendenza eccessiva e la trappola del giochi d’azzardo, aiuta a comprendere un fenomeno di alto costo sociale. Le illusioni, il desiderio di vincere, la difficoltà di controllare l’impulso di scommettere e non riuscire a smettere nonostante le cospicue perdite di denaro e le conseguenze familiari, riguarda la patologia distruttiva del giocatore compulsivo. Il testo fornisce strumenti di valutazioni e strategie d’intervento utili per contenere e trattare soggetti alla ricerca di sensazioni estreme e per la prevenzione di ricadute. Paolo Canova, Diego Rizzuto “Fate il nostro gioco” Che cosa ci faceva Yuran Lu, il giorno di Natale, nel bar-ricevitoria di un paesino del Massachusetts, davanti a un tavolo pieno di dollari e di migliaia di schedine da giocare? E su che colore avreste scommesso, quel lunedì d'agosto al casinò di Montecarlo, dopo aver visto uscire 26 neri di fila alla roulette? E ancora: credete sia più facile che un asteroide cada sulla terra o che proprio voi riusciate a fare 6 al SuperEnalotto? Tra giochi, miti e storie vere, Paolo Canova e Diego Rizzuto ci insegnano che i numeri sono una meravigliosa chiave di lettura per non cadere nell'inganno del "vincere facile". Ma ci dicono anche che la matematica non basta: il libro è un viaggio nei meccanismi che regolano la sorte e le decisioni dei giocatori, un percorso ricco di scoperte e di improvvise intuizioni, per chi vuole scoprire come funziona davvero quella cosa che ci ostiniamo a chiamare "fortuna". Il segreto per capire è divertirsi: preparatevi quindi a giocare, con un occhio alla razionalità e l'altro alle scintillanti - e spesso ingannevoli - luci del gioco d'azzardo. Giuseppina Mendorla “Gioco d’azzardo e denaro. Effetti sul mondo psichico e sulla realtà sociale” Il giocatore può anche riconoscere gli errori cognitivi che coprono l'impulso a rischiare, ma la sola conoscenza della realtà degli eventi casuali viene tenuta separata nella sua mente e non modifica la spinta verso la dipendenza patologica e la catastrofe nella vita di relazione. Il comportamento del gambler è masochisticamente finalizzato al perdere e si presenta come un irraggiungibile progetto megalomanico di controllo della Sorte e del Destino. Il sovraindebitamento, oltre ad essere una delle conseguenze dirette del gioco d'azzardo, è il risultato di dinamiche economiche, sociali e personali in parte ad esso assimilabili: supporto sociale al debito e al consumismo, comparazione con gruppi di riferimento socialmente elevati, stile generale di pensiero disorganizzato, impulsività, bassa autostima, incapacità di posposizione della gratificazione del desiderio, scarsa capacità di mentalizzare gli eventi e le emozioni. Le conseguenze sulla salute fisica e mentale sono in entrambi i casi evidenti: disturbi psicosomatici, conflitti familiari, problematiche economiche e legali. Gioacchino Lavanco “Gap. Il gioco d’azzardo patologico. Orientamenti per la prevenzione e la cura” Il gioco d'azzardo è un'attività dove il giocatore non ha alcuna possibilità di influire sul risultato che è puramente casuale e non è pertanto legato a una sua particolare abilità; la posta in gioco abitualmente è una somma di denaro o altro bene. Quando il gioco non è più solo un passatempo ma lo si fa in maniera compulsiva aumentando progressivamente la frequenza delle giocate e andando incontro a una dipendenza, siamo di fronte al Gioco d'Azzardo Patologico (GAP). Obiettivo di questa pubblicazione è quello di fornire a medici e pediatri di famiglia un focus per affrontare le molteplici criticità della dipendenza da gioco, un'adeguata formazione che consenta loro di evidenziare e segnalare tempestivamente situazioni a rischio, informazioni sui servizi specialistici territoriali competenti a gestire la patologia del GAP, strategie per attivare efficaci interventi di prevenzione. Mauro Croce, Francesca Rescazzo “Gioco d’azzardo, giovani e famiglie” Il gioco d’azzardo è un modo di provare la piacevole sensazione di fare a gara con il destino, e con gli avversari. Sebbene per molte persone questa attività non sia un problema, ci sono giocatori e famiglie che, invece, nell’azzardo conoscono la dipendenza. Per i giovani a caccia di sensazioni forti, più che mai desiderosi di sfidare chiunque, a partire da se stessi, l’azzardo è attrazione affascinante. Il fascino del rischio, insieme all’illusione di vincere sono un mix potente in una società in cui emergere e osare sembrano essere regole inderogabili per riuscire, per vincere. Così, si possono trascorrere ore e ore a giocare, magari online, magari da soli, e il gioco diventa una specie di ossessione, un pensiero fisso, l’unico interesse. Sulla dipendenza e su come affrontarla il libro propone un insieme di strategie al centro delle quali c’è la promozione di una cultura della responsabilità. Mauro Pini “Febbre d’azzardo. Antropologia di una presunta malattia” Malati d'azzardo: siamo di fronte a tipi umani con peculiari caratteristiche biologiche e psicopatologiche, come sostiene la biomedicina occidentale, o ad entità fittizie, frutti degeneri del capitalismo funzionali all'imponente business del gioco, come sottolinea una certa critica sociologica? Il saggio si propone di problematizzare la figura del giocatore patologico, sottraendola sia alla sua naturalizzazione, sia agli approcci riduzionisti che tendono a considerarla una mera espressione delle contraddizioni della società dei consumi, per stimolarne una rappresentazione più complessa e articolata: basti pensare alla presenza di ludopatie in epoche preindustriali o in popolazioni indigene precoloniali e, nel contempo, alla loro assenza in diverse aree del pianeta. L'affermazione della realtà fenomenica dei malati d'azzardo non può eludere il compito di oltrepassare l'attuale cortina della medicalizzazione della vita per promuovere una visione multidisciplinare, dove l'analisi antropologica e la ricerca etnografica possano dare un contributo significativo teso ad evidenziare la natura sociale, contestuale e simbolica di questa presunta malattia.