Il declino della partecipazione politica e civile, l'immigrazione e la crescita del ruolo della religione sono al centro della riflessione di Robert Putnam. Che ha tenuto a Roma una conferenza organizzata dalla Fon- Capitale sociale,democrazia e cittadinanza in America CULTURA di Cinzia Carnevale dazione per la cittadinanza attiva nel quadro dell’edizione 2006 del programma “Colloqui Euro-Americani sulla cittadinanza”. E invita la società civile a inventare nuove forme di coesione Bowling Alone”. Provocatoriamente il gioco diventa paradigma sociologico e politico dello sfaldarsi dei legami sociali e di una realtà, quella americana, che diventa sempre più individualista. Far parte di un club di bowling vuol dire socializzare con altre persone cioè comporta la costruzione di una rete di rapporti sociali. Negli anni ‘50 l'abitudine americana di incontrarsi sulle piste di bowling era molto diffusa ed era indicativa della propensione degli individui a stringere legami interpersonali. Ma da venticinque anni a questa parte la situazione è cambiata radicalmente: ci si incontra meno, non si stringono più rapporti con il vicinato, non ci si riunisce in gruppi organizzati, diminuisce l'impegno a mettere in comune le proprie esperienze con altre persone. Il tempo libero è diventato una risorsa da consumare da soli... anche per giocare a bowling. L’isolamento sociale, il ripiegarsi dell’individuo su se stesso costituiscono fenomeni derivati dalla concomitanza di una serie di fattori che vanno dal cambiamento nelle strutture familiari, alla pressione del tempo e del denaro, all’espansione delle metropoli, alla diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, al ricambio generazionale, alla “ 66 precarizzazione del lavoro. I processi che sono in atto nella società americana stanno portando a una diminuzione del coefficiente comunitario, a una erosione patologica della società civile. È questa l'amara constatazione che emerge dalle parole di Robert Putnam, risultato di sondaggi e ricerche nel tessuto della società civile americana, confluite nel best seller Bowling Alone: The Collapse and Revival of American Community e ampiamente descritte nel corso della conferenza che lo studioso ha tenuto a Roma il 16 maggio scorso. Ma il discorso sul capitale sociale nella realtà americana non si esaurisce in questa constatazione e Putnam ci guida a un’ulteriore analisi esaminando il fenomeno attraverso tre prospettive, diverse ma correlate fra loro: la connettività sociale negli Stati Uniti, il nuovo ruolo assunto dalla religione e dai movimenti evangelici in particola- _Negli anni ’50 in America, l’abitudine di incontrarsi sulle piste di bowling era indicativa della propensione, che ora sembra definitivamente scomparsa, degli individui a stringere legami interpersonali Corbis CULTURA 67 CAPITALE SOCIALE, DEMOCRAZIA E CITTADINANZA IN AMERICA La società civile deve reinventare se stessa e creare delle opportunità comunitarie. Per fronteggiare l’acuirsi dei fenomeni di esclusione sociale e far sì che le trasformazioni sul piano economico non abbiamo un impatto negativo sulla società re, e l’effetto della nuova ondata di immigranti che ha caratterizzato negli ultimi anni l’America. L’America di oggi è ben diversa da quella descritta da Tocqueville, patria per eccellenza della democrazia e del capitale sociale. Così come è diversa dall’America del XX secolo nella quale si registravano livelli altissimi di associazionismo e coesione sociale in tutte le sfere della vita, pubblica e privata. Gradatamente e in modo silente il numero e le forme di vita associativa e partecipativa sono andate calando: a partire dagli anni ‘90 dello scorso secolo si è registrato un decremento del 50% della partecipazione civica dei cittadini. Le ricerche svolte in questo campo, così come quelle volte a indagare lo stile di vita degli americani hanno registrato un trend discendente 68 delle forme di vita associativa formali (dall’iscrizione ai partiti, alla partecipazione ad attività politiche, al voto, alla partecipazione attiva ad azioni volontarie), come pure di quelle informali (dalle cene in famiglia, agli incontri con gli amici, ai pic-nic, alle gite). Ulteriori conferme dell’indebolimento dei tradizionali legami sociali, della reciprocità e del senso civico, provengono altresì da una serie di sondaggi che registrano continui cali di fiducia nel prossimo così come dai dati relativi alla criminalità e alle forme di comportamenti asociali che evidenziano un continuo peggioramento della situazione. Va tuttavia rilevato che se da un lato Putnam denuncia una crisi delle forme tradizionali di associazionismo, dall’altro sottolinea l’aumento delle forme di relazione CULTURA Chi è Robert Putnam Robert D. Putnam è nato nel 1940. Insegna Public Policy alla Università di Harvard ed è stato presidente della American Political Science Association. Ha scritto numerosi libri pubblicati in tutto il mondo ed è considerato il maggiore studioso di “capitale sociale”, ossia dei network sociali grandi e piccoli (famiglie, vicinato, club e associazioni personali e professionali) e delle norme di fiducia e reciprocità a essi associati, che sono alla base della vita sociale e che favoriscono lo sviluppo della partecipazione civica. Putnam è noto in Italia soprattutto per il suo libro La tradizione civica nelle regioni italiane (Mondadori 1993), nel quale ha mostrato come il diverso rendimento delle amministrazioni regionali in Italia dipenda da differenti tradizioni, modalità e gradi di senso civico (civicness). Questo libro – e la ricerca ventennale che a esso si riferisce – è una pietra miliare degli studi sulla società civile nella comunità scientifica internazionale. Nel 2000 Putnam ha pubblicato il libro Bowling Alone. The Collapse and Revival of American Community (tradotto nel 2004 per Il Mulino con il titolo Capitale sociale e individualismo. Crisi e rinascita della cultura civica in America), diventato un best seller in tutto il mondo, che ha per oggetto la crisi delle forme tradizionali di partecipazione civica negli Stati Uniti. Su questi temi Putnam ha collaborato e collabora con i governi statunitensi (democratico e repubblicano), con il governo Blair nel Regno Unito e con il governo irlandese. Sulla base del lavoro di Putnam, il governo inglese ha varato all’inizio degli anni 2000 diversi programmi volti a sostenere il rafforzamento del capitale sociale e delle comunità al livello locale. Il lavoro di ricerca attuale di Putnam si sta sviluppando in tre direzioni: il cambiamento del ruolo della religione nell’America contemporanea; gli effetti dei mutamenti nel lavoro sulla famiglia e sulla vita comunitaria; la definizione di strategie per il rinnovamento civico negli Stati Uniti nel contesto dell’immigrazione e della diversità sociale ed etnica. legate alla partecipazione religiosa: mentre diminuisce il numero di americani iscritti a enti e associazioni di volontariato o cittadine, aumenta la percentuale di coloro che vanno in chiesa. Il ruolo della religione nella vita civica in America è molto diverso rispetto a quello che essa svolge in Europa. Mentre nella realtà europea la religione è stata sempre associata a valori di tipo conservatore, nella storia americana essa ha invece sempre avuto un ruolo progressista, riformatore. È sufficiente pensare agli inizi dell’800, e al ruolo determinante del fervore evangelico nel processo che ha portato all’abolizione della schiavitù; come pure al ’900, quando lo slancio religioso ha determinato la nascita della cosiddetta “era progressista” e al riconoscimento e consolidamento di una serie di diritti. Circa la metà di tutta la vita civica americana ha una connotazione religiosa; una buona parte delle attività di filantropia e di beneficenza ha in America uno stampo religioso, così come lo hanno di volontariato. All’interno della società americana, etnicamente e sociologicamente composita, attraversata nel corso degli anni da continui e diversificati flussi di immigrazione, la Chiesa, e il movimento evangelico in particolare, ha sempre avuto un ruolo catalizzatore nei confronti delle nuove genti, rappresentando una sorta di “centro di accoglienza” e una garanzia per l’integrazione sociale. È avvenuto in passato, tra il 1890 e il 1914, con l’ondata di immigrati provenienti dall’Europa, sta avvenendo negli ultimi trent’anni con i nuovi immigrati provenienti dall’America 69 CAPITALE SOCIALE, DEMOCRAZIA E CITTADINANZA IN AMERICA di vista sociologico, crea nell’immediato un malcontento diffuso. La diversità crea disagio, chiusura e ripiegamento su se stessi. Per ogni Paese che fronteggia il fenomeno dell’immigrazione la sfida più grande diventa quella di creare una nuova identità nazionale, non legata all’etnia. Il giuramento di fronte alla bandiera americana nasce dalla necessità di creare un senso di identità nazionale non basato sul legame di sangue. Non è una casualità che il giuramento sia stato formulato nel 1906, nel periodo più caldo dell’immigrazione, a significare che a prescindere dalla religione e dal colore della pelle, quello che conta è credere nel concetto di nazione unica e indivisibile. La necessità che si impone di fronte a questo fenomeno è dunque quella Corbis Latina e dall’Asia. In quest’ultimo caso si tratta però di una forma di capitale sociale “esclusivo”, che chiude i membri del gruppo rispetto alla rete più ampia dei rapporti sociali e che quindi non favorisce un ampliamento della sfera delle relazioni. Questa forma di socialità appare piuttosto indicativa di una società ripiegata su se stessa, in cui le persone cercano solidarietà di piccolo raggio secondo criteri di omogeneità e di condivisione di condizioni, valori e interessi. Ma al di là delle nuove forme di capitale sociale favorite dall’aggregazione religiosa, anche l’immigrazione ha un impatto molto forte all’interno della società. Se da un lato, infatti, essa fornisce un impulso all’economia del Paese, dall’altro, da un punto CULTURA _In America si assiste a una crisi delle forme tradizionali di associazionismo; diminuisce il numero di persone iscritte a enti o associazioni di volontariato o cittadine, mentre si vive un accresciuto senso di religiosità mutamenti che essa comporta sul piano economico, con un aumento del dislivello tra ricchi e poveri e un acuirsi dei fenomeni di esclusione sociale, occorre trovare una mediazione: non è solo la società civile che deve reinventare se stessa, e creare delle opportunità comunitarie, ma anche le istituzioni dovranno trovare le modalità per far sì che la crisi e la trasformazione sul piano economico non abbiano un impatto negativo sulla società. Consapevole dei “corsi e ricorsi storici” e quindi dell’alternarsi di periodi di impegno e disimpegno civico, Putnam invita i vari membri della società civile (dalla sfera pubblica a quella privata) a inventare nuove forme di solidarietà e coesione, come sostegno e base di una rinascita democratica. Corbis di trovare un nuovo senso di appartenenza alla nazione. La crescita dell’isolamento sociale da un lato e l’accresciuto senso di religiosità dall’altro costituiscono tematiche complesse che tuttavia non vanno affrontate con pessimismo: leader politici forti e sensibili a certe problematiche, come pure una cittadinanza attiva, possono trovare nuove forme di coesione e di unione. Di fronte alla globalizzazione e ai grandi