Anche i coralli dicono NO! Marco Colasanti aka marcola62 Premessa Questo è il titolo della mia conferenza al raduno di ReefItalia tenutosi a Formia il 17-18 Aprile 2010. Ovviamente i coralli non sanno parlare ma sono in grado di produrre un gas, l'NO appunto, acronimo del nome inglese Nitric Oxide o della formula chimica N≡O (1 azoto e 1 ossigeno). L’NO, in italiano ossido nitrico o più correttamente monossido di azoto, era considerato fino a non molti anni fa solo un inquinante ambientale emesso con i gas di scarico dalle automobili, e non una molecola fondamentale per il funzionamento degli organismi viventi. Qui riassumerò alcune tra le più importanti funzioni che l'NO svolge nei coralli e affini (cnidaria), un phylum tra i più antichi nella scala evolutiva (Figura 1) Il ruolo biologico dell’NO in questi organismi è associato in genere alla risposta alimentare, alla difesa, allo stress ambientale, alla simbiosi con le zooxantellae, al movimento e alla Figura 1. Nel box il phylum degli cnidari rigenerazione. Un po' di storia Conosciuto sin dalla metà del 1800 per i suoi buoni risultati nella cura dei sintomi dell'angina pectoris, l'NO si impone all'attenzione della ricerca biomedica grazie agli studi effettuati nei primi anni ’80 da Salvador Moncada, un hondurenio trapiantato in Inghilterra. Nel 1992, l’NO è stato nominato molecola dell’anno dalla prestigiosa rivista Science per la sua importante attività biologica, e nel 1998 Robert Furchgott, Louis Ignarro e Ferid Murad vengono insigniti, a ex aequo, del premio Nobel per la medicina per le loro ricerche indipendenti sulle eccezionali proprietà biologiche dell’NO. Questa semplice molecola viene impiegata dal nostro organismo per dilatare i vasi sanguigni e aumentare il flusso di sangue. L’NO ad esempio, inducendo tale effetti in area genitale maschile, è il principale responsabile dell’erezione del pene. Questo principio è sfruttato anche nell’attività del noto farmaco Viagra. L’NO assolve inoltre importanti funzioni all’interno dell’organismo: funge da neurotrasmettitore, rendendosi responsabile dell’attivazione di processi quali l’apprendimento, la memoria e la risposta olfattoria. Molto probabilmente la sua carenza è alla base di malattie degenerative del sistema nervoso come l’Alzheimer. Infine, svolge un ruolo fondamentale, come altri radicali liberi, nel nostro sistema di difesa: viene prodotto dai macrofagi per neutralizzare i microrganismi estranei come batteri e parassiti. Tuttavia, quando l'NO viene 1 prodotto ad alte concentrazioni può diventare tossico per l'organismo stesso. Per questo motivo, all'NO è stata attribuita una doppia personalità, benefica da una parte e dannosa dall'altra, coniando appellativi come giano bifronte o dr. Jackill e mr. Hide. Recentemente, l'NO è stato metaforicamente paragonato alle maschere del Teatro del NO, molto noto in Giappone. La sintesi dell'NO Negli organismi viventi, l’NO viene sintetizzato a partire dall’aminoacido arginina ad opera di un enzima chiamato ossido nitrico sintetasi (NOS). NOS ARGININA ⇒ NO + CITRULLINA Una volta prodotto l’NO attiva un altro enzima, la guanilato ciclasi (GC), che sintetizza GMP ciclico (cGMP). È proprio il cGMP ad esplicare la maggior parte delle innumerevoli funzioni dell’NO. In laboratorio è possibile studiare il pathway dell’NO nei vari sistemi modello utilizzando delle molecole che mimano il rilascio di NO (donatori di NO) o che ne inibiscono la sua produzione (inibitori di NO). Ruolo dell’NO negli cnidari L'NO non è prodotto solo da organismi come i vertebrati superiori (mammiferi), ma anche da vertebrati inferiori (ad esempio i pesci) e da molti invertebrati come molluschi, artropodi, fino ai coralli e addirittura alle spugne. Utilizzando alcuni organismi modello, come ad esempio le aiptasie e le idre, è stato possibile studiare in laboratorio il ruolo dell'NO negli cnidari. In particolare, somministrando donatori ed inibitori di NO è emerso che in questi organismi l’NO è coinvolto in particolare nella risposta alimentare, un comportamento tipico di predazione, e nei processi di rigenerazione dell’animale. NO nella risposta alimentare La risposta alimentare eterotrofa nei coralli e in tutti gli organismi del phylum degli cnidari (Figura 1) può essere considerata come il più primitivo comportamento di tipo chemo-sensoriale (simil-olfattorio) presente in un organismo multicellulare. 2 Figura 2. Hydra e Aiptasia L ’idra e l’aiptasia, i due organismi presi come modelli sperimentali (Figura 2), sono predatori sessili, muniti di tentacoli e caratterizzati dalla presenza su di essi delle tipiche cellule urticanti chiamate nematocisti (dette anche cnidocisti da cui il nome del phylum) (Figura 3 e 4). Figura 3. Hydra al microscopio elettronico Quando una preda tocca accidentalmente un tentacolo, vengono scaricate le nematocisti che perforano la cuticola e iniettano un veleno con la funzione di immobilizzare la preda. Dalla ferita della preda fuoriesce glutatione ridotto (GSH) che è presente solo in cellule viventi, permettendo così di discriminare una preda viva da altro materiale inerme. Il GSH innesca la tipica risposta alimentare che consiste in un complesso fenomeno comportamentale che si esplica nel ripiegamento dei tentacoli all’interno verso la bocca e nell’apertura di quest’ultima (vedi video allegato). In molte specie, è stato osservato che anche alcuni aminoacidi possono stimolare la risposta alimentare. 3 Ma come partecipa l’NO nella risposta alimentare? Innanzitutto, la sua produzione viene stimolata sia dal contatto con la preda che direttamente dal glutatione ridotto. Inizialmente, l’NO prodotto è responsabile della scarica delle nematocisti (Figura 4). Successivamente, l’NO da una parte induce il movimento dei tentacoli e dall’altra stimola la produzione di GMP ciclo. Quest’ultimo accumulandosi Figura 4. Sezione di tentacolo con nematocisti nel tempo rappresenta il segnale di sazietà e determina quindi la fine della risposta alimentare. NO nella rigenerazione La capacità rigenerativa degli cnidari è straordinaria. Polipi singoli possono essere dissociati fino a singole cellule che sono poi in grado di riaggregarsi in un animale completo in pochi giorni. Inoltre un polipo può rigenerare dopo un taglio mantenendo la polarità. L’NO sembra essere coinvolto nei processi di rigenerazione regolando la proliferazione cellulare e la crescita dell’animale (Figura 5). Figura 5. Rigenerazione nell’Hydra Altre funzioni dell’NO negli cnidari La presenza di NO è stata dimostrata in molte specie di cnidari tra cui Madracis mirabilis , Madracis decactis, Agaricia sp ., Discosoma striata e Montastrea franksi . Inoltre, l’NO è coinvolto nella contrazione peristaltica in Renilla koellikeri , nella difesa in Aiptasia diaphana , nei meccanismi associati al nuoto in Aglantha digitale , nei processi di espulsione delle zooxantellae (coral bleaching) e forse nella colorazione (Figura 6). 4 Figura 6. NO negli cnidari (foto discosoma Danilo Ronchi) Bibliografia 1: Colasanti M, Mazzone V, Mancinelli L, Leone S, Venturini G. Involvement of nitric oxide in the head regeneration of Hydra vulgaris. Nitric Oxide. 2009 NovDec;21(3-4):164-70. 2: Suzuki H, Colasanti M. NO: a molecule with two masks of 'NO' theatre. Biofactors. 2001;15(2-4):123-5. 3: Colasanti M, Suzuki H. The dual personality of NO. Trends Pharmacol Sci. 2000 Jul;21(7):249-52. 4: Colasanti M, Venturini G. Nitric oxide in invertebrates. Mol Neurobiol. 1998; 17(1-3):157-74. 5: Colasanti M, Venturini G, Merante A, Musci G, Lauro GM. Nitric oxide involvement in Hydra vulgaris very primitive olfactory-like system. J Neurosci. 1997 Jan 1;17(1):493-9. 6: Colasanti M, Lauro GM, Venturini G. NO in hydra feeding response. Nature. 1995 Apr 6;374(6522):505. 5