12 12 Maggio Maggio 2015 2015 Settimo Settimo Milanese Milanese EVENTO EVENTO INFORMATIVO INFORMATIVO SULL’ADHD: SULL’ADHD: DISTURBO DISTURBO DA DA DEFICIT DEFICIT DELL’ATTENZIONE DELL’ATTENZIONE ED ED IPERATTIVITA’ IPERATTIVITA’ ORGANIZZATO DALLA UONPIA A.O. SALVINI DI GARBAGNATE MILANESE CENTRO DI RIFERIMENTO LOMBARDO ADHD DI RHO U.O. di Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza A.O. “G. Salvini“ di Garbagnate Milanese Responsabile UONPIA: NPI Dott.ssa Simonetta O1riani Dott.ssa Stefania Villa Psicologa-Psicoterapeuta Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ARGOMENTI TRATTATI: CHE COS’E’ L’ADHD: QUADRO CLINICO SINTOMI PRIMARI E SECONDARI L‘EVOLUZIONE DEL QUADRO CLINICO LE CAUSE LA DIAGNOSI I DISTURBI ASSOCIATI INTERVENTI TERAPEUTICI Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività, ADHD (acronimo inglese per Attention-Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo dello sviluppo neuropsichico del bambino che si manifesta in tutti i suoi contesti di vita, i cui sintomi cardine sono: inattenzione, impulsività e iperattività Disturbo ad esordio precoce (prima dei 7 anni, ma generalmente prima dei 3-4 anni), caratterizzato da iperattività-impulsività e/o disturbo dell’attenzione non riferibile ad altri disturbi, presente da almeno 6 mesi, che si manifesta in diversi contesti, e determina una significativa compromissione funzionale. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Quadro clinico: Iperattività Incapacità di star fermi Attività motoria incongrua e non (o poco) finalizzata Gioco rumoroso e disorganizzato Eccessive verbalizzazioni Sensazione soggettiva di instabilità e tensione (sia negli adolescenti che negli adulti) Limitate possibilità di inibizione motoria Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Quadro clinico: Disattenzione Disturbo di attenzione focale e sostenuta Distraibilità da stimoli banali Difficile esecuzione di compiti scolastici, attività quotidiane, gioco Difficoltà nel seguire un discorso Incapacità di autoorganizzazione Interruzione di attività iniziate Evitamento di attività che richiedono sforzo cognitivo Ruolo parziale della motivazione Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Quadro clinico: Impulsività Difficoltà di controllo comportamentale Incapacità a differire la risposta automatica ad uno stimolo (es. una domanda) Scarsa capacità di riflessione Difficoltà a rispettare il proprio turno Tendenza ad interrompere gli altri Difficoltà nel valutare le conseguenze di una azione Tendenza ad esporsi a situazioni pericolose, con possibili danni fisici Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Naturalmente tutti i bambini/adolescenti possono presentare, in determinate situazioni, uno o più dei comportamenti descritti… …ma nell’ADHD tali comportamenti sono… • inadeguati rispetto allo stadio di sviluppo • ad insorgenza precoce (prima dei 7 anni) • pervasivi (espressi in diversi contesti quali casa, scuola, ambiente di gioco) • significativamente interferenti con le attività quotidiane Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese DSM IV (American Psychiatric Association): Tre forme cliniche: ADHD Inattentivo 20-30% ADHD Combinato 50-75% < 15% ADHD Iperattivo Impulsivo Barkley RA. Attention-deficit/hyperactivity disorder. In: Mash EJ, Barkley RA, eds. Child Psychopathology 1996;63-112 Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese FREQUENZA DEL DISTURBO: Gli studi epidemiologici, condotti in molti paesi del mondo, compresa l’Italia, stimano che dal 3 al 5% della popolazione in età scolare presenta l’ADHD. La prevalenza delle forme particolarmente severe è stimata intorno all’1% della popolazione in età scolare. Rapporto sessi: M:F=6-9:1 in campioni clinici, 4:1 in campioni epidemiologici. Femmine ADHD non diagnosticate. Prevalenza inattentiva nelle femmine. Indicazioni e strategie terapeutiche per i bambini e gli adolescenti con disturbo da deficit attentivo e iperattività. Conferenza Nazionale di Consenso. Cagliari, 6-7 Marzo 2003. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Quadro clinico SINTOMI PRIMARI: - Iperattività motoria - Impulsività - Inattenzione SINTOMI SECONDARI: - Difficoltà relazionali - Difficoltà scolastiche - Bassa autostima - Disturbo del comportamento Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Quadro clinico: Difficoltà relazionali • Emarginazione da parte dei coetanei • Scarse amicizie durature • Tendenza all’isolamento • Rapporti con bambini più piccoli o più instabili • Incapacità nel cogliere indici sociali non verbali Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ALTERAZIONI FUNZIONALI E LE SUE CONSEGUENZE A CASA •A casa l’impatto dell’ADHD si ripercuote su tutta la famiglia •I genitori pensano di non esser capaci di svolgere il loro compito in quanto il loro figlio non rispetta le regole familiari e non si comporta in maniera adeguata •Fratelli e/o sorelle del bambino/adolescente con ADHD soffrono per il comportamento dirompente e spesso vengono trascurati dai genitori Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ALTERAZIONI FUNZIONALI E LE SUE CONSEGUENZE IN SITUAZIONI SOCIALI I bambini e gli adolescenti con ADHD : • Vengono costantemente ripresi e/o puniti per i loro comportamenti • Possono avere difficoltà a legare con i coetanei • Tendono ad essere distruttivi o aggressivi • Sono rifiutati dai compagni di gioco e dai coetanei • Vengono così isolati e/o emarginati • L’intera famiglia soffre a causa del disturbo del figlio perché non più coinvolta nelle attività sociali con amici e parenti Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Quadro clinico : difficoltà scolastiche E’ proprio in un ambiente come quello della classe, dove ci si aspetta che gli studenti prestino attenzione alle lezioni, stiano seduti al loro banco e completino i loro compiti, in cui disattenzione, iperattività e impulsività si rendono più evidenti pur essendo costantemente presenti durante l’intera giornata. IL BAMBINO ADHD PRESENTA: Rendimento inferiore alle potenzialità Abilità cognitive che si manifestano in modo irregolare ed alterno Disturbo attentivo Disturbo nella memoria sequenziale Stile cognitivo impulsivo Deficit di controllo delle risorse cognitive Ricadute pesanti sul piano emozionale e comportamentale Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Di conseguenza i bambini e gli adolescenti con ADHD: Non sono capaci di portare a termine i loro obiettivi accademici. Possono essere puniti per i loro comportamenti dirompenti. Possono avere bisogno di un insegnante di sostegno. Non tengono il passo dei loro compagni di classe e, Se hanno raggiunto la scuola superiore, spesso la abbandonano. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Quadro clinico: Bassa autostima L’autostima dei bambini/adolescenti con ADHD è compromessa dal giudizio negativo degli insegnanti, della famiglia e dei coetanei. Gli individui con ADHD, si sentono spesso rifiutati e non amati; si vedono come poco intelligenti e non hanno fiducia in se stessi. Spesso la mancanza di autostima porta ad un comportamento di autodistruzione Le emozioni disfunzionali che vivono sono spesso di: • Demoralizzazione • Scarsa fiducia in sé stessi • Solitudine • Sentimenti abbandonici • Inadeguatezza per rimproveri, rifiuto sociale, insuccesso scolastico, sportivo, ecc. • Rischio di un disturbo depressivo, ansioso, comportamentale Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Quadro clinico: Disturbo del comportamento •Comportamento negativista e provocatorio •Crisi di collera •Comportamento arrabbiato o rancoroso •Comportamento dispettoso o vendicativo •Frequenti litigi con gli adulti •Incapacità di rispettare le regole •Accusare gli altri per i propri errori •Sistematica violazione delle regole sociali •Aggressioni a persone o animali •Distruzione di proprietà •Frode o furto Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ADHD in età prescolare - Massimo grado di iperattività - Comportamenti aggressivi - Crisi di rabbia - Litigiosità, provocatorietà - Assenza di paura, condotte pericolose, incidenti - Disturbo del sonno Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ADHD in età scolare - Comparsa di sintomi cognitivi (disattenzione, impulsività) - Difficoltà scolastiche - Possibile riduzione della iperattività - Evitamento di compiti prolungati - Comportamento oppositorio-provocatorio Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ADHD in adolescenza Possibili evoluzioni: •35%: superamento dei sintomi, prestazioni scolastiche talvolta inferiori ai controlli. •45%: permanenza della sindrome, frequente attenuazione della componente iperattiva, crescente compromissione emotiva (depressivo-ansiosa) e sociale •20%: permanenza della sindrome, disturbi comportamentali di adattamento sociale Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ADHD in adolescenza •Disturbo dell’attenzione: difficoltà scolastiche, di organizzazione della vita quotidiana (programmazione) •Riduzione del comportamento iperattivo (sensazione soggettiva di instabilità) •Instabilità scolastica, lavorativa, relazionale •Condotte pericolose •Disturbi depressivo-ansiosi Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ADHD in età adulta -Difficoltà di organizzazione nel lavoro (strategie per il disturbo attentivo) -Intolleranza di vita sedentaria -Condotte rischiose -Rischio di marginalità sociale -Bassa autostima, tendenza all’isolamento sociale, vulnerabilità psicopatologica Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese L’ADHD è un disturbo neurobiologico, neurobiologico dovuto alla disfunzione di alcune aree e di alcuni circuiti del cervello ed allo squilibrio di alcuni neurotrasmettitori (come noradrenalina e dopamina), responsabili del controllo di attività cerebrali come l’attenzione e il movimento. I CIRCUITI CEREBRALI regolano l’attenzione e l’attività, inibiscono i pensieri ed i comportamenti inappropriati, organizzano le azioni in modo da raggiungere uno scopo Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Circuiti cerebrali coinvolti Attenzione esecutiva Giro del cingolo Orientamento visivo Spaziale Memoria di lavoro Verbale Funzioni visive Castellanos FX et al. Nature Neuroscience 2002; 3: 617-628 Pliszka SR et al. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 1996, 35 (3): 264-272 Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Sinapsi noradrenaliniche e dopaminiche NEURONE NORADRENERGICO NA NA DOPA DOPA DA Dopamina-b idrossilasi decarbossilasi NA DA MAO NA R Recettori Trasportatore di NA MHPG 3,4-diidrossifenilalanina MHPG 3-metossi-4-idrossifenilglicole HVA HVA R Noradrenalina Dopamina DOPA MAO DAT NA NA Monoaminoossidasi Presinapsi DA Trasportatore di dopamina Acido omovanillico DOPA Postsinapsi DA DA DA DOPA decarbossilasi Fessura sinaptica R MAO NEURONE DOPAMINERGICO DAT HVA Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese DA R L’EZIOLOGIA: UN MODELLO INTEGRATO L’ADHD è un disturbo ad eziologia multifattoriale i fattori responsabili della sua manifestazione sono diversi: genetici, neuro-biologici, ambientali. Neuroanatomica Neurochimica Genetica ADHD Fattori biologici acquisiti Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Fattori Ambientali Genetica FATTORI GENETICI STUDI FAMIGLIARI Alta prevalenza di ADHD e di altri disturbi mentali nei parenti dei pazienti STUDI SULLE ADOZIONI Maggiore prevalenza di ADHD nei genitori biologici rispetto ai genitori adottivi STUDI SUI GEMELLI Concordanza dei sintomi ADHD gemelli monozigoti> gemelli eterozigoti Coefficienti di ereditarietà: 0,65-0,91 Barkley R.A. – Deficit di Attenzione ed Iperattività – Le Scienze n°365, Gennaio 1999 Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Neuroanatomica Neurochimica NEUROANATOMIA Aree del Sistema Nervoso Centrale di dimensioni inferiori: Encefalo (∼4%): lobo frontale destro (∼8%) Gangli della base (∼6%) Normalizzazione (∼18 anni) Cervelletto (12%) Ulteriore riduzione (∼18 anni) Castellanos et al 2002, JAMA, 288:1740-8 Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Volume cerebrale totale Controlli > ADHD P <0.003 ml 1100 1000 900 Maschi NV Maschi con ADHD Femmine NV Femmine con ADHD 5 7 9 11 13 15 Età (anni) Castellanos et al 2002, JAMA, 288:1740-8 Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese 17 19 21 FATTORI BIOLOGICI ACQUISITI • Esposizione intrauterina ad alcool o nicotina • Nascita pretermine e basso peso alla nascita • Disturbi cerebrali (encefaliti, traumi) Fattori biologici acquisiti Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Neurofisiologia – flusso ematico SPECT Single photon emission computed tomography = tomografia ad emissione di fotone singolo Normale ADHD Lobo frontale Corteccia senso-motoria Cervelletto Kuperman et al 1990 Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Neurofisiologia – PET Positron Emission Tomography – TOMOGRAFIA AD EMISSIONI DI POSITRONI Le immagini mostrano l’attivazione di reti neuronali diverse Stroop task negli adulti con ADHD Bush et al. - 1999 Society of Biological Psychiatry Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese FATTORI AMBIENTALI I fattori ambientali MODULANO l’effetto dei fattori biologici. I fattori che favoriscono l’espressione sintomatica dell’ADHD e ne aggravano il quadro clinico con la comparsa di sintomi secondari più severi sono: •Instabilità familiare •Conflitto genitoriale •Disturbi psicologici dei genitori •Scarsa competenza dei genitori •Rapporto negativo bambino-genitori Fattori Ambientali Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese La diagnosi di ADHD è di competenza del Neuropsichiatra Infantile e/o di altri operatori della salute mentale dell’età evolutiva (Psicologo) con specifiche competenze sulla diagnosi e terapia dell’ADHD e si basa sulla raccolta di informazioni fornite dai genitori e dagli insegnanti e sull’osservazione e valutazione clinica del bambino da parte dello specialista Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese COME SI FA LA DIAGNOSI • IMPORTANTE: Raccogliere informazioni da diverse fonti (genitori, insegnanti, ecc.) e relativamente a diversi contesti d’interazione • Il disturbo solitamente si evidenzia con l’inserimento del bambino in un ambiente strutturato che richiede l’osservanza di regole, quale quello scolastico • Differenziare forme di diseducazione e mancanza di regole dovute a carenze affettivoeducative riconducibili a un contesto socio-familiare povero e/o problematico • Anamnesi: deambulazione precoce (correlazione positiva), sofferenze peri/neonatali • Il bambino è spesso aggressivo, prepotente, con scarsa tolleranza alla frustrazione, troppo insistente nelle richieste • Scarso rendimento scolastico fino a comorbilità con dist. dell’apprendimento. • Spesso presenti interazioni genitore–bambino inadeguate e negative come conseguenza del disturbo primario. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese ASSESSMENT NEL COLLOQUIO CON I GENITORI: cosa indagare • Famigliarità del disturbo • Sofferenza fetale (potrebbe far pensare ad un fattore di rischio) • Traumi fisici accidentali frequenti • Sviluppo motorio precoce • Ci sono spesso disturbi del sonno e pregresso disturbo della regolazione (ipersensibile, attivo-aggressivo, disorganizzato sul piano motorio/sensoriale/attentivo). • Chiedere ai genitori di chiarire bene quali sono i comportamenti tipici del bambino (sta seduto a tavola, pensa prima di agire, mette tutto sottosopra, aggressività, passa da una attività all’altra, da un pensiero all’alto, perde gli oggetti, non sembra ascoltare, facilmente distratto da stimoli esterni, parla sempre). Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese STRUMENTI PSICODIAGNOSTICI PRESSO NS. UONPIA CENTRO DI RIFERIMENNTO LOMBARDO ADHD • Scala di sviluppo/deterioramento intellettivo La scale di intelligenza WISC III, può dare spunti interessanti per una possibile diagnosi: i sub-test che maggiormente risentono di difficoltà attentive sono il cifrario, il ragionamento aritmetico e la memoria di cifre (chiamati triade dell’attenzione). • Interviste e questionari Sono interviste somministrate a coloro che conoscono il bambino e seguono il suo comportamento quotidianamente; si richiede di rispondere a domande su scala likert. - SDAI (scala per l’individuazione di comportamenti di disattenzione e iperattività rivolta a insegnanti– 1994-) e SDAG (scala diretta ai genitori per l’individuazione di comportamenti di disattenzione e iperattività rivolta ai genitori- 1995-) di Cornoldi e al - SCALA CONNERS PER I GENITORI (Conners’ Parent Rating Scale-Revised –L), SCALA CONNERS PER INSEGNANTI (Conners’ Teachers Rating Scale-Revised –L), SCALA CONNERS PER ADOLESCENTI di autosomministrazione (da 12 anni) Le scale Conners individuano sia i sintomi primari di attenzione e iperattività/impulsività, sia i sintomi secondari e comorbilità quali oppositività, ansia/timidezza, sintomi psicosomatici, perfezionismo e problemi sociali. Forniscono inoltre indici ADHD e valori del DSM IV per i sottotipi ADHD. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Valutazione funzioni esecutive: ANT (Amsterdam Neuropsychological Tasks) somministrazione del test computerizzato per la valutazione neuropsicologica delle funzioni attentive e esecutive divise in 9 prove in età scolare e 7 in età prescolare (valutate in termini di velocità/tempi di reazione e accuratezza/omissioni e falsi allarmi: 1) Velocità di processamento d’informazioni semplici 2) Decodifica dello stimolo 3) Attenzione divisa nella componente di analisi percettiva 4) Memoria di lavoro 5) Attenzione focalizzata 6) Attenzione prolungata 7) Programmazione della risposta: flessibilità attentiva e controllo inibitorio 8) Coordinazione oculo-manuale 9) Programmazione del movimento manuale Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Valutazione neurofisologica Valutazione neurofisiologica attraverso lo studio dell’analisi computerizzata dell’elettoencefalogramma (QEEG) che permette, secondo diversi autori, una migliore diagnosi e quindi un migliore approccio terapeutico Per eventuali comorbilità: - Per sospetto Disturbo Specifico dell’Apprendimento: prove sulle capacità di lettura, scrittura e calcolo - Per valutare sfera emotiva: Blacky-pictures, TAT, Favole della Duss, Disegno (libero, figura umana, famiglia, emozioni, albero, famiglia animale, ecc.), Gioco Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese COMORBILITA’ I bambini e gli adolescenti con ADHD possono manifestare anche altri disturbi psicologici e psichiatrici in contemporanea (comorbilità). NELL’80% DEI CASI L’ADHD SI ASSOCIA AD ALTRI DISTURBI Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese 80% 64% (N=68) 70% 55% 60% (N=59) 50% 42% (N=42) 37% (N=39) 40% 25% (N=27) 30% 20% 8% 4% (N=9) (N=4) 10% 2% (N=2) 0% 0% 6% 2% (N=6) 2% (N=2) (N=2) Ep il e ps y a st hm A O CD ho si s Ps yc Di s is Bi po la r D rn in g Le a Pr ob s Co or d Ti cs te 's To ur et D O D Di s ct Co nd u ep re ss io n D A nx ie t y 0% 64% Disturbo Oppositivo Provocatorio (ODD); 55% Ansia; 42% Disturbi dell’apprendimento (DA); 37% Depressione; 25% Disturbo della Condotta (CD) Dell'Agnello G. et al. per l'ADORE Study Group. Poster presentato al X Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI), Roma 22-26 Febbraio 2005 Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese MOLTO FREQUENTI I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO e DELLE EMOZIONI: Disturbo Oppositivo Provocatorio (64%): modalità ricorrente che persiste per almeno 6 mesi di comportamento negativistico, provocatorio, disobbediente ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità. Disturbo della Condotta (25%): modalità di comportamento ripetitiva e persistente (per almeno 6 mesi), in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l’età vengono violati. Ansia (55%) e Depressione (37%) Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese FREQUENTI (FINO AL 40%): tipi diversi di ritardo del neurosviluppo • Ritardo nel linguaggio • Difficoltà di coordinazione motoria • Competenze di scrittura e lettura sotto l’età cronologica definiti Disturbi Specifici dell’Apprendimento distribuzione percentuale dei DSA nei soggetti con ADHD Lettura 23% Ortografia 26% Grafismo 60% Matematica 28% lettura ortografia grafismo EFFETTO ADITTIVO ADHD+DSA= DIFFICOLTA’ PIU’ IMPORTANTI Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese matematica DISLESSIA: disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura. Quando questi parametri risultano nella norma ma il soggetto non riesce a comprendere quanto letto, si definisce Disturbo Specifico della Comprensione del testo scritto. DISORTOGRAFIA: disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. DISGRAFIA: disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. DISCALCULIA: disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione di numeri. I DSA possono sussistere separatamente o insieme e si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologia neurologiche e di deficit sensoriali. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese La natura complessa dell‘ADHD richiede un intervento precoce, competente e qualificato che preveda una attenta valutazione diagnostica, un progetto terapeutico efficace e periodiche rivalutazioni nel tempo. “Ogni intervento va adattato alle caratteristiche del soggetto in base all’età, alla gravità dei sintomi, ai disturbi secondari, alle risorse cognitive, alla sua situazione familiare e sociale” Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese INTERVENTO MULTIMODALE NELL’ADHD L'intervento multimodale implica l’integrazione di diverse tecniche e di diverse figure, professionali e non, che possono essere chiamate a rispondere a quel disagio specifico. L‘intervanto multimdale consiste nella combinazione di diversi interventi e quindi integra il lavoro con il bambino con gli interventi volti a modificare i contesti di vita significativi per il bambino stesso (casa e scuola). Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Perché un approccio multimodale: 1. Elevata incidenza del disturbo 2. Compresenza di numerosi altri disturbi 3. Probabilità di prognosi infausta Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese OBIETTIVO PRINCIPALE degli interventi terapeutici è quello di migliorare il funzionamento globale del bambino/adolescente. 1. Migliorare le relazioni interpersonali con genitori, fratelli, insegnanti e coetanei. 2. Diminuire i comportamenti dirompenti ed inadeguati. 3. Migliorare le capacità di apprendimento scolastico (quantità di nozioni, accuratezza e completezza delle nozioni apprese, efficienza delle metodiche di studio). 4. Aumentare le autonomie e l’autostima. 5. Migliorare l’accettabiltà sociale del disturbo e la qualità della vita dei bambini/adolescenti affetti. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese L'INTERVENTO MULTIMODALE IN NPIA PSICOEDUCAZIONE BAMBINO CHILD-TRAINING FARMACOTERAPIA PSICOEDUCAZIONE FAMIGLIA PARENT-TRAINING SCUOLA PSICOEDUCAZIONE TEACHER-TRAINING INTERVENTI SUL BAMBINO • Problem solving: riconoscere il problema, generare soluzioni alternative, pianificare la procedura per risolvere il problema, ecc. • Autoistruzioni verbali al fine di acquisire un dialogo interno che guidi alla soluzione delle situazioni problematiche. • Stress inoculation training: indurre il bambino/adolescente ad auto-osservare le proprie esperienze e le proprie emozioni, soprattutto in coincidenza di eventi stressanti e, successivamente, aiutarlo ad esprimere una serie di risposte alternative adeguate al contesto. L’acquisizione di queste risposte alternative dovrà sostituire gli atteggiamenti impulsivi e aggressivi. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese INTERVENTI SULLA FAMIGLIA Perché proporre un programma di Parent training: • il lavoro con il bambino, a volte non è sufficiente per produrre l’apprendimento di adeguati comportamenti a casa e a scuola; • la famiglia è una risorsa importante per favorire i comportamenti positivi del bambino, soprattutto nell’età prescolare; • l’istinto materno e paterno, ovvero la disponibilità dei genitori ad affrontare le problematiche sollevate dal figlio con ADHD, non sono sufficienti a modificare i comportamenti iperattivi e/o la disattenzione; • la frequente presenza di relazioni disfunzionali dei membri della famiglia con il bambino ne aggravano il suo profilo psicologico. Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese Per Parent Training si intende un’ attività di formazione di gruppo diretta da conduttori esperti e rivolta ai genitori di bambini con particolari difficoltà, al fine di sviluppare maggiore consapevolezza e competenza nella risoluzione di problematiche inerenti la gestione e l’educazione dei figli. Incontri periodici semi-strutturati con i genitori: - fornire informazioni sull'ADHD - aiutare a comprendere i comportamenti e i bisogni del bambino - promuovere un atteggiamento costruttivo e riflessivo - proporre l'applicazione di strategie comportamentali per ampliare il bagaglio delle tecniche educative - favorire la condivisione e il confronto PRESSO LA UONPIA DI RHO E’ ATTIVO IL SERVIZO DI PARENT TRAINING SECONDO IL MEDOTO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE DI BARKLEY abbinato allo studio dei profili di personalità madre/padre/figlio secondo la teoria bio-psico-sociale di personalità di Cloninger Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese INTERVENTI SULLA SCUOLA: TEACHER TRAINING 1.Consulenza agli insegnati per fornire informazioni scientifiche e cliniche sulla natura del disturbo 2.Proposta di strategie educative e comportamentali finalizzate a modificare l’ambiente fisico e sociale del bambino al fine di migliorarne il comportamento ed il benessere psicologico 3.Formazione tra pari: referente ADHD per ciascun Istituto Dott.ssa Stefania Villa 12.05.2015 Settimo Milanese