AMOR DOCET MUSICAM | MusicaLiceo AMOR DOCET MUSICAM ( alcune note su Jan Novák ) Jan Novák nasce l’8 aprile 1921 a Nova Rise, una piccola città nella Moravia sudoccidentale. Frequenta la scuola dei Gesuiti a Velehrad e, in seguito, il liceo classico a Brno. Fin dalla prima infanzia Jan Novák mostra grande talento musicale che, una volta cresciuto, educa frequentando il Conservatorio di Brno dove studia composizione e pianoforte. Durante la seconda guerra mondiale è costretto a interrompere gli studi musicali per due anni e mezzo. Come la maggior parte degli studenti cechi della sua generazione, è deportato dai nazisti in un campo di lavoro in Germania ma riesce a fuggire ed a trascorrere la fine della guerra nascosto in casa di suo zio. Dopo la guerra prosegue gli studi di musica presso l’Accademia di Praga, prima di tornare a Brno. Completa i suoi studi grazie a una borsa di studio per gli Stati Uniti dove, a New York, incontra il suo famoso connazionale Bohuslav Martinů con cui stringe amicizia e lavora fino al suo ritorno in Cecoslovacchia. Il contatto epistolare con Martinů durò fino alla morte di quest’ultimo, sopraggiunta nel 1959, superando anche il blocco della cortina di ferro. Novák torna a Brno, dove lavora come compositore indipendente. Umanista di larghe vedute, con comportamenti pubblici ed artistici incorruttibili, ha scontri ricorrenti con le autorità. Qui sperimenta jazz e dodecafonia: linguaggi musicali etichettati come troppo “occidentali” dai dogmi artistici del realismo socialista ufficiale. A metà degli anni Cinquanta, Novák inizia a dedicarsi alla lingua e letteratura latina. Il suono morbido e la definizione ritmica dei versi dei grandi autori latini lo affascinano tanto da crearne versioni musicali. Quando gli fu chiesto il motivo per cui la lingua latina aveva un ruolo così importante nel suo lavoro, Novák rispose: “Nihil est, bone, immortalitatis causa hoc fit” (E’ solo, caro mio, perché è immortale). Il 21 agosto del 1968, mentre Novák è in Italia per dei concerti, la Cecoslovacchia viene invasa dall’Unione Sovietica. Era la Primavera d Praga. Deciso a non tornare, con la sua famiglia soggiorna per un breve periodo in Austria e Germania, poi in Danimarca. L’anno seguente con il suo trio Mimus Magicus ( per voce, clarinetto e pianoforte ) vince un concorso per compositori a Rovereto, che diventerà la sua patria elettiva. Qui Novák comprende di essere giunto nel luogo che apre alla latinità e decide di stabilirsi a Riva del Garda – dove, tanti anni prima, eran fioriti i limoni. Nel corso di questi anni trascorsi in Italia, compone alcune delle sue più importanti e mature opere. Nel 1977, per motivi economici, suo malgrado si trasferisce a Neo-Ulm e solo nel 1982 viene nominato per la cattedra di teoria musicale alla “Staatliche Hochschule für Musik und Darstellende Kunst” di Stoccarda. Due anni dopo, il 17 novembre 1984, Jan Novák muore a Neu-Ulm.