Conservatorio Nicolini Piacenza A llegro con brio in collaborazione con Conservatorio di Musica Giuseppe Nicolini 2015 2016 Domenica 7 febbraio 2016 ore 17 MUSICA TRA POESIA E INTIMISMO Guida all’ascolto di Raffaele D’Aniello Ludwig van Beethoven Trio n 4 in Si b maggiore, op. 11 MUSICA TRA POESIA E INTIMISMO TRIO BELTRAMINI-GATTONI-D’ANIELLO Ludwig van Beethoven Trio op. 11 per clarinetto, violoncello e pianoforte Allegro con Brio Adagio Tema con Variazioni L’opera si inserisce nella musica del primo periodo viennese e fu composta nel 1798. In quegli anni Beethoven si fece un nome come pianista e improvvisatore e come compositore soprattutto di musica per pianoforte, strumento che appare in tutta la sua brillante organizzazione tecnica. Nel trio è già evidente la nota impronta personale nei passaggi cadenzali o di transizione e il virtuosismo pianistico, sempre messo al servizio di un’idea musicale capace di investire sia la struttura che la materia sonora. Sebbene Riezler pose l’accento sulla “banalità” di questo Trio poiché, a suo avviso, dimostrava «soltanto la sua bravura... la perfezione delle forme esteriori e la piacevole naturalezza melodica» esso, in verità, rivela i tratti distintivi della produzione giovanile di Beethoven, come si rileva dal contrasto fra il primo ed il secondo tema dell’esposizione nell’Allegro con brio, il primo rivestito di un carattere marziale, il secondo dal carattere più cantabile. Si noti anche l’anticipazione di stati d’animo di stampo schumanniano, sospesi fra minacciosi ed impenetrabili atmosfere da un lato e da delicatezze e dolcezze improvvise dall’altro, nell’Adagio. L’ultimo movimento impiega un Tema con 9 variazioni dal carattere brillante. Il tema è quello dell’aria “Pria ch’io l’impegno” tratta dall’opera di Joseph Weigl L’amore marinaro, ossia il Corsaro, rappresentata a Vienna nel 1797. Era un’aria così celebre a quel tempo che il Trio op. 11 di Beethoven è conosciuto anche col nome di “Gassenhauer Trio”, dove con Gassenhauer si intendeva una canzone nota a tutti. Il tema ispirò anche Niccolò Paganini. Johannes Brahms Trio in La m per clarinetto, violoncello e pianoforte, op. 114 JOHANNES Brahms Trio op. 114 per clarinetto, violoncello e pianoforte Allegro Adagio Andantino Grazioso Allegro La data di composizione di questo trio cade nel 1891, epoca nella quale il compositore aveva dichiarato di non voler più comporre. Ma un inatteso viaggio a Meiningen costituisce una rifiorita creatività. Il viaggio avviene con l’amico Widmann ed il soggiorno è localizzato nel palazzo del duca regnante dove vi era una buona orchestra, nella quale suonava un clarinettista che Brahms aveva conosciuto anni addietro e che ammirava molto. Si tratta di Richard von Mühlfeld, celebre non solo come clarinettista dell’orchestra ducale, ma anche come solista. Mesi dopo, nella primavera del 1891 Brahms rompe il silenzio e compone le prime due opere cameristiche in cui interviene lo strumento scoperto e studiato di recente: il Trio op. 114 ed il Quintetto op. 115. Anche se l’ispirazione risulta meno forte rispetto al quintetto, il trio porta il marchio brahmsiano. Il primo movimento, costruito in forma sonata ma con uno sviluppo brevissimo, si consuma fra momenti di tenerezza, soffusa di calma e serenità, e brevi squarci drammatici. L’Adagio è intriso di intimismo tipicamente brahmsiano, ubbidiente ad una linea melodica di assorta e pensosa riflessione sulla caducità della vita. Anche in questo movimento si manifesta la volontà di Brahms di evitare lo sviluppo. Il terzo movimento Andantino grazioso in la maggiore e re maggiore, è una sorta di Ländler in forma di minuetto con trio. Nel Finale ritorna lo schema generale della forma sonata ma la ripartizione dei temi è abbastanza originale, Tutta l’atmosfera è bagnata di riservatezza e severità. Paolo Beltramini Ornella Gattoni Un primo premio assoluto al Concorso Internazionale “Primavera di Praga 1996”, un primo premio assoluto e un “premio speciale della stampa” al Concorso Internazionale di musica da camera di Trapani e un secondo premio al Concorso Internazionale di musica da camera di Parigi, rappresentano il prestigioso coronamento di una lunga serie di riconoscimenti tra i più importanti che Paolo Beltramini ha ottenuto dall’inizio della sua carriera ad oggi che lo hanno imposto all’attenzione del pubblico e della critica come uno dei più interessanti virtuosi odierni di strumento a fiato. È ospite delle più importanti istituzioni concertistiche d’Europa, Africa, Asia e America. Come primo clarinetto collabora con le Orchestre del Concertgebouw di Amsterdam, Filarmonica della Scala, Santa Cecilia di Roma, Mahler Chamber Orchestra, Orchestra da Camera di Losanna, suonando sotto la guida dei più importanti direttori d’orchestra tra i quali B.Haitink, M.Jansson, V. Askenazy, D.Harding, N.Jarvii, M.Wung Chung, G. Sinopoli, A.Lombard M.Pletnev, D.Gatti. E’ regolarmente invitato a tenere masterclass internazionali in Usa ,Giappone, Cina, Portogallo, Svizzera, Slovenia, Francia e Italia. Incide per Chandos, Ricordi, Fonit Cetra, Stradivarius, AS disc, RS, Rainbow ed ha effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per emittenti Europee. Attualmente è primo clarinetto nell’ Orchestra della Svizzera Italiana e titolare della cattedra di Clarinetto presso il conservatorio Nicolini di Piacenza. Dopo il diploma ha seguito i corsi di Amedeo Baldovino e Giacinto Caramia presso l’Accademia Chigiana di Siena e la Scuola di Musica di Fiesole. Si è perfezionata in Quartetto con Paolo Borciani e Piero Farulli e in Musica da Camera con il Trio di Trieste. Successivamente è stata ammessa ai corsi di alto perfezionamento nella classe di Antonio Janigro presso la Hochschule fur Musik di Stoccarda e a quelli di Michael Flaksmann a Schaffhausen. Primo premio alla Rassegna Nazionale Violoncellisti di Vittorio Veneto, ha vinto il concorso internazionale di Secondo Violoncello presso l’Orchestra del Teatro alla Scala e quello di Primo Violoncello presso l’Orchestra del Teatro Comunale di Firenze, svolgendo attività con diverse formazioni orchestrali quali l’Orchestra del Teatro alla Scala, l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra della RAI di Milano, l’Orchestra da camera di Mantova, l’Orchestra del Festival di Bergamo e Brescia, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra di Milano Classica. Come camerista ha collaborato con importanti solisti quali Bruno Canino, Giuliano Carmignola, Dino Asciolla, Alexander Lonquich, Franco Petracchi. Per la casa discografica Tactus ha inciso le Sei sonate op. 1 inedite per violoncello e basso continuo del compositore piacentino Carlo Ferrari (1714-1790) e i Trii per violino, violoncello e pianoforte di Amilcare Zanella. Dopo aver insegnato presso il Conservatorio di Mantova, è titolare della cattedra di violoncello presso il Conservatorio G. Nicolini di Piacenza. Raffaele D’Aniello Si è diplomato in pianoforte con Elisabetta Capurso conseguendo il massimo dei voti e la lode e in composizione con Massimo Gianfreda presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma e recentemente si è laureato con lode in Lettere e Filosofia con indirizzo musicologico presso l’università di Parma. Ha studiato poi a Vienna con Hans Graf e con Aldo Ciccolini, Boris Petruschanskij, Lya De Barberiis e Franco Scala. In Italia ha suonato per importanti associazioni tra cui Regia Accademia Filarmonica di Bologna, Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, Lyceum Club di Catania, Camerata Barese, Nuova Consonanza di Roma, Il Coretto di Bari, Accademia Musicale Pescarese, A.M.A Calabria, Università di Perugia, Università di Cosenza, Taormina Classica, Ravello Concert society. All’estero ha suonato in Austria, Germania, Svizzera, Polonia, Turchia, Argentina e a Cuba al XVIII Festival de La Habana di mùsica contemporanea dove ha tenuto diverse Master classes. Ha tenuto Master classes anche alla Hochschule für Musik di Mannheim partecipando all’ Heidelberger Kammermusikfestival all’Akademia Muziczna Imienia Karola Lipinskiego – Wroclaw, alla Städtische Sing-und Musikschule di Monacodi Baviera e al Conservatorio L. Canepa di Sassari. Ha registrato per Radio Vaticana, Edipan, Accord for music, Studio Trco di BuenosAires, Stradivarius e Brilliant classic. Attualmente è titolare di una cattedra di pianoforte principale presso il Conservatorio G. Nicolini di Piacenza. prossimi appuntamenti Domenica 6 marzo 2016 ore 17 UMBERTO PETRIN PIANOFORTE Fondazione Teatri di Piacenza Domenica 24 aprile 2016 ore 17 CANDIDE Selezione dall’opera di Leonard Bernstein Orchestra di Fiati del CONSERVATORIO Nicolini Luciano Caggiati direttore Interpreti Allievi della Scuola di Canto del Conservatorio Nicolini ingresso libero Via Giuseppe Verdi, 41 - 29121 Piacenza tel 0523 492 251-259 - fax 0523 320 365 [email protected] www.teatripiacenza.it Soci fondatori COMUNE DI PIACENZA main sponsor con il contributo di MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI