Presentazione 1° Incontro Don Giovanni Frausini

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DIOCESI DI FABRIANO-MATELICA
Dio onnipotente e misericordioso,
guidaci al possesso della gioia
eterna, perché l'umile gregge dei
tuoi fedeli giunga con sicurezza
accanto a te, dove lo ha
preceduto Cristo, suo pastore. Egli
è Dio...
(Colletta IV dom Pasqua)
… la conoscenza riempie di
orgoglio, mentre l’amore edifica.
Se qualcuno crede di conoscere
qualcosa, non ha ancora imparato
come bisogna conoscere.
Chi invece ama Dio, è da lui
conosciuto.
(1 Cor 8, 2-3)
Ma è proprio necessario riflettere sul
sacramento dell’ordine?
I laici cosa centrano?
Alcune ragioni
1.
Comune destino di salvezza
2.
Ministri grazie alla Chiesa e per la
Chiesa
3.
Ministero-eucaristia
4.
Teologia e storia
S. Agostino
“Per voi sono vescovo,
con voi sono cristiano”
Agostino, Omelia 340, 1
Nel momento in cui mi dà timore l'essere per voi,
mi consola il fatto di essere con voi. Per voi
infatti sono vescovo, con voi sono cristiano. Quel
nome è segno dell'incarico ricevuto, questo della
grazia; quello è occasione di pericolo, questo di
salvezza. Infine, quasi trovandoci in alto mare,
siamo sballottati dalla tempesta di quell'attività:
ma ricordandoci che siamo stati redenti dal
sangue di lui, con la serenità di questo pensiero,
entriamo nel porto della sicurezza; e, nella grazia
che ci è comune, troviamo riposo dall'affaticarci
in questo personale ufficio. Pertanto, se mi
compiaccio di essere stato riscattato con voi più
del fatto di essere a voi preposto, allora, secondo
il comando del Signore, sarò più efficacemente
vostro servo, per non essere ingrato quanto al
prezzo per cui ho meritato di essere servo con
voi.
Tutti sulla stessa barca
«So infatti che per lo più molte cose nella sacra
Scrittura, che da solo non sono riuscito a capire, le
ho capite mettendomi di fronte ai miei fratelli.
Attraverso questa scoperta ho cercato di indagare
anche questo per rendermi conto per merito di chi io
ricevessi tale capacità di comprensione. È chiaro,
infatti, che ciò mi è dato a pro di coloro che mi sono
vicini. Ne consegue, per dono di Dio, che il senso
cresce e l’orgoglio diminuisce, quando per voi imparo
ciò che in mezzo a voi insegno; perché - è la verità per lo più ascolto con voi ciò che dico».
S. Gregorio Magno, Omelie su Ezechiele/2, Città Nuova, Roma 1993,
49.
Da duemila anni la Chiesa poggia e si
appoggia sul sacerdozio ministeriale,
un pilastro solido e sicuro.
La semplice constatazione che al
sacerdozio ordinato è legata la
celebrazione dell’eucaristia è
sufficiente per farcelo riconoscere,
nell’orizzonte dell’ortodossia cattolica,
come una stella di prima grandezza
(C. Giraudo, “La teologia alla scuola della liturgia: il presbitero
nella preghiera di ordinazione”, in P. Sorci (ed.), Il Presbitero
nella Chiesa dopo il Vaticano II, Il pozzo di Giacobbe,
Trapani 2005, 49-80, qui 49).
Riflessione teologica
tra Mistero e storia
Ogni teologia rispecchia le condizioni spirituali e
culturali della Chiesa all’interno della quale viene
elaborata
(B. Mondin, Storia della teologia: Epoca moderna, vol. 3, ESD, Bologna
1996, 418)
Bisogna accettare «il fatto che la parola di
Dio giunge all’uomo solo attraverso l’uomo
e i suoi inevitabili, molteplici
condizionamenti culturali, giù a partire da
Gesù in quanto ebreo. Nel caso del
cristianesimo, la diversità sta solo nelle
interpretazioni di un evento che è unico e
irripetibile, cioè la vita-morte-risurrezine di
Gesù Cristo. Eventuali tralignamenti
dell’inculturazione sono sempre possibili;
essa perciò va costantemente
monitorata».
(R. Penna, Il DNA del cristianesimo. L’identità cristiana allo
stato nascente, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, 316).
ll ministero ordinato
G. GRESHAKE, “Il ministero sacerdotale
inuna Chiesa in trasformazione” in Rivista del Clero Italiano 1/2010.
Il sacramento dell’ordine
tra Mistero e storia
Il discorso tratterà due ambiti problematici
interconnessi: l’attuale mutamento della Chiesa e
il conseguente compito di sviluppare al suo
interno una nuova forma di ministero
sacerdotale. Entrambi gli ambiti, sia il
mutamento ecclesiale sia il ministero sacerdotale,
sono oggi come terreni minati e mancano su di
essi pareri condivisi.
È noto che il ministero del prete è solidale
con la missione della Chiesa: mutando la
seconda, il primo deve ripensarsi dentro una
diversa pratica dell’evangelizzazione. La
missione della Chiesa, però, è influenzabile
dal mutamento culturale. I cambiamenti
intercorsi nel tumultuoso periodo
postconciliare hanno profondamente inciso
non solo sull’immagine della Chiesa, ma
anche sulla figura del prete. Tra Chiesa,
ministero e società si stabilisce pertanto un
rapporto complesso di interazione.
(Brambilla F.G., Essere preti oggi e domani. Teologia, pastorale e
spiritualità, Glossa, Milano 2009, 4-5)
La questione del ministero è forse il test
più significativo del rapporto tra Chiesa
e società.
(Brambilla F.G., Essere preti oggi e domani. Teologia, pastorale
e spiritualità, Glossa, Milano 2009, 6)
Dio chiama i suoi sacerdoti sempre da determinati contesti
umani ed ecclesiali, dai quali sono inevitabilmente connotati
e ai quali sono mandati per il servizio dell’evangelo di Cristo.
Per questo il sinodo ha contestualizzato l’argomento dei
sacerdoti, collocandolo nell’oggi della società e della chiesa e
aprendolo alle prospettive del terzo millennio[…]
Certamente c’è una fisionomia essenziale del sacerdote
che non muta: il sacerdote di domani infatti, non meno di
quello di oggi, dovrà assomigliare a Cristo. […] Altrettanto
certamente la vita e il ministero del sacerdote devono anche
adattarsi a ogni epoca e a ogni ambiente di vita... Da parte
nostra dobbiamo perciò cercare di aprirci, per quanto
possibile, alla superiore illuminazione dello Spirito Santo, per
scoprire gli orientamenti della società contemporanea,
riconoscere i bisogni spirituali più profondi, determinare i
compiti concreti più importanti, i metodi pastorali da
adottare, e così rispondere in modo adeguato alle attese
umane.
Dovendo coniugare la permanente verità del ministero
presbiterale con le istanze e le caratteristiche dell’oggi, i
padri sinodali hanno cercato di rispondere ad alcune
domande necessarie …. PDV 5
Un metodo di studio adeguato:
una scelta importante
Dalla lex orandi alla lex credendi
Significato teologico della liturgia
Fare teologia a partire dalla lex orandi
Cosa è la lex orandi?
Come si relazione alla lex credendi?
Sacramento dell’Ordine non a partire
dalle “teste” di chi riflette su questo
sacramento, ma dai “testi”, e non solo,
con i quali la Chiesa celebra questo
sacramento
Ad!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
esempio per conoscere una
!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
storia
d’amore
….
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!
Articolo 7
IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
1601 “Il patto matrimoniale con cui l'uomo e la
donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta
la vita, per sua natura ordinata al bene dei
coniugi e alla procreazione e educazione della
prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo
Signore alla dignità di sacramento
Lex orandi, lex credendi
lex orandi, lex credendi
L’espressione è attibuita a Prospero di
Aquitania, difensore della tesi di
Agostino sulla grazia. La si trova
nell’Indiculus, cioè i Capitula di
Celestino I (10 capitolo scritti tra il 435
ed il 442) sulla questione della grazia
indirizzati contro i cosiddetti semipelagiani (Giovanni Cassiano del IV-V secolo).
lex orandi, lex credendi:
Indiculus
“Oltre a queste inviolabili deliberazioni della
beatissima ed apostolica sede, con i quali i piissimi
padri, rigettata l’arroganza della pestifera novità, ci
hanno insegnato ad ascrivere alla grazia di Cristo sia
l’iniziale buona volontà, sia la crescita delle lodevoli
propensioni, sia la perseveranza in esse sino alla fine,
teniamo in considerazione anche i sacramenti (riti)
della pubblica preghiera sacerdotale, che, tramandati
dagli apostoli, vengono celebrati universalmente in
tutto il mondo ed in ogni Chiesa cattolica, affinché la
regola del pregare stabilisca la maniera del credere”.
DS 246
I Tim 2,1-6:
Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si
facciano domande, suppliche, preghiere e
ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per
tutti quelli che stanno al potere, perché
possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla
con tutta pietà e dignità. Questa è una cosa
bella e gradita al cospetto di Dio, nostro
salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini
siano salvati e arrivino alla conoscenza della
verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il
mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo
Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti.
Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi
stabiliti
Dunque su questa regola della dottrina apostolica, nella
quale è istruita la chiesa universale, affinché non
divaghiamo a nostro arbitrio in una differente
interpretazione, ricerchiamo che cosa pensi la stessa
chiesa universale: giacché nessun dubbio potrà
esserci nell’insegnamento, se ossequiosamente e in
obbedienza concorderemo con essa. L’Apostolo,
dunque, anzi attraverso l’Apostolo il Signore che
parlava per bocca sua, ha comandato che siano rese
preghiere, domande, azioni di grazie per tutti gli
uomini, per i re e per coloro che vivono in dignità.
Questa norma della supplica (lex supplicationjs) è
osservata concordemente e con religiosa pietà da
tutti i presbiteri e da tutti i fedeli, al punto che non
c’è nessuna parte del mondo in cui i popoli cristiani
non levino preghiere.
(Prospero d’Aquitania, La vocazione dei popoli 1,12, a cura di M. A.
Barbara, Città Nuova, Roma 1998, 69-70. )
Nella Epistola LIV Agostino parla della
diversità dei costumi liturgici (digiuno,
comunione frequente ecc.) ma li distingue
con tre diversi criteri di valore: innanzitutto
devono essere prese in considerazione le
feste che vengono celebrate universalmente e
la cui origine è dagli inizi della Chiesa (origine
apostolica); poi ci sono le feste stabilite dai
Concili, sia universali che locali; infine ci sono
le feste proprie di alcune Chiese, purché non
siano contrarie alla fede e alla morale.
Ma in modo più splendido e universale questa fede
dei sacri Pastori e dei fedeli cristiani è manifestata dal
fatto che fin dall'antichità si celebra in Oriente e in
Occidente una solenne festa liturgica: di qui infatti i
santi padri e i dottori della chiesa non mancarono mai
di attingere luce, poiché, come è ben noto, la sacra
liturgia, «essendo anche una professione delle celesti
verità, sottoposta al supremo magistero della chiesa,
può offrire argomenti e testimonianze di non piccolo
rilievo, per determinare qualche punto particolare
della dottrina cristiana».
Nei libri liturgici, che riportano la festa sia della
Dormizione sia dell'Assunzione di santa Maria, si
hanno espressioni in qualche modo concordanti nel
dire che quando la vergine Madre di Dio salì al cielo
da questo esilio, al suo sacro corpo, per disposizione
della divina Provvidenza, accaddero cose
consentanee alla sua dignità di Madre del Verbo
incarnato e agli altri privilegi a lei elargiti. Ciò è
asserito, per portarne un esempio insigne, in quel
Sacramentario che il Nostro predecessore Adriano I,
d'immortale memoria, mandò all'imperatore Carlo
Magno. In esso infatti si legge: «Degna di
PIO XII
SERVO DEI SERVI DI DIO
A PERENNE MEMORIA
COSTITUZIONE APOSTOLICA
MUNIFICENTISSIMUS DEUS
LA GLORIFICAZIONE DI MARIA
CON L'ASSUNZIONE AL CIELO
IN ANIMA E CORPO (1950)
lex orandi, lex credendi
nei Padri
Sacra Scrittura
Uso ecclesiale (sensus fidei, Tradizione)
Rito liturgico
a condizione che sia
di origine apostolica
oppure universalmente riconosciuto (liturgia
comparata)
oppure locale purchè non sia contrario alla fede
o alla morale
lex orandi, lex credendi oggi
un tentativo
“Parola” in annuncio-attuazione nella celebrazione
“Eucologia” come formulazione orante della fede e
invocazione per scelte di vita
“Ritualità” come linguaggio del corpo in contesto
celebrativo
Ritmi del tempo e della vita come “spazio” di
attuazione del Mistero
Forme cultuali di “comunicazione” della fede (arte,
musica ecc.)
M. Sodi, “Metodo teologico e lex orandi”, in Il metodo teologico (M.Sodi ed.),
LEV 2008, 201-227, qui 212-215.
Settanta volte sette
Sta facenda en
me piac!!!
Cum
saria a
dì? Adè
lei
gambia?
Bla bla bla bla
bla bla Bla bla
bla bla bla bla
Ispirazione della PO ai riti (testi liturgici)
Ispirazione del Rito dell’ordinazione del vescovo ai testi
del Vaticano II
Per la preghiera di ordinazione del vescovo
è stato scelto il testo della Traditio
Apostolica perché corrispondente alla
teologia dell’episcopato del Vaticano II
Archivio Bugnini, Curia
Generalizia PP.Vincenziani,
Raccolta documenti
appartenenti a Coetus a
studiis XX, De libro I
Pontificalis romani,
Schemata 102.
Il documento dopo aver citato la LG per
illustrare il significato dell’episcopato
riconosce che di tutta questa dottrina
nel testo in uso del Pontificale Romano
“valde pauca inveniri” e che soprattutto
non parla “de successione Apostolorum
et quod Episcopi sunt ministri Christi,
cuius partes sustinent”.
Fa quindi la proposta di introdurre la
preghiera della Traditio Apostolica
perché ha un contenuto simile alla LG
(nella quale si trovano due citazioni
della TA) e soprattutto perché (“quod
maius est”) in uso oggi presso la Chiesa
Copta e presso la Chiesa siriaca
occidentale
Ispirazione del Rito dell’ord. dei presbiteri ai testi del
Vaticano II (nelle parti della pregh. di ordinazione che
sono di nuova composizione)
LG 28
PO 2
PO 4
«È da vedere come fatale la divisione che
tuttora talvolta esiste nell’insegnamento della
sacramentaria: da una parte il dogma,
dall’altra la celebrazione; da una parte il
diritto, dall’altra la pastorale, dall’altra ancora
la spiritualità. . . A quando l’apprendimento
della lezione di sintesi che la teologia
orientale ha sempre mantenuto (pur con dei
necessari distinguo)?»
M. Sodi, “Metodo teologico e lex orandi”, in Il metodo teologico (M.Sodi
ed.), LEV 2008, 201-227, qui 223.
Si tratta di accostarsi alla liturgia non
tanto come ad un rito, quanto
soprattutto ad un’esperienza teologica
unica: una esperienza che racchiude in
sé teoria e prassi, sempre a partire dalla
celebrazione. In una situazione di
complessità qual è quella in cui si
dibatte anche la scienza teologica,
rimettere il culto al centro è offrire la
possibilità di una sintesi integrale in cui
lex credendi, lex orandi e lex vivendi
ritrovano il loro più radicale punto di
incontro costituito dall’esperienza reale,
pur in mysterio, della Ss.ma Trinità.
M. Sodi, “Metodo teologico e lex orandi”, in Il metodo teologico (M.Sodi
ed.), LEV 2008, 201-227, qui 227.
«Ogni libro liturgico - incluse le premesse
teologiche e pastorali - sia per [i presbiteri]
oggetto di attento studio, sia individualmente
che in fraterna comunione presbiterale. Di lì
impareranno l’arte di evangelizzare e
celebrare, che è condizione indispensabile per
una fruttuosa ed efficace partecipazione ai
divini misteri della comunità loro affidata»[i].
[i] Conferenza Episcopale Italiana, Pontificale
Romano. Rito dell'Ordinazione, 15.
La lex orandi è celebrazione
mistagogica nella quale incontro:
L’eucologia
Il rito
La Scrittura
La Tradizione
La vita della comunità locale
Il metodo mistagogico
O Padre, tu ci fai rivivere nell'Eucaristia l'esperienza gioiosa di
san Matteo, che accolse come ospite il nostro Salvatore; fa' che
possiamo sempre recuperare le nostre energie alla mensa di
colui che è venuto a chiamare a salvezza non i giusti, ma i
peccatori, Gesù Cristo, nostro Signore. Egli vive e regna nei
secoli dei secoli.
Salutáris gáudii partícipes, Dómine, quo lætus Salvatórem in
domo sua convívam beátus Matthæus excépit, da, ut cibo
semper reficiámur illíus, qui non iustos sed peccatóres vocáre
venit ad salútem. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.
«È opportuno che coloro che
sono stati battezzati perché
gravemente malati e poi sono
guariti sino istruiti sulla fede
e conoscano il dono della vita
nuova che hanno ricevuto»
(can. 47)
Oggi come allora ….
APPROFONDIRE LA FEDE
in Chiesa (comunità
ed edificio)
con la preghiera
della Chiesa
(Liturgia)
si prega per capire
nelle aule di studio
con la speculazione
intellettuale
Si prega come si è
capito
APPROFONDIRE LA FEDE.
Come?
ALTARE
MAESTRO
MISTAGOGO
MINISTRI
NEOFITI
DISCEPOLI
Insegnamenti Chiesa
Insegnamenti
della
S. Scrittura
Chiesa
Esperienza di vita
S. Scrittura
Esperienza di vita
Liturgia
Liturgia
SYNODUS EPISCOPORUM - XI ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI
VESCOVI - 2-23 ottobre 2005
L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa
Proposizione 16
Catechesi Mistagogica
La tradizione più antica della Chiesa ricorda che il cammino
cristiano, senza trascurare l’intelligenza sistematica dei
contenuti della fede, è esperienza che nasce dall’annuncio, si
approfondisce nella catechesi e trova la sua fonte e il suo
culmine nella celebrazione liturgica.
Fede e sacramenti sono due aspetti complementari dell’attività
santificatrice della Chiesa. Suscitata dall’annuncio della Parola
di Dio, la fede è nutrita e cresce nell’incontro di grazia col
Signore risorto nei sacramenti. La fede si esprime nel rito e il
rito rafforza e fortifica la fede.
Di qui l’esigenza di un itinerario mistagogico da vivere nella
comunità e con il suo aiuto e che si fonda su tre elementi
essenziali:
1 - l’interpretazione dei riti alla luce degli
eventi biblici in conformità alla tradizione
della Chiesa;
2 - la valorizzazione dei segni sacramentali;
3 - il significato dei riti in vista dell’impegno
cristiano nella vita.
Sarebbe auspicabile sviluppare il metodo
mistagogico soprattutto con i ragazzi della
Prima Comunione e con i cresimandi.
Primo elemento
per la mistagogia
Il rito con i suoi diversi
elementi
«Considera, quando sei battezzato,
donde viene il Battesimo, se non
dalla croce di Cristo, dalla morte di
Cristo. Tutto il mistero sta nel fatto
che egli ha patito per te. In lui tu
sei redento, in lui tu sei salvato».
(Ambrogio, De sacramentis, 2, 2, 6, PL 16, 425-426).
Secondo elemento
per la mistagogia
L’evento della storia della
salvezza sul quale si fonda
il sacramento
Terzo elemento
per la mistagogia
Altre pagine bibliche
Quarto elemento
per la mistagogia
Dall’evento-eventi
al rito
Quinto elemento
per la mistagogia
Elaborare un pensiero teologico:
T I P O-A N T I T I P O
Ora Padre ……
Mistero,
sacramento,
figura, tipoantitipo,
immagine-verità
TEOLOGIA LITURGICA
O MISTAGOGICA
MISTAGOGIA
OMELIA
MISTAGOGICA
CATECHESI
MISTAGOGICA
Bibliografia
Castellucci E., Il Ministero ordinato,
Queriniana, Brescia 2002. (€ 26,00)
Ferraro G., Ministri di salvezza, Centro Studi
Cammarata, Caltanisetta 2003. (€ 10,00)
Brambilla F.G., Essere preti oggi e domani.
Teologia, pastorale e spiritualità, Glossa,
Milano 2009. (€ 12,00)
Entriamo in cattedrale per conoscere
il sacramento dell’ordine
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