livornoferraris naturalmente... direzione LIVORNO FERRARIS CIGLIANO - BORGO D’ALE Autostrada TORINO-MILANO A4-E64 territorio gruppo Castell'Apertole Colombara SP7 1 Castell'Apertole Strada Provinciale delle GRANGE SP1 Strada Provinciale LIVORNO FERRARIS-TRINO SP4 SP7 Strada Provinciale delle GRANGE SP1 Strada Provinciale LIVORNO FERRARIS-TRINO SP7 La frazione Castell’Apertole La frazione Castell’Apertole è situata nella zona cosiddetta delle “Grange”. Le grange, nel XV e XVII secolo, erano le fattorie dei monasteri e quelle sorte in questa zona del vercellese appartenevano alle abbazie di San Genuario e di Santa Maria di Lucedio. Il latifondo delle Apertole comprendeva sette Grange: Il Castello, Michelina, Mandrietta, Mandria, Dosso dei Bruchi, Cascina Nuova, Monte San Pietro. Nel corso dei secoli il latifondo fu ceduto alla Comunità di Livorno, che, nel 1695, lo fece passare ai Savoia. Nel Settecento i Savoia adibirono parte degli edifici a residenza di caccia, tra cui il fabbricato del castello; altri edifici vennero, invece, utilizzati per l’allevamento dei cavalli e dei cani da caccia. A seguito delle vicissitudini legate all’arrivo dei Francesi, il tenimento delle Apertole fu dichiarato bene nazionale e solo nel 1814 tornò nelle mani dei Savoia. Da allora, il tenimento cambiò diversi proprietari all’interno di Casa Savoia e, nel 1831, divenne di proprietà della regina Maria Cristina Teresa di Borbone di Sicilia. A lei è dovuto il restauro della chiesa parrocchiale. Nel 1923 il tenimento venne ceduto all’Azienda Immobiliare Vercellese, che, nel 1931, lo scompose in otto lotti indipendenti per far fronte alla crisi risicola ed investire. Dal 1956 la Tenuta Castell’Apertole è di proprietà della famiglia Boggio Sella. Recentemente la frazione è stata oggetto di lavori di riammodernamento ed adattamento e vi sorgono un bed and breakfast, un bar, una piscina e luoghi per lo svago. 1 - La chiesa di San Rocco Nel 1730 da re Carlo Emanuele II fece costruire la chiesa parrocchiale, dedicata a San Rocco. Il campanile risale invece al 1782. La chiesa fu molto cara alla regina Maria Cristina, moglie di re Carlo Felice. Si tramanda che in un’urna all’interno della chiesa siano riposte le reliquie di Santa Cristina di Bolsena. Pag. 1/1