COMUNE di SAN MANGO sul CALORE CAVALCATA di SANT’ANNA fede, storia e leggenda la fede Nell’ultima domenica di luglio di ogni anno, si perpetua nell’abitato di San Mango Sul Calore, nella vallata del fiume Calore e intorno alla Cappella di Sant’Anna, la tradizione folkloristica - religiosa della CAVALCATA di SANT’ANNA simbolo forte della comunità di San Mango che con l’occasione rinnova i vincoli di amicizia con i paesi confinanti da dove giungono moltissime persone. Tutto comincia alle prime ore del mattino, quando, partendo dalla Casa Comunale, un corteo equestre, con in testa il Sindaco seguito da Consiglieri Comunali e vari cavalieri provenienti anche dai paesi vicini, tutti vestiti con costumi d’epoca medioevale, si porta presso “la chiesetta del Cemeterio” (Chiesa di San Vincenzo) per compiere i rituali tre giri attorno ad essa (per tradizione, solo dopo aver effettuato il primo giro, i cavalieri possono iniziare il lancio dei confetti). Successivamente, procedendo al passo, per permettere ai cavalieri di offrire manciate di confetti alle numerose persone che s’incontrano durante il tragitto, il corteo percorre le strade del Paese dove tutte le porte delle abitazioni vengono aperte per ricevere i confetti. Terminato il passaggio attraverso il Centro Storico, il corteo scende a valle costeggiando il fiume Calore, rasentando il “PONTE ROMANO detto di Annibale”, quindi risale sul poggio ove è situata la CHIESA di SANT’ANNA. I Cavalieri, accolti dagli applausi e dalle grida di gioia della folla convenuta, per tre volte, come è usanza, girano intorno alla Chiesa, passando con agilità fra i numerosi pellegrini accorsi, vi entrano e vi escono attraverso le porte laterali lanciando a piene mani grandi quantità di confetti sia sull’altare dove si trova la Statua della Santa e sia sui fedeli in segno di speranza e di abbondanza. I confetti, associati al culto della Santa, sono considerati apportatori di fertilità e miracolosi per la salute delle donne: per questo, è frequente incontrare donne incinte, pronte a raccoglierli da terra ed a mangiarli. la storia L’ultima domenica di luglio, nella valle del Calore, nei pressi della Chiesa di Sant’Anna, confluivano molti commercianti delle più svariate province del Regno per partecipare ad un’importante fiera durante la quale il Sindaco amministrava autonomamente la giustizia, di norma esercitata dal feudatario tramite un governatore. Tutto ciò è riportato anche in un “apprezzo del feudo di San Mango, redatto nel 1698 dall’ingegnere Remigio Cacciapuoti (pubblicato dal professore Luigi De Blasi): “Nella quale chiesa di S. Anna nel giorno della sua festività vi si celebrano molte messe e si fa la fiera con concorso delle terre, e luoghi convicini, nel qual giorno dal sindico di detta terra si crea il mastro giurato quale per tre giorni regge ed administra la giustizia, deponendo il governatore di essa terra il suo dominio per detto al quale governatore dall’istesso mastro giurato se li pagano carlini dieci in conformità dei suoi privilegi”. La cavalcata potrebbe ricordare il solenne corteo che Sindaco e dignitari locali facevano verso la fiera e la chiesa, che per alcuni giorni diventavano il centro della vita locale. la leggenda Un cavaliere, in questi luoghi avventuratosi per ragioni di comando e battaglia, si raccomandò all’intercessione di Sant’Anna perché la consorte potesse dargli un figlio e un felice esito per la campagna militare. Dopo poco tempo il cavaliere e la consorte, rimasta sterile come la Santa fino a tarda età, poterono festeggiare la nascita del figlio tanto desiderato e la vittoria sul nemico. Il cavaliere, per ringraziare ed onorare la Santa per le grazie ricevute, organizzò un corteo di cavalieri e ritornò alla Cappella. Ivi giunto, in segno di giubilo e magnificenza, compì alcuni giri intorno ed all’interno dell’edificio sacro, lanciando alle genti del posto monete d’oro e d’argento: successivamente le monete sarebbero diventate confetti.