Articolo Lenti a contatto

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Dott.ssa Serena Santoro
Optometrista
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Lenti a contatto: un’idea di Leonardo
Il concetto di lenti a contatto fu
proposto da Leonardo da Vinci nel
1508. Egli verificò che immergendo
l’occhio in una sfera contenente acqua esisteva un continuo ottico fra
la superficie interna della sfera di
vetro e quella esterna della cornea;
successivamente fece degli schizzi
su quale potesse essere la forma di
un’ipotetica lente a contatto.
Più di cento anni dopo 1636, Cartesio pubblicò “La diottrica”, in cui
perfezionò l'idea di Leonardo, spiegando che un tubo riempito d'acqua
e appoggiato sulla cornea, avente
una lente all'estremità perfettamente sovrapponibile alla superficie
oculare, stessa, annulla o riduce le
anomalie refrattive dell'occhio.
L’idea pur essendo teoricamente valida, non era pratica. Inoltre il tubo
posizionato sull’occhio impediva
l’ammiccamento.
Nel 1801 Thomas Young sviluppò
l’idea di Cartesio, disegnando e progettando un piccolo tubo di vetro
riempito di acqua e contenente una
piccola lente microscopica, utilizzò
questo dispositivo per correggere la
propria visione.
Nella prima metà dell’ottocento,
precisamente nel 1823, John Herschel, un astronomo inglese, suggerì
una serie di importanti idee. La
prima è costituita da una capsula
sferica di vetro riempita con gelatina
di origine animale applicata sulla
superficie oculare per correggere
l’astigmatismo. La seconda consiste
nella creazione di uno stampo per
costruire una lente che si adatti
esattamente alla superficie oculare.
Quest’ultima idea si dimostrò impossibile fino all’avvento dell’anestesia, allora fu sostituita dall’idea di
schiacciare sempre più una lente a
contatto fino a renderla tanto sottile
da poterla porre direttamente sulla
superficie oculare.
Un produttore tedesco di protesi
oculari, F.A. Müller, creò nel 1887
una lente trasparente in grado di
proteggere un globo oculare danneggiato.
Nel 1886 l’oftalmologo franco-polacco Xavier Galezowski disegnò la prima lente
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a contatto, per ridurre il rischio di
infezioni nel trattamento post chirurgico nei casi di cataratta.
La prima vera lente a contatto venne
creata, contemporaneamente ma in
modo assolutamente indipendente,
nel 1888 dal medico svizzero Adolf
Fick, dall’ottico parigino Eugene
Kalt e dallo studente in medicina
August Muller. L’onore viene comunque di solito attribuito a Fick,
che ebbe per primo l’idea di creare
un calco dell’occhio di un coniglio
producendone, in seguito, delle lenti da provare su se stesso. Da quanto
viene riportato, Fick fu in grado di
tenere queste prime lenti per appena due ore. Infatti, fatte in vetro soffiato, esse coprivano interamente
l’occhio, erano pesanti, poco confortevoli e non facevano passare
l’ossigeno alla cornea, aumentando
anche sensibilmente il rischio di infezioni.
Nel periodo tra il 1890 e il 1930 circa
non ci furono particolari sviluppi:
due compagnie tede-sche la Karl
Zeiss Optical e la Mueller Co., così
come altri piccoli laboratori in America e in altri parti del mondo, continuarono a produrre lenti a contatto in vetro, ma in quantità molto limitate.
Nel 1929 fu fatto un passo notevole, il
dottor Joseph Dallos, un medico ungherese, scoprì l’importanza del flusso
lacrimale sotto la lente e inoltre riutilizzando e perfezionando l’idea di Herschel, per prendere l’impronta degli
occhi, riuscì a effettuare il primo calco
su occhi viventi.
La svolta avvenne nel 1936, quando
l’optometrista americano William
Feinbloom intuì come la sostituzione
del vetro con un materiale polimerico
potesse portare benefici al portatore di
lenti a contatto e costruì la prima lente
a contatto che fu una combinazione di
vetro e plastica.
La prima lente a contatto in plastica fu
costruita nel 1949 in PMMA. La scelta
del PMMA come materiale è dovuta al
suo buon grado di compatibilità con i
tessuti umani. Tale scoperta avvenne
in modo accidentale: durante la seconda guerra mondiale i piloti della RAF
(Royal Air Force) riportavano spesso
perforazioni agli occhi, a causa delle
schegge provenienti dai finestrini laterali dei loro Supermarine Spitfire che
erano costruiti in PMMA; questi soggetti però non mostravano alcun rigetto all’oggetto perforante ma lo stato infiammatorio era dovuto alla situazione critica in cui si trovavano, a
differenza di altri piloti che invece pilotavano aerei con finestrini in vetro.
Utilizzando la plastica, si riduceva il
peso della lente; il materiale poteva essere plasmato più facilmente ed era compatibile con
i tessuti oculari; in sostanza
la lente sclerale contenente
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plastica era molto più confortevole
di quelle completamente in vetro.
Le prime lenti a contatto corneali
rigide nacquero nel 1950, con diametro inferiore a quello corneale,
progettate da Bier.
Agli inizi degli anni '60 due ricercatori cecoslovacchi, Lim e Wichterle
progettarono le prime lenti a contatto in HEMA: le lenti morbide.
Alla fine degli anni '60 iniziarono
anche ad essere utilizzate le prime
lenti rigide ortocheratologiche con
lo scopo di ridurre la miopia dopo la
loro rimozione; venivano applicate
durante il giorno con lo scopo di
modificare il profilo corneale.
Alla fine degli anni ’70 fu progettata
la prima lente a contatto torica per
la correzione dell’astigmatismo.
Fino ad arrivare agli anni ’80, un decennio particolarmente abbondante
di novità in campo contattologico;
infatti furono concepite le prime
lenti a contatto colorate sia morbide
che gas permeabili, lenti bifocali,
lenti a porto notturno e lenti disposable.
Nel decennio successivo vennero
ideate le Daily Disposable, le disposable multifocali e alla fine del decennio vennero immesse nel mercato le prime lenti a contatto disposable in grado di assorbire la luce ultravioletta per proteggere gli occhi
dai raggi solari.
Col nuovo millennio le lenti toriche
per la correzione dell’astigmatismo
vennero progettate anche in versione disposable e vennero create le
prime lenti in Silicone-Hydrogel per il
porto continuo.
Le lenti per ortocheratologia nel 2002
hanno ricevuto l'approvazione FDA per
la correzione della miopia fino a 6 diottrie con massimo di 1.75 di astigmatismo. Oggi le lenti per ortocheratologia utilizzano materiali super
permeabili all'ossigeno e sono utilizzate per fini correttivi solo durante il
sonno.
Attualmente in commercio vi sono le
lenti gas permeabili e soft lenses, che
possono avere una durata di porto diversa: giornaliere (daily wear o disposable), settimanali, quindicinali, mensili, e ad uso continuo (extended wear).
Oggi, il contattologo ha un ‘ampia
gamma di lenti a contatto disponibili
sul mercato di cui può beneficiare; da
lenti a contatto aventi parametri standard a quelle costruite su misura.
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