Otorinolaringoiatra L’approfondimento GUARIRE DALLA SORDITA’ COME DIAGNOSTICARE I DISTURBI UDITIVI Nuove conoscenze sull’otosclerosi a parola otosclerosi fa un po’ paura: infatti fa pensare che si tratti di una malattia degenerativa della vecchiaia. Il termine otosclerosi fu usato per la prima volta dall’otorino Politzer nel 1894 per indicare una malattia che interessa la capsula ossea dell'orecchio interno con propagazione al sistema degli ossicini dell'orecchio medio. Chiediamo di saperne di più al dottor Michele Siani, specialista Otorinolaringoiatra e Foniatria, responsabile della unità funzionale di otorinolaringoiatria alla Casa di Cura Tortorella. L Che succede in un orecchio colpito da otosclerosi? Come è noto nella cassa timpanica si trovano 3 ossicini (martello, incudine e staffa), i più piccoli del corpo umano, delle dimensioni di pochi millimetri, che servono alla trasmissione del suono dalla membrana timpanica all’orecchio interno. In questa malattia viene progressivamente a bloccarsi la staffa con conseguente sordità progressiva. Chi sono i soggetti maggiormente colpiti? L’ otosclerosi si manifesta prevalentemente nei soggetti giovani tra i 20 e i 30 anni di età. Colpisce quasi esclusivamente individui di razza bianca e le donne vengono interessate con una frequenza doppia degli uomini e la malattia può esacerbarsi L’esperto risponde (a cura della redazione) Uno studio della svizzera SUVA mette in guardia dall'uso improprio dei lettori mp3 IDesign alla moda e ultracompatto, ampia scelta musicale, suono di ottima qualità, lunga durata: queste sono le caratteristiche in positivo degli ultimissimi lettori MP3 (iPod, iRiver, Creative Zen, ecc.). C’è un solo aspetto negativo: il livello sonoro degli auricolari è troppo alto. Nel 2006 la Suva ha svolto dei test sui lettori MP3. Utilizzando degli appositi manichini e i brani memorizzati sui lettori ha rilevato gli effetti sull’udito che si possono avere se si ascolta la musica al massimo volume. I risultati: i livelli sonori massimi sono compresi tra 103 e 109 dB(A) usando gli auricolari originali anche con il volume al massimo e un livello sonoro superiore a 105 dB(A) il suono non presenta distorsioni il livello sonoro costante è compreso tra 95 e 103 dB(A): è pari cioè al rumore prodotto da una motosega o da un martello pneumatico. L’udito può sopportare un livello sonoro costante di 100 dB(A) soltanto per due ore la settimana! Il dato più inquietante riguarda l’uso di un lettore MP3 in combinazione con auricolari diversi da quelli originali e più potenti. In questo caso si sono registrati livelli massimi di 116 dB(A) e un livello sonoro costante di 109 dB(A). via mail [email protected] Via Fax 089237081 via posta scrivere a L'esperto risponde redazione CASA DI CURA TORTORELLA Via Nicola Aversano n.1 Salerno in occasione di gravidanze o allattamento. Grande rilevanza hanno inoltre i fattori genetici: infatti viene considerata una malattia ereditaria, di tipo dominante: nel 50% dei casi si ha la sua comparsa in più membri della stessa famiglia. Quali sono i sintomi e gli effetti di questa malattia? L’otosclerosi da un punto di vita anatomico determina un irrigidimento della articolazione della platina nella finestra ovale per sovrapposizione di tessuto osseo che la blocca nella sua sede in modo irreversibile. Come conseguenza funzionale si ha un'alterazione del passaggio del suono dalla membrana del timpano fino alla finestra ovale e il paziente diventa progressivamente sordo, fino a 70 decibel di perdita! A ciò si aggiunge una sofferenza del neuro epitelio della chiocciola per compressione dei liquidi labirintici e comparsa di un fastidioso ronzio nel 90% dei casi. Ci sono anche aspetti particolari della patologia? Una caratteristica dell’otosclerosi è la capacità di sentire meglio in ambienti rumorosi, perchè il sistema degli ossicini viene sottoposto a vibrazioni notevoli che mettono in funzione tutto l'apparato, e hanno ancora la capacità di sentire meglio al telefono anziché nella normale conversazione perchè il suono viene trasmesso direttamente per via ossea. Cosa si può fare? La vera terapia d’elezione è chirurgica, che si effettua in anestesia locale, con la degenza di una sola giornata, e minimo disagio per il paziente che può presentare nel post-operatorio soltanto delle lievi vertigini. Vincenzo Ronca Dr. Michele Siani Il rumore ambientale Un serio rischio per l’udito e per la qualità della vita L’inquinamento acustico, secondo l’Eurispes costituisce uno dei fattori che incide sui livelli di qualità della vita della popolazione, in particolar modo in ambito urbano, dove i livelli di rumore riscontrabili sono spesso elevati a causa della presenza di numerose fonti, quali: infrastrutture di trasporto, attività produttive e commerciali, luoghi d’intrattenimento e altre sorgenti sonore che, pur essendo temporanee, come cantieri e manifestazioni musicali all’aperto, incidono sui livelli di qualità della vita generali. Sebbene nell’ambito della Comunità Europea si sia assistito negli ultimi quindici anni ad una diminuzione dei livelli di rumore più elevati nelle zone a più alto rischio – le cosiddette “zone nere” – si è però verificato, al contempo, un ampliamento delle zone con differenti livelli di attenzione (definite zone grigie), che ha provocato un aumento della popolazione esposta, annullando le conseguenze positive della prima tendenza. Bisogna, tuttavia, evidenziare, che per anni il problema dell’inquinamento è stato sottovalutato, in quanto considerato meno rilevante rispetto all’inquinamento atmosferico, a quello delle acque, alla gestione dei rifiuti. Scarsa attenzione, inoltre, è stata data alla natura degli effetti dell’inquinamento acustico, che sono subdoli e poco palesi, al contrario di quanto accade per le altre forme di inquinamento ambientale. Tra gli ambienti di vita, una considerevole parte del proprio tempo viene trascorsa nel luogo di lavoro. La diretta conseguenza è che dei sette milioni di italiani con problemi o disturbi uditivi, due milioni di adulti sono colpiti da sordità a causa di attività lavorative in ambiente rumoroso, con ripercussioni che possono assumere carattere di particolare gravità sulla capacità produttiva e sulla vita di relazione del soggetto, nonché sui costi sociali. I limiti di rumore imposti per la sicurezza sul lavoro, benché fissati dalle norme comunitarie e recepite dalla nostra giurisprudenza, sono provvisori e non tutelano in maniera certa le persone esposte e comunque non esistono mezzi di controllo adeguati alla vastità del problema. A ciò si aggiunga con ruolo di concausa l’inquinamento acustico nell'ambiente di vita extralavorativo, originato per esempio dal traffico, dalle attività ed apparecchiature condominiali, che ha raggiunto Attualmente si effettua la stapedotomia che significa letteralmente “ taglio della staffa”: si pratica, cioè, un foro nella base della staffa (che quindi non viene asportata) e si inserisce tra quest’ultima e l’incudine una protesi a pistone, che viene agganciata all’incudine, con recupero uditivo pressoché immediato. in molte città livelli inaccettabili, fuori dai limiti raccomandati dall'Organizzazione Mondiale di Sanità ed imposti dalla normativa di legge vigente – disapplicata - (Legge quadro n. 447/95), colpendo senza esclusione l'apparato uditivo di bambini, adulti ed anziani. Ma tale fonte di disagio è in grado di comportare anche problematiche sul riposo e sul sonno, sulla capacità di concentrazione e studio, sull’equilibrio psicofisico del soggetto che ‘subisce’ il rumore ed infine problematiche patologiche reattive a carico dell’apparato cardiovascolare, ormonale e del sistema nervoso centrale. Tutte le attività rumorose non possono superare il limite della ‘normale tollerabilità’ di ogni cittadino che desidera quiete e riposo, come stabilito dalle vigenti disposizioni di legge; tutte le sorgenti rumorose dovrebbero essere acusticamente isolate in modo che suoni e vibrazioni non si trasmettano nelle vicine abitazioni. Vincenzo Ronca RAGGRUPPAMENTO CHIRURGICO REPARTO OTORINOLARINGOIATRIA Dirigente Dr. MICHELE SIANI AMBULATORIO OTORINOLARINGOIATRIA Dirigente Dr. RAFFAELE CALABRESE Collaboratori Dr. EDOARDO VERNIERI Dr. GAETANO MURANTE Dr. LUIGI MALAFRONTE FRANCESCA PISACRETA SALVATORE FORINO Tel. 0892578413 Fax 089237081 referente: Inf. Loredana Malzone [email protected] L’ORECCHIO BIONICO L’impianto cocleare è un piccolo e complesso strumento elettronico che fornisce il senso dell’udito a persone con sordità profonda o molto grave. Viene inserito chirurgicamente sotto la pelle vicino all’orecchio. C0onsta di 4 parti: un microfono che prende i suoni dall’esterno, un processore che seleziona e ordina i suoni raccolti dal microfono,una serie di elettrodi inseriti nella chiocciola dell’orecchio interno raccoglie gli impulsi dallo stimolatore e li invia al cervello. Impianto cocleare non crea un udito normale, ma usato correttamente può fornire a persone sorde profonde una buona comprensione del linguaggio e dei suoni dell’ambiente. Come funziona? L’impianto cocleare è molto diverso dalla protesi acustica. La protesi acustica amplifica i suoni. L’impianto coclearie fa il lavoro al posto della parte dell’orecchio interno danneggiata infatti trasforma le onde sonore dell’aria in impulsi elettrici. Questi impulsi sono inviati al cervello e a questo livello la persona li riconosce come suoni. L’udito mediante impianto coclearie è diverso rispetto all’udito normale, ma permette alle persone di comunicare oralmente o tramite telefono. Sia bambini che adulti possono usufruire dell’impianto coclearie. nel mondo attualmente circa 59.000 persone hanno impianti cocleari. Francesca Pisacreta dott.ssa in Audiometria Casa di Cura Tortorella Una precisa diagnosi per adulti e bambini I disturbi della funzione uditiva possono attualmente essere diagnosticati con differenti e sofisticate metodiche strumentali. L’esame più comunemente richiesto ed effettuato presso gli ambulatori di Otorinolaringoiatria è rappresentato dall’esame audiometrico che consente di valutare il grado di perdita uditiva. Di semplice attuazione, orienta rapidamente lo Specialista sulla gravità del danno uditivo ed entro certi limiti anche sulla causa dello stesso. In ambito pediatrico l’esame più diffuso è invece rappresentato dall’esame impedenzometrico: con esso si valuta il grado di elasticità della membrana del timpano e la presenza di muco in cassa timpanica. Tale indagine strumentale è utilizzata per seguire la patologia catarrale dell’orecchio medio molto diffusa nei bambini. La tecnologia, con il trascorrere degli anni, ha permesso di passare da complessi apparecchi che consentivano tempi di esame nell’ordine di diversi minuti a semplici e portatili strumenti che permettono di effettuare un esame in pochi secondi. Tutto ciò ha consentito che anche gli specialisti in Pediatria potessero sempre più spesso utilizzare l’impedenzometria nella pratica clinica ambulatoriale. Tale estensiva utilizzazione permette di seguire in maniera meticolosa tutta la patologia dell’orecchio medio nell’età pediatrica evitando complicanze chirurgiche anche gravi che talvolta possono determinare anche la meningite otogena. Sempre in ambito pediatrico e più specificatamente neonatale attualmente vengono utilizzati le otoemissioni acustiche: si tratta di una meto- dica semplice e rapida che consente, mediante l’analisi degli echi cocleari di Kemp, di valutare l’integrità alla nascita dell’orecchio interno. Tale metodica permette la diagnosi precoce delle sordità e quindi l’immediata protesizzazione onde evitare che la deprivazione uditiva possa minimamente alterare lo sviluppo psicofisico del piccolo paziente. Altre e più complesse indagini strumentali sono rappresentate dai Potenziali Evocati del tronco dell’encefalo (ABR) e Elettrococleografia (EcoG) che studiano, con metodiche elettrofisiologiche, le vie nervose che conducono il segnale acustico dall’orecchio interno fino alla corteccia cerebrale. L’applicazione di tali indagini è sicuramente orientata alla diagnosi delle patologie neurologiche dell’udito, vale a dire delle componenti nervose nobili e delicatissime che possono dar luogo a lesioni irreversibili ma fortunatamente molto rare.. Dott. Michele Siani dirigente reparto otorinolaringoiatria Casa di Cura Tortorella. …….E SE NON C’E’ L’OTORINO? di Antony M.Yesanuss alvolta l’unica cosa che ci resta da fare è PREGARE. Mi fa male l’orecchio destro, sembra che scoppi, ho già preso un analgesico…… ma niente da fare! Cerco disperatamente un otorino ….. ma non c’è!! Ed allora mi chiedo a chi pregare. Strano, mentre sto riflettendo pian piano il mio mal d’orecchio si placa, grido a gran voce “miracolo” e mi ritiro nel dolce tepore della mia casetta e……..studio. T Per le malattie della gola il Santo protettore che gode maggior favore è San Biagio, vescovo di Sebaste. Basta invocarlo ed il mal di gola scompare per incanto! Contro il mal d’orecchio basta invocare Sant’Aureliano: non certo per particolari miracoli, come San Biagio che invece compì il miracolo della lisca di pesce, ma per il solo fatto che il suo nome ricorda le “aureus”, cioè le orecchie. Se invece si soffre di vertigine o di labirintite viene in aiuto, meglio del Microser, San Saturnino, vescovo di Tolosa, noto per il suo notevole potere taumaturgico. Nessun problema se per caso dovessi perdere la voce: di verrebbe certamente in aiuto San Zaccaria, dotato di un metodo infallibile contro ogni forma di mutismo. E nel caso malaugurato ci fossero insormontabili problemi si può sempre invocare Santa Liberata. Il suo nome è garanzia di successo: Santa Liberata “libera” infatti da ogni malattia. Ing. Antony M. Yesanuss amico di Geronta Sebezio