Numero 4-24 Maggio 2008 - Casa di Cura Tortorella

Otorinolaringoiatra
L’approfondimento
GUARIRE DALLA SORDITA’
COME DIAGNOSTICARE I
DISTURBI UDITIVI
Nuove conoscenze sull’otosclerosi
a parola otosclerosi fa un po’
paura: infatti fa pensare che si
tratti di una malattia degenerativa della vecchiaia. Il termine otosclerosi fu usato per la prima volta dall’otorino Politzer nel 1894 per indicare
una malattia che interessa la capsula
ossea dell'orecchio interno con propagazione al sistema degli ossicini
dell'orecchio medio. Chiediamo di
saperne di più al dottor Michele
Siani, specialista Otorinolaringoiatra
e Foniatria, responsabile della unità
funzionale di otorinolaringoiatria alla
Casa di Cura Tortorella.
L
Che succede in un orecchio colpito
da otosclerosi?
Come è noto nella cassa timpanica si
trovano 3 ossicini (martello, incudine e staffa), i più piccoli del corpo
umano, delle dimensioni di pochi
millimetri, che servono alla trasmissione del suono dalla membrana timpanica all’orecchio interno. In questa
malattia viene progressivamente a
bloccarsi la staffa con conseguente
sordità progressiva.
Chi sono i soggetti maggiormente
colpiti?
L’ otosclerosi si manifesta prevalentemente nei soggetti giovani tra i 20
e i 30 anni di età. Colpisce quasi
esclusivamente individui di razza
bianca e le donne vengono interessate con una frequenza doppia degli
uomini e la malattia può esacerbarsi
L’esperto
risponde
(a cura della redazione)
Uno studio della svizzera SUVA mette
in guardia dall'uso improprio dei lettori mp3
IDesign alla moda e ultracompatto,
ampia scelta musicale, suono di ottima
qualità, lunga durata: queste sono le
caratteristiche in positivo degli ultimissimi lettori MP3 (iPod, iRiver, Creative
Zen, ecc.). C’è un solo aspetto negativo: il livello sonoro degli auricolari è
troppo alto. Nel 2006 la Suva ha svolto dei test sui lettori MP3. Utilizzando
degli appositi manichini e i brani
memorizzati sui lettori ha rilevato gli
effetti sull’udito che si possono avere
se si ascolta la musica al massimo
volume.
I risultati: i livelli sonori massimi sono
compresi tra 103 e 109 dB(A) usando
gli auricolari originali anche con il
volume al massimo e un livello sonoro
superiore a 105 dB(A) il suono non
presenta distorsioni il livello sonoro
costante è compreso tra 95 e 103
dB(A): è pari cioè al rumore prodotto
da una motosega o da un martello
pneumatico. L’udito può sopportare un
livello sonoro costante di 100 dB(A)
soltanto per due ore la settimana!
Il dato più inquietante riguarda l’uso di
un lettore MP3 in combinazione con
auricolari diversi da quelli originali e
più potenti. In questo caso si sono
registrati livelli massimi di 116 dB(A) e
un livello sonoro costante di 109
dB(A).
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089237081
via posta scrivere a
L'esperto risponde redazione
CASA DI CURA TORTORELLA
Via Nicola Aversano n.1
Salerno
in occasione di gravidanze o allattamento. Grande rilevanza hanno inoltre i fattori genetici: infatti viene considerata una malattia ereditaria, di
tipo dominante: nel 50% dei casi si
ha la sua comparsa in più membri
della stessa famiglia.
Quali sono i sintomi e gli effetti di
questa malattia?
L’otosclerosi da un punto di vita anatomico determina un irrigidimento
della articolazione della platina nella
finestra ovale per sovrapposizione di
tessuto osseo che la blocca nella sua
sede in modo irreversibile. Come
conseguenza funzionale si ha un'alterazione del passaggio del suono
dalla membrana del timpano fino alla
finestra ovale e il paziente diventa
progressivamente sordo, fino a 70
decibel di perdita! A ciò si aggiunge
una sofferenza del neuro epitelio
della chiocciola per compressione
dei liquidi labirintici e comparsa di
un fastidioso ronzio nel 90% dei
casi.
Ci sono anche aspetti particolari
della patologia?
Una caratteristica dell’otosclerosi è
la capacità di sentire meglio in
ambienti rumorosi, perchè il sistema
degli ossicini viene sottoposto a
vibrazioni notevoli che mettono in
funzione tutto l'apparato, e hanno
ancora la capacità di sentire meglio
al telefono anziché nella normale
conversazione perchè il suono viene
trasmesso direttamente per via
ossea.
Cosa si può fare?
La vera terapia d’elezione è chirurgica, che si effettua in anestesia locale,
con la degenza di una sola giornata,
e minimo disagio per il paziente che
può presentare nel post-operatorio
soltanto delle lievi vertigini.
Vincenzo Ronca
Dr. Michele Siani
Il rumore ambientale
Un serio rischio per l’udito e per la qualità della vita
L’inquinamento
acustico,
secondo
l’Eurispes costituisce uno dei fattori che
incide sui livelli di qualità della vita della
popolazione, in particolar modo in ambito
urbano, dove i livelli di rumore riscontrabili sono spesso elevati a causa della presenza di numerose fonti, quali: infrastrutture di
trasporto, attività produttive e commerciali,
luoghi d’intrattenimento e altre sorgenti
sonore che, pur essendo temporanee,
come cantieri e manifestazioni musicali
all’aperto, incidono sui livelli di qualità della
vita generali. Sebbene nell’ambito della
Comunità Europea si sia assistito negli ultimi quindici anni ad una diminuzione dei
livelli di rumore più elevati nelle zone a più
alto rischio – le cosiddette “zone nere” – si
è però verificato, al contempo, un ampliamento delle zone con differenti livelli di
attenzione (definite zone grigie), che ha
provocato un aumento della popolazione
esposta, annullando le conseguenze positive della prima tendenza. Bisogna, tuttavia,
evidenziare, che per anni il problema dell’inquinamento è stato sottovalutato, in
quanto considerato meno rilevante rispetto
all’inquinamento atmosferico, a quello
delle acque, alla gestione dei rifiuti. Scarsa
attenzione, inoltre, è stata data alla natura
degli effetti dell’inquinamento acustico, che
sono subdoli e poco palesi, al contrario di
quanto accade per le altre forme di inquinamento ambientale.
Tra gli ambienti di vita, una considerevole
parte del proprio tempo viene trascorsa nel
luogo di lavoro. La diretta conseguenza è
che dei sette milioni di italiani con problemi
o disturbi uditivi, due milioni di adulti sono
colpiti da sordità a causa di attività lavorative in ambiente rumoroso, con ripercussioni che possono assumere carattere di
particolare gravità sulla capacità produttiva
e sulla vita di relazione del soggetto, nonché sui costi sociali. I limiti di rumore
imposti per la sicurezza sul lavoro, benché
fissati dalle norme comunitarie e recepite
dalla nostra giurisprudenza, sono provvisori e non tutelano in maniera certa le persone esposte e comunque non esistono
mezzi di controllo adeguati alla vastità del
problema. A ciò si aggiunga con ruolo di
concausa l’inquinamento acustico nell'ambiente di vita extralavorativo, originato per
esempio dal traffico, dalle attività ed apparecchiature condominiali, che ha raggiunto
Attualmente si effettua la stapedotomia che significa letteralmente “
taglio della staffa”: si pratica, cioè,
un foro nella base della staffa (che
quindi non viene asportata) e si inserisce tra quest’ultima e l’incudine
una protesi a pistone, che viene
agganciata all’incudine, con recupero uditivo pressoché immediato.
in molte città livelli inaccettabili, fuori dai
limiti raccomandati dall'Organizzazione
Mondiale di Sanità ed imposti dalla normativa di legge vigente – disapplicata - (Legge
quadro n. 447/95), colpendo senza esclusione l'apparato uditivo di bambini, adulti
ed anziani. Ma tale fonte di disagio è in
grado di comportare anche problematiche
sul riposo e sul sonno, sulla capacità di
concentrazione e studio, sull’equilibrio psicofisico del soggetto che ‘subisce’ il rumore ed infine problematiche patologiche
reattive a carico dell’apparato cardiovascolare, ormonale e del sistema nervoso centrale. Tutte le attività rumorose non possono superare il limite della ‘normale tollerabilità’ di ogni cittadino che desidera quiete
e riposo, come stabilito dalle vigenti disposizioni di legge; tutte le sorgenti rumorose
dovrebbero essere acusticamente isolate in
modo che suoni e vibrazioni non si trasmettano nelle vicine abitazioni.
Vincenzo Ronca
RAGGRUPPAMENTO CHIRURGICO
REPARTO OTORINOLARINGOIATRIA
Dirigente Dr. MICHELE SIANI
AMBULATORIO
OTORINOLARINGOIATRIA
Dirigente Dr. RAFFAELE CALABRESE
Collaboratori
Dr. EDOARDO VERNIERI
Dr. GAETANO MURANTE
Dr. LUIGI MALAFRONTE
FRANCESCA PISACRETA
SALVATORE FORINO
Tel. 0892578413 Fax 089237081
referente: Inf. Loredana Malzone
[email protected]
L’ORECCHIO
BIONICO
L’impianto cocleare è un piccolo e
complesso strumento elettronico che
fornisce il senso dell’udito a persone
con sordità profonda o molto grave.
Viene inserito chirurgicamente sotto
la pelle vicino all’orecchio. C0onsta di
4 parti: un microfono che prende i
suoni dall’esterno, un processore che
seleziona e ordina i suoni raccolti dal
microfono,una serie di elettrodi inseriti nella chiocciola dell’orecchio interno
raccoglie gli impulsi dallo stimolatore
e li invia al cervello. Impianto cocleare
non crea un udito normale, ma usato
correttamente può fornire a persone
sorde profonde una buona comprensione del linguaggio e dei suoni dell’ambiente.
Come funziona?
L’impianto cocleare è molto diverso
dalla protesi acustica. La protesi acustica amplifica i suoni. L’impianto
coclearie fa il lavoro al posto della
parte dell’orecchio interno danneggiata infatti trasforma le onde sonore dell’aria in impulsi elettrici. Questi impulsi sono inviati al cervello e a questo
livello la persona li riconosce come
suoni. L’udito mediante impianto
coclearie è diverso rispetto all’udito
normale, ma permette alle persone di
comunicare oralmente o tramite
telefono. Sia bambini che adulti possono usufruire dell’impianto coclearie.
nel mondo attualmente circa 59.000
persone hanno impianti cocleari.
Francesca Pisacreta
dott.ssa in Audiometria
Casa di Cura Tortorella
Una precisa diagnosi per adulti e bambini
I disturbi della funzione uditiva possono attualmente essere diagnosticati con differenti e sofisticate metodiche strumentali. L’esame più comunemente richiesto ed effettuato presso
gli
ambulatori
di
Otorinolaringoiatria è rappresentato
dall’esame audiometrico che consente di valutare il grado di perdita
uditiva. Di semplice attuazione, orienta rapidamente lo Specialista sulla
gravità del danno uditivo ed entro
certi limiti anche sulla causa dello
stesso. In ambito pediatrico l’esame
più diffuso è invece rappresentato
dall’esame impedenzometrico: con
esso si valuta il grado di elasticità
della membrana del timpano e la presenza di muco in cassa timpanica.
Tale indagine strumentale è utilizzata
per seguire la patologia catarrale dell’orecchio medio molto diffusa nei
bambini. La tecnologia, con il trascorrere degli anni, ha permesso di passare da complessi apparecchi che
consentivano tempi di esame nell’ordine di diversi minuti a semplici e
portatili strumenti che permettono di
effettuare un esame in pochi secondi.
Tutto ciò ha consentito che anche gli
specialisti in Pediatria potessero
sempre più spesso utilizzare l’impedenzometria nella pratica clinica
ambulatoriale. Tale estensiva utilizzazione permette di seguire in maniera
meticolosa tutta la patologia dell’orecchio medio nell’età pediatrica evitando complicanze chirurgiche anche
gravi che talvolta possono determinare anche la meningite otogena.
Sempre in ambito pediatrico e più
specificatamente neonatale attualmente vengono utilizzati le otoemissioni acustiche: si tratta di una meto-
dica semplice e rapida che consente,
mediante l’analisi degli echi cocleari
di Kemp, di valutare l’integrità alla
nascita dell’orecchio interno. Tale
metodica permette la diagnosi precoce delle sordità e quindi l’immediata
protesizzazione onde evitare che la
deprivazione uditiva possa minimamente alterare lo sviluppo psicofisico
del piccolo paziente. Altre e più complesse indagini strumentali sono rappresentate dai Potenziali Evocati del
tronco dell’encefalo (ABR) e
Elettrococleografia (EcoG) che studiano, con metodiche elettrofisiologiche, le vie nervose che conducono
il segnale acustico dall’orecchio interno fino alla corteccia cerebrale.
L’applicazione di tali indagini è sicuramente orientata alla diagnosi delle
patologie neurologiche dell’udito,
vale a dire delle componenti nervose
nobili e delicatissime che possono
dar luogo a lesioni irreversibili ma
fortunatamente molto rare..
Dott. Michele Siani
dirigente reparto otorinolaringoiatria
Casa di Cura Tortorella.
…….E SE NON C’E’ L’OTORINO?
di Antony M.Yesanuss
alvolta l’unica cosa che ci
resta da fare è PREGARE. Mi
fa male l’orecchio destro,
sembra che scoppi, ho già preso
un analgesico…… ma niente da
fare! Cerco disperatamente un
otorino ….. ma non c’è!! Ed allora mi chiedo a chi pregare. Strano,
mentre sto riflettendo pian piano il
mio mal d’orecchio si placa, grido
a gran voce “miracolo” e mi ritiro
nel dolce tepore della mia casetta
e……..studio.
T
Per le malattie della gola il Santo
protettore che gode maggior favore è San Biagio, vescovo di
Sebaste. Basta invocarlo ed il mal
di gola scompare per incanto!
Contro il mal d’orecchio basta
invocare Sant’Aureliano: non
certo per particolari miracoli,
come San Biagio che invece
compì il miracolo della lisca di
pesce, ma per il solo fatto che il
suo nome ricorda le “aureus”,
cioè le orecchie.
Se invece si soffre di vertigine o di
labirintite viene in aiuto, meglio
del Microser, San Saturnino,
vescovo di Tolosa, noto per il suo
notevole potere taumaturgico.
Nessun problema se per caso
dovessi perdere la voce: di verrebbe certamente in aiuto San
Zaccaria, dotato di un metodo
infallibile contro ogni forma di
mutismo. E nel caso malaugurato
ci fossero insormontabili problemi si può sempre invocare Santa
Liberata. Il suo nome è garanzia di
successo: Santa Liberata “libera”
infatti da ogni malattia.
Ing. Antony M. Yesanuss
amico di Geronta Sebezio