Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 1 di 29 STRINGHE, TELETRASPORTO E TEMPO MULTIDIMENSIONALE Ing. Pier Franz Roggero, Dott. Michele Nardelli, P.A. Francesco Di Noto Abstract In this paper we show a possible connection between, string theory and wormholes, for future experiment about technological teleportation. We give also an hypothesis of multidimensional time. Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 2 di 29 Indice: 1. 2. 3. STRINGHE E TELETRASPORTO................................................................................................................................. 3 TEMPO MULTIDIMENSIONALE............................................................................................................................... 10 RIFERIMENTI .............................................................................................................................................................. 13 Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 3 di 29 1. STRINGHE E TELETRASPORTO Dal Rif. 2, al quale rimandiamo non essendo possibile riprodurne il testo, apprendiamo che sarebbero in fase di studio teorico le possibilità di esistenza e quindi di possibile e futura utilità sperimentale (teletrasporto spaziale). Esse sarebbero conseguenza della teoria delle stringhe, o forse delle superstringhe, ma con il loro difetto che non sono state ancora dimostrate del tutto in via teorica. (a parte la derivazione dell’effetto entanglement (com’è noto già alla base del teletrasporto quantistico) dalle teorie di stringa (Rif .4, entanglement su larga scala, e Rif.6)). Questo ci suggerisce la possibilità che la teoria delle stringhe, essendo responsabile del teletrasporto quantistico tramite l’effetto entanglement, potrebbe esserlo anche del teletrasporto spaziale di materia tramite qualche altro effetto, gravitazionale o no che fosse. Ciò potrebbe essere, se fosse vero un’altra grande prova della sua correttezza. Come pure la possibile futura unificazione tra relatività e fisica quantistica, e quindi di una TOE definitiva e completa (le attuali TOE, com’è noto, non comprendono la gravità, ma solo le altre tre forze: elettromagnetica, debole e forte). Lo scopo di questo lavoro è confrontare per quanto ci è possibile, i due tipi di wormhole ed evidenziarne possibili affinità e differenze , per stabilire eventualmente quale dei due è più fondato in via teorica, e quindi con maggiore possibilità di essere sperimentato e utilizzato in un futuro più o meno lontano, in campo terrestre o in campo astronomico. Com’è noto, il teletrasporto quantistico è possibile utilizzarlo praticamente solo per la crittografia quantistica e forse in futuro anche per i computer quantistici , ancora in fase sperimentale. CONFRONTO Whormhole gravitazionale Da Rif. 1 e 2 abbiamo trattato i wormhole da un punto di vista relativistico Da Rif.1 Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 4 di 29 “…Un'altra conseguenza che concerne il buco nero supermassiccio o buco bianco supermassiccio per l'altra galassia, e che è completamente irrilevante quale delle 2 galassie sia fatta di materia o di antimateria, sono 2 galassie legate tra di loro ma che non si possono MAI toccare. Questa configurazione galassia A – wormhole – galassia B è un sistema stabile che sta in piedi da solo, ovvero le forze gravitazionali dell'intero sistema fanno sì che il sistema non ha bisogno di un'altra galassia e quindi di altra massa per essere attratta. Le forze gravitazionali della galassia A si contrappongono alle forze gravitazionali della galassia B e il wormhole è stabile. Fig. 1: Wormhole generico Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 5 di 29 Fig. 2: Wormhole formato da un buco nero e da un buco bianco Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 6 di 29 …Nella figura 2 si hanno quindi più buchi neri e bianchi legati rispettivamente ad altri corrispettivi buchi bianchi e neri con tanti cunicoli che sono legati tra di loro, ovvero non esiste solo un cunicolo come in figura ma diversi cunicoli che sfociano in altre galassie che sono quindi tutte legate gravitazionalmente tra di loro. Sono quindi possibili wormhole con le 2 estremità formate da 2 buchi neri con 2 galassie di materia, quelle formate da 2 buchi bianchi con 2 galassie di antimateria o quelli distruttivi formati da un buco nero e da un buco bianco e rispettivamente con una galassia di materia e l’altra di antimateria” …. Da rif. 2: “…Ora se immaginiamo che se la densità della stella morente, ormai diventata un buco nero, abbia dei valori così grandi capita che lo stesso tessuto spazio-tempo (il telo Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 7 di 29 elastico) si ROMPA e si forma un cunicolo VUOTO all'interno del buco nero in rotazione. Alla rottura del tessuto spazio-tempo non si ha più nessuna caratteristica spaziotemporale e non valgono più le leggi della fisica. Il cunicolo è una galleria di vuoto completo che possiede un’altra estremità terminante in un altro buco nero e si ha così la formazione del wormhole. Quindi il wormhole è costituito da due buchi neri uniti da un cunicolo di vuoto assoluto totale, dove non si ha più nessun “attrito” spazio-temporale e dove non esistono più parametri fisici, non esiste più nessun concetto di massa, di velocità, di gravità perché lo spazio-tempo non esiste più. La lunghezza del cunicolo dipende dalla densità del nucleo della stella. Più grande è la densità del nucleo che l’ha creato più lunga è la rottura del tessuto spazio-tempo e quindi più lungo è il cunicolo di vuoto totale. E’ come se avessimo una spugna – il tessuto spazio-tempo – con dei fori all’interno che sono i wormhole. Se la materia dovesse entrare nel buco nero attraverserebbe un cunicolo o una galleria di vuoto assoluto totale, e istantaneamente verrebbe catapultata all’esterno dell’altro buco nero e quindi abbiamo essenzialmente una "scorciatoia" da un punto dell'universo a un altro, che permetterebbe di viaggiare tra di essi più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale, perché non esiste più né tempo né spazio. Si noti che i viaggi sono possibili in tutte e due le direzioni del wormhole…”. Commento : Per il momento, e forse per sempre, questo tipo di wormhole tra buchi neri sono assolutamente impraticabili (salvo nuove scoperte), per cui è più probabile che dobbiamo ripiegare con i wormholes eventualmente costruiti in base alle teorie di stringa o superstringa (Rif. 3 successivo) Whormhole da stringhe (Rif.3) Non occorre materia esotica (e quindi neanche di energia negativa, difficile da produrre in grandi quantità e da maneggiare e conservare) I wormhole ipotizzati in base alle superstringhe sono stabili e possono essere costruiti con la materia normale, e possono essere arbitrariamente grande. Vedi parte finale di Rif. 3 Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 8 di 29 Conclusioni Possiamo quindi concludere provvisoriamente che, constatata la seria difficoltà attuale di sfruttare praticamente i wormhole galattici tra buchi neri, sembrerebbe più accessibile l’altra possibilità, d’altronde ancora del tutto teorica, di costruire wormhole con materia normale, stabili e della grandezza che vogliamo, per esempio quanto basta necessaria per contenere una astronave per viaggi spaziali , oppure più piccola per usi a livello terrestre (persone, merci ecc.) , cosa ovviamente più facile nella fase iniziale , allo spazio ci si penserà in seguito. Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 9 di 29 Riepiloghiamo con un piccolo schema: TEORIA DELLE STRINGHE O SUPERSTRINGHE ↓ ↓ Effetto entanglement ↓ Effetto stabilità wormhole ? ↓ Teletrasporto quantistico → ? ← Teletrasporto terrestre/spaziale Microscopico Macroscopico Attendiamo ora una migliore definizione matematica (tramite la teorie di superstringa) dell’effetto stabilità della serie di wormhole in base alle ipotesi del Rif.3, e anche qualche possibile relazione fisico-matematica tra il teletrasporto quantistico e il teletrasporto terrestre spaziale (definibile anche come macroscopico” oggetto di questo lavoro. Ricordiamo infine che col teletrasporto quantistico si potrebbe trasportare anche energia, oltre che informazioni quantistiche (Rif.7). Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 10 di 29 2. TEMPO MULTIDIMENSIONALE Lo spaziotempo in cui viviamo può essere interpretato dall'inizio del secolo scorso essere uno spazio di Hilbert almeno quadridimensionale. Convenzionalmente si separa alle distanze e velocità della nostra esperienza quotidiana in tre dimensioni spaziali e una dimensione temporale. Possiamo muoverci in alto o in basso, a nord o a sud, a est o a ovest, e i movimenti in ogni direzione possono essere espressi in termini di questi tre movimenti. Un movimento verso il basso è equivalente a un movimento verso l'alto di una quantità negativa. Un movimento a nord-ovest è semplicemente una combinazione di un movimento a nord e di un movimento a ovest. Il tempo è spesso indicato come "quarta dimensione". È in qualche modo differente dalle tre dimensioni spaziali dal momento che ne esiste solo una, e il movimento sembra possibile solo in una direzione. Al livello macroscopico i processi fisici non sono simmetrici rispetto al tempo. Invece a livello subatomico (scala di Planck), quasi tutti i processi fisici sono simmetrici rispetto al tempo (cioè le equazioni usate per descrivere questi processi sono le stesse indipendentemente dalla direzione del tempo), benché questo non implichi che le particelle subatomiche possano muoversi indietro nel tempo. Alcune teorie dell'ultimo mezzo secolo come la teoria delle stringhe ipotizzano che lo spazio in cui viviamo abbia molte più dimensioni (spesso 10, 11 o 26), ma che l'universo misurato lungo queste dimensioni aggiuntive abbia grandezza subatomica. Supponiamo, invece, che lo spaziotempo sia costituito dale 3 dimensioni consuete di lunghezza x, larghezza y ed altezza z, ma che per ognuna di queste ci siano 3 dimensioni temporali connesse t1, t2 e t3 e quindi si abbia uno spaziotempo x(t1), y(t2) e z(t3) con 6 dimensioni spaziotemporali di questo genere: Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 11 di 29 ↑z(t3) │ │ │ │ P[x(t1), y(t2), z(t3)] │ │ │ │_______________________x(t1) ⁄ / / / y(t2) Un punto P è descritto quindi da 6 coordinate spaziotemporali P[x(t1), y(t2), z(t3)]. Ognuna delle 3 dimensioni spaziali ha un “proprio” tempo di riferimento. In questo modo possiamo risolvere, ad esempio, il problema della simmetria temporale della meccanica quantistica. Infatti il tempo, come noi lo intendiamo, scorre verso avanti, tuttavia un'altra ipotesi fa riferimento alla cosiddetta simmetria temporale, intendendo come tale l'inversione del flusso del tempo. Per esemplificare, si consideri l'inversione del flusso temporale (tempo) corrispondente all'inversione dello stesso verso il suo moto. Come osservare l'universo dal futuro al passato e non viceversa come siamo abituati a fare. Se le dimensioni spaziali x, y e z sono ciascuna dipendente da un tempo proprio alcune possono essere in anticipo o in ritardo rispetto ad un’altra e quindi ad esempio x(t1) può essere in ritardo rispetto a y(t2) che a sua volta è in ritardo rispetto a z(t3). Questo implica che le dimensioni di un qualsiasi oggetto invecchiano non allo stesso Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 12 di 29 modo, non esiste più un solo concetto di tempo, ma ad esempio la larghezza di un oggetto può essere più “vecchia” della sua lunghezza. Ciò ha delle implicazioni enormi e la fisica andrebbe riscritta totalmente. A livello subatomico anche piccolissime differenze di tempo si fanno “sentire”, mentre a livello macroscopico ovviamente sono quasi nulle ed impercettibili. Nella relatività ristretta di Einstein sappiamo che un corpo portato alla velocità prossima della luce subisce un ridimensionamento delle sue dimensioni. Ma se avessimo un corpo che si muovesse a velocità prossima alla luce in un’unica direzione spaziale ad esempio lungo l’asse x di moto rettilineo, con la nostra ipotesi solo la dimensione spaziale x(t1) sarebbe interessata e solo questa ad un rimpicciolamento mentre le altre due non lo sarebbero affatto y(t2) e z(t3). Se osserviamo un oggetto, con questa ipotesi, la sua dimensione di lunghezza ha una certa età che è diversa da quella della sua larghezza e che è ancora diversa dalla sua altezza. perché i tempi sono 3 e sono tutti diversi tra di loro. Tuttavia a livello macroscopico le differenze sono talmente minime che possiamo porre: t1=t2=t3=t e ripristiamo così la situazione attuale a cui siamo abituati. A livello subatomico però non è cosi e abbiamo: t1≠t2≠t3≠t e possiamo spiegare tanti problemi irrisolti della meccanica quantistica. Questa ipotesi permette quindi un trade-union tra la relatività generale e la meccanica quantistica. Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 13 di 29 3. RIFERIMENTI WORMHOLES, UNIVERSO E STRINGHE Ing. Pier Francesco Roggero, Dott. Michele Nardelli, Francesco Di Noto Sul nostro sito 2) LA ROTTURA DELLO SPAZIO-TEMPO: LA FORMAZIONE DEL WORMHOLE Ing. Pier Franz Roggero, Dott. Michele Nardelli, P.A. Francesco Di Noto 3) gaianews.it/...e.../da-teoria-delle-stringhe-wormhole-per-attraversare-il-c... Da teoria delle stringhe wormhole per attraversare il cosmo Da teoria delle stringhe wormhole per attraversare il cosmo (RIPRODUZIONE VIETATA ( USARE SOLO COME RIFERIMENTO) Da teoria delle stringhe wormhole per attraversare il cosmo Sullo stesso argomento Wormhole: possibili i cunicoli spazio-temporali se si “allarga” la relatività Al CERN osservati neutrini più veloci della velocità della luce Matematici: Teoria di Einstein potrebbe estendersi oltre la velocità della luce Varco spazio-temporale al centro della Via Lattea? Ce lo dirà GRAVITY Un isotopo per un nuovo test sulla velocità degli elettroni Meteria oscura nella Via Lattea fa ruotare stelle e gas Neutrini ancora più veloci della luce in un nuovo esperimento Neutrini più veloci della luce, esperimento Icarus mette in dubbio il risultato Scritto da Redazione di Gaianews.it il 21.08.2011 Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 14 di 29 Share on facebook Share on print Share on twitter Share on oknotizie More Sharing Services 2 I wormhole sono scorciatoie attraverso lo spazio e il tempo teoricamente consentite dalla teoria gravitazionale di Einstein. Grazie a questi tunnel si potrebbe viaggiare da un lato all’altro dell’Universo senza dover sottostare alla “noiosa” costante della velocità della luce, che impedisce i viaggi interstellari (o almeno, li rende lunghetti… per raggiungere la stella più vicina la luce impiega 4 anni e mezzo, figuriamoci una pur futuribile astronave umana). Tuttavia, il sogno di viaggi interstellari attraverso scorciatoie teoriche è sempre stato vivo negli scrittori e sceneggiatori di fantascienza, visto che proprio Einstein, lo scopritore della costante c della velocità della luce, ha anche teorizzato delle singolarità, chiamate ponti di Rosen-Einstein, che prevedono dei fugaci passaggi che aggirano il normale “tessuto” dello spazio tempo. Anni dopo, i cunicoli di Rosen-Einstein sono stati dimostrati instabili, per cui gli scienziati hanno iniziato a cercare una nuova soluzione al problema. Alla fine degli anni ’80, fisici come Kip Thorne del Caltech hanno riproposto l’idea suggerendo che i wormhole costruiti da forme esotiche di materia potrebbero essere stabili. Non è dato sapere se questa materia esotica (con energia e massa negative) esista o no. E finalmente ai giorni nostri. Con la teoria delle stringhe, dicono Burkhard Kleihaus e Jutta Kunz, della Universtat Oldenberg in Germania e Panagiota Kanti della Università di Ioannina in Grecia, non c’è bisogno di scomodare la materia esotica. Rianalizzando il problema con tecniche matematiche di teoria delle stringhe usate in passato per analizzare i buchi neri, i ricercatori hanno scoperto una serie di wormhole il cui rapporto tra diametro ed energia appare stabile. La teoria delle stringhe, o più propriamente “teoria delle superstringhe”, prevede in generale che le particelle Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 15 di 29 subatomiche siano in realtà delle stringhe o anelli di energia vibrante, piuttosto che le particelle puntiformi delle teorie fisiche standard. Lo studio quindi rileva che alcuni wormhole sono stabili e che possono essere costruiti con la materia normale. “Il wormhole può essere arbitrariamente grande”, conclude l’articolo. Peccato che la teoria delle superstringhe sia poco accettata dalla maggioranza degli scienziati in quanto non verificabile sperimentalmente (almeno per ora). Staremo a vedere. Tag: Einstein, viaggi spaziali, wormhole © RIPRODUZIONE RISERVATA 4) L’EFFETTO ENTANGLEMENT SU LARGA SCALA (dalle stringhe al mondo quantistico e poi anche al mondo sensibile) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle 5) RIEPILOGO NOSTRI LAVORI SULLE TEORIE DI STRINGA Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero 6) Teleportation Physics Study Eric W. Davis Warp Drive Metrics 4849 San Rafael Ave. Las Vegas, NV 89120 Sul sito https://www.fas.org/sgp/eprint/teleport.pdf Commento : in tale lavoro vengono esaminate tutte le possibilità teoriche di teletrasporto, dal quale riportiamo un brano inerente eventualmente il nostro lavoro: “ Preface The Teleportation Physics Study is divided into four phases. Phase I is a review and documentation of quantum teleportation, its theoretical basis, technological development, and its potential application. Phase II developed a textbook description of teleportation as it occurs in classical Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 16 di 29 physics, explored its theoretical and experimental status, and projected its potential applications. Phase III consisted of a search for teleportation phenomena occurring naturally or under laboratory conditions that can be assembled into a model describing the conditions required to accomplish the disembodied conveyance of objects. The characteristics of teleportation were defined, and physical theories were evaluated in terms of their ability to completely describe the phenomenon. Presently accepted physics theories, as well as theories that challenge the current physics paradigm were investigated for completeness. The theories that provide the best chance of explaining teleportation were selected, and experiments with a high chance of accomplishing teleportation were identified. Phase IV is the final report. The report contains five chapters. Chapter 1 is an overview of the textbook descriptions for the various teleportation phenomena that are found in nature, in theoretical physics concepts, and in experimental laboratory work. Chapter 2 proposes two quasi-classical physics concepts for teleportation: the first is based on engineering the spacetime metric to induce a traversable wormhole; the second is based on the polarizable-vacuumgeneral relativity approach that treats spacetime metric changes in terms of equivalent changes in the vacuum permittivity and permeability constants. These concepts are theoretically developed and presented. Promising laboratory experiments were identified and recommended for further research. Chapter 3 presents the current stateof-art of quantum teleportation physics, its theoretical basis, technological development, and its applications. Key theoretical, experimental, and applications breakthroughs were identified, and a series of theoretical and experimental research programs are proposed to solve technical problems and advance quantum teleportation physics. Chapter 4 gives an overview of alternative teleportation concepts that challenge the present physics paradigm. These concepts are based on the existence of parallel universes/spaces and/or extra space dimensions. The theoretical and experimental work that has been done to develop these concepts is reviewed, and a recommendation for further research is made. Last, Chapter 5 gives an in-depth overview of unusual teleportation phenomena that occur naturally and under laboratory conditions. The teleportation phenomenon discussed in the chapter is based on psychokinesis (PK), which is a category of psychotronics. The U.S. military-intelligence literature is reviewed, which relates the historical scientific research performed on PK-teleportation in the U.S., China and the former Soviet Union. The material discussed in the chapter largely challenges the current physics paradigm; however, extensive controlled and repeatable laboratory data exists to suggest that PK-teleportation is quite real and that it is controllable. The report ends with a combined list of references.” Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 17 di 29 Notiamo che nel secondo capitolo si indicano possibili tecniche per costruire wormhole con approccio relativistico, il che deporrebbe a favore dell’approccio gravitazionale… A pag. 50 ci sono tuttavia riferimenti anche alle teorie di stringa e alle brane: Superstring Theories (Green, 1985; Kaku, 1988, 1993, 1994): These theories come in a wide variety of interrelated concepts, and they are a highly evolved form of KaluzaKlein theories. They are based on the dynamics of string-like fundamental quanta, whereby the observed fundamental particles are manifested by the vibrational ground or excitation states of a quantum string (open or closed loop). The superstrings are ≈ 10^−35 m (i.e., the Planck length) in size. There are different versions of these theories that require ten, eleven or twenty-six extra space dimensions to unify and quantise gravity, whereby the extra dimensions are curled up (i.e., compactified) into balls of space with a radius < 10−35 m. These theories later evolved into versions that are now called F- and M-theory. The mathematics behind this class of theories is very ugly, and it is difficult for even the best superstring theorists to make simple or sophisticated calculations and predictions. And so far, this class of quantum gravity theories has escaped experimental verification. D-Brane and 3-Brane Theories/Parallel Spaces (Rubakov and Shaposhnikov, 1983a, b; Polchinski, 1995; Antoniadis et al., 1998; Randall and Sundrum, 1999a, b; Weiss, 2000; Pease, 2001; Arkani-Hamed et al., 1998, 2000, 2002): D-brane theory is a recent incarnation of the original superstring theories in which open strings, corresponding to the fundamental particles of the standard model (quarks, leptons, gauge bosons), have their free ends stuck on a (hypersurface) Approved for public release; distribution unlimited. 51 membrane called a D-brane (D = Dirichlet boundary conditions). But the graviton, which corresponds to a closed loop of string, can propagate in all the dimensions. It provides both unification and quantization of gravity by assuming that there are n new spatial dimensions in addition to the three infinite spatial dimensions we know about. And the extra space dimensions are ≈ 10^−35 m in extent. A very recent alternative version of this model is called “3-brane” theory. In this theory, each of the n extra space dimensions is of finite extent R ≈ 2×10(32/n)–17 Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 18 di 29 centimeters. The space spanned by the new dimensions is called “the bulk.” In this theory, the particles of the standard model live within our familiar realm of three spatial dimensions, which forms a three-dimensional (hypersurface) membrane or “3-brane” within the bulk. The propagation of electroweak and strong nuclear forces is then confined to our 3-brane. However, at distances (r) less than R, gravity (via gravitons) propagates in the full (3 + n)-dimensional space, whereby its strength falls as r−(2+n) with increasing separation r. When r > R, the gravitational force reverts to its normal Newtonian r−2 falloff because there is no longer any extra-dimensional space for it to spread into. If n = 1, then the size of the extra-dimension would have to be R ≈ 2×1015 cm (or 2×1010 km = 133.3 AU; 1 AU = 1.5×108 km is the mean Earth-Sun distance) in order to account for the weakness of gravity, but an extra space dimension this large would have already made itself obvious in the observed dynamics of the solar system. For this reason, investigators have discounted the possibility that n = 1. If n = 2, then the size of both extra space dimensions would have to be R ≈ 0.2 cm (or 2 mm). In any case, inconspicuous neighboring 3-branes may be separated from the 3-brane we live on by only a fraction of a millimeter, or even much smaller distances, across the higherdimensional bulk. Such neighboring 3-branes may be distant folds of our own 3-brane, with the same physics, but able to influence us across shortcuts through the bulk. Or they may be completely separate 3-branes possessing their own fundamental laws and parameters of nature that are completely different from our own. Several tabletop Cavendishtype experiments are now looking for sub-millimeter deviations from Newtonian gravitation as a first step towards verifying 3-brane theory, and other experiments are now being planned or are already underway (Pease, 2001). At present the preliminary experimental results have been negative for the existence of extra space dimensions, and the experimental data suggests that two extra space dimensions are now constrained to length scales << 0.2 – 0.3 millimeters while seven extra space dimensions can be no larger than 2 femtometers (Pease, 2001). … 4.3 Conclusion and Recommendations At present, none of the theoretical concepts explored in this chapter have been brought to a level of technical maturity, where it becomes meaningful to ascertain whether any Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 19 di 29 form of e-Teleportation is theoretically possible between extra space dimensions and different or parallel universes/spaces. However, there is the exception that traversable wormholes (three- and higherdimensional) provide a solid physics principle for the implementation of teleportation between parallel universes/spaces. And traversable wormholes can be devised to connect 3-branes together. Kaluza-Klein, superstring and Dbrane theories do not allow for any useful form of macroscopic-level teleportation to occur between space dimensions, because these theories require that the extra space dimensions be ≤ 10^−35 m in extent. Last, it is not yet possible to do theoretical calculations to make predictions or even to experimentally verify most of these theories. Three-brane theory is the best parallel space theory there is with the possibility that macroscopic-level teleportation is possible between space dimensions. But this theory is still in the stage of maturing theoretically and getting experimental verification.” Nel suddetto paragrafo 4.3 la conclusione e le raccomandazioni, con la giusta premessa che ancora le tecniche proposte non sono ancora mature per ottenere buoni risultati . Per il resto rimandiamo all’intero articolo di Davis. 6) La Teoria Delle Stringhe Potrà Per La Prima Volta Essere ... www.link2universe.net/.../la-teoria-delle-stringhe-potra-per-la-prima-volt... Copia cache 01 set 2010 - La Teoria delle Stringhe è stata proposta inizialmente nei anni '60, come un ... Dato che questo effetto può essere testato in laboratorio, i ricercatori adesso ... Usando la teoria per predire come le particelle in entanglement Che riportiamo, evidenziando in giallo i brani più interessanti: La Teoria Delle Stringhe Potrà Per La Prima Volta Essere Messa Alla Prova ! link www.link2universe.net/.../la-teoria-delle-stringhe-potra-per-la-prima-volt... Postato il 1 settembre 2010 alle 18:41 Scritto da Adrian Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 20 di 29 Le stringhe sono alla base della natura dell'universo? L'idea di una "Teoria del Tutto" è davvero allettante. Che potremmo cioè, trovare una spiegazione a tutto quanto. La Teoria delle Stringhe è stata proposta inizialmente nei anni '60, come un modo teorico per conciliare le due grandi figlie della fisica e matematica del 900: la meccanica quantistica e la relatività generale. Comunque, la fonte di maggior critica alla Teoria delle Stringhe è stata che non era testabile. Non c'era quindi modo di metterla alla prova per vedere se era vera o meno. Adesso invece, un team di ricerca, guidato da scienziati del Imperial College London, ha, inaspettatamente, scoperto che la teoria delle stringhe predice anche il comportamento di entanglement quantistico che mostrano le particelle. Dato che questo effetto può essere testato in laboratorio, i ricercatori adesso dicono che saranno in grado di testare la Teoria delle Stringhe. "Se gli esperimenti provano che le nostre previsioni riguardo al entanglement quantistico sono corrette, questo dimostrerà che la teoria delle stringhe "funziona" per Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 21 di 29 poter predire il comportamento dei sistemi quantistici in entanglement. " ha detto il professor Mike Duff, autore principale della ricerca. La teoria delle stringhe fu in origine sviluppata per descrivere le particelle e forze fondamentali che compongono il nostro universo, ed è da sempre stata una delle candidati principali per la riconciliazione quello che sappiamo riguardo all'incredibile piccolo nella quantistica con quello che studiamo nell'incredibile grande, nella cosmologia. Usando la teoria per predire come le particelle in entanglement quantistico si comportano, da l'opportunità, per la prima volta, di mettere alla prova anche la teoria delle stringhe. Ma, almeno per adesso, gli scienziati non saranno in grado di confermare che la Teoria delle Stringhe è davvero la spiegazione per tutto quanto. "Questa non sarà la prova che la Teoria delle Stringhe è la giusta "teoria del tutto", ricercata dai cosmologi e fisici delle particelle" ha spiegato Duff. "Comunque, sarà molto importante per i teorici perché dimostrerà se la teoria delle stringhe funziona, anche se le sue applicazioni si trovano in un campo inaspettato della fisica. " La teoria delle stringhe è una teoria della gravità, un estensione della Relatività Generale, e l'interpretazione classica di stringhe e brane sta nel fatto che sono considerate buchi neri con una carica estesa,che vibrano meccanicamente a livello quantistico. La teoria ipotizza che gli elettroni ed i quark dentro un atomo non sono oggetti a 0 dimensioni, ma stringhe ad 1 dimensione. Queste stringhe si possono muovere e vibrare, dando alla particella in causa uno spin, una massa, un sapore ed una carica. Le stringhe seguono dei cicli chiusi ameno che non incontrino superfici, chiamate D-brane, dove possono aprirsi in una linea uni-dimensionale. I punti finali della stringa non possono staccarsi dal D-brane, ma possono scivolargli intorno. Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 22 di 29 I diversi ordini di Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 23 di 29 grandezza della materia: 1. Materia (macroscopico) 2.Struttura molecolare (atomi) 3.Atomi (neutroni, protoni, elettroni) 4.Elettroni 5.Quark 6.Stringhe Duff ha spiegato che si trovava ad una conferenza in Tasmania dove un collega stava presentando una formula matematica pensata per descrivere l'entanglement quantistico quando ha realizzato qualcosa. "Improvvisamente avevo riconosciuto che la sua formula era simile ad alcune che avevo sviluppato io qualche anno prima quando usavo la teoria delle stringhe per descrivere i buchi neri. Quando ritornai in UK verificai i miei vecchi quaderni e confermai che i due studi matematici che avevamo fatto, in due campi completamente separati erano identici !" Duff ed i suoi colleghi ha subito realizzato che la descrizione matematica del pattern del entanglement tra 3 qubit(sono quantistic bit) somiglia alla descrizione matematica, nella Teoria delle Stringhe, di una particolare classe di buchi neri. Cosi, combinando la loro conoscenza riguardo ai due dei più strani fenomeni nella fisica dell'Universo, cioè i buchi neri e l'entanglement quantistico, hanno realizzato che potevano usare la teoria delle stringhe per fare delle predizioni che fossero testabili. Usando la matematica dietro la Teoria delle Stringhe, che descrive i buchi neri, hanno predetto il pattern dell'entanglement tra qubit che avrebbe nel caso di un interazione tra 4 qubit. (La risposta a questo problema non era mai stato calcolato prima). Anche se è tecnicamente difficile da fare, il pattern dell'entanglement tra 4 qubit potrebbe essere misurato in laboratorio, mettendo alla prova la precisione di queste previsioni. L'entanglement quantistico o correlazione quantistica è un fenomeno quantistico, privo di analogo classico, in cui ogni stato quantico di un insieme di due o più sistemi fisici dipende dagli stati di ciascuno dei sistemi che compongono l'insieme, anche se questi sistemi sono separati spazialmente. Il termine viene a volte reso in italiano con 'nonseparabilità', in quanto uno stato entangled implica la presenza di correlazioni tra le quantità fisiche osservabili dei sistemi coinvolti. Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 24 di 29 Michael Duff ,evidenziando in rosso i brani più interessanti tale che – qualunque sia il valore di una certa proprietà osservabile assunto da una delle due particelle – il corrispondente Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 25 di 29 valore assunto dall'altra particella sarà opposto al primo, nonostante i postulati della meccanica quantistica, secondo i quali predire il risultato di queste misure è impossibile. Di conseguenza in presenza di entanglement la misura effettuata su un sistema sembra influenzare istantaneamente lo stato di un altro sistema: in realtà, è facile mostrare che la misurazione non c'entra niente; quanto detto ha significato solamente in relazione al risultato della misurazione, non all'atto del misurare. L'entanglement quantistico è alla base di tecnologie emergenti come i computer quantistici e la crittografia quantistica, ed ha permesso esperimenti relativi al teletrasporto quantistico La scoperta che la teoria delle stringhe sembra poter fare previsioni riguardo all'entanglement quantistico arriva completamente inaspettata, e dato che riusciamo a fare misurazioni riguardo all'entanglement quantistico, significa che finalmente gli scienziati potranno mettersi a testare varie predizioni legate alla Teoria delle Stringhe. Ma, ha spiegato Duff, non c'è nessuna connessione ovvia che spieghi perché una teoria che viene pensata per spiegare i fondamenti del nostro universo, serve a predire il comportamento dei sistemi di entanglement quantistico. "Questa connessione potrebbe dirci qualcosa di molto profondo riguardo al mondo in cui viviamo, o potrebbe essere soltanto una coincidenza. " ha concluso Duff... "Qualsiasi sarà la risposta, è comunque utile." http://www3.imperial.ac.uk/newsandeventspggrp/imperialcollege/newssummary/news_ 1-9-2010-12-30-3 https://fileexchange.imperial.ac.uk/files/6b579a6086/1005.4915v2.pdf http://en.wikipedia.org/wiki/String_cosmology http://en.wikipedia.org/wiki/Quantum_entanglement http://en.wikipedia.org/wiki/String_theory Infine, sul link www.media.inaf.it/2014/01/30/teletrasporto-lenergia-e-senza-limiti/ Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 26 di 29 7) • INAF TV QUANTISTICA A LUNGHISSIMA DISTANZA Teletrasporto: l’energia è senza limiti Un nuovo ‘protocollo quantistico’ suggerisce che l’energia potrebbe essere teletrasportata al di là di qualsiasi ostacolo spaziale, al contrario di quanto noto da modelli attuali. Una teoria del genere aprirebbe le porte allo sviluppo di nuovi dispositivi quantistici. Lo studio su su Physical Review A di Viola Rita giovedì 30 gennaio 2014 @ 08:36 Diagramma schematico (a) di un protocollo basato su uno stato di vuoto QET (Quantum Energy Teleportation) e (b) di un protocollo basato su uno ‘stato-spremuto’ (squeezed) QET a lunga distanza. Crediti: arxiv.org/abs/1305.3955 Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 27 di 29 Teletrasportare l’energia senza limiti spaziali, virtualmente a distanza illimitata. Come? Attraverso una particolare teoria, basata sulla quantistica, che si serve di ‘luce spremuta’ (squeezed dall’inglese). La missione non è impossibile: questo teletrasporto è stata oggi teorizzato in un nuovo protocollo; lo studio è stato condotto da tre scienziati della Tohoku University nella città di Sendai in Giappone: si tratta di Masahiro Hotta, Jiro Matsumoto e Go Yusa. Intitolato Quantum energy teleportation withouth limit of distance, questo studio è pubblicato su Physical Review A ed è disponibile online su ArXiv. Fino ad oggi, la fisica quantistica teorizza il teletrasporto di energia a distanza piuttosto limitata, cioè attraverso “operazioni locali”, come si legge nello studio. Questo avviene perché il valore massimo dell’energia è inversamente proporzionale alla distanza: in pratica, tanto più è alto questo valore e tanto più ristretta deve essere la distanza. Prendendo ad esempio due esperimenti, chiamati idealmente “Alice” e “Bob” e identificati da due particelle, tanto più ‘Alice’ è lontana da ‘Bob’ e tanto minore sarà questo estremo superiore dell’energia. Ma oggi, i tre ricercatori giapponesi, di cui Hotta è uno dei ‘padri’ del teletrasporto quantistico QET, hanno sviluppato un nuovo protocollo teorico per superare questo ostacolo, spingendosi virtualmente a distanze senza limiti. Il processo è piuttosto complesso, nell’ambito della fisica quantistica: semplificandolo molto, è un po’ come se i ricercatori avessero introdotto un collegamento che ‘abbatte le barriere’ tra i due esperimenti ‘Alice’ e ‘Bob’ (nella parte (b) dell’immagine), mediante ‘luce spremuta’, o meglio stati di vuoto ‘spremuti’. Tali stati fisici permettono di teletrasportare l’energia oltre le distanze usuali: come si può vedere nell’immagine, lo ‘stato-spremuto’, indicato dalla freccia, consente di avere distanze virtualmente senza limiti. Ma che cos’è il ‘Teletrasporto quantistico’ (Quantum Energy Teleportation – QET)? In generale, tutti noi abbiamo sentito parlare di teletrasporto, ad esempio nei film o nelle serie fantascientifiche come Stargate e Star Trek, in cui una persona poteva letteralmente spostarsi da un luogo ad un altro in maniera istantanea: ma nulla di tutto ciò è reale e quando gli scienziati parlano di teletrasporto si riferiscono invece a particolari esperimenti quantistici, in cui particelle ‘entangled’ risultano collegate tra loro a qualsiasi distanza esse si trovino e un cambiamento su una coinvolge anche la sua partner in maniera particolare; tutto ciò avviene senza che però vi sia alcuna connessione e permette così di inviare informazioni criptate. L’ipotesi della QET, avanzata per la prima volta proprio da Hotta qualche anno fa, propone di teletrasportare l’energia sfruttando il fenomeno – apparentemente misterioso – dell’entanglement. Ed Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 28 di 29 oggi la teoria si spinge a distanze senza limiti. La QET ha vari collegamenti nei campi della ricerca fondamentale, inclusa la fisica dei buchi neri e la fisica della materia che sfrutta l’entanglement quantistico. In particolare, come si legge nello studio odierno, ci si aspetta che una teoria QET a lunga distanza possa aprire nuove porte per lo sviluppo di dispositivi quantistici. Ed essa è importante anche per la nanofisica (cioè la fisica alle dimensioni dei milionesimi di millimetro). Versione 1.0 19/11/2015 Pagina 29 di 29