SOFT REPAIRING Il tema del recupero di un edificio è sempre di difficile trattazione Non si basa infatti su regole certe e codificate, ma necessariamente si affida ad una certa “discrezionalità” e, soprattutto , aggiungerei, ad una certa sensibilità. In tal senso risulta interessante la risposta che fornisce David Chipperfield ponendosi la seguente domanda: nel recupero di un edificio quanto mantenere e quanto realizzare di nuovo? Egli infatti afferma:” La cancellazione è imperdonabile, il fac-simile grottesco. Meglio ricordare. E re-iniettare significato. Quando fermarsi nell’accettare il danno? Il prima possibile, non appena l’immagine è ricostruita. Quale etica? L’ambizione non è solo sottolineare la memoria della distruzione, ma anche raggiungere un ottimo risultato visivo: ridare chiarezza all’edificio “. Ecco allora che affiora il tema del ricordo, che non deve essere confuso con la nostalgia….. Memoria. Tempo e memoria. Come onde sul bagnasciuga tempo e memoria si inseguono, si rincorrono, si sovrappongono e si dissolvono. Immagini immaginate, ricordi ricordati, immagini dimenticate, ricordi immaginati. Immagini come inquadrature, come fotografie e fotogrammi, si depositano e si stratificano, si susseguono e scorrono come in un film. “Le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno. Ricordare una cosa significa vederla − ora soltanto − per la prima volta”, scriveva Pavese. Il ricordo però non è fatto solo di immagini, ma anche di odori, di suoni, di luci, di ombre. Di sensazioni e di emozioni. Polvere, ruggine. Polvere e ruggine. Il ricordo si può allora confondere con il sogno. E’ così che l’architettura può aiutare ad elaborare i sentimenti lavorando sull’immaginario, sull’immaginazione e sull’immateriale. Fondamentale allora è il ruolo dell’architetto che diventa interprete e, parafrasando Michelangelo Antonioni che si riferiva agli uomini di cinema, deve necessariamente essere legato al suo tempo per poterne raccogliere le risonanze dentro di sé, attraverso i sentimenti e le emozioni. Come diceva Leo Longanesi “I ricordi si interpretano come i sogni”. Restaurare, recuperare, ri-utilizzare, ri-disegnare,ri-definire. L’occasione di un intervento architettonico può essere quello di aiutare a ricordare. Mi piace allora concludere citando Bernard Giraudeau che in ”Caro mondo” scrive:”Forse mi sto ostinando a fabbricare ricordi per far si che questa vita non abbia termine. La mia esistenza non è altro che una successione di ricordi edificata con gli errori, scritta a pieni e filetti con sbagli e cancellature.”. “C’È QUALCOSA DI PIÙ IMPORTANTE DELLA LOGICA: L’IMMAGINAZIONE” Alfred Hitchcock RVM PER EVENTUALI SEGNALAZIONI POTETE CONTATTARE LA CASELLA DI POSTA ELETTRONICA .44 .48 .46 .58 .50 .62 CREAZIONI IMMOBILIARE SOLZI ZONA CARMINE OGGIPIÙ DOMANI [?] BORDOLI/TONELLI NUOVO EDIFICIO DA ADIBIRE RISTRUTTURAZIONE ABITAZIONE PRIVATA AD UFFICI COMUNALI E SERVIZIO «INFORMAGIOVANI» VIA DANTE DOMANI [?] GOFFI/MENTO CENTRO DI CULTURA .30 CONTEMPORANEA CROCERA DI SAN LUCA ARCHITETTURA PREMIATA .32 L’ETRANGER MUSIL MUSEO DELL’INDUSTRIA .36 E DEL LAVORO «EUGENIO BATTISTI», BRESCIA TECHNO .40 CHIESA DEI SANTI FAUSTINO E GIOVITA ECOSOSTENIBILE PRATICARE LA SOSTENIBILITA’: RE-CLADDING AMBIENTE PARCO NORDZINC LA FILOSOFIA DELL’«ECODESIGN» CLAB4DESIGN IL RISVEGLIO DEL RE HD & WEISS DUE GRIFFE PER L’ ATELIER DEL DESIGN LA «FORZA» DELLA RESINA GLI EDIFICI DEL FUTURO EDIL AZZURRA L’EDILIZIA «CHIAVI IN MANO» .70 DESIGN COIND IL «MARE» IN CASA .79 .75 IDROELETTRICA OGGI MARINI/FRENNA RIQUALIFICAZIONE EDIFICIO VETRARIA PESCINI L’ARCHITETTURA DEL VETRO LA STRADA GARDESANA OCCIDENTALE 45 BIS .80 RECUPERO DELL’OPIFICIO EX DE ANGELI FRUA LO STUDIO.SHOWROOM. WERKSTATT. ATELIER DI INGO MAURER E SP 38 DELLA FORRA MAST LE IDEE SCENDONO IN «CAMPO» .84 OGGI GASPAROTTI/TONSI/DABBENI MUSEO DELL’ENERGIA APOSTOLI LA “GESTIONE” DELLA LUCE .93 .92 .90 .88 .20 E DOMUS DELL’ORTAGLIA OGGI SILVANO BUZZI & ASSOCIATI .29 CARTOONIST BAIRES PISCINE UNA LAGUNA IN GIARDINO HOUSE ARREDAMENTI UN’«IDEA-CASA» TOTALE ARTPIÙ LA GALLERIA DELL’INCISIONE ARTPIÙ «WONDERLAND» .96 .95 [email protected] DI SANTA GIULIA OGGI TORTELLI/FRASSONI MUSEO DI SANTA GIULIA .43 NEL PROSSIMO NUMERO: IL PROGETTO INTEGRATO: PREMIO DI ARCHITETTURA COSTRUITA CULT RETI DI MONTISOLA .66 .64 .9 .6 .5 .15 .16 IN COPERTINA FOTOGRAFIA FOTO STUDIO RAPUZZI INSERTO REALIZZATO DA PUBLIADIGE SUPPLEMENTO AL NUMERO ODIERNO DI BRESCIAOGGI DIRETTORE RESPONSABILE MAURIZIO CATTANEO SOCIETÀ EDIZIONI BRESCIA S.P.A. PRESIDENTE ALBERTO STELLA CONSIGLIERE DELEGATO ALESSANDRO ZELGER PROGETTO GRAFICO ED IMPAGINAZIONE LA STANZA BORDEAUX (BRESCIA) STAMPA TIBER (BRESCIA) CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ PUBLIADIGE S.R.L. BRESCIA VIA ERITREA 20/A, TEL. 030.2911211 REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA N. 11/2009 DEL 18/02/2009, RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS. 196/03) È IL DIRETTORE RESPONSABILE. IERI MUSEO DELLE ARMI .22 FOTOGRAFIE AGENZIA FOTOLIVE (PAGINE 9, 10, 11, 13, 15) FOTO STUDIO RAPUZZI (PAGINE 17, 18, 19) FOTO ORCH (PAGINA 19) ALESSANDRO VITALE (PAGINE 20, 21) ARCHIVIO STUDIO AURA (PAGINE 22, 23) ARCHIVIO MARINI/FRENNA (PAGINE 24, 25) ARCHIVIO STUDIO LABORATORIOQUATTRO (PAGINA 27) ROSSANA BETTINELLI E ANTONIO VALVA (PAGINE 30, 31) BAMSPHOTO (PAGINE 31) ARCHIVIO STUDIO BERTOLAZZI (PAGINE 36, 37, 39) FOTO TOM VACK (PAGINE 44, 45) FOTO STEFAN GEISBAUER (PAGINE 45) ARCHIVIO CLAB4DESIGN (PAGINE 48, 49) IERI DALLAMANO/FASSER/ARRIGO RESTAURO DEL COMPLESSO .24 HANNO COLLABORATO: SARA OMASSI LUCA RINALDI LIGHT REPERTORIO .27 RESPONSABILE ARTE, DESIGN E PROGETTI INTERNAZIONALI ELISABETTA BRESCIANI GUEST .28 INSERTO A CURA DI PAOLO MESTRINER , GIULIANO VENTURELLI E CINZIA REBONI; COMITATO SCIENTIFICO PAOLO MESTRINER E GIULIANO VENTURELLI; COORDINAMENTO REDAZIONALE CINZIA REBONI ALLO SPAZIO ASSAB ONE FATTI + PERSONE SCATTO D’ARTISTA PAOLO PETRÒ 3 ve®ba Audi Credit finanzia la vostra Audi. Il passaggio a una nuova epoca non avviene sempre per gradi. Nuova Audi A8. The art of progress. L’arte raggiunge nuove forme d’espressione con la nuova Audi A8. Un capolavoro di design capace di esprimere forza ed eleganza e di spostare in avanti le frontiere della tecnologia. L’Audi Space Frame di ultima generazione ridefinisce lo standard di aerodinamica ed efficienza in questa classe, mentre gli interni esprimono una ricerca di qualità aliena da compromessi che riflette la raffinatezza esteriore della nuova Audi A8. Perché anche il progresso può essere arte. www.audi.it Consumo di carburante circuito combinato (l/100 km) da 7,6 a 9,5; emissioni CO2 (g/km) da 199 a 219. Saottini Auto Via C. Fenzi, 3 - Brescia - Tel. 030.3695521 - Fax 030.3695600 - www.saottini.it - [email protected] Euromobil - Rent a Car - l’autonoleggio presso il Vostro Concessionario di fiducia a Brescia - Via C. Fenzi, 1 - Per informazioni: Tel. 030.3695450 Così Pier Paolo Pasolini nel 1974, parlando alla Rai della “forma della città”, ci descrive, liricamente, la sensibilità tutta moderna per la storicità delle cose, che considera e rivaluta i segni più fragili della civiltà costruttiva, quelli destinati a perire, e ci sollecita a conservarli. C’è in queste parole la chiara coscienza di appartenere ad una cultura, quella italiana, che anche dalla salvaguardia delle tracce del suo glorioso passato ha costruito la propria originale identità. La moderna cultura del restauro è una cultura di conservazione integrale di quello che il passato ci ha tramandato. Prima ancora della sua valorizzazione o, peggio, di una sua spensierata rivisitazione. Gli uffici di tutela hanno avuto il compito di suggerirne i modi. La città di Brescia ha una lunga pratica, che data dagli anni Settanta, di salvaguardia del patrimonio storico architettonico, dai monumenti più celebrati sino al tessuto storico minuto. Questa esperienza di “buon governo” nel riscatto del tessuto edilizio storico, è stata ritenuta tra le più esemplari nel nostro paese. Quella che è mutata negli ultimi trent’anni si pensi al confronto, nell’esperienza del restauro del complesso di Santa Giulia, tra l’impostazione iniziale del progetto e i lavori più recenti - è stata proprio la diversa attenzione alle testimonianze più deboli, e alle cosiddette finiture, che grazie ad una nuova cultura del progetto di conservazione, e all’avanzamento degli studi di archeologia urbana e archeologia dell’architettura, sono state finalmente studiate e non di rado salvaguardate. La cultura del progetto, anche in città, ha con più fatica registrato questi avanzamenti disciplinari. La insopprimibile tendenza di tanti progettisti a lasciare un proprio segno e di utilizzare il passato come semplice sfondo, seppure prestigioso, per l’esibizione di fragili poetiche, è spesso prevalsa, se non controllata, sul rispetto del genius loci, delle tecniche costruttive e dell’uso dei materiali locali, che per almeno dieci secoli si sono perpetuati in città. La crisi della professione ed un evidente livellamento verso il basso della qualità dell’offerta edilizia hanno fatto il resto. Si vedono così distruzioni gratuite, forme e colori dissonanti, stravolgimenti di elementi architettonici - coperture bucate da tasche, logge vetrate, rampe di garage nei cortili storici, non sempre giustificati dall’osservanza alle normative vigenti -, ma soprattutto perdita di quel linguaggio comune, dove la qualità è stata nei secoli affidata solo alla brillante combinazione delle invarianti lessicali. “Unité dans le détail, tumulte dans l’ensemble” commentava Le Corbusier dinanzi alla mirabile unità di piazza dei Miracoli a Pisa. Conservazione rigorosa dell’esistente e segno contemporaneo che vi si sovrascrive, rispettando nella fedeltà al dettaglio l’aura della testimonianza antica, possono ancor oggi costituire un buon viatico per chi si accinge a “costruire nel costruito”. LUCA RINALDI SOPRINTENDENTE PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESISTICI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA QUESTA STRADA, PER CUI CAMMINIAMO, CON QUESTO SELCIATO SCONNESSO E ANTICO, NON È NIENTE, NON È QUASI NIENTE, È UN’UMILE COSA, NON SI PUÒ NEMMENO CONFRONTARE CON CERTE OPERE D’ARTE D’AUTORE STUPENDE DELLA TRADIZIONE ITALIANA, EPPURE IO PENSO CHE QUESTA STRADINA, DAL NIENTE, COSÌ UMILE, SIA DA DIFENDERE CON LO STESSO ACCANIMENTO, CON LA STESSA VOLONTÀ, CON LO STESSO RIGORE CON CUI SI DIFENDE UN’OPERA D’ARTE DI UN GRANDE AUTORE; ESATTAMENTE COME SI DEVE DIFENDERE IL PATRIMONIO DELLA POESIA POPOLARE, ANONIMA COME LA POESIA D’AUTORE, LA POESIA DI DANTE, DI PETRARCA 5 REPERTORIO .01 PROGETTISTA: STUDIO AURA LUOGO: PROVAGLIO D’ISEO - BRESCIA OGGETTO: UFFICI DEL COMUNE, BIBLIOTECA COMUNALE MUNICIPALE E GALLERIA PER ESPOSIZIONI TEMPORANEE ANNO: 1999 COMMITTENTE: COMUNE DI PROVAGLIO D’ISEO .01 .02 .03 .02 PROGETTISTA: STUDIO AURA LUOGO: CEVO - BRESCIA OGGETTO: MUSEO DI ARCHITETTURA AGRICOLA MONTANA ANNO: 1999-2001 COMMITTENTE: COMUNE DI CEVO .04 .05 .03 PROGETTISTA: STUDIO AURA LUOGO: VEZZA D’OGLIO - BRESCIA OGGETTO: BIBLIOTECA COMUNALE E SPAZIO PER ESPOSIZIONI TEMPORANEE ANNO: 2002-2005 COMMITTENTE: COMUNE DI VEZZA D’OGLIO .04 PROGETTISTA: STUDIO AURA LUOGO: CORTENO GOLGI - BRESCIA OGGETTO: MUSEO DIFFUSO DELLA CULTURA MATERIALE DELLA VALLECAMONICA ANNO: 2000-2004 COMMITTENTE: COMUNE DI CORTENO GOLGI .07 .06 .08 .09 .05 PROGETTISTA: STUDIO AURA LUOGO: LOVERE - BERGAMO OGGETTO: RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO ADIBITO A RESIDENZA E UFFICI ANNO: 1999-2007 COMMITTENTE: PRIVATO .06 PROGETTISTA: STUDIO AURA LUOGO: CEDEGOLO - BRESCIA OGGETTO: MUSEO DELL’ENERGIA IDROELETTRICA ANNO: 2004-2008 COMMITTENTE: COMUNE DI CEDEGOLO .10 .11 .12 .07 PROGETTISTA: ARCH. FEDERICA MARINI E VLADIMIR FRENNA DESIGNER LUOGO: BRESCIA OGGETTO: RIQUALIFICAZIONE EDIFICIO ZONA CARMINE ANNO: 2007 COMMITTENTE: PRIVATO .08 PROGETTISTA: SILVANO BUZZI E ASSOCIATI LUOGO: VOBARNO - BRESCIA OGGETTO: RECUPERO AREA EX DE ANGELI FRUA ANNO: 2001 COMMITTENTE: PRIVATO .13 .14 .15 .09 PROGETTISTA: GIOVANNI TORTELLI ROBERTO FRASSONI ARCHITETTI ASSOCIATI LUOGO: BRESCIA OGGETTO: PICCOLO MIGLIO DEL CASTELLO ANNO: 1997 COMMITTENTE: COMUNE DI BRESCIA 6 .10 PROGETTISTA: ARCH. GAETANO BERTOLAZZI LUOGO: BRESCIA OGGETTO: RISTRUTTURAZIONE FABBRICATO PER LA REALIZZAZIONE DI 10 APPARTAMENTI AD USO RESIDENZIALE PER DOCENTI UNIVERSITARI ANNO: 2004-2007 COMMITTENTE: ALER .11 PROGETTISTA: ARCH. GAETANO BERTOLAZZI LUOGO: DESENZANO - BRESCIA OGGETTO: EDIFICIO COMMERCIALE ANNO: 2000 COMMITTENTE: PRIVATO .16 .17 .18 .12 PROGETTISTA: ARCH. GAETANO BERTOLAZZI LUOGO: BARBARIGA - BRESCIA OGGETTO: EDIFICIO INDUSTRIALE ANNO: 2000 COMMITTENTE: PRIVATO .13 PROGETTISTA: GIOVANNI TORTELLI ROBERTO FRASSONI ARCHITETTI ASSOCIATI LUOGO: BRESCIA OGGETTO: MUSEO DI SANTA GIULIA E DOMUS DELL’ORTAGLIA ANNO: 1998 – 2003 COMMITTENTE: COMUNE DI BRESCIA, FONDAZIONE CAB .14 PROGETTISTA: ARCH. FABRIZIO VERONESI CON CAMILLO BOTTICINI E SALVATORE MANGIOLA LUOGO: SAREZZO - BRESCIA OGGETTO: RICONVERSIONE EX IMMOBILE ENEL IN CENTRO CIVICO CULTURALE E SPORTIVO ANNO: 2006/7 COMMITTENTE: COMUNE DI SAREZZO .15 PROGETTISTA: ARCH. CORRADO BORSONI, MARIANO DONATI, RICCARDO FRANCESCHI LUOGO: BRESCIA OGGETTO: NUOVA FACOLTÀ DI ECONOMIA (EX CINEMA BRIXIA) ANNO: 2002-2005 COMMITTENTE: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA .16 PROGETTISTA: ARCH. FABRIZIO VERONESI, VALENTINO VOLTA LUOGO: SAREZZO - BRESCIA OGGETTO: RESTAURO E RIUSO DI PALAZZO BAILO, BIBLIOTECA COMUNALE ANNO: 1998-1999 COMMITTENTE: COMUNE DI SAREZZO .17 PROGETTISTA: ARCH. ANGELO ALGHISI, GIOVANNI MORO LUOGO: VEROLANUOVA - BRESCIA OGGETTO: BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI VEROLAVECCHIA ANNO: 1998-1999 COMMITTENTE: PRIVATO .18 PROGETTISTA: ARCH. GENESIO BELTRAMI TRECCANI, RENZO GUISCARDI LUOGO: PONTENOVE DI BEDIZZOLE - BRESCIA OGGETTO: PARCO ARCHEOLOGICO ANNO: 1999 COMMITTENTE: COMUNE DI BEDIZZOLE .19 PROGETTISTA: ARCH. SILVANO BUZZI, BERNARDO TONNI LUOGO: SAN FELICE DEL BENACO OGGETTO: RECUPERO BORGO MEDIOEVALE DI CISANO ANNO: 1991-1998 COMMITTENTE: PRIVATO .19 .20 .21 .20 PROGETTISTA: ING. ALESSANDRO GASPARINI LUOGO: BRESCIA OGGETTO: RECUPERO CASCINA E FIENILE LA CUCCA ANNO: 1998-2000 COMMITTENTE: PRIVATO .21 PROGETTISTA: BARESI, CAMADINI, DABBENI, GASPARINI, MICHELETTI, ZANI LUOGO: BRESCIA OGGETTO: RECUPERO R.S.A. IN EDIFICIO VINCOLATO ANNO: 2007-2009 COMMITTENTE: F.B.I.S. 7 IERI MUSEO DELLE ARMI ARCHITETTI CARLO SCARPA FRANCESCO RUDI ROVETTA ARRIGO 9 IERI PAOLO MESTRINER ARCHITETTI CARLO SCARPA FRANCESCO ROVETTA RUDI ARRIGO Il rapporto che Carlo Scarpa ha avuto con la città di Brescia è conosciuto per il monumento ai Caduti di piazza Loggia. Nell’immaginario urbano della nostra città quest’opera ha ormai assunto un ruolo simbolico, sebbene abbia subìto un ridimensionamento rispetto alla prima idea progettuale. Oltre alla stele e alla transenna oggi presenti, Scarpa infatti ipotizzava un ripensamento di tutta la piazza. Via via si è poi passati al limitare l’intervento in un’area definita da un recinto dove giochi d’acqua, marmo e ninfee producevano effetti sensoriali atti a produrre un atteggiamento consono ad un luogo della memoria. Questo incarico viene assunto da Scarpa con la passione e la dedizione che lo contraddistiguevano, anche per la sua presenza in città dovuta all’incarico per il Museo delle Armi in Castello. Sicuramente nata dalla preziosa collaborazione con Francesco Rovetta, anche la progettazione di quest’opera si estende in più anni e viene compiuta a seguito della morte improvvisa del maestro. In entrambi i casi quello che rimane è il valore evocativo dell’opera di Scarpa. Valore che ha nella forza del dettaglio e della materia il proprio fulcro. Unico rimpianto è quello di non poter oggi godere della completezza che Scarpa aveva immaginato. Chissà se gli iter amministrativi fossero stati meno lenti e i politici meno timorosi? Ma questa è un’altra storia. I PROGETTI SVILUPPARONO L’IDEA DI DIVIDERE IL MUSEO IN DUE PARTI: UNA ZONA ARCHEOLOGICA E UNA ZONA DI ESPOSIZIONE DELLE ARMI «DOPO UN PRIMO PROGETTO ELABORATO NEL 1974 E RESPINTO DALLA SOPRINTENDENZA ALL’ARCHEOLOGIA NEL 1975, I PROGETTI SVILUPPARONO L’IDEA DI DIVIDERE IL MUSEO IN DUE PARTI: UNA ZONA ARCHEOLOGICA E UNA ZONA DI ESPOSIZIONE DELLE ARMI. CONTESTUALMENTE FU EFFETTUATA UN’ACCURATA RICERCA ARCHEOLOGICA SULLA CONSISTENZA DELLE STRUTTURE ROMANE PREESISTENTI. DOPO L’IMPROVVISA MORTE DI CARLO SCARPA, FU REDATTO IL PROGETTO DEFINITIVO (GRAVATO DI NUOVE PRESCRIZIONI DELLE SODA: PAOLO VENTURA, PRINTENDENZE) NELLA LINEE GENERALI DA «ITINERARI DI BRESCIA MODERNA», FRANCESCO ROVETTA E ARRIGO RUDI, E SUCALINEA EDITRICE, FIRENZE 1992 CESSIVAMENTE DAL SOLO ROVETTA PER LA PARTE DI DETTAGLIO ED ESECUTIVA. NELL’IMMAGINE DEL MUSEO LE STRUTTURE ORIZZONTALI E I PAVIMENTI SONO COSTITUITI DA ELEMENTI MONOLITICI IN CALCESTRUZZO E FERRO SOLLEVATI RISPETTO AI REPERTI ARCHEOLOGICI E DISTANZIATI DAI MURI CON PUNTALI DI ACCIAIO. TAGLI NELLE STRUTTURE ORIZZONTALI CONSENTONO LA VISIONE DEI REPERTI ARCHEOLOGICI SOTTOSTANTI. GRANDE ATTENZIONE, SECONDO L’INSEGNAMENTO DI SCARPA, È DATA AL DETTAGLIO (BALAUSTRE, LE ARMADIATURE ESPOSITIVE, LA VIBRATILE SCALA ESTERNA DI SICUREZZA)». 10 11 IERI MUSEO DELLE ARMI G A M M L I V I N 2 0 1 2 0 1 L I V I N G A M M A G 0 0 G A CARLO SCARPA (VENEZIA, 1906- SENDAI, GIAPPONE 1978) DIPLOMATO ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI VENEZIA NEL 1926, CARLO SCARPA, UNA DELLE FIGURE DI MAGGIORE RILIEVO NELL’ARCHITETTURA ITALIANA, ABBINÒ UNA STRAORDINARIA PRODUZIONE PROFESSIONALE IN ITALIA E ALL’ESTERO CON L’ATTIVITÀ DIDATTICA PRESSO L’ISTITUTO UNIVERSITARIO DI ARCHITETTURA DI VENEZIA, DAL 1926 COME ASSISTENTE INCARICATO, DAL 1933 COME PROFESSORE INCARICATO, DAL 1962 COME PROFESSORE ORDINARIO E DAL 1972 IN QUALITÀ DI DIRETTORE DELL’ISTITUTO. CONSEGUÌ IL PREMIO OLIVETTI PER L’ARCHITETTURA NEL 1956 E IL PREMIO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA PER L’ARCHITETTURA NEL 1967. NOMINATO ACCADEMICO DI SAN LUCA NEL 1976, RICEVETTE LA LAUREA IN ARCHITETTURA HONORIS CAUSA A VENEZIA NEL 1978. FRA LE SUE OPERE SI RICORDANO: IL PADIGLIONE DELLA BIENNALE (1950), LA GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO ABATELLIS A PALERMO (1953-1954), UN NEGOZIO OLIVETTI A VENEZIA (1957), IL RESTAURO E L’ALLESTIMENTO DEL MUSEO DI CASTELVECCHIO A VERONA (1956-67), LA GIPSOTECA CANOVIANA A POSSAGNO (1956-57), LA FONDAZIONE QUERINI STAMAPAGLIA A VENEZIA (1961-63), LA SEZIONE ALLA POESIA AL PADIGLIONE DI MONTREAL (1967), IL CIMITERO BRION A SAN VITO ALTIVOLE, TREVISO (1970-75), LA CASA OTTOLENGHI A BARDOLINO (1974-79). .1 .2 FRANCESCO ROVETTA (BRESCIA, 1928) LAUREATOSI PRESSO L’ISTITUTO UNIVERSITARIO DI ARCHITETTURA DI VENEZIA NEL 1965, HA CONDIVISO L’ATTIVITÀ PROFESSIONALE A BRESCIA CON QUELLA DI INSEGNAMENTO E DI RICERCA PRESSO L’ISTITUTO UNIVERSITARIO DI ARCHITETTURA DI VENEZIA SOTTO LA GUIDA DI CARLO SCARPA, CON CUI HA COLLABORATO AL PROGETTO DEL MONUMENTO AI CADUTI DI PIAZZA DELLA LOGGIA (1974-1976). E’ AUTORE DI NUMEROSI INTERVENTI DI RESTAURO (SI VEDA IL MUSEO DELLE ARMI NEL CASTELLO DI BRESCIA ESEGUITO TRA IL 1979-1989), DI SISTEMAZIONI DI INTERNI DI GRANDE SENSIBILITÀ (CASA PALAZZANI, ECCETERA) E DI EDIFICI PUBBLICI (TRA I QUALI LA SCUOLA MATERNA DI GUSSAGO TRA IL 19769 E IL 1970). RUDI ARRIGO (VERONA, 1929) ALIEVO DI CARLO SCARPA, È PROFESSORE ALL’ISTITUTO UNIVERSITARIO DI ARCHITETTURA DI VENEZIA. A BRESCIA HA COLLABORATO CON FRANCESCO ROVETTA AL PROGETTO DEL MUSEO DELLE ARMI AL CASTELLO DI BRESCIA (1979-89) E HA DIRETTO IL RESTAURO DEL COMPLESSO DI SANTA GIULIA. .1: Museo delle Armi: disegno originale del progetto di Carlo Scarpa e Francesco Rovetta .2: Progetto della stele ai Caduti di piazza Loggia IERI MUSEO DELLE ARMI GRANDE ATTENZIONE, SECONDO L’INSEGNAMENTO DI SCARPA, È DATA AL DETTAGLIO 13 Battenti Metra. Contemporary living Lunga vita alle emozioni con i serramenti Metra... Design contemporaneo ecosostenibile e grande resistenza agli agenti esterni fanno di Metra il tuo riferimento principale per la qualità del living. I sistemi battenti sono adattabili a tutte le esigenze architettoniche, hanno il cuore di alluminio, risparmiano energia, rispettano l’ambiente e vivono più a lungo. I battenti Metra sono rivestiti da pigmenti multistrato nei colori più attuali, da superfici in legno naturale, oppure trattati con effetti metallici superficiali (alluminio opaco, sabbiatura, ferro battuto, ecc...). Aggiungi i serramenti Metra al tuo gusto e otterrai il living che avevi in mente. www.finestremetra.it Scegli il tuo rivestimento Contatta Metra al Numero Clienti 800 56 29 29 Un nostro esperto verificherà le tue esigenze. Gli scorrevoli Metra consentono di accedere ai benefici della legge sulla riqualificazione energetica degli edifici, con detrazioni del 55%. Italian Style Emotions «Il restauro dell’antico monastero di Santa Giulia a fini museali costituisce uno dei piu importanti interventi pubblici degli anni Ottanta. Dal 1979 fino al 1981, vennero definiti sia il progetto di restauro dei fabbricati, che l’inserimento delle nuove funzioni, nel quadro di un progetto di sistema museale cittadino. I criteri di restauro adottati sono derivati in misura determinante dal lavoro continuo di anamnesi e di cantiere. Gli edifici che si affacciano sui chiostri ad est ospitano le sezioni stabili del museo, mentre il sistema delle esposizioni temporanee, del quale fanno parte le chiese di Santa Giulia e San Salvatore, si dispone intorno al cortile ovest. I nuovi corpi di fabbrica previsti sono: un breve prolungamento verso est dell’edificio, destinato agli ascensori principali, e un corpo mirante a ricostruire il chiostro sud-occidentale, ora unito al cortile ovest. Inoltre si intende ripristinare nel cortile ovest il livello d’uso cinquecentesco, mentre a nord-est del chiostro principale (l’area dell’Ortaglia), dove si conservano i resti di una domus romana, si prevede la creazione di un parco archeologico in grado di espandersi anche nell’area adiacente. Le opere terminate nel 1986 riguardano la parte sud-ovest del complesso, destinate ad ospitare la Direzione Musei, la biblioteca, gli uffici e i laboratori per il restauro dei dipinti». (1) GUIDO DALLAMANO LUIGI FASSER RUDI ARRIGO «IL GRANDE SISTEMA DI MANUFATTI COMPRESI NELL’INTERVENTO RIGUARDA IL COMPLESSO CONVENTUALE DI SANTA GIULIA E SAN SALVATORE, IL TEATRO ROMANO, IL PALAZZO MAGGI-GAMBARA, IL CAPITOLIUM E CASA PALLAVERI. LE TESTIMONIANZE ARCHITETTONICHE VANNO, SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ, DALL’ETÀ ROMANA, REPUBBLICANA E IMPERIALE ALL’EPOCA LONGOBARDA, AL PALEOCRISTIANO E AL ROMANICO FINO AL XVIII SECOLO. L’INCARICO, MOLTO ARTICOLATO, SI SVILUPPA IN UNA PRIMA FASE DI IPOTESI DI ORGANIZZAZIONE SPAZIALE E DISTRIBUTIVA DEI PERCORSI MUSEALI, E IN UNA FASE SUCCESSIVA RIGUARDANTE LA CONDUZIONE DI UNA CAMPAGNA SISTEMATICA DI RILIEVO DEI MANUFATTI E DI INTEGRAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE ESISTENTE; L’ELABORAZIONE DI UN PROGETTO-GUIDA GENERALE, CON L’INDIVIDUAZIONE DEI LOTTI ORGANICI DI INTERVENTO; INFINE LA REDAZIONE DEI PROGETTI ESECUTIVI DELLE SINGOLE PARTI». (2) (1) DA: PAOLO VENTURA, «ITINERARI DI BRESCIA MODERNA», ALINEA EDITRICE, FIRENZE 1992 (2) DA: «NUOVE ARCHITETTURE BRESCIANE - RASSEGNA 2001», A CURA DI FRANCO MAFFEIS, SUPPLEMENTO AL N. 56 DI AREA, FEDERICO MOTTA EDITORE RUDI ARRIGO (VERONA, 1929) LUIGI FASSER (BRESCIA, 1934-1999) SI È LAUREATO IN ARCHITETTURA A MILANO NEL 1961. HA COSTRUITO EDIFICI COME LA «TORRE» NELL’AREA DEGLI EX-OSPEDALI E UN TRATTO DELLE RICOSTRUZIONI SULLA VIA TOSIO. IN COLLABORAZIONE CON L’INGEGNERE FAUSTO FASSER E CON L’ARCHITETTO DARIO METTIFOGO, HA REALIZZATO PIANI URBANISTICI, PROGETTI DI RESTAURO (SANTA GIULIA, IN COLLABORAZIONE), EDIFICI PUBBLICI (SCUOLE E PALESTRE) E ABITAZIONI COOPERATIVE IN CITTÀ E PROVINCIA. ALLIEVO DI CARLO SCARPA, È PROFESSORE ALL’ISTITUTO UNIVERSITARIO DI ARCHITETTURA DI VENEZIA. A BRESCIA HA COLLABORATO CON GRANCESCO ROVETTA AL PROGETTO DEL MUSEO DELLE ARMI AL CASTELLO DI BRESCIA (1979-89) E HA DIRETTO IL RESTAURO DEL COMPLESSO DI SANTA GIULIA. IERI LAUREATOSI A VENEZIA NEL 1970, SVOLGE ATTIVITÀ PROFESSIONALE A BRESCIA. E’ AUTORE, CON ARRIGO RUDI E LUIGI FASSER, DEL RESTAURO DEL COMPLESSO DI SANTA GIULIA. COMMITTENTE: COMUNE DI BRESCIA PROGETTISTA: ARRIGO RUDI, GUIDO DALLAMANO, LUIGI FASSER LUOGO: BRESCIA SUPERFICIE: 60.000 MQ REALIZZAZIONE: 1980-1990 GUIDO DALLAMANO (MANTOVA, 1944) RESTAURO DEL COMPLESSO DI SANTA GIULIA ARCHITETTI 15 OGGI ARCHITETTI GIOVANNI TORTELLI ROBERTO FRASSONI 01 Se restaurare e allestire uno spazio costruito significa comprenderne e trasformarne il volume per renderlo fruibile secondo un nuovo percorso narrativo, operando contemporaneamente un lavoro di lettura, di riscrittura, di montaggio e di comunicazione, il Museo di Santa Giulia, luogo di sosta e di conoscenza, di flusso continuo tra memoria e futuro, può considerarsi un esempio con cui confrontarsi. Con l’incarico per il progetto di allestimento del Museo della Città, il Comune di Brescia affidava nel 1997 agli architetti Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni il compito di valutare, sulla base del lavoro di recupero architettonico operato da Arrigo Rudi, Guido Dallamano e Luigi Fasser, le reali potenzialità espositive degli spazi, di definire i percorsi per il pubblico, di incrementare la superficie dedicata ai servizi di accoglienza, e di avviare il restauro delle emergenze la loro valenza storica e ad interpretarli in termini di contemporaneità. E’ la città stessa che ha suggerito di impiegare l’arenaria grigia di Sarnico (per basamenti e fondali) e l’acciaio verniciato (per supporti, paratie, pannelli didattici); di Sarnico sono infatti le pavimentazioni di strade, piazze, androni, cortili, mentre di acciaio (e per l’acciaio) sono i grandi impianti industriali, ora dimessi, delle periferie urbane. L’attenta collocazione dei pezzi e la sobrietà del linguaggio allestitivo, studiato quasi per sottrazione, orientano il visitatore attraverso i labirintici spazi monastici, lo allenano al cambio di scala, alla lettura della pluralità dei riferimenti, ma soprattutto lo aiutano a considerare il Museo della Città, e quindi la città, in continua evoluzione, uno immagine dell’altra. Il rimando dalla parte al tutto, dal frammento al suo LA NUOVA ADDIZIONE ARCHITETTONICA, RAPPORTATA CON ESSENZIALE GEOMETRIA AL DELICATO CONTESTO AMBIENTALE, ESTERNA ED AMPLIFICA IL LINGUAGGIO MUSEALE, DENUNCIANDO CHIARAMENTE LA SUA FUNZIONE monumentali di Santa Maria in Solario, della cripta di San Salvatore e della chiesa di Santa Giulia. Nell’ex monastero longobardo sono stati così recuperati ed esposti migliaia di frammenti di storia e di architettura, restituiti dalla città in modi e tempi diversi, con caratteristiche fisiche, materiche e dimensionali tra loro molto disomogenee. Proprio la loro condizione di eterogeneità e di frammentarietà li accomuna e li lega indissolubilmente alla città storica, altrettanto eterogenea e frammentaria, di cui divengono testimonianza e chiave di lettura. Tra i frammenti è stato necessario mettere ordine e trovare un unico e riconoscibile linguaggio che sapesse aiutare il visitatore a comprenderli secondo 16 contesto, dalla città antica alla città di oggi, emerge come motivo ispiratore anche del progetto di musealizzazione delle Domus romane «dell’Ortaglia». La nuova addizione architettonica, rapportata con essenziale geometria al delicato contesto ambientale, esterna ed amplifica il linguaggio museale, denunciando chiaramente la sua funzione. All’interno, fortemente caratterizzato dall’uniformità materica e cromatica di pareti e soffitti foderati in acciaio verniciato, un percorso sopraelevato di acciaio e pietra grigia si affaccia sugli straordinari resti del tessuto urbano residenziale di Brixia e, attraverso una grande fora vetrata, sul parco archeologico esterno e sulle mura augustee. 17 OGGI MUSEO DI SANTA GIULIA E DOMUS DELL’ORTAGLIA OGGI ARCHITETTI GIOVANNI TORTELLI ROBERTO FRASSONI 01 18 GIOVANNI TORTELLI E ROBERTO FRASSONI, DOPO LA LAUREA CON FRANCA HELG AL POLITECNICO DI MILANO AFFRONTANO LE PRIME ESPERIENZE METODOLOGICHE E FORMATIVE NELLO STUDIO BBPR, AL FIANCO DI LODOVICO BARBIANO DI BELGIOIOSO, E QUINDI NELLO STUDIO ALBINI HELG PIVA DOVE, RIFUGGENDO DALL’INSEGUIRE LE SEDUZIONI DELLE ARCHITETTURE DI TENDENZA, MATURANO UNA COSCIENZA PROGETTUALE DA ARTIGIANI, LEGATA ALLE RAGIONI DEL FARE. COERENTI NEL TEMPO A QUESTA IMPOSTAZIONE, OTTENGONO RICONOSCIMENTI A CONCORSI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI, RISULTANDO VINCITORI, E SUCCESSIVAMENTE PROGETTISTI, DELLA SISTEMAZIONE DELLA VALLE DELLA PIETROSA DI LANCIANO, DEL RESTAURO DELLA LOGGIA DEI MERCANTI DI GENOVA, DELLA RIDEFINIZIONE DEL WATERFRONT E DEL PARCO DI INTRA, DELL’ALLESTIMENTO DEL MUSEO DIOCESANO DI VICENZA, DELLA VALORIZZAZIONE DELLE PIAZZE DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI DELLA BASILICA DI AQUILEIA. PARTECIPANO AL DIBATTITO SUL RUOLO DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA ATTRAVERSO GLI IMPEGNI DIDATTICI UNIVERSITARI E LA RICERCA PROGETTUALE, A VARIE SCALE, APPLICATA PRINCIPALMENTE IN AMBITI STORICI E MONUMENTALI. IN CAMPO MUSEOGRAFICO E ALLESTITIVO, OLTRE CHE A BRESCIA, PER SANTA GIULIA, LE DOMUS DELL’ORTAGLIA, LA SISTEMAZIONE DEL CASTELLO E LA MOSTRA DI «VINCENZO FOPPA», LA PRATICA PROFESSIONALE LI VEDE IMPEGNATI A GENOVA PER IL RESTAURO DEL MUSEO DEL TESORO DI SAN LORENZO, L’AMPLIAMENTO DEL MUSEO DI SANT’AGOSTINO E LE MOSTRE «L’ETÀ DI RUBENS» E «LA SACRA SELVA» NELL’AMBITO DI GENOVA 2004 CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA, A NOVARA, PER IL BROLETTO ED IL MUSEO CIVICO DEL CASTELLO, A CREMONA PER IL NUOVO MUSEO ARCHEOLOGICO. MUSEO DI SANTA GIULIA E DOMUS DELL’ORTAGLIA COMMITTENTE: COMUNE DI BRESCIA, FONDAZIONE CAB PROGETTISTA: GIOVANNI TORTELLI E ROBERTO FRASSONI ARCHITETTI ASSOCIATI LUOGO: BRESCIA FOTOGRAFIE: FOTO STUDIO RAPUZZI, FOTO ORCH (FULVIO ORSENIGO- ALESSANDRA CHEMOLLO) TRA I FRAMMENTI È STATO NECESSARIO METTERE ORDINE E TROVARE UN UNICO E RICONOSCIBILE LINGUAGGIO CHE SAPESSE AIUTARE IL VISITATORE A COMPRENDERLI SECONDO LA LORO VALENZA STORICA E AD INTERPRETARLI IN TERMINI DI CONTEMPORANEITÀ 19 OGGI ARCHITETTO SILVANO BUZZI & ASSOCIATI 02 La struttura che ospita la società Silvano Buzzi & Associati s.r.l. è un grande open space, risultato di un progetto di recupero dell’ex cotonificio De Angeli Frua, fondato nel 1882 in Val Sabbia, nel comune di Roè Volciano (Brescia). L’opificio, chiuso nel 1952 dopo una intensa attività, diventa cinquant’anni dopo il luogo ideale per il dinamico lavoro di un gruppo di architetti ed urbanisti: la sensazione è quella di entrare in una fabbrica ottocentesca dalla quale siano stati rimossi i banchi della filatura del cotone, per sostituirli con moderne postazioni di lavoro al computer. Il progetto di recupero si è basato sulla convinzione che valesse la pena sfruttare le caratteristiche dell’edificio, rispettandone forme, volumi e materiali per inserirvi le nuove funzioni. L’intervento si è limitato ad inserire elementi flessibili e leggeri, quali pareti in cartongesso e listelli lignei, chiaramente individuabili e distinguibili dalla struttura originaria. Lo studio si articola su 3 livelli da 1.500 metri quadrati ciascuno: al piano terra la hall d’ingresso introduce da una parte alla scala in marmo che permette l’accesso ai piani superiori, dall’altra ad uno spazio volutamente non reinterpretato che presenta ancora il pavimento originale della vecchia filatura destinato ad accogliere eventi di diversa natura, quali mostre, happening, manifestazioni. Ciò che ha guidato questa scelta è l’idea di creare un luogo in cui l’architettura possa confrontarsi con altre arti figurative, un contenitore culturale in cui la parola d’ordine è «contaminazione». Il piano terra costituisce una sorta di biglietto da visita per chiunque entri, lo spazio è luminoso e lineare, e in esso sono state collocate immagini della vecchia fabbrica e del lavoro che vi si svolgeva. Lungo la scala ed all’interno dello studio sono state appese alle pareti le stampe delle fotografie aeree del territorio provinciale, chiarendo l’impegno della società nei confronti del territorio e dei centri abitati. Il primo piano dell’edificio accoglie l’area dedicata all’urbanistica ed alla pianificazione territoriale: lo spazio è illuminato dalle grandi finestre originali, recuperate attraverso operazioni di pulitura e sabbiatura. L’ambiente è luminoso, il colore bianco caratterizza l’intera struttura, l’arredamento è semplice e scandisce gli spazi di lavoro e l’operatività di ciascuno. Il carattere originario dell’edificio è ripreso attraverso l’impiantistica. Il sistema di illuminazione è caratterizzato da lampade di tipo industriale e l’impianto di riscaldamento e condizionamento è composto da grandi tubi metallici che percorrono per tutta la lunghezza l’intero piano. Una serie di uffici riservati e di spazi per riunioni si susseguono lungo uno dei lati maggiori del perimetro; la separazione delle postazioni avviene con un lunghissimo grigliato ligneo e ciascuno spazio è separato dal successivo per mezzo di pareti in cartongesso; questi ambienti, oltre ad essere luoghi di archiviazione, diventano luoghi di incontro con la committenza o spazi per il confronto e la pianificazione di gruppo e sono organizzati per creare luoghi riservati, ma nello stesso tempo non chiusi, dove le idee e gli scambi di opinione sono costanti e continui. Il secondo piano ospita l’area dedicata alla progettazione architettonica, ed è organizzato come il primo. LA SENSAZIONE È QUELLA DI ENTRARE IN UNA FABBRICA OTTOCENTESCA DALLA QUALE SIANO STATI RIMOSSI I BANCHI DELLA FILATURA DEL COTONE, PER SOSTITUIRLI CON MODERNE POSTAZIONI DI LAVORO AL COMPUTER 20 L’AZIENDA NASCE NEL 1978 COME STUDIO TECNICO ASSOCIATO TRA I PROFESSIONISTI SILVANO BUZZI E BERNARDO TONNI. NEL 2002 LA SOCIETÀ SI TRASFERISCE NELL’ATTUALE SEDE, PRESSO L’OPIFICIO EX DE ANGELI FRUA A ROÈ VOLCIANO (BRESCIA), E AI DUE SOCI SE NE UNISCE UN TERZO, L’ARCH. ARMANDO CASELLA. NEL DICEMBRE 2007, LA DENOMINAZIONE DELLA SOCIETÀ DIVIENE SILVANO BUZZI & ASSOCIATI S.R.L. E NEL GENNAIO 2008 AGGIUNGE UN ALTRO SOCIO ALLA SUA DIREZIONE, L’ARCH. PIETRO BIANCHI. LA SILVANO BUZZI & ASSOCIATI S.R.L. È UNA SOCIETÀ CHE SI OCCUPA DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, PIANIFICAZIONE URBANISTICA, PROGETTAZIONE INGEGNERISTICA E INFRASTRUTTURALE IN AMBITO INTERNAZIONALE. 21 RECUPERO DELL’OPIFICIO EX DE ANGELI FRUA COMMITTENTE: SILVANO BUZZI & ASSOCIATI PROGETTISTA: SILVANO BUZZI & ASSOCIATI LUOGO: ROÈ VOLCIANO (BRESCIA) SUPERFICIE: 4.500 MQ REALIZZAZIONE: 2002 OGGI ARCHITETTI CLAUDIO GASPAROTTI MARINA TONSI 03 EGIDIO DABBENI Il comune di Cedegolo, acquisita dall’Enel l’immobile ex Centrale Idroelettrica Bresciana dismessa negli anni ‘60, definisce con la Fondazione Micheletti di Brescia, il Comune di Brescia, la Regione Lombardia e la Comunità Montana di Valle Camonica un percorso per la creazione di un museo territoriale dell’industria e del lavoro. In tale contesto l’immobile di Cedegolo svolge la funzione di rappresentare il contributo dell’energia idroelettrica alla costruzione del sistema industriale dall’inizio secolo. Il progetto architettonico redatto come partecipazione al concorso internazionale bandito dal comune di Cedegolo e vinto, intende confrontarsi con l’importante edificio industriale progettato dall’ing. Dabbeni ed ultimato nel 1909, cercando di instaurare con esso un dialogo funzionale e simbolico. Le nuove strutture intendono interagire con l’esistente senza mimetismi, poiché risultano autonome e riconoscibili nella forma e nei materiali. Gli elementi metallici previsti nel progetto ed utilizzati nella definizione di spazi e volumi e che si giustappongono alle strutture originali dell’edificio, sono estranei alla costruzione edilizia della Centrale, ma non al suo funzionamento. Le aree esterne sono state progettate rispettando l’attuale conformazione del suolo ma valorizzandone le qualità urbane ed ambientali. Esse, da lotto di pertinenza di un edificio conchiuso, divengono piazza, luogo collettivo funzionalmente e simbolicamente organizzato. Nella piazza-gradonata si anticipa ed esteriorizza il tema del Museo, mediante la presenza dell’acqua che L’IMMOBILE DI CEDEGOLO SVOLGE LA FUNZIONE DI RAPPRESENTARE IL CONTRIBUTO DELL’ENERGIA IDROELETTRICA ALLA COSTRUZIONE DEL SISTEMA INDUSTRIALE DALL’INIZIO SECOLO scorre sul piano inclinato compreso tra la rampa e la scalinata di accesso. Le aree inerbite poste ad ovest sono destinate alla ricreazione, in virtù del loro affaccio sul fiume Oglio visibile da un affaccio a lato dell’ingresso, dalla terrazza panoramica e dal bar ristoro. Una nuova scala di accesso dal lato perimetrale sud, da via Ponte Noce, consente un collegamento più diretto con il percorso pedonale che giunge dalla stazione ferroviaria e dal bel ponte romanico. La visita al Museo è concepita concettualmente come un «ipertesto» strutturato sul percorso naturale e artificiale di una goccia d’acqua, dalla sua formazione nell’atmosfera sino alla produzione di energia idroelettrica. La strutturazione degli exhibit è concepita perché il visitatore (catturato dal flusso del percorso esplorativo) possa essere protagonista (collettivo e individuale) dell’emozione conoscitiva, infatti (come non vi è filosofia senza pathos) non vi è comprensione che non sia emotiva. Il Museo ha il compito di trasmettere informazioni e creare suggestioni che possano stimolare approfondimenti e curiosità, di fornire un metodo di lettura dei fenomeni e dei fatti, di comunicare le complessità e le connessioni interdisciplinari e, soprattutto, di stimolare un comportamento etico ed eco-logico di risparmio delle risorse, naturali (acqua) ed energetiche (elettricità). Il percorso di visita è accompagnato da ambientazioni sonore che, attivando altri recettori percettivi, contribuirà all’immersione del visitatore nello spirito e nel luogo degli ambienti. CLAUDIO GASPAROTTI STUDIO AURA ARCHITETTURA URBANISTICA. LAUREA A VENEZIA NEL 1972. ESPERTO CASA CLIMA JUNIOR. NEL TEMPO HA LAVORATO E SVOLTO CONSULENZE DI URBANISTICA, ARCHITETTURA E PAESAGGIO PER LA REGIONE LOMBARDIA, IL MAGISTRATO PER IL PO, IL COMUNE DI MILANO, COMMISSIONE PRO NATURA ALPINA DEL CAI, SCARL NAVIGLI, COMUNITÀ MONTANE E NUMEROSI COMUNI IN VALLECAMONICA, VALTROMPIA, SEBINO E FRANCIACORTA. DAL 2001 LO STUDIO HA APPROFONDITO E PERSEGUE PROGETTI CON FINALITÀ ED OBIETTIVI BIOCLIMATICI. MARINA TONSI STUDIO AURA ARCHITETTURA URBANISTICA LAUREA POLITECNICO DI MILANO ANNO 1994. ESPERTA CASA CLIMA JUNIOR. NEL TEMPO HA FATTO PROGETTI E REALIZZATO LAVORI DI ARCHITETTURA E PAESAGGIO PER COMUNI IN VALLECAMONICA, VALTROMPIA E IN FRANCIACORTA PER FONDAZIONI, SOCIETÀ E COMMITTENTI PRIVATI. CORSI DI AGGIORNAMENTO PER IL RESTAURO DEI GIARDINI STORICI FIRENZE - ROMA; CORSO DI BIOARCHITETTURA ANAB MILANO; CORSO DI FORMAZIONE PER PROGETTARE E COSTRUIRE STRUTTURE DI LEGNO E CASE CON LE NUOVE NORME E LE TECNOLOGIE CNC. 22 EGIDIO DABBENI (FIUMICELLO, BS 1873 - BRESCIA, 1964) LAUREATOSI IN INGEGNERIA ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA, SI PERFEZIONÒ IN ARCHITETTURA A ROMA. LA SUA ATTIVITÀ PROFESSIONALE COMPRENDE QUASI TUTTI I TEMI DELL’INGEGNERIA E DELL’ARCHITETTURA, DALLE VILLE RESIDENZIALI ALLE CASE OPERAIE ED AI PALAZZI CITTADINI, DAGLI STABILIMENTI INDUSTRIALI AGLI IMPIANTI SPORTIVI, DALLE SCUOLE ALLE CHIESE, DAGLI ACQUEDOTTI ALLE AUTOSTRADE, DAGLI STUCCHI ALLE DERIVAZIONI IDRICHE. REALIZZÒ VARI PROGETTI PER CONTO DELLA SOCIETÀ ELETTRICA BRESCIANA: OLTRE ALLA CENTRALE DI CEDEGOLO, FU L’ARTEFICE DELLA SEDE CENTRALE DELLA SEB, NEL CAPOLUOGO DELLA PROVINCIA. 23 MUSEO DELL’ENERGIA IDROELETTRICA COMMITTENTE: COMUNE DI CEDEGOLO PROGETTISTA: STUDIO AURA LUOGO: CEDEGOLO (BRESCIA) SUPERFICIE: MQ 2.190 REALIZZAZIONE: 2004-2008 OGGI ARCHITETTI FEDERICA MARINI VLADIMIR FRENNA 04 Edificio a schiera di quattro piani di impianto cinquecentesco con rimaneggiamenti fino ai primi del novecento. Classificato «Degrado 1» dal P.P. «Progetto Carmine» è stato oggetto di opere di ristrutturazione con recupero di sottotetto che hanno investito lavori di consolidamento strutturale, di adeguamento degli impianti e di superamento di barriere architettoniche nonché di risanamento funzionale tramite la creazione di unità immobiliari trilocali. Ciò ha reso indispensabile una nuova definizione dell’assetto interno delle unità abitative attraverso frazionamenti e nuovi accorpamenti delle varie unità immobiliari con compravendite tra i proprietari. Le opere sono state realizzate con tecnologie volte al contenimento energetico e atte a non «appesantire» la struttura esistente (solai e strutture a telaio consolidati tramite l’incrocio di assiti collaboranti e l’impiego di stratigrafie a secco, rivestimenti a cappotto, tetto verde su copertura ventilata, predisposizione per pannelli solari e fotovoltaici, caldaie a condensazione). CLASSIFICATO «DEGRADO 1» DAL P.P. «PROGETTO CARMINE» È STATO OGGETTO DI OPERE DI RISTRUTTURAZIONE CON RECUPERO DI SOTTOTETTO L E O P E R E S O N O S TAT E R E A L I Z Z AT E C O N T E C N O LO G I E V O LT E A L C O N T E N I M E N T O E N E R G E T I C O E AT T E A N O N « A P P E S A N T I R E » LA STRUTTURA ESISTENTE 24 FEDERICA MARINI NATA A BRESCIA NEL 1971, E VLADIMIR FRENNA, NATO A PADOVA NEL 1969, SI CONOSCONO ALLO IUAV, CHE ENTRAMBI FREQUENTANO, DOVE INSTAURANO COLLABORAZIONI CON DOCENTI E LAVORANO A CONCORSI. LO STUDIO, SITO A BRESCIA IN VIA PU- STERLA 61, NASCE NEL 1998, SI OCCUPA DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ E AL CONTENIMENTO ENERGETICO SPAZIANDO DALLA PROGETTAZIONE PAESAGGISTICA E ARREDO URBANO AL DESIGN DI INTERNI. 25 RIQUALIFICAZIONE EDIFICIO ZONA CARMINE COMMITTENTE: PRIVATO PROGETTISTA: ARCH. FEDERICA MARINI E VLADIMIR FRENNA DESIGNER LUOGO: BRESCIA SUPERFICIE: 378 MQ Il desIgn non è solo quello che sembra e sI sente. Il desIgn è come funzIona (steve Jobs) RINGHIERE E CORRIMANO IN ACCIAIO INOX RINGHIERE E CORRIMANO Professionalità italiana dal Progetto alla Produzione w w w. f e r m e t a l . i t madeinitaly NuovA EsposizioNE pREsso: ARREDo AMBiENTE in via Dalmazia 18 - Brescia SISTEMA MODULARE PER RINGHIERE BREVETTATO FER METAL di Feriseri Francesco e C. Via Madonna di Calchere, 32/34 - 25071 Agnosine (BS) Tel. 0365 896168 - Fax 0365 897454 - [email protected] angolo studio e caminetto a gas, oltre ai volumi di spogliatoio, cabine armadio e un luminoso e confortevole bagno padronale. La zona giorno è dotata di modernissima cucina in pietra e rivestimenti in pasta di cemento. Il parquet è una nota di rispetto del gusto tradizionale. NELLA REALIZZAZIONE SONO STATI MESCOLATI MATERIALI TECNICI A QUELLI DELLA TRADIZIONE DOPO UN’ESPERIENZA CONSOLIDATA A FIANCO DEL NOTO ARCHITETTO PIERO LISSONI, STEFANIA BRAGA, LUCA VELTRI, EMANUELE MAGENTA E MATTEO NICOTRA FONDANO NEL 2007 A MILANO LO STUDIO «LABORATORIOQUATTRO». LO STUDIO SPAZIA FRA LO SVILUPPO DI PROGETTI DI EDIFICI RESIDENZIALI E PROGETTAZIONE URBANA, HOTEL, ALLESTIMENTI E ABITAZIONI PRIVATE. OGGIPIU’ Hanno realizzato il progetto di ristrutturazione di un’abitazione privata a Gussago, Brescia, rispettando il contesto storico e urbanistico, mescolando materiali tecnici a quelli della tradizione. E’ stato eseguito un sopralzo per ricavare una nuova e ampia camera da letto con COMMITTENTE: PRIVATO PROGETTISTA: LABORATORIOQUATTRO LUOGO: GUSSAGO (BRESCIA) FOTOGRAFIE: ALESSANDRO BOCCINGHER LABORATORIOQUATTRO RISTRUTTURAZIONE ABITAZIONE PRIVATA ARCHITETTI 27 STEFANO BORDOLI BRUNO TONELLI COMMITTENTE: COMUNE DI BRESCIA - ASSESSORATO URBANISTICA - SETTORE INTERVENTI SPECIALI SUL TERRITORIO PROGETTISTA: BRUNO TONELLI, STEFANO BORDOLI LUOGO: BRESCIA SUPERFICIE: 855 MQ 28 NUOVO EDIFICIO DA ADIBIRE AD UFFICI COMUNALI E SERVIZIO «INFORMAGIOVANI» - VIA DANTE DOMANI [?] 01 ARCHITETTI Il concorso di idee per la Riqualificazione di un vuoto urbano in via Dante ha portato alla scelta del progetto redatto dagli architetti Bruno Giuliano Tonelli e Stefano Bordoli; agli stessi é stato affidato l’incarico per la progettazione preliminare del Palazzo della Comunicazione. Uno dei criteri informatori del progetto è l’assunzione di una serie di regole che fanno riferimento alla città antica, alla sua misura, ai suoi materiali, all’articolazione dei suoi spazi urbani, ai suoi principi insediativi: la conformazione dello zoccolo, la teoria di imposte lignee ortogonali a via Dante, la soluzione a falde di parte delle coperture, la misura degli interpiani, l’androne passante alludono ad una «continuità» (nel senso che Ernesto Rogers dava al termine) che oggi, più che mai, appare necessaria quando si interviene in un centro antico; tale continuità è connessa alle idee di lentezza e lunga durata, al tentativo di costruire cose che appaiono come se ci fossero sempre state, l’edificio viene inteso come testimonianza di una modificazione dell’esistente, tanto più efficace tanto più essa appare delicata ed appropriata: Gregotti parla non a caso di «nuovo adatto» quando allude alla condizione del fare dell’architetto quando deve dialogare con qualsiasi tipo di contesto. Il muro basamentale ricostituisce il sedime dell’edificio antico, «chiudendo» lo slargo antistante il palazzo accanto all’area di intervento che acquisisce così un nuovo senso. Lo spazio dei varchi laterali allude alla tradizione degli androni delle case sette-ottocentesche: in questo caso , a mediare il passaggio pubblico/privato non è una cancellata bensì una vetrina dotata di porte che permette di vedere i giochi di luce dell’interno. Dalla parte di vicolo Rizzando il muro piega e scopre l’ingresso al palazzo per chi viene da via Dante; la colonna d’angolo arriva fino a terra, allargandosi e formando un basamento con seduta. Una fontana è collocata tra i due speroni e risolve l’angolo. Ai piani superiori l’edificio si comporta diversamente, arretrando dal primo livello in poi ed allontanandosi dal palazzo di otto piani la cui realizzazione ha alterato definitivamente la sezione di imbocco della via: si tratta di un allontanamento fisico ma anche (e soprattutto) ideale, è la ricerca di una scala e di una misura dell’edificio che pare più consona alla situazione specifica, che esige un confronto con la chiesa di Sant’Agata e con il piccolo slargo che ne costituisce il sagrato. La logica del «ciò che si vede» dai piani superiori ha permesso di prendere alcune importanti decisioni in merito all’articolazione complessiva dei volumi dell’edificio: la scelta di tamponare in maniera differente i piani di facciata paralleli e quelli ortogonali a via Dante nasce quindi dalla specificità del luogo, da diverse «condizioni al contorno» e da ciò nascono gli scatti e le rientranze planimetriche ed il complessivo assetto volumetrico dell’edificio. Il rivestimento di lamelle orizzontali della facciata sud è pensato come una sorta di grande persiana che permette di nascondere le finestre continue a nastro, particolarmente adatte ad un edificio per uffici. Il risultato finale del prospetto sud è quello di una parete omogenea, solcata da fasce orizzontali di ombra, che si rapporta all’omogeneità delle pareti intonacate della chiesa e del palazzo al lato. U N O D E I C R I T E R I I N FO R M ATO R I D E L P R O G E T TO È L’A SS U N Z I O N E D I U N A S E R I E D I R E G O L E C H E FA N N O R I F E R I M E N TO A L L A C I T TÀ A N T I C A , A L L A S U A M I S U R A , A I S U O I M AT E R I A L I , A L L’A R T I C O L A Z I O N E D E I S U O I S PA Z I U R B A N I , A I S U O I P R I N C I P I I N S E D I AT I V I STEFANO BORDOLI (BRESCIA 1965) SI LAUREA IN ARCHITETTURA NEL 1995 ALLO IUAV, RELATORI PROF. CARLO MAGNANI E PROF. BENNO ALBRECHT. DAL 1992 AL 1997 LAVORA PRESSO LO STUDIO ASSOCIATI ASSOCIATI DI BRESCIA. NEL 1998 È SOCIO DI UD’ARCH ASSOCIATI CON BRUNO TONELLI E PARTECIPANO A NUMEROSI CONCORSI; DA SEGNALARE I PRIMI PREMI AGGIUDICATI A BRESCIA «PRU SAN POLO» E «PEEP 2000 COMPARTO 21». TRA LE PRINCIPALI REALIZZAZIONI LA «RIQUALIFICAZIONE DEL LUNGOLAGO DI SALÒ» E LE «RESIDENZE DI EDILIZIA CONVENZIONATA A SAN POLINO, BRESCIA». DAL 2004 LAVORA IN PROPRIO NEL CAMPO DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA. BRUNO GIULIANO TONELLI (ROVATO 1966) SI LAUREA IN ARCHITETTURA NEL 1994 ALLO IUAV, RELATORI PROF. CARLO MAGNANI E PROF. BENNO ALBRECHT. FINO AL 1997 LAVORA PRESSO LO STUDIO DEL PROF. LEONARDO BENEVOLO. CON STEFANO BORDOLI PARTECIPA A NUMEROSI CONCORSI E NEL 1998 È CO-FONDATORE DI UD’ARCH ASSOCIATI. DA SEGNALARE I PRIMI PREMI AGGIUDICATI NEI CONCORSI DI ROVATO «RISTRUTTURAZIONE VILLA CANTÙ» E BRESCIA «RIQUALIFICAZIONE DI VIA DANTE». TRA LE PRINCIPALI REALIZZAZIONI IL «CENTRO SPORTIVO DI PADENGHE SUL GARDA» E LE «RESIDENZE DI EDILIZIA CONVENZIONATA A SAN POLINO, BRESCIA». DAL 2004 LAVORA IN PROPRIO NEL CAMPO DELL’URBANISTICA E DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA. NATO A DARFO BOARIO TERME (BRESCIA) NEL 1957, SI LAUREA IN ARCHITETTURA AL POLITECNICO DI MILANO NEL 1983. NEL 1986 APRE LA PROPRIA ATTIVITÀ A BRESCIA DOVE VIVE E LAVORA. SI OCCUPA DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, RISTRUTTURAZIONI E NUOVE COSTRUZIONI DI SPAZI ABITATIVI, NONCHÉ DI EDILIZIA INDUSTRIALE. MARIO MENTO NASCE A BRESCIA NEL 1962 E SI LAUREA AL POLITECNICO DI MILANO NEL 1989. DAL 1992 SVOLGE ATTIVITÀ DA LIBERO PROFESSIONISTA OCCUPANDOSI DI PROGETTAZIONE DI EDILIZIA PUBBLICA E PRIVATA, DI ARCHITETTURA DI INTERNI E DI URBANISTICA. DOMANI [?] MARIO MENTO morfologia della Crocera. La nuova copertura recupera le altezze d’imposta delle capriate originarie, garantendo sia l’ideale connessione altimetrica tra le due ali, sia il contenuto spaziale e formale perduto. L’idea dei grandi elementi a «shed» oltre ad avere un propria identità formale consente un ingresso della luce zenitale indiretto, particolarmente adatto alla funzione del museo. La copertura diviene una sorta di macchina scenica di ispirazione teatrale grazie ai pannelli che scorrono creando quinte di separazione degli ambienti in modo estremamente flessibile. IDENTITÀ E SPAZIO PUBBLICO DIVISO Uno dei maggiori problemi progettuali è quello di risolvere l’identità, l’aspetto esterno del Centro di Cultura Contemporanea, ovvero evitare la vista della facciata dell’edificio esistente (sopra l’ex-cinema) e allo stesso tempo stabilire una relazione di continuità con la città. In sostanza il ruolo di schermo visivo dell’edificio esistente (sopra l’ex-cinema) è stato affidato al cangiantismo e alle trasparenze della copertura dal sapore mediterraneo, che consente al museo di annunciarsi alla città, senza essere invasiva ma al contempo senza timidezze. TUTTO È POSSIBILE, TRANNE SACRIFICARE IL VALORE DI UNO SPAZIO CHE NON HA EGUALI GIORGIO GOFFI GIORGIO GOFFI COMMITTENTE: COMUNE DI BRESCIA PROGETTISTA: GIORGIO GOFFI E MARIO MENTO CON MANSILLA E TUNON E VLADIMIR FRENNA DESIGNER LUOGO: BRESCIA SUPERFICIE: 4.000 MQ REALIZZAZIONE: 2000 La proposta progettuale di recupero della Crocera di San Luca si fonda sulle suggestioni create dalla straordinaria qualità spaziale del luogo, dalla sua potenza evocativa. Riconosciamo all’architettura del passato la generosità e l’opportunità o forse la necessità di approfittare di questo carattere unico. Ne discende che la sola condizione a nostro avviso irrinunciabile per il Centro di Cultura Contemporanea sia la flessibilità. In questo senso l’antico e il moderno, la generosità e la flessibilità determinano la forma stessa attraverso il rispetto dello spazio esistente che, congiuntamente alla posizione privilegiata rispetto alla città, costituiscono il vero patrimonio della Crocera. Tutto è possibile, tranne sacrificare il valore di uno spazio che non ha eguali. MODERNO E ANTICO. FLESSIBILITÀ E GENEROSITÀ Al fine di riscattare gli spazi voltati al piano interrato dal ruolo di «sotterraneo», il progetto prevede un sistema di connessioni che raccordino le diverse quote, garantendo così continuità nei percorsi in una logica di funzionalità e versatilità. Il museo è organizzato in quattro ambienti distinti ma connessi: si offrono così molteplici possibilità di utilizzo delle sale a seconda delle necessità espositive, tutto ciò senza che venga alterata l’originaria ARCHITETTI CENTRO DI CULTURA CONTEMPORANEA CROCERA DI SAN LUCA I L R U O LO D I S C H E R M O V I S I V O D E L L’ E D I F I C I O E S I S T E N T E ( S O P R A L’ E X - C I N E M A ) È S TAT O A F F I D AT O AL CANGIANTISMO E A L L E T R A S PA R E N Z E DELLA COPERTURA DAL SAPORE MEDITERRANEO 02 29 PARROCCHIALE DI FASANO DI GARDONE RIVIERA (BRESCIA) CHIESA DEI SANTI FAUSTINO E GIOVITA ARCHITETTURA PREMIATA GLI INTERVENTI DI RESTAURO DELLA CHIESA HANNO SEGUITO LA FILOSOFIA DEL RESTAURO FILOLOGICO CON L’OBIETTIVO DEL RECUPERO «DOV’ERA COM’ERA», ESCLUDENDO QUALSIASI INTERPRETAZIONE E FORZATURA OLTRE IL RIGOROSO RIPRISTINO IL GRAND PRIZE 2009 “CONSERVAZIONE”È STATO ASSEGNATO AL RESTAURO DELLA CHIESA DEI SANTI FAUSTINO E GIOVITA, FASANO DEL GARDA, BRESCIA, ITALIA. FRA LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA INTERNAZIONALE PER IL RICONOSCIMENTO DEL GRAN PREMIO SI LEGGE: “LA GIURIA STIMA IL RESTAURO DELLA CHIESA ERETTA NEL XV SEC., PIÙ IMPORTANTE DI UN SEMPLICE RITORNO AL SUO STATO ORIGINALE, MA ANCHE UNA RICOSTRUZIONE METICOLOSA CHE RINFORZA L’EDIFICIO PRESERVANDO L’AUTENTICITÀ DEL SUO STILE E GLI ELEMENTI STORICI, NEL RISPETTO DELLE FORME ORIGINALI. L’UTILIZZAZIONE DI MATERIALI E METODI TRADIZIONALI PREMIO DELL’UNIONE EUROPEA PER IL PATRIMONIO CULTURALE / EUROPA NOSTRA 2009 IN ASSOCIAZIONE CON PRODOTTI E TECNICHE CONTEMPORANEE È RIUSCITA CON SUCCESSO AD INCREMENTARE LA CAPACITÀ DI RESISTENZA ANTISISMICA DELLA STRUTTURA ED È STATA CAPACE DI ASSEMBLARE GLI ORNAMENTI DECORATIVI SEPARATI, DANNEGGIATI E FRAMMENTATI RIPORTANDOLI IL PIÙ POSSIBILE NEL LORO STATO ORIGINARIO. L’ORGANO DELLA CHIESA, COMPLETAMENTE DISTRUTTO È STATO RESTAURATO ED HA RITROVATO IL SUO ORIGINARIO SPLENDORE...”. IL PREMIO DI 10.000 EURO RICEVUTO È STATO DEVOLUTO IN BENEFICENZA A FAVORE DEL RECUPERO DEI BENI ARTISTICI DEI CENTRI MINORI D’ABRUZZO COLPITI DAL SISMA. ANTONIO VALVA LAUREATO A BOLOGNA IN INGEGNERIA CIVILE EDILE NEL 1977, ESERCITA LA LIBERA PROFESSIONE CON STUDIO IN MODENA. RIVESTE ANCHE IL RUOLO DI DIRETTORE TECNICO DI UN’IMPORTANTE IMPRESA SPECIALIZZATA NEL CONSOLIDAMENTO DI STRUTTURE DI EDIFICI MONUMENTALI. HA PARTECIPATO AI LAVORI DI CONSOLIDAMENTO DEL SACRO CONVENTO E DELLE BASILICHE DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI E DI SANTA CHIARA IN ASSISI, DELLA FENICE, DEL CASTELLO RECETTO DI PADENGHE E, DI RECENTE, HA CONTRIBUITO AL PROGETTO DELLA MESSA IN SICUREZZA DELLA CUPOLA DELLA CHIESA DELLE ANIME SANTE A L’AQUILA. restauro e la ricollocazione di tutti gli elementi, limitando l’integrazione a settori strutturali irrecuperabili con tecniche e materiali simili e del tutto compatibili con gli originali. RESTAURO DEL MATERIALE FONICO DELL’ORGANO Il materiale della volta è caduto sullo strumento sfondando il soffitto della cassa e sommergendo il materiale fonico che è stato censito rilevando canne di almeno quattro epoche differenti, dal XV secolo (scuola Antegnati), XVIII secolo (Bonatti) e XX secolo (Bianchetti). Sono state ripristinate le posizioni originali delle singole canne, come si trattasse di ricollocare i frammenti di un mosaico, mantenendo però le caratteristiche e le modifiche nel tempo effettuate. Tutte le canne sono state restaurate, anche quelle che sembravano inizialmente irrecuperabili, senza alcuna sostituzione. ROSSANA BETTINELLI LAUREATA IN ARCHITETTURA NEL 1976 ALL’IUAV. ESERCITA DAL 1977 LA LIBERA PROFESSIONE CON PROPRIO STUDIO IN BRESCIA REALIZZANDO EDIFICI RESIDENZIALI E DIREZIONALI, RESTAURI, PIANI URBANISTICI, PARCHI E PIAZZE, PUBBLICATE DA RIVISTE DI ARCHITETTURA. GIÀ DOCENTE ALLE FACOLTÀ DI INGEGNERIA DI PARMA E BRESCIA. IMPEGNATA NEL CAMPO DELLA TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO/ARTISTICO E DEL PAESAGGIO. AUTRICE DI PUBBLICAZIONI E SAGGI, TRA CUI «BRESCIA MODERNA. LA FORMAZIONE E LA GESTIONE URBANISTICA DI UNA CITTÀ INDUSTRIALE» CON L. BENEVOLO, RELATRICE A CONVEGNI E CURATRICE DI MOSTRE. DAL 1992 È PRESIDENTE DELLA SEZIONE DI BRESCIA DI ITALIA NOSTRA, CONSIGLIERE NAZIONALE DAL 1995, RESPONSABILE PER IL PAESAGGIO E VICEPRESIDENTE DAL 2005 AL 2009. DAL 2006 È CONSIGLIERE DI EUROPA NOSTRA. ARCHITETTURA PREMIATA archi di betoncino epossidico armato con fibre di carbonio. Si sono cuciti gli angoli delle murature con barre di acciaio inossidabile, si è iniettato nella muratura miscela di calce idraulica strutturale con lo scopo di riempire i vuoti interni, di sanare fratture ed incollare i ciottoli della muratura legati male da una malta originale vetusta e scadente. Le volte dei locali sagrestia vecchia e un arco di una porta interna vistosamente fratturato, sono stati consolidati con tessuti di fibra di carbonio. Tutte le capriate sono state rinforzate con speciali viti di acciaio ad alta resistenza e unitamente a funi di acciaio armonico contribuiscono a generare un’efficace struttura reticolare di tetto che è capace di contrastare il loro movimento durante un sisma. Gli interventi di consolidamento strutturale delle murature sono stati realizzati in modo da non essere visibili né all’interno né all’esterno della chiesa. PARROCCHIALE DI FASANO DI GARDONE RIVIERA (BRESCIA) GLI INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE DELLE MURATURE SONO STATI REALIZZATI IN MODO DA NON ESSERE VISIBILI NÉ ALL’INTERNO NÉ ALL’ESTERNO DELLA CHIESA CHIESA DEI SANTI FAUSTINO E GIOVITA RESTAURO DELLE DECORAZIONI PITTORICHE L’intervento di restauro degli apparati decorativi è stato preceduto e qualificato dall’immediata raccolta e schedatura dei frammenti caduti e dalla setacciatura dei calcinacci del crollo, che hanno consentito il recupero integrale e il riutilizzo degli elementi ornamentali distaccati. Complesse le opere di pulitura e di consolidamento, risolte con l’uso generalizzato di strati protettivi di carta giapponese. L’integrazione pittorica della grande lacuna della volta è stata limitata alla ricostruzione dei campi delle quadrature architettoniche, mentre la scena figurata perduta, conservati i pochi lacerti superstiti, è stata armonizzata cromaticamente alle altre scene. RESTAURO DELLA CANTORIA LIGNEA Il crollo della volta ha coinvolto l’intera struttura dell’organo. L’immediata raccolta dei frammenti e la setacciatura dei calcinacci ha consentito il recupero, il PROGETTO ARCHITETTONICO: ARCH. ROSSANA BETTINELLI PROGETTO STRUTTURALE: ING. ANTONIO VALVA RESTAURO AFFRESCHI E OPERE LIGNEE: MARCHETTI E FONTANINI RESTAURO ORGANO: BOTTEGA ORGANARIA BIEMMI LUCA LUOGO: GARDONE RIVIERA, BRESCIA REALIZZAZIONE: 2006-2008 Gli interventi di restauro della chiesa hanno seguito la filosofia del restauro filologico con l’obiettivo del recupero «dov’era com’era», escludendo qualsiasi interpretazione e forzatura oltre il rigoroso ripristino. CONSOLIDAMENTO STRUTTURE Il sisma del 24.11.2004 ha provocato ingenti danni alle strutture della chiesa: è crollata una rilevante porzione della volta della prima campata, si è aperta una grossa frattura nell’angolo della facciata principale, gravi lesioni si sono aperte nelle volte della sagrestia e lesioni di minore importanza si sono distribuite su tutto il corpo di fabbrica. Le opere eseguite hanno riparato i danni del sisma ed hanno rafforzato quegli elementi della struttura che mostravano palesi condizioni di criticità con un conseguente aumento di sicurezza al sisma dell’edificio. In particolare è stata ricostruita la volta crollata riutilizzando i conci di pietra della volta originale recuperati e la si è rinforzata mediante contro 31 MUSIL MUSEO DELL’INDUSTRIA E DEL LAVORO «EUGENIO BATTISTI», BRESCIA L’ETRANGER 32 Un metodo specificamente industriale, quello della serialità, utilizzato per la produzione di oggetti d’uso, nel progetto viene ereditato e adottato, ribaltandone il senso, per raggiungere un fine antitetico: realizzare spazi della «memoria culturale». Quello che nella fabbrica aveva logica di pura utilità, conferisce al museo valore di permanenza. Da questa contraddizione tra la natura non permanente dell’industrializzazione (la logica dell’utilità e dell’usa e getta) e quella permanente dell’istituzione museale si sviluppa la logica del progetto. Nella torre, cui non corrisponde alcuna funzione specifica - impensabile nella logica utilitaristica dell’industria - questo tema acquisisce la maggiore densità (Heidegger ha evidenziato che il termine Dichtung indica sia poesia che densità). Quindi la torre ha un valore simbolico, ma è anche un segnale della presenza del museo a scala urbanistica (un segnale ed un punto di riferimento anche di notte, essendo illuminata dall’interno) e luogo privilegiato di lettura della città; essa - come si vede nel plastico costituisce il terminale visivo dello spazio lineare tra laminatoio e museo e ne evidenzia l’ingresso per chi lo raggiunge a piedi dal centro della città. La scelta non semplice di collocare l’ingresso principale al museo sul fronte meridionale della fabbrica discende dal fatto che sia il trasporto pubblico che i mezzi privati (auto e pullman turistici) raggiungono l’area soprattutto da questo lato. Questa è anche una scelta di natura architettonica: il museo é pensato come un sistema di hall lineare che si sviluppa lungo l’intero edificio, consentendone una lettura in successione. Il primo tratto della hall lineare, che parte dall’atrio d’ingresso, è uno spazio interno - dal quale si accede all’auditorium e alla sala di lettura del museo - che si salda con la corte d’acqua, posta tra la fabbrica e il recinto cimiteriale. L’ultimo tratto è una stoà che media il rapporto tra lo spazio delle esposizioni permanenti e la piazza lineare, come luogo di contemplazione in contrasto a quello della concentrazione dello spazio museale. Coerentemente con il carattere del progetto e in continuità con l’esistente, si è scelto di utilizzare il calcestruzzo armato a facciavista come materiale principale. Al calcestruzzo si affiancano pochi altri materiali: il vetro, non intelaiato, per le separazioni esterne, il legno, utilizzato solo nella biblioteca e nell’auditorium per sottolinearne il carattere diverso. Per la parte esistente sono previsti, oltre al restauro delle strutture, pochi interventi tesi a rafforzare il carattere e le suggestioni dell’esistente: il recupero dei lucernari, ripristinati nella loro funzionalità e integrati da frangisole per garantire il controllo della radiazione solare; la realizzazione del piano ammezzato della biblioteca, con struttura in acciaio, utilizzato nel suo più semplice aspetto industriale; la messa in opera di una pavimentazione di tipo industriale a getto di cemento e resina, con alte caratteristiche di resistenza; il recupero del paramento murario in mattoni che chiude ad est la biblioteca, reintegrandone le lacune con laterizi di spoglio. QUELLO CHE NELLA FABBRICA AVEVA LOGICA DI PURA UTILITÀ, CONFERISCE AL MUSEO VALORE DI PERMANENZA I laboratori del museo sono stati collocati nello spazio dell’esposizione permanente in un volume vetrato, come in una teca, attraverso il quale è possibile osservare il lavoro di manutenzione e restauro delle macchine, ed eventualmente anche accedervi. La biblioteca e sala lettura mus.il. sono state collocate in modo tale che possano funzionare sia indipendentemente, divise da una parete vetrata, che con un’unica gestione; anche i relativi depositi, essendo contigui, consentono una divisione flessibile. Un volume, come sospeso sulla copertura dei depositi, potrà ospitare, su due livelli, l’eventuale ampliamento di 1.500 mq necessario ad accogliere l’aumento di periodici. 33 L’ETRANGER COMMITTENTE: COMUNE DI BRESCIA PROGETTISTA: JAN KLEIHUES, KLAUS SCHUWERK LUOGO: BRESCIA SUPERFICIE: 15.000 MQ REALIZZAZIONE: 2004-2009 L’ETRANGER 34 LA STRUTTURA DEL LAMINATOIO, SECONDO LA NOSTRA PROPOSTA, DEVE ESSERE CONSERVATA NELLA SUA STRUTTURA ORIGINARIA. PER QUESTO L’INTERVENTO DA NOI ATTUATO RIMANE SOSPESO ALL’INTERNO DEL CORPO DI FABBRICA. LE FUNZIONI PREVISTE (LOFT PER APPARTAMENTI/UFFICI, AUDITORIUM, CINEMA, LOCALI RICREATIVI E GASTRONOMICI, NEGOZI, ECCETERA) SONO INSERITE NELL’EDIFILAMINATOIO CIO COME CORPI LIBERI CHE, PER RISPETTO, MANTENGONO DA UN LATO CIRCA 2 METRI DI DISTANZA DALLA FACCIATA ESISTENTE E CREANO SUL LATO OPPOSTO UNA SORTA DI STRADA COPERTA. SPAZI PUBBLICI QUELLO CHE SI VIENE A CREARE TRA L’EDIFICIO DEL MUSEO E L’EDIFICIO DEL LAMINATOIO É UNO SPAZIO URBANO PAVIMENTATO, SU CUI SI AFFACCIANO DIVERSE FUNZIONI; UNA LUNGA PIAZZA ACCESSIBILE SIA DAL PARCHEGGIO, ATTRAVERSO UN PLATEAU RIALZATO DAVANTI ALL’INGRESSO DEL MUSEO, SIA A PIEDI DALLA CITTÁ ATTRAVERSO IL LAMINATOIO. QUESTO SPAZIO APERTO DOVREBBE AVERE UNA FUNZIONE DI MEMBRANA, FACENDO SÌ CHE IL PUBBLICO (MUSEO) VENGA A «MISCHIARSI» CON IL PRIVATO (LAMINATOIO). PENSATO COME LUOGO PER MANIFESTAZIONI ALL’APERTO (CINEMA, TEATRO, GIARDINO DELLE SCULTURE O ALLESTIMENTI D’ARTE) LO SPAZIO SI PRESENTA COME LUOGO IDEALE PER LA NASCITA DI UN NUOVO POLO CULTURALE PER LA CITTÁ DI BRESCIA, IN CUI LE ATTIVITÁ INSERITE NELL’EDIFICIO DEL LAMINATOIO VENGONO A CREARE UNA SINERGIA CON IL MUSEO. LA NATURA DELL’EDIFICIO ESISTENTE PERMETTE UN NOTEVOLE RISPARMIO ENERGETICO NELL’IMPIEGO DI RISORSE. KLAUS SCHUWERK NATO A ULM (BADEN-WURTTEMBERG), STUDIA A STOCCOLMA, ZURIGO E MADRID. INSEGNA A BERLINO E NAPOLI, DOVE HA EFFETTUATO ALCUNI SIGNIFICATIVI LAVORI. FA PARTE DELLO STUDIO KLEIHUES, UNO DEI PIÙ IMPORTANTI DELLA CAPITALE TEDESCA, PROPULSORE DEL RINNOVAMENTO ARCHITETTONICO CHE HA RIDISEGNATO LA BERLINO DEGLI ANNI NOVANTA. LA TORRE HA UN VALORE SIMBOLICO, MA È ANCHE UN SEGNALE DELLA PRESENZA DEL MUSEO A SCALA URBANISTICA L’ETRANGER NATO NEL 1962 A BERLINO, SI LAUREA IN ARCHITETTURA AL «HOCHSCHULE DER KÜNSTE BERLIN» / «COLLEGE OF FINE ARTS BERLIN» . E’ ASSISTENTE DI PETER COOK E JOHN HEJDUK ALL’ACCADEMIA ESTIVA DI SALISBURGO. LAVORA NELLO STUDIO DI NEW YORK DI PETER EISENMAN AL PROGETTO DELLA GUARDIOLA-HOUSE DI CADICE. NELLO STUDIO DI DANIEL LIBESKIND COLLABORA AL PROGETTO DEL JEWISH MUSEUM DI BERLINO. A MADRID, NELLO STUDIO DI RAPHAEL MONEO LAVORA AL KURSAAL DI S. SEBASTIAN. NEL 1996 CREA LO STUDIO ASSOCIATO KLEIHUES+KLEIHUES A BERLINO CON JOSEF PAUL KLEIHUES E NORBERT HENSEL. E’ MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE DEI GIOVANI ARCHITETTI TEDESCHI E DELL’ASSOCIAZIONE DEGLI ARCHITETTI TEDESCHI DI BERLINO. DAL 2006 FA PARTE DELLA COMMISSIONE URBANISTICA DELLA CITTÀ DI MONACO. E’ STATO PROFESSORE ALL’UNIVERSITÀ DI SCIENZE APPLICATE DI BERLINO E DAL 2008 È PROFESSORE ALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA, FACOLTÀ DI ARCHITETTURA «ALDO ROSSI» DI CESENA. PARTECIPA A NUMEROSI CONCORSI INTERNAZIONALI DI PROGETTAZIONE E SI OCCUPA DI DESIGN. MUSIL MUSEO DELL’INDUSTRIA E DEL LAVORO «EUGENIO BATTISTI», BRESCIA JAN KLEIHUES 35 RE-CLADDING TECHNO Tra le tematiche di forte attualità nel campo della riqualificazione architettonica degli edifici compare il tema del restyling degli edifici. Ossia il rifacimento, la sostituzione o la trasformazione con eventuale rimodellazione dell’involucro dell’edificio stesso. Le esigenze possono essere le più svariate: RINNOVAMENTO DI IMMAGINE RICONOSCIBILITÀ MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO ENERGETICO RIQUALIFICAZIONE ESIGENZE DI CARATTERE ESTETICO RICOPERTURA DI INVOLUCRI DETERIORATI RIDUZIONE DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE. Parallelamente alle esigenze di riqualificazione, si assiste ad un trend che vede una evoluzione della facciata, e dell’involucro nella sua complessità, trasformandola in mezzo espressivo, che permette all’architetto di conferire al proprio edificio una forte personalizzazione e riconoscibilità, oltre che di dotarlo di un forte «appeal». La facciata viene così a superare il ruolo di semplice componente all’interno dell’organismo edilizio per diventare appunto involucro, cioè elemento che oltre a controllare le prestazioni energetiche definisce la geometria ed il volume dell’edificio ponendosi come limite GIULIANO VENTURELLI 36 IL RESTYLING DEGLI EDIFICI È UN TEMA DI FORTE ATTUALITÀ tra spazio esterno e spazio interno. Ne consegue che i diversi obiettivi di progetto portano inevitabilmente a scegliere tra varie possibili soluzioni e tra diverse strategie di intervento. Tema di fondamentale importanza diventa la scelta del materiale da adottare come rivestimento: METALLO (acciaio verniciato, alluminio, acciaio inox, acciaio zincato, acciaio cor-ten, alluminio, rame, titanio, zinco, eccetera) LEGNO VETRO LATERIZIO PIETRA CEMENTO CERAMICA LAMINATI MATERIALI SINTETICI POLICARBONATO MURI VEGETALI. Una volta scelto il materiale dovranno essere definite le tipologie dei diversi moduli in cui necessariamente l’involucro dovrà essere suddiviso: PANNELLI LASTRE DOGHE SCANDOLE CASSETTE PROFILI FOGLI RETI CAVI TECHNO RE-CLADDING 37 EDIFICIO INDUSTRIALE A BARBARIGA ARCH. GAETANO BERTOLAZZI .2 RE-CLADDING .1 TECHNO I L R I F A C I M E N T O D E L L A P E L L E D E L L’ E D I F I C I O P U Ò N A S C E R E D A E S I G E N Z E D I N AT U R A A R C H I T E T TO N I C A , D I R I N N O V A M E N T O D E L L’ I M M A G I N E M A A N C H E P E R M OT I V I D I C A R AT T E R E E N E R G E T I C O ( U P G R A D I N G D I FA C C I ATA ) SI ASSISTE AD UN TREND CHE VEDE U N A E VO LU Z I O N E D E L L A FAC C I ATA , E D E L L’ I N V O L U C R O N E L L A S U A C O M P L E S S I T À , TRASFORMANDOLA IN MEZZO ESPRESSIVO, C H E P E R M E T T E A L L’ A R C H I T E T T O DI CONFERIRE AL PROPRIO EDIFICIO UNA FORTE PERSONALIZZAZIONE E R I C O N O S C I B I L I TÀ , O LT R E C H E D I D OTA R LO D I U N FO R T E « A P P E A L » Dovranno essere poi individuate le dimensioni ed il posizionamento dei singoli moduli (abaco, mesh o reticolo) al fine di individuare dimensioni e posizione degli elementi all’interno della facciata. Si possono utilizzare moduli standard, pezzi speciali o pezzi «a disegno» come lamiere piegate (a curvatura semplice o doppia), lamiere serigrafate, incise, tagliate al laser, eccetera, creando un vero e proprio pattern di facciata. Definiti materiale e disegno (modularizzazione) resta da definire il sistema di fissaggio alla struttura portante. I sistemi commerciali prevedono diversi sistemi di fissaggio in grado di reggere i diversi carichi (peso proprio, vento, dilatazioni termiche, azioni sismiche). Inoltre i moduli di facciata possono essere posti immediatamente a ridosso della struttura portante, con o senza interposto strato di isolamento, oppure distanziati creando così una facciata ventilata che richiede opportune verifiche per valutarne l’effettiva efficacia. 39 .1/.3 EDIFICIO COMMERCIALE A DESENZANO ARCH. GAETANO BERTOLAZZI .2 EDIFICIO COMMERCIALE A BRESSANONE .3 PROGETTO ARCHITETTONICO: ARCH. GIANFRANCO SANGALLI, ARCH. CAMILLO BOTTICINI (FABBRICATI LIGNEI ED EX CASA CUSTODE - SPAZIO ENERGIA E CASA ECOLOGICA); ARCH. FRANCESCO VALENTE (ACQUARIO - SPAZIO NATUR.ACQUA); ING. DIEGO BELPIETRO (AREA RISTORO, BIBLIOTECA) STUDIO DI FATTIBILITÀ, PROGETTO ESECUTIVO ACQUARIO E AREA ESTERNA, DIREZIONE LAVORI: ING. SERGIO FLAMINI; ASSISTENTE ALLA DIREZIONE LAVORI: RICCARDO INVERARDI UBICAZIONE: BRESCIA, LARGO TORRELUNGA - PIAZZALE CANTON MOMBELLO COMMITTENTE: COMUNE DI BRESCIA RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: ARCH. DANIELA MASSARELLI - ASS. EDILIZIA SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI BRESCIA PRATICARE LA SOSTENIBILITA’: AMBIENTE PARCO (EX CENTRO ITTIOGENICO) ECOSOSTENIBILE 40 AmbienteParco è una struttura a rete. Nasce dall’idea e dall’impegno di un cuore pulsante, responsabile del programma e dei contenuti scientifici, che definisce e coordina le attività e redige l’informazione, composto da liberi professionisti attivi nei settori dell’edilizia biocompatibile, delle energie rinnovabili, della mobilità e della comunicazione che hanno dato vita ad AmbienteParco srl, società finalizzata alla gestione del Parco, su concessione del Comune di Brescia. Attorno c’è il lavoro e il sostegno dei partner, dei sostenitori e di tutti coloro che offrono collaborazione. E ancora fanno parte delle rete i partecipanti e i visitatori, che con il loro interesse e la frequentazione del parco sono la linfa vitale delle sue attività e della sua crescita. AmbienteParco nasce per supportare, concentrare e convogliare le iniziative locali sulla sostenibilità, ponendosi come luogo e rete di scambio di conoscenze, di confronto e di sti- cienza energetica. Sette sono gli edifici dislocati all’interno del parco, ognuno dei quali destinato a funzioni e temi differenti. La casa eco.logica sarà una vera piccola casa ad alta efficienza dove sarà possibile toccare con mano i vantaggi energetici ed economici di una casa dotata di evoluti sistemi e soluzioni tecniche utilizzate con comportamenti corretti, per capire che tutti noi, nel nostro piccolo, possiamo migliorare l’ambiente. Lo spazio.Energia sarà uno spazio museale con exibit interattivi riguardo a concetto fisico di energia, produzione e consumo di energia in Italia, impronta ecologica, uso di energie rinnovabili. Lo spazio natur.acqua comprende il laghetto e l’acquario subalveo, qui verrà approfondito il tema ambientale della risorsa acqua: una simulazione artificiale del ciclo dell’acqua e un articolato percorso informativo sulle fonti, le falde e gli acquedotti locali. Dalle DALLO SCORSO 2 DICEMBRE NEL CUORE DI BRESCIA È A P E R TA U N A N U O VA A R E A V E R D E , UN POLO UNICO E VIVACE D E D I C ATO A L L A S O S T E N I B I L I TÀ A M B I E N TA L E molo tra diversi ambienti (da quello professionale a quello associazionistico), favorendo la divulgazione di diverse prospettive e nuove applicazioni del settore. AmbienteParco è un grande contenitore di idee e progetti per un futuro sostenibile, si pone come uno spazio espositivo aperto a tutti, per insegnare e fare cultura, per stimolare la sensibilità dei cittadini verso lo sviluppo sostenibile. Il tema della sostenibilità viene proposto in maniera divertente e creativa attraverso un percorso che privilegia l’impatto emozionale e gli aspetti di interattività e di scambio. Accanto ad uno spazio ludico-ricreativo, tipico di un parco pubblico urbano, AmbienteParco offrirà un’area educativa-culturale-informativa rispetto all’ambiente, all’acqua e all’effi- grandi vetrate poste sotto il livello dell’acqua è possibile osservare la flora e la fauna del laghetto. L’incubatore della sostenibilità è un grande open space con biblioteca, luogo d’incontro e scambio culturale sui temi del parco. Qui verranno organizzati caffè scientifici, seminari, filmati, tavole rotonde sui temi legati al parco, coordinati agli eventi nazionali ed internazionali. Studenti universitari potranno sfruttare la biblioteca come luogo di studio stimolante e di approfondimento sulla sostenibilità. Professionisti, strutture di ricerca, luoghi civici e associazioni troveranno in AmbienteParco un luogo di scambio di conoscenze e di confronto. A F F R O N TA R E I L T E M A D E L L A S O S T E N I B I L I TÀ D I V E R T E N D O E S P E T TA C O L A R I Z Z A N D O ANCHE GRAZIE A LINGUAGGI E STRUMENTI C O M E L’ A R T E E I L D E S I G N Nell’incubatore della sostenibilità aprirà anche uno sportello dell’Energia per il Cittadino allo scopo di informare riguardo ad efficienza del sistema edificio-impianto, efficienza degli elettrodomestici, iniziative di risparmio energetico, sistemi domestici di produzione energetica da fonti rinnovabili, incentivi statali, servizi pubblici erogati da enti e aziende, informazione su interventi e/o progetti che Comune di Brescia e A2A intendono realizzare sul proprio territorio riguardo alle tematiche in questione. lizzare il parco come area di presentazione dei propri servizi e prodotti, sostenendo al contempo i servizi che potranno essere erogati ai cittadini in forma gratuita. L’area verde diventa spazio di relax e sport per gli adulti, e spazio gioco-educativo per i bambini grazie ad allestimenti e piccole attrezzature legate al tema dell’acqua, dell’ambiente, delle energie e della mobilità. Inoltre lo spazio verde sarà luogo di eventi culturali come esposizioni di sculture, mostre fotografiche, rassegne musicali, F A R E C U LT U R A , S E N S I B I L I Z Z A R E , FA R E R I F L E T T E R E Mondo.liquido è un accogliente ristorante-bar in cui si possono degustare i piatti più autentici e nostrani della tradizione locale, ma è anche un luogo di relax e lettura di libri e riviste d’arte, scienza, gastronomia, enologia. L’Officina del Fai-Da-Te, un piccolo edificio che verrà attrezzato per l’autoriparazione delle biciclette, è dedicata alla mobilità sostenibile. Pannelli interattivi informeranno riguardo ai dati di inquinamento dell’aria a Brescia, aggiornati quotidianamente, a nuovi modi di gestire la mobilità (bike e car-sharing), all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico e dei motori elettrici. Un edificio è a disposizione delle aziende come vetrina immersa nel verde per mettere in luce i progetti più innovativi e all’avanguardia. Aziende, che condividono gli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi da AmbienteParco, potranno uti- manifestazioni sportive, eventi nazionali o internazionali legati alla sostenibilità. In tutti gli spazi del parco si stanno organizzando laboratori di Educazione Ambientale, con percorsi differenziati per bambini e ragazzi delle scuole elementari e superiori, riguardo a risparmio energetico, raccolta dei rifiuti, cicli naturali, mezzi di trasporto, uso responsabile delle risorse e sperimentazione delle «buone pratiche». L’obiettivo è quello di formare i futuri cittadini, per arrivare alla scelta di un impegno personale. Lo spazio verde e lo spazio natur.acqua sono già aperti al pubblico, mentre a marzo si avvieranno le attività di didattica e ristorazione, l’Incubatore della Sostenibilità. A maggio l’area verde e lo spazio giochi verrà allestito con i primi exibit. Entro l’estate apriranno invece la casa Eco.logica e lo spazio energia. ECOSOSTENIBILE IL PUNTO DI PARTENZA DI AMBIENTEPARCO È FARE CULTURA E STIMOLARE CONCRETAMENTE. PIÙ DELL’80% DEGLI ITALIANI MOSTRA UN SEMPRE CRESCENTE SENSO DI RESPONSABILITÀ VERSO STILI DI VITA E CONSUMI SOSTENIBILI, MA RARAMENTE TROVA SPAZI DI CONFRONTO E DI APPROFONDIMENTO CULTURALE. LO SPAZIO, CENTRALE, SPAZIOSO, MESSO A DISPOSIZIONE DAL COMUNE DI BRESCIA, DOPO UN’ATTIVITÀ DI RISTRUTTURAZIONE INTEGRALE DELL’AREA E PRATICARE DEGLI EDIFICI LA SOSTENIBILITÀ CON IL CONTRIBUTO TECNICO ED ECONOMICO DI ASM BRESCIA, È IL LUOGO IDEALE PER SVOLGERE IL RUOLO DI INCUBATORE DELLA SOSTENIBILITÀ E DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE. AMBIENTEPARCO VUOLE ESSERE IL PRIMO PARCO A TEMA, DOVE LA CULTURA, IL RELAX E IL DIVERTIMENTO, UNITI, DANNO VITA A UN CAMBIAMENTO CONCRETO E RESPONSABILE. 41 Colora la Protezione PROTEZIONE E FINITURA D’ACCIAIO Nord Zinc propone imbattibili trattamenti superficiali protettivi ed estetici, nell’assoluto rispetto per l’uomo e l’ambiente: • Sistema Triplex l’innovazione per ottenere la massima protezione eco-sostenibile • Zincatura a Caldo il metodo classico che garantisce qualità e prestazioni • Verniciatura a Polvere per una personalizzazione estetica senza limiti Contatta i nostri consulenti per saperne di più www.nordzinc.it Nord Zinc S.p.A. via Industriale, 7 | 25020 San Gervasio Bresciano (BS), Italia | Tel (+39) 030.99.26.000 | Fax (+39) 030.99.26.280 Gestione Ambientale Verificata Reg. n° I-000171 ciclo produttivo. Qui infatti hanno adottato da tempo quello che potremmo definire il «Manifesto dell’ecodesign»; un vademecum che prevede innanzitutto il contenimento o meglio ancora l’eliminazione di ogni spreco (per esempio utilizzando mate- L’AZIENDA BRESCIANA NEL 2008 HA REALIZZATO GLI ALLESTIMENTI PER «TORINO WORLD DESIGN CAPITAL» riali e formati già in commercio e adattandosi a essi), e poi, individuate le forme e le soluzioni più coerenti, l’adozione di tecniche di protezione dei pezzi in opera capaci di garantire la massima durabilità nel tempo, modulate sempre sull’utilizzo previsto; sulle condizioni di esercizio e sulla collocazione. Un esempio perfetto di questa sintesi lo si ricava dagli allestimenti che il brand bresciano ha realizzato nel 2008 per l’evento «Torino World design capital», perfetta sintesi tra formati in acciaio esistenti, creatività del designer e realizzazione a basso impatto. Ma l’intera filosofia operativa di Nordzinc è basata su questo incontro ambientalmente sostenibile di esigenze. E tecnologicamente parlando, seguendo questa logica l’azienda si è evoluta dalla zincatura a caldo fino all’invenzione del sistema di verniciatura a polvere «Triplex», una risposta reale all’imperativo della riduzione delle emissioni di gas serra che si ottiene, appunto, prolungando di molto il ciclo vitale di una installazione e riducendo al minimo gli interventi manutentivi. Un percorso che continua, perchè sempre nel settore della certificazione ambientale l’azienda sostiene da tempo la scuola Emas e Ecolabel dell’Università Cattolica di Brescia, e perchè proponendosi sul mercato con la filosofia della «progettazione condivisa», offrendosi ai progettisti per la massimizzazione dei risultati, l’azienda continua a conquistare collaborazioni di prestigio: le ultime in ordine di tempo Nordzinc le ha avviate con marchi del calibro di Poltrona Frau o Paola Lenti; quest’ultimo un grande nome del design per esterni. LA FILOSOFIA DELL’«ECODESIGN» C’è un valore aggiunto fondamentale e ormai imprescindibile che accompagna il marchio «Nordzinc»: in anticipo sui tempi tecnologici e normativi già nell’idea costitutiva, questa importante realtà di San Gervasio non solo offre le migliori soluzioni per la protezione dell’acciaio, ma anche le migliori risposte a proposito della riduzione dell’impatto ambientale di qualsiasi manufatto che esce dal proprio NORDZINC PAOLO BALDI 01 THE PROJECT U N ’ E V O LU Z I O N E C O M P L E TA : D A L L A Z I N C AT U R A A C A L D O A L S I S T E M A D I V E R N I C I AT U R A A P O LV E R E « T R I P L E X » 43 LIGHT A P R I M A V I S TA SEMBRA UNA C L A SS I CA L A M PA D I N A A D I N CA N D E S C E N Z A . IL BULBO DI VETRO P E R Ò È V U OTO 44 A CURA DI ELISABETTA BRESCIANI pagina 44: WOONDERLUX - foto Tom Vack, Munchen - © Maurer Gmbh .1: Ingo Maurer con Michele De Lucchi foto Stefan Geisbauer, Munchen - © Ingo Maurer Gmbh .2: Showroom, dettagli - foto Tom Vack, Munchen - © Ingo Maurer Gmbh «La maggior parte delle nostre lampade nasce a Monaco, con molta manodopera e amore per il dettaglio. In questo modo sono sicuro che il prodotto finale corrisponda ai miei desideri estetici e qualitativi. Senza le mie collaboratrici e i miei collaboratori di ogni reparto, con i quali in alcuni casi collaboro da molti decenni, non mi sarebbe mai stato possibile portare la ditta alle dimensioni attuali», introduce Ingo Maurer. L’amore per i prodotti si avverte in ogni angolo dell’azienda: ognuno ha la sua lampada preferita come illuminazione del posto di lavoro. Il reparto spedizioni ad esempio, è illuminato da due grandi cupole, all’interno verniciate d’arancione e fucsia - le XXL Dome -; la cucina, dall’altra parte del capannone, illuminata dalla luce del sole, è attrezzata individualmente con diverse, piccole lampade a sospensione. In Kaiserstarsse 47 a Monaco di Baviera, accanto allo studio di Ingo Maurer e dove, fino a qualche tempo fa, venivano prodotte e imballate le lampade, è sorto da circa un anno un ampio spazio per la presentazione dell’intera collezione. «A mio parere è molto importante che gli ambienti vivano, che diventino un luogo di comunicazione. Credo al contatto diretto con le persone alle quali piacciono le mie idee (e che forse perfino ci convivono!). Presenteremo anche lavori di altri designer e naturalmente, dopo il Salone, i nuovi prototipi saranno esposti in Kaiserstrasse», annuncia Ingo Maurer. Oltre ai lavori conosciuti, spiccano i pezzi unici, che sono quelle realizzazioni speciali di idee non adatte alla produzione di serie. Presentate solitamente ad un pubblico ristretto in occasioni come il Salone del Mobile, ora qualsiasi visitatore ha la possibilità di farsi incantare dalla delicatezza e dalla semplicità di questi oggetti che possono essere acquistati direttamente allo showroom anche se non sono andati in serie. Perché, come ricorda Maurer, «la mia gioia nel creare è tutt’ora molto intensa. Io non sono però solo un designer, ma anche un imprenditore. Questa è una combinazione relativamente insolita, e perfino i clienti a volte pensano che “Ingo Maurer e team” sia la definizione di uno studio di design. In verità, la Ingo Maurer GmbH è una ditta dove si crea, si sviluppa, si produce e si vende». È dal 1973 che il designer lavora con i suoi collaboratori in questo cortile interno nel quartiere di Schwabing, e la decisione di trasferire definitivamente la produzione e il reparto spedizioni dagli spazi angusti del cortile interno ad Aubing, alla periferia di Monaco, è stata una decisione sofferta che ha comportato il cambiamento di abitudini e procedure decennali. Quando il grande spazio industriale, di circa 700 mq., con il soffitto vetrato, che prima ospitava la produzione, fu svuotato, si decise che venisse adibito a showroom per poter presentare l’intera collezione come in un’installazione: ben ambientata, illuminata, con zone dedicate ai progetti speciali e alle videoinstallazioni. «Sono ottimista - conclude Ingo Maurer - e spero che con l’inaugurazione del nostro studioshowroomwerkstattatelier molti coglieranno l’occasione di lasciarsi contagiare dalla nostra passione per una luce di alta qualità funzionale ed estetica. Un’illuminazione giusta è per tutti noi di importanza vitale!», conclude Ingo Maurer. .1 INGO MAURER .2 NATO NEL 1932, HA INIZIATO NEL 1966 A PROGETTARE LAMPADE E SISTEMI DI ILLUMINAZIONE PARTICOLARI, CHE VENGONO PRODOTTI DALLA SUA IMPRESA E DISTRIBUITI NEL MONDO INTERO. TRA LE CREAZIONI PIÙ FAMOSE SI POSSONO ANNOVERARE BULB (1966), IL SISTEMA ALOGENO A BASSO VOLTAGGIO YAYAHO (1984) E LA LAMPADINA ALATA LUCELLINO (1992). L’ILLUMINAZIONE DELLA STAZIONE METROPOLITANA WESTFRIEDHOF A MONACO (1998), IL GRANDE ATRIO DELLE GALLERIES LAFAYETTE MAISON A PARIGI (2004), E IL DESIGN PER L’ESPOSIZIONE «RÊVES DE DIAMANTS» DI CHANEL (2002) SONO ALCUNI DEI MOLTEPLICI E PARTICOLARI PROGETTI SU COMMISSIONE PER EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI. INGO MAURER HA VINTO DIVERSI IMPORTANTI PREMI DI DESIGN E NEL 2006 GLI È STATA CONFERITA LA LAUREA HONORIS CAUSA DEL ROYAL COLLEGE OF ART DI LONDRA. A BREVE USCIRÀ UN DOCUMENTARIO SUL SUO LAVORO IN COLLABORAZIONE CON WWW.BENEDIKTPICTURES.COM. LIGHT LO STUDIO.SHOWROOM.WERKSTATT. ATELIER DI INGO MAURER INGO MAURER ATTUALMENTE LAVORA CON IL SUO TEAM ALLA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO TIPO DI LAMPADINA: A PRIMA VISTA SEMBRA UNA CLASSICA LAMPADINA AD INCANDESCENZA. IL BULBO DI VETRO PERÒ È VUOTO. NONOSTANTE CIÒ, LA LAMPADINA EMANA LUCE, CHE SEMBRA PROVENIRE DAL PORTALAMPADA. IL DESIGNER, CONOSCIUTO PER LE SUE LAMPADE, OGGETTI LUMINOSI E CONCETTI DI ILLUMINAZIONE, CON IL SUO TEAM SI È CIMENTATO NELLA REALIZZAZIONE DI UNA LAMPADINA, PER TROVARE UNA SOLUZIONE ARMONIOSA CHE UNISCA IL SUO ENTUSIASMO PER LA LAMPADINA AD INCANDESCENZA E LA RICERCA DI LAMPADINE AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA. NEL PORTALAMPADA DELLA LAMPADINA È NASCOSTO UN DIODO LUMINOSO. L’IDEA È NATA A GENWOONDERLUX NAIO 2008 DURANTE LA FASE DI PREPARAZIONE DI UN PROGETTO PER UN’AZIENDA VINICOLA SPAGNOLA. WOONDERLUX TECNICAMENTE PUÒ ESSERE REALIZZATA IN DIVERSE VERSIONI PER 12 O 24 VOLT. E’ INOLTRE IN LAVORAZIONE UNA VERSIONE AD ALTO VOLTAGGIO. QUESTO TIPO DI LAMPADINA DOVREBBE VENIRE AVVITATO IN UN PORTALAMPADA E27 TRADIZIONALE SENZA LA NECESSITÀ DI UN TRASFORMATORE. DEI PRIMI ESEMPLARI DELLA NUOVA LAMPADINA SONO ESPOSTI NELLO STUDIOSHOWROOMWERKSTATTATELIER. STUDIO: STUDIO.SHOWROOM.WERKSTATT.ATELIER INDIRIZZO: KAISERSTRASSE 47 80801 MONACO DI BAVIERA, GERMANIA L’AMORE PER I PRODOTTI SI AVVERTE IN OGNI AN GOLO DELL’AZIENDA: OGNUNO HA LA SUA LAMPADA PREFERITA COME ILLUMINAZIONE DEL POSTO DI LAVORO 45 MICHELE DE LUCCHI L’ARCHITETTO MICHELE DE LUCCHI PRESENTA ALLO STUDIOSHOWROOMWERKSTATTATELIER FINO ALLA FINE DI MARZO ALCUNI MODELLI IN LEGNO CHE LUI STESSO REALIZZA; INFATTI È PROPRIO LA CURIOSITÀ VERSO IL PROCESSO DI PRODUZIONE CHE INIZIALMENTE HA PORTATO L’ARCHITETTO AD INTERESSARSI DEL MODELLO IN LEGNO. LA MOSTRA SEGNA L’INIZIO DI UNA PROGRAMMAZIONE DI MOSTRE CON ARTISTI, DESIGNER E ARCHITETTI CHE ESPORRANNO I LORO LAVORI PRESSO QUESTO LUOGO SPECIALE DI LAVORO E DI INCONTRO. CULT OGGETTI DI CULTO CHE HANNO FATTO LA STORIA 46 GIULIANO VENTURELLI RETI DI MONTISOLA Parlare di reti vuol dire parlare di Montisola. Parlare di Montisola vuol dire parlare di reti. Naturalmente reti da pesca. Reti da pesca che qui venivano intrecciate sin dall’epoca di Carlo Magno e che sono rimaste le stesse fino agli anni Settanta. Reti che hanno visto passare Papi e nobili, Alessandro Manzoni (che ne ha volute per sé per i suoi «roccoli» a Lecco), e che hanno assistito alla storia d’amore tra George Sand e Chopin, che proprio a Montisola, nel borgo di Sensole, vissero la loro love story. La data a cui far risalire l’inizio della lavorazione delle reti, ormai tradizione di Montisola, risulta incerta. I primi reperti ritrovati sull’isola risalgono all’XI secolo e da allora questa attività è proseguita ininterrottamente fino ai nostri giorni Documenti e citazioni che risalgono al 1400 dimostrano che questa attività a Montisola era già praticata ed affermata e non solo per la pratica della pesca, ma anche per il suo utilizzo nel campo della caccia. Originariamente le reti erano realizzate utilizzando fibre naturali come canapa e cotone intrecciati. Mentre agli uomini era affidato il compito della pesca, alle donne veniva demandato il ruolo della tessitura, oltre che quello di rammendo e manutenzione delle reti. Con l’avvento di materiali sintetici di nuova generazione come nylon, polietilene o propilene e con la produzione di prodotti di importazione proveniente da paesi come Cina e India, si assiste, a partire dagli anni Settanta, ad un declino della produzione isolana, vedendo il trasferimento dei retifici, e lo sviluppo di nuovi, sulla terraferma o all’estero. Attualmente sono presenti sull’isola pochissimi artigiani a livello familiare; accanto a questi, l’azienda di Fiorello Turla, battezzata orgogliosamente «La Rete», oltre a poche altre aziende superstiti che impiegano poche decine di persone. «La Rete» produce reti di ogni genere: da tennis, da pallavolo, pingpong, basket e calcio (tra cui molte squadre di serie A), reti per funghi, per amache, di cotone ecru per borsette da signora, da recinzione, reti di protezione per sciatori e reti di sicurezza. ORIGINARIAMENTE QUESTE RETI ERANO REALIZZATE UTILIZZANDO FIBRE NATURALI COME CANAPA E COTONE INTRECCIATI; ATTUALMENTE SI UTILIZZANO NYLON, POLIETILENE E PROPILENE Il paradosso è che questo retificio produce ogni tipo di rete tranne quelle da pesca. Sembra assurdo, se solo si pensa che fino ad una quarantina di anni fa una buona parte dei pescatori italiani utilizzavano reti realizzate proprio a Montisola. «La Rete» è nata negli anni Settanta, proprio quando la produzione LE RETI DA PESCA VENIVANO REALIZZATE A MONTISOLA FIN DALL’EPOCA DI CARLO MAGNO CULT TIPOLOGIE DI RETI DA PESCA LE RETI DA PESCA HANNO FONDAMENTALMENTE DUE FORME: PIANO-QUADRATE E CILINDRICHE. POSSONO INOLTRE ESSERE CLASSIFICATE IN BASE ALLA TIPOLOGIA: * RETI, NASSE, SEGNALI: RETI DA CIRCUIZIONE, SPECIALI, DA POSTA FISSA, DA POSTA ALLA DERIVA; * RETI DA CIRCUIZIONE: LA RAVASTINELLA, LA TONNARELLA, L’AGUGLIARA, LA CANNATA,LA GASTAURELLARA, LA LAMPARA, LA RAVASTINA,LA LAMPARA A MAZZETTA, LA LAMPARA A MUGGINARA; * RETI A STRASCICO: IL CARPASFOGLIE, LA MAZZONARA, LA MUSSOLIERA, LA MUSSOLIERA A PIOMBO, L’OSTREGHERA, L’OSTREGARO, LA PARANZA , IL RAPIDO, LA SCIABICA, LO SCIABICHELLO, LA TARTANA, LA TARTANELLA, IL TARTANONE, LA VASTASEGNA; * RETI SPECIALI: LA PEDARUOLA, IL RABBIO, IL RASTRELLO A MANGANELLO, LA RETE DA CAPPAROZZOLI, LA RETE PESCHIERA, L’INGEGNO, LA TRATTA PER PESCA MINUTA, L’ANGAMO, LA BILANCIA, I BILANCIONI, IL RULLO, LA SCACCHIERA, LO SPARVIERO O REZZAGLIO O GIACCHIO O JACCO, LA TELETA, IL TELONE PER PESCE NOVELLO, LA TONNARA, LA TONNARELLA, IL TRABUCCO (PADELLONE) IL TRAMUARDO, LA BRAGAGNA, IL FERRO DA POVERAZZE, IL FERRO PER CALCINELLI, IL GRIVARULO); * RETI DA POSTA FISSA: LA CIAULARA, LA MINOSCIARA, LA MUGGINARA, LA RETE MARITATA (INCANZELLATA, LACCIARA CON BARDASSOLE), LA RETE DA STORIONI, IL SALTERELLO, LA TONNARELLA, IL TREMAGLINO, LA TUPPIDARA, LA PALAMITARA, LA PAURARA, L’OPALARA, LA SCHETTA (RITORTA, SCHETE, SCHIETTO, SCHIETTAS), LA SCORMARA, LA SEPERA, IL TRAMAGLIO (REZZA, TREMAGGIO, INTRAMACCHIATA, SCHETTO, BOMBINE, GOMBINE, RETE TRIMAGLIATA, RETE VESTITA, RETE A PARETE, REZZELLA, TREMAGLIO, TREMAZE, ZABARA, RE DE TRIE, RE DE BARBONI, CERBERAI), LA BESTINARA, LA CHENIARA, LA SQUADRARA, LA TEREBARA, LA PALOMBARA, LA RETE CANALE; * RETI DA POSTA ALLA DERIVA: LA MENAIDE, LA MENAIDOZZA, IL RARILO, LA LACCIARELLA, LA SARDARA, LA SARDELERA. OGGETTI DI CULTO CHE HANNO FATTO LA STORIA artigiana di Montisola inizia a subire i contraccolpi della concorrenza dei Paesi asiatici, costringendo gran parte dei retifici a trasferirsi sulle sponde della terraferma per poter ridurre i costi di produzione. La scommessa è stata quella di puntare contemporaneamente sulla tradizione e sull’innovazione, ricorrendo all’abilità degli intrecciatori di Montisola, puntando non più sulle reti da pesca, ma su quelle sportive: non più a maglie quadrate, ma a nido d’ape. La produzione attuale avviene ricorrendo a materiali filo sintetici lavorati in maniera meccanica. In questo modo è stato possibile reggere la concorrenza straniera, consentendo di mantenere elevati standard di qualità che continuano a rendere unica e riconoscibile in tutti i paesi del mondo la produzione di Montisola, contribuendo a tenere alto il nome del made in Italy ed ovviamente del made in Brescia. (Si ringrazia il signor Fiorello Turla per il materiale fornito) 47 CLAB4DESIGN DESIGN 48 L’ARTIGIANALITÀ, LA MANUALITÀ, LA SENSIBILITÀ SONO STATI I PUNTI DI PARTENZA Il progetto Clab4design parte fondamentalmente da circa un decennio di attività della falegnameria Sensibili al Legno. L’artigianalità, la manualità, la sensibilità sono stati i punti di partenza dai quali l’esperienza Clab4design ha permesso di sviluppare un ragionamento più allargato riguardante i temi dell’arredamento, dell’abitare e del fare impresa, tenendo conto della contemporaneità e delle istanze con le quali quotidianamente ci si deve confrontare. Il termine «Umano Compatibile» è stato coniato per sintetizzare i risultati e gli intenti frutto di questo ragionamento. Sono coinvolte le tematiche ambientali, il rapporto tra prodotto e persone (siano esse i fruitori o i realizzatori materiali), il necessario apporto di creatività e piacevolezza degli oggetti che circondano il nostro abitare. L’eco-compatibilità fa parte quindi del modo di costruire di Clab4design, una strada scelta non soltanto per il desiderio di migliorarsi, ma perché questa sembra essere l’unica strada percorribile per una economia che crei benessere nell’immediato futuro. Se si vuole vincere la sfida però bisogna prima di tutto «sedurre» con bellezza, design, qualità. I mobili Recycling Freccia Rossa, ad esempio, sono prodotti interamente con materiali di riciclo, con materiali cioè troppo precocemente destinati alla discarica; le parti in legno sono trattate con oli atossici (sul sito la descrizione particolareggiata). Per lo staff di Clab4design sono particolarmente signifi- cativi, perché ben rappresentano il progetto. Attraverso l’utilizzo di tecniche artigianali di falegnameria e la creatività si è riusciti a costruire degli oggetti di qualità, dal design originale e piacevole che personalizzano l’arredamento e gli ambienti di vita. L’utilizzo di finiture atossiche e facilmente smaltibili completano il quadro. Anche gli altri prodotti sono in linea con la filosofia dell’Umano Compatibilità. I mobili della serie I’m a Woodworker esaltano la manualità; qui i segni co- un design semplice che permette il montaggio e lo smontaggio in pochi secondi senza l’utilizzo di viti o parti metalliche. La borsetta G.wedding (il mobile da indossare) è un oggetto provocatorio, ma sempre ottenuto da materiali di recupero. La panca Homesick Fly utilizza legno massiccio trattato con oli atossici, crea degli ambienti molto intimi e rilassanti grazie all’illuminazione proveniente da sotto il mobile. www.club4design.it L’ECO-COMPATIBILITÀ FA PARTE DEL MODO DI COSTRUIRE DI CLAB4DESIGN struttivi sono lasciati a testimonianza e a decorazione dell’oggetto d’arredamento. Nel Tavolo G.lab si utilizza una tecnica mutuata da falegnami giapponesi: utilizzando lame affilatissime si rende liscia la superficie del legno esaltando i colori naturali molto più del classico impiego di cartavetro. Le cere naturali completeranno la finitura. La libreria Simple è lasciata grezza, la sensazione del legno vivo è conservata. Essa è stata studiata e costruita con 49 DESIGN CARTOONIST U N A C I T TÀ A F U M E T T I DA QUESTO NUMERO INIZIA LA PUBBLICAZIONE D E « I L R I S V E G L I O D E L R E » , F U M E T T O C R E AT O E S C LU S I VA M E N T E PER ARCH+ DA MARCO FEBBRARI E ANDREA «RED» MUTTI. L A S T O R I A D E L L’ A R C H I T E T T O V E R T U A , A M B I E N T A T A A B R E S C I A , A P PA S S I O N E R À I L E T T O R I , P U N TATA D O P O P U N TATA , P E R T U T T O I L 2 0 1 0 . Le vicende che abbiamo deciso di raccontare sono legate alla storia di Brescia. Le origini della città, intesa come primo agglomerato umano, risalgono al IV secolo a.C. Il presupposto era creare una storia legata al contesto storico senza banalizzarlo. Si trattava di entrare nella storia della città, amalgamando elementi misteriosi e fantastici rendendoli per quanto possibile «credibili»: elementi che non riveleremo per non rovinare il finale. L’idea di partenza per «Il Risveglio del Re» nasce da una visione: ogni giorno mi ritrovavo a passare in via Crocifissa di Rosa e guardando il Castello con le sue mura di cinta nei giorni grigi e colmi di neve, li trovai così attraenti da indurmi a sviluppare una storia che li vedesse protagonisti. Con quest’immagine in testa e ispirandomi ad alcuni articoli sulle origini della città, insieme ad Andrea, cominciammo a strutturare la storia dividendola in quattro capitoli. Nel primo capitolo sono presentati i personaggi principali: l’architetto Vertua, il giovane Pietro e una figura misteriosa che arriva dal passato. Ma come si evolveranno i rapporti fra queste figure, lo vedrete poi... Quando si parla di fumetto, si pensa subito a qualcosa di fantastico, non sapendo che alle spalle di ogni storia raccontata ci sono ricerche di tipo storico, geografico e architettonico, necessarie per contestualizzare il racconto. Inoltre il fumetto ha una sua struttura e delle regole da rispettare, senza le quali la struttura non regge, esattamente come un edificio senza fondamenta. L’architettura è, per definizione, l’arte di progettare, disegnare, realizzare edifici. Parallelamente il fumetto è l’arte di progettare e realizzare, attraverso il disegno, storie. Il percorso è il medesimo: si parte da un’idea che va sviluppata e sostenuta, con la differenza che nel fumetto il progetto resta solo sulla carta. MARCO FEBBRARI MARCO FEBBRARI NASCE A BRESCIA NEL 1967. FREQUENTA IL LICEO ARTISTICO E SI SPECIALIZZA IN UNA SCUOLA DI GRAFICA E FOTOGRAFIA. NELL’AMBITO DEL FUMETTO LAVORA PRIMA COME CO-AUTORE DELLA SERIA FULL MOON PROJECT E IN SEGUITO ENTRA FAR PARTE, COME SCENEGGIATORE, NEL GRUPPO HAMMER. NEL 2009 ESPONE ALL’ARSENALE DI ISEO IN OCCASIONE DELLA RASSEGNA ISEO JAZZ, CON UNA MOSTRA DAL TITOLO «VOLTI DEL JAZZ». NELL’OTTOBRE DELLO STESSO ANNO COLLABORA CON DONATA BINI ALLA REALIZZAZIONE DELLA RASSEGNA «IMAGES FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA», SEMPRE ALL’ARSENALE. ATTUALMENTE È CONSULENTE APPLE PER VIGASIO F.LLI E WHITESTORE APPLE PREMIUM RESELLER. ANDREA «RED» MUTTI NASCE A BRESCIA NEL 1973. FREQUENTA IL CORSO TRIENNALE DI SCUOLA DI FUMETTO DI BRESCIA, DIRETTA DA RUBEN SOSA. A 18 ANNI CREA CON UN GRUPPO DI AMICI LA SERIE SUPER-HERO «DNACTION» PE LA XENIA EDITRICE DI MILANO. PASSA POI ALLA STAR COMICS. NEL 1993 ENTRA NELLO STAFF DI NATHAN NEVER, DOVE RIMANE SINO AL 2000. ILLUSTRATORE PER LE MAGGIORI CASE EDITRICI ITALIANE, NEL 2001 SBARCA NEL MERCATO FRANCESE CON IL THRILLER «BREAK POINT» SEGUITO DA «LES BRUMES HURALNTES». PER LE EDIZIONI GLENAT REALIZZA «ARRIVEDERCI AMORE CIAO», TRATTO DAL BEST SELLER DI MASSIMO CARLOTTO. CREA CON ALEX CRIPPA E ANGELO BUSSACCHINI IL PERSONAGGIO NERO, EDITO DA CASTERMAN. REALIZZA LE SCENOGRAFIE DEL VIDEO MUSICALE «ALTRE FORME DI VITA» DEL GRUPPO ROCK BLUVERTIGO CHE VINCE L’MTV MUSIC AWARD. LAVORA PER MARVEL E DC COMICS. legno style srl tecnologia nella lavorazione del legno Sede legale: F.lli Porcellaga, 14 Produzione: Via del Mella 57/59 25131 Loc. Fornaci (Bs) Tel. 030 2680769 - Fax 030 2682175 www.legnostyle.it - [email protected] 51 CARTOONIST 52 CARTOONIST 53 CARTOONIST 54 CARTOONIST 55 CARTOONIST Design, Art e Composizione. in collaborazione con Legno: Rovere anticato con inserti in smalto Pelle: Riquadri in pelle zebrata Marmo: Lavorazione a Mosaico Torre Oberdan: Via Oberdan 140 25128 Brescia T. +39 030 33 86 045 www.artbyripa.it PAOLO BORNATICI Lì, nel cuore della Milano che fa tendenza, nel centro nevralgico di quella metropoli che tutto il mondo conosce per la sua anima avanguardista, capace di stupire anticipando mode, gusti e stili. Lì, in zona Brera, da sempre destinazione di elevato interesse culturale e turistico, ma anche crocevia delle principali attività commerciali e finanziarie della città, con il suo charme unico che si manifesta tra le splendide chiese, la nota Pinacoteca e i caratteristici vicoli che conservano la struttura architettonica del secolo scorso. Lì, tra le atmosfere di una Milano d’altri tempi, dove storia, arte e design convivono magicamente, svelando i segreti di una delle città più trendy e vivaci. Nasce in questo preciso contesto urbanistico «spazio sanmarco», il nuovo punto di incontro per operatori del world design, architetti, clienti e rappresentanti dei media. Una location destinata a far breccia nei cuori di molti, nella quale si esprimono, sia pur in maniera distinta, due universi creativi assolutamente unici: quello di Ruggero Caratti e Pierpaolo Smussi e quello di Marzia e Roberta Tonini, rispettivamente i fondatori di HD home design, azienda bresciana specializzata nei rivestimenti di superfici con resine e paste di cemento dalle cromìe e dalle sfumature che evocano ambientazioni naturali di grande impatto suoi elementi d’arredo, in una visione armoniosa di modernità ed equilibrio. La HD ha sede a Gussago, mentre la Weiss ha sede a Storo, in provincia di Trento: due mondi paralleli uniti da una passione e da una filosofia operativa che, si concretizzano in un sistema di lavoro caratterizzato da una continua attenzione per il dettaglio e da un rapporto diretto con il cliente. «spazio sanmarco», un po’ show room, un po’ location per eventi, è il nuovo volto architettonico di quella Milano che guarda al futuro, alle nuove linee del costruire e alle nuove prospettive moderniste offerte dalla fiera universale Expo 2015. Qui i due marchi, avvalendosi della professionalità dello studio di architettura Laboratorioquattro, hanno dato vita a una nuova visione degli ambienti, la cui evoluzione è globale e nella quale il rispetto della simmetria, la sobrietà dei colori e la pulizia dello stile si sposano con la simbiosi di materiali diversi (come il vetro e l’acciaio) piegati alle esigenze del progetto. Il tutto nel pieno rispetto delle caratteristiche del contesto architettonico preesistente. La struttura originaria che oggi ospita «spazio sanmarco» è stata preservata e, grazie all’impiego e all’allestimento dei prodotti delle rispettive aziende, 02 THE PROJECT NEL CUORE DI MILANO, LO «SPAZIO SANMARCO» È UN NUOVO PUNTO DI INCONTRO PER OPERATORI DEL WORLD DESIGN 58 HD & WEISS DUE GRIFFE PER L’ ATELIER DEL DESIGN emotivo, e le responsabili di Weiss.cucinebianchi, griffe di eco internazionale che ha scritto e continua a scrivere la storia delle cucine, che come vuole la tradizione di famiglia vengono realizzate rigorosamente a mano. Due realtà e due modi di interpretare gli spazi che armonicamente interagiscono nell’atelier milanese dando vita a una nuova dimensione architettonica concepita per valorizzare eventi come presentazioni, conferenze, shooting fotografici e seminari. Un nuovo concetto di abitabilità e di architettura d’interni nel quale il made in Italy, quello autentico che aspira all’eccellenza, viene esaltato in tutte le sue forme e i è tornata a nuova vita. Lì dove un tempo sorgevano i magazzini della famiglia Pozzetto, a due passi dal Naviglio San Marco, uno dei tanti sacrificati all’espansione urbanistica di Milano, c’è ora un moderno e innovativo «open space» dalle molteplici finalità, nel quale si riflettono l’impronta e la personalità di HD home design e di Weiss.cucinebianchi. Per anni anche dimora di artisti, oggi questa location rappresenta un nuovo punto di partenza per questa partnership commerciale, ma anche per quanti vogliano avere la garanzia di uno show room e location per eventi, nella Milano che parla e che fa parlare. Nell’atelier non c’è spazio 59 02 THE PROJECT 02 THE PROJECT per l’omologazione e come i prodotti HD e Weiss tutto è rigorosamente esclusivo. L’impiego della pasta di cemento prodotta da HD ha consentito di conferire all’ambiente un’atmosfera e una dimensione di domesticità, con rivestimenti continui in getto in piastra unica dall’incredibile effetto materico. La scelta dei colori interni risponde poi ad una precisa finalità: fare di «spazio sanmarco» un grande contenitore di idee, di proposte e di creatività. Una sorta di scatola da riempire con i colori della moda, dell’arte e della cultura. Per questo sono state privilegiate le tinte neutre e le colorazioni sobrie come l’effetto sabbia. All’interno dell’antica corte milanese - nel piano interrato sono ancora oggi visibili le chiuse della Martesana progettate da Leonardo - convivono in totale armonia i segni del passato e un nuovo spazio espositivo. La logica conservativa orientata al semplice risanamento, applicato prevalentemente al consolidamento strutturale ed al ripristino dell’integrità fisica e morfologica del manufatto, l’innovativo spirito progettuale reso necessario dalla proposizione di nuove destinazioni d’uso, e perciò di ambienti di qualità differenti, hanno permesso di definire un nuovo assetto interno, senza tuttavia modificare i volumi e le altezze originarie dei fronti (fatta eccezione per il parziale ritocco tridimensionale-esterno dei fabbricati). Se da un lato sono state tutelate le posizioni e le quote dei muri portanti, dei solai, delle volte e del tetto, dall’altro in «spazio sanmarco» è stato creato un nuovo volume destinato agli uffici direzionali che nel pieno rispetto del manufatto non va mai in aderenza con i muri perimetrali. In questa volumetria non passa inosservato il soppalco, realizzato con il preciso intento di dare un tocco di modernità all’ambientazione. L’equilibrio dello spazio è tutto giocato all’interno di un campo architettonico delicato, privo di forme dissonanti, che grazie all’impiego non invasivo dei materiali rende leggibili preesistenze e modificazioni. Diventa dicotomico il rapporto nel quale i componenti vengono accostati, creando un insolito equilibrio tra vecchi mattoni pieni e grandi lastre di vetro extra chiaro; i «masselli» della storica pavimentazione in pietra di Milano e nuovi prodotti come la pastina di cemento, la cui sensazione di uniformità è resa possibile dall’assenza di fughe. In questo spazio asettico, la cui architettura viene ritenuta allo stato primitivo, con un senso del vuoto e della luminosità che sembra rimandare alle atmosfere e alle suggestioni generate dai «sassi» di Matera, viene favorita una precisa percezione dell’oggetto. Qui le collezioni Weiss diventano più che mai parte integrante del contesto generale: «un’architettura nell’architettura», definendo l’ambiente e le collezioni con le parole di Fabio Mottin, designer di Weiss. Si dà vita a delle collezioni di carattere unico destinate ad un pubblico amante delle cose semplici e raffinate. Rigore, scelta accurata dei materiali innovativi e pregiati, attenzione ai dettagli e manodopera altamente qualificata sono gli elementi chiave che definiscono il carattere unico delle collezioni Weiss. Il pezzo unico, la “scultura” realizzata completamente in acciaio inox invecchiato e saldato a mano, che a fronte del peso di oltre 17 quintali offre una incredibile sensa- UNA SINERGIA TRA L’ AZIENDA BRESCIANA SPECIALIZZATA NEI RIVESTIMENTI DI SUPERFICI CON PASTE DI CEMENTO E RESINE E L’ AZIENDA TRENTINA, GRIFFE DI ECO INTERNAZIONALE, CHE HA SCRITTO E CONTINUA A SCRIVERE LA STORIA DELLE CUCINE zione di leggerezza, contrasto tra la solidità costruttiva e la delicatezza delle linee (esposta in anteprima al Design Week di Bruxelles nel 2005). La voglia di stupire di Weiss non si limita però all’aspetto estetico. Nelle sue collezioni l’ecologia diventa etica. Lo testimonia un’altra cucina esposta nello «spazio sanmarco», realizzata con legni completamente naturali e pannelli di carta riciclata il cui collante è ottenuto dai prodotti vegetali provenienti dalle americhe. Weiss propone un ambiente funzionale, di design contemporaneo, innovativo nel tempo ma svincolato dalle mode del momento, che consente libertà di combinazione di forme e materiali: la più alta qualità, pezzi unici che sorprendono per semplicità e bellezza. UN NUOVO CONCETTO DI CASA 60 Come una corrispondenza d’amorosi sensi, il sodalizio tra HD home design e Weiss.cucinebianchi è destinato a crescere e a svilupparsi facendo scuola. In un’ottica aziendale in cui ricerca, progettualità e senso del bello fanno base comune, «spazio sanmarco» è il primo risultato concreto di questa collaborazione. La nuova location per la comunicazione, dall’atmosfera elegante ed internazionale, verrà ufficialmente inaugurata il prossimo 14 aprile e da qui in avanti c’è da aspettarsi molto dalle due griffe. L’atelier milanese è, di fatto, il punto d’inizio di una sinergia d’intenti che sta portando le due aziende a lanciare, nel rispetto delle rispettive identità imprenditoriali, un nuovo concetto di casa. Due modi di interpretare la dimensione domestica: da una parte HD, con la sua pasta di cemento dall’evoluzione infinita, un rivestimento plastico multiforme e facile da applicare che consente di personalizzare gli spazi, ma anche di «vestire» arredi di ogni genere e materiale; dall’altra le collezioni dal design internazionale e contemporaneo che Weiss propone come spunti necessari ad avviare la fase progettuale, che procede sulla base di una radicata competenza nella sperimentazione di nuove forme espressive; la bellezza che diventa conoscenza e cultura. Uno spazio di respiro internazionale, di forte personalizzazione, che apre un nuovo capitolo nella storia delle due aziende. 61 HD HOME DESIGN INDIRIZZO: VIA DONATORI DI SANGUE 113 GUSSAGO (BRESCIA) T: 030.2520350 F: 030 2521386 WEB: [email protected] WWW.ACCADI.NET WEISS.CUCINEBIANCHI INDIRIZZO: STRADA PROVINCIALE 69, 4 | STORO (TRENTO) ITALIA T: +39.0465.686075 WEB: WWW.WEISS.CUCINEBIANCHI.IT 03 THE PROJECT CREAZIONI LISA CESCO 62 LA «FORZA» DELLA RESINA Sono i dettagli a fare la differenza e a definire solidità e comfort dell’abitare. Questa idea portante, che da sempre ispira l’impegno di Creazioni, impresa di costruzioni e ristrutturazioni con sede a Ghedi, si declina in un caleidoscopio di attività in cui nessun particolare viene lasciato al caso. Uno degli aspetti su cui Creazioni ha maturato una particolare esperienza e sensibilità è quello delle resine, materiali duttili utilizzati per rivestire e proteggere supporti di varia natura, come pavimenti, pareti e coperture, cui conferiscono resistenza e resa estetica. Fra i lavori più recenti effettuati da Creazioni in questo settore va ricordato l’intervento di ristrutturazione in una villa sul lago di Garda, in cui proprio l’impiego sapiente delle resine ha rappresentato la cifra identificativa della realizzazione: le resine hanno infatti interessato la zona cucina, il soggiorno, il rifacimento totale delle sei rampe di scale con i muri in pietra a vista, per arrivare ai complementi come tavoli, piani di appoggio, quadri e altre tipologie di accessori ideati e lavorati dagli esperti di Creazioni. «L’area in cui si colloca l’elemento resina si muove tra la ricerca della creazione di superfici e sfondi ad alto contenuto tecnologico e la capacità di porre in evidenza contenuti artistici attraverso la duttilità dei materiali - spiega Domenico Pisciali, titolare di Creazioni Srl insieme a Ivan Begni -. Proprio la non convenzionalità del LA «NON CONVENZIONALITÀ» DI QUESTO PRODOTTO È FONTE DI CONTINUA ISPIRAZIONE PER CREARE PEZZI UNICI PROGETTISTA: CREAZIONI S.R.L. UFFICIO ESPOSIZIONE: VIA GARIBALDI 19, GHEDI CONTATTI: EMAIL [email protected] DOMENICO PISCIALI TEL. 335 7072435 IVAN GEOM. BEGNI TEL. 335 8791856 PAVIMENTI E RIVESTIMENTI VENGONO PLASMATI ASSECONDANDO L’ESIGENZA ESTETICA IN UNA GAMMA INFINITA DI COLORI prodotto è fonte di continua ispirazione per creare pezzi unici, ovvero elementi che caratterizzano e personalizzano il proprio spazio abitativo o le relative oggettistiche». Il settore resine è per Creazioni uno dei punti di forza, grazie anche alla collaborazione avviata con Carlotta Ghisolfi, esperta del settore che cura personalmente le decorazioni e le varie fasi lavorative, nonché la realizzazione di nuovi complementi. Grazie alle resine, infatti, pavimenti e rivestimenti vengono plasmati assecondando l’esigenza estetica in una gamma infinita di colori ed effetti, e rispettando le necessità funzionali con la scelta delle finiture, da quella lucida a opaca, satinata o a spessore, che conferiscono alla resina un tocco speciale, dal più semplice al più lavorato. Fra le caratteristiche peculiari delle resine non vanno dimenticate la possibilità di applicazione su ogni tipologia di fondo, l’assenza di fughe e punti di giuntura, le ottime caratteristiche di resistenza all’usura e al calpestio unite alla facile pulizia e manutenzione nel tempo, che le rendono idonee per abitazioni private o spazi pubblici, dove trovano facile collocazione sia per la facilità di coesione con altre tipologie di materiali, che per la possibilità di rivestirli senza necessità di rimozione, posandole quindi sulla superficie esistente. La duttilità della resina si presta ad un suo utilizzo anche per creare o rivestire i complementi d’arredo che, studiati appositamente per necessità e tipologia abitativa, vengono inseriti quando l’intervento lo richiede: nascono così pezzi unici anche per i clienti più esigenti, come quadri, sedie, madie, cucine, lampade, piani di appoggio, uniti ai diversi pavimenti e rivestimenti con effetti policromatici o a tinta unita. UNA «RETE» SPECIALIZZATA Impresa moderna e dinamica, Creazioni Srl è specializzata nelle attività di costruzione e ristrutturazione. L’ufficio laboratorio ha sede a Ghedi, in via Garibaldi 19, dove i titolari, Domenico Pisciali e Ivan Begni, mettono a punto progetti e presentano alla clientela campionature e lavorazioni. Il lavoro di progettazione ed esecuzione interessa una varietà di interventi, dalla piccola ristrutturazione fino alla realizzazione di appartamenti e ville prestigiose curate nei minimi particolari, senza dimenticare il restyling di negozi e uffici. Uno dei punti di forza delle proposte di Creazioni è lo scambio continuo di esperienze e la collaborazione tecnica avviata con una rete di aziende specializzate sul territorio (da quelle esperte nelle rifiniture e decorazioni a quelle per impianti idrotermosanitari, carpenteria, illuminazione, tinteggiatura, pavimentazioni), per garantire soluzioni abitative curate nei minimi dettagli e offrire ad ogni cliente un risultato unico e personalizzato sulle sue esigenze. 63 SOLZI IMMOBILIARE INDIRIZZO: VIA ALDO MORO 40, BRESCIA T. 030.2420606 CONTATTI: WWW.SOLZIMMOBILIARE.IT [email protected] 04 THE PROJECT 64 SOLZI IMMOBILIARE Appartamenti, giardini privati, logge, attici con giardini pensili, uffici: tutto questo è racchiuso in due nomi: Palazzo 50 ed Elle Building, le due nuove realtà - il complesso residenziale e l’unità direzionale - che stanno sorgendo a Brescia 2, tra via San Zeno e via Bianchi (di fronte a via Aldo Moro). Edifici destinati a cambiare il volto dell’area sud della città, grazie alle soluzioni innovative ideate e allo stile che li caratterizza. Seguito a livello commerciale da Solzi Immobiliare (la progettazione e la direzione lavori è dello Studio AEGIS Cantarelli & Partners), il grande complesso è diviso in due parti, cia- GLI EDIFICI DEL FUTURO PALAZZO 50 ED ELLE BUILDING, DUE NUOVE REALTÀ A BRESCIA 2 scuna con una diversa finalità. La prima, più riparata e protetta dal traffico, è una corte residenziale, il Palazzo 50, che si estende su 3600 metri quadrati, in cui verranno realizzati 32 appartamenti. La seconda parte del complesso, invece, separata e distinta dalla prima, si presenta come un palazzo direzionale per studi e uffici da 3100 metri quadrati. Elle Building punta sulla visibilità esterna per rimarcare la sua funzione di edificio pubblico che si inserisce nel cuore degli affari e del mondo produttivo, avendo a disposizione ampi spazi di parcheggio pubblico e privato. In comune, le due realtà hanno però la fun- zionalità, l’innovazione e l’attenzione all’ambiente. Lo stile degli edifici è moderno e si sposa con la qualità delle finiture e la scelta dei materiali (tutti di elevatissimo livello, scelti con cura già a livello di capitolato), che vanno dal rivestimento in pietra per l’edificio residenziale alle grandi vetrate per il palazzo direzionale. Insomma, due realtà di indiscutibile appeal, che segneranno il futuro della città. Palazzo 50, il cui nome ricorda un modello di edilizia signorile degli anni Cinquanta, sull’esempio degli eleganti palazzi milanesi del periodo, punta sulla tecnologia UN GRANDE COMPLESSO DIVISO IN ZONA RESIDENZIALE E PALAZZO DIREZIONALE e sull’esclusività. Gli appartamenti - trilocali, quadrilocali e tre attici - sono climatizzati (con riscaldamento e raffreddamento radiante a pavimento) e con assenza di gas, grazie alle cucine a induzione elettrica. Un altro aspetto non irrilevante è la funzionalità e l’attenzione prestata al comfort abitativo dell’edificio residenziale, che assicura una vivibilità degli spazi interni con una adeguata distribuzione degli ambienti, la dotazione di impianti tecnologici avanzati con gestione domotica e la disponibilità di logge esterne. A tutto vantaggio della tranqullità e della privacy, sono stati inoltre predisposti dei sistemi per assorbire i rumori e assicurare l’insonorizzazione tra unità e unità. Elle Building - che deve il suo nome alla sua forma ad elle - è invece concepito nel segno dell flessibilità: a seconda delle esigenze della clientela potrà essere suddiviso in varie unità di diversa metratura e personalizzato in base alle necessità. Anche in questo caso sono stati valorizzati i dettagli e puntato sulla scelta dei materiali. Ultimo, ma non meno importante, il criterio generale seguito sulla base dell’attenzione all’ambiente e al risparmio energetico: in entrambi gli edifici un pozzo geotermico UNA GRANDE ATTENZIONE ALL’AMBIENTE E AL RISPARMIO ENERGETICO integrerà il teleriscaldamento, consentendo di raffreddare gli ambienti durante l’estate con acqua di falda a costi pressochè nulli, oltre che di irrigare le zone verdi del complesso con risparmio di spese condominiali. A completare l’insieme è la tecnologia d’avanguardia di cui è dotato il palazzo dirigenziale, con un sistema di rete dati capillare su tutta l’unità immobiliare, e la videosorveglianza delle zone comuni dell’edificio residenziale, che dispone di ascensori e garages con ingresso controllato e aperture dei box motorizzate, per assicurare alti standard di sicurezza. Il termine previsto per la consegna di appartamenti ed uffici è la primavera del 2011 (gli acquirenti sono esenti da mediazione), ma già da adesso è possibile “entrare” direttamente nel progetto di Palazzo 50 e di Elle Building attraverso i due siti appositamente attivati: www.palazzo50.it e www. ellebuilding.it. Il modo più semplice per capire come “vivere il futuro”. 65 05 THE PROJECT 66 EDIL AZZURRA LISA CESCO Come un corpo umano, anche una casa ha uno scheletro, una spina dorsale portante, dei sistemi di protezione e di rientro energetico. Un equilibrio sofisticato e perfetto alla pari di un organismo in carne ed ossa, pur essendo fatto di cemento, mattoni, finiture e solidi metalli. Perché la casa possa vivere nel tempo, infatti, le scelte nella fase costruttiva diventano determinanti, in quanto destinate a segnare la tenuta e la funzionalità dell’edificio per molti anni a venire. E’ questo l’approccio in cui crede Edil Azzurra, realtà imprendi- L’EDILIZIA «CHIAVI IN MANO» toriale attiva nel settore delle costruzioni, che si dedica in particolare all’edilizia residenziale, con sede operativa a Rudiano e un orizzonte di attività che si estende dalla Lombardia ad altre regioni italiane. Rispetto dell’ambiente e attenzione privilegiata alle fonti energetiche di ultima generazione, abbinati al massimo comfort e alla vivibilità degli ambienti sono i punti di forza dell’attività aziendale, che annovera fra i progetti più recenti in corso di realizzazione la costruzione di un complesso di 98 appartamenti a Zibido San Giacomo, in provincia di Milano. Il complesso residenziale, situato in via Vivaldi, è composto da appartamenti di pregio con giardino che, oltre a distinguersi per le finiture di lusso, hanno la particolarità di essere ad alto risparmio energetico: grazie all’impianto fotovoltaico, ai pannelli solari per l’acqua calda, alla ventilazione meccanica forzata, al riscaldamento con pannelli radianti a pavimento e agli isolamenti specificamente studiati, gli appartamenti sono energeticamente autosufficienti e per questo qualificati di «classe A», ossia la categoria più alta riconosciuta dalla normativa per il EDIL AZZURRA S.R.L. SEDE OPERATIVA: 25030 RUDIANO (BS) VIA DEGLI ARTIGIANI 11, T. 030.7069014 - F. 030.7069221 WEB: WWW.EDILAZZURRA.IT RISPETTO DELL’AMBIENTE E ATTENZIONE ALLE FONTI ENERGETICHE DI ULTIMA GENERAZIONE SONO I PUNTI DI FORZA DELL’ATTIVITÀ AZIENDALE risparmio energetico delle abitazioni. Altro intervento di rilievo è quello in corso a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, in via Alla Battiloca, dove Edil Azzurra sta realizzando un complesso residenziale immerso nel verde, costituito da 11 palazzine distinte per un totale di circa 160 appartamenti dotati di pannelli solari e impianto fotovoltaico e inquadrati come «classe B» di risparmio energetico. Le unità abitative si distinguono, oltre che per i materiali e le tecnologie impiegate nella realizzazione, anche per le ampie aree comuni a verde che aggiungono vivibilità all’insieme, destinato a segnare un nuovo standard abitativo per la zona. Questi sono solo alcuni esempi del ventaglio di attività di Edil Azzurra, che si occupa di costruzione oltre che di vendita diretta di immobili, proponendo inoltre soluzioni di affitto con possibilità di riscatto. Se l’impresa realizza anche operazioni immobiliari in proprio, una fetta importante dell’attività è però legata al lavoro in conto terzi. «L’immobiliarista proprietario di un’area che intende edificare ci presenta UN’AZIENDA «CERTIFICATA» Edil Azzurra è un’azienda «certificata», in quanto ha ottenuto la certificazione di Sistema Qualità in accordo alla normativa europea ISO 9001:2000, attestato di qualità che è garanzia del rispetto e controllo delle procedure, dell’utilizzo di materiali conformi, della disponibilità di documentazione che assicura la massima trasparenza nelle operazioni. La qualità riconosciuta da ISO 9001 (con controlli semestrali e una revisione dell’attestato ogni 4 anni) consente ad Edil Azzurra di avere un controllo maggiore anche sulle fasi produttive di cantiere, come ulteriore garanzia per la clientela. L’impresa di costruzioni ha anche conseguito la certificazione SOA, cat. OG01 classe VII e cat. OG03 classe IV, per partecipare ad appalti pubblici sia in ambito residenziale che stradale. Inoltre, da ottobre 2004 Edil Azzurra è associata Assimpredil. Questi riconoscimenti sono un ulteriore tassello nell’impegno dell’azienda, che si presenta come consolidata realtà imprenditoriale, per assicurare i massimi livelli di professionalità, serietà, puntualità e qualità. 67 L’IMPIANTO FOTOVOLTAICO DEL FUTURO 05 THE PROJECT Se è vero che gli impianti fotovoltaici sono il futuro, si può definire avanguardistica la realizzazione curata da Edil Azzurra a Rudiano, in via Don Pietro Bianchi: si tratta di quattro appartamenti di classe A, che hanno la particolarità di essere autosufficienti dal punto di vista energetico grazie ad una serie di dotazioni appositamente studiate. L’impianto fotovoltaico di cui sono forniti alimenta infatti una centrale termica che funziona ad energia elettrica. In questo modo, grazie alle pompe di calore l’acqua viene scaldata «a corrente», per l’utilizzo igienico-sanitario e per il riscaldamento degli ambienti, senza necessità di allaccio al gas. «Per salvaguardare l’aspetto estetico delle abitazioni, oggi siamo in grado di integrare completamente nel tetto l’impianto fotovoltaico, accostando le tegole col pannello esterno - dice Renato Alquati -. E anche su edifici già esistenti possiamo preventivare l’installazione di un impianto fotovoltaico che garantisca la massima resa senza alterare l’aspetto d’insieme dell’immobile». 68 NEL SEGNO DELL’ECO-COMPATIBILITÀ, L’ULTIMA NATA ALL’INTERNO CON PERSONALE ESPERTO IN GRADO DI VERIFICARE TUTTE LE SOL MASSIMA RESA ENERGETICA disegni strutturali e architettonici, il capitolato per la realizzazione e le finiture, gli adempimenti per la tipologia di impianto e gli isolamenti, come prescritti dalla ex legge 10 del ‘91: noi, sulla base di tutti questi requisiti, facciamo un’offerta per la realizzazione “chiavi in mano”», spiega Renato Alquati di Edil Azzurra. Oltre alla formula «chiavi in mano», l’azienda offre anche prestazioni di manodopera con attrezzatura. La marcia in più nascosta fra le pieghe di ogni operazione sta nella flessibilità. «Una volta stilato il preventivo, se il committente lo richiede siamo in grado di rivedere il costo finale giocando su una diversa scelta di finiture e materiali, senza declassare il fabbricato - osserva Alquati -. Possiamo fare uno studio per abbattere i costi dell’impiantistica, o valutare i piccoli compromessi da fare per ridurre gli importi, il tutto con la massima elasticità». Questa opzione è particolarmente apprezzata dagli immobiliaristi, l’idea di potersi sedere attorno a un tavolo per studiare i correttivi da apportare è un’ulteriore garanzia della buona riuscita finale. «Ultimamente questa possibilità viene richiesta; dal momento che il prezzo delle case sta scendendo, l’onere più grosso è l’impresa e chi avvia progetti immobiliari ha la necessità di rispondere a richieste maggiori rispetto a quanto accadeva in precedenza: dall’impianto tv satellitare al condizionamento, dal riscaldamento a pavimento all’antifurto e videosorveglianza». Nel segno del rispetto ambientale e dell’eco-compatibilità, l’ultima nata all’interno di Edil Azzurra è una struttura con personale esperto in grado di verificare tutte le soluzioni per avere una casa con la massima resa energetica (classe A o B), ma al costo più vantaggioso. «Grazie ad una rete di ditte cui ci appoggiamo e a un nutrito “storico” dei fornitori, riusciamo a proporre gli interventi meno onerosi e ad abbattere i costi», spiega O DI EDIL AZZURRA È UNA STRUTTURA LUZIONI PER AVERE UNA CASA CON LA Alquati. La ex legge 10/91 sul fabbisogno energetico è un po’ lo «scheletro» della casa, che prescrive una serie di adempimenti come la presenza di isolante nella muratura perimetrale, l’abbattimento termico, determinati serramenti, la resa dell’impianto idraulico. Sono poi le singole ditte a imporre i prezzi per ciascun intervento, con costi che si rivelano spesso piuttosto onerosi, se non si è in grado di fare un’indagine di mercato e individuare le proposte più interessanti. Proprio a questo si dedica la struttura nata in seno ad Edil Azzurra, che non solo propone le soluzioni più convenienti, ma con i propri tecnici è in grado di effettuare studi dettagliati sulle abitazioni, per suggerire gli interventi più appropriati, gli accorgimenti da attuare per ottenere una determinata classificazione e i risultati che si possono ottenere in termini di economia energetica. «Su questo settore stiamo puntando molto considera Alquati -, per proporre sul mercato abitazioni che abbiano una marcia in più, e sensibilizzare gli acquirenti sull’importanza dei sistemi di risparmio energetico come il fotovoltaico, un investimento - che peraltro gode di incentivi statali - in grado di restituire col tempo notevoli vantaggi, misurabili concretamente nell’abbattimento di bollette e relative spese». LA MARCIA IN PIÙ NASCOSTA FRA LE PIEGHE DI OGNI OPERAZIONE STA NELLA FLESSIBILITÀ: «UNA VOLTA STILATO IL PREVENTIVO, SU RICHIESTA DEL COMMITTENTE SIAMO IN GRADO DI RIVEDERE IL COSTO FINALE GIOCANDO SU UNA DIVERSA SCELTA DI FINITURE E MATERIALI» 69 06 THE PROJECT COIND PAOLO BORNATICI Un’oasi di serenità, di armonia e relax nel giardino di casa, dove ritrovare la pace dei sensi attraverso la sublimazione dell’acqua. Uno scenario idilliaco che con le piscine targate Coind diventa magicamente realtà, in una dimensione abitativa ampliata alle nuove frontiere del benessere. Il tutto grazie ad un sistema operativo ben strutturato con il quale l’azienda torinese su misura dopo una rigorosa fase preliminare nel corso della quale personale altamente qualificato riesce a dare forma alle aspettative del singolo cliente, anche le più particolari, consentendo così la realizzazione di quello che per molti è un vero e proprio «sogno». Specializzazione, cura dei dettagli e un servizio di assistenza cantieristica costante COIND, IL «MARE» IN CASA è in grado di progettare e fornire «chiavi in mano» piscine di alta gamma dei più svariati modelli. Ogni piscina della Coind, del resto, è unica, in quanto viene concepita rappresentano il valore aggiunto della società guidata da Gianpaolo Bertoldo, che di fronte al momento di crisi che sta condizionando l’intera economia mondiale, PISCINE SU MISURA, REALIZZATE A SECONDA DELLE ESIGENZE DEL CLIENTE, PER «TUFFARSI» IN UN MONDO DI RELAX a differenza di tanti altri, ha scelto di osare, puntando in maniera ancora più incisiva su ricerca e innovazione. Una strada, questa, perseguita con la consapevolezza - condivisa dai suoi dirigenti che solo garantendo la qualità è possibile essere competitivi sul mercato. Una qualità che con le piscine Coind si può toccare facilmente con mano, come dimostrano le tante realizzazioni di pregio effettuate con magistrale senso dell’estetica e una particolare attenzione ai requisiti di sicurezza e funzionalità, in ambito residenziale ma non solo. Attiva dal 1976 esclusivamente nel campo della progettazione e della realizzazione di impianti di depurazione delle acque per i settori civile ed industriale, la Coind è cresciuta negli anni allargando di volta in volta le sue competenze. Oggi questa dinamica realtà imprenditoriale - che tra l’altro fa parte del gruppo di aziende del prestigioso marchio Coral spa, leader nel settore degli impianti di aspirazione e depurazione dell’aria - continua a distinguersi nel dominio dell’ingegneria ecologica con sistemi innovativi di progettazione, gestione e controllo, ma è soprattutto per quanto concerne le piscine che il «salto» è stato netto negli ultimi anni. L’apertura nell’aprile del 2009 di una nuova sede per la Lombardia e il conseguente potenziamento dell’organico sono l’ennesimo riscontro positivo di una strategia aziendale lungimirante, che in tempi come questi è decisamente controcorrente. Dalla base operativa di Volpiano, in provincia di Torino, la Coind, attualmente presente in pianta stabile anche a Gorgonzola (Milano), si pone dunque come un interlocutore serio e affidabile anche per tutti gli utenti del milanese e della bergamasca. «Il nostro punto di forza - spiega Maurizio Di Cesare, direttore commerciale della nuova sede lombarda - è la tipologia del servizio. Al cliente, 06 THE PROJECT TANTE PROPOSTE ALL’INSEGNA DEL BENESSERE: DALLE SAUNE ALLE SPA DI ULTIMA GENERAZIONE che sia un privato o una ditta, garantiamo consulenza tecnica per le autorizzazioni, installazione, progettazione, scelte personalizzate per ogni tipo di esigenza e una mirata e attenta assistenza. I materiali impiegati per la realizzazione delle nostre piscine, a cominciare da quelle interrate la cui base contenitiva è di cemento armato, sono di prima qualità, così come i vari accessori che proponiamo. I modelli delle vasche, conformemente con quanto prescritto dalle norme in materia, vengono pensati sulla base di precisi parametri costruttivi, tenendo conto del contesto paesaggistico e architettonico nel quale si opera e, naturalmente, delle necessità del cliente. In ambito residenziale, in particolare, i nostri lavori prendono forma in totale armonia con l’ambiente circostante, in un’ottica di rispetto delle simmetrie e di esaltazione delle linee. Il risultato? Una piscina dalle linee moderne e funzionale, perfettamente integrata nella dimensione domestica». Progettazione, realizzazione e commercializzazione: tutto da Coind viene eseguito con maniacale cura, dalla scelta del luogo ideale dove installare la piscina all’effettuazione dello scavo, passando per la realizzazione della soletta, dei muri di sostegno, dei profili e degli impianti di depurazione dell’acqua. Quello che ne consegue è un prodotto nel quale qualità ed efficienza sono in perfetta simbiosi. COIND DIVISIONE PISCINE SEDE CENTRALE: VOLPIANO (TORINO) FILIALE: VIA DEGLI ABETI 44, 20064 GORGONZOLA (MILANO) CONTATTI: TEL. 02 9530198 WEB: WWW.COINDPISCINE.IT LE PISCINE PRENDONO FORMA IN TOTALE ARMONIA CON L’AMBIENTE CIRCOSTANTE, IN UN’OTTICA DI RISPETTO DELLE SIMMETRIE E DI ESALTAZIONE DELLE LINEE Coind srl si presenta come una grande realtá forte e consolidata che da anni si dedica con la massima competenza e investendo tutte le energie disponibili nella progettazione e realizzazione di impianti di filtrazione e da qualche anno in maniera sempre più concreta nel comparto delle piscine, sia quella interrate che fuori terra. Ma il mondo Coind non finisce certo qui. Garantendo l’impiego dei migliori materiali, i tecnici più preparati e gli accessori di alta tecnologia più innovativi, l’azienda offre infatti un ventaglio ampio e articolato di proposte e soluzioni all’avanguardia anche per quanto riguarda il settore delle saune, dei centri benessere e delle Spa, per portare, anche direttamente dentro casa, il massimo del comfort e del relax. Come per la «divisione piscine», la Coind è sinonimo di qualità anche nel campo più specifico del benessere, con mini piscine per tutte le stagioni pratiche e confortevoli, dalle strutture in acciaio resistente e indeformabile e con acqua costantemente filtrata, depurata e alla temperatura desiderata. E nel contesto domestico, si sa, la presenza di una sauna rappresenta un vero e proprio «must»... un luogo rilassante e purificante con innumerevoli benefici per la salute, ma anche una sensazione di benessere contro stress e tensioni. IL MASSIMO DEL COMFORT E DEL RELAX 73 L’ARCHITETTURA DEL VETRO 75 07 THE PROJECT VETRARIA PESCINI 07 THE PROJECT PAOLO BALDI C’è una architettura dell’aria, della luce e dell’eleganza che viene avanti; non contrapposta ma sovrapponibile, o meglio perfettamente integrabile nelle scuole del cemento e dell’acciaio. Una scienza del collegamento e del rivestimento, ma anche una tecnica dello spazio finito che non ha timori reverenziali nei confronti dei materiali tradizionali, perchè il vetro, non da oggi, consente risultati ormai incredibili in termini di portanza e prestazioni statiche: un cemento armato trasparente che rispetto alla pietra artificiale e al metallo offre però l’ineguagliabile vantaggio della bellezza e della declinazione in mille colori, lucentezze e decorazioni. Questa architettura che avanza, costruita su solide basi tecnologiche e su una più che trentennale esperienza, gestisce una «scuola» tutta Questa realtà industriale ha percorso, a partire dagli anni Settanta, le opportunità offerte da una crescente domanda di vetro ad alta prestazione per l’edilizia, e ancora oggi, anche alla luce dell’esperienza maturata, quello della produzione di vetro per infissi di qualità a qualsiasi livello è un settore chiave, nel quale l’azienda è assoluta- GLASS PROJECT: UN’ESPERIENZA EMOZIONALE NELLA «CASA TRASPARENTE» DI ORZINUOVI mente all’avanguardia e capace di offrire il meglio a proposito di finestre e pareti mobili (vetrocamere per serramenti e vetrocamere strutturali per facciate continue), con la novità delle facciate «puntuali». Ma oggi, dicevamo, il settore da sviluppare è quello della costruzione col vetro, e per dimostrare concretamente cosa si può fare in questo campo, quelli della Vetraria Pescini hanno allestito uno strepitoso show room che è già una luminosissima casa trasparente e che vuole diventare anche una casa degli architetti; dei designer. Visitarlo significa fare una esperienza emozio- da scoprire a Orzinuovi: nello spazio produttivo, progettuale ed espositivo della Vetraria Pescini. Un solo polo che si affaccia su via Lombardia, e nel quale l’azienda progetta, realizza e mette in mostra meraviglie. 76 UN «CEMENTO ARMATO TRASPARENTE» CHE OFFRE L’INEGUAGLIABILE VANTAGGIO DELLA BELLEZZA, DELLA LUCENTEZZA E DELLE DECORAZIONI 77 GLASS PROJECT - VETRARIA PESCINI SEDE E SHOWROOM: VIA LOMBARDIA 4/6, ORZINUOVI (BS) CONTATTI : T. 030.941728 - F. 030.941047 WEB: WWW.VETRARIAPESCINI.IT 07 THE PROJECT 07 THE PROJECT CON IL VETRO SI PUÒ FARE QUASI TUTTO: DALLE SCALE AI PARAPETTI, DALLE PENSILINE AI BOX DOCCIA, PASSANDO PER LE PORTE E LE PARETI PER L’UFFICIO 78 nale ma anche un inconsueto viaggio in una sorta di prontuario di tecnologia delle costruzioni di luce che per essere bene identificabile nella filosofia operativa è stato anche battezzato: «Glass project». È una dimostrazione concreta, per gli addetti ai lavori, di alcuni concetti fondamentali: con il vetro si può fare (quasi) tutto, dalle scale ai parapetti, dalle pensiline ai box doccia, passando per le porte e le pareti per l’ufficio; e lo staff aziendale può risolvere qualsiasi problema progettuale, consigliando e assistendo i tecnici e affiancandoli nella scelta della soluzione migliore e dei materiali più adatti. Inoltre, questa è appunto una casa trasparente, e i progettisti a caccia di soluzioni la possono tranquillamente frequentare anche accompagnando i committenti. I quali qui possono davvero restare a bocca aperta. Splendide scale che attraversano l’aria senza nasconderla (sono certificate antiscivolo, e quindi inseribili in qualsiasi ambiente, anche pubblico) portano a soppalchi sospesi sulla luce e ad un incredibile campionario del design applicato alla leggerezza: mobili, espositori, bellissime pareti decorate (una, davvero strepitosa, riproduce l’«Uomo Vitruviano» di Leonardo da Vinci, altre, eccezionali, personalizzabili persino con l’inserimento di tessuti) e a tanti, tanti box doccia. Quest’ultima definizione è per la verità davvero ingenerosa, perche nella realizzazione, sempre SPLENDIDE SCALE ANTISCIVOLO PORTANO A SOPPALCHI SOSPESI SULLA LUCE E AD UN INCREDIBILE CAMPIONARIO DEL DESIGN APPLICATO ALLA LEGGEREZZA personalizzata non solo nelle forme e nei colori, ma anche nei giunti e nei particolari in acciaio, la Vetraria Pescini fa cose molto speciali, quasi opere d’arte, a partire dal rilievo degli spazi e della progettazione su misura. Qui si passa dal piccolo al grande senza timori, e se l’azienda è in grado di realizzare e riempire uno spazio domestico, con la stessa disinvoltura si occupa dell’allestimento di un nuovo hotel nell’area della Malpensa (dai parapetti alle porte delle cento stanze), oppure di un intervento di protezione e valorizzazione dei pavimenti del Teatro alla Scala di Milano: nessun problema; quelli di Glass project sono pronti a qualsiasi sfida. ben oltre la sponda occidentale del Lago di Garda. Ha infatti origine a Cremona dalla strada statale 10 Padana Inferiore e arriva fino a Trento, dove si innesta nella strada statale 12 dell’Abetone e del Brennero. La lunghezza complessiva raggiunge i 154,160 km ed il tracciato interessa le province di Cremona, Brescia e Trento. Nei pressi di Rezzato si distacca dalla SS 11 con caratteristiche di superstrada sino a Roè Volciano, permettendo un rapido collegamento tra la città lombarda ed il Lago di Garda. Nel tratto tra Salò e Riva del Garda la strada costeggia la sponda occidentale del lago attraversando i comuni di Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone, per entrare poi in Trentino attraverso Riva. Il tratto Cremona-Brescia era originariamente un’antica Strada Postale, mentre quello tra Salò e Gargnano è stato completato intorno al 1914. In seguito è stato realizzato il tratto tra Gargnano e Riva del Garda, progettato nel 1926, finanziato con Regio Decreto Legge del 23 novembre 1928 n. 2695, recante «Provvedimenti per la costruzione della strada da Gargnano a Riva di Trento» e realizzato tra il 1929 ed il 1931. Quest’ultimo tratto è stato fortemente voluto da Gabriele d’Annunzio, appoggiato da Benito Mussolini, e progettato dall’ingegner Riccardo Cozzaglio. L’importanza di questo tratto è stata notevole per lo sviluppo dei comuni attraversati. Basti pensare che prima del settembre 1931, mese in cui fu ultimata la strada, i paesi Tremosine, Tignale e Limone erano raggiungibili solo tramite sentieri o via lago. La strada, inaugurata ufficialmente il 18 ottobre 1931, venne battezzata da Gabriele d’Annunzio con il nome di «meandro» per via della sua tortuosità e dell’alternarsi di buie gallerie e lago azzurro. Negli anni Sessanta le gallerie furono allargate, per agevolare e facilitare il crescente volume del traffico. Negli anni successivi poi, a causa dei frequenti eventi franosi, alcuni tratti sono stati abbandonati e sostituiti da nuove varianti in galleria (fra le quali quelle di Tremosine nel 1966, di Campione nel 1967, del Monte Sperone nel 2001 e di Punta Forbisicle nel 2009), che sono quelle attualmente percorribili. Così, attraversando gallerie, percorriamo la storia e inseguiamo il mito. Sulla strada. LA STRADA GIULIANO VENTURELLI Il tratto della strada statale 45 bis Gardesana Occidentale (SS 45 bis) che porta da Salò a Limone del Garda e con esso la strada Provinciale SP 38 che dalla Gardesana sale verso Tremosine, è senza dubbio uno dei percorsi più suggestivi della provincia di Brescia. Reso famoso da molti spot pubblicitari e film, questo tratto è stato immortalato da migliaia di scatti fotografici, tanto da fornire spesso immagini rappresentative del Lago di Garda. Non a caso infatti questo tratto è stato scelto, tra l’altro, per girare alcune scene dell’inseguimento iniziale del film «007 Quantum of Solace», girato nel 2008. Il percorso che dalla strada Gardesana Occidentale sale verso Tremosine (la «forra» che Winston Churchill definì l’ottava meraviglia del mondo), la strada dal porto di Tremosine fino a Limone sul Garda, la galleria di Gargnano, e infine, un passaggio nel tratto tra Capo Tempesta e Malcesine, sono stati i tratti interessati dagli inseguimenti che hanno visto sfrecciare la celebre Aston Martin di James Bond. La statale 45 bis in realtà è piuttosto lunga e si sviluppa GARDESANA OCCIDENTALE 45 BIS E SP 38 DELLA FORRA «AD OGNI CURVA SEMBRAVA CHE IL VALICO FOSSE LÌ A UN PASSO DA LORO; POI UNA SERA L’UOMO SI FERMÒ E SI GUARDÒ INTORNO E LO RICONOBBE. SI SLACCIÒ IL COLLETTO DEL PARKA, SI TOLSE IL CAPPUCCIO E RIMASE IN ASCOLTO. IL VENTO FRA GLI ABETI NERI E MORTI. IL PARCHEGGIO VUOTO DEL BELVEDERE. IL BAMBINO ERA FERMO AL SUO FIANCO. NEL PUNTO IN CUI L’UOMO SI ERA FERMATO CON SUO PADRE UN INVERNO DI TANTI ANNI PRIMA. CHE COS’È, PAPÀ? DISSE IL BAMBINO. E’ IL PASSO. CI SIAMO». (CORMAC MCCARTHY, «LA STRADA») 79 NANNI NEMBER 08 THE PROJECT MAST LISA CESCO 80 LE IDEE SCENDONO IN «CAMPO» Incentivare le infrastrutture per l’aggregazione con l’obiettivo di favorire la socialità è oggi un orizzonte irrinunciabile per le politiche territoriali: valorizzare le attitudini dello sport giovanile, promuovere sale polifunzionali, innovare l’edilizia scolastica così come quella di assistenza sanitaria sono un passaggio obbligato per la risposta ai bisogni. Ma rappresentano anche un filone in crescita e per certi versi innovativo, uno spazio importante in cui proporre e inventare sfoderando esperienza e capacità progettuale. In questo spazio si inserisce l’attività di Mast S.r.l., società di servizi nel settore edile di fornitura, progettazione e installazione di impianti sportivi indoor e outdoor omologati, oltre che di pavimenti e rivestimenti con destinazione civile e alberghiera, industriale, commerciale e sanitaria. La società, fondata nel 1994 da Bruno Giorgio Marini grazie ad una solida esperienza maturata nel settore, ha oggi sede a Flero, il quartier generale dove nascono idee e progettazioni, presentate con l’utilizzo dell’innovativa sala multimediale. La filosofia di Mast è semplice ed efficace: valorizzare know how e innovazione, lasciare la porta sempre aperta a nuove proposte, puntare sulla qualità come valore fondante per differenziarsi, in un’ottica di investimento e non di mero costo. Innovare, per Mast, non significa solo proporre un prodotto alternativo rispetto L’AZIENDA DI FLERO SI OCCUPA DI FORNITURA, PROGETTAZIONE E INSTALLAZIONE DI IMPIANTI SPORTIVI INDOOR E OUTDOOR OMOLOGATI a quanto offre il mercato, ma interpretare un nuovo concetto di managerialità, capace di aggiornarsi e condividere conoscenze, di imparare dall’esperienza, di scovare le novità e introdurle in azienda. Ma l’innovazione sta anche nello sguardo a tutto tondo su ciascuna realizzazione, che viene vista come un «sistema», cioè come un insieme coordinato di elementi che dialogano fra loro, si sposano con il contesto circostante e concorrono a realizzare il risultato finale, che deve assicurare massima fruibilità, comfort, praticità e, nel caso di impianti sportivi, deve soddisfare appieno i requisiti necessari perché ogni gara abbia il sapore e la carica della sfida. Va da sé che, come spiega il titolare, Bru- no Giorgio Marini, «di aziende strutturate in questi settori ce ne sono pochissime, perché costruire e realizzare risulta impegnativo sotto il profilo organizzativo e finanziario». Mast è in grado di curare ogni intervento dalla fase iniziale di consulenza e progettazione alla realizzazione finale «chiavi in mano», e accanto all’esperienza del proprio personale tecnico può contare su un altro indiscutibile punto di forza: i rapporti di partnership consolidati nel tempo con grandi gruppi industriali e con multinazionali specializzate nella ricerca avanzata sui materiali e sui sistemi, per l’utilizzo dei relativi brevetti industriali. Grazie a queste collaborazioni e a una diretta conoscenza del vasto mercato della produzione industriale, l’azienda riesce ad offrire alla clientela una vasta gamma di lavorazioni e materiali di ultima tecnologia, per trovare risposta alle più diverse esigenze. Il ruolo specifico di Mast è quello di riuscire a trasformare il prodotto industriale in opera finita, tramutando i materiali innovativi prodotti dalle industrie in piste di atletica, campi da calcio, sale polifunzionali e molto altro, in una parola in «opere» da vivere nel quotidiano. «Per fare tutto questo disponiamo di un servizio tecnico di consulenza su sistemi, prodotti e normative, di posatori in opera, di un settore commerciale e di un ufficio marketing in rapido sviluppo», sottolinea Marini, ricordando che Mast è una realtà operativa su tutto il territorio nazionale, che 08 THE PROJECT 82 TRA LE REALIZZAZIONI, L’OUT PERIMETRALE DELLO STADIO «FRANCHI» DI FIRENZE può contare sulle certificazioni di qualità UNI EN ISO 9002 ICQM, IQNet e sull’attestazione di qualificazione alla esecuzione di lavori pubblici (CQOP), oltre ad aver conseguito le certificazioni SOA per partecipare ad appalti pubblici. Due i settori operativi su cui si va focalizzando l’attività aziendale: quello dedicato allo Sport e quello denominato Contract che si occupa di pavimenti, rivestimenti, edilizia prefabbricata e affini. Nel settore Sport Mast progetta e costruisce impianti sportivi indoor e outdoor in linea con i requisiti prescritti dalle principali associazioni e federazioni sportive nazionali ed internazionali: nascono così campi da calcio con manti erbosi sintetici di ultima generazione, piste di atletica, mini impianti polivalenti, palestre con superfici per pallavolo, basket, calcetto e aerobica, coperture metalliche e in legno lamellare. Soprattutto nell’ambito sportivo Mast cura interventi «chiavi in mano», che si fanno carico della realizzazione nei suoi molteplici aspetti, dalle parti strutturali ai sottofondi, dai manti agli impianti meccanici, dalle tribune alle attrezzature e alle coperture. Non a caso l’azienda bresciana fa parte del gruppo di costruttori nominato dalla LDN-Lega nazionale dilettanti della Figc, titolata ad omologare gli impianti da calcio sintetici utilizzabili dalle giovanili alla massima serie. Grazie alle tecniche di posa messe a punto dal team di professionisti aziendali, abbinate a materiali innovativi, diventa possibile individuare delle soluzioni che esaltano le prestazioni atletiche con ottimale assorbimento degli urti e eccellente ritorno di energia. A livello locale, Il campo A.S.C. Rondinelle, A.S.D. Leonessa, A.C. Gavardo, il Centro San Filippo, ed a livello nazionale lo stadio U.S. Tiranese (Sondrio), F.C. Fiesole Caldine (Firenze), la Comunità montana Grand Combin di Roissan (Aosta), lo stadio comunale di Orosei (Nuoro), lo stadio comunale di Castiadas (Cagliari) e lo stadio A.C.F. Fiorentina «Artemio Franchi» di Firenze sono solo alcuni esempi delle numerose MAST SRL SEDE: VIA SAN DESIDERIO, FLERO (BRESCIA) CONTATTI: T. 030.3583216 - 030.3583217 WWW.MASTBS.COM [email protected] IL SETTORE «CONTRACT» SI OCCUPA DI PAVIMENTI, RIVESTIMENTI ED EDILIZIA PREFABBRICATA realizzazioni della società. L’altro settore portante in cui si articola l’attività di Mast è il «Contract», specializzato nella fornitura, progettazione e installazione di pavimenti, rivestimenti, controsoffitti, cartongessi, edilizia prefabbricata, con un’attenzione specifica alle esigenze dell’ambito scolastico, sanitario e terziario. Anche in questo caso l’utilizzo di materiali innovativi consente di massimizzare la vivibilità degli spazi, ad esempio grazie a pavimenti in gomma dalle proprietà antifatica, ergonomici, sicuri per chi cammina e resistenti all’usura, oltre ad essere in grado di assicurare la massima igiene grazie a proprietà batteriostatiche e impermeabili. Fra le opere realizzate in questo settore si ricorda l’Aula Magna della Facoltà di Medicina di Brescia, l’intervento al Centro congressi e fiere di Montichiari, l’Ipab Casa di Dio in via Lama a Brescia, il Centro commerciale Aschesleben (Germania), gli ospedali di Fiorenzuola, il Maggiore di Milano, il Maggiore di Cremona, lo stabilimento Deltamed di Viadana, nuove residenze a L’Aquila in Abruzzo, multisale e residenze sanitarie assistenziali. In ambito alberghiero, invece, le opere più significative realizzate riguardano il Sofitel di Venezia e Firenze, il Port Palace Hotel di Monte Carlo, il Novotel di Brescia, Milano, Genova e Bologna. Nell’attività di consulenza e proget- tazione svolta dall’azienda rientra anche l’architettura paesaggistica, la risoluzione dei problemi legati alle normative antincendio e all’acustica architettonica e industriale, in conformità con le certificazioni richieste dalla legge: materiali ignifughi o a combustione lenta per permettere l’evacuazione in caso di incendio, sistemi ad alto assorbimento del suono o a bassa riflessione dello stesso fanno parte delle soluzioni che Mast è in grado di proporre, calibrandole su ogni casistica, per assicurare qualità e massima soddisfazione della clientela. Mast ha in progetto la prossima apertura di uffici commerciali anche a Milano, Treviso e Cagliari. 09 THE PROJECT 84 APOSTOLI DANIELE SRL Quanto è importante una tenda in un luogo di lavoro? Stiamo parlando di uno di quei casi in cui non bisogna limitarsi al puro aspetto estetico: in un ufficio, infatti, conta molto anche il sistema di protezione e la schematura solare. Negli uffici e nei luoghi pubblici le soluzioni di schermatura devono rispondere a numerosi requisiti. Non è sufficiente che proteggano dalla luce dal sole, ma devono anche permettere di regolare il flusso luminoso. Ciò è particolarmente importante, per esempio, nei luoghi in cui le persone lavorano LA “GESTIONE” DELLA LUCE NUOVE SOLUZIONI PER TENDE E VENEZIANE, INDISPENSABILI NEI LUOGHI DI LAVORO al terminale di un computer, per le quali sono richiesti nuovi standard di progettazione architettonica e nuove norme a tutela della salute dei lavoratori da una parte, e dall’altra per aumentare il comfort degli ambienti di lavoro, e quindi la produttività. Ecco perchè la Apostoli Daniele Srl – licenziataria di produzione da oltre 25 anni del marchio Luxaflex® - si occupa della gestione ottimale della luce naturale, nella progettazione di uffici e luoghi di lavoro. La gamma Luxaflex® mette a disposizione un’ampia scelta di tende tecniche decorative e funzionali, confezionate su misura. Utilizzando tessuti tecnici, componenti e materiali di elevata qualità, Apostoli Daniele Srl crea prodotti che possono soddisfare anche l’utente più esigente. Ecco perchè le tende tecniche trovano riscontro nelle applicazioni progettuali più diverse, con l’approvazione di architetti e progettisti di tutta Europa. Il marchio Luxaflex® è il top di gamma del gruppo industriale Hunter Douglas, leader mondiale di mercato nel settore della protezione APOSTOLI DANIELE SRL INDIRIZZO: VIALE DUCA DEGLI ABRUZZI 167, BRESCIA CONTATTI: T. 030.3530400 - F. 030.3530410 WWW.APOSTOLI.IT [email protected] solare e delle soluzioni tecniche per l’architettura, e i suoi prodotti si rivelano perciò una scelta ottimale nella progettazione di interni e spazi di lavoro moderni. Al giorno d’oggi si presta una grande attenzione a selezionare in maniera molto accurata il sistema di protezione delle finestre da applicare. I fattori importanti da prendere in considerazione sono: protezione solare, estetica, durevolezza, ergonomia, manutenzione, proprietà ignifughe. Ma un altro aspetto importante è il fatto che i sistemi di protezione e schematura solare costituiscono una parte rilevante dell’architettura della facciata, influenzando la prestazione energetica (solare) globale. Le tende veneziane prodotte da Apostoli Daniele Srl sono una comodità insuperata nella schermatura solare. Scegliendo una tenda veneziana con una lamella di 16, 25, 35 o 50 mm e l’esclusiva qualità indeformabile dell’alluminio, si assicura una vita più lunga al prodotto ed un aspetto gradevole, disponibile in una vasta gam- ma di colori per ogni interno, con ogni tipo di finitura spazzolata, metallica, unicolor, isle coating, perforata, a specchio, in rilievo o vellutata). Le tende veneziane offrono un’ampia gamma di soluzioni per il controllo della luminosità, sia in installazione che in opzioni di manovra (anche motorizzata). Il tutto su misura. Ma la vera novità della gamma Luxaflex®, messa in campo da Apostoli Daniele, è la tenda veneziana Variozone, per un controllo della luce personalizzabile e flessibile. Grazie ad un principio brevettato, le lamelle di 25 mm di queste tende possono essere orientate e chiuse in modo autonomo e differenziato in più zone collegate, a partire dal basso. Con queste tende è possibile combinare la protezione e la regolazione della luminosità, con la possibilità di mantenere la visuale esterna e di proteggere la privacy, Poichè il flusso luminoso naturale cambia durante il giorno, la tenda può essere ulteriormente chiusa o aperta per regolare il livello di luce desiderato. L’orientamento delle lamelle è facilmente regolabile grazie ad un comando a catenella continua. Pensiamo ad un ufficio o un negozio fronte strada dove è richiesta la luminosità interna al locale e nel contempo la privacy degli operatori; si può regolare la tenda in modo che la metà inferiore sia chiusa e la metà superiore aperta. La larghezza massima delle tende veneziane Variozone è fissata in 200 cm, l’altezza massima è d 300 cm. Infine, le pareti divisorie. Ci possono essere molte ragioni per integrare le tende veneziane nelle pareti divisorie vetrate all’interno di un locale: l’oscuramento temporaneo, o semplicemente una maggiore privacy in aree pubbliche come banche, scuole, biblioteche, uffici e ospedali. Anche in questo caso sono disponibili tutte le opzioni di manovra, con una manopola per l’orientamento o un sistema totalmente motorizzato. E anche in questo caso Apostoli Daniele è all’avanguardia, per trovare sempre una soluzione ad ogni tipo di problema. 85 86 87 10 THE PROJECT 88 BAIRES PISCINE LISA CESCO Riuscire ad abbinare resa estetica con sensibilità ecologica e riduzione degli sprechi può apparire impresa complessa, quasi virtuosistica. A cimentarsi in questa «quadratura del cerchio» è stata Baires Piscine, che in una prestigiosa residenza in quel di Arcore ha raccolto la sfida di restituire a nuova vita la piscina che impreziosisce il giardino esterno. Dall’impianto originario, costruito 13 anni fa secondo criteri tradizionali (con sistema tipo skimmer a bocche laterali e UNA LAGUNA IN GIARDINO UNA VECCHIA PISCINA TRADIZIONALE TRASFORMATA IN UN’OASI DI RELAX non a sfioro, struttura in cemento armato e membrana pvc) la ristrutturazione ha completamente cambiato il segno della realizzazione, trasformandola in una biopiscina con l’effetto e le atmosfere di una laguna. Dietro il risultato finale si nasconde un dettagliato programma di ingegnerizzazione dell’intervento, in cui nessun dettaglio della struttura viene lasciato al caso, ma deve rispondere a precise performance tecniche. «L’occasione per restituire vivibilità, look e gradevolezza alla piscina si è sposata con un’attenzione particolare al versante ecologico - con l’eliminazione di prodotti chimici nell’acqua - e a quello del risparmio energetico, con la scelta di pompe di nuova generazione ad efficienza migliorata, che garantiscono un minor spreco d’acqua e rendono di più», spiega l’ingegner Agostino Migliorati, amministratore unico di Baires Piscine. Strutturalmente si è proceduto alla demolizione e ricostruzione di alcune parti in cemento BAIRES PISCINE ING. AGOSTINO MIGLIORATI INDIRIZZO: LOC. BONPENSIERO 2, VILLACHIARA (BS) CONTATTI: 030.3760018 WWW.BAIRESPISCINE.IT [email protected] UNA SPIAGGIA CON LATI A SFIORO, UN MINIBACINO SOPRAELEVATO DOTATO DI IDROMASSAGGIO, UNA CASCATA E IL NUOTO CONTROCORRENTE armato per garantire la perfetta tenuta dell’acqua, sempre nel segno della salvaguardia di un bene prezioso. Semplice ma scenografico ad un tempo è l’impatto estetico della realizzazione, per cui si è privilegiato l’utilizzo di materiali i più naturali possibile, come rocce costruite con argille naturali, eliminando inoltre il rivestimento interno in membrana pvc, sostituito da malte cementizie spatolate bianche. A completare l’oasi di relax è la spiaggia con lati a sfioro per un miglior godimento dello spazio, come in una vera laguna. Nell’insieme è stato valorizzato anche il profilo ludico e del benessere, con la creazione di un minibacino sopraelevato - dotato di un idromassaggio per cinque persone - da cui si riversa in laguna una cascata alta circa 2,5 metri, e la progettazione di un sistema di nuoto controcorrente per restituire la sensazione di nuotare in una laguna infinita. Dà risalto agli spazi l’illuminazione con lampade in acciaio inox a led bianchi e colorati, pensata per conferire un tocco soft all’ambientazione. Peculiarità innovativa della piscina è il trattamento dell’acqua, effettuato da Baires secondo un sistema integrato chimico-fisico, con masse microperlate, ozono e ultravioletti. L’acqua stessa è stata «salata» con sali del Mar Morto, che conferiscono piacevolezza alle immersioni e consentono l’attivazione di un sistema di elettrolisi dell’acqua salmastra che produce cloro naturale. 89 PAOLO BALDI Quello della globalizzazione può essere un fenomeno deleterio se si estende alla sfera del gusto; ma per fortuna, nel campo dell’interior design e dell’architettura c’è chi lavora con un obiettivo ben preciso e mai scontato: quello della personalizzazione e dell’individualità. Magari a partire da denominatori comuni rappresentati da grandi marchi che, proprio in quanto brand, sono standardizzati, ma sempre suscettibili di una variazione sul tema. Su questa strada si muove da molti anni una realtà che nel tempo ha saputo abbinare alla qualità e alla ricerca anche la capacità di un approccio totale al tema dell’abitare. Una realtà che oggi si configura come un gruppo. Parliamo del percorso che ha portato da «House arredamenti design market» - uno strepitoso «laboratorio» del vivere nella bellezza di Castel progettazione da zero alle trasformazioni di interni, passando per la domotica applicata e, ovviamente, per il meglio delle creazioni concepite per il vivere quotidiano. Non temendo le sfide, e inseguendo appunto la logica del gruppo e della gestione totale delle idee, gli inventori del nucleo originario hanno messo a frutto l’esperienza maturata espandendosi dicevamo anche sul terreno del contract, e alla realizzazione chiavi in mano di uffici, spazi commerciali e ricettivi. E adesso a Castel Mella e non solo è in atto una nuova evoluzione, si sta preparando una rilettura dello sfondo e soprattutto degli allestimenti con l’inserimento di nuovi e importanti brand dell’home living che accompagnerà lo sbarco sul satellite cucina. Questo è ormai pronto in città, in una storica palazzina di via Vittorio Emanuele II, ma dire che 11 THE PROJECT DAL «DESIGN MARKET» DI CASTEL MELLA AL «CONTRACT» PER GLI SPAZI NON DOMESTICI 90 Mella - a «House contract», una realtà consorella che opera in qualsiasi allestimento non domestico. Di una evoluzione che ha appena dato vita a «Spazio Rossana», un viaggio emozionante nel cuore della casa, e che presto offrirà a un mercato potenzialmente ancora più ampio il meglio del design attraverso l’invenzione di un outlet dell’inventiva. Il centro di questa missione creativa si trova appunto a Castel Mella, al 26 di via Oriana Fallaci. House arredamenti ha una storia ormai ventennale, e di certo non è un «semplice» show room. Qui la gestione dell’idea-casa è totale, e spazia dalla HOUSE ARREDAMENTI sarà una vetrina delle cucine Rossana è assolutamente riduttivo. Sarà invece un’esperienza progettuale completa che partendo dallo spazio cucina arriverà agli altri ambienti della casa, attraverso una sapiente ed elaborata lettura delle esigenze del vivere attuale, con proposte originali e dedicate. Ma non è ancora finita. Perchè di gruppo si tratta; e un gruppo non teme le sperimentazioni. Ecco quindi la prossima scommessa: l’outlet del design che apparirà sulla scena ancora in città, in viale Duca degli Abruzzi; un’altra emozione più vicina e abbordabile. UN’«IDEA-CASA» TOTALE LO SBARCO SUL « S AT E L L I T E C U C I N A » C O N LO S PA Z I O R O SS A N A 91 HOUSE DESIGNMARKET INDIRIZZO: VIA ORIANA FALLACI 26/30 - 25030 CASTELMELLA (BS) T: 030.3530751 T: 030.3530226 WEB: WWW.HOUSEARREDAMENTI.IT [email protected] GALLERIA DELL’INCISIONE INDIRIZZO: VIA BEZZECCA, 4 25128 BRESCIA CONTATTI: T. +39.030.304690 F. +39.030.380490 LA GALLERIA DELL’INCISIONE ARTPIU’ A CURA DI ELISABETTA BRESCIANI 92 CHIARA PADOVA FASSER La mostra in corso è di un artista tedesco del primo Novecento: Martin Erich Philipp. Fra le incisioni e tecniche miste è esposta una piccola acquaforte in cui una fanciulla distribuisce cibo a un gruppo di animali che rappresentano i suoi spasimanti, intitolata “Il giardino di Lili”: lo stesso titolo e soggetto di un importante disegno di Max Klinger ispirato ad una poesia di Goethe e proposto in una mostra di molti anni fa. Questo riferimento mi ha fatto pensare ai tanti legami che evidenziano i temi formali e stilistici comuni agli artisti proposti di .1 “LA RICERCA E LE SCELTE DELLA GALLERIA, FIN DAI SUOI ESORDI NEGLI ANNI SETTANTA, SI SONO SVILUPPATE PRINCIPALMENTE NEL TERRENO DELLA GRAFICA MITTELEUROPEA DELLA PRIMA METÀ DEL XX SECOLO” .3 mostra in mostra nel corso della mia attività. La ricerca e le scelte della Galleria, fin dai suoi esordi negli anni Settanta, si sono sviluppate principalmente nel terreno della grafica mitteleuropea della prima metà del XX secolo. Iniziata nel 1972, l’attività della Galleria dell’Incisione si è avvalsa nei primi anni dello straordinario insegnamento di Emilio Bertonati: con la Galleria del Levante ha organizzato le prime mostre e presentato a Brescia importanti autori tedeschi e austriaci del ‘900.Tra questi: Max Klinger, George Grosz, Rudolf Schlichter, Karl Hub- .2 buch, Richard Müller e diversi aspetti della Secessione di Vienna, oltre ad artisti storici del Novecento italiano (Cagnaccio di San Pietro, Duilio Cambellotti, Daphne Maugham Casorati e Fausto Melotti). “IN CONTINUITÀ CON LA LINEA ESTETICA MITTELEUROPEA, LA GALLERIA SI È POI RIVOLTA AL CONTEMPORANEO PRIVILEGIANDO UN TIPO DI FIGURAZIONE LEGATA ALL’OGGETTIVITÀ” In continuità con la linea estetica mitteleuropea, la galleria si è poi rivolta al contemporaneo privilegiando un tipo di figurazione legata all’oggettività: mostre monografiche di artisti come Giuseppe Bergomi, Giorgio Maria Griffa, Jonathan Janson, Horst Janssen, Ana Kapor, Livio Scarpella e Velasco sottolineano questo profondo legame. Un’ulteriore ricerca si è articolata proponendo i nomi più significativi della xilografia giapponese: Hokusai, Utamaro, Hiroshige, con un’attenzione anche agli aspetti del giapponismo. Da una decina di anni anche la fotografia fa parte del calendario delle mostre: la galleria si è occupata di autori come Ferdinando Scianna, Elliott Erwitt, Martine Franck, Gianni Berengo Gardin e Pentti Sammallahti. .1 RICHARD MULLER: “Sull’altalena” (acquaforte, 1922) .2 MARTIN ERICH PHILIPP: “Ex libris. Il giardino di Lili” (acquaforte, 1916) .3 KATSUSHIKA HOKUSAI (1760-1849): “La spiaggia Shichirigahama” (xilografia a colori) Lo spazio Assab One presenta con «Wonderland» una collettiva fresca e innovativa di 15 artisti con base a Londra. Dal titolo si intuisce che la mostra desidera evocare un reame magico che proclama un universo di infinite possibilità immaginarie. Come dice il curatore James Putnam, con i continui progressi della realtà contemporanea ARTPIU’ «WONDERLAND» NEW ART FROM LONDON DAL 27 MARZO AL 14 MAGGIO 2010 A CURA DI JAMES PUTNAM espositivo dove c’era una tipografia. Attivo dal 2004, lo spazio Assab One utilizza ora i 2500 mq per la promozione dell’arte contemporanea. Il curatore James Putnam ha fondato e curato il British Museum’s Contemporary Arts and Cultures Programme dal 1999 al 2003. Era inoltre curatore del British Museum’s Department of Egyptian Antiquities (1985-1998). Il suo libro «Art and Artifact - The Museum as Medium» (Thames and Hudson, 2000) analizza l’interazione tra l’arte contemporanea e il museo. Attualmente è curatore della Busan Biennale 2010, S. Korea, e regolarmente cura progetti di artisti contemporanei presso il Freud Museum, Londra. A CURA DI ELISABETTA BRESCIANI ASSAB ONE ASSOCIAZIONE PROMOZIONE ARTE CONTEMPORANEA EX STABILIMENTO GEA, VIA ASSAB 1, MILANO T. 02.2828546 WWW.ASSAB-ONE.ORG PITTURA, INSTALLAZIONI, VIDEO E GRAFICA IN UN LUOGO ESPOSITIVO DOVE PRIMA C’ERA UNA TIPOGRAFIA «WONDERLAND» ALLO SPAZIO ASSAB ONE QUINDICI ARTISTI PER EVOCARE UN UNIVERSO DALLE INFINITE POSSIBILITÀ IMMAGINARIE predominata dalla tecnologia e della scienza, la capacità di meravigliarsi è ormai associata quasi esclusivamente al mondo infantile. Invece nelle arti visive il meravigliarsi rimane uno dei più importanti aspetti dell’esperienza estetica perché ci si relaziona con la potenza del pensiero, del sentire, dell’immaginazione e della creatività. Ma forse la conseguenza più significativa dello meravigliarsi è il generarsi di una percezione allargata, una freschezza del sentimento e un ottimismo generale. La collettiva presenta tutti lavori nuovi che comprendono pittura, installazioni, video e grafica; questi ultimi si collegano al luogo 93 Dopo la vasca di cottura Multiplo di Schòltes nel 2009 e la lavabiancheria Indesit Moon nella categoria «Bagno» nell’edizione 2008, quest’anno è stato premiato il frigorifero Quadrio di Hotpoint-Ariston nella sezione elettrodomestici. Il premio, assegnato dal Chicago Athenaeum-Museum di Architettura e Design assieme all’European Centre for Architechture and Art Design and Urban Studies, ha riconosciuto la qualità e l’eccellenza delle forme disegnate dal famoso designer giapponese Makio Hasuike per il rivoluzionario frigorifero che reintepreta la conservazione dei cibi rivelando un’intelligente attitudine verso il risparmio energetico. LE PORTE «VIVACI» DI RUIZ DE LA PRADA SEI MOTIVI SERIGRAFATI O IN RILIEVO E COLORI LACCATI: SONO LE CARATTERISTICHE DELLE NUOVE PORTE PER INTERNI DELLA COLLEZIONE VIVA DI SPAZIOQUADRO, VIDEO LECTIO DI BOB NOORDA SU TV WEB POLITECNICO IL POLITECNICO DI MILANO RENDE OMAGGIO AL «DESIGNER DEI MARCHI» BOB NOORDA, OLANDESE DI NASCITA MA MILANESE D’ADOZIONE, SCOMPARSO LO SCORSO 11 GENNAIO. ideate dalla designer e stilista Agatha Ruiz de La Prada. Pioggia di cuori, Fuochi d’artificio, Primavera, Stella filante, Pois e Stella sono i nomi scelti per i sei motivi dai colori vivaci dell’azienda di Brugnera (Pordenone) che offre la possibilità di «costruire» una porta a proprio gusto: si può infatti scegliere il multicolor o una sola tonalità o anche il tono su tono, lucido o opaco, serigrafato o pantografato e le dimensioni dei motivi sia per la porta, sia per il telaio che per il battiscopa. Per ricordare l’autore della segnaletica delle metropolitane del capoluogo lombardo e di New York e dei loghi di numerose aziende, l’ateneo meneghino ha caricato sul proprio canale video di YouTube la lectio del designer in occasione della laurea ad honorem in Disegno Industriale conferitagli il 16 marzo 2005. Sulla tv via web del Politecnico, inoltre, è possibile vedere le immagini sul design e l’architettura delle «città verticali». EDITORIA: ALESSANDRO MENDINI NUOVO DIRETTORE DI «DOMUS» L’architetto milanese siglerà infatti undici numeri del mensile, a partire da aprile. La prima edizione del suo nuovo corso uscirà in coincidenza con il Salone del Mobile, che si terrà a Milano dal 14 al 19 aprile. «Lo slogan di questa nuova Domus è «per una nuova utopia - dice Mendini -. Tutta la storia delle grandi trasformazioni dell’architettura e del design è stata segnata da nuove utopie. Ed è su questa linea di apertura che vogliamo procedere». L’anno prossimo sarà invece Joseph Grima alla direzione della testata che, già da ora, si occupa dei contenuti di Domus collegati al web e ai new media. FATTI+PERSONE INDESIT: VINCE CON QUADRIO IL GOOD DESIGN AWARD 2009 IL DESIGN DI INDESIT COMPANY SI AGGIUDICA PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO IL GOOD DESIGN AWARD 2009 DEDICATO ALLE MIGLIORI INTERPRETAZIONI DI DESIGN INDUSTRIALE. BRESCIA ANNI ‘50-’80 IN MOSTRA “COME ERAVAMO. INDUSTRIE E PRODOTTI BRESCIANI NEGLI ANNI ‘50-80”, con immagini inedite tratte dall’archivio fotografico Guerini, è la mostra che verrà inaugurata il 10 aprile nella Sala Mazzotti del Museo Mille Miglia a Brescia. La mostra presenterà una scelta di materiali diversi rappresentativi del periodo industriale della provincia di Brescia, dagli anni ‘50 agli anni ‘80: riproduzioni fotografiche e lastre originali illustreranno i prodotti, i protagonisti e i luoghi della produzione, fornendo i ritratti dei principali marchi, con la loro evoluzione. Tutta la mostra sarà concepita a impatto e a chilometro zero, utilizzando materiali non ancora arrivati alla fine del processo produttivo, nelle forme e finiture proprie di quello stadio, così da poter poi essere ricollocati nello stesso punto del ciclo produttivo, azzerando gli scarti di lavorazione. Curatori della mostra Walter Pescara e Alessandra Pelizzari; produzione e organizzazione Associazione culturale U-TURN. Il progetto dell’allestimento è dello Studioazero - arch. Paolo Mestriner. Hanno dato il loro patrocinio il Comune e la Provincia di Brescia, Bresciamobilità, A2A, Centrale del Latte, Museo Mille Miglia e Fondazione Asm. NUOVI CONTENITORI RICICLO CON CONCORSO COCA-COLA SONO 187 I PROGETTI DI NUOVI CONTENITORI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI PLASTICA, CARTA, ALLUMINIO E VETRO PRESENTATI SUL SITO DI COCA COLA ITALIA da giovani designer, studenti, architetti e artisti per il concorso Re:Design Positively. I prototipi dei progetti finalisti dell’iniziativa promossa dalla multinazionale, con il supporto scientifico della facoltà di Design del Politecnico di Milano e in collaborazione con l’Associazione ReMade in Italy, verranno poi ospitati alla Triennale di Milano. Saranno tra 5 e 15 i progetti che verranno scelti dalla giuria per accedere alla fase finale di gara. I tre migliori prototipi saranno poi premiati con 15 mila euro al primo classificato, ottomila al secondo e tremila al terzo. DESIGN ITALIANO PER IL PRIMO SUV ELETTRICO CINESE A BREVE SULLE STRADE DELLE CITTÀ E DELLE AREE CHE HANNO GIÀ CONCLUSO ACCORDI CON BETTER PLACE per l’avvio della mobilità ad impatto zero, circolerà un nuovo Suv compatto completamente elettrico, il cui look è nato in un design studio di Milano, mentre la tecnologia di trazione «full electric» deriva da una cooperazione tra Cina ed Israele. Secondo quanto riporta il sito Globes Online, il colosso israeliano dell’energia e dei trasporti Israel Corporation ha infatti deliberato un investimento supplementare di 225 milioni di dollari per acquisire il 50% delle azioni della joint venture Chery-Quantum LLC (creata dalla cinese Chery Automobile Company e dalla israeliana Quantum) per produrre vetture elettriche che veranno commercializzate da Better Place, la nota società di servizi creata da Shai Agassi e controllata a sua volta da Israel Corporation. 95 96 ARCHITEXTURE ALBERTO PETRÒ NASCE A BRESCIA NEL 1980. COMINCIA AD INTERESSARSI ALLA FOTOGRAFIA A 18 ANNI. NEL 2001 INIZIA A LAVORARE COME ARCHIVIATORE PRESSO LA MR COLLECTION DOVE HA OCCASIONE DI AMMIRARE E CONFRONTARSI COME PRIMO SPETTATORE CON L’INTERA STORIA DELLA FOTOGRAFIA. NEL 2006 SI TRAFERISCE A BERLINO, PRESSO IL TACHELES ARTHOUSE, CON IL PROGETTO MEGALOTO, ASSIEME ALL’AMICO ALESSANDRO MOMBELLI; NASCONO AMICIZIE INDIMENTICABILI, E DI CONSEGUENZA IDEE E LAVORI IN COLLABORAZIONE, COME BACON’S EGGS O ARCHITEXTURE. «BERLINO, NELLA QUALE HO VISSUTO DUE ANNI, È STATA LA CITTÀ CHE MI HA STIMOLATO IN MANIERA DIROMPENTE; PENSO CHE SIA QUASI IMPOSSIBILE NON AVVICINARSI ALL’ARCHITETTURA VIVENDO LASSÙ. E COSÌ, PIENO DI ENTUSIASMO PER I RISULTATI RACCOLTI, MI È RIMASTA LA VOGLIA DI “VEDERE ATTRAVERSO L’ARCHITETTURA”. NEL 2008 MI SI È PROPOSTA MARSIGLIA, CITTÀ NELLA QUALE HO VISSUTO QUASI UN ANNO: L’UNITÉ D’HABITATION DI LE CORBUSIER MI HA SUBITO AFFASCINATO...» SCATTO D’ARTISTA Il partner nelle scelte progettuali Roma, Centro Congressi Rome Cavalieri Pareti manovrabili insonorizzate Con le pareti manovrabili insonorizzate, le pareti manovrabili residenziali, le pareti manovrabili insonorizzate in vetro, le pareti manovrabili in cristallo e le partizioni mobili a pacchetto il progettista ha a disposizione un prodotto flessibile per tutte le soluzioni di gestione dello spazio abitativo e di lavoro. La parete diventa così un elemento distintivo del progetto, un componente d’arredo personalizzabile nelle finiture – legno, laminati, tessuti, specchi, materiali sintetici – e nelle texture. > > > centri congressuali > banche > uffici > hotel > centri formazione > auditorium > sale polifunzionali > negozi — open-space > residenziale > palestre > scuole di danza > Anaunia srl - Via Barbatorta, 247 47826 Villa Verucchio (Rimini) Tel. +39 0541 670108 - Fax +39 0541 679709 [email protected] - www.anaunia.it Agente per la provincia di Brescia Stefano Doninelli [email protected]