Dispositivo
polifunzionale
HI-LUX LABORATORIO ODONTOTECNICO di Martello Francesco
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È una alternativa agli apparecchi ortodontici che tiene conto dei denti, dell’estetica e della
salute del paziente.
È una alternativa al “bite” ed è in grado di risolvere i sintomi in modo stabile e risolutivo.
Crea una connessione tra l’equilibrio della bocca, il corpo e la psiche, dando risultati
sorprendenti e positivi a livello del cranio, del viso e della psiche.
Come tutti i diversi apparecchi messi a punto dai funzionalismi, gli attivatori polifunzionali utilizzano
i movimenti e le forze generate durante lo svolgimento delle funzioni naturali.
PRINCIPIO: provocare, guidare e stimolare gli impulsi attraverso il movimento muscolare.
OBIETTIVO: ripristinare l’equilibrio della dentatura e dell’occlusione.
Principio di funzionamento
Contemporaneamente essi rieducano le funzioni disturbate della deglutizione,
masticazione, fonazione e respirazione nasale. Gli attivatori possono, dunque, essere
realmente denominati plurifunzionali.
L’eccitazione funzionale fisiologica sviluppata dagli attivatori polifunzionale durante il movimento
stimola la formazione di tessuti, il loro adattamento, la loro morfologia a seconda della direzione,
dell’intensità e della frequenza di questi stimoli, portando il paziente verso l’equilibrio orale.
Con la stessa attenzione per l’osservazione del funzionamento muscolare prevalsa nella
concezione dei primi attivatori, il medico considera il paziente globalmente per porre la diagnosi e
stabilire un piano di trattamento: l’obiettivo è di raggiungere l’ottimale per ogni paziente e non un
risultato normalizzato, vale a dire “standard”. L’importante è arrivare ad una bocca funzionale ed al
risultato estetico più perfetto possibile.
L’approccio al paziente è solistico e prende in considerazione la globalità dell’organismo. Ecco che
le malocclusioni (denti storti) e le problematiche dell’ATM diventano specchio di disarmonie che
non coinvolgono solamente i denti ma anche le funzioni neuro-vegetative (respirazione,
deglutizione, masticazione), la postura, il ritmo cranio-sacrale e l’equilibrio psico-affettivo.
Limitarsi a “mettere i denti dritti” è una visione ristretta del riequilibrio più ampio di cui necessita il
paziente in determinate situazioni. Affrontare una terapia ortodontica o gnatologia aperti alle
influenza reciproche tra la bocca ed il corpo assicura una cura più profonda ed efficace della
patologie. La bocca, infatti, è un crocevia d’informazioni che provengono anche da distretti lontani
del corpo. La bocca è lo specchio di quello che noi siamo in quel momento e può essere
considerata l’immagine olografica del nostro corpo come lo sono l’iride ed il padiglione auricolare.
Descrizione degli attivatori
Gli adattatori polifunzionali si presentano sotto forma di un doppio canale a forma di U, con delle
bande vestibolari e linguali. Ognuno dei canali contiene un’arcata dentale ed essi sono uniti per la
base in posizione di occlusione corretta.
A livello dell’allineamento dentale
- Le bande vestibolari e linguali dell’antagonismo muscolare della cinghia giungo-labiale e
linguale; d’altra parte, esercitano pressioni sufficiente sui denti in malposizione per ridurre le
posizioni vestibolari, le posizioni linguali e le rotazioni incisive.
- L’assenza di qualsiasi rilievo a livello delle arcate permette ai denti di evolvere senza ostacoli,
come se fossero liberi in un corridoio.
A livello dell’occlusione
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Gli attivatori attivano o modificano l’attività dei muscoli masticatori e della muscolatura oro-facciale
e disincastrano le due arcate dentali che perdono la memoria occlusiva non fisiologica.
Grazie alle loro qualità di flessibilità agiscono simultaneamente nei tre sensi: verticale, anteroposteriore e trasversale, con una predominanza tuttavia per il senso che ha condizionato la scelta
dell’attivatore.
Senso antero-posteriore: grazie alla mobilizzazione ripetuta della mandibola rispetto alla mascella;
questa mobilizzazione attiva la crescita delle zone condilari legate alla mascella o alla mandibola,
a seconda che si tratti di classe III o II.
Senso verticale: lo stimolo provocato dall’uso dell’attivatore favorisce considerevolmente la ripresa
della crescita ossea nel senso verticale.
Senso trasversale: tutti gi attivatori possono agire in questo senso, dato che tutti, rieducano alla
respirazione nasale, facilitando l’abbassamento della volta palatina; comunque l’attivatore per
espansione trasversale è particolarmente raccomandato.
Specificità degli attivatori polifunzionali squadrati
Gli attivatori polifunzionali squadrati conservano tutta la dimensione funzionale e integrano
un’informazione supplementare sull’equilibrio della bocca.
La masticazione fisiologica viene descritta con quest’immagine: “la mandibola per via della sua
posizione – all’interno della mascella – ha un ruolo di un pestello che gira in un mortaio di
materiale deformabile, ovvero la mascella”.
Affinché questo movimento avvenga armoniosamente e trasmetta l’equilibrio, è importante che
descriva uno spazio orale di ampiezza equivalenza a destra ed a sinistra. Ciò implica che le
strutture anatomiche (muscolari, ossee e dentali) lo permettano. Perché ciò avvenga è necessario
che la mandibola abbia una forma squadrata; è una delle condizioni inevitabili per il funzionamento
fisiologico della bocca e la stabilità dei risultati ortodontici. In pratica, ciò implica l’allineamento dei
quattro incisivi mandibolari.
Squadrare la mandibola ha effetti sui tre piani:
- nel senso antero-posteriore e verticale provoca un movimento automatico della mandibola
verso avanti; questo movimento verticale, libera anche l’ATM e permette l’eruzione dei denti
del giudizio; la liberazione dell’ATM sopprime le tensioni in rapporto con quest’articolazione
troppo compromessa (mal di testa, scrocchi, ronzii alle orecchie…)
- nel senso trasversale bisogna fare dell’espansione trasversale mascellare e mandibolare;
quest’espansione migliora la respirazione ansale ed il posizionamento della lingua, che avrà
più spazio a disposizione.
Squadrare la mandibola dona alla bocca un’ampiezza globale superiore del 25-30% rispetto ad
una bocca la cui mandibola è arrotondata.
Il materiale
Tutti i dispositivi polifunzionali hanno la particolarità di essere realizzati in un materiale morbido:
lattice naturale o elastomero. Questi due materiali sono stati scelti per le loro qualità di elasticità,
tonicità, morbidezza e confort, qualità essenziali per l’efficacia di un trattamento per dispositivo
polifunzionale.
Il caucciù, utilizzato dall’origine, è riconosciuto per la sua grande resistenza ed il suo potere
d’autostimolazione. È particolarmente raccomandato per i pazienti attivi e quelli che hanno una
mandibola potente.
L’elastomero, di aspetto più gradevole, è meglio accettato da parte dei giovani pazienti.
Questi due materiali garantiscono una sicurezza sanitaria totale e beneficiano delle norme ISO,
FDA ed USP.
Gli attivatori polifunzionali incitano e stimolano le funzioni masticatorie, sviluppando le basi ossee,
gli alveoli ed il sistema muscolare del viso.
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Morbidezza
Sono sufficientemente morbidi per non ferire la fibra mucosa, risultare quindi confortevoli per il
paziente e per spostare i denti senza forzarli.
Elasticità
Per la sua elasticità il materiale si composta a livello degli schermi vestibolari e linguali come una
vera e propria molla.
Questa elasticità permette la trasmissione di tutta l’eccitazione degli stimoli provenienti dal contatto
con i denti. Più la pressione muscolare è ripetitiva, più la reazione trasmessa nel senso vestibololinguale a livello degli alveoli e dei denti aumenta. Non bisogna dimenticare che il dente non è
piantato nell’osso alveolare ma sospeso ai legamenti alveolo-dentali.
D’altra parte, l’elasticità dell’apparecchio, incitando la compressione riflessa dello spessore di
sopraelevazione tra le due arcate, stimola le forze muscolari. Queste forze hanno la particolarità di
essere leggere, intermittenti e prolungate, ed agiscono sulle terminazioni neuro-muscolari tra i
denti e gli apparecchi sono 4 o 5 volte più frequenti con un materiale morbido.
Inoltre grazie alla sua elasticità l’attivatore ritrova sempre la forma originaria che è quella delle
arcate ideali messe in un rapporto normale d’occlusione.
Tonicità
Grazie alla sua tonicità va a stimolare e sviluppare il tono muscolare. Tutti i muscoli sollecitati
(abbassatore, elevatore periboccale) si adattano progressivamente ad un funzionamento corretto
fisiologico, unica condizione per mantenere l’equilibrio occlusivo articolare ottenuto con un
trattamento ortodontico funzionale.
Modalità d’uso da parte del paziente
I differenti attivatori polifunzionali devono essere portati obbligatoriamente di giorno, nei momenti di
riposo e di notte.
Di giorno
Il paziente deve abituarsi alla sua presenza inserendo in bocca in modo progressivo durante la
giornata, ogni volta che gli è possibile.
Durante questo periodo di adattamento, con l’apparecchio in bocca, eserciterà delle micropressioni
che agiscono come una molla e generano una vera e propria stimolazione funzionale.
Di notte
Si può a questo punto passare a portarlo durante la notte, sempre continuando ad usarlo durante il
giorno. Non bisogna preoccuparsi per la perdita dell’attivatore durante il sonno, soprattutto nel
caso di respirazione boccale. L’abitudine si crea progressivamente, di pari passo con la
rieducazione finchè diventa fisiologica. In tutti i casi l’importante è la regolarità.
Non è anomalo che gli incisivi siano sensibili all’inizio del trattamento, ma ciò scompare
rapidamente, a volte addirittura nel corso della giornata.
I differenti tipi di attivatori esistono tutti in differenti taglie in modo da poter essere adattati alle
arcate dentali ed ai diversi stadi della dentizione e di poter essere indossati in praticamente tutti i
casi.
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