Dalla Redazione www.agendasalute.com Sbiancamento dentale Un trattamento di cosmesi dentale sempre più richiesto che soddisfa il bisogno di ordine e pulizia insito in ciascuno di noi, con effetto gratificante sulla sicurezza in se stessi a cura di Rosa Fonseca con la collaborazione del dott. R. Capello e della dott.ssa V. Picchio Lo sbiancamento dentale sta assumendo negli ultimi anni importanza sempre maggiore poiché nelle relazioni interpersonali il sorriso ha un ruolo determinante come strumento di comunicazione verbale e non. Un sorriso esteticamente gradevole rappresenta una sorta di biglietto da visita che contribuisce alla prima impressione degli altri su di noi. Dott. Capello, quanti trattamenti di sbiancamento esistono? Direi molti, alcuni superati, altri legati a lampade e laser che alcune volte hanno causato problemi. Problemi? Sì, per via di materiali particolarmente attivi che con la luce (lampada o laser) venivano attivati forse un po’ troppo... un po’ troppo “pompati”. Alcuni pazienti rimanevano abbronzati con puntini sul viso, altri avevano le labbra gonfie. Per potersi destreggiare fra le varie proposte è bene spiegare la differenza tra uno sbiancamento solo superficiale e non professionale rispetto ad uno più profondo da eseguire presso studi odontoiatrici. Il primo è semplicemente prodotto dall’azione dello spazzolino nel corso delle quotidiane manovre di igiene orale che realizzano una sorta di abrasione sulle macchie o pigmentazioni presenti sulla superficie esterna dello smalto. Optando per dentifrici contenenti sostanze abrasive l’azione di smacchiamento è più aggressiva. Chi pulisce i propri denti con regolarità usando dentifrici al fluoro, spazzolini idonei, filo interdentale, di solito non presenta la necessità di utilizzare sostanze abrasive che possono provocare usura dello smalto, ma potrebbe voler far ritornare i suoi denti alla naturale trasparenza: è quindi d’obbligo agire più in profondità (penetrando nei prismi dello smalto e ossidando le sostanze che colorano smalto e dentina), utilizzando prodotti specifici sotto l’attento controllo dell’odontoiatra. Dott. Capello, approfondisca l’argomento... La versatilità dei sistemi sbiancanti con le differenti concentrazioni di perossido di carbammide si è dimostrata l’arma vincente in questo settore. A mio giudizio è fondamentale conservare lo smalto di cui siamo dotati, evitando faccette o capsule che migliorano l’estetica dei denti, ma determinano perdita di tessuto dentale per la preparazione necessaria. Tali sostanze agiscono, oltre che sulle macchie più esterne dello smalto, anche sui denti ingialliti per cause naturali come conseguenza dell’invecchiamento; permettono inoltre un miglioramento della tonalità di colore dei denti frutto di componenti genetiche ereditarie. Lo sbiancamento con i perossidi è da eseguire 99 Dalla Redazione www.agendasalute.com Risultato dopo 10 applicazioni su unica arcata Sbiancamento di incisivo laterale superiore con vecchia cura canalare (pigmentazione scura) 100 presso uno studio odontoiatrico dove il professionista verifica che non ci siano controindicazioni (carie, otturazioni infiltrate o parodontiti). In base alle aspettative del paziente l’odontoiatra può scegliere mascherine anatomiche soggettive all’interno delle quali si mette il gel con la sostanza sbiancante in concentrazioni più basse ( tempi più lunghi del trattamento) o applicare la sostanza attiva alla massima concentrazione direttamente sullo smalto, dopo protezione delle gengive (i tempi del trattamento sono minori e gli effetti più evidenti e duraturi). In passato si impiegavano lampade e laser, ma siamo tornati al materiale leader, messo a punto nel suo studio in America nel 1979 dal dottor Dan Fischer, fondatore della Ultradent Products, nata per mettere in pratica in modo veloce e flessibile soluzioni Dalla Redazione www.agendasalute.com Quale formulazione consiglierebbe per una dentatura a dir poco abbagliante? La più attuale è quella composta da ben il 38% di perossido d’idrogeno che addizionata di nitrato di potassio e fluoro permette di rinforzare lo smalto, ridurre la sensibilità e prevenire la carie. Questo prodotto ha una attivazione completamente chimica (non serve lampada o laser). La morfologia dei tessuti duri non viene quindi assolutamente alterata, anzi ne trae vantaggio! Il dott. Dan Fischer è un famoso ricercatore, padre di molte metodiche e di una vera e propria filosofia di vita e di lavoro che fa emergere il “buon odontoiatra”. Sono ricorrenti le voci secondo le quali lo sbiancamento può danneggiare il tessuto dentale. Dalle sue ultime affermazioni si deduce invece il contrario. Cosa può aggiungere dottore per sgombrare il campo da ogni dubbio? Con i prodotti giusti e la tecnica appropriata i denti non hanno nulla da temere. Nu- merose ricerche scientifiche sostengono che tutti i gel Opalescence sono a pH neutro e non corrodono il tessuto dentario. Attenzione invece alle sostanze con effetto mordenzante. Secondo lei Dottoressa Picchio i pazienti amano questo tipo di tratta- Prima mento e quindi vi è molta richiesta? Direi proprio di sì e per diverse ragioni, a cominciare dal fatto che il trattamento non è invasivo o doloroso; i risultati sono visibili nel vero senso della parola. La voce si sparge velocemente fra amici, parenti e conoscenti che vogliono provare in prima persona: da qui la forte richiesta. è possibile trattare tutti i tipi di discromie con gli stessi ottimi risultati? In base alla nostra esperienza possiamo affermare che il tipico ingiallimento dovuto al trascorrere degli anni così come la colorazione dentale tipica dei forti fumatori presentano effetti facilmente visibili già dalle prime sedute. Per alcuni tipi di colorazioni come le pigmentazioni da tetracicline la risposta non è così rapida (il cambiamento di colorazione riguarda più la dentina che lo smalto dove il principio attivo penetra più difficilmente), ma si può ottenere anche in questi casi uno sbiancamento significativo. Dottoressa Picchio, quanto dura? Posso affermare che i risultati sono inalterati per anni; tuttavia qualora dopo un anno si dovesse riscontrare un certo inscurimento è possibile ristabilire il risultato originario con una o due nuove applicazioni di sbiancante. Dipende dal numero di caffè e tè presi, dalle Dopo 1 2 sempre più appropriate per gli agenti sbiancanti. Da questa costante ricerca sono nati i prodotti clinici più efficaci e meno invasivi nello sbiancamento dentale, certamente al top. Poi bisogna conoscere i trucchetti... Dottor Capello, di quali “trucchetti” parla? Vi sono concentrazioni di perossido di carbammide più utilizzate e che danno maggior sicurezza? Tre sono le concentrazioni più versatili, ovvero 10%-15%-20%, la bassa concentrazione per la notte e quella più alta per un determinato numero di ore della giornata. Con il prodotto ad alta concentrazione di perossido di carbammide Opalescence Quick il paziente può rimanere in studio per soli 30–60 minuti e ottenere ottimi risultati. Tutte queste possibilità sono combinabili. 3 1. Paziente fumatore 2. Paziente con fluorosi 3. Paziente con macchie da tetracicline 101 Dalla Redazione www.agendasalute.com sigarette, da alcuni alimenti (spinaci, liquirizia, carciofi, ecc...) che portanto ad un velo di ombreggiatura. Alcune volte ci è invece capitato di dover intervenire perché la persona aveva ottenuto denti bianchissimi... ed abbiamo dovuto convincerla a non andare oltre, raggiungendo il “bianco–piastrella”. Normalmente i pazienti desiderano 3 applicazioni poco invasive prima di avvenimenti personali: matrimoni, lauree, feste, ferie... in un caso addirittura prima di andare a Miss Italia! Chi ricerca lo sbiancamento Fra i giovani la voglia di avere un sorriso più chiaro e brillante è più diffusa. Questa è la stagione dei matrimoni e spesso entrambi i futuri sposi chiedono di intervenire sul colore dei denti perchè l’album sia all’altezza della situazione. D’estate poi piace molto il contrasto fra una dentatura più bianca e l’abbronzatura. Anche persone più su di età ricorrono a questo trattamento per esempio quando i denti si siano scuriti con gli anni, il colore sia disomogeneo e diverso dalle otturazioni o dalle corone. stenza, deve essere altamente viscoso per non subire spostamenti in corso di terapia. La tecnica passo a passo 1 Per concludere che cosa vi sentireste di affermare sullo sbiancamento? 2 1-2. Isolamento gengive con diga liquida 3 Lo sbiancamento dentale, che inizialmente può essere fatto solo per una valenza estetica, favorisce sensibilmente nei pazienti la consapevolezza di preservare il proprio patrimonio dentale, aumenta l’interesse per un sorriso sano e una corretta igiene e per la scelta di tecniche terapeutiche di standard qualitativamente elevato. 4 3. Fotopolimerizzazione diga 4. A pplicazione Opalescence Boost 5 Dott. Roberto Capello Odontoiatra 6 5. R imozione della diga dopo eliminazione gel 6. Sorriso luminoso a fine sbiancamento Dott. Capello cosa può dirci invece dei denti non vitali? Un vostro parere sui possibili inconvenienti dello sbiancamento? Beh, direi compito difficile. Un tempo l’inscurimento di questi denti non lasciava molte scelte. Oggi invece, bandendo sbiancanti con miscele di perborato di sodio e perossido di idrogeno troppo aggressive per l’elemento dentale, i denti trattati endodonticamente possono ritrovare il loro colore con sbiancanti appositamente studiati al caso, che agiscono proprio dall’interno favorendo così il recupero della tinta desiderata. Per intervenire su questi denti, essi devono essere trattati endodonticamente lege artis, con pareti radicolari spesse e senza incrinature visibili. In questo campo specifico poche case offrono soluzioni valide, Ultradent è stata decisamente la prima e, a mio giudizio, la numero uno. A volte in corso di trattamento si possono verificare fenomeni di sensibilizzazione dei denti, riconducibili ad un effetto di disidratazione. Questo inconveniente non sussiste se si adoperano prodotti che a titolo preventivo contengono una certa quantità di acqua, oltre a fluoro e nitrato di calcio. In linea di massima, comunque, questi fenomeni spariscono già al termine del trattamento e non sono assolutamente irreversibili. Per quanto riguarda l’irritazione gengivale questa deve essere prevenuta per non dare luogo ad un processo infiammatorio. Quindi se si adopera la mascherina questa deve essere ben aderente ai denti e non ricoprire la gengiva; se invece il gel viene applicato direttamente sui denti importante è la sua consi- 102 Ha conseguito la Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli Studi di Genova, ha ottenuto il Master in Tecnica Avanzata di Ricostruzione Ossea e Master Universitario in Implantologia. Esercita la libera professione a Pietra Ligure e Albenga (SV),Milano, Torino, Roma dedicandosi all’odontoiatria conservativa, estetica, protesi mobile e fissa, paradontologia, gnatologia, implantologia, ortodontia per bambini e adulti (apparecchio invisibile). Ha partecipato a settanta corsi di aggiornamento in Italia e all’estero. Dott.ssa Viviana Picchio Odontoiatra Nata ad Alessandria, ha conseguito la Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli studi di Genova. È dottore di ricerca in fisiologia ed esercita la libera professione a Pietra Ligure (Sv ) e Alberga (Sv ).