GLI ALUNNI BES - UONPIA Desio Vimercate

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Struttura Complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Direttore Dott.ssa Armida Lazzeri
Struttura Semplice di Psicologia e Psicoterapia dell’Età Evolutiva
Responsabile Dott.ssa Ninfa Barbara Lo Iacono
BES: individuazione precoce e potenziamento.
Dal profilo di funzionamento al
Percorso Didattico Personalizzato:
riflessione sulle buone prassi.
Neuropsichiatra Infantile Dott.ssa Rossella Ganzarolli
Psicologa -Psicoterapeuta Dott.ssa Francesca Croci
Logopedista Pedagogista Dott.ssa Cristina Benetti
Corso Formazione-Informazione per docenti CTI Monza Ovest
Aula Magna Scuola “G. Mercalli” Seregno
14 Gennaio 2016
Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile
Direttore Dott.ssa Armida Lazzeri
Struttura Semplice di Psicologia e Psicoterapia dell’Età Evolutiva
Responsabile Dott.ssa Ninfa Barbara Lo Iacono
PERCHE’ I BES :
definizione e inquadramento sec. Cod ICD - 10
a cura della
Dott.ssa Rossella Ganzarolli
Neuropsichiatra Infantile
Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile
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PERCHE’ I BES?
Negli ultimi decenni incremento elevato di attività certificatoria da parte degli
enti sanitari, su richiesta della scuola con grave rischio di perdita del ruolo
didattico - pedagogico della stessa.
Quando un problema, come il disturbo di apprendimento, insorge in modo
massivo occorre capirne le cause ed intervenire alla radice nei tempi e modi
più adeguati
Per questo ci si sta indirizzando sempre di più ad un
INTERVENTO PRECOCE
che può essere messo in atto grazie alle attività di screening in età prescolare
e scolare
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Direttore Dott.ssa Armida Lazzeri
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BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
BES
Condizione in cui il minore si trova in una situazione di difficoltà
(temporaneamente o meno) che crea un danno a sé o gli altri, od ostacolo
all’apprendimento e alla partecipazione sociale, in questo caso scolastica. (ICF) .
Tale condizione può avere una :
1. diagnosi clinica, in particolare la disabilità (legge 104/92)
e i DSA (legge 170/10)
2. lettura del bisogno, meno orientata clinicamente ma, letta più su una base
pedagogica-didattica
Il corpo docente diventa così in grado di identificare in autonomia un BES,
anche senza avere alcuna documentazione e senza dover effettuare una delega
medica.
INTERVENTO PRECOCE
Viene sempre più considerato da tutti gli attori che si occupano
dell’Infanzia (Scuola e Sanità) come un intervento prioritario.
Da diversi anni l’OCISME ha dato come indicazione a tutte le
Neuropsichiatrie Infantili un ordine di priorità negli interventi
privilegiando sia la fascia di età, sia la gravità, in considerazione del
fatto che una diagnosi e un intervento riabilitativo precoci sono più
efficaci perché sommininistrati in una fase di sviluppo in cui il
soggetto è maggiormente recettivo rispetto allo sviluppo della
funzione emergente.
Altrettanto per la Scuola si considera indispensabile allinearsi alla
cultura dell’intervento precoce (di tipo pedagogico-didattico) da
prediligere nella Scuola dell’Infanzia, se non addirittura all’Asilo
Nido.
Questo tipo di interventi sono più efficaci per ridurre gli esiti di un
ritardo di sviluppo.
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Sfida di questo cambiamento è quello di riattivare la
Responsabilità pedagogica didattica
(nota MIUR 22.11.2013)
individuare gli alunni con bisogni educativi speciali, e adottare particolari strategie didattiche
attraverso:
uso di strumenti di osservazione in grado di riscontrare un funzionamento problematico
da parte dell’alunno nel soddisfacimento del bisogno di apprendimento
cambiamento nel materiale didattico (es. strutturazione di schede con livelli diversi di
difficoltà)
modalità di lavoro che possano facilitare l’apprendimento e l’inclusività
 integrare le competenze pedagogiche-didattiche con quelle socio-sanitarie, per
assicurare un corretto intervento in ambito scolastico, oltre alle politiche di inclusione,
per ridurre al minimo la dispersione scolastica età.
Il senso di questo cambiamento è di “una didattica inclusiva più che una didattica
speciale” .
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BES
Questa macro-categoria comprende essenzialmente 3 gruppi :
1. Disabilità ( legge 104/92)
PDF e PEI
2. Disturbo Specifico Apprendimento ( legge 170/10)
PDP
altri disturbi specifici dell’età evolutiva (DSL ..)
borderline cognitivi,
disturbi del comportamento (ADHD, DOP,…)
PDP LEGGE 53/2003
3. svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale PDP LEGGE 53/2003
(Direttiva 27.12.2012)
Legge 53/2003 : gli studenti in difficoltà (BES) hanno diritto alla personalizzazione degli
apprendimenti PDP : Piano Didattico Personalizzato, con utilizzo di strumenti compensativi e
misure dispensative, e che cambia nel tempo, « PDP dinamico».
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1. DISABILITA’ ( Legge 104/92)
Ritardi Mentali
Autismo e Disturbi dello Spettro Autistico
Sindromi cromosomiche
Deficit sensoriali ( vista, udito)
Deficit neurologici ( PCI)
Deficit linguaggio (Afasia acquisita con epilessia)
ICD 10
F 70 – F 79
F 84 – F89
ICD 9
ICD 9
ICD 9
F 80.3
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2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
( F 80 – F 83 ICD 10 )
( regola delle - 2 DS dalla media )
F 80
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DELL’ELOQUIO E DEL LINGUAGGIO
F 80.0 Disturbo specifico dell’articolazione dell’eloquio
F 80.1 Disturbo espressivo
F 80.2 Disturbo della comprensione (o Misto)
F 81
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI delle ABILITA’ SCOLASTICHE
F81.0 Disturbo Specifico della Lettura
F81.1 Disturbo Specifico della Scrittura
F81.2 Disturbo Specifico Abilità Aritmetiche
F81.3 Disordine misto delle abilità scolastiche
F81.8 Disturbo dell’espressione scritta
F 81.9 Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificate
F 82 DISTURBO DELLA FUNZIONE MOTORIA
F83 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI MISTI
LEGGE 170
LEGGE 170
LEGGE 170
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Disturbo Specifico dell’Eloquio e del Linguaggio
(DSL)
Disturbo Fonetico –Fonologico
F 80
F 80.0
deficit articolazione suoni verbali
Disturbo del Linguaggio espressivo
F 80.1
vocabolario recettivo nella norma
deficit di accesso lessicale
deficit morfosintattico e delle capacità espositive e narrative,
deficit memoria verbale
Disturbo della comprensione del linguaggio (o misto)
F 80.2
deficit nella comprensione grammaticale e della morfosintassi;
deficit nel processamento verbale
deficit o norma del vocabolario passivo
deficit memoria verbale
USR Lombardia
– Formazione
BES
Viene chiamato anche Disturbo Misto del Linguaggio perché
presenta anche deficit
nel linguaggio
espressivo
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DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
DELLE ABILITA’ SCOLASTICHE
F81
DSA ( Legge 170/10)
Lettura
DISLESSIA
F81.0
velocità e correttezza parole e/o non parole e/o brano - 2DS
deficit comprensione del testo scritto, migliora su ascolto
Scrittura
DISORTOGRAFIA
F81.1
correttezza di scrittura di parole e/o non parole e/o frasi omofone e/o
brano
Calcolo
- 2 DS
DISCALCULIA
F81.2
procedure esecutive e abilità di calcolo
MISTI
( F 81 + F 81.1 + F 81.2)
- 2 DS
11
F 81.3
USR Lombardia – Formazione BES
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DELLA FUNZIONE MOTORIA
F 82
(Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione – DSM IV TR)
compromissione dello sviluppo della coordinazione motoria, grossolana e/o fine;
sindrome del bambino goffo, maldestro, disprassia evolutiva (come. disprassia
dell’abbigliamento, es. allacciarsi le stringhe, vestirsi, ecc )
F 82.0 DES della Funzione grosso-motoria ( impaccio globale)
F 82.1 DES della motricità fine e della grafomotricità
Bambini con deficit nelle prove prassiche, costruttive e/o visuo-grafiche,
di grafismo; bambini con ritardo grafo-motorio, con difficoltà nel colorare,
ritagliare, disegnare.
Disgrafia : deficit esecutivo motorio nell’atto grafico, che si esprime con
scarsa fluenza e armoniosità del tratto grafico (scarsa leggibilità)
Se associata a disortografia ( F 81.8) , perché
affatica l’elaborato
scritto
USR Lombardia
– Formazione BES
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DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI MISTI
F 83
DSA + DFM
( F 81.0 / F81.1 / F81.2) + F 82
DSA + DFM + DSL
( F 81.0 / F81.1 / F81.2) + F 82 + F 80
DFM + DSL
F 82 + F80
SI UTILIZZA CERTIFICATO PER DSA ( legge 170/10)
Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche
Disturbo evolutivo della scrittura espressiva
Disturbo dell’Espressione scritta - DSM IV TR) :
F 81.8
(o
associazione tra disortografia-disgrafia (abilità low level) e deficit composizione del testo
(abilità high level); i bambini con maggior numero di errori ortografici e grafo-motori producono testi
meno completi ed organizzati a livello di struttura narrativa.
(certificato DSA??) Sì
Disturbo evolutivo delle capacità scolastiche, non specificato F 81.9
specifici con significativa disabilità nell’apprendimento
letto-scrittura e calcolo)
( certificato DSA??) sì per gli strumenti compensativi / dispensativi
(disturbi non
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Disturbo specifico della comprensione del testo (non in ICD 10)
Dove QI nella norma ( o media bassa) , non DSA evidenziabile dalle prove
testali, né presunto DSA compensato
Certificato DSA ?? no, perché non ancora riconosciuto ufficialmente come
Disturbo Specifico.
Nel DSM V si parla di Disturbo di comprensione del Testo
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Livello cognitivo limite o Funzionamento cognitivo limite?
Livello cognitivo limite (o borlerline) : (fascia border QIT : 70 – 85 )
(QIV < media ; QIP: < la media, senza significative discrepanze)
Funzionamento limite / Disturbo Specifico ?:
se QIT fascia border, con notevole discrepanza tra QIV e QIP
( es. QIT: 79 ; QIV: 72; QIP:91)
Disturbo Specifico? :
Nel caso in cui il QI totale è inferiore a 85 ( fascia borderline 70-85 ) si consideri il migliore QI (verbale o
non verbale) raggiunto dal soggetto, purché quello più basso non sia inferiore a 70 (PARCC 2011
quesito A 1)
Per il livello cognitivo limite (senza discrepanze) utile la semplificazione del programma
obiettivi minimi, senza differenziazione dalla classe.
scolastico, con
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F 74
INTELLIGENZA DISSOCIATA
Se la discrepanza tra QIV e QIP supera almeno i 15 punti
Sindrome Non Verbale (DANV) : QIV : nella media ; QIP : < la media
Non è riportata da manuali diagnostici; deficit in quelle aree dell’apprendimento scolastico
che richiedono l’elaborazione cognitiva di informazioni visive e spaziali con difficoltà
specifiche in compiti di tipo visuo-spaziale e prassico-costruttivo che si ripercuotono
soprattutto nell’ambito della matematica e della geometria. ( High level)
Nelle certificazioni può essere inserito come Disturbo F 82, se presente anche disturbo della
coordinazione motoria e disgrafia ( Low level)
Sindrome Verbale (DAV) : QIV : < media ; QIP : nella media
Le difficoltà sono linguistiche, visualizzate nel profilo verbale della WISC e nella valutazione
comunicativo-linguistica. F 80.1 o F 80.2
Possono essere o non associate a difficoltà procedurali di lettura, scrittura e calcolo. Se
associate viene codificato come F 83 ( F 80.1 + F81)
E’auspicabile l’attivazione di strumenti di aiuto, nel caso di DAVN e DAV
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DIAGNOSI DSA

Dislessia e disortografia non prima della fine del II anno del primo ciclo di
istruzione,

Discalculia e disgrafia è necessario aspettare il termine del terzo anno.
Tuttavia, già nella I classe del primo ciclo di istruzione, importanti discrepanze tra le
competenze cognitive generali e l’apprendimento della letto-scrittura e delle abilità in
ambito logico-matematico, possono essere rilevate come indicatori di rischio.
La presenza di tali indicatori, pur non consentendo una diagnosi di specificità, devono
attivare procedure abilitative pedagogico-educative in ambito scolastico atte alla
promozione delle abilità e all’attenuazione delle difficoltà presenti nel bambino.
Inviare ai Servizi Specialistici per effettuare la diagnosi dopo un periodo di inserimento
in percorsi scolastici di potenziamento ha lo scopo di evitare falsi positivi e di
escludere i casi di ritardo o rallentamento di acquisizione di apprendimenti.


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AZIONI DI PREVENZIONE E INDIVIDUAZIONE PRECOCE
Le Linee guida emanate dal Ministero Istruzione Università e Ricerca (MIUR) di cui al Decreto n. 5669 del 12
luglio 2011, alle quali si rimanda per gli opportuni approfondimenti, indicano in modo dettagliato gli ambiti di
osservazione per il riconoscimento degli indicatori utili per la rilevazione del rischio e riportano numerosi
suggerimenti didattici da tener presente per ridurre/superare le difficoltà di apprendimento degli alunni.
E’ interessante rilevare la fondamentale azione preventiva riconosciuta alla scuola dell’infanzia, che nelle Linee
Guida del MIUR è indicata come il primo contesto da cui muovere per azioni di prevenzione, di stimolo e di
recupero.
Nell’ultimo anno di scuola dell'infanzia un ambito particolare dell'osservazione sarà dedicato alle abilità
linguistiche del bambino, soprattutto alla sua capacità di ascolto e di narrazione, alle abilità visuo-grafiche e
alle competenze metafonologiche.
Progetto di individuazione precoce di alunni con DSA
L'individuazione precoce di alunni con DSA è da tempo oggetto di attenzione e riflessione metodologica: da
diversi anni numerose scuole utilizzano strumenti per l’individuazione di alunni con sospetto DSA fin dalle
prime classi della scuola primaria al fine di attivare un recupero specifico. L’esperienza, condotta con il
supporto di operatori specializzati, ha contribuito a diffondere, fra il personale scolastico, una più
approfondita conoscenza delle problematiche connesse alla presenza dei DSA e a prevenire situazioni di
insuccesso scolastico con conseguenze negative e talvolta gravi per gli alunni.
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DSA versus BES
Nell’ambito dei disturbi Specifici ( DSL, DFM), ADHD, così come si valutano indicatori di rischio per DSA,
valutare anche altri indicatori per DSL, DFM, e mettere in atto le procedure abilitative pedagogicheeducative per attenuare le difficoltà.
Modello DSA come “apripista e battistrada ” a tutti i disturbi specifici, sia per gli strumenti compensativi che
dispensativi e/o ad es. di tipo psico-educativo negli ADHD
Fornire delle strategie perché l’alunno arrivi all’autonomia
es. DSL:
difficoltà narrative – espositive : es. utili le mappe concettuali;
difficoltà di accesso al lessico, spesso associato deficit memoria verbale utili schede di recupero nomi, date,
ecc. ( come per i DSA)
es. ADHD:
Utile interventi di tipo psico-educativo
ridurre i tempi di lavoro
Ridurre il numero di richieste dentro un’unica consegna, ma dividere la richiesta in più step.
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Sindromi e disturbi comportamentali ed emozionali dell’infanzia e adolescenza
( F 90 – F 98)
Quelli di primario interesse per la scuola sono F90 – F91 –F 92
SINDROMI IPERCINETICHE
F 90
( esordio nei primi 5 anni di vita )
Mancanza di perseveranza in un’attività. Passano da un’attività all’altra senza completarne alcuna.
Imprudenti, impulsivi. Vanno incontro a problemi disciplinari per infrazioni dovute a scarsa riflessione piuttosto
che a deliberata disobbedienza. Non regolati nel comportamento, disinibiti, assenza di normale cautela e
riservatezza.
Rischio comportamento antisociale e scarsa autostima.
DISTURBO DELL’ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ (ADHD)
F90.0
Bambini con deficit nel mantenimento dell’attenzione
Deficit di memoria di lavoro
Deficit funzioni esecutive e di pianificazione
DISTURBO IPERCINETICO DELLA CONDOTTA
Ipercinesia associata a Disturbo della condotta
F 90.1
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DISTURBI DELLA CONDOTTA
F 91
Ripetuti episodi di condotta antisociale, aggressiva o provocatoria.
Esempi: livelli eccessivi di violenza, spacconeria, crudeltà, gravi danni a proprietà, incendi, furti, menzogne
ripetute, assenze da scuola o fughe, accessi d’ira frequenti e marcati, disobbedienza marcata e persistente.
Possono essere limitati al contesto familiare F 91.1
Presentarsi con ridotta socializzazione F 91.2
o con socializzazione normale F 91.3 :
- Disturbo della condotta espresso in gruppo
- Delinquenza di gruppo
- Atti antisociali nel contesto dell’appartenenza ad una banda
- Furto collettivo
- Marinare la scuola
Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP)
F 91.3
È abitualmente nel bambino, marcatamente provocatorio e disobbediente, ma non con atti di delinquenza o
manifestazioni aggressive o antisociali più estreme.
DISTURBI MISTI DELLA CONDOTTA E DELLA SFERA EMOZIONALE
F 92
Es. condotta di tipo depressivo e associati a sindrome ansiosa , o fobica, ansia sociale
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QUANDO CERTIFICARE una Disabilità ?
MODELLI ASL come Linee Guida per i Servizi Specialistici, che valutano
Severità della patologia: gravità espressa in DS ( da – 2 DS a < - 5DS )
Compromissione del funzionamento del bambino ( Scala CGAS)
Comorbidità
A queste viene chiesto di considerare anche se vi sono :
Disabilità create dall’ambiente (come sottolineato dall’ICF ), nel senso che sia la scuola che il contesto familiare non
sono in grado di supportare il minore, per le più svariate ragioni, anzi diventano ostacolo per lo sviluppo delle abilità di
apprendimento.
- Difficoltà nell’interazione in ambiente scolastico (documentate dagli insegnanti); questo dovrebbe ora essere un
fattore in via di cambiamento proprio alla luce della nuova normativa BES, che sottolinea che “ La disabilità la può
creare l’ambiente, quindi viene richiesta una certa adattabilità e flessibilità rispetto alle capacità di apprendimento
dell’alunno”, oltre a fattori oggettivi di classi numerose con molte situazioni problematiche, o turnover di insegnanti.
- Fattori psicosociale associati ( inadeguatezza del contesto sociale, separazioni conflittuali, inadeguatezza culturale,
ecc)
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Periodo di transizione
apportare degli interventi e modifiche all’interno della scuola con l’utilizzo di nuovi
strumenti ( via via in perfezionamento) per rilevare le difficoltà , anche con indicatori
- primo passaggio:
schede di osservazione ( strumenti di osservazione)
- secondo passaggio:
l’attivazione di procedure abilitative pedagogico-educative atte all’attenuazione delle
difficoltà presenti nel bambino.
- terzo passaggio, quando ritenuto necessario:
schede di invio al Servizio Specialistico con specificazione delle procedure
abilitative pedagogiche-educative attivate che non hanno ottenuto l’esito
atteso.
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QUANDO INVIARE AL SERVIZIO SPECIALISTICO?
La scuola ha un ruolo fondamentale nel percepire le
difficoltà degli alunni fin dal loro primo manifestarsi e
nell’avviare adeguati interventi di potenziamento. Come
richiesto per i DSA , anche per tutti gli altri vale il concetto
di attuare delle modalità di supporto, in base alla difficoltà
rilevata, per vedere se l’alunno migliora, per un tempo
ritenuto congruo rispetto alla difficoltà.
Se non migliora utile inviare al Servizio Specialistico.
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BES:
individuazione dei bisogni della persona e
sviluppo del potenziale di apprendimento.
Dal profilo di funzionamento al
Percorso Didattico Personalizzato.
A cura della
Dott.ssa Cristina Benetti
Logopedista Pedagogista
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OBIETTIVI
•Individuazione e potenziamento precoce di
soggetti con difficoltà strumentali di lettoscrittura calcolo
•Profilo di funzionamento di un soggetto con
BES : punto di partenza per lo sviluppo del
Potenziale della Persona
•Personalizzazione della didattica , strumenti
compensativi e misure dispensative
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BES
•DSA (dislessia, disortografia, disgrafia,
discalculia)
•DSL (disturbo specifico del linguaggio)
•DAA (border cognitivo, RM, disarmonia
cognitiva)
•Disturbi psichici (delle spettro autistico, psicosi,
gravo problemi reattivi)
•ADHD
•Multiculturalità
•Altro….
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Wygotsky ZSP
•Zona Sviluppo Prossimale: distanza tra il
comportamento manifesto e il comportamento
che un soggetto potrebbe attivare con la
presenza di un adulto
•Mediatore
•Fasi evolutive
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Esperienza di Apprendimento
Mediato Prof. Feuerstein Reuven
L’Esperienza di Apprendimento Mediata
centrata sulle funzioni in input-elaborazioneoutput dell’atto mentale, favorisce la
consapevolezza delle proprie competenze
cognitive e comportamentali e contribuisce al
miglioramento dei fattori emotivomotivazionali
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MODELLO DELL’ATTO MENTALE
Fattori AffettivoMotivazionali
Elaborazione
Input
Output
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APPRENDIMENTO
•Apprendimento implicito o procedurale: implica
l’acquisizione di abilità motorie percettive che vengono
memorizzate anche non consciamente -memoria
procedurale. (Es.: guidare la macchina, parlare, leggere,
scrivere, andare in bicicletta)
•Apprendimento esplicito o dichiarativo: riguarda elementi
che possono essere richiamati consciamente alla memoria
-memoria semantica o episodica.
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OBBLIGATORIETÀ DELLA
RILEVAZIONE SCOLASTICA
•Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome di
Trento e Bolzano su “ Indicazioni per la diagnosi e la
certificazione diagnostica dei DSA” (25/07/2012)
•MIUR /Ministero Salute, “Approvazione delle linee
guida per la predisposizione dei protocolli regionali per
le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di
DSA” (24/01/2013)
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Responsabile Dott.ssa Ninfa Barbara Lo Iacono
Attività di screening CC 2007 2011
Rilevamento precoce bambini a rischio in età prescolare e scolare
•La rilevazione precoce andrebbe effettuata da personale
scolastico eventualmente coadiuvato da personale sanitario per
la lettura dei risultati.
•Si auspica una stimolazione dominio-sensibile mirata
all’ampliamento delle competenze maggiormente implicate nella
letto-scrittura.
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Intervento preventivo
•Sono interventi a componente didattico-educativa erogati nella scuola
dell’infanzia e nel primo anno di scuola primaria .
•Le abilità da insegnare devono essere rese esplicite
•Intensivi, in piccoli gruppi di circa 30 minuti per almeno 2 volte alla
settimana o possibilmente tutti i giorni per almeno 1-2 mesi.
•Devono
comprendere
attività
per
favorire
le
abilità
metafonologiche(analisi,fusione),associazione fonemi/grafemi agganciato al
matching grafico per il sostegno visivo-uditivo, esercizi per lo sviluppo del
lessico lettura di testi .
•Interventi preventivi di potenziamento sono mirati ad un rafforzamento
delle abilità necessarie all’apprendimento della letto-scrittura e calcolo
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A conclusione di una varietà di interventi intensivi di
tipo didattico che non hanno prodotto cambiamenti nel
bambino , la scuola invita la famiglia a richiedere una
valutazione clinica
per un approfondimento
diagnostico i Servizi di Neuropsichiatria dell'Infanzia e
dell'Adolescenza pubblici e privati accreditati o presso
le Equipe di professionisti autorizzati dalle ASL ad
effettuare la Prima Certificazione diagnostica dei DSA .
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Segni precoci di Difficoltà di Lettura e Scrittura
Al termine del primo anno scolastico:
•difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonemagrafema;
•mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e
scrittura;
•eccessiva lentezza in lettura e scrittura;
•accesso lessicale limitato o assente anche quando le parole sono
lette correttamente;
•incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo
riconoscibile.
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LEGISLAZIONE
•Legge 104/92 disabilità
•Legge 53
28 marzo 2003 : centralità della
persona che apprende , percorsi personalizzati e
flessibili
•Legge 170 8 ottobre 2010
•Dir. min BES 27 dicembre 2012
•Circolare ministeriale n. 8 Prot. 561 6 marzo 2013
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……EMOZIONI, REALTA’ E CRITICITA’
A cura della Dott.ssa Francesca Croci -Psicologa Psicoterapeuta-
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Quando apprendo
e provo emozioni
Stabilizzo sia il contenuto
sia l’emozione
Quando ricordo, penso, agisco..
attivo l’intero circuito emozionale
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 Come insegnante, se rilevo delle difficoltà posso e devo intervenire
 Per distinguere con chiarezza il disturbo dalla difficoltà si valuta la
resistenza al trattamento: nella difficoltà strategie giuste di
insegnamento migliorano significativamente la capacità di
apprendere, mentre nel disturbo persiste una condizione non
adeguata alle caratteristiche dell’età.
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 NO alla corsa alla diagnosi
 Riconoscere la patologia, ma non patologizzare ciò che è
educabile
Ognuno di noi è un genio ma se giudichiamo
un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi
sugli alberi, lui passerà tutta la vita a
credersi stupido
–Albert Einstein-
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 NO alla mera riduzione
ad obiettivi minimi
 SI alla relazione,
all’approccio empatico e
compassionevole
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 Famiglia-Scuola-Servizi
Specialistici
 La rete salva tutti….
specie i bambini più fragili
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GRAZIE A TUTTI PER
L’ATTENZIONE…..
FOCALE E
MOLTO SOSTENUTA!
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