TESI DI SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA TRADIZIONALE CINESE E AGOPUNTURA DODICI AGHI PER UNA MIGLIORE QUALITA’ DEL MOVIMENTO: DALL’IPERCINESIA AL MOVIMENTO CONTROLLATO. CASO CLINICO DI DISTONIA Specializzando Relatore dr. Salvatore LICITRA Prof. Leonardo PAOLUZZI PREMESSA La distonia è una sindrome caratterizzata da contrazioni muscolari protratte, che frequentemente causano movimenti di torsione e posture anormali. Le posture distoniche consistono in atteggiamenti scorretti degli arti e del tronco, movimenti distonici sono movimenti lenti, di torsione, che coinvolgono anch’essi sia gli arti che il tronco e da qualche Autore sono stati paragonati alla progressione di una vite o allo spostamento di un serpente. Esiste infine un terzo fenomeno che può coesistere con i due precedenti ed è la distonia d’azione, rappresentata da un movimento bizzarro che si combina con una attività motoria molto specializzata come la struttura o il cammino e che caratterizza l’inizio della malattia distonica, prima che questa sia riconoscibile per la presenza di distonie anche a riposo. Classificazione La distonia può essere classificata in base a tre criteri: 1) all’età; 2) all’eziologia; 3) alla distribuzione, cioè all’interessamento delle varie parti del corpo da parte del disordine motorio. In base all’età si distinguono distonie: a) dell’infanzia; b) dell’adolescenza; c) dell’età adulta. In base all’eziologia si riconoscono: q forme idiopatiche (o primarie) e q forme sintomatiche (o secondarie). In base alla distribuzione della distonia si distinguono: a) forme focali che interessano un solo segmento del corpo (ad esempio una mano o un piede); b) forme segmentarie che interessano due segmenti contigui (ad esempio un arto superiore e il tronco); c) forme multifocali che interessano vari segmenti corporei senza contiguità tra loro; d) forme generalizzate in cui la distonia interessa tutti i segmenti del corpo. Va descritta inoltre una condizione, l’emidistonia, con interessamento di un emilato del corpo. Per quanto riguarda l’età di esordio, tanto più questo è precoce tanto più la distonia tenderà ad essere una forma generalizzata. Nelle forme infantili infatti la distonia tende appunto ad essere generalizzata, con prevalenza delle posture distoniche rispetto ai movimenti distonici. Per quanto riguarda l’eziologia, occorre aver presente che nel bambino sono estremamente più frequenti che nell’adulto le forme sintomatiche, cioè l’espressione di una malattia di base che deve essere ricercata con opportune indagini diagnostiche guidate da specialisti esperti in questo campo della neurologia. Infatti circa un quarto di tutti i pazienti distonici in età infantile ha una distonia sintomatica di cui può essere trovata la causa. Un’ulteriore precisazione va introdotta a riguardo della distinzione tra forme idiopatiche e sintomatiche. Nelle prima la distonia rappresenta l’unico sintomo presente e non vi sono altri disturbi associati, individuabili; nelle seconde al contrario si manifestano tali disturbi che sono l’espressione di malattie metaboliche o degenerative del sistema nervoso centrale o di lesioni (vascolari, infiammatorie, tumorali) interessanti i nuclei della base. Le distonie idiopatiche si distinguono in forme sporadiche e forme familiari. Anche nelle forme apparentemente isolate, cioè riferite come presenti nel solo paziente, vanno sempre cercati nei familiari i cosiddetti “sintomi spia”, espressione di una forma minore di distonia, che sono: l’impaccio motorio, il tremore posturale e i tic. La distonia idiopatica ha, secondo l’esperienza di diversi Autori, una evoluzione tempestosa nella seconda infanzia e nella adolescenza, per arrivare poi ad una soddisfacente stabilizzazione od anche attenuazione dei sintomi, con miglioramento della qualità della vita. Per quanto riguarda la distribuzione, va precisato che non ci sono nel bambino forme focali, che sono invece tipiche dell’adulto. Sono invece possibili tutte le altre forme tra cui, come già detto, la generalizzata è la più frequente soprattutto se l’esordio è stato precoce. LA GENETICA Nella ricerca dei geni associati alla distonia sono state impiegate tecniche che hanno permesso di dividere il materiale genetico in “bande”, e questi gruppi sono stati divisi in sottogruppi e codificati. I ricercatori hanno studiato un’ampia famiglia non ebraica, in cui la distonia idiopatica di torsione (ITD) era trasmessa in modo autosomico dominante e hanno scoperto che il gene responsabile della malattia era localizzato sul braccio lungo del cromosoma 9 (9q) nella regione 32-34. Basandosi su questa informazione la stessa regione del cromosoma 9 è stata studiata in diverse famiglie di ebrei Askenaziti affetti da ITD ed è stato scoperto che il loro gene anormale è localizzato nella stessa regione. La regione di cromosoma è stata poi limitata ad un segmento contenente da 5 a 10 geni, in cui è stata condotta una intensa ricerca finale. Il gene è stato denominato DYT1. “DYT” è un’abbreviazione di distonia e “1” riflette il fatto che ci sono altri geni di tale distonia, che devono ancora essere identificati. I risultati delle indagini confermano anche che la distonia ad esordio infantile, tra gli ebrei Askenaziti, viene ereditata con modalità autosomica dominante. E’ probabile che, nella popolazione ebraica, molti casi di ITD ereditaria siano causati dallo stesso gene e, verosimilmente, dalla stessa mutazione. Questo implica che il gene trovato nella popolazione ebraica affetta da distonia derivi dalla stessa mutazione ereditata da un antenato comune. Si ritiene che questa mutazione sia avvenuta 200-300 anni fa in Lituania. Questo gene malato predispone un soggetto alla distonia, ma vi sono altri fattori genetici e ambientali che presumibilmente influenzano il modo in cui i soggetti portatori del gene manifesteranno i segni e i sintomi della distonia. Come già menzionato, i ricercatori hanno scoperto che il gene viene ereditato in modo autosomico dominante. Questo significs che se un genitore è portatore del gene DYT1, c’è il 50% di possibilità che ogni figlio, maschio o femmina, erediti il gene. Ma si ritiene che solo il 30% della popolazione ebraica che porta il gene DYT1 manifesterà la distonia, mentre il 70% della popolazione che porta il gene non lo farà. Per quanto riguarda la popolazione non ebraica, si ritiene che solo il 40% dei soggetti che portano il gene DYT1 manifesterà la distonia, mentre il 60% dei portatori resterà asintomatico. Gli individui che possiedono il gene, anche se non lo manifestano clinicamente, hanno il 50% di possibilità di trasmetterlo ad ognuno dei figli. In alcune famiglie, gli individui affetti possono avere sia sintomi lievi che gravi. Questo fa sì che esista un’ampia popolazione che porta il gene ed è in grado di trasmetterlo. Grazie all’esistenza dell’associazione allelica ora è possibile usare queste informazioni per effettuare test predittivi per gli ebrei Askenaziti. E’ stato pubblicato uno studio in cui, su una famiglia affetta da ITD, è stata effettuata la prima indagine genetica mirata all’identificazione presintomatica dei portatori del gene (inclusi i feti). E’ stato verificato che le informazioni predittive hanno un’accuratezza superiore al 95%. DISTURBI PSICOPATOLOGICI COLLEGATI A SINTOMI DISTONICI La distonia è una malattia che viene oggi studiata come un disturbo neurologico. Tuttavia, nella maggior parte dei pazienti distonici troviamo una sintomatologia psicologica, che in certi casi sembra collegata ai disturbi distonici. Logicamente, la trasformazione che vive una persona che incomincia a soffrire di distonia, può essere vista sotto due aspetti distinti: q il primo sarebbe l’elaborazione inconscia del proprio problema fisico, la maturazione ed interiorizzazione di detto problema. q Il secondo sarebbe il procedere del cambiamento corporeo, dell’Io esteriore, con le sue nuove modifiche posturali che richiedono una impostazione diversa delle abitudini motrici, (questo vuol dire che esiste un cambiamento importante del “Modus Vivendi” della persona che soffre di distonia). Cambiano logicamente gli aspetti psicomotori, la deambulazione, il modo di scrivere, di parlare, ecc. a seconda del tipo di distonia di cui si è affetti. Questi due aspetti sono strettamente legati e, nella disyonia come nella maggior parte delle malattie che comportano una disabilità fisica, parallelamente possono apparire una serie di alterazioni emotive che sorgono proprio dall’incapacità di controllare i movimenti spasmodici, dall’incapacità di controllare il proprio corpo: e così inizia quello che viene chiamato stato di ansia. Ma senza dubbio, uno dei disturbi psicologici più importanti, e spesso collegato alla sintomatologia distonica, è la cosiddetta “tristezza patologica” o più comunemente depressione. In alcuni pazienti distonici, fattori diversi come la non accettazione del suo problema, le ripercussioni sociali e lavorative, o un ambiente familiare non favorevole, possono provocare il sorgere di uno stato di animo alterato e concludersi in un disturbo depressivo. Si crea così un circolo vizioso fra depressione e distonia. La distonia aumenta lo stato depressivo e aumentando la depressione si intensificano ancora i sintomi distonici e gli spasmi risultano più difficilmente controllabili. Questo tipo di depressione viene chiamata depressione esogena o reattiva, giacchè è la conseguenza di una determinata situazione: l’ansia che provoca la manifestazione esterna di sintomi distonici. La depressione come esagerazione patologica della tristezza, si manifesta producendo importanti cambiamenti nell’aspetto fisico, nel pensiero, nel sonno, nella sessualità e nell’alimentazione. Il paziente distonico con disturbi depressivi, è, nella maggior parte dei casi, conscio di quanto gli sta accadendo, e ne soffre: soffre per non essere in grado di affrontare la sua realtà e perchè quuesta situazione deteriora i suoi rapporti con gli altri. naturalmente questi sintomi collegati ai disturbi distonici non colpiscono tutti gli individui, nè tutti i pazienti li vivono con la stessa intensità giacchè dipende dalla particolare vulnerabilità psicologica della persona, cosìcome nella comprensione e disponibilità positiva che trovano nell’ambiente che li circonda nell’accettare ed assimilare la loro malattia. La terapia è differente rispetto a quella adottata nell’adulto e si avvale di farmaci di prima e seconda scelta, da usare secondo sequenze, posologie e associazioni ben codificate che devono essere guidate, così come per l’iter diagnostico, da specialisti esperti. Il ricorso alla tossina botulinica ha indicazione molto più limitata che per l’adulto ed ha un valore complementare ad altra terapia per la correzione di posture anormali focali nell’ambito però di un disturbo generalizzato. Terapia Per quanto attiene la prognosi e la terapia della distonia è stato osservato che l’evoluzione delle distonie sintomatiche dipende dalla storia naturale della malattia di base di cui la distonia è espressione o dalla natura della lesione (vascolare, tumorale, infiammatoria) che ne è responsabile. Le terapie adottate per le forme idiopatiche si avvalgono di numerosi farmaci, tra cui il più efficace nei soggetti responsivi è risultato essere l’L-DOPA. Negli ultimi anni all’uso di tale farmaco è stato affiancato quello della tossina del Clostridium Botulinum che ha prodotto risultati incoraggianti. L’uso della tossina è esteso ad un’ampia gamma di disturbi neurologici, tanto che attualmente molti centri in Italia ricorrono al suo incredibile potenziale per trattare una serie di distonie; dal blefarospasmo (e connessa cecità funzionale) al torcicollo, o ancora per combattere il mal di schiena o i tremori. La tossina agisce determinando una paralisi flaccida dovuta al blocco della trasmissione dell’impulso nervoso a livello delle giunzioni neuromuscolari per un mancato rilascio del neurotrasmettitore responsabile della contrazione muscolare. In sostanza, è stata sfruttata la capacità della tossina di rilasciare i muscoli per curare quei disturbi, come la distonia, caratterizzati da una loro contrazione forzata. Naturalmente le dosi utilizzate in medicina non sono tali da provocare effetti indesiderati: ma comunque da renderla una terapia impegnativa. La tossina viene iniettata nei muscoli interessati ed i risultati si vedono nel giro di circa 10 giorni e durano circa tre mesi. Le tossine impiegate sono sempre più purificate, per evitare lo sviluppo di anticorpi che vanificherebbero gli effetti della cura. La produzione di anticorpi si verifica più facilmente se le iniezioni sono effettuate troppo spesso e in dosaggi molto elevati. (La dose letale per un essere umano è tra 3000 e 30.000 U (unità)) quelle impiegate dai nel trattamento della distonia non superano mai 200 U. Controindicazioni e complicanze: ptosi palpebrale, ematomi, leggera febbre, si tratta, comunque di effetti collaterali temporanei e reversibili, visto che l’efficacia della tossina è limitata nel tempo (dura dai tre mesi ai sei mesi). DESCRIZIONE DEL CASO CLINICO: Paziente D.R. di 15 anni giunto alla nostra osservazione per un caso di “distonia neuromuscolare familiare”, non trattata farmacologicamente. La sintomatologia è insorta all’età di 11 anni con incoordinazione dei movimenti di spalla-braccio dx; inizialmente c’è stato l’interessamento dei soli movimenti fini, ma ben presto sono comparse scosse più ampie con movimenti grossolani, simili coreici, tali da limitare l’uso comune dell’arto. Di conseguenza il paziente ha iniziato ad usare l’arto sinistro per le sue normali attività. La suddetta sintomatologia, inizialmente emilaterale, nel giro di circa un anno ha cominciato ad interessare anche il cingolo scapolare di sinistra. Al momento della nostra osservazione il paziente presenta: q impossibilità a compiere movimenti fini quali la scrittura con entrambi gli arti; q difficoltà ad alimentarsi, che ha comportato la tendenza ad assumere solo alimenti solidi che riesce a portare alla bocca con minore difficoltà, contrariamente per quanto avviene per i liquidi. q Conseguente implicazione di ordine psicologico riguardo alla malattia della cui gravità ed evoluzione ha piena conoscenza in quanto anche il padre ne è affetto dall’età di 13-14 anni. DECODIFICA ENERGETICA Trattandosi di una patologia dei muscoli e dei nervi, sono da prendere in considerazione sia la loggia energetica del Legno che quella della Terra. Siccome inoltre è la finezza dei movimenti ad essere alterata, anche la loggia del Metallo dovrà avere una buona relazione energetica con quella del Legno. Infine il sospetto di una certa ereditarietà dovrà farci pensare alla relazione energetica dell’acqua. AGOPUNTURA Il trattamento con agopuntura è iniziato nel mese di marzo del 1999. I punti utilizzati sono i seguenti: 3 IG 14 DU 16 DU 17 DU 18 DU 39 VB 20 V 58 V 43 V HOUXI Torrente posteriore DAZHUI Grande vertebra FENG FU Palazzo del vento NA HOU Porta del cervello QIANGJIAN Compartimento robusto XUAN ZHONG Campanello sospeso PI SHU Punto di assentimento della milza FEI YANG Volo della yang GAO HUANG SHU Punto di assentimento dei centri vitali Il trattamento prevede sedute settimanali e trattamento continuo del punto 43 V (GAOHUANGSHU) con applicazione di un ago a permanenza. Abbiamo adottato tale tecnica in quanto sia l’azione terapeutica (tonifica il Rene ed il Fegato, regola il qi di Polmone, rinvigorisce lo shen) che le indicazioni (affaticabilità... Disturbi della coordinazione) indicano questo punto come fondamentale per il riequilibrio energetico del paziente. Il 39 VB è stato costantemente usato poichè è il punto Hui del midollo oltre ad avere un’zione sul libero fluire del qi dei riscaldatori medio e superiore, a espellere il Vento, a sottomettere lo yang e a dissolvere flegma e umidità. Particolarmente indicato nell’emiplegia, nelle paresi, nelle parestesie, dolori alla spalla... RISULTATI Il primo risultato si è ottenuto dopo due giorni dalla prima seduta in quanto il paziente ha notato un lieve miglioramento del quadro sintomatologico avendo la sensazione di controllare meglio i movimenti. Tale quadro si è mantenuto per circa un giorno. Dai trattamenti successivi il controllo dei movimenti è migliorato costantemente arrivando a durare tre-quattro giorni consecutivi per poi successivamente e gradualmente ritornare alle condizioni iniziali. Con il susseguirsi delle sedute tale controllo dei movimenti si è mantenuto ed è aumentato progressivamente fino a durare per tutta la settimana di intervallo tra una seduta e l’altra di agopuntura. A circa 6 mesi dall’inizio del trattamento la sintomatologia rimane costantemente sotto controllo, fino ad un episodico peggioramento coincidente con l’apposizione da parte del paziente di una spessa collana di metallo aderente al collo. Tolta la collana, perchè ritenuta potenzialmente responsabile dell’aggravamento della sintomatologia, si è notato nell’arco di due-tre giorni un miglioramento della stessa per raggiungere i livelli ottimali raggiunti nel corso dei sei mesi precedenti. Dopo circa un mese dal suddetto episodio, perdurando le buone condizioni del paziente, si deciso di allungare i tempi tra una seduta e l’altra di agopuntura portandoli a 15 giorni. A distanza di un anno dall’inizio del trattamento i miglioramenti della sintomatologia permangono stabili. Conclusioni: I miglioramenti ottenuti dal paziente nel corso del trattamento con agopuntura sono da considerare assolutamente soddisfacenti, in quanto c’è stato un buon recpero della funzionalità degli arti, che ha permesso la ripresa di movimenti fini quali la scrittura. Nel miglioramento della qualità della vita del paziente sono da considerare ovviamente anche le ripercussioni positive avvertite a livello psicologico. Non essendo il paziente stato sottoposto ad alcun trattamento farmacologico il miglioramento del quadro clinico è da imputare esclusivamente all’azione dell’agopuntura. Non è pertanto presuntuoso pensare che il trattamento di pazienti affetti da distonia neuromuscolare possa beneficiare del prezioso contributo offerto dalla Medicina Tradizionale Cinese. BIBLIOGRAFIA: q DYSTONIA MEDICAL RESEARCH FOUNDATION: what dystonia? – (BROCHURES). q DYSTONIA MEDICAL RESEARCH FOUNDATION: Dopa-Responsive Dystonia (BROCHURES) q DYSTONIA MEDICAL RESEARCH FOUNDATION: Domande e risposte sulla distonia”, capitolo “La genetica della distonia”. q EUGENE SMITH: Dystonia: the disease that distorts – Intervista a Joseph Tsui, Distonia oggi / settembre 96. q CARLO COLOSIMO (1 Clinica Neurologica, Dipartimento di Scienze Neurologiche Università La Sapienza, Roma) ATTI III Congresso Internazionale sui disturbi del movimento (Orlando, 7-12 novembre 1994 USA). q RAPPORTO TRA LA DISTONIA E GLI ALTRI DISTURBI DEL MOVIMENTO: distonia oggi/ dicembre ’96. q AROLDO ROSSI: (Clinica malattie nervose Università di Perugia). q BOTULINO AL SERVIZIO DELLA MEDICINA: Distonia oggi/ giugno ’97.