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Sindrome di Asperger
La Sindrome di Asperger (abbreviata in SA, o AS in inglese) è considerata un Disturbo
pervasivo dello sviluppo imparentata con l'autismo e comunemente considerata una forma dello
spettro autistico "ad alto funzionamento". Il termine "Sindrome di Asperger" venne coniato dalla
psichiatra inglese Lorna Wing in una rivista medica del 1981; lo chiamò così in onore di Hans
Asperger, uno psichiatra e pediatra austriaco il cui lavoro non venne riconosciuto fino agli anni
novanta.
Gli individui portatori di questa sindrome (la cui eziologia è ancora ignota) sono
caratterizzati dall'avere una persistente compromissione delle interazioni sociali, schemi di
comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto ristretti. Diversamente
dall'autismo classico, non si verificano significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o dello
sviluppo cognitivo[1].
Alcuni sintomi di questa Sindrome sono correlati ad altri disturbi, come ad esempio il disturbo
dell'apprendimento non-verbale (Nonverbal learning disorder) o il disturbo schizoide di
personalità. La Sindrome di Asperger non viene diagnosticata solo con le proprie
caratteristiche, ma anche con una vasta gamma condizioni di comorbidità (disturbi non dovuti
alla Sindrome), come depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo[1][2].
Caratteristiche
Bambini portatori di questa sindrome mostrano spesso una capacità molto limitata per le
spontanee interazioni sociali, falliscono nello sviluppare solidi rapporti di amicizia, e si applicano
solo a ristretti argomenti di interesse escludendo tutti gli altri. Anche se molte persone con
questo disturbo hanno alcuni problemi di comunicazione, per esempio una povertà nella
comunicazione non verbale o un linguaggio pedante, alcuni individui possono possedere buone
facoltà sia verbali sia cognitive.
Gli individui con la Sindrome di Asperger hanno un'intelligenza nella norma o addirittura
superiore alla norma, e possono offrire grandi contributi intellettuali ma allo stesso tempo, a
causa della loro scarsa capacità di empatia, possono mostrare insensibilità sociale e apparire
indifferenti verso i propri cari. Anche se i deficit manifestati da queste persone sono spesso
debilitanti, molti individui ottengono risultati positivi, soprattutto in aree in cui non è richiesta
un'interazione sociale[1].
La sindrome rientra nello spettro autistico e pertanto non è detto che tutti gli individui presentino
lo stesso insieme di sintomi e nella stessa configurazione. Comuni sono le seguenti
caratteristiche[2][3]:
1. Esordio nell'infanzia
2. Limitate relazioni sociali, isolamento
• Nessuna o poche relazioni durature; relazioni che variano da troppo distanti a troppo
intense.
• Interazioni con i coetanei difficili, goffe o sgraziate.
• Egocentrismo inusuale, con una mancanza di attenzione verso gli altri e i loro diversi punti di
vista; scarsissima empatia o sensibilità.
• Mancanza di conoscenza delle convenzioni sociali; predisposizione a infrangere le regole
sociali.
3. Problemi di comunicazione
• Una voce strana, monotona, magari in un volume insolito.
• Parlare "verso" (piuttosto che "con") gli altri, con poca preoccupazione circa la loro reazione
di risposta
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• Linguaggio buono superficialmente, ma troppo formale/ampolloso/pedante; difficoltà di
catturare un senso diverso oltre quello letterale
• Anomalie del comportamento comunicativo non verbale; in apparenza impassibile e con
poca gestualità;
• Anomalie dello sguardo e delle espressioni facciali; contatto visivo assente o troppo intenso.
• Postura e linguaggio del corpo strano, goffo o sgraziato.
4. Attività particolari
• Interessi perseguiti con ossessione.
• Circoscritti interessi che contribuiscono poco per una aspettativa di vita più ampia, come
collezionare fatti e figure di poco valore pratico o sociale.
• Routine o rituali inusuali; i cambiamenti spesso sono sconvolgenti.
5. Alcuni sintomi fisici[1]:
• difficoltà motorie nell'infanzia
• goffaggine
• andature bizzarre o anomale, movimenti strani o impacciati
• anomalie di locomozione, di equilibrio, di destrezza manuale, di scrittura a mano
• Movimenti rapidi, ritmici e di imitazione.
I soggetti non autistici possiedono una percezione altamente sofisticata degli stati mentali altrui
(hanno cioè una teoria della mente adeguatamente sviluppata, secondo l'ipotesi di Uta Frith).
La maggior parte delle persone è capace cioè di raccogliere una moltitudine di informazioni
sugli stati cognitivi ed emotivi degli altri sulla base di indizi raccolti dal loro linguaggio verbale e
corporeo e dall'ambiente circostante.
Alle persone autistiche mancherebbe invece quest'abilità e gli individui con Sindrome
d'Asperger possono essere considerati come persone la cui mente non riesce ad agganciarsi
alla realtà esteriore, come coloro che soffrono di autismo classico.
Gli individui affetti da questa sindrome possono osservare un sorriso e non capirne il significato
(cioè non capire se si tratti di un segno di comprensione, di accondiscendenza o di malizia) e
nei casi più gravi non riescono neppure a distinguere la differenza tra sorriso, ammiccamento e
altre espressioni non-verbali di comunicazione interpersonale. Per loro è estremamente difficile
saper "leggere tra le righe", ovvero capire quello che una persona afferma implicitamente senza
dirlo direttamente (la menzogna, i doppi sensi, l'ironia implicita). Interpretano gli altri
esclusivamente come si mostrano effettivamente, ne danno cioè un'interpretazione solo
letterale.
Bisogna comunque notare che, trattandosi di un disturbo (o, per meglio dire, d'una differenza
ontologica nello psichismo, perfettamente innata secondo i più recenti studi di neuroscienza)
con ampio spettro di variazione, una certa percentuale di individui con Sindrome d'Asperger
appaiono quasi "nella norma" nella loro capacità di leggere le espressioni facciali e le intenzioni
degli altri. Spesso continuano a mostrare però difficoltà nel fissare negli occhi le altre persone,
ritenendo il contatto visivo altamente ansiogeno (che procura cioè uno stato di tensione che va
al di là delle proprie capacità di sopportazione), mentre altri viceversa possono mantenere
l'incontro visivo in modo eccessivamente fisso (sembrano attraversare le persone senza
davvero vederle), che può essere avvertito come "disturbante" per le persone comuni.
La Sindrome d'Asperger implica, come suoi caratteri peculiari, un intenso livello d'attenzione su
determinate cose che interessano ed è spesso caratterizzato da facoltà e "passioni" davvero
particolari: per esempio una persona può essere ossessionata dalla lotta libera degli anni
cinquanta, un'altra dagli inni nazionali delle dittature africane, un'altra dal fare modellini di
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costruzioni con i fiammiferi. Comuni sono gli interessi per i mezzi di trasporto (treni, auto) e i
computer. Moltissimi degli interessi sono specificamente rivolti ad argomenti scientifici,
specialistici che richiedono un dettagliato approfondimento.
Generalmente attratti da attività in cui si possa ritrovare un certo ordine, una determinata logica,
come per esempio le classificazioni, le date e simili. Quando questi particolari interessi
coincidono con un obiettivo materiale e socialmente utile, il soggetto può portare avanti una vita
di successo: per esempio, il bambino con l'ossessione per l'architettura navale può crescere e
diventare un ingegnere navale. Nello sforzo per soddisfare questi interessi, l'individuo con
Sindrome d'Asperger spesso manifesta ragionamenti estremamente sofisticati, un'attenzione
pressoché ossessiva rivolta ai dettagli delle cose o della comunicazione, una memoria
focalizzata eminentemente sulle immagini visuali, detta "eidetica-visiva".
Hans Asperger chiamò i suoi pazienti "piccoli professori", basandosi sull'idea che bambini o
persone poco più che adolescenti potevano avere un bagaglio di conoscenze nei loro campi
d'interesse pari, se non superiori, a quello dei professori universitari. Questo perché gli individui
con Sindrome d'Asperger hanno un'intelligenza del tutto "normale", o in qualche caso addirittura
superiore alla norma, a scapito però d'una capacità d'interazione sociale nettamente inferiore e
più problematica.
Gli autistici hanno risposte emotive forti come le persone comuni o forse anche molto esagerate
(in tal caso inadeguate), sebbene quel che genera una risposta emotiva considerata corretta
può non essere sempre la stessa rispetto ai neurotipici (di qui la definizione di neurodiversità).
Quello che manca loro è un'innata abilità di esprimere correttamente i loro stati emotivi coi
gesti, il linguaggio corporeo e l'espressione facciale (che in genere i bambini imparano durante i
primi anni di vita attraverso la normale interazione con l'ambiente sociale). Molte persone con
Sindrome d'Asperger si sentono a disagio nel loro distacco involontario dal mondo comune;
manca loro la naturale abilità nel capire ciò che non viene detto esplicitamente nelle relazioni
sociali e in pari modo essi hanno difficoltà a comunicare con accuratezza il proprio stato
emotivo.
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