La passione di Beethoven rivive con Corrado d`Elia

Oblò.it
17/04/2013
La passione di Beethoven rivive con Corrado d'Elia
di Lucilla Continenza - 17 Aprile 2013
“Ci vuole tempo per raccontare la bellezza. Chiudiamo gli occhi ed
ascolteremo come mai abbiamo fatto prima”. Il talento, l’inquietudine, il
perfezionismo, la passione del genio. Al teatro Libero di Milano, Corrado
d’Elia, tra i più interessanti e amati attori e registi, del panorama teatrale
nazionale, porta in scena il genio indiscusso di Beethoven.
Corrado d'Elia è
Beethoven
Lo spettacolo, Io, Ludwig van Beethoven, è un monologo che cerca di
cogliere il sentire del grande maestro, e sarà sul palco del teatro meneghino
fino al 21 aprile. Si tratta di una rappresentazione pensata, scritta e
interpretata dall’attore, che solo su una sedia ripercorre le esperienze più
significative vissute dal musicista, in un flusso di coscienza che emoziona e
affascina il pubblico, meritando la messa in scena di diverse repliche, vista
la grande richiesta, che sancisce la bravura e la capacità di intrattenere di
d’Elia. L’attore porta a teatro la passione del maestro per la musica e per la
vita, ed è questo il motore che muove la rappresentazione.
La passione è il vero sentimento che sta dietro la bellezza creativa e che fa di un’opera un gioiello
unico e inestimabile. Parliamo di passione fatta sì di bellezza, ma anche di demoni da dover
affrontare, di sfide da dover vincere, di difficoltà, come la sordità del musicista, che non è più un
limite ma depura la mente e libera le mani portando a sentire la musica col cuore e con l’anima. Lo
spazio scelto per la rappresentazione è neutro, asettico, bianco. L’attore è seduto su uno sgabello
con la testa china, indossa uno smoking che contrasta con il biancore della scena, come a voler
ricordare un pianoforte col quale il protagonista si fonde.
Mentre la musica si diffonde nella sala, il palco si colora però di tante sfumature calde e la scena si
accende e si scalda. Il musicista ripercorre la sua vita, le origini modeste, il difficile rapporto con il
padre, i successi musicali, la sordità, la poverta’, urla di gioia e di disperazione, ma la
determinazione e il grande amore per l’arte restano il leit motiv fino alla morte.
Alla creazione dello spettacolo hanno collaborato, oltre d’Elia, quale assistente alla regia Andrea
Finizio, le scene sono di Giovanna Angeli e Luca Ligato, le luci di Alessandro Tinelli, l’assistenza
fonica di Giulio Fascina, i costumi di Stefania Di Martino, la consulenza e scelte musicali di Andrea
Finizio e Monica Serafini
Compagnia Teatro Libero
tel. 02 36513608 – [email protected]
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