Novembre 2005 9 13 IN-FORMAQ5firenze n RIFREDI Teatro di Rifredi Su il sipario con Pupi e Fresedde I’MARITO DER MI’FIGLIOLO Gli spettacoli di novembre Il mese di novembre si preannuncia interessante per chi ama il teatro; la compagnia Pupi e fresedde presenta otto affascinanti spettacoli d’autore. Gli spettacoli offriranno momenti di divertimento e grande riflessione. Molti spettacoli, infatti sono incentrati attorno alla figura umana e alla sua condizione esistenziale. Dal 21 ottobre al 13 novembre, il Teatro di Rifredi presenta L’ultimo Harem, uno spettacolo di Angelo Savelli, che partendo dalle atmosfere oniriche delle mille e una notte, traccia un quadro realistico sulle condizioni di oppressione della società contemporanea. L’Harem, interpretato come luogo dello spirito, un’attitudine pericolosa in cui cadere prigionieri, immagine estrema di condizioni claustrofobiche, devastanti per le donne quali possono diventare oggi la famiglia o la comunità locale. La condizione umana delle donne sarà nuovamente affrontata in una tavola rotonda con Serra Yilmaz, Nazly Eray e Ayse Saracgil, sabato 5 novembre con Donne d’Oriente e donne d’Europa, i diritti delle donne nella prospettiva dell’integrazione Europea. Dieci giorni più tardi, fino a giovedì 17, andrà in scena Windy Racconta, sciampo, forbici e pazienza, tratto dal romanzo di Lars Gustaffson. Anche questo spettacolo è incentrato sulla figura della donna stavolta, però l’ambientazione è diversa, Windy è una ragazza americana che racconta la sua vita da parrucchiera, che ancora sogna ancora di trovare l’amore. Di tutt’altro stampo è lo spettacolo Ruzante: il canto della terra perduta, che mette in scena una descrizione del mondo contadino, come mai si era vista sulla scena. Domenica 20, la tematica sulla scena sarà di grandissima attualità; il Carrozzone di Livorno presenta I’marito der mì figliolo, romantica storia omosessuale in perfetto dialetto livornese. Omaggio anche al grande Albert Einstein, con una conferenza di Mario Paoli, grande professore di Fisica che proverà a spiegare l’enorme contributo che il più famoso degli scienziati ci ha dato. L’incontro Dio non gioca a dadi è fissato per sabato 26. Ulteriori riflessioni ci vengono proposte con lo spettacolo Il favoloso Cincinnato, in cui il protagonista dovrà essere decapitato per ciò che egli è che non per ciò che ha fatto; una rappresentazione liberamente tratta dal romanzo Invitation to a Beheading di Vladimir Ne- bokov. L’appuntamento che chiude il mese di novembre è Muro di Silenzio; occasione in cui il teatro diventa testimonianza di uno spirito critico sulla contemporaneità. In occasione della celebrazione dei Diritti Umani, Rifredi ospita una cantata contro le barbarie, dedicata alle torture e le esecuzioni di Abu Graib, in Iraq. Storia recente che resta immersa in un muro di silenzio, con poche certezze e nessuna responsabilità. Non è solo cronaca o denuncia, il 29 e 30 novembre sarà inscenata una cantata d’impegno civile. n ASSOCIAZIONE CULTURALE Il teatrino dell’Imbarco Rassegna teatrale in dodici spettacoli L’Associazione Culturale Teatri d’Imbarco e la sua Compagnia, d’intesa con il Quartiere 5 e il Comune di Firenze, aprono i propri spazi in via Ramirez de Montalvo 1 ad una nuova rassegna teatrale che prenderà avvio alla fine di ottobre e si concluderà a dicembre. La Compagnia trasformerà la sua abituale sala prove in un luogo aperto al pubblico, presentando alcune proprie produzioni che hanno già debuttato nei maggiori teatri fiorentini. Qui saranno riproposte in un’atmosfera di teatro da camera per creare quel senso di complicità che sempre si instaura quando il pubblico è quasi dentro la scena. Inoltre saranno ospiti della rassegna: Marco Zannoni con il suo Grogrè per l’essenziale regia di Angelo Savelli, Chiara Riondino che rievocherà la figura di Pia de’ Tolomei e di altre eroine dimenticate, Alberto precedente12 Severi come brillante autore della pièce “I Marziani” e Augusta Gori alle prese con le tante voci de ”La volpe nuda”. Una rassegna volutamente non tematica che raccoglie al suo interno spettacoli di forte impegno civile e di puro divertimento, per offrire una proposta variegata che incontri gusti e aspettative diverse, per spalancare il più possibile le porte di questo piccolo teatrino a tutti coloro che vorranno scoprirlo. Partiti il 28 e il 29 ottobre con “La cameriera di Puccini” scritto e diretto da Nicola Zavagli con Beatrice Visibelli e Giovanni Esposito, l’11, 12 e 13 novembre andrà in scena “Storie di Villa Triste”. Il lavoro ricostruisce una delle pagine più terribili della storia di Firenze durante l’occupazione nazista. Le testimonianze autentiche raccolte durante il processo alla famigerata banda Carità s’intrecciano alla potente e suggestiva arringa di Piero Calamandrei. Infine, dopo la prima nazionale al Festival di Radicandoli, il 25 e 26 novembre sarà presentato per la prima volta a Firenze il nuovo testo di Alberto Severi “I Marziani”. In scena Beatrice Visibelli e Marco Zannoni in un divertentissimo gioco al massacro tra un marito e una moglie nella Firenze degli anni ‘60. Inizio spettacoli ore 21 Il costo del biglietto è di 6 euro (più 2 euro per la tessera associativa). È possibile acquistare la Carta d’Imbarco che consente di scegliere 6 spettacoli presenti nella rassegna a 30 euro. Compreso nel prezzo del biglietto da bere per tutti dopo ogni spettacolo! INFO E PRENOTAZIONI: 3294187925 Il Carrozzone di Livorno con Aldo Bagnoli, Aldo Corsi, Piero Paoli, Marco Rossi, Salvatore Capuozzo, Tiziana Foresti, Cristina Marziali, Alba Noemi, Massimo Rey. Testo e regia di Giuseppe Pancaccini. Già in passato Pancaccini ha portato sulla scena temi di strettissima attualità, affrontandoli alla sua maniera, e sempre con spirito tutto livornese; e così facendo ha cercato di mantenere sempre vivo l’interesse verso il vernacolo, tentando talvolta di offrire al pubblico, tra un a risata e l’altra, l’opportunità di fare una piccola riflessione sui temi trattati. L’ispirazione per questo testo gli è stata offerta da due ragazzi pisani la cui storia è salita all’onore delle cronache nel momento in cui hanno deciso di rendere noto il proprio amore ed unirsi in matrimonio, registrando il loro pacs. E appunto la commedia narra di due giovani coraggiosi, che, appellandosi alla legge dell’amore, hanno seguito l’esempio dei due ragazzi pisani. Scontata la reazione delle due famiglie, una delle quali è radicata nel verace quartiere della Venezia livornese, ma, inaspettatamente la comprensione materna risolve la situazione, senza curarsi dei clamori che la notizia ha suscitato e soprattutto, dei pettegolezzi e la malevolenza del vicinato. Da buoni livornesi, tra “gags”, risate, riflessioni, nel pieno rispetto di tutti, la compagnia “Il Carrozzone” racconterà questa storia, forte del successo, specialmente di critica. domenica 20 novembre ore 16.30 DIO NON GIOCA A DADI Omaggio ad Albert Einstein, conferenza di Mario Poli, professore di Fisica all’Università di Firenze accompagnata dagli interventi spettacolari di Lucia Poli, coordinamento di Angelo Savelli È quasi banale sostenere che il mondo d’oggi non sarebbe quello che è se non ci fosse stato Albert Einstein. Eppure la maggioranza delle persone non saprebbe spiegarne il perché. Questo omaggio proverà ad avvicinarsi ad una possibile spiegazione, usando un po’ di scienza ed un po’ di teatro e cercando di mantenere quel tono scanzonato ed umanissimo che caratterizzava le esternazioni del grande fisico ebreo-tedesco. In aiuto in questa opera di sana divulgazione scientifica i rappresentanti di una particolare “famiglia toscana”, i fratelli Poli, in cui sembra che la famigerata divisione tra cultura scientifica e cultura umanistica non abbia prodotto quei guasti di specialismo ed incomunicabilità altrove imperanti. Lasciato per il momento a casa il pirotecnico Paolo, Mario Poli, affermato professore di fisica, tanto temuto per il suo rigore quanto apprezzato per la sua comunicativa, traccerà un personale ritratto dello scienziato Einstein, incorniciato tra le curiose divagazioni teatrali di Lucia Poli, attrice dai toni leggeri ma dal solido spessore culturale. “Il pane quotidiano non deve dipendere dai talenti che Dio ci ha concesso. La scienza è una cosa meravigliosa quando non serve a guadagnarsi il pane quotidiano. Solo quando non bisogna rendere conto delle nostre attività a nessuno, si può provare vero piacere e soddisfazione nella ricerca scientifica”. Il grande Spinoza, filosofo per cui Einstein aveva una vera venerazione, si guadagnava da vivere molando le lenti. Einstein lavorava come impiegato all’Ufficio Brevetti di Berna quando in un solo anno, nel 1905 - cento anni fa esatti - rivoluzionò la fisica e la visone del mondo e dell’universo con cinque testi fondamentali, tra cui quello sulla teoria della relatività ristretta e quello sull’ipotesi quantistica della radiazione luminosa. Einstein diventò non solo il più grande ma anche il più famoso scienziato dei nostri tempi, con tutto il bene ed il male che questo comportava. “Ogni mio squittio diventa uno squillo di tromba”. E così, pur detestando ogni forma di divismo e d’irrazionalità, finì suo malgrado sulle magliette degli adolescenti e nel linguaggio comune quale antonomasia del “genio folle”. In realtà il suo atteggiamento verso la fisica era basato su una salda fede nella comprensione della realtà attraverso qualcosa di fondamentalmente semplice ed unitario. “Com’è difficile dare un’occhiata alle carte di Dio. Eppure non credo proprio che lui giochi a dadi con il mondo…” Sabato 26 novembre ore 21.00 successiva14