Persinsala Teatro
Alessandro Alfieri
settembre 29, 2012
Al TNP di Villeurbanne, a Lione, l’opera di Niang e Moulères
coglie l’essenza autentica del capolavoro indimenticato di
Stravinskij
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Igor Stravinskij è indiscutibilmente una delle personalità più autorevoli e
significative della musica classica del Novecento. Si tratta di un grande
innovatore, che attraverso le sue composizioni è stato capace di attingere
dalle tradizioni popolari dell’est Europa per proporre uno stile di incredibile
modernità, fondato sulla ritmica e sulla frenesia tipica della vita
metropolitana. Tra i suoi tanti capolavori forse l’opera più celebre, e se
vogliamo quella che ha consegnato il compositore russo alla storia, è La
sagra della primavera, balletto le cui musiche sono divenute immortali
grazie a Fantasia di Walt Disney del 1940. L’opera fu realizzata invece nel
1913, e non riscosse immediatamente grande successo, a causa della
temerarietà delle soluzioni atonali, per la complessità delle partiture e
dell’esecuzione, e per la brutalità; Disney riuscì a spillarne l’essenza vitale
e dinamica, rendendola accessibile al pubblico. Il punto è che le
coreografie di Vačlav Nižinskij facevano dei ballerini delle furie pagane
incontrollabili, perché la Sacre è un rituale selvaggio, basato sul sacrificio
umano, sulla violenza, sulle pulsioni naturali animalesche. Disney ne
attenuò il significato, sfruttando le musiche per fini differenti.
Questa lunga premessa era a mio avviso necessaria per spiegare la
grandezza e il valore dello spettacolo in scena fino a sabato 29 al Théâtre
National Populaire di Villeurbanne, a pochi chilometri da Lione, dal titolo
…du printemps! Pièce pour 25 danseurs di Thierry Thieû Niang e JeanPierre Moulères. Lo spettacolo è parte della 15° Biennale della Danza,
prossima ormai alla sua conclusione; e infatti nell’opera danza, musica,
teatro, performance, ma anche letteratura contribuiscono tutte alla
straordinaria resa finale, potente, espressivamente perfetta, profondissima
e allo stesso tempo essenziale.
L’apertura è consegnata alla lettura, da parte di Patrice Chéreau, di alcuni
scritti del coreografo Nižinskij, dedicati all’arte e alla letteratura, poi
prende avvio la Sacre, e sul palco venticinque persone di mezza età e
anziani, tra i 60 e gli 80 anni, riempiono il palco e iniziano a muoversi
circolarmente in corrispondenza con l’infuocata musica stravinskijana. Si
fermano, poi ricominciano a camminare, poi corrono per fermarsi
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nuovamente. Si spogliano rimanendo con la sola biancheria addosso:
Niang, ispirato ovviamente a una delle migliori messe in scena dell’opera
del compositore russo, ovvero quella di Pina Bausch (che riusciva come
non mai a esprimere la sensualità travolgente del rito), riesce a
trasmettere il reale significato delI’opera. Infatti, se apparentemente
sembra scollegata con le intenzioni dell’idea di Stravinskij (basti pensare
che il rito è relativo all’iniziazione di alcuni fanciulli, mentre qui abbiamo
solo anziani), in realtà la grandezza di Niang e Moulères è quella di essere
tornati all’autentico cuore della composizione: dinanzi agli occhi dello
spettatore, un gruppo di figure desoggetivizzate, non persone – come
sostiene Adorno, proprio a proposito della Sagra della Primavera,
“depsicologizzate” – che si muovono meccanicamente senza coscienza
perché espressione dell’animalità primordiale. Eppure, da questo vortice
impetuoso si trae una profonda carica emotiva, ne veniamo coinvolti quasi
fosse la rappresentazione dello scorrere senza fine del cosmo e del tempo.
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Le Sacre du printemps de Igor Stravinskij est une œuvre immortelle de
la musique moderne; Thierry Thieû Niang et Jean-Pierre Moulères en
proposent une nouvelle variation portée par des danseurs seniors, avec la
participation de Patrice Chéreau, lecteur des écrits de Nijinski. Danse,
théâtre et opéra, Niang met ses talents au profit de tous les arts, et il
trouve le sens vèritable de Le Sacre.
Lo spettacolo è andato in scena:
TNP / Théâtre National Populaire
8, Place du Docteur Lazare Goujon – Villeurbanne, Lione (Francia)
fino a sabato 29 settembre, ore 20.30
(durata 1 ora e dieci circa senza intervallo)
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La Biennale della Danza presenta
…du printemps! Pièce pour 25 danseurs
di Thierry Thieû Niang, Jean-Pierre Moulères
tratto da La sagra della primavera di Igor Stravinskij
regia Thierry Opigez
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