convegno - Archivio gonews.it

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Progetto grafico: Susanna Coseschi per conto di s i l l a b e - stampa: Media Print, Livorno
CONVEGNO
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Villa medicea di Cerreto Guidi
Comune di Cerreto Guidi
Villa medicea di Cerreto Guidi
venerdì 26 ottobre 2012, ore 9.30
“Si fanno assai belle caccie”
L’arte della caccia presso i Medici e i reali di Francia
Programma
9.30 Presentazione e saluti delle autorità
Cristina Acidini
Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico
12.00 Claude Menges-Mironneau
Museo Nazionale del Castello di Pau
Enrico IV di Francia: immagini del re cacciatore
ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
pausa pranzo
Carlo Tempesti
Sindaco di Cerreto Guidi
15.00 Mario Scalini
Soprintendente per i Beni Storici, Artistici
9.45 Marilena Tamassia
Direttrice della Villa medicea di Cerreto Guidi
ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto
I Medici principi cacciatori
Scene di caccia tessute e dipinte
15.30 Luisa Berretti
10.00 Anna Benvenuti
Università di Firenze
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico
ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
La bandita di caccia del Barco Reale
Santi, boschi ed eremiti
10.30 Isabella Gagliardi
Università di Firenze
I bestiari medievali tra allegoria e realtà
pausa caffè
11.30 Paul Mironneau
Museo Nazionale del Castello di Pau
“Armas, amors e cassa”.
Gaston Fébus (1331-1391) o la solitudine del principe cacciatore
16.00 Christine Le Pape
Università di Toulouse
Bracconaggio e cacce signorili nella Francia delle Lumières
pausa caffè
17.00 Cristina Valenti
Architetto della Villa medicea di Cerreto Guidi
L’allestimento del Museo della Caccia di Cerreto Guidi
Conclusioni
L’ESTATE DI SAN MARTINO
XVII^ RASSEGNA
PREMIO CITTA’ DI SAN MINIATO AL TEATRO AMATORIALE
AUDITORIUM di SAN MARTINO
27 OTTOBRE - 3 NOVEMBRE 2012
PROGRAMMA
Sabato 27 Ottobre - Ore 21,30
“La Mortella” di F. Checchi
Compagnia d’Arte Drammatica “F. Rafanelli”- Pistoia
Regia: Franco Checchi
Compagnia segnalata dalla Rassegna “Vetrina Teatro” di Castelfranco di Sotto - Pisa
Domenica 28 Ottobre - Ore 21,30
“Prigioniero della seconda strada” di N. Simon
“I teatri dell’Invasione”- Firenze
Regia: Stefano Silvestri
Compagnia segnalata dal “Festival Nazionale di Teatro Spontaneo”- Arezzo
Lunedì 29 Ottobre - Ore 21,30
“Il processo a Giovanna D’Arco”
Compagnia Teatrale “I Pinguini” - Firenze
Regia: a cura del Gruppo “I Pinguini”
Compagnia segnalata dalla F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) - Toscana
Martedì 30 Ottobre - Ore 21,30
“L’ultima opportunità” di Luca Palli
Compagnia Teatrale “L’Araba Felice”- Firenze
Regia: Luca Palli
Compagnia segnalata dalla U.I.L.T. (Unione Italiana Libero Teatro) - Toscana
Mercoledì 31 Ottobre - Ore 21,30
“Il piacere dell’onestà” di L. Pirandello
“Compagnia dell’Eclissi”- Napoli
Regia: Marcello Andria
Compagnia segnalata dal Festival Nazionale “L’Ora di Teatro”- Montecarlo - Lucca
Giovedì 1 Novembre - Ore 21,30
“Il profumo di mistero” di L. Lenz
Compagnia “ Luci della Ribalta” - Bolzano
Regia: Alessandro Di Spazio
Compagnia segnalata dal Festival Nazionale “Stella d’Oro” - Allerona - Terni
Venerdì 2 Novembre - Ore 21,30
“Il matrimonio perfetto” di Robin Hawdon
Laboratorio Teatrale “III Millennio” - Cangio - Savona
Regia: Carlo Deprati
Compagnia segnalata da “Teatrika” Festival Nazionale di Teatro Amatoriale
Castelnuovo Magra - La Spezia
Sabato 3 Novembre - Ore 21,30
“Kastanka” da A: Cechov
“Centro di Teatro Internazionale”- Firenze
Regia: Olga Melnik
(Fuori concorso)
Sabato 3 Novembre - Premiazioni Ore 22,30
Premio Città di San Miniato al Teatro Amatoriale - 17^ Edizione - (alla Compagnia)
Premio Gruppo Teatrale “Four Red Roses” - 17^ Edizione - (all’Attore)
Premio Provincia di Pisa - 16^ Edizione - (alla Regia)
Premio Gradimento del Pubblico - 16^ Edizione - (alla Compagnia)
Premio dell’Istituto Dramma Popolare - 13^ Edizione - (all’Attore non protagonista)
Premio Quotidiano “Il Tirreno” - 5^ Edizione - (alla Scenografia)
Premio Fondazione San Miniato Promozione -2^ Edizione- (Segnalazione Speciale della giuria )
INGRESSO GRATUITO
Compagnia d’Arte drammatica
“F. Rafanelli”
Pistoia
All’anno 1970 risale la fondazione del G.A.D. Città di Pistoia, ma sarebbe più giusto dire rifondazione
perché la Compagnia rinasceva dalle sue ceneri ancora calde, dopo uno stacco di quasi 10 anni. E i primi rifondatori furono proprio i vecchi soci della Compagnia e a guidarli non poteva che essere il primo maestro:
quel dottor Fabrizio Rafanelli che, oltre a dirigere il G.A.D., aveva già dato al teatro professionale attori di
vaglia come Ugo Pagliai, Dante Biagioni, Elettra Bisetti, Pier Luigi Zollo, Renata Biserni e altri. Il gruppo
poteva contare, comunque, su attori e attrici molto bravi che,per loro scelta, non avevano percorso la strada
del professionismo: da Paolo Nesi e Margherita Baroncelli, da Franco Checchi a Vivaldo Mattoni e lo stesso
Rafanelli e tante altre nuove forze che con il loro contributo artistico hanno fatto crescere il G.A.D. fino ai
suoi primi 40 anni di vita e i primi 50 spettacoli prodotti. Fin dal 1971 il gruppo è stato selezionato per i
maggiori festival nazionali riportando sempre premi e successi fino a diventare una delle Compagnie più
importanti d’Italia, Nelle 50 produzioni spiccano spettacoli di grande qualità, come Enrico IV di L.
Pirandello, Andorra di M. Frisch, Il grande statista di T. S. Eliot, Yerma di F.Garcia Lorca, I fisici di F.
Durrenmatt che segnò il debutto nella regia di Franco Checchi, ma tutti gli spettacoli sono stati di ottima
qualità e hanno svariato dal teatro moderno a quello antico,dall’autore italiano allo straniero, dal teatro
leggero a quello impegnato. E come per un vero e proprio teatro stabile, c’è stata almeno una produzione
ogni anno. Tutto,naturalmente, nella più totale amatorialità, senza particolari sovvenzioni da enti o istituzioni
e nel rispetto dello statuto della Compagnia che prevede, fra l’altro, di portare teatro in luoghi dove non
arriva, o arriva solo saltuariamente, il teatro professionale. La serietà nell’impegno e la innegabile qualità
artistica dei componenti della Compagnia hanno fatto si che le produzioni più recenti, ultimi 5/6 anni,
abbiano avuto straordinario successo. “Il trigamo” di P. Chiara, “La dodicesima notte” di W. Shakespeare,
“Il galantuomo per transazione” di G. Giràud, “Morso di luna nuova” di E. De Luca (pluripremiato a vari
Festival), “L’opera da tre soldi” di B. Brecht (replicato al Teatro Olimpico di Vicenza), “La sensale di
matrimoni” di T Wilder, “Un genio ribelle” con le sue numerose repliche e il Don Chisciotte della Mancia
del 2011, con cui la compagnia ha riscosso numerosi consensi, aggiudicandosi al Festival d’Imperia i premi
quali “Miglior spettacolo” e “Migliore regia”. La nuova produzione del 2012 “La Mortella” selezionata dalla
giuria della “XVIII^ Vetrina Teatro” di Castelfranco di Sotto, fa ben sperare in un altro successo del GAD.
“La Mortella” di F. Checchi
“La Mortella” è tratta da “Lo Cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille”, una raccolta di fiabe
in dialetto napoletano di Giovan Battista Basile uscita per la prima volta tra il 1634 e il 1936.L’opera è nota
anche come “Pentamerone” perché appunto costituita da 50 novelle raccontate da 10 donne in 5 giorni.
Questa struttura a cornice richiama quella delle raccolte orientali, soprattutto le “Mille e una notte”, ma
anche il “Decamerone” di Boccaccio, a cui Basile è stato avvicinato da Benedetto Croce che lo definisce il
“Boccaccio napoletano”. Infatti nel 1925 Benedetto Croce offrì un’efficace traduzione italiana di tutta
l’opera. Con Franco Checchi, il Gad Città di Pistoia, si è dedicato per la terza collaborazione, dopo “L’Opera
da tre soldi” e “Un genio ribelle, vita e arte di F.G.Lorca”, all’allestimento di un “cunto”, “La Mortella”,
prevedendo la ricerca, la scelta e l’allestimento musicale di brani della vastissima produzione di musica
popolare partenopea. La difficoltà, ma anche il divertimento della compagnia, è stata quella di scegliere le
cose più appropriate per le diverse situazioni previste dalla drammatizzazione della favola. Il regista ha
costruito una storia molto teatrale, aggiungendo dialoghi e personaggi della tradizione, da Pulcinella al
fantasma Munaciello, al soldato spaccone alle cortigiane-zoccole, per le quali ha ritagliato “la Matalena”
ovvero La canzone della zingara. Ogni brano è stato accuratamente scelto o addirittura composto in relazione
alla fiaba. Attraverso la colonna sonora scelta per questa fiaba, si vive uno spaccato della cultura napoletana,
che ha prodotto una delle maggiori scuole musicali italiane: la Scuola Napoletana fine ‘600/’700, dove
l’opera buffa, la commedia in musica, hanno potuto fiorire ed espandersi nel mondo. Azzeccatissimo vasto e
avvincente il repertorio di canzoni eseguite dal vivo: canti alla Madonna, rosari ninne nanne e tarantelle si
alternano irrefrenabili in un carosello di toni, timbri, ritmi e melodie, in cui la musica diventa la protagonista
indiscussa di scene, modulando le venature del testo, a volte con dolcezza e struggimento, altre volte con
irriverenza e ironia.
Personaggi ed interpreti
‘O Principe
‘A Fata
‘E Cortigiane
‘E Serve
‘A Mugliera
‘O Marito
Er Sordato Vantone
‘U Munaciello
Pulcinella
Umberto Ponzio
Claudia Coppola Bottazzi
Carmen Di Bello
Cinzia Cedrola
Daniela Dolce
Francesca Branchetti
Elisabetta Santini
Mariella Biagini
Deborah Guidi
Elvio Norciai
Giacomo Del Bino
Andrea Sabatini
Gennaro Criscuolo
Compagnia
“I Teatri dell’invasione”
Firenze
I Teatri dell’Invasione è una compagnia di prosa con sede a Firenze i cui componenti lavorano insieme da
molti anni ma, ufficialmente, costituitasi nel 2010.
Il gruppo, sotto la direzione artistica del regista Stefano Silvestri, autore, regista, attore noto a livello
nazionale vantando, tra le altre, importanti partecipazioni e collaborazioni televisive sia in RAI che in
Mediaset, si avvale di una rosa di attori professionisti e semi-professionisti e, fino ad oggi, ha messo in scena
con grande successo di pubblico: “La Cena dei Cretini”, “Il Rompiballe”, “Il prigioniero della seconda
strada”, “Rumors”, “Benvenuti in casa Gori”.
Il gruppo vanta inoltre una radicata presenza in noti teatri del panorama toscano e la vincita di vari concorsi a
livello locale come, tra gli altri, il “Festival Nazionale Teatro Spontaneo” ed il “Ne vedremo delle Belle” di
Tegoleto (AR).
Una ricerca sul comico quella de I teatri dell’Invasione, assai rigorosa che, dalla leggerezza della “Cena dei
Cretini” del drammaturgo francese Francis Veber, approdano alla commedia agro-dolce de “Il prigioniero”
di Neil Simon, passando per i ritmi forsennati de “Il Rompiballe” di Veber a quelli di “Rumors” sempre del
prodigioso Simon.
La linea di condotta del gruppo è la scelta di autori comici di livello e contemporanei, che sappiano porre in
evidenza le contraddizioni e le debolezze dell’animo umano; non a caso si può ben dire che il filo rosso che
lega i protagonisti delle varie storie è che sono tutti eroi falliti di questa farsa a puntate che è la nostra vita.
La prossima produzione che vedrà l’uscita a Marzo 2013 è “La Strana Coppia” versione femminile sempre di
Neil Simon.
“Il prigioniero della seconda strada” di N. Simon
Uno dei copioni più inquietanti di Neil Simon che dietro la facciata del boulevard affonda il bisturi nella
nevrosi dell’uomo contemporaneo. Scritta nel 1975, e resa famosa grazie alla celeberrima versione
cinematografica con lo strepitoso Jack Lemmon e Ann Bacroft, “Il prigioniero della seconda strada” è una
commedia agrodolce che conserva una sua attualità, trattando il tema delle nevrosi che affliggono un uomo
onesto, ma proprio per questo incapace di adattarsi ad una società estremamente competitiva. Il protagonista
riflette e dilata tutte le angosce del cittadino alle prese con le frustrazioni familiari, gli incerti del lavoro, il
carovita, l’inquinamento, i ladri e i vicini nervosi. A conti fatti “Il prigioniero della seconda strada” è la
storia di un esaurimento nervoso che ha radici profonde nel malessere dell’uomo, solo e indifeso.
Dopo ventidue anni di lavoro, il cinquantenne Mel, dirigente di una grande società, viene licenziato di punto
in bianco e si ritrova smarrito in un’estate newyorkese particolarmente calda.
La sua vita è stata fino ad allora tutto lavoro e famiglia e ora, nonostante la dolce Edna, sua moglie, cerchi di
infondergli coraggio, comincia a dare segni di instabilità. Quando i ladri svaligiano l’appartamento in cui la
coppia vive da anni, la situazione precipita. L’arrivo dei fratelli di Mel, sopraggiunti per cercare di aiutarlo
ad uscire dal tunnel della sua tragicomica depressione, sconvolgerà ancora di più il caos esistente.
Potrà il sentimento e la comprensione della moglie Edna, salvare dal baratro della pazzia il povero Mel?
Personaggi ed interpreti
Mel Edison
Edna Edison
Harry Edison
Jessie
Pauline
Pearl
Mirco Panzini
Martina Macelloni
Giorgio Della Pergola
Agnese Frassinelli
Giulia Gnozzi
Gabriella La Torre
Compagnia Teatrale
“I Pinguini”
Firenze
La compagnia I Pinguini nasce nel 1982 dall’entusiasmo di alcuni giovanissimi appassionati di teatro che,
dopo un breve approccio autodidatta alla pratica teatrale, decide di seguire un corso biennale di formazione
presso il centro di avviamento all’espressione ”MIM” di Firenze, diretto da Orazio Costa Giovangigli. Il
debutto avviene nel 1985 con una commedia di propria stesura:
“Due atti unici...piu’ unici che rari!”. A questo primo lavoro hanno fatto seguito : “I Fisici” di F.Durrermatt
nel (1987), e negli anni a seguire “Trappola per topi” di A.Christie, “Confusioni” di A. Ayckbourne,
“Camere da letto”di A.Ayckbourne, “Rumori fuori scena” di M.Frayn, “L’ospite inatteso” di A.Christie, le
repliche di “Camere da letto”, “Trappola per topi” e “Rumori fuori scena”, “L’ispettore generale” di Nikolaj
V. Gogol, “Dio e M” di Woody Allen, “Il complice” di F.Durrermatt,”Rumors” di Neil Simon, “Il suicida”
di Nikolaj Erdman,“Volpone” di Ben Jonson, La cena dei cretini di F. Veber ed infine “Aria di famiglia” di
A. Jaoui e J.P. Bacri messe in scena nel 2011.
Nell’anno 2008, in collaborazione con l’Università di Firenze, la compagnia ha effettuato una ricerca
storiografica sulla vita di Giovanna D’Arco sfociata poi nell’allestimento di uno spettacolo che, in forma di
lettura scenica, è stato rappresentato in vari luoghi di Firenze.
Ed è proprio grazie alla discreta quantità di materiale scaturito da questa esperienza che nasce lo spettacolo
presentato quest’anno: Il processo a Giovanna D’Arco.
Nel corso degli anni, oltre che affinare l’arte recitativa,i componenti della compagnia hanno cercato di
sviluppare anche tutti gli aspetti tecnici di una messa in scena, spesso frequentando professionisti del settore
(dalla scenotecnica alle luci, dall’analisi del testo ai costumi, alla gestione economica). Questo ha permesso
alla compagnia di acquisire una completa autogestione nella produzione dei propri spettacoli, diventandone
sempre più un elemento di contraddistinguo.
“Il processo a Giovanna D’Arco”
“Giovanna D’Arco: il processo” scritto e realizzato dalla compagnia, è lo sviluppo dello spettacolo prodotto
nel 2008 sulla vita intera di Giovanna D’Arco (rappresentato in forma di lettura scenica). Dopo un lungo
studio sugli atti reali del processo, un lavoro di “taglia e cuci” per ridurlo e adattarlo ai tempi teatrali, è nato
questo spettacolo che riproduce fedelmente lo scambio di “battute” avvenute fra l’Inquisizione e Giovanna
d’Arco. Ciò che appare abbastanza evidente, è che la Pulzella d’Orleans fu utilizzata per vari scopi; due
importanti evidenziati sono quello politico (l’ascesa di Carlo VII al Regno di Francia) e quello religioso (per
verificare se Dio parteggiasse più per gli Inglesi o per i Francesi). La compagnia cercato di far risaltare, forse
in modo ambizioso, quella parte interiore di Giovanna che si trova a interloquire con la propria coscienza
(secondo l’idea di Luc Besson), che la richiama ai motivi delle sue scelte, probabilmente di tipo personale, e
non derivanti dalle idee che Dio aveva su lei. In questo senso la “condanna” di Giovanna sembra essere
duplice. Si evidenziano due elementi introdotti nella regia, nel tentativo di restituire a Giovanna le sue
ragioni: questi sono la madre e un’amica d’infanzia. La coscienza, la madre e l’amica d’infanzia appaiono
come flash back durante il processo che poi riprende regolarmente. Il tutto suggellato con il canto e la musica
vocale eseguita dal vivo utilizzando un coro composto da tre elementi di cui uno, il maestro, ha scritto tutte
le melodie appositamente realizzate per questo spettacolo (tranne due che sono note).
Personaggi ed interpreti
Giovanna D’Arco
Pierre Cauchon,
Vescovo di Beauvais
Vescovo di Norwich
Cronista
La coscienza
Amica di Giovanna
Madre di Giovanna
Guardia
Cristina Bacci
Paolo Gualtierotti
Pietro Venè
Paolo Magni
Alessandro Armiento
Ilaria Morandi
Ilaria Tocchi
Giovanni Gheri
CORO
Ilaria Savini voce
Michaela D’Astuto voce
Simone Faraoni voce, percussioni e direzione musicale
Compagnia Teatrale
“L’araba Felice”
Firenze
L’Araba Felice debutta ufficialmente sulle scene fiorentine il 24 maggio 1993, per iniziativa di un gruppo di
amici appassionati di teatro. Tutti gli attori, i registi, i tecnici che nel corso degli anni hanno preso parte ai
lavori della compagnia, sono rigorosamente amatoriali, ma non per questo meno motivati, seri e preparati.
L’Araba Felice è riuscita, non senza le difficoltà tipiche dei gruppi filodrammatici (reperimento fondi per
autofinanziamento, ricerca di sedi per le prove, etc.) a mettere in scena almeno un lavoro ogni anno. Se
dovessimo indicare una peculiarità, potremmo dire che la componente artigianale è la forza di questo gruppo.
Infatti quasi tutti i lavori portati in scena sono originali. Lo stesso si può dire per le musiche, i costumi e le
scene.
L’opera più rappresentativa del gruppo è da considerarsi la “Trilogia sul potere” che si compone di tre pièces
distinte (“La schiuma della terra”, “Commedia Nera” e “Thea”) che narrano storie ambientate in Germania
fra il 1933 ed il 1946. Un lavoro che nel suo insieme, può essere considerato come un attento e documentato
racconto di eventi, di persone, di situazioni, negli anni più bui del secolo passato. Sullo sfondo, l’ascesa del
nazismo, la sua affermazione, e infine la caduta.
Tutte e tre le opere, distintamente, hanno partecipato a numerosi concorsi, regionali e nazionali, vincendo
molti premi.
“L’ultima opportunità” di L. Palli
Germania, autunno del 1944. Un teatro vuoto e fatiscente, il rumore dei bombardamenti che martellano
incessantemente le città, un uomo ferito che cerca un rifugio. L’uomo è Manfred Schacht, un famoso attore
tedesco messo in disparte e dimenticato dal regime per motivi che non possiamo conoscere.
Ma il teatro apparentemente disabitato è in realtà vivo, pulsante, popolato da esseri che tentano
disperatamente di sopravvivere e di sfuggire alla furia antisemita dei nazisti. Manfred, in una atmosfera fra
sogno e realtà, rivivrà la sua intera vita: i difficili inizi, la sua formazione artistica all’ombra dei grandi
maestri russi, i compromessi con il regime nazista, il sapore del successo,l’oblio di ricordi. E tramite le
persone incontrate, oppure immaginate in quel vecchio teatro, Manfred Schacht riuscirà finalmente a fare i
conti con la sua intera esistenza di uomo e di artista.
Personaggi e interpreti:
Manfred Schacht
Nina Hassler
Maximilian Neuer
Greta Feder
Hermann Richter
Ester Altman
Klara Strauss
Micol
Alessio Alloi
Olivia Fontani
Simone Mengoni
Camilla Catani
Tiziano Pratesi
Paola Salvadori
Rina De Pasquale
Celeste Antonacci
Compagnia Teatrale
“Compagnia dell’eclissi”
Salerno
La Compagnia dell’Eclissi nasce dalla confluenza in un unico gruppo di attori caratterizzati dalla comune,
pluriennale militanza nella rappresentazione in prosa. Fin dalla fondazione, pertanto, la compagine
salernitana ha inteso privilegiare un teatro di parola in grado di assecondare la vocazione dei suoi
componenti. Il filone verso il quale si sono orientate le scelte artistiche è quello della drammaturgia che, fra
gli ultimi decenni dell’Ottocento e i primi del secolo successivo, si pone quale obiettivo l’indagine interiore.
Un “teatro dello spirito”, che partendo dall’esperienza ibseniana giunge “alla moderna” poetica
pirandelliana, in cui gli impulsi irrazionali della sfera emotiva entrano in conflitto con le convenzioni morali
e sociali che regolano il mondo esterno. Di qui l’opzione per testi-cardine di questo teatro della crisi, come
“Casa di bambola” o “La ragione degli altri” a “Il berretto a sonagli”, da “Il Piacere dell’onestà” a “Tutto per
bene”.
Anche “Un tram che si chiama Desiderio” di Tennessee Williams e “Giacomo, il prepotente!” di Giuseppe
Manfridi, affrontano l’inadeguatezza e il disagio esistenziale proposti dai testi appartenenti al pieno
Novecento. È nelle due sole incursioni nel teatro di Eduardo (due atti unici quasi per nulla rappresentati),
“Dolore sotto chiave” e “Il cilindro”, sotto il titolo collettivo “Inganni”, e poi in “Vicende di anime dispari” e
recentemente, nella silloge “Ogni anno punto e da capo”, che la compagnia ripropone gli sketch di amara e
beffarda comicità risalenti al “Varietà” degli anni Trenta. Utilizza qui, altre qualità di molti attori e attrici
della compagnia come il saper suonare e il saper cantare. Particolare attenzione viene prestata al monologo
drammatico, incentrato su testi inediti, scritti e rappresentati da uno dei membri della compagnia, con
potenzialità simboliche di costruzione e interpretazione. Ulteriore attività dell’”Eclissi” è l’organizzazione
del Festival Nazionale Teatro XS. Questo tipo di festival rappresenta un unicum sul territorio nazionale,
partendo esso dalla definizione della forma e del genere - in questo caso teatro da camera con più di 5 attori
in uno spazio anch’esso ridotto.
“Il piacere dell’onestà” di L. Pirandello
Scritta espressamente per le raffinate qualità espressive di R. Ruggeri, che la rappresentò a più riprese, “Il
piacere dell’onestà” debuttò con successo al Teatro Carignano di Torino nel 1917. A riproporla sulle scene
italiane nel secondo dopoguerra furono L. Cimara, S. Randone, A. Lionello, G. Pambieri e, da ultimo e
tuttora in scena, L. Gullotta.
L’adattamento del testo, proposto dalla compagnia, ha mirato all’essenzializzazione della vicenda e del
dettato pirandelliano, scontornati e come relegati in uno spazio allusivo e appena definito, serrando la trama
in tre movimenti scanditi dal buio tecnico: sul fondo della scena un luogo appartato, velato da un diaframma,
dove i personaggi si incontrano, riflettono, osservano, quasi sospesi per qualche attimo dalla necessità
dell’azione. È qui che l’invenzione pirandelliana, con il consueto scarto creativo, solleva la trama dalla
convenzionalità della commedia tardottocentesca.
Intorno a un tavolo, fulcro al tempo stesso del microcosmo borghese e del consolidato organismo familiare,
si giocano le sorti della giovane Agata, a cui l’amore imprudente dell’avvocato Colli, a sua volta
infelicemente coniugato con una donna che non lo ama, ha sottratto l’onore. A soccorrere la pericolante
rispettabilità della donna e del marito adultero interviene un amico fidato, Maurizio Setti, il quale procura
quel marito di comodo che potrà sposare la ragazza e dare un nome al bambino, evitando lo scandalo e il
discredito sociale.
Personaggi che sono vittime dell’imprevedibilità dell’esistenza; meschini raggiri, tormenti di
vergogna....nella gratificante finzione. Piena ingovernabile di sentimenti con ossequi alle norme ipocrite e
perbeniste: isolamento sociale, avvilente solitudine confortati poi da amicizia, tenerezza e stima nel recupero
della vita e della sua dignità.
Un finale non del tutto inatteso, forse, che si preannuncia in fondo fin dal primo, obliquo incontro fra i due,
quando Agata, nascosta da un paravento, scruta e forse già sceglie Baldovino, apprezzandone la profonda e
più autentica moralità. Anch’ella, del resto, distaccandosi dalle regole di un mondo che avverte man mano
più estraneo, intraprende un cammino, tutto femminile, che da amante la trasforma prima in madre, poi in
moglie.
Personaggi ed interpreti
Fabio Colli
La signora Maddalena
Il parroco di Santa Marta
Maurizio Setti
Agata Renni
Angelo Baldovino
Raul Apicella
Anna Maria Fusco Girard
Geppino Gentile
Roberto Lombardi
Giulia Sonetti
Enzo Tota
Compagnia
“Luci della Ribalta”
Bolzano
Attiva già dal 1993, “Luci della Ribalta” viene fondata a Bolzano nel 1995 da un gruppo di giovani che
provenivano da diverse esperienze culturali e artistiche come il teatro, la musica, le arti figurative, la
cinematografia e il video e che hanno sentito il bisogno di aggregarsi per imparare ed esprimersi con nuove
idee e progetti. Il Direttore Artistico è Alessandro Di Spazio, diplomato alla Scuola Triennale di Cinema e
Televisione “Zelig” di Bolzano, tutt’oggi impegnato professionalmente nel settore televisivo - cinematografico, pubblicitario e teatrale e direttore del Festival Teatrale Il Mascherone al Teatro Cristallo a Bolzano.
Presente con i propri spettacoli su tutto il territorio nazionale, Luci della Ribalta ha partecipato ad importanti
Festival Teatrali Nazionali vincendo diversi prestigiosi premi e riconoscimenti con alcuni spettacoli diventati
dei cavalli di battaglia come “Provaci ancora Sam” di Woody Allen e “Cose dell’altro mondo” di Jean Noel
Fenwick. Il repertorio negli anni è passato dal classico con Goldoni, Schnitzler, De Filippo, Labiche, Gogol,
Cechov al contemporaneo americano con Allen, Levin, Kerr ed europeo con Fenwick, Bethencourt e Krief e
autori italiani come Campanile, De Chiara, Lombardo, Ranzato e Petrolini. La compagnia “Luci della
Ribalta” si concentra principalmente sulla produzione teatrale ma anche suul’ organizzazione di rassegne
teatrali in collaborazione con UILT Unione Italiana Libero Teatro presso il Teatro Cristallo a Bolzano e corsi
di recitazione e laboratori con professionisti.
“Profumo di mistero” di L. Lenz
Nella rilettura di Luci della Ribalta di una delle commedie più note di Leo Lenz, “Das Parfum meiner Frau”
e arricchita da dialoghi tratti da “Affabulazioni” di Pietro Di Spazio, si scherza intorno ai personaggi: le
divertenti gag farsesche e tutti gli equivoci tipici della “Commedie Francaise” nonché l’intreccio del teatro
borghese si fondono con momenti propri della commedia sentimentale.
Il segreto del successo delle commedie di Lenz sta poi nella precisione della costruzione tecnica, nella
pulizia dei dialoghi, nelle sue battute divertenti e nel suo humor, accompagnati da una dose di serena
filosofia di vita, attraverso i quali dovrebbe indurre il pubblico a riflettere.
Partendo dall’assioma “Anche il miglior matrimonio è la morte dell’amore”, la commedia si snoda narrando
le vicende di una agiata coppia, che vive la convivenza con una qualche stanchezza e scontata routine.
Quando però dei “moderni amici” presentano loro l’occasione per la classica scappatella, come per miracolo
riprendono vigore quegli entusiasmi giovanili per l’avventura “mordi e fuggi”, che sembravano ormai già
sopiti.
Supportati dall’aiuto dei loro domestici, la coppia tenta maldestramente di tenere segreto il sotterfugio messo
in atto per la “notte di follie”, ma le inevitabili temute conseguenze danno origine a divertenti e paradossali
equivoci che portano ad un graditissimo finale.
Personaggi ed interpreti
Carlo
Elsa
Lia
Vittorio
Giuseppe
Emma
Antonio Perrone
Claudia Beatrice
Laura Barocco
Enrico Matrella
Stefano Piazzi
Tiziana Barbin
Laboratorio Teatrale
“III° Millennio”
Cengio – Savona
Il gruppo teatrale nasce nel 1996 da un’esperienza maturata a seguito di un corso di recitazione organizzato dal
“Gruppo Insieme”. Il saggio finale dà vita al primo spettacolo intitolato “Nel nome della prosa”, un collage di
brani e atti unici tratti da Cechov, Goldoni, Shakespeare, Ionesco, e diretto artisticamente dal regista Walter
Meschiati che ha curato dal 1988, con “Il malato immaginario”, fino al 2004 con “Spirito allegro” la messa in
scena delle numerose opere affrontate.
Sull’onda del successo vengono prodotti spettacoli che incontrano i favori del pubblico e della critica. Il
Laboratorio Teatrale Terzo Millennio è in costante aggiornamento grazie ai numerosi corsi di recitazione con i
quali assolda nuovi potenziali attori ed affina la preparazione dei suoi membri più validi. Dal 2005, con la messa
in scena de “La strana coppia” fino ad oggi, la regia è stata affidata a Carlo Deprati. Con il desiderio di rimettere
in gioco l’esperienza e la maturità acquisita sul campo, alla ricerca di un continuo miglioramento, la compagnia
affronterà in autunno uno stage dedicato e finalizzato alla produzione di uno spettacolo “non brillante” per
misurarsi con schemi non abituali.
Il Laboratorio Teatrale Terzo Millennio si avvale del lavoro di scenografi, falegnami, sarte, arredatori,
tecnici luci, tecnici audio per produrre spettacoli di una buona qualità tecnica e di adattabilità a piazze e
palchi di ogni dimensione.
In questi anni la Compagnia si è “specializzata” in spettacoli brillanti in lingua che l’ha portata a farsi
conoscere in molte regioni italiane ed a partecipare con successo a molti Concorsi di Teatro amatoriale anche
a carattere nazionale, riscontrando i consensi della critica e del pubblico.
Da 18 anni ormai il Gruppo Insieme – Laboratorio Teatrale Terzo Millennio produce una Stagione Teatrale
“Insieme Teatro” presso il Teatro Jolly di Cengio che programma ogni anno serate di teatro amatoriale con
compagnie provenienti da tutte le regioni d’Italia, ricercando scambi per arricchire le esperienze e la rete di
conoscenze e di amicizia.
“Il matrimonio perfetto” di R. Hawdon
Si presume che uno sposo, la mattina delle nozze, non veda l’ora di coronare il suo sogno d’amore.
Cosa succede però se si sveglia nella suite riservata per la luna di miele e si ritrova accanto una ragazza di cui non
ricorda neppure il nome? Ecco il sorprendente inizio di questa frizzante commedia. Bill, lo sposo, cerca di salvare
apparenze e matrimonio, nascondendo la verità a Rachel, la sposa, e inguaiando sia il suo migliore amico Tom che
l’ignara cameriera. In un turbinio di equivoci, porte che si aprono e si chiudono, trapunte che scompaiono,
bernoccoli in testa e coltelli da cucina.
Un paziente lavoro di regia.....in questa commedia degli equivoci.
Nella scelta della commedia, dopo una lunga scrematura, adattandola al cast, per età, fisico etc., nell’attenta
ricerca del “senso della frase” , del ritmo, il tutto condito da una scenografia d’impatto e guarnito da costumi,
trucchi e luci da precisione svizzera, il gioco è fatto!
Divertimento assicurato, ma anche spunti di riflessione.
E se “il matrimonio perfetto” in realtà non esistesse?
Personaggi ed interpreti
Judy
Bill
Tom
Rachel
Julie
Daphne
Dupont
Monica Chiarlone
Gianni Cepollini
Walter Meschiati
Fausta Odella
Francesca Cepollini
Anna Maria Brancaleoni
Silvio Galliano
“Centro di Teatro Internazionale”
Firenze
L’Associazione culturale “Centro di Teatro Internazionale” (CTI) è una realtà presente nel territorio toscano
dal 1994. E’ diretta con passione dalla regista russa Olga Melnik, pedagoga e regista teatrale, che negli anni
ha fatto del CTI un centro di didattica, formazione, produzione e distribuzione, con la caratteristica
principale di far conciliare insegnamenti derivanti dalle scuole di teatro internazionale, russa, tedesca, inglese
ed americana. Nel corso della sua attività ha dato un notevole impulso allo sviluppo dei rapporti culturali
internazionali, approfondendo la conoscenza teorica del teatro mondiale, collaborando con enti,
organizzando corsi teatrali, mettendo in scena spettacoli di vario genere: teatro non verbale, musical,
commedie, farse, tragedie, happening...ecc.. e partecipando a varie rassegne e numerosi festival nazionali ed
internazionali. Ma la missione del Centro di Teatro Internazionale si lega alle storie in cui la diversità diventa
un valore aggiunto; mondi diversi che sono le espressioni e interpretazioni di vita reale. Menzione particolare, infatti, merita il rapporto d’integrazione attraverso l’arte che la compagnia vive nel carcere M. Gozzini,
dove svolge dal 1998 un laboratorio d’improvvisazione teatrale con detenuti e partecipanti esterni. La
compagnia dei giovani attori è stata invitata a rappresentare l’Italia ai vari Festival Internazionali con i
patrocini della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. La commedia “Cloppete,
cloppete, cloppete ... fan le scarpette di cristallo” tratta da “Cenerentola” con la regia di Olga Melnik, che ha
vinto il Premio per la Migliore Opera nella “Vetrina Teatro” di Castelfranco di Sotto (PI) nel 2006, nello
stesso anno è risultata vincitrice del “Premio Città di San Miniato” e del “Premio alla regia” Provincia di
Pisa (XI^ edizione de “L’Estate di San Martino”). Con numerosi spettacoli, indirizzati ad un pubblico di
bambini, giovani ed adulti, messi in scena da Ottobre a Luglio, il C.T.I. in questi anni ha sempre partecipato
alla rassegna “Per filo e per sogno”- Teatro “La Fonte”, Bagno a Ripoli. La Compagnia si ripresenta, in
questo anno, fuori concorso, al Festival di San Miniato come vincitrice della XVI^ edizione de “L’Estate di
San Martino”. Con lo spettacolo “Re Cervo” il C.T.I. è stato premiato per la “Miglior Scenografia”, “Regia”
e “Miglior Spettacolo”, così come con l’opera “Via d’uscita”, nella XIV edizione del “Premio città di San
Miniato al Teatro Amatoriale”.
“Kastanka” Favola circense tratta dal racconto di A.Cechov
Kastanka è una cagnolina assolutamente non di razza che un giorno si perde; comincia così una nuova vita
insieme al suo nuovo padrone, un illusionista-addestratore, e a tre bizzarri animali che vivono con lui, un
gatto, un maiale e un’oca. Il destino di Kastanka è segnato: sarà introdotta anch’essa, suo malgrado, nel
magico mondo del circo, fino a quando....ritroverà i suoi vecchi padroni e la sua casa che sa “di trucioli, di
vernice e di colla”.
La trama di questa favola di fine ‘800 è molto semplice, ma la penna fine e delicata di Cechov ci ha regalato
un altro piccolo capolavoro che, con gli occhi di una cagnolina, parla al cuore di ognuno. I temi dello
spettacolo sono universali quali la vita, la morte, la fedeltà, la solitudine..., in una dimensione di sogno, dove
la realtà e la fantasia si mescolano, prendono forma e si tingono dei colori del circo, palcoscenico
dell’esistenza
Personaggi ed interpreti
Kastanka
Falegname / Fachiro indiano
Morte
Gatto
Moglie del falegname / Maiale
Fendiushka / Oca Elena Cheli
Parente del falegname / Funambola
Pupazzo di neve /Uomo forzuto
Comandante / Direttore del circo
Clown
Lucia Callisto
Vasco Bonechi
Samuele Batistoni
Gianluca D’Indico
Tiziana Fusco
Valentina Schiavi
Leonardo Becucci
Paolo Ignesti
Gianni Monini
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