Lavorare con i giovani è bello Andiamo a teatro

12
marzo2004
TEATRID’IMBARCO
INIZIATIVE
Lavorare con i giovani
è bello
Incontri
alla 3 Pietre
Ne parliamo con Nicola Zavagli e Beatrice Visibelli
n Emilia Anna Gitto
Ancora un grande successo per
la compagnia Teatri d’Imbarco,
i cui due fortunati spettacoli “Firenze una pedalata lunga un secolo” e “La cameriera di Puccini”, replicati nel mese di febbraio al teatro di Rifredi, hanno registrato una notevole affluenza
di pubblico, ottenendo unanimi
consensi. “Firenze, una pedalata lunga un secolo” ha visto tra
l’altro debuttare Beatrice Visibelli, attrice da oltre vent’anni,
come regista accanto a Nicola
Zavagli. Lo spettacolo dapprima sperimentato in forma breve in numerose piazze fiorentine, ha esordito in forma completa a settembre in piazza SS.
Annunziata, grazie al sostegno
d e l c o m une e all’ inte r e ssamento dell’assessore Bugliani, dei presidenti degli altri
quartieri di Firenze e in particolare di Stefania Collesei, presidente del Quartiere 5.
«Collaborare con Zavagli - afferma Beatrice Visibelli - è stato
davvero coinvolgente, un’esperienza positiva, a giudicare anche dall’entusiasmo con cui la
gente ha accolto il nostro lavoro». Anche Nicola Zavagli è
molto soddisfatto. «Quello che
insieme abbiamo tentato di fare
– afferma - è stato ideare
un’opera priva di parole, capace
di trasmettere esclusivamente
p e r me z z o de lla m us ica
l’eredità che un secolo problematico e affascinante come il
Novecento, ricco di gioie ma
anche di dolori, ha lasciato nel-
la storia di Firenze». Un’intensa
attività di documentazione,
dunque, per un’opera delicata
capace di commuovere gli anziani e incuriosire i giovani, attraverso una storia “cittadina”
solo in apparenza ma pervasa in
realtà di un respiro universale.
Con “La cameriera di Puccini”,
Beatrice Visibelli torna invece a
vestire i panni dell’attrice, partecipando con un’interpretazione fortemente sentita a
una storia questa volta ricca di
parole e densa di sentimenti
dolci ma anche dolorosi. «Un
personaggio - precisa Beatrice
Visibelli - quello della cameriera, in cui mi identifico e che
amo molto, per il suo un animo
semplice ma ricco di grande poesia che finisce per farla somigliare alle grandi eroine romantiche». L’opera, scritta e diretta
da Zavagli e promossa da Stefano Perla e dalla sua associazione Alter Ego, ha debuttato in
forma di lettura al teatro Puccini, per poi essere rappresentata
in altri teatri fiorentini e in nu-
merose località della Toscana.
«Anche se la lingua utilizzata
dai personaggi è il dialetto toscano - commenta Nicola Zavagli - il pianoforte e la lirica che
accompagnano la rappresentazione fanno sì che il messaggio
arrivi direttamente al cuore delle persone, portandole a riflettere su temi universali, come
l’amore e la morte».
Come con “Firenze, una pedalata lunga un secolo”, anche con
“La cameriera di Puccini” Teatri d’Imbarco ha cercato di radicarsi sempre più in un ambito
regionale, senza tuttavia cadere
nel provincialismo, suscitando
emozioni che rendono queste
opere adatte ad essere recepite
in qualsiasi altro luogo. La giovane compagnia teatrale può
senz’altro ritenersi soddisfatta
dei risultati conseguiti in soli
due anni di attività.
Nata nel 2002 per iniziativa del
Quartiere 5 e portata avanti con
estrema dedizione da Nicola
Zavagli e Beatrice Visibelli insieme a molti altri collaborato-
ri, essa si è in breve tempo trasformata in un concreto progetto educativo, ricco di significativi risvolti umani e artistici. «Sin
dall’inizio - spiega Beatrice Visibelli -, abbiamo pensato di affiancare alla compagnia una
vera e propria scuola di teatro,
“L’Imbarco”, che, attraverso
una serie di corsi, incontri e stage con professionisti dello spettacolo, offrisse ai partecipanti la
possibilità di prendere coscienza della propria vocazione artistica gestendo al meglio la propria carriera». Iniziativa accolta, a quanto pare, molto favorevolmente dalla gente. «Le iscrizioni alla scuola - osserva Nicola Zavagli -, quest’anno sono
state numerosissime e abbiamo dovuto attivare nuovi corsi
per soddisfare tutte le richieste». Un risultato positivo, dovuto si cur ame nte anche
all’entusiasmo che anima non
solo gli allievi, ma gli stessi insegnanti. «Per me, per Zavagli
e per quanti partecipano con
noi a questo meraviglioso progetto - conclude infatti Beatrice
Visibelli -, lavorare con i giovani, aiutarli a dare libero sfogo
alle proprie emozioni e alla propria interiorità, insegnare loro
come, creando o interpretando
un personaggio, si possa arrivare a capire meglio se stessi e gli
altri, rappresenta un’esperienza
altamente formativa, un’occasione per comprendere e migliorare anche noi stessi».
INFO: cell. 3382113195
RIFREDI
Andiamo a teatro
Dallo spettacolo vincitore del Premio Speciale Scenario 2001 al “Dottor Faust”
“Pasolini Pasolini!”: lo spettacolo vincitore del Premio Speciale Scenario 2001 di Paolo
Mazzarelli (Css Teatro Stabile d’Innovazione del Fvg), liberamente tratto da “Pasolini:
cronaca giudiziaria, persecuzione, morte” a cura di Laura
Betti, è in scena al Teatro di
Rifredi il 6 marzo alle 21
nell’ambito della rassegna
“Vedere L’Invisibile”.
«“Pasolini, Pasolini!” – spiega
Paolo Mazzarelli - non è uno
spettacolo che vuole mettere
in scena Pasolini, né la sua incalcolabile eredità artistica e
politica. Pasolini ha già vissuto e ci ha già lasciato tutto
quanto un uomo può lasciare
per essere ricordato.
Di Pasolini il mio spettacolo
vuole sì mettere in luce la statura, l’insostituibile importanza, ma attraverso la chiara
presa di coscienza della sua
mancanza. Pasolini è stato
ammazzato, non c’è più, e soprattutto non c’è oggi nessuno che come lui abbia la capacità di analizzare la realtà, di
farne arte e messaggio civile,
di dire la verità o di dire e fare
ciò che serve per attivare le
coscienze.
Questo spettacolo può essere
v is t o come il q uad r o di
un’assenza. L’assenza di una
figura come quella di Pasolini.
Ecco perché di lui, dei suoi testi, in scena non c’è traccia. Ci
saranno invece dei personaggi che parleranno a lui, con
lui, contro di lui, per lui».
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Da una parte una documentazione storica, quella tratta dal
libro “Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte”:
atti processuali veri, di alcuni
dei processi che Pasolini ha
subito in vita. I personaggi
che gli si rivolgeranno saranno allora un giudice, un avvocato, un politico, un critico, un
giornalista.
Dall’altra parte una documentazione poetica, tratta da “La
notte poco prima della foresta” di Koltes. A parlare sarà
allora uno straniero, che avrà
da raccontare la sua notte, le
sue confuse idee politiche, le
sue fragilità e il suo riscatto,
che si consuma nella necessità di sacrificare sempre e solo
se stesso, per amore.
«Pasolini – prosegue Mazzarelli - è l’interlocutore, assente, di tutti questi personaggi.
È evocato, giudicato, cercato,
offeso, amato, ma rimane sullo sfondo. Diventa così il testimone (ahimè mancante) del
mondo che vedo guardandomi attorno, oggi. In un paese
abitato e guidato da figure
sempre più losche. Dove anche chi cerca di opporsi alla
generale barbarie si scopre
troppo spesso incapace di
quella forza, quella credibilità, quella vitalità assolute che
hanno animato la figura di Pasolini. Assente, sì, Pasolini,
ma capace di essere riferimento, specchio, anche di un
tempo non più suo».
Dottor Faust
Da giovedì 25 a sabato 27
marzo (ore 21), domenica 28
(ore 16.30) nonché da giovedì
1 a sabato 3 aprile (ore 21)
sarà invece in scena, sempre
sul palco del Teatro di Rifredi
lo spettacolo “Dottor Faust”
ad opera della compagnia
Pupi e Fresedde, per la scrittura scenica di Angelo Savelli
con Valentina Banci, Andrea
Muzzi, Nicola Pecci, Andrea
Bruno Savelli, Marco Sodini
(scene e costumi di Mirco
Rocchi, musiche di Nicola
Pecci e Alessandro Luchi, luci
di Roberto Cafaggini) con la
consulenza scientifica di Silvana Barbacci, docente al Master in Comunicazione della
Scienza al Sissa di Trieste.
Negli stessi anni in cui Galileo gettava le basi per la costituzione della figura dello
scienziato moderno, sulle tavole dei palcoscenici inglesi,
per opera del drammaturgo
Marlowe, prendeva corpo la
sulfurea figura del dottor Faust, esaltazione e denigrazione al tempo stesso delle ambizioni della scienza. Nata in
credenze e leggende diaboliche, passata poi per le mani di
Goethe, questa figura era destinata a diventare in poco
tempo uno dei più grandi miti
della cultura europea insieme
ad Ulisse e Don Giovanni.
Come per ogni mito che si rispetti, non è difficile sentire
risuonare al suo interno insieme ad ancestrali paure anche
angosce tutte contemporanee. L’onnipotenza dello
scienziato che fa un patto con
il diavolo per abbattere tutti i
confini della limitatezza umana ci richiama da vicino il moderno dibattito sulla biologia,
la biotecnologia, l’informatica
e la cibernetica: in poche parole i temi della clonazione
umana e dell’intelligenza artificiale che più che a panorami
scientifici sembrano continuamente rimandare a scenari di cupa fantascienza.
Un ciclo di incontri su varie tematiche di attualità è in corso alla
Casa del Popolo 3 Pietre, promosso dalla commissione Cultura
presieduta da Bernardo Bartolini. Questi appuntamenti, voluti per
creare momenti di incontro e di discussione, ci accompagneranno
fino al 14 maggio.
Tra i prossimi incontri in programma, la sera dopo cena nei locali di
via Carlo del Greco 7, troviamo ora “Speriamo che sia femmina” in
calendario l’8 marzo, “Quando i bambini non nascono sotto i
cavoli, adozioni, fecondazione” previsto per il 26 marzo, “Quando
l’America…”:una riflessione sull’immigrazione che si svolgerà il 16
aprile, “C’ho il pc, c’ho internet: a che mi serve la filosofia?”
organizzato per il 30 aprile e “Quando l’Italia…”una riflessione sul
razzismo che concluderà il ciclo, il 14 maggio.
INFO: Casa del Popolo 3 Pietre
via Carlo del Greco 7, tel. 055450492
REALTÀ
L’atmosfera
del Teatro Vivo
Da una parte è una realtà sempre più radicata nel Quartiere 5,
dall’altra sempre più forte è il suo impulso allo sviluppo dei rapporti
culturali internazionali. È l’associazione culturale “Centro di Teatro
Internazionale” guidata da Michele Mazzoni, con la direzione
artistica della regista russa Olga Melnik L’associazione - che gestisce
anche i corsi teatrali nei carceri “Mario Gozzini” di Firenze e “Il
Pozzale” di Empoli - da sempre ha lavorato nel nostro Quartiere: al
circolo Arci “Le Panche”, organizzando i corsi teatrali per bambini e
adulti oltre gli spettacoli, al circolo “Il Castello” partecipando tre
anni consecutivi alla rassegna “Il Castello sommerso”.
Al circolo “Le Panche” è stata avviata, in particolare, l’attività della
scuola di formazione professionale per attore di prosa (3 anni) con il
rilascio di un diploma riconosciuto dalla Regione Toscana. La scuola
è caratterizzata dal particolare metodo pedagogico della scuola
teatrale russa ereditata da K.S. Stanislavskij, E.B. Vachtangov, V.
Mejerhold e M. Checov. Il lavoro si distingue per l’approfondito
studio psicologico e l’uso delle tecniche delle scuole teatrali
internazionali. I migliori pedagoghi teatrali dell’Università teatrale di
Mosca si alternano per i vari stage. I metodi usati stanno dando ai
partecipanti un modo di approfondire la conoscenza teorica del
teatro mondiale e aumentare l’esperienza pratica. Grazie
all’organizzazione del Centro ogni spettacolo finale è rappresentato
in vari spazi teatrali, sia a Firenze, in Toscana, all’estero.
Il repertorio degli spettacoli della compagnia internazionale del Cti
è formato dai testi di vari autori provenienti dai paesi diversi. Così,
durante il periodo 1994-2004 sono stati messi in scena più di 30
spettacoli di ogni genere: teatro non verbale, musical, commedie,
farse, tragedie, happening, ecc.
La compagnia stabile ha rappresentato i suoi spettacoli in vari teatri
di Mosca.
La compagnia dei giovani attori è stata invitata a rappresentare
l’Italia ai vari festival internazionali con i patrocini della Regione
Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Nella scorsa
stagione 2002-2003, piena di impegni internazionali, sono stati
anche realizzati 4 nuovi spettacoli: “Ti amo, ti amo, ti amo, ti
amo...” tratto dalla piece di J. Cocteau “La voce umana” in due
versioni; “La costanza di un moschettiere” tratto dal romanzo di A.
Dumas “I tre moschettieri”; “Il gabbiano” di A. Checov; “Mowgli”,
spettacolo non verbale tratto da “Il libro della giungla” di R.
Kipling. Nella stagione 2003/2004 è uscita anche la nuova prima
mondiale dello spettacolo cabaret “Pazza convivenza”.
INFO: tel. 055418084-3475572347
[email protected]
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