Ute Lemper

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UTE LEMPER
Ute Lemper è indiscutibilmente una
Diva. Quando canta, la Signora
Lemper mette in scena suoni e
parole di un piccolo universo
personale. E se sono molti i paradisi
perduti, quelli immaginati e quelli
cercati nella storia della canzone
moderna, lei ha scelto quelli intimi
della chanson, del cabaret berlinese,
delle rigorose parodie di Weil e
Brecht, della nuova canzone
alternativa
americana,
delle
invenzioni di Nyman e, attualmente,
dei ritratti della tradizione ebraica,
araba e slava.
Per niente facile, nemmeno per un
interprete
coraggiosa
e
appassionata quale Lemper è,
entrare in modo naturale in una
canzone di tre minuti, quando ad
averla scritta è una figura come
quella di Kurt Weill; oppure,
quando ad averla cantata è uno
come Jacques Brel. Come non è scontato restituire le atmosfere del cabaret ‘politico’ berlinese degli
anni Venti; né è semplice immaginare il realismo fantastico e la malinconia della voce di Brel.
Ute Lemper, con sottile ironia e naturale passione, mostra come sia invece semplice legare identità
(la sua) e memoria (la nostra). Semplicemente, e con passione.
C’è qualcosa che la rende simile alle voci e alle figure che interpreta, e c’è qualcosa che la rende al
tempo stesso unica e originale. Infine, c’è un sottile gusto retrò che si rivela subito “vivo”,
contemporaneo. La puoi ascoltare tenendo chiusi gli occhi, immaginando di essere ovunque, perché
quello che canta – come lo canta – viene da tempi e luoghi che hanno il carattere dell’eternità.
“Ms. Lemper is, if anything, hardworking. Singing in German, French, English, Spanish and Yiddish — and
meticulously honing her vowels and consonants for each — she threw her muscular voice into every number.
There is nothing casual in this personality, even in re-creations of Édith Piaf or Astor Piazzolla. Indeed, I don't
think Ute Lemper ever tossed off a song in her life. One admired the energy and concentration and, in the case
of Kander and Ebb's "All That Jazz," fire that really burned!” (Bernard Holland, The New York Times)
PROGRAMMI DISPONIBILI
Last Tango
in Berlin
from Brecht in Berlin to the
bars of Buenos Aires
Ute Lemper: voce
Vana Gierig: pianoforte
Marcelo Nisinman: bandoneon
Un viaggio da Berlino a Buenos Aires, da Brecht a Piazzolla. Accompagnata da pianoforte e
bandoneon, Ute Lemper presenta una straordinaria serata di tanghi da tutto il mondo in spagnolo,
portoghese, francese, tedesco e inglese e canta il suo omaggio al tango, ai suoi racconti d’amore, di
vita, di morte, di fatalità e passione. Il destino di queste canzoni ci porta in un viaggio nei vicoli
segreti di Berlino, New York, Parigi e Buenos Aires.
Video: http://www.youtube.com/watch?v=YWGodVX8EUE
Il programma comprenderà una selezione dal seguente repertorio:
Chiquillin de bachin (Astor Piazzolla)
L'Accordéoniste (Michel Emer)
Lili Marleen (Schulze/ Leip)
Yo soy Maria (Astor Piazzolla)
Buenos Aires (Astor Piazzolla)
Soledad (Astor Piazzolla)
Balada para un loco (Astor Piazzolla)
Ich bin vom Kopf bis Fuss auf Liebe eingestellt ( Frederick Hollaender)
Moritat von Mecky Messer (Kurt Weill/Bertolt Brecht)
Lola ( Frederick Hollaender)
Amarcord (Nino Rota)
Chanson de Jacky (Jacques Brel)
Ne me quitte pas (Jacques Brel)
Amsterdam (Jacques Brel)
Milord (Monnot/Moustaki)
La Colombe (Jacques Brel)
Recensioni
Viaggio tra continenti con la voce di Ute Lemper
di ROBERTO CANZIANI
IL PICCOLO DI TRIESTE 20-01-10, 28 Cultura – Spettacolo
UDINE Internazionale davvero, Ute Lemper canta in inglese, parla in francese, flirta in tedesco e in
spagnolo con la musica. E al pubblico, quello udinese, accorso due sere fa a vederla al Teatro Nuovo,
ancora incantato dal concerto dello scorso decennio, regala un amarcord felliniano. Quarantasei
anni, sottili, sinuosi, biondi, cresciuti nel clima della nuova Germania, Lemper è esattamente ciò che
Dietrich seppe essere in un'altra Germania, apoteosi e tragedia d’Europa. A Marlene infatti non si
può non pensare, quando all’inizio dello spettacolo, questa Lemper felpata, diafana, sbuca in scena.
L’abito nero si amalgama con lo sfondo, e il gioco discreto delle luci lascia comparire il volto, i
fotografatissimi spigoli biondi. Tre musicisti fanno corona a Ute, diva e antidiva da tre lettere: Vana
Gierig è già seduto al piano, il talentuoso Tito Castro impugna il bandoneon, e in mezzo a loro c’è il
contrabbasso, accarezzato da Steve Millhouse. Poche note di introduzione e la platea capisce che sarà
un “Ich” alla Marlene, arrochito, caramelloso, caldo, ad introdurci stasera nei mondi della Lemper.
“Ich bin von Kopf bis Fuss auf Liebe angestellt”. Sono innamorata dalla testa ai piedi, così come la
cantava quell’Angelo Azzurro, rallentando, appassionata. Ma nel giro di una strofa ecco che già si
apre, là dentro, un altro continente. Anche Dietrich la eseguiva in inglese, “Falling in love again”,
Lemper però comincia a darci dentro, ed è un jazz d’oltreoceano, un sicopato forte, uno swing
metropoli che trasforma in America quel sentimentale pezzo. «Come volete che parli con voi stasera?
Inglese? Francese? Scegliete, non ha importanza. Perché il viaggio che faremo assieme ci porterà
lontano. Nella Berlino dei cabaret, nelle strade di una struggente Parigi, nelle illusioni disilluse del
tango». Le piace conversare. Le piace intrattenere. Le piace viaggiare col carburante potente della
voce, e tenerle dentro, lavorarsele, certe canzoni, per dare loro un nuovo splendore, ambiguo, rifratto
in tante faccette. Se ha reinventato Marlene (intanto abbiamo sentito “Lili Marleen” e "Fesche Lola”)
può reiventare anche la Piaf nel travolgente valzer di “L’accordéoniste”, o accompagnarci nei
“salon” da ballo di Buenos Aires, perché conosce perfettamente i languori e le impennate di Astor
Piazzola, come in “Balada para mi muerte”. Ma è attrice, oltre che cantante, Ute Lemper. Educata al
musical dai più grandi (da “Cats” a “Chicago”), diretta al cinema da mani magiche (di Greenaway
come di Altman), sa tenere la scena anche semplicemente, con un boa di struzzo, rosso, e ne segue la
storia lasciandoci immaginare che dalla Berlino di Brecht, di Kurt Weill, di Lotte Lenya, dalle
coltellate mortali di Mackie Messer, quell’oggetto di desiderio sia passato indenne tra le mani dei
grandi d’Europa, da Kohl alla Merkel, conquistato da Sarkozy e signora (e ne esce un’affettuosa
imitazione di Carla Bruni) per finire in quelle di Berlusconi che - a sentire lei - l’ha fatto a pezzi. Per
rivenderlo, lottizzato, come gli appartamenti. C’è grinta, umorismo e carisma. C’è anche un po’ di
timore, quando prova le note di “Amarcord” di Nino Rota. E ci sono profondità e dramma, quando
seduta sullo sgabello ci consegna, asciutta asciutta, la più famosa disperazione di Jacques Brel, “Ne
me quitte pas”. Tanto è chiaro che nessuno, né lei né il pubblico, vuole più andare via, quando l’ora
sembrerebbe giunta. Ci congeda con due bis, nel primo dei quali, “Milord”, mette il piccolo cuore di
una Piaf del terzo millennio.
Da Berlino e Buenos Aires l ultimo tango di Ute Lemper fra classe e sensuale malizia
di MARIO BRANDOLIN
MESSAGGERO VENETO 20-01-10, 15 Cultura – Spettacolo
Da Berlino a Berlino, con incursioni a Parigi e a Buenos Aires: dalla Berlino di oggi, quella della
difficile ricostruzione seguita agli entusiasmi della caduta del Muro, alla Berlino degli anni ‘20, la
Berlino di Weimar, dei fumosi cabaret espressionisti, di Brecht e Weill, la Berlino dell’Angelo
azzurro. E, in mezzo, le periferie di Buenos Aires e le sue balere, la magia di Parigi e dei suoi
inarrivabili poeti chansonniers . Un percorso, quello che Ute Lemper con stile personalissimo ha
proposto l’altra sera al pubblico udinese con The last tango in Berlin , sotto il segno del tango - dei
suoi racconti d’amore, di vita, di morte, di fatalità e passione - nelle sue declinazioni sudamericane
ed europee, da Bertolt Brecht ad Astor Piazzolla, da Nino Rota (sì anche lui con una originalissima
versione di Amarcord ) a Jacques Brel. Il tutto con forti contaminazioni jazzistiche, sia vocali che
strumentali, per un mix di suoni e atmosfere contagiose e accattivanti. Un concerto con forti
connotazioni teatrali, in cui alla musica, spesso accompagnata dalla sua fascinosa sensuale ed
elegantissima interprete con maliziose movenze coreografiche, si sono alternati momenti di racconto
e di confessione, che le suggestioni offerte dalle canzoni rendevano ancor più personali, di
un’intimità condivisa. In un francese fluido e sensualissimo, Lemper ha allestito deliziosi siparietti,
spesso spiritosi e fulminanti monologhi sul nostro presente (irresistibile il racconto di un boa di
piume rosso - da lei stessa usato più volte in scena con straordinaria leggerezza e allusività - che
passa di mano in mano dalle star icone della canzone, quali Marlene Dietrich ed Edit Piaf, per
arrivare a quelle delle donne di Stato, Thatcher, Merkel, Clinton, Obama, Carla Bruni, fino a quelle
del nostro premier...); altri invece che erano nostalgiche divagazioni sul passato, sull’età del cabaret
tedesco e francese (con le sue luci e ombre e quel senso irresistibile di peccato e perdizione) e su
quello povero, disperato eppur vitalissimo delle milonghe argentine che il bandoneon, importato da
emigranti tedeschi, ha trasformato nella sensualità e nella forza travolgente del tango... Voce
bellissima, dalle notevoli estensioni, duttile e brillante con ardite e spericolate capriole in trilli,
vocalizzi, gorgheggi e in impareggiabili esibizioni a cappella, quella di Ute Lemper, nella quale sono
rivissuti, anche con tutta l’urgenza e la sensibilità musicali dell’oggi, capolavori del passato.
Capolavori di poesia e musica, di vita e di storia, che hanno segnato in profondità l’immaginario del
secolo appena trascorso. Immancabili quindi le canzoni di Marlene Dietrich, da Ich bin von Kopf bis
Fuß a Lola e a Lili Marlen , brani come il celeberrimo Moritat di Mackie Messer dall’ Opera da tre
soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill , risolto in modo assai poco “straniato”, ma certamente di
notevole efficacia espressiva tanto da coinvolgere il pubblico in una spiritosa e trascinante
esecuzione fischiata. Né sono mancati i tanghi di Piazzolla, di cui l’interpretazione superba di Lemper
ha sviscera to l’anima più segreta, toccando le corde della passione, della tristezza, della gioia, della
solitudine e della malinconia. E poi Brel, con alcune sue ballate e canzoni tra le più struggenti, tra cui
una versione assai intensa e toccante di Ne me quitte pas e una trascinante esecuzione di Amsterdam
. Né potevano mancare i bis, fra cui ha brillato un applauditissimo Milord della Piaf. Lemper, sempre
più icona del nostro tempo, in questo suo cantare molto teatrale, era accompagnata al piano da Vana
Gierig, al contrabbasso da Steve Millhouse e al bandoneon da Tito Castro, che in modo molto
defilato, ma assai presente ha amplificato la straordinaria portata emozionale e fantastica dello
spettacolo. Contrappuntato da applausi a scena aperta e siglato da una vera ovazione finale.
Ute Lemper sings Pablo Neruda
Song Cycle of Love Poems
Ideazione artistica Ute Lemper
Musica Ute Lemper, Marcelo Nisinman
Ute Lemper, Voce
Vana Gierig, Pianoforte
John Benthal, Chitarra
Steve Milllhouse, Basso
Victor Villena, Bandoneon
L’ultima creazione di Ute Lemper, nasce
dall’incontro con le poesie d’amore di
Pablo Neruda. Questo delicato e
bellissimo repertorio è presentato per lo
più in spagnolo, ma contiene anche
adattamenti in francese e inglese. E’ una
fantastica celebrazione di quegli splendidi
e sensuali poemi che Neruda scrisse
sull’Isla Negra in Cile, dopo anni di esilio.
Neruda fu costretto a scappare dal Cile in
Argentina e in Europa a causa delle sue
idee anti-fasciste, quindi le sue più
importanti opere furono scritte in esilio.
Le poesie d’amore sono dedicate alla moglie Mathilda.
Queste le poesie scelte da Ute Lemper per il progetto:
Tus manos
La noche en la isla (La nuit dans l'ile)
El viento en la isla
El sueño
Si tu me olvidas (If you forget me)
Ausencia (Absence)
Oda con un lamento
Madrigal escrito en invierno
Sonata (Alliance)
Epitalamio (Epithalamium)
Video: https://www.youtube.com/watch?v=vfeZ0LqkV_Y
The 9 secrets
Un progetto in collaborazione con PAULO COELHO
Basato sul suo libro “Il manoscritto ritrovato ad Accra”.
Musiche di UTE LEMPER
1.Beauty
2.Solitude
3.Change
4.Success
5.Fire
6.Sex
7.The world and the virtue
8.Love
9.Movement
“Dopo aver letto il libro di Paulo “Il manoscritto
ritrovato ad Accra” verso la fine della scorsa estate
durante il mio tour in Australia, una sensazione di pace
mi avvolse e, in una bellissima connessione con la mia
anima, il mio cuore avvertì un forte senso di tranquillità.
Dovevo trovarlo e dirglielo. Solo un mese più tardi, in
occasione di un concerto a San Paulo, incontrai per caso
un suo vecchio amico, un giornalista che ci mise subito in
contatto. Scoprii così che Paulo conosceva la mia musica
da molti anni e si dimostrò subito felice di cominciare
questo viaggio insieme. Presi le frasi più affascinanti dei
9 capitoli di “Accra”, e le misi insieme in una struttura
poetica e poi iniziai a comporre le canzoni. Con estremo
piacere, finii questo processo dopo solo sei mesi. Mi
occupai con molta cura degli arrangiamenti per trovare
la giuste atmosfere per la saggezza di ogni testo poetico.
Ho scavato a fondo nel mio cuore per afferrare l’essenza
delle sue parole e catturarle in belle melodie, in un
contesto che fosse totalmente armonioso.” - Ute Lemper
Repertory for the Symphony
Kurt Weill songs
Saga of Jenny
Stranger here myself
September song
J’attends un Navire
Youkali
Moritat
Song of Mandeley
Sourabaya Johnny
Denn wie man sich bettet
Alabama Song
Salomon Song
Ballade der Sexuellen Hoerigkeit
Nana’s Lied
Edith Piaf songs
Accordeoniste
Padam
Milord
La vie en rose
Jacques Brel songs
Amsterdam
Ne me quitte pas
Marlene Dietrich songs
Feche Lola
Ich bin von Kopf bis Fuss
Illusions
Hanns Eisler/Brecht songs:
Das Wasserrad
Selbstmord/ Mask of Evil
Der Graben
Marie Sanders
Astor Piazzolla
Balada para mi muerte
Oblivion
Balada para un Loco
Chiquillin de bachin (Astor Piazzolla)
Yo soy Maria (Astor Piazzolla)
Buenos Aires (Astor Piazzolla)
Soledad (Astor Piazzolla)
Balada para un loco (Astor Piazzolla)
Frederick Hollaender
Ich bin vom Kopf bis Fuss auf Liebe eingestellt Falling in love again
Lola
Ute Lemper songs
Ghosts of Berlin
September Mourn
Nevada
I surrender
Little face
Kander /Ebb songs
All that jazz
Cabaret
Mein Herr
Others:
Nino Rota songs
Ik stey unter a Bokserboym ( Song in Jiddish by Chava Alberstein)Arabic/ Hebrew Journey (Song
collage 4 min about peace based on an old islamic poem) Moondance
Video: http://www.youtube.com/watch?v=1Bkrqzdx-Lw
Biografia
La carriera di Ute Lemper è stata fino ad ora
straordinariamente varia grazie alla sua notevole
versatilità che l’ha portata a coprire ruoli di attrice di
teatro e di cinema, di cantante e di ballerina riscuotendo
un notevole successo. E’ stata universalmente applaudita
per le interpretazioni delle Canzoni del Cabaret di Berlino,
delle opere di Kurt Weill, della canzone francese e per le
sue performances a Broadway e nel West End di Londra.
Ute Lemper è nata a Munster, in Germania, ha completato
i suoi studi all’Accademia di Danza di Colonia ed alla
Scuola di Arte Drammatica Max Reinhardt di Vienna.
Il suo debutto musicale è avvenuto sulla scena
dell’originale produzione viennese di Cats, dove
impersonava i ruoli di Grizabella e di Bombalurina. In
seguito è stata Peter Pan in Peter Pan (Berlino) e Sally
Bowles nel Jerome Savary’s Cabaret (Parigi), ruolo per il
quale ha ricevuto il premio Molière per migliore attrice di Musical. Ha recitato nel ruolo di Lola nell’Angelo
Azzurro (a Berlino) e Maurice Béjàrt ha creato per lei il balletto, “La mort subite”. Ute Lemper è anche apparsa
in Weill Revue, con il Tanztheater di Pina Bausch. I concerti da solista di Ute Lemper, che includono il Recital di
Kurt Weill, Illusions, City of Strangers e Berlin Cabaret Evening, sono stati presentati in tutto il mondo presso teatri
prestigiosi come La Scala e Il Piccolo Teatro di Milano, il Théatre de La Ville, il Théatre National de Chaillot,
Les Bouffes du Nord di Parigi, il Palau de la Musica di Barcellona, la Sydney Opera House, il Berliner
Ensamble, il Barbican Centre, la Royal Festival Hall, la Queen Elizabeth Hall, l’Almeida Theatre di Londra,
l’Alice Tully Hall, il Lincoln Center di New York,, l’Herbst Theatre di San Francisco e la Westwood Playhouse
di Los Angeles. Il repertorio dei concerti sinfonici di Ute Lemper coprende The Seven Deadly Sins, Songs from
Kurt Weill, Songbook di Michael Nyman e canzoni dal repertorio di Edith Piaf e Marlene Dietrich con la London
Symphony Orchestra, l’Hollywood Bowl Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Berlino (tutte con John Maceri),
l’Orchesra Sinfonica della radio di Parigi, la San Francisco Symphony Orchestra, l’ Illusion Orchestra (con
Bruno Fontaine) e la Michael Nyman Band (con Michael Nyman). E’ anche apparsa in Folksongs con la Luciano
Berio Orchestra e con la Matrix Ensamble (con Robert Ziegler), esibendosi in Berlin Cabaret Songs.
Per la Decca ha inciso Ute Lemper sings Kurt Weill (Volume I e II), L’Opera da Tre Soldi, I Sette Peccati Capitali,
Mahogonny Sonspiel, Prospero’s books (di Michael Nyman), Songbook (di Michael Nyman e Paul Célan), Illusions
(Piaf/Dietrich ), City of Strangers (Prevert/Sondheim), e Berlin Cabaret Songs (Versione tedesca ed inglese). Ha
ricevuto il premio Bilboard Magazine’s Crossover Artist of the Year per l’anno 1993/94. Ha inciso anche Crimes of
the Heart e Ute Lemper Live per la CBS Records ed Espace Indecent, Nuits Etranges e She Has a Heart per la
Polydor. Nel 1998 esce l’album All that Jazz/The best of Ute Lemper, che raccoglie i migliori successi della sua
illustre carriera. Subito dopo interpreta Velma Kelly nella produzione londinese di Chicago di Kandar ed Ebb,
ruolo per il quale riceve il premio Olivier come Miglior Attrice di Musical. Chicago rimane in programmazione
per nove mesi al West End di Londra, il successo si trasferisce a Broadway dove Ute Lemper debutta e recita
per otto mesi. Nel marzo del 1999 debutta a Las Vegas, insieme a Chita Rivera come coprotagonista. Alla fine
del 1999 conclude un contratto per presentare il suo nuovo spettacolo al Joe’s Pub (il Teatro Pubblico) di New
York, seguito da due settimane di rappresentazione al Queens Theatre di Londra e all’Opéra Comique a Parigi.
Per il cinema interpreta ruoli in diversi film quali L’Autrichienne di Pierre Granier-Deferre, Prospero’s books di
Peter Greenaway, Moscow Parade di Ivan Dikhovichni, Pret à Porter di Robert Altman, Bogus di Norman
Jewison e le più recenti interprepetazioni in Combat de Fauves di Benoit Lamy, A River made to Drown In di
James Merendino, Appetite di George Milton. E’ apparsa in televisione con Rage/Outrage, The Dreyfuss Affair,
Tales from the Crypt, Ute Lemper canta Kurt Weill, Illusions, Songbook, The Wall di Roger Walters e The Look of love
di Gillian Lynne. All’inizio del 2000 la Decca Universal Music ha prodotto l’ultimo disco di Ute Lemper
Punishing Kiss, che include canzoni composte per lei da Elvis Costello, Tom Waits, Philip Glass e Nick Cave.
Ute Lemper e il suo gruppo iniziano un tour mondiale di 5 mesi, che culmina nel settembre 2000 con il
concerto all’Olimpic Arts Festival di Sydney presso la famosa Opera House. Nell’autunno del 2000 Ute Lemper
debutta con la National Symphony Orchestra al Kennedy Center di Chicago e con la Chicago Symphony Orchestra
all’Orchestra Hall di Chicago. Sempre nell’autunno 2000 si è esibita con la Milwaukee Symphony e in molti
teatri degli Stati Uniti e del Canada, tra cui The Goodman Theatre di Chicago,The Capital Theatre di Columbus
(Ohio), The Michigan Theatre di Ann Arbor, The Carpenter Center for the Performing Arts di Richmond (Virginia),
The Four Arts di Palm Beach (Florida), e la Roy Thomson Hall di Toronto. Ute Lemper continua le sue tournée
negli Stati Uniti , in Europa e in Asia ed ha preparato un nuovo album, basato anche su sue composizioni, But
One Day, uscito in Italia nell’Ottobre 2002, cui sono seguiti vari tour europei tra la fine del 2002 e i primi mesi
del 2003. Dall’estate 2004, Ute Lemper porta in tour con grande successo il programma “Voyage”, un vero e
proprio viaggio attraverso diverse culture, un viaggio tra passato e presente, tra gli autori che hanno segnato
un’epoca. Con l’uscita del nuovo album “Between yesterday and tomorrow” dalla primavera 2008 Ute
Lemper propone un nuovo programma di concerto, omonimo, con la formazione che da anni la accompagna:
Vana Gierig – piano, Todd Turkisher – percussioni e Don Falzone – contrabbasso. Lo scorso luglio, al Festival
La Milanesiana a Milano Ute Lemper ha presentato il nuovo progetto “WHAT MATTERS MOST IS HOW
WELL YOU WALK THROUGH THE FIRE” con testi e liriche di Charles Bukowski. Nel corso del 2009 e 2010
la Lemper ha portato in tournée un concerto dedicato ad Astor Piazzolla “Last Tango in Berlin”. A giugno
2010 è stata ospite del Teatro San Carlo di Napoli, con una performance con l’Orchestra Sinfonica del San
Carlo nell’ambito del Festival Internazionale del Teatro. Nell’estate 2013, ha presentato il suo nuove progetto
“Ute Lemper sings Pablo Neruda”, nato dall’incontro con le poesie d’amore di Pablo Neruda.
Attualmente, Ute Lemper vive a New York con i suoi quattro bambini, Max, Stella, Julian e Jonas.
Per informazioni contattare:
LIVE ARTS Management S.r.l.
Via Aldo Moro 9/c - 41012 Carpi MO
tel. (+39) 059-817 8181 / fax (+39) 059-817 0461
web: www.livearts.eu / mail: [email protected]
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