Una piccola storia d`amore

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Duse
Opera d'esordio di un attore cresciuto alla Scuola
dello Stabile di Genova, Gyula è una commedia che
parla di sogni e di speranze, di difficoltà comunque
superabili se le si vive insieme agli altri. Una
commedia che possiede il crisma della rivelazione
e della dolcezza che attraversa tutta la narrazione
e permea di sé ogni momento dello spettacolo.
Dal 27 gennaio al 31 gennaio
Gyula
Unapiccola
storia d’amore
Fulvio Pepe
regia di Fulvio Pepe
Per saperne di più
leggere
vedere
ascoltare
Totò il buono
di Cesare Zavattini (Bompiani)
Dietro la maschera (1985)
di Peter Bogdanovich
Ogni favola è un gioco
di Edoardo Bennato
L’isola di Arturo
di Elsa Morante (Einaudi)
Il ragazzo selvaggio (1970)
di François Truffaut
Ho visto anche degli zingari felici
di Claudio Lolli
La vita semplice
di Ernst Wiechert (Mondadori)
Il favoloso mondo di Amélie (2001)
di Jean-Pierre Jeunet
L’anno che verrà
di Lucio Dalla
Gyula è una favola, immersa in un clima immaginifico, povero e puro.
Il
testo
In un paese lontano, sospeso nel tempo e nello spazio, vive un ragazzo diverso, amorevolmente cresciuto e protetto da mamma Eliza. Il vicinato è raccolto
intorno a poche strade, un bar e una vecchia falegnameria. I personaggi di questa storia
conducono una vita semplice: Bogdan e Adi sono operai, Messi è capo cantiere, Yury fa il
tranviere, Viku il barista, Nina l’ubriacona, il Maestro Jani è un violinista con l’artrite alle
mani, sposato con Tania. Complici una serie di prodigiose coincidenze, Gyula riuscirà a
incidere la grevità che lo circonda, divenendo l’artefice di un piccolo, grande miracolo che
convincerà tutti della possibilità di librarsi in alto e credere nella forza salvifica dell'amore.
Nella sua opera d'esordio come drammaturgo, Fulvio Pepe mette in scena le piccolissime
avventure della vita quotidiana di una comunità, in un racconto corale fatto di speranze,
timori, gioie, e dove infine trionfa l’amore: soprattutto quello tenero e assoluto tra la madre
e il figlio disabile, protagonista di una favola minima e poetica che riesce a parlare agli
spettatori, rivelando in pochi tratti un intero universo.
«Uno spettacolo che funziona, che ha gli ingreLo
spettacolo
dienti giusti per divertire e commuovere, che sa
tenersi in delicato equilibrio fra malinconia e comicità, sentimentalismo e realismo magico. Un testo ben scritto, che ben definisce l'ambiente e le figure dei vari personaggi, tratteggiati in modo tale da parere immediatamente vecchie conoscenze così che lo sguardo
dello spettatore si muove in quella piccola comunità come se fosse di casa» ("Sipario.it").
«Tutti bravi gli interpreti, con un eccellente affiatamento, dentro una storia che affronta anche ansie reali» ("Gazzetta di Parma"). «Fulvio Pepe ha creato con Gyula un piccolo gioiello,
un racconto delicato, mai stucchevole, grazie al giusto equilibrio tra grandi sentimenti,
miserie umane e umorismo» ("La Repubblica"). «Ecco, Gyula è tutto qua. Ma è un tutto,
come ci informa il sottotitolo, grande. Un tutto minuziosamente distribuito in una sequenza
di quadri che gira come un orologio svizzero. Senza perdere un colpo, la messa in scena
si immerge in un testo dalle cadenze fiabesche, sorretta da una rassegna di personaggi
tanto popolari e sanguigni quanto spigliati e poetici; sapientemente vivacizzato da lampi di
coinvolgente ironia e comicità» ("Krapp’s Last Post.it").
L’autore
Nato a Bari nel 1972 e diplomato alla Scuola di Recitazione del
Teatro Stabile di Genova, Fulvio Pepe presenta se stesso, innanzitutto come un attore: «In Gyula – ha dichiarato con convinzione – il mio compito di regista
si è ridotto a una semplice funzione di controllo di un possibile arco narrativo, tutto il resto
del lavoro è stato una pura questione personale fra l’attore e il suo ruolo. La scoperta di
questa verità preistorica mi ha commosso e ha così materializzato il primo miracolo di
Gyula: proiettarmi in una dimensione più matura del mio lavoro». Come attore, Fulvio Pepe
ha lavorato in teatro con Marco Sciaccaluga, con Peter Stein (I demoni), Giuseppe Patroni
Griffi (Il vizietto), Valerio Binasco (Noccioline, Romeo e Giulietta, La tempesta, Il mercante
di Venezia) e Jurij Ferrini (Cymbeline).
produzione
Fondazione Teatro Due
interpreti
Ilaria Falini
Orietta Notari
Gianluca Gobbi
Enzo Paci
Alberto Astorri
Nanni Tormen
Ivan Zerbinati
Alessia Bellotto
Laura Cleri
Massimiliano Sbarsi
spazio scenico
Mario Fontanini
luci
Pasquale Mari
SOCI ISTITUZIONALI
COMUNE DI GENOVA
si ringrazia
Liguria
REGIONE LIGURIA
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