L’opera e l’autore
la memoria e il racconto
il passato e il presente
Isola d’Ischia
29 settembre > 6 ottobre 2012
L’Associazione Terra, incoraggiata dal successo dello scorso anno, pur fra tante difficoltà ha
voluto organizzare una seconda edizione de “Il Contastorie” per mantenersi fedele al suo
primo obiettivo: radicare questa iniziativa sull’isola d’Ischia per dare un contributo
all’arricchimento della sua gente oggi, e per recuperare anche la memoria del tempo in cui
essa era rifugio e dimora per grandi nomi della cultura. La serata di letture di scrittori e poeti,
proprio nella “sede” in cui molti di loro trascorrevano gran parte delle loro giornate, il Bar
Internazionale della mitica Maria, ne vuol dare testimonianza. Nel tempo vorremmo affiggere
targhe sulle facciate delle case che li hanno ospitati, per tracciare una mappa della loro
presenza. Ancora: “complice” la disponibilità dei presidi Gianpietro Calise e Mario Sironi,
abbiamo pensato di portare quest’anno Il Contastorie nelle scuole superiori, con cicli
appositamente pensati, convinti come siamo che nella scuola si affina la sensibilità delle nuove
generazioni. Il ringraziamento va ai Comuni che “ospitano” la manifestazione nelle strutture e
nelle piazze, all’Associazione Albergatori, alle Associazioni culturali e a tutti coloro che, con il
loro impegno e la loro disponibilità, hanno creduto in questa iniziativa. Un grazie particolare
va alla Camera di Commercio di Napoli, ed al suo Presidente Maurizio Maddaloni, per il
sostegno concreto e decisivo, al quale si aggiunge quello degli altri sponsor, cui va pure la
nostra gratitudine.
Franco Iacono
Presidente dell’Associazione Terra
La Regione Campania è una delle terre più ricche di bellezze e di testimonianze storiche, la cui
valorizzazione deve essere un obiettivo prioritario per le istituzioni che la rappresentano.
Proprio per questo tutte le iniziative culturali che rafforzano il nostro tessuto sociale e civile,
diffondono consapevolezza, rispetto e conoscenza di un patrimonio da difendere sotto ogni
profilo, alimentano valori fondamentali e necessari per risalire la china e battere la violenza,
che genera rassegnazione impotente. Perciò fare cultura in un‘isola straordinaria come Ischia,
premiata dalla natura e dalla storia, significa arricchire la stessa offerta turistica, sottraendola,
si spera, alla logica del puro ed avido mercato. Coinvolgere poi in questa iniziativa la scuola,
dedicando uno specifico ciclo di conversazioni agli Istituti Superiori, contribuisce ad inculcare
nelle giovani generazioni il “germe” della curiosità di nuovo sapere, anche al di là di quello
garantito dalla normale programmazione scolastica. Quindi, proprio nella mia qualità di
pubblico amministratore, ritengo che Il Contastorie sia un’occasione utile e importante, alla
quale mi sento di augurare ogni successo, anche nella prospettiva di nuove e sempre più
ricche edizioni.
Caterina Miraglia
Assessore alla Cultura della Regione Campania
La Camera di Commercio di Napoli, alla luce del brillante risultato della prima edizione,
conferma il suo sostegno a Il Contastorie. L’opera e l’autore in scena, un primo festival
culturale avviato nell’isola lo scorso anno. La finalità che, fra le altre, la manifestazione si
propone, è particolarmente condivisibile: arricchire di nuova qualità l’offerta turistica,
alimentandone i flussi in periodo di bassa stagione, offrendo nuove attrattive di interesse,
giocate su più piani. Le iniziative culturali, soprattutto quando si svolgono in “luoghi” ricchi di
“giacimenti culturali”, e già particolarmente vocati, come sicuramente è l’isola d’Ischia,
possiedono un sicuro appeal, tanto più efficace su coloro che scelgono le loro mete non solo
sulla base di offerte economiche, ma desiderano piuttosto vivere il tempo delle vacanze in un
contesto unico ed irripetibile, dove lo “star bene” sia assicurato al corpo come alla mente.
L’augurio dunque è che Il Contastorie possa crescere e durare negli anni, per diventare per
tanti, in Italia e nel suo Mezzogiorno, come per chi viene invece da lontano, un appuntamento
a scadenza prefissata e costante: la Camera di Commercio lavorerà per contribuire a centrare
questo obiettivo.
Maurizio Maddaloni
Presidente della Camera di Commercio di Napoli
Un saluto e un nuovo inizio
La natura è stata generosa con Ischia e l’ha dotata di bellezza e felicità di clima e luoghi che
spiegano l’antichità della sua storia, l’importanza delle tracce che le varie epoche e culture
hanno impresso nella sua terra. È una bellezza preziosa che va curata e difesa, non solo
proteggendo il territorio, ma restituendo anche la possibilità di viverci secondo un ritmo e un
tempo antico, diverso dall’affollamento rumoroso e poco rispettoso; si prova nostalgia di
questo tempo/senza tempo leggendo una lettera che Hans Werner Henze inviava ad Ingeborg
Bachmann, nell’estate del 1953, per chiederle di raggiungerlo nell’isola:
San Francesco
Casa Capuano
Forio d’Ischia
(Napoli)
….Se lei immaginasse quanto sto bene qui! inoltre è accaduto come un miracolo, apollo calando dal sole
si è stabilito in quella parte chiamata san francesco dal santo di assisi, in basso, al di sotto dei vigneti,
tutto avvolto da raggi di colore azzurro scuro. antico sguardo ferino. il resto non conta…
Ogni isola pone la distanza, separa, allontana, non fa eccezione Ischia (“il resto non conta…”).
Ecco perciò la proposta di un appuntamento annuale - con un esordio lo scorso anno, con la
seconda edizione quest’anno, con la volontà di crescere nel futuro - collocato alla fine
dell’estate, quando l’isola recupera il suo respiro, e che vuole andare proprio in questa
direzione: far riscoprire la bellezza, far vivere luoghi privilegiati con voci, suoni presenze che
diano un valore e interesse al venire qui, dove la natura, l’arte, la storia si sono incontrate e
possono incontrarsi di nuovo perché su questo crocevia è giusto sostare e tornare.
Anche nella sospensione, nel distacco, come scrive Ingeborg Bachmann a Paul Celan, all’inizio
di settembre 1953, dopo aver accettato l’invito dell’amico, dopo aver goduto la dolcezza della
sosta:
San Francesco di Paola
Casa Elvira Castaldi
Forio d’Ischia
(Napoli)
(fino al 12 ottobre)
….Sto così bene qui che non voglio pensare al dopo. Abito in una vecchia casa di contadini, tutta sola; in
una contrada selvaggia, bella, che viene chiamata “Mare cotto” e talvolta desidero non fare più ritorno
in “Europa”.
Invece la Bachmann torna, in “Europa”, ma ritorna anche sull’isola che rimane per lei luogo di
silenzio, spazio creativo, calore di accogliente amicizia.
Laura Novati
Direzione culturale
Il Contastorie 2012
Un’isola - Dai festival culturali giungono segnali più che incoraggianti: oltre ai festival
nazionali consolidati come Festivaletteratura (Mantova), Festival Filosofia (Modena, Carpi,
Sassuolo), Festival della Scienza (Genova), Festival dell’economia (Trento) il pubblico
risponde con altrettanto favore e partecipazione anche a quei festival che o propongono
approcci e aree tematiche trasversali (Festival della mente, Sarzana, Dialoghi sull’uomo,
Pistoia, Dialoghi filosofici di Trani ecc.) o che si svolgono in luoghi che - come nel caso di
un’isola come Ischia – offrono quinte e scene di per sé spettacolari e qualità d’accoglienza,
valore non secondario per il successo di un festival.
Se l’isola è la “quinta”, il programma “mette in scena” il rapporto tra autore e attore, tra
regista e opera, tra reperto antico e il suo senso, tra memoria e testimonianza, affermando
così la possibilità di rendere “racconto” non solo l’esperienza che sta alle spalle di ogni
vicenda artistica, in ogni sua espressione e linguaggio, ma il filo tenace e invisibile che lega
l’una all’altra ogni forma di creatività e di conoscenza umana: ciascuna parla di sé e dell’altro.
Di qui la scelta del titolo, “Il Contastorie”, con l’allusione alla ricchezza tematica e timbrica, alla
libertà delle proposte, accomunate dalla loro qualità, riunite dalla sequenza temporale degli
appuntamenti.
La mescolanza. L’idea base da cui si è partiti è allora naturalmente quella delle “mescolanze”,
suggerite dalla mescolanza di vino e acqua che avviene nella coppa, durante il simposio.
Un’idea che trova nella coppa di Nestore, uno dei tesori artistici e storici dell’isola, conservato
a Villa Arbusto, il suo riferimento simbolico, il nesso che lega passato e presente, che esige
amore e rispetto per una storia antica. Questa coppa diventa dunque riferimento e logo per
una linea della manifestazione, quella che insegue temi, immagini, scoperte che discendono e
collocano l’isola nella sua antica solarità di Pithecusa, punto d’approdo mediterraneo.
Percorsi. Per rendere possibile fruire del programma della manifestazione devono interagire
sia l’attrattiva della tradizione culturale locale in senso lato (passando dall’archeologia al
giardino, dai bagni termali alle grandi ville), sia una stagionalità che consente di sperimentare
i modi dello “star bene” che l’isola soprattutto consente, nella fluidità dell’acqua che la
circonda o che sgorga dalle sue viscere. Quindi un programma prevalentemente serale che
lascia a ciascuno il suo tempo e il suo modo di trascorrere la giornata, per raccogliersi dal
tramonto su altre voci e suoni e percorsi e precisamente:
• La coppa di Nestore e un’isola antica - Villa Arbusto, Lacco Ameno
• Contaminazioni: opera, testimonianza, memoria e racconto - Villa Arbusto, Lacco
Ameno / Antica Libreria Mattera / Bar Internazionale / Cinema delle Vittorie / Piazza
Municipio, Forio
• Raccontare il presente futuro - Biblioteca Antoniana, Ischia
• Il sapere e i saperi per l’oggi – Liceo Statale Ischia / ISS C. Mennella, Forio
Programma
La coppa di Nestore e un’isola antica
Villa Arbusto – Villa Gingerò, Lacco Ameno
ore 17.30
lunedì 1 ottobre
Aldo Trione, Nestore, figura di saggezza
Chi era Nestore, che idea ci viene da questa figura omerica: una saggezza vissuta, un’ombra
protettiva e paterna, l’onore e il rispetto della vecchiaia. Dal mito e dalla poesia epica - o dalla
fama di una coppa che porta il suo nome - discendono i valori di una società antica, la
considerazione della vita umana e delle sue diverse stagioni che alimentano l’etica filosofica. E
poi c’è una coppa, un simbolo, un’immagine fondativa di un’isola.
Introduce: Costanza Gialanella
martedì 2 ottobre
Anna Anguissola, Ermafrodito, figura d’inquietudine
Partendo da due notissime sculture di età ellenistica, il celebre Ermafrodito addormentato e
l’Ermafrodito in lotta con Satiro, si ripercorrono significati e sfumature nell’uso del mito e del
personaggio di Ermafrodito nell’arte greca e romana, dalle prime attestazioni di un culto in
Attica nel IV sec. a. C. fino alle testimonianze letterarie ed artistiche di età imperiale e tardoantica. Attraverso la figura di Ermafrodito, ci s’interroga sull’uso d’immagini ambivalenti, tra
la memoria del mito e le sue molteplici varianti tra fertilità, trasformazione, vulnerabilità.
Introduce Laura Novati
mercoledì 3 ottobre
Maria Elisa Micheli, Acconciarsi e trasformarsi a Roma
L’acconciatura romana è una cosa seria; le matrone creavano le loro teste ornandole di forcine
e spilloni, d’oro di perle e di pietre, rimirandosi in specchi preziosi. Dunque ornare il capo è
parte importante della figura, dell’abbigliamento, della presenza femminile, in cui
s’incrociavano vanità e rango, ove i capelli sottili e impalpabili si ravvolgono e torcono sino a
comporsi in vera e propria scultura. Come conferma la statuaria romana.
Introduce Anna Anguissola
giovedì 4 ottobre
Anna Anguissola, Abitare nella natura
Alcuni testi letterari (le lettere di Plinio il Giovane) e alcuni eccezionali contesti archeologici
(soprattutto nell’area vesuviana) permettono di accostarci alla vita quotidiana dei romani
attraverso la relazione tra spazio domestico e ambiente naturale nelle grandi ville, un
complemento indispensabile nel tenore di vita delle famiglie più abbienti e al contempo un
evidente modello per tante soluzioni abitative sperimentate nell’edilizia cittadina. Raccontare
la villa romana significa anche discutere i concetti di prestigio ed emulazione, mettendo in
luce le aspettative sociali e i modelli culturali.
Introduce Maria Elisa Micheli
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Relatori
Costanza Gialanella Direttore archeologo presso la Sovrintendenza Speciale per i Beni Archeologici di
Napoli e Pompei, è pure responsabile degli uffici di Pozzuoli (competente anche su Quarto, Procida e
Vivara) e Ischia. Ha curato il progetto dell’esposizione del Museo seguendone scrupolosamente la
realizzazione del Museo di Villa Arbusto anche attraverso la personale sistemazione dei circa mille
reperti esposti. Allieva di Giorgio Buchner, ha condotto la campagna di scavi a Punta Chiarito, a cui è
dedicata una delle due sale riservate a Pithecusae presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Aldo Trione Professore emerito di estetica nell’università di Napoli Federico II, ha insegnato nelle
Università di Lecce e di Salerno. Collaboratore di giornali e di riviste scientifiche italiane ed estere, ha
curato per più di dieci anni alcuni programmi culturali della Rai. Ha tenuto seminari e lezioni nelle
università di Barcellona, Madrid, Lisbona, Parigi, Caen, New York. Tra le sue opere, molte delle quali
tradotte all’estero: Reverie e immaginario. L’estetica di Gaston Bachelard, Napoli 1981; Valéry. Metodo e
critica del fare poetico, Napoli 1983; Estetica della mente, Bologna 1987; L’ostinata armonia, Roma-Bari
1992; Estetica e novecento, ivi 1996; Ars combinatoria, Milano 1999; Penser la poésie, Parigi 2001;
L’ordine necessario, Genova 2001; Sopralluoghi, Genova 2005; La parola ferita, Genova 2007; Mistica
impura, Genova 2009 ; Parva poetica, Genova 2012 .
Anna Anguissola Laureata in Lettere Classiche a Pisa, è stata normalista del Corso Ordinario e di
Perfezionamento (PhD) in Discipline Storico-Artistiche e Archeologiche Classiche, nonché borsista
presso diverse istituzioni internazionali (École Normale Supérieure di Parigi, Corpus Christi College di
Oxford, American Academy di Roma, Università di Losanna, Ludwig-Maximilians-Universität di
Monaco). Le sue ricerche, pubblicate in riviste italiane e internazionali, hanno riguardato soprattutto
l'architettura residenziale a Pompei, la statuaria classica ed ellenistica, la legislazione romana su
spoglio e reimpiego, la storia del collezionismo a Roma e a Velletri nel Sei-Ottocento, la letteratura
ecfrastica e l'opera di Plinio il Vecchio. È impegnata in cantieri di scavo archeologico in Italia e in
Turchia. Collabora con il laboratorio LARTTE nell'ambito del progetto “Solone”, per realizzare un
database informatico della legislazione romana, di età repubblicana e imperiale, relativa alla tutela di
opere d'arte, edifici, infrastrutture.
Maria Elisa Micheli Professore associato di Archeologia Classica presso l’Università di Urbino, si è
laureata a Roma, Università La Sapienza e diplomata in Archeologia in quella Università. È stata
borsista presso l'Archaiologiké Etairia di Atene; il Warburg Institute di Londra; la Fondation Hardt a
Vandoeuvres. Le sue ricerche hanno interessato alcuni aspetti della sopravvivenza dell'antichità
classica nel ‘500 e nel ‘600, nonché della storia del collezionismo. Ha collaborato alla stesura del
Catalogo dei marmi dispersi della collezione Ludovisi; ha studiato le raccolte di antichità di Antonio
Canova; si è occupata della storia della fortuna della dattilioteca medicea e del regesto antiquario dei
cammei; del collezionismo glittico tardo-settecentesco in Piemonte. Altre indagini hanno riguardato la
plastica greca arcaica di produzione insulare; la trasmissione di motivi del patrimonio iconografico
greco nella cultura figurativa romana; problemi inerenti alla moltiplicazione delle immagini in epoca
romano-imperiale.
Contaminazioni:
opera, testimonianza, memoria e racconto
Villa Arbusto – Villa Gingerò, Lacco Ameno
/ Antica Libreria Mattera/ Bar Internazionale / Cinema delle
Vittorie, Forio
sabato 29 settembre, ore 20.30
Antica Libreria Mattera, Forio
Maurizio Scaparro, L’illusione teatrale
Omaggio al grande regista, ripercorrendo l’opera e la vita di uno dei protagonisti del teatro
italiano del secondo ‘900. Un innovatore dentro e fuori lo spazio scenico, che ha diretto teatri
stabili e festival, oltre ad imporsi nella regia. Il racconto della lunga avventura è la trama de
L’Illusione teatrale, uscito lo scorso anno, un profilo intellettuale e creativo che si apre con un
ampio saggio scritto da Maria Grazia Gregori, che analizza il lungo e originale percorso
artistico di Maurizio Scaparro, dalle prime esperienze di regista (con la sua "scandalosa"
Venexiana), passando per spettacoli rimasti nella memoria storica del teatro italiano, e
ricordando il lavoro svolto sui palcoscenici e nelle istituzioni pubbliche italiane ed europee
attorno ai temi a lui più cari, l'utopia teatrale o la festa, oppure l'eco mondiale suscitata negli
anni ‘80 dal suo “Carnevale del Teatro” alla Biennale di Venezia; senza dimenticare la costante
attenzione applicata al rapporto fra linguaggio teatrale e cinematografico, partendo dal suo
ormai famoso progetto multimediale sul Don Chisciotte fino al recentissimo film dedicato al
teatro, L'ultimo Pulcinella.
Ne parla con l’autore: Stefano De Stefano
Intervengono: Lalla Esposito e Ernesto Lama - al piano Mariano Bellopede in “Omaggio al Maestro Maurizio Scaparro”
Maurizio Scaparro Nato a Roma nel 1932, si avvicina al teatro come critico per quotidiani (l'
“Avanti!") e riviste fino al 1961, quando fonda il Teatro Nuovo. In seguito assume la direzione artistica
di diverse realtà teatrali, tra cui il Teatro Stabile di Bologna, il Teatro Stabile di Bolzano, il Teatro di
Roma ed il Teatro Eliseo. Contemporaneamente, si è prodotto come regista teatrale, debuttando al
Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1965 con La Venexiana, commedia di anonimo cinquecentesco.
Da questo accostamento alla tradizione veneziana nasce anche il progetto del recupero del Carnevale
veneziano, che diventa un appuntamento internazionale per la città. Dal 1979 al 1983 è stato direttore
del Festival Internazionale di Teatro all'interno della Biennale di Venezia. Esordisce nella regia
cinematografica nel 1983 con il Don Chisciotte, un adattamento del capolavoro di Cervantes per la TV
che vede impegnato l'attore Pino Micol nei panni del protagonista, affiancato tra gli altri da Peppe
Barra e Evelina Nazzari.
Stefano De Stefano Nato a Napoli nel 1957, attualmente è docente presso l'Accademia di Belle Arti
di Napoli dove insegna Stile, Storia dell'Arte e del Costume e Storia e Teoria della Scenografia. È stato
fra i selezionatori della Biennale Giovanile del Mediterraneo (BJCEM) per le edizioni di Barcellona
('86), Bologna ('88), Marsiglia ('90), Valencia ('92), Lisbona ('94) e Sarajevo (2000), e per la Vetrina
Biennale a Bari ('88). Nel 2005 è stato tutor del progetto ''Qualcosa su Lisistrata'' (Something about
Lisystrata), workshop realizzato in collaborazione fra Saint Martin's College of Art and Design di
Londra e Cantieri Culturali della Zisa di Palermo. Ha pubblicato nel 1986 Il Design Radicale edito da
Ellisse, Napoli. Nel 2004 è fra gli autori del volume Teatro a Napoli negli anni 90, edito da Tullio
Pironti. Nel 2005 è fra i consulenti-curatori della rassegna "AEst" dedicata alla nuova cultura dei paesi
dell'Europa Orientale, edizioni Stabile di Napoli.. Ha collaborato con le pagine culturali dei quotidiani
«L'Unità, «Il Giornale di Napoli». Dal 1997 scrive di teatro, jazz e arti visive sul «Corriere del
Mezzogiorno».
Lalla Esposito Nata a Napoli, attrice e cantante, esordisce con Ugo Gregoretti nel 1987 con L’ultimo
scugnizzo di Raffaele Viviani; prosegue lavorando con Roberto De Simone (Le 99 disgrazie di Pulcinella;
Cantata per Masaniello), Toni Servillo e la Nuova Compagnia di Canto Popolare, con Patroni Griffi
(Sabato, domenica e lunedì, Napoli Milionaria, d Eduardo De Filippo) e Luca De Filippo. Fondamentale
la collaborazione con Maurizio Scaparro negli spettacoli Amerika e Don Giovanni con le musiche di
Nicola Piovani. Al Festival di Benevento del 2011 era con Peppe Barra in La musica dei ciechi, regia
Claudio di Palma e nel 2011 in Komico Productions, regia di Armando Pugliese.
Ernesto Lama Nato 44 anni fa a Napoli, è uno degli attori emergenti del teatro napoletano. Ebbe un
debutto precoce con Roberto De Simone, in Festa di Piedigrotta, a 13 anni, proseguendo con L'opera
buffa del giovedì santo e Le 99 disgrazie di Pulcinella (1988/89), Mistero e processo di Giovanna D'Arco
(1989/90). È diretto da Armando Pugliese in Guappo di cartone di R. Viviani (1989/90); Medea di
Portamedina (1991/92) e da Francesco Saponaro in La bottega dei sogni (1994/95) fino ad arrivare a
Molto rumore per nulla (1998/99) e Il suicida (1999/2000). Ha partecipato anche a numerosi film e
produzioni televisive, tra cui: Soldati - 365 giorni all'alba, per la regia di M. Risi (1987); Marcellino pane
e vino, per la regia di L. Comencini (1991); La tregua, per la regia di F. Rosi (1996); Il resto di niente
(2005), di Antonietta De Lillo, tratto dall'omonimo romanzo di Enzo Striano. Uno degli ultimi
spettacoli è Virgilio: ode ai sensi di Napoli, spettacolo concerto di Franco Autiero, messo in scena con la
moglie Elisabetta D’Acunzo, attrice porticese, che narra i miti di Napoli attraverso musiche e dialoghi
affabulatori. Attualmente è in compagnia con Carlo Giuffrè, nella farsa di Armando Curcio I casi sono
due.
domenica 30 settembre, 20.30
Antica Libreria Mattera, Forio
Mafia: guerra o pace
Ne parlano: Francesco Paolo Casavola, Paolo Franchi, Claudio Martelli,
Vincenzo Scotti
La cosiddetta “trattativa” che sarebbe intercorsa tra Stato e mafia all’indomani degli assassinii
di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in una delle stagioni più drammatiche della storia della
Repubblica, è materia di una complessa inchiesta giudiziaria e di un aspro confronto politico e
istituzionale. Ma solleva pure questioni di ordine più generale, non meno scottanti, che
investono la storia stessa del nostro paese, il suo passato recente e meno recente e il suo
futuro. Ne discutono, con il presidente emerito della Corte costituzionale Francesco Paolo
Casavola e Paolo Franchi, firma storica del «Corriere della Sera», Claudio Martelli e Vincenzo
Scotti, rispettivamente ministro della Giustizia e ministro degli Interni negli anni di Falcone e
Borsellino, dunque testimoni in prima persona, che delle polemiche di oggi sono tra i
principali protagonisti.
Francesco Paolo Casavola (Taranto, 1931). Aderente alla Fuci negli anni universitari, diventa
docente di diritto romano e costituzionalista; ha insegnato prima Istituzioni di diritto romano presso
l'Università di Bari (1960) e poi presso l'Università Federico II di Napoli dove ha ricoperto il ruolo di
Preside della Facoltà di Giurisprudenza dal 1983 al 1986. Attualmente è professore a contratto presso
l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Nominato giudice costituzionale dal Parlamento il 6
febbraio 1986, giura il 25 febbraio 1986. È eletto presidente l'11 novembre 1992 ed ha esercitato le
funzioni dal 15 novembre 1992. Cessa dalla carica di presidente il 25 febbraio 1995. Negli anni 19931994 ha fatto parte della Commissione di arbitrato per l'ex-Jugoslavia. È stato, inoltre, garante per
l'editoria e la radiodiffusione (1996-1998) e presidente del Comitato nazionale per la bioetica nel
2006. Inoltre, dal 1998 al 2009 è stato alla guida dell'Istituto dell'Enciclopedia Treccani.
Paolo Franchi (Roma, 1949) inizia la sua carriera giornalistica alla metà degli anni ‘70, quando
approda nella redazione di «Rinascita», rivista del Partito Comunista Italiano. Più tardi ha lavorato a
«Paese Sera» e a «Panorama». Nel 1986 arriva al «Corriere della Sera», dove rimane per vent'anni,
prima come inviato, poi come capo dei servizi politici, quindi capo dell'ufficio romano e, infine, come
editorialista, occupandosi soprattutto di politica interna. Dal giugno del 2006 al 5 marzo 2008 ha
diretto «Il Riformista». Dopo la fine dell'esperienza da direttore, Franchi è tornato a scrivere commenti
politici per il «Corriere della Sera». Nel 2009 diviene, insieme ad Emanuele Macaluso, condirettore del
mensile «Nuove Ragioni del Socialismo». Iscritto per un certo periodo al Partito Comunista Italiano, ne
esce pur mantenendo in seguito posizioni marcatamente di centro-sinistra, ascrivibili all’area del
socialismo europeo. Nel 2009 dedica gran parte dei suoi editoriali alla crisi della Sinistra italiana ed
europea con frequenti riflessioni sulle vicende legate al primo congresso del Partito Democratico di cui
in più occasioni denuncia la scarsità dei contenuti.
Claudio Martelli (Gessate, 1943) Laureato in filosofia, entra nel Partito socialista a Milano; viene
chiamato a Roma da Bettino Craxi nella direzione nazionale. Nel 1979 viene eletto deputato nel
collegio di Mantova e Cremona. In occasione del congresso del PSI a Palermo (1981) diviene uno dei
due vicesegretari del partito accanto a Valdo Spini. Nel 1984 al congresso di Verona diviene
vicesegretario unico. È eletto al Parlamento Europeo e nuovamente rieletto deputato nel 1987. Nel
luglio 1989 diviene vicepresidente del Consiglio dei ministri del governo Andreotti. Nel 1990 è autore
di un importante decreto-legge sull'immigrazione che porta il suo nome. Nel 1991, come ministro di
Grazia e Giustizia, diventa il principale sostenitore del magistrato Giovanni Falcone, che viene da lui
chiamato al Ministero a dirigere la Direzione Generale degli Affari Penali e a lavorare al progetto della
Superprocura antimafia. Successivamente, fonda l'associazione umanitaria Opera e quella civile
Società Aperta nel 1996.
Vincenzo Scotti (Napoli, 1933) Laureato in economia presso l’Università La Sapienza di Roma, dal
1954 al 1958 è stato responsabile del Centro di Ricerca della CISL, occupandosi delle politiche di
sviluppo in Italia e in particolare nel Mezzogiorno. Nel 1968 viene eletto deputato per la DC, entrando
a far parte della Commissione Finanze. Ripetutamente rieletto nel Collegio di Napoli-Caserta, nel 1976
è sottosegretario al Bilancio, dal 1978 al 1992 ricopre la carica di ministro in diversi dicasteri. Nel
1984 è stato eletto sindaco di Napoli. Nel 1991, da ministro degli Interni, con il decreto-legge 345/91,
istituisce la Direzione Investigativa Antimafia. Nel periodo del suo Dicastero - 1990-'92 - sono state
promulgate le leggi più importanti che hanno permesso alle forze dell'ordine ed ai magistrati di agire
contro l'organizzazione mafiosa. Dopo un periodo d'inattività politica, è stato Sottosegretario agli
Esteri del governo Berlusconi IV.
lunedì 1 ottobre, ore 20.30
Villa Arbusto – Villa Gingerò, Lacco Ameno
Fabio Cavalli, Cesare deve morire: bellezza e giustizia a Rebibbia
Fabio Cavalli è il regista teatrale dei detenuti di Rebibbia che in Cesare deve morire, il
superpremiato film dei fratelli Taviani (Orso d’Oro a Berlino, Davide di Donatello, Nastri
d’Argento ecc), interpreta il ruolo di se stesso. Essere regista in carcere non è impresa
semplice: “Io ci sono entrato più o meno per caso, molti anni fa, per dare una mano ad un
gruppo di detenuti-attori. Varcando la porta intuisci che quello è un luogo che, per qualche
ragione, riguarda la tua vita. Il carcere è un luogo talmente spaventoso che – per quanta
scorza tu abbia – cambia te e il tuo modo di lavorare. Provare uno spettacolo per mesi e mesi
assieme agli attori detenuti, coinvolge la sensibilità in modo totale e l’analisi del percorso
teatrale rischia sempre di scivolare verso l’autoriflessione. Mi può forse soccorrere una
metafora paradossale di Pirandello, quella che definisce i personaggi del suo teatro “maschere
nude”. È quanto di più vicino all’idea che mi sono fatto di un uomo detenuto. A Rebibbia credo
di aver conosciuto maschere nude e per poterle incontrare mi sono dovuto adeguare,
denudando la mia”.
Proiezione del video: Cesare alla prova – Teatro del Carcere di Rebibbia
martedì 2 ottobre, ore 20.30
Villa Arbusto – Villa Gingerò, Lacco Ameno
Marguerite Yourcenar, Il dialogo nella palude
Voce recitante: Patrizia Zappa Mulas
Ricordati di me, che son la Pia / Siena mi fé, disfecemi Maremma / salsi colui che inanellata pria
/ disposando, m’avea con la sua gemma. Da questi celeberrimi versi di Dante, un ritratto
femminile tra i più toccanti del Purgatorio, Marguerite Yourcenar intorno al 1930 ha tratto Il
dialogo nella palude, immaginando che il vecchio marito, ser Lorenzo, dopo aver segregato Pia
de’ Tolomei nel malsano castello di Gavorrano come punizione per il suo adulterio, voglia
rivederla per l’ultima volta, prima di ritirarsi in un convento ad Assisi. Come la troverà? Su
questa domanda si tende la prima parte del dialogo in cui la Youcenar ribalta i termini della
storia di vittima di Pia con un geniale colpo di scena. Con le sue parole raccolte in un’intervista
alla fine degli anni ‘70 è stato montato un video art che aprirà lo spettacolo, in cui Marguerite
racconta la sua vita, le persone e i luoghi amati.
Proiezione del video: La certezza di esistere, ritratto di Marguerite Yourcenar
prodotto dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte
mercoledì 3 ottobre, ore 20.30
Villa Arbusto – Villa Gingerò, Lacco Ameno
Taccuino d’amore: omaggio a Wisława Szymborska
A cura di Laura Novati
Legge Patrizia Mulas
Nel 2002 il fedele traduttore della poetessa polacca, Pietro Marchesani (1942-2011) raccolse
in un libretto, Taccuino d’amore, 26 poesie intorno al tema d’amore scritte nel tempo dalla
poetessa Premio Nobel 1996. Il tema appare assai sviluppato in Appello allo Yeti (1957) e
ancor più in Sale (1962), dove raggiunge la sua massima espansione; lo ritroviamo, anche se
se marginalmente, in Uno spasso (1967), in Ogni evenienza (1972), e in La fine e l'inizio (1993),
con tre splendidi, struggenti testi. E infine, in una poesia apparsa nel 2001, Il primo amore, che
suggella emblematicamente cinquant'anni di riflessione poetica sull' argomento.
Proiezione del video: Roberto Saviano ricorda la Szymborska a “Che tempo che fa”
Wisława Szymborska (Kórnik, 1923 – Cracovia, 2012) Dal 1931 si trasferì con la famiglia a
Cracovia, città in cui ha vissuto sino alla morte. Nel 1945 si iscrisse ai corsi di letteratura
polacca, per poi passare a quelli di sociologia, presso l'Università Jagellonica, senza però
portarli a termine. Nel 1948 sposò Adam Włodek, dal quale divorziò nel 1954; in seguito si unì
allo scrittore e poeta Kornel Filipowicz, che morì nel 1990. Il successo letterario arrivò nel
1957 con Wołanie do Yeti (Appello allo Yeti). Dal 1981 al 1983 fu redattrice del mensile di
«Pismo» e collaborò al periodico samizdat «Arka» con lo pseudonimo «Stanczykówna» e a
«Kultura», impegnandosi per Solidarność. Dal 1993 ha pubblicato recensioni sul supplemento
letterario del «Gazeta Wyborcza», importante quotidiano polacco. Tutte le sue raccolte sono
state magistralmente tradotte da Pietro Marchesani (1942-2011) e pubblicate prima
All’Insegna del Pesce d’Oro, poi dalla Libri Scheiwiller e ora raccolte in La gioia di scrivere.
Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, 2009. È di gran lunga e in assoluto la poetessa più letta e
amata in Italia.
giovedì 4 ottobre, ore 20,30
Villa Arbusto – Villa Gingerò, Lacco Ameno
Alfred Tennyson, Il naufrago - Enoch Arden
Musica di Richard Strauss
Voce recitante: Patrizia Zappa Mulas
Pianoforte: Stefano Ragni
Il naufrago - Enoch Arden è la straziante vicenda di un triangolo amoroso che entusiasmò
l’Inghilterra vittoriana.. Quando fu pubblicato nel 1864 fece un tale scandalo che la Regina
Vittoria si presentò a casa di Lord Tennyson per rimproverarlo di aver raccontato la storia di
una bigamia involontaria che invece di farci inorridire ci commuove. Ma a compierne la gloria
fu il teatro, quando Richard Strauss lo mise in scena come “melologo” cioè uno spettacolo per
voce recitante e pianoforte. Debuttò trionfalmente nel 1897 a Monaco con Ernst von Possart
nella parte del Narratore e Strauss stesso al pianoforte. Molte sono pure le versioni
cinematografiche ispirate al poema di Tennyson. L’ultima è di qualche anno fa, Cast away, con
Tom Hanks. Il grande Griffith ne girò addirittura tre (1908, 1911, e 1915 con Lillian Gish),
attratto dalla tecnica narrativa per immagini di Tennyson e il montaggio parallelo delle scene.
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Relatori
Fabio Cavalli Nato a Genova nel 1958, è laureato in filosofia e diplomato alla Scuola del Teatro Stabile
di Genova. Come attore lavora con alcuni protagonisti della scena italiana: Enrico Maria Salerno,
Franco Zeffirelli, Alberto Lionello, Mario Missiroli, Gastone Moschin, Antonio Calenda, Alvaro Piccardi,
Marco Sciaccaluga. E’ produttore teatrale, regista, autore, scenografo, curatore di mostre. Con il Centro
Studi Enrico Maria Salerno – diretto da Laura Andreini - ha prodotto una trentina di spettacoli
debuttando nei principali teatri e festival. Come autore ha ricevuto importanti riconoscimenti quali il
Premio Internazionale Teatro e Scienza, il Premio Fondi La Pastora, il Premio Sicilia 2001, il Premio
Anima per il Teatro 2009, il Premio Internazionale Roberto Rossellini 2012. Da dieci anni è
responsabile delle attività teatrali presso il Carcere di Rebibbia Nuovo Complesso. Con la sua
Compagnia di Alta Sicurezza ha portato in scena Shakespeare (Tempesta, Amleto, Giulio Cesare),
l’Inferno di Dante, Giordano Bruno ecc. Le attività teatrali coinvolgono oltre 100 reclusi, suddivisi in
tre Compagnie. Negli ultimi anni oltre 24.000 spettatori hanno varcato la soglia del carcere per
assistere agli spettacoli in Cartellone. Sul suo lavoro teatrale a Rebibbia i fratelli Taviani hanno
realizzato Cesare deve morire – film vincitore della 62° Berlinale, di cinque David di Donatello e di un
Premio Speciale Nastri d’Argento 2012 al cast del film. Del film è coproduttore, cosceneggiatore,
interprete, casting, scenografo e ideatore luci della parte teatrale.
Patrizia Zappa Mulas Nasce a Milano e frequenta da bambina la scuola di danza del Teatro La Scala
dove debutta nella messa in scena di R. Nurejev de Lo Schiaccianoci di Čaikovskij. L’esordio nel teatro
di prosa è con Massimo Castri nel 1979. Nelle stagioni teatrali successive copre ruoli da protagonista
con gli altri grandi registi del teatro italiano: Carlo Cecchi, Mario Missiroli, Luigi Squarzina, Federico
Tiezzi, Nanni Garella, Maurizio Scaparro. Tra i tanti personaggi è stata Ofelia, Viola de La dodicesima
notte, Edipo adolescente nell’Edipo di Seneca, Caterinetta di Heilbronn, di Kleist, la Figliastra dei Sei
personaggi, Elettra, Antigone, la Marchesa Cybo del Lorenzaccio, Gerda del Pellicano, Giocasta in Edipo
re, Madame nelle Serve di Genet, per due volte la Madonna del Laudario perugino e Ermengarda in
cinque differenti edizioni di Adelchi. Nel 1988 si laurea in filosofia estetica all'Università Statale di
Milano. Nel 1998 esce L’Orgogliosa, nella collana La Tartaruga. Il secondo romanzo, Rosafuria, esce
nell’ottobre del 2000 e nel 2006 il racconto Tigre adorata per le edizioni Nottetempo. Nel gennaio del
2011 pubblica con Et al. Purché una luce sia accesa nella notte. Ha ideato e curato la pubblicazione del
teatro di Franca Valeri, Tragedie da ridere (aprile 2003) e Di tanti palpiti ( 2009). Nel 2004 ha curato la
pubblicazione dell’opera completa di Alice Ceresa.
Stefano Ragni È pianista divulgatore, conferenziere, saggista, vivamente impegnato
nell’accentuazione degli aspetti storici, civili e sociali della musica. Autore di libri di musicografia che
spaziano da Cristina di Svezia a Barbara Alberti, George Sand, Liszt, Rousseau, Goethe padre e figlio,
realizza progetti di integrazione tra la letteratura, la filosofia e il suo pianoforte. È diventato studioso
di riferimento per quanto concerne Mazzini e la musica: ha curato l’edizione critica della Filosofia della
musica e pubblicato Giuseppe Mazzini e la musica della Giovine Italia. I suoi concerti mazziniani svolti in
Italia e all’estero (Vietnam, Azerbaigian, Thailandia, Svizzera, Francia) gli sono valsi il premio
“Goffredo Mameli” assegnatogli dall’Associazione Mazziniana Italiana. Ha curato il progetto musicale
del Memoriale “Giuseppe Mazzini” di Pisa e del Memoriale “Giuseppe Garibaldi” di Caprera, ambedue
inaugurati dal presidente Napolitano. Attualmente diffonde un programma dal titolo “La tromba di
Garibaldi”.
Laura Novati Nata a Brescia, vive a Milano. È saggista, traduttrice, consulente editoriale. Ha iniziato
l’attività editoriale collaborando all’Enciclopedia Europea Garzanti; più di recente ha curato la
revisione dell’area germanistica del Dizionario Bompiani degli autori e delle opere. Ha contribuito alla
sistemazione dell’archivio di Giovanni e Vanni Scheiwiller, legato alle edizioni All’Insegna del Pesce
d’Oro e sta preparandone il catalogo critico per conto della Biblioteca di Lugano. Ha curato il volume
Centoromanzi dell’Ottocento, edito da Rizzoli nel 1992 (in uscita la ristampa aggiornata e Il
Centoromanzi del Novecento, lettura comparatista della tradizione romanzesca occidentale). Ha
tradotto diverse opere, specialmente dal tedesco: I. Kant, Il sentimento del bello e del sublime; J.K.
Lavater, La fisiognomica; di H. Hesse Pellegrinaggio in Oriente, Ore nell’orto, Taedium vitae, Tre storie
della vita di Knulp ecc. Ha curato la traduzione di sceneggiature e dialoghi di film di Margarethe von
Trotta.
venerdì 5 ottobre, ore 20.30
Bar Internazionale- Piazza Matteotti, Forio
Presenze e voci:
Wystan Auden, Ingeborg Bachmann, Truman Capote, Werner Henze, Josif
Brodskij, Elsa Morante
A cura di Ciro Cenatiempo
Leggono Lalla Esposito e Gennaro Zivelli
Truman Capote si liberò dell’orologio,scendendo dal battello che da Napoli lo portava a Forio;
Ignazio Silone fittò a Forio una grande casa-accoglienza per alcuni pittori ungheresi dissidenti
e raccomandava all’amico François Fejtò Forio come “uno dei posti più belli d’Italia; Ingeborg
Bachmann lavorava a “canti di un’isola” e Hans Werner Henze all’allestimento di “Boulevard
Solitude” per il San Carlo di Napoli. Sono passati di qui, hanno assorbito immagini, presenze,
colori, sapori, ne hanno fatto parole e musica che restano nel tempo, raccontano – anche – di
un’altra isola.
Ciro Cenatiempo, ischitano, 52 anni, professionista della Comunicazione, scrive dal 1979 per Il
Mattino di Napoli. Laureato in Lettere, è specialista di Comunicazione Pubblica e Aziendale. La sua
firma è apparsa su diversi tra i più importanti quotidiani e magazine d´Italia. Organizzatore,
coordinatore e responsabile di eventi di Cultura, Turismo, Musica e Spettacoli anche a carattere
sovranazionale, ha ricevuto molteplici riconoscimenti per la sua attività proteiforme. Tra l’altro, è stato
premiato nella rosa dei vincitori del Premio internazionale di giornalismo Napoli Gold Press per il
Turismo (2003), Autore di numerosissimi lavori sulle tematiche del Turismo, dei Beni culturali e
dell’Enogastronomia, è coautore della Guida I Parchi Marini d´Italia (2004) del Ministero per
l’Ambiente. In campo letterario è stato protagonista, dal 1982 al 2006 di performance poetiche e anche
di spettacoli scritti, diretti e interpretati: alcuni suoi testi sono apparsi su riviste di settore. In questo
ambito ha presentato la soirée di gala del Festival nazionale di Poesia Civile di Vercelli dedicato ad Alda
Merini (2010).
Gennaro Zivelli Attore e regista, dirige e recita in testi di: Beckett (Aspettando Godot, Finale di
partita, L’ultimo nastro di Krapp) Genet (Sorveglianza speciale), Pinter (Il Calapranzi), Osborne
(Ricorda con rabbia, Lutero), Pirandello (L’uomo dal fiore in bocca), Saito (La rivoluzione è finita, Il
maestro Pip), Sartre (Morti senza tomba), Augusto Boal (Rivoluzione alla Sudamericana, Zio Paperone),
Littlewood (Oh what a lovely war), ed altri. Partecipa a readings di poesie e prosa e vince il Grifo d’Oro
come miglior regia al festival nazionale del teatro per la scuola a Partanna con la piéce Fix di Nello
Saito.
venerdì 5 ottobre, ore 17.00
Cinema delle Vittorie, Forio
Omaggio al regista Giuseppe Patroni Griffi.
Proiezione del film di Leopoldo Mastelloni "Metti una sera con…Peppino
Patroni Griffi".
Conversazioni: Lina Sastri, Leopoldo Mastelloni e Francesco Somma
Giuseppe Patroni Griffi (Napoli, 1921–Roma, 2005) regista teatrale, di opere liriche, di film,
drammaturgo, sceneggiatore e scrittore, è stata una delle personalità più versatili e geniali del
secondo ‘900. Allievo di Luchino Visconti, diresse, tra gli altri film: Napoli notte e giorno, Metti,
una sera a cena, 1969; Addio fratello crudele, 1971; Identikit, 1974; Divina creatura, 1985.
Diresse un'edizione televisiva di Tosca (11-12 luglio 1992, in diretta mondovisione), con la
quale vinse il premio Emmy Award, poi, il 3 giugno 2000, La traviata, sempre in diretta
mondovisione, da Parigi, con cui vinse il secondo premio Emmy Award, come miglior film e
migliore regia televisiva, nonché il Prix Italia 2001. Sempre nella regia lirica ha messo in scena
Così fan tutte al Teatro alla Scala di Milano, Il trovatore all'Arena di Verona e La bohème al
Teatro Regio di Torino, nel centenario della prima rappresentazione. Su un suo testo, Il mio
cuore è nel sud, Bruno Maderna compose una radioballata. Come sceneggiatore lavorò per
Canzoni di mezzo secolo (1952), I magliari (1959), Lettere di una novizia (1960), La ragazza
con la valigia (1961), Anima nera (regia di Roberto Rossellini, 1962), Le streghe (1967), C'era
una volta... (1967). Nel 2005 venne pubblicamente celebrato dalla Fondazione Premio Napoli,.
Da una vita così ricca e intensa, di rapporti privati e pubblici, di forme espressive diverse,
Leopoldo Mastelloni, partendo da una lunga consuetudine (per lui Patroni Griffi scrisse
Carnalità, Cammurriata e Tragedia Reale) ha ricavato un racconto in due capitoli, partendo
da materiali diversi e inediti, da proiettare e recitare con Lina Sastri e Francesco Somma.
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Relatori
Lina Sastri Nata a Napoli, nel quartiere Arenaccia, ha esordito nel cinema con La bella Otero; il
primo ruolo importante è nel film Il prefetto di ferro (1977) di Pasquale Squitieri. Ha lavorato
in vari film tra cui Ecce bombo di Nanni Moretti, Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci, Mi
manda Picone di Nanni Loy, L'inchiesta di Damiano Damiani e Vite strozzate di Ricky Tognazzi,
vincendo cinque David di Donatello. Come cantante ha pubblicato numerosi album,
principalmente in napoletano. Il suo debutto teatrale risale invece al 1976, a fianco di Mariano
Rigillo e Angela Pagano in Masaniello, di Armando Pugliese; nel 1983, per la regia di Giuseppe
Patroni Griffi, recita la figliastra nei Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello. Una pièce
per la quale, prima donna in Italia, vince il Premio Curcio. Dotata di una sensuale fisicità, di
una voce calda e roca, ha pubblicato numerosi album principalmente in napoletano. Ha
partecipato al Festival di Sanremo nel 1992 con Femmene 'e mare. Nel 2002 ha tenuto un
concerto a Yokohama in Giappone e da questa esibizione è derivato l'album "Live in Japan"
che contiene un brano interpretato in giapponese. Nell'album Concerto Napoletano sono
raccolte le più prestigiose e storiche canzoni napoletane del ‘900, interpretate dal vivo in uno
spettacolo del 2005.. Il suo ultimo cd , Reginella, è stato registrato dal vivo nell'estate 2008.
Nel giugno 2011 è stata insignita del titolo di commendatore al merito dal Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano.
Leopoldo Mastelloni Nato a Napoli nel 1945, debutta nel 1965 al Teatro Esse, dove recita in
opere di Antonin Artaud, Jean Genet, Hugo Von Hoffmanstahl con la regia di Gennaro Vitiello.
Agli inizi degli anni ‘70 viene notato da Antonello Falqui che lo vorrà insieme a Loredana
Bertè e Christian De Sica nello spettacolo in sei puntate Bambole, non c'è una lira!, dedicato
alla rievocazione dell'avanspettacolo e del teatro leggero italiano della prima metà del ‘900. In
teatro continua a esibirsi nel repertorio drammatico (Aminta di Torquato Tasso con Carmen
Scarpitta e la regia di Giancarlo Cobelli) e compie qualche incursione nel teatro leggero e nel
cabaret (Più crudele di Venere, con Massimo Boldi e Teo Teocoli, regia di Sandro Massimini). Al
Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel 1975, interpreta insieme a Massimo Ranieri, Angela
Luce e Mariano Rigillo Napoli, chi resta e chi parte, di Raffaele Viviani, messo in scena da
Giuseppe Patroni Griffi. Nel 1976 va in scena al Teatro Tenda di Roma in Mastellomania, e dal
1976 al 1980 replica Carnalità di Giuseppe Patroni Griffi. Nel 1980 torna al varietà televisivo
con Antonello Falqui nelle cinque puntate di Studio '80 e appare, nel ruolo del maggiordomo
John, nel film Inferno di Dario Argento, accanto ad Alida Valli e Daria Nicolodi. Più tardi porta
in scena testi di Eduardo De Filippo, Carlo Goldoni, Giuseppe Patroni Griffi, Luigi Pirandello,
Raffaele Viviani. Nel 2001 rappresenta Nudo e crudo, di Pierpaolo Pasolini.
Francesco Somma Direttore della Fondazione Eduardo De Filippo, ha curato, nelle due ultime
edizioni, lo Spazio Incontri del Napoli Teatro Festival. È stato componente della Commissione
teatro della regione Campania, nonché responsabile organizzativo del progetto biennale,
diretto da Maurizio Scaparro, “Teatro di Napoli-Teatro del Mediterraneo”, promosso dal
Comune di Napoli in collaborazione con l’Expo Universale di Siviglia. Negli anni 1988-1992 è
stato consulente organizzativo del Festival delle Ville Vesuviane. Già dirigente del Comune di
Napoli, Servizio Cultura, ricopre l’incarico con la mansione di referente organizzativo e
responsabile delle attività culturali promosse dall’ente nel corso degli ultimi quattro lustri
provvedendo in particolare alla realizzazione delle edizioni del Maggio dei Monumenti, delle
rassegne estive (Estate a Napoli) e alla programmazione, in collaborazione con l’ETI e il T.P.C.,
delle stagioni teatrali di prosa del Teatro Mercadante, prima dell’istituzione del Teatro Stabile
cittadino.
sabato 6 ottobre, ore 20.30
Piazza Municipio, Forio
Concerto della Banda Musicale
Giovanni XXIII, Insieme per la musica, Città di Forio
Dirigono il Maestro Claudio Matarese ed il Maestro Susanna Pescetti (ospite
d’onore)
La musica, anche quella eseguita dalle Bande ed a torto ritenuta “minore”, appartiene alla
tradizione culturale del Mezzogiorno d’Italia, dove non c’è un Comune che non annoveri una
propria Banda Musicale. Chiudere una manifestazione culturale come Il Contastorie con un
concerto della Banda Musicale Città di Forio appare allora particolarmente coerente con gli
obiettivi che si vogliono raggiungere: diffondere nuova sensibilità ed alimentare incontri ed
approfondimenti in un clima sostanzialmente di festa, tesa anche a coinvolgere tante persone
che spesso si sentono tagliate fuori da una malcelata convinzione “elitaria” della cultura.
L’Associazione culturale “Insieme per la musica” ed il Maestro Claudio Matarese L'Associazione
nasce e vive come sodalizio di persone che amano la musica e ad essa intendono interessarsi, alla
relativa cultura ed alla sua propagazione. Sezione portante dell'Associazione è la Banda Musicale che è
composta da oltre cinquanta elementi tra i quali figurano molti giovani studenti e diplomati al
conservatorio. Il maestro Claudio Matarese, diplomato al Conservatorio di San Pietro a Majella, alla
direzione di questa prestigiosa orchestra di fiati, con il suo repertorio, che va dal Lirico al Sinfonico, dal
Moderno al “Napoletano” passando attraverso la partecipazione di cantanti solisti e di un coro lirico polifonico, porta, nelle piazze di tutta l'isola e non solo, le melodie immortali dei grandi musicisti.
Nonostante la giovane età, l'Associazione può vantare numerosissime iniziative artistiche e culturali
che l'hanno resa protagonista di eventi sia a livello locale che regionale e nazionale.
Susanna Pescetti Giovanissima entra al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli dove studia
pianoforte e composizione con i Maestri Pennella, Vitale e Mazzotta, seguendo successivamente i corsi
di Direzione d’Orchestra con il M° Renzetti e diplomandosi con il massimo dei voti cum laude. E’
docente della cattedra di pianoforte principale presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di
Venezia. Ha collaborato con varie Istituzioni Nazionali ed Internazionali ed ha diretto, in Italia, in teatri
prestigiosi quali il Massimo Bellini di Catania, il Lirico di Verona, nonché al Festival delle Ville
Vesuviane (Madama Butterfly, Barbiere di Siviglia, Rigoletto, Il matrimonio inaspettato – prima ripresa
moderna in Italia). All’estero, fra gli altri, ha diretto alla Carnegie Hall di New York, a San Pietroburgo,
a Città del Messico, in Kazakistan. Al Teatro Mercadante di Napoli ha diretto, in prima assoluta
mondiale, l’opera “In filanda” di Pietro Mascagni, incisa per la casa discografica Bongiovanni di
Bologna. Ha fondato l’orchestra de “I Solisti di Napoli”, di cui tuttora è direttore musicale, con la quale
svolge una intensa attività concertistica in Italia ed all’estero.
Raccontare il presente futuro
Biblioteca Antoniana, Ischia Ponte, ore 17.00
in collaborazione con il Circolo culturale G. Sadoul - Istituto Italiano per gli studi
filosofici
lunedì 1 ottobre
Luigi Bonanate, Il destino di una nazione
Fare a meno della nazione, è il titolo provocatorio di un libro pubblicato da Bonanate lo
scorso anno; nel sistema complesso di interdipendenze politiche ed economiche in cui
viviamo, il tema dell’appartenenza ad una nazione, decisivo nella storia del sec. XIX e alla
base della nascita dello stesso Stato italiano, assume oggi sfumature e significati più
complessi; tra l’Europa delle regioni e il glocalismo più regressivo, quali sono i valori e i
fondamenti di una cittadinanza sempre più minacciata ma sempre più necessaria, da
ancorare però a quali fondamenti.
Introduce Ilia Delizia, docente di storia dell’architettura all’Università Federico II di Napoli.
martedì 2 ottobre
Aldo Trione, Cultura e culture d’Europa
Impossibile raccontare la storia di una cultura nazionale dentro il contesto europeo tanti
sono stati i legami che hanno stretto o vincolato il nord e il sud l’est e l’ovest del
continente; proprio oggi che la forza di coesione di un singolo Stato va ricomposta nel
quadro di una necessaria sinergia europea, è necessario prendere consapevolezza e
cercare di recuperare la tradizione e l’eredità storica e specialmente culturale fondativa di
un continente.
Introduce Francesco Rispoli, titolare del corso di architettura e composizione
architettonica nell’Università Federico II di Napoli.
mercoledì 3 ottobre
Francesco Totaro, Ricominciare: decrescita come strategia di futuro
Di fronte alla prepotenza della finanza internazionale, alle difficoltà di un mercato del
lavoro sempre più precario, alle debolezze di una politica incapace di grandi risposte,
forse è ora di ripartire dal basso, dalle piccole pratiche, che sono anche le buone pratiche.
Per una decrescita felice, per dirla con Serge Latouche, il guru di un movimento
trasversale e internazionale, ma anche per cercare di dare risposte alla comunità,
ricominciando, forse, a diventare nuovamente comunità.
Introduce Mario Losasso, Direttore del Dipartimento di Progettazione Urbana e di
Urbanistica dell’Università Federico II di Napoli
Il sapere e i saperi per l’oggi
Liceo Statale, Ischia, ore 10
lunedì 1 ottobre
Pietro Greco, La scienza è cultura
La scienza è cultura, ma soprattutto abbiamo bisogno di cultura scientifica, specialmente in
questo Paese; non solo per superare i vecchi dibattiti – esplosi più di mezzo secolo fa, intorno
alla pretesa affermazione dell’esistenza di Due culture, umanistica e scientifica – ma per poter
vivere e comprendere il mondo in cui viviamo; un mondo in cui magari si pretende di
discutere (o legiferare!) su temi che riguardano la vita e la morte, la salute e la malattia,
l’atomo e l’infinito, senza averne gli strumenti necessari. Senza ascoltare gli scienziati. Senza
incentivare la ricerca. E ignorando che un teorema possiede bellezza e armonia quanto una
poesia. Parola di Pitagora.
martedì 2 ottobre
Luigi Bonanate, Dal diritto naturale ai “diritti umani”
I rapporti tra cittadino e Stato si fanno sempre più articolati e complessi in quanto investono
ogni aspetto della vita individuale e sociale; sono rapporti basati sulla dialettica
diritto/dovere e su una lunga storia per affermarli e riconoscerli. Ma su quali basi poggia lo
stesso concetto di “diritto naturale? E che significa oggi parlare di diritti del cittadino del
mondo, o, ancor più, quali sono i “diritti umani” da riconoscere ad ogni abitante della terra, in
un mondo in cui questi diritti sono ben lungi dall’essere riconosciuti e rispettati come tali.
giovedì 4 ottobre
Biagio De Giovanni, I problemi della democrazia in Europa
Le vicende di questi ultimi due anni hanno evidenziato con particolare acutezza lo strapotere
della finanza e le debolezze della politica europea; una debolezza pagata a caro prezzo da
Stati e nazioni che per uscire dalla crisi hanno bisogno di un rafforzamento del potere
federativo, e cioè che l’Europa delle nazioni diventi autentica entità federale; questo comporta
da un lato una perdita di potere sul piano della singola democrazia nazionale, dall’altro un
aumento di potere al centro come in periferia per contrastare la nuova tirannide della finanza.
Come cercare le forme di equilibrio.
Introduce il Preside prof. Gianpietro Calise
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Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore C. Mennella, Forio, ore
10
lunedì 1 ottobre
Luigi Bonanate, Come è fatto il mondo?
Atlanti, cartine, planisferi: abbiamo un’idea più precisa di quali siano le dimensioni del mondo,
i modi in cui si incrociano geografia e storia, non solo per avere una dimensione spazialetemporale della nostra condizione, ma anche per orientarci nella geopolitica sempre più
complessa, nel riconoscere le mappe delle grandi aree di reciproca influenza, di pace e di
guerra, di materie prime che – dal petrolio all’acqua, dall’alluminio all’uranio –
condizioneranno il nostro futuro. C’è bisogno di una nuova forma mentale con cui guardare a
questi temi. Le cartine, altrimenti, son sempre mute.
martedì 2 ottobre
Pietro Greco, La società della conoscenza
La società della conoscenza era quasi uno slogan nel momento in cui, una decina di anni fa,
l’Information Technology dimostrava tutto il suo potere ed effettivamente era in grado di
condizionare le modalità di comunicazione e trasferimento del sapere; ciò di fatto è avvenuto,
oggi si parla di “generazioni digitali” ma forse non si è evoluta in parallelo la crescita di
competenze reali, la capacità non di assorbire, ma di dominare e selezionare i flussi
informativi e le dinamiche di apprendimento e di reale capacità di ricerca. Un primo bilancio e
un orientamento per il futuro prossimo.
mercoledì 3 ottobre
Francesco Totaro, Il senso del lavoro oggi
Il lavoro è oggi al centro dell’attenzione per chi lo possiede, per chi l’ha perso, per chi non lo
trova, per chi deve inventarselo; poteva essere una condanna, deve essere invece il mezzo
attraverso cui una persona si guadagna la sua dignità, prima ancora che la sua realizzazione;
la tecnologia aveva promesso di “liberare” l’uomo dalla fatica; ora minaccia di estrometterlo
addirittura dal fare, di condannarlo alla superfluità. Doveroso dunque chiedersi quale sia oggi
il ruolo del lavoro, in che moda possa porsi al servizio della persona umana.
Introduce il Preside prof. Mario Sironi
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Relatori
Luigi Bonanate Torinese, allievo di Norberto Bobbio, Professore Emerito di relazioni internazionali
all’Università degli Studi di Torino; nel suo lavoro accademico e nelle molte pubblicazioni ha
sviluppato i temi del rapporto tra terrorismo e istituzioni, guerra e rapporti internazionali, alleanze
internazionali e partecipazioni a fronti di guerra, analizzando sempre i problemi in una prospettiva
etica prima che politica. Tra le sue pubblicazioni: Etica e politica internazionale, 1992; I doveri degli
stati, 1994; Politica e diritto nella formazione della politica estera dell'Unione Europea, 2002; La guerra,
Bari-Roma 2005, 2011; La politica internazionale fra terrorismo e guerra, 2005; Terrorismo
internazionale, 2006; Le relazioni tra gli Stati tra diritto e politica, 2008; La crisi. Il sistema
internazionale vent'anni dopo la caduta del Muro di Berlino, Milano 2009; Storia internazionale. Le
relazioni tra gli Stati dal 1521 al 2009, Milano 2010. Undicisettembre. Dieci anni dopo, Milano
2011.
Biagio de Giovanni Nato a Napoli, filosofo e politico italiano. È stato eletto deputato europeo alle
elezioni del 1989, e riconfermato nel 1994, per le liste del PCI e del PDS. Docente all'Università
Federico II di Napoli, successivamente ha insegnato presso l'Università di Bari. È stato poi docente di
Dottrine politiche presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" e titolare della cattedra Jean
Monnet di Storia e politica dell'integrazione europea presso lo stesso ateneo. Dal 1987 al 1989 è stato
anche rettore dell'Orientale. Fra le opere: La teoria politica delle classi nel Capitale, Bari 1976; Hegel e il
tempo storico della società borghese, Bari 1976; Marx e la costituzione della praxis, Bologna 1984; Dopo
il comunismo, 1990; L'ambigua potenza dell'Europa, 2002; La filosofia e l'Europa moderna, Bologna
2004; A destra tutta : dove si e persa la sinistra?, Marsilio, 2009; Spinoza e Hegel, Napoli 2011.
Francesco Totaro Professore di filosofia morale all’Università di Macerata, dove è stato a
lungo prorettore. Ha dedicato numerosi studi al tema del lavoro, oltre che ad argomenti di
etica sociale, dell’economia e della comunicazione. Tra i suoi scritti: Non di solo lavoro.
Ontologia della persona ed etica del lavoro nel passaggio di civiltà, Milano 1999, 2005. Di
recente ha curato, con B. Giovanola, Etica ed economia. Il rapporto possibile, Padova 2008 e il
volume collettivo Il lavoro come questione di senso, 2009. Ha inoltre curato una serie di studi
nietzschiani: Nietzsche tra eccesso e misura, 2002; Nietzsche e la provocazione del superuomo,
2004; Verità e prospettiva in Nietzsche, 2007
Pietro Greco Giornalista scientifico e scrittore, lavora per l’Agenzia di giornalismo scientifico
Zadig di Roma. È direttore del Master in comunicazione della scienza presso la Scuola
Internazionale superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste e Project leader del gruppo di
ricerca ICS (Innovazini nella comunicazione della scienza) presso la stessa Sissa. È stato
coautore e responsabile scientifico di “Pulsar. Storia della scienza e della tecnica nel sec. XXX”
programma televisivo in venti puntate messo in onda dalla Rai (1999-2000) e di XDay. I
grandi della scienza del Novecento, Rai 2001-2002. Tra le opere: L’origine dell’universo,
Roma 1998; Evoluzioni. Dal Big Bang a Wall Street, la sintesi impossibile, Napoli 1999, Città
della scienza. La storia infinia, Napoli 2011. È condirettore di Scienzainrete.
Le location
Villa Arbusto
C.so Angelo Rizzoli, 224
80076 Lacco Ameno (NA)
Antica Libreria Mattera
Via Marina, 11
80075 Forio (NA)
Bar Internazionale
Piazza Matteotti
80075 Forio (NA)
Cinema delle Vittorie
Corso F. Regine, 36
80075 Forio (NA)
Biblioteca Antoniana
Via Sant’Antonio
80070 Ischia (NA)
Liceo Statale Ischia
Via Delle Ginestre, 39
80070 Ischia (NA)
Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "C. Mennella"
Via Cardinale Lavitrano
80075 Forio (NA)
Il Contastorie è organizzato da
Associazione Terra - Presidente Franco Iacono
+39 081997855
+39 3485805686
Direzione e progetto
Laura Novati
Progetto grafico
Vito Della Speranza
Ciro Esposito
Illustrazione di copertina
Alina Kalczyńska
Segreteria organizzativa
Alessandra Trani – Valentina Amitrano
+39 3669921531
Ufficio stampa
Francesca Iacono - Raffaella Tramontano - Gerardo Calise
+39 3669921531
Internet
www.ilcontastorie.com
[email protected]
Loghi
Regione Campania
CCIAA di Napoli
Fondazione Banco Napoli
Associazione Terra
Con il patrocinio di
(loghi)
Comune di Forio
Comune di Ischia
Comune di Lacco Ameno
Si ringraziano per la collaborazione
Federalberghi Ischia
Museo archeologico di Pithecusae – Villa Arbusto
Circolo Culturale G. Sadoul. Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Liceo Statale Ischia
Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "C. Mennella"
Imperatore Travel
Alilauro S.p.a.
Primogest – Gestioni assicurative e bancarie