Ragazzi - I Teatri

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Ragazzi
2014/2015
scuola primaria
teatro ragazzi
scuola primaria 2014 - 2015
Carissimi insegnanti,
in questo libretto troverete le proposte per la Stagione 2014-2015 di Teatro per le Scuole.
Abbiamo selezionato per voi tra le nuove produzioni ed i tanti “classici” una serie di
spettacoli rappresentativi dei diversi generi teatrali (teatro d’attore, di figura, d’ombra,
di oggetti, di narrazione, civile, musicale e coreutico). Abbiamo accresciuto l’offerta di
spettacoli a pubblico limitato, affinché la vicinanza fisica dei bambini alla scena e agli
attori si traduca in una partecipazione più piena. Abbiamo infine confermato e potenziato le proposte di teatro musicale e di danza, forti del consenso della scorsa stagione
proponendo in modo ludico e originale temi rilevanti quali il riciclaggio dei rifiuti piuttosto che i temi di Expo 2015.
Grande rilevanza ha nella programmazione di quest’anno la fiaba: il repertorio classico
viene riletto, declinando i temi della tradizione rispetto al pubblico dei bambini d’oggi.
Nella settimana precedente il Natale proporremo in sequenza La piccola fiammiferaia
e Un Canto di Natale della compagnia Ca’ Luogo d’Arte: temi apparentemente difficili
quali povertà, amore, infanzia negata e morte diverranno, nell’ambientazione speciale
dei due spettacoli, momenti di rapimento e di stupore che non lasceranno insensibili
neppure gli adulti, anzi! Una vera e propria iniziazione sarà quella a cui si sottoporranno i bimbi chiamati sul palco ed i loro compagni - novelli Pollicini - ne L’orco sconfitto
del Teatro delle Briciole, liberamente ispirato al Pollicino di Perrault. Ancora Pollicino
è protagonista dell’omonimo spettacolo del Teatro dell’Orsa, incentrato sui temi della
privazione e del diventare grandi, del coraggio e della paura. Un altro celebre titolo
di Perrault, Gatto con gli stivali della Compagnia La Piccionaia per affrontare il tema
della crescita e del diventare se stessi. A Biancaneve dei Fratelli Grimm si ispira Bianca
Corre, dove l’eterna storia dell’innocenza tradita e dell’invidia che finisce per distruggere se stessa rivive in un’interpretazione insieme antica e innovativa.
Una fiaba africana è infine la fonte di Sogno di tartaruga, un vero evergreen, una storia di animali a ritmo di musica eseguita dal vivo su ritmi e strumenti di quei luoghi
lontani. Non una fiaba, ma un classico della letteratura d’avventura, Le avventure di
Robinson Crusoe di Daniel Defoe, sarà proposto dal Teatro Pirata: una musica coinvolgente e due attori-narratori-animatori, che con le loro abili mani daranno vita alle due
marionette protagoniste in scena di Robinson e Venerdì.
Ai bimbi delle classi prime sono dedicati alcuni titoli dove la parola lascia frequentemente spazio a disegni e musica dal vivo (Storie e rime disegnate) o dove i sentimenti, le paure, le tante modalità di esprimerli ed esorcizzarli sono il filo conduttore dello
spettacolo. È questo il caso di La mucca e l’uccellino, incentrato sul tema dell’amore tra
genitori e figli o Il cielo degli orsi, che ritorna sul tema della famiglia e della paternità
aggiungendovi il senso di smarrimento per la perdita di una persona cara.
Un tributo al teatro di figura è Storie appese a un filo, storia di una corda che per
fretta o distrazione si ingarbuglia, come succede spesso a tanti di noi….
Uno spettacolo davvero speciale sarà Sotto la neve, una sequenza di microavventure
comiche che si concluderà con una grande battaglia a palle di neve tra pubblico e attori!
Non è mai troppo presto per affrontare temi che impattano sul sociale: temi attuali
e propri del teatro civile. Un maialino tutto nero è un racconto divertente nato lavorando in stretta collaborazione con i bambini di prima elementare su un tema importante quale il “bullismo infantile”. Con ironia e leggerezza vengono trattate tematiche
importanti come la sindrome di Asperger, l’abbandono e di nuovo il bullismo in John
Tammet fa sentire le persone molto così:)-?. Un omaggio teatrale alla scuola come
luogo di formazione ma anche di riscatto e speranza è quello che tributa Giorgio Scaramuzzino in (Non) voglio andare a scuola. Ancora temi importanti quali la mafia e
l’omertà in Per questo! e il dovere di non dimenticare l’Olocausto in Vivere ancora.
Lo scorso anno Carnevale degli animali ha riscosso un meritatissimo successo.
Quest’anno l’Associazione Progetto danza propone un nuovo progetto di danza incentrato sul tema dell’amicizia a partire di nuovo da una fiaba, La regina delle nevi di H.C.
Andersen. Lo spettacolo sarà preceduto da un laboratorio a scuola.
Confermato l’appuntamento con la danza classica della Compagnia Cosi Stefanescu,
che quest’anno proporrà un tributo all’Europa della danza.
Grandi novità sul versante musica: per i più giovani il concerto-divertimento di
Tetraktis Percussioni, dove a suonare la musica dei giganti del ‘900 saranno l’organico,
la carta, il vetro, l’alluminio, la plastica e l’indifferenziato! Un grande tema, lo smaltimento dei rifiuti, ma non è l’unico: con Opera Domani, percorso di avvicinamento
all’opera lirica, tratteremo quest’anno i temi di Expo 2015, Nutrire il pianeta, energia per la vita. In Milo, Maya e il giro del mondo ogni quartiere della città rappresenterà un continente nel quale i due ragazzi protagonisti troveranno un ristorante dove
assaggiare piatti tipici, ma soprattutto potranno entrare in contatto con una nuova cultura. Ancora una novità per i più grandi: Tu chiamale se vuoi emozioni è un concerto
con un’orchestra di 33 elementi alla scoperta dei segreti della musica. Paura, allegria,
amore, tristezza... anche la musica classica riuscirà ad emozionarci e a farci piangere di
malinconia o di gioia?
Novità nella novità, causa chiusura del Teatro Ariosto per lavori nel primo semestre
2015, Milo e Maya e Tu chiamale se vuoi emozioni si svolgeranno al Teatro Valli.
come prenotare
l’accesso a teatro
Per partecipare a tutti gli spettacoli in programma è necessaria la prenotazione, effettuabile
esclusivamente presso l’Ufficio Relazioni con il pubblico della Fondazione I Teatri a partire
dal 21 ottobre 2014. Dal 21 al 25 ottobre 2014 saranno accettate esclusivamente le prenotazioni effettuate tramite fax allo 0522.458948 o tramite posta elettronica all’indirizzo
[email protected]. Le richieste verranno soddisfatte in ordine d’arrivo,
fa quindi fede la data e l’orario di invio delle singole richieste.
Per le prenotazioni via fax va impiegato esclusivamente il modulo allegato a questa pubblicazione.
Per le prenotazioni via posta elettronica va utilizzato il modulo scaricabile dal sito de I Teatri
alla pagina Scuole-Università.
Dal 27 ottobre 2014 sarà possibile prenotare anche telefonicamente, chiamando i numeri 0522.458950 e 0522.458990, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.30, il
sabato dalle ore 8.30 alle ore 12.00.
Non verranno prese in considerazione prenotazioni inviate prima del 21 ottobre.
La prenotazione dei posti sarà ritenuta valida esclusivamente dopo il ricevimento della nostra conferma controfirmata dai docenti.
Essendo molto spesso le richieste delle scuole superiori alle disponibilità effettive del teatro,
vi invitiamo a comunicare tempestivamente l’eventuale impossibilità a partecipare
ad uno spettacolo già prenotato, per consentire ad altre classi di subentrarvi.
In caso di disdetta delle prenotazioni per cause che non siano di forza maggiore, la Fondazione I Teatri si riserverà la facoltà di non soddisfare più nel futuro nessuna richiesta proveniente da scuole che non si siano attenute a queste indicazioni.
Ricordiamo che al momento della prenotazione è necessario avvertire se nella classe che
intende partecipare allo spettacolo vi siano bambini portatori di handicap (in carrozzina,
ma anche portatori di altre disabilità) per poter garantire loro posti idonei e facilmente accessibili.
Nel caso di forte richiesta, laddove possibile, gli spettacoli previsti con recita unica alle ore
10 potranno essere proposti in replica alle 9 e alle 10.30: vi invitiamo a segnalare da subito
nella vostra prenotazione la preferenza d’orario.
Prima di prenotare vi invitiamo a verificare la disponibilità dei trasporti, se prenotati direttamente dalla scuola, ed il possesso di tutte le autorizzazioni necessarie all’uscita.
Gli spettacoli iniziano alle ore 10,00 se è prevista una sola replica, ad eccezione di Tu chiamale se vuoi emozioni che inizierà alle 10,15. In caso di doppia recita gli spettacoli iniziano
alle ore 9,00 e 10,30, ad eccezione di Milo e Maya e il giro del mondo la cui seconda recita
inizierà alle 11,00.
E’ necessario che le scolaresche arrivino con 15 minuti d’anticipo, per consentire
un agevole accesso in sala, per evitare spiacevoli code alla cassa e per garantire l’inizio puntuale delle rappresentazioni.
La biglietteria del Teatro sarà aperta a partire da 30 minuti prima dell’inizio della rappresentazione. L’assegnazione dei posti segue il criterio delle fasce d’età, per cui le diverse classi
verranno fatte accomodare nei settori più rispondenti all’età dei bambini/ragazzi.
In alcuni casi, su indicazione delle compagnie, sarà possibile al termine dello spettacolo
fermarsi alcuni minuti a dialogare con gli attori e familiarizzare con gli oggetti di scena.
Tale possibilità verrà comunicata il giorno stesso dello spettacolo.
trasporti
TIL offre la possibilità di trasporto con tariffa convenzionata. Per le scuole del Comune
di Reggio Emilia il costo è di € 3 fino a 26 bambini trasportati e di € 2,5 da 27 bambini in su: se indicherete nella scheda di prenotazione la necessità del trasporto sarà nostra cura organizzarlo.
Per gli altri comuni della Provincia di Reggio il prezzo dipende dalla distanza e dal
numero di persone trasportate: le scuole dovranno contattare direttamente TIL tramite il sig. Luca Caramello al numero telefonico 0522.927631 per richiedere il
servizio.
i costi
I biglietti hanno un costo unico di euro € 5. Fanno eccezione gli spettacoli Milo e Maya e il
giro del mondo (€ 8 comprensivi di libretto per ciascuno studente) e La regina delle nevi (€
6 comprensivi di incontro a scuola).
Gli insegnanti e gli accompagnatori hanno diritto alla gratuità nei limiti dell’effettiva necessità di custodia dei bambini.
Il pagamento dei biglietti e del costo eventuale del trasporto avverrà la mattina stessa dello
spettacolo. Vi invitiamo pertanto a recarvi in biglietteria appena arrivati per l’emissione dei
biglietti e a preparare l’importo esatto, in modo che il conteggio sia rapido, evitando
monete da 1 euro o sottomultipli. Non saranno più accettati pagamenti effettuati in moneta.
l’informazione
Le schede degli spettacoli presenti in questo opuscolo sono necessariamente sintetiche; potete trovare maggiori approfondimenti, foto, video, links, schede didattiche e quant’altro le
compagnie hanno messo a disposizione sul sito www.iteatri.re.it nella sezione Scuole
Università. Sul sito troverete un’area download dove scaricare questa pubblicazione e i
moduli di prenotazione.
Ogni variazione di programma e nuovo materiale verrà tempestivamente messo on line.
Ci potete sempre raggiungere telefonicamente tutte la mattine dal lunedì al venerdì dalle
8.30 alle 13.30, il sabato dalle 8.30 alle 12.00, ai numeri 0522 458950 e/o 458990 per qualsiasi richiesta o chiarimento.
Gli spettacoli sono adatti per un pubblico di qualsiasi età. Per ogni singola proposta viene indicata una fascia di età come suggerimento per una migliore comprensione e partecipazione.
Vi invitiamo a contattarci all’indirizzo [email protected] e iscrivervi alla
nostra mailing list per essere sempre informati su tutte le attività rivolte al mondo della
scuola ed ai giovani.
Lunedì 17 novembre 2014 ore 9.00 e 10.30
Teatro Ariosto
La Piccionaia – I Carrara
Il gatto con gli stivali
da Charles Perrault
drammaturgia Carlo Presotto, Titino Carrara scenografia Mauro Zocchetta
con Evarossella Biolo, Matteo Cremon, Beatrice Niero/Francesca Botti
regia Carlo Presotto assistente alla regia Marco Artusi
età: 5-10 anni
tecnica: teatro d’attore
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
I e II
ciclo
Uno spettacolo di teatro d’attore e di atmosfere, in cui comicità e poesia giocano a
nascondino tra loro.
C’era una volta un mugnaio così povero che riusciva appena a dar da mangiare ai suoi
tre figli. Un brutto giorno però il mugnaio morì, e lasciò per eredità ai figli solo il mulino, un asino e un gatto… Uno dei grandi classici della tradizione è ambientato in un vecchio mulino, sulle note di “Maramao perché sei morto” del Trio Lescano. Rita, Marco e
Sara, stralunati narratori, si disputano i personaggi, scoprendo che gli oggetti più semplici possono trasformarsi in tutto ciò che serve loro. Un grande lenzuolo, delle scarpe
da calcio, dei sacchi di farina e poco altro sono tutto ciò che serve oltre alla capacità di
stupirsi insieme agli spettatori.
Prosegue il percorso di rilettura del repertorio classico per ragazzi della Compagnia La
Piccionaia attraverso il confronto con una nuova generazione di attori che oggi costituiscono il nucleo artistico della compagnia. Il tema della tradizione viene sviluppato distillando la drammaturgia ed il lavoro d’attore nel confronto con il pubblico dei ragazzi
di oggi. Mutano i tempi, l’uso della parola rispetto al testo, resta immutata la forza di
una fiaba che affronta il tema del difficile mestiere di crescere, di mutare pelle, di diventare se stessi. Se sappiamo ascoltare, anche un gatto buono solo per farne pelliccia può
rappresentare la guida per superare con successo le prove e gli ostacoli che ci sembrano
insormontabili.
La Piccionaia-I Carrara in più di 30 anni di attività ha vissuto varie trasformazioni,
rimanendo fedele alla pratica di un teatro che muta insieme ai suoi spettatori. Una
sempre maggiore importanza ha rivestito negli anni la scelta di una dedica particolare,
quella rivolta alle giovani generazioni. Nella filosofia della compagnia il teatro è luogo
di crescita culturale e civile in cui si praticano concretamente condivisione, confronto,
pratica, riflessione ed emozione.
Uno spazio fisico e mentale in cui lo spettatore diventa
protagonista, l’attore si mette in ascolto del proprio pubblico e a lui restituisce visioni,
racconti, utopie.
Mercoledì 19, giovedì 20 novembre 2014 ore 9.00 e 10.30
venerdì 21 novembre 2014 ore 10.00
Teatro Cavallerizza
I
ciclo
Teatro delle Briciole
L’orco sconfitto
ovvero il sapere del più piccolo
liberamente ispirato a Pollicino di C. Perrault
testo di Letizia Quintavalla e Valentin Rossier
con Teodoro Bonci Del Bene regia e scene Letizia Quintavalla musica Alessandro Nidi
ideazione luci José Espina ideazione suono Serge Amacker costumi Patrizia Caggiati
età: 4-6 anni
tecnica: teatro d’attore
durata: 50 minuti
biglietto: € 5
Uno spettacolo per soli 100 bambini, coinvolgente, emozionante e sempre diverso.
Nello spettacolo L’orco sconfitto ovvero il sapere del più piccolo, riallestimento di “Papà
perduto” del 2001, ci sono in scena: un bosco, un cuscino, un attore e tre bambini scelti
tra il pubblico. Liberamente ispirato alla favola Pollicino di C. Perrault, è la storia di un
padre così povero e disperato, così disperato da perdere la testa tanto da abbandonare i
suoi bambini nella foresta. Ai bambini in scena viene chiesto di essere coraggiosi, di entrare nel gioco teatrale senza sapere nulla di ciò che succederà. Per pochi minuti o per
un’ora riceveranno suggestioni e informazioni pensate e scelte per far lavorare il loro
intuito. Si chiederà loro di stare bene o a volte male, insieme all’attore sulla scena e alla
fine usciranno, come in un rito di iniziazione, più grandi, diversi, proprio perché avranno superato un momento “altro” rispetto al quotidiano, un momento difficile e unico.
La nostra epoca è ormai povera di riti di iniziazione, defraudata delle poche occasioni
che restano ai bambini per crescere insieme al proprio clan. Il teatro ha per sua natura questa eredità, questa arcaicità. La storia di L’orco sconfitto è centrata sulla figura
maschile e le sue declinazioni: infantile, paterna, protettiva, pericolosa, che, tradotte
in personaggi, sono appunto Pollicino, il Padre, l’Orchessa e l’Orco.
La convenzione
teatrale per passare da un personaggio all’altro è rappresentata dalla velocità e dalla
semplicità. I personaggi sono citati e i loro archetipi sono evocati più che interpretati.
Il risultato è una compresenza, o meglio, una sovrapposizione di volti, ruoli e soprattutto di pulsioni opposte, di funzioni diverse.
Capita a tutti di sentirsi a volte “altro” da
se stesso: più buono o più cattivo, per esempio. Piuttosto che cercare di liberarci dalle
nostre pulsioni opposte, è preferibile riconoscere che esse abitano ogni essere umano.
Il Teatro delle Briciole si è imposto negli anni all’attenzione del pubblico e della critica attraverso una vasta ed articolata produzione di spettacoli rivolti all’infanzia, ai giovani e al pubblico adulto, partecipando alle più importanti stagioni di teatro nazionali ed
internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti anche europei.
Giovedì 20 novembre 2014 ore 10.00
Teatro Ariosto
Venerdì 28 novembre 2014 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
Teatro delle Briciole
Pandemonium Teatro
John Tammet fa sentire
le persone molto così:)-?
La mucca e l’uccellino
“Dedicato e Wesen, la bimba che sostengo a distanza” Lisa Ferrari
uno spettacolo di Davide Giordano scritto, diretto e interpretato da Davide Giordano e Federico
Brugnone a cura di Daniele Muratore
età: 9–14 anni
tecnica: teatro d’attore
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
I
ciclo
II
ciclo
Spettacolo vincitore del Premio Scenario infanzia 2012
Lo spettacolo colpisce per la profondità dei temi affrontati, la bravura degli attori e la
capacità di coinvolgere il pubblico. L’ironia e la leggerezza con cui vengono trattate tematiche importanti come la sindrome di Asperger, l’abbandono e il bullismo rendono
il lavoro fruibile da tutti.
C’è chi mente e c’è chi non mente. Poi c’è chi non può mentire. Per John Tammet la
colpa più grave è dire che è successo qualcosa quando invece è successo qualcos’altro:
“… perché soltanto una cosa può accadere in un determinato momento e in un determinato luogo…”. John è affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo ad
alto funzionamento. Immaginate un mondo chiaro come una tavola matematica, schematico, regolare, da decifrare senza fraintendimenti, senza doppi sensi. John Tammet
può memorizzare lunghissime sequenze numeriche ma non è in grado di distinguere
la destra dalla sinistra. Può fare calcoli complicatissimi in una frazione di secondo, ma
non riesce a decifrare l’espressione facciale delle persone. La sua vita è scandita da appuntamenti regolari che deve necessariamente rispettare. Il suo è un mondo interiore
incapace di relazionarsi con quello esterno; un mondo ricco di particolari eppure semplice. Un giorno scopre una verità che cambia la sua vita. Quel giorno sarà costretto ad
affrontare i suoi limiti e le sue paure.
Nella motivazione della Giuria del premio Scenario Infanzia si legge “Un personaggio
caratterizzato da una patologia, la sindrome di Asperger, si rivela portatore di risorse di
autenticità, profondità, spunti di riflessione sulla condizione umana. L’interazione con
il pubblico arricchisce l’esperienza teatrale di vivacità, invenzione e interessanti spunti
di consapevolezza.”
Il Teatro delle Briciole si è imposto negli anni all’attenzione del pubblico e della
critica attraverso una vasta ed articolata produzione di spettacoli rivolti all’infanzia, ai
giovani e al pubblico adulto, partecipando alle più importanti stagioni di teatro nazionali ed internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti anche europei.
testo e regia Lisa Ferrari e Tiziano Manzini con Lisa Ferrari e Giulia Manzini scene e oggetti
Graziano Venturuzzo e Carlo Villa
età: 3-6 anni
tecnica: teatro d’attore e oggetti
durata: 55 minuti
biglietto: € 5
C’era una volta una mucca senza vitellino.
C’era una volta un uccellino caduto dal
nido.
Quando si incontrano la mucca trova un figlio,
l’uccellino trova una mamma. Non
importa se sono di due razze diverse.
Però l’uccellino non sa di essere un uccellino,
crede di essere una mucca e non vuole volare. La mucca, invece, sa che suo figlio è un
uccellino e non una mucca e vuole insegnargli a volare. Ci riuscirà?
Con un linguaggio prevalentemente non verbale,
con una serie di gag buffe e tenere, lo
spettacolo
racconta il rapporto d’amore fra genitori e figli,
al di là del legame biologico.
Racconta come questo
amore non possa prescindere dall’impegno educativo
del genitore, che deve aiutare il figlio
a trovare la sua strada. Parole semplici, parole primarie,
parole che tutti i bambini capiscono, parole che creano il legame d’amore ma anche
conflitti e litigi, che vengono mostrati nei loro risvolti comici e agiti in una cornice costantemente ludica.
Pandemonium Teatro è una compagnia teatrale con sede a Bergamo ed operante
su tutto il territorio nazionale. I suoi spettacoli sono stati visti nei principali festival e
programmati dai più importanti centri di produzione teatrale italiani. Il lavoro, in questi
anni, è stato caratterizzato dalla ricerca di una nuova drammaturgia e da una crescente attenzione per la narrazione teatrale come spazio e luogo dove favorire una nuova
funzione di attore-creatore. Potremmo definire questo un “teatro di confine”, dove il
confine è la linea di contatto tra diversi territori, uno spazio dove si parlano più lingue.
Venerdì 12 dicembre 2014 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
Martedì 9 dicembre 2014 ore 9.00 e 10.30
Teatro Ariosto
Teatro Gioco Vita
I
ciclo
Il cielo degli orsi
dall’opera di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch
con Deniz Azhar Azari, Andrea Coppone regia e scene Fabrizio Montecchi sagome Nicoletta
Garioni e Federica Ferrari (tratte dai disegni di Wolf Erlbruch) coreografie Valerio Longo
musiche Alessandro Nidi costumi Tania Fedeli luci Anna Adorno realizzazione scene Sergio
Bernasani
Nuova produzione
età: 3-7 anni
tecnica: teatro d’ombre, d’attore e danza
durata: 50 minuti
biglietto: € 5
Il cielo degli orsi affronta temi delicati e profondi
con leggerezza e tatto e una grande capacità di sintesi.
Il cielo degli orsi si compone di due storie.
La prima ci racconta di un orso che svegliatosi da un lungo letargo, e soddisfatta la
fame, si mette a pensare a come sarebbe bello essere un papà. Così, con tutto il coraggio
di cui è capace, si mette a gridare in direzione del bosco: “Qualcuno sa dirmi come si
fa ad avere un cucciolo?” Dopo un lungo cercare sembra che la soluzione stia in cielo…
La seconda ci racconta invece di un orsetto, che è molto triste per la morte del nonno.
Quando la mamma gli spiega che il nonno era molto stanco ed ora è felice nel cielo degli
orsi, dice: “Ci voglio andare anch’io”. E parte per il mondo alla sua ricerca...
Per entrambi i nostri protagonisti l’infinità del cielo sembra essere l’unico luogo in cui
le loro domande possono essere soddisfatte, per poi accorgersi, alla fine del loro cercare, che è sulla terra, vicino a loro, che si trova la risposta. L’orso la trova in una bella
orsa che gli compare al fianco e che indovina in un attimo i suoi pensieri. Insieme si
pensa sempre meglio che da soli e così, all’approssimarsi della primavera, una soluzione la troveranno. Piccolo Orso invece la risposta la trova nelle rassicuranti certezze
rappresentate dagli af­fetti familiari: nei genitori che si prendono cura di lui affinché
superi il suo dolore e si convinca che la vita è, davvero, il suo più bel cielo.
Teatro Gioco Vita nasce nel 1971, tra le prime realtà in Italia ad essere protagonista
del movimento dell’animazione teatrale, grazie alla quale ha saputo dare un contributo
originale alla nascita del teatro ragazzi. Teatro Gioco Vita incontra il teatro d’ombre alla
fine degli anni Settanta. Dal suo operare con coerenza e coscienza professionale, e anche
grazie al contributo di collaboratori esterni, ha maturato un’esperienza unica nel suo genere che gli è valsa riconoscimenti e prestigiose collaborazioni in ogni parte del mondo.
I e II
ciclo
Teatro dell’Archivolto
(Non) voglio andare a scuola
di e con Giorgio Scaramuzzino
Nuova produzione
età: 8-14 anni
tecnica: teatro di narrazione
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo” Malala
Yousafzai, Assemblea ONU luglio 2013.
Un omaggio teatrale alla scuola come luogo di formazione ma anche di riscatto e speranza. Dopo Dentro gli spari e Questa zebra non è un asino, Giorgio Scaramuzzino
ritorna al Teatro Cavallerizza con una nuova produzione che non mancherà di coinvolgere e commuovere.
Jackson ha 10 anni e vive in Kenya, quando parte da casa all’alba suo padre gli raccomanda: “Stai attento agli elefanti!” In effetti deve attraversare per 15 chilometri la savana e non è una passeggiata. Viki è un bambino albanese che vive in Italia nella periferia
di una grande metropoli, lui ha due paia di scarpe per poter andare a scuola, uno per
attraversare la campagna fangosa e uno pulito per la città. Xiao Qiang è un dodicenne
che vive nella Cina meridionale. In verità lui non fa un passo per andare a scuola. Lui
è disabile e non può camminare, suo padre però lo porta dentro ad una cesta in spalla
tutte le mattine: 29 sono i chilometri che questo papà percorre ogni giorno. Storie come
queste ce ne sono molte anche vicinissime a noi. Spesso non ci accorgiamo quanto sia
importante per molti andare a scuola, riscattarsi da una situazione sociale precaria se
non catastrofica. La Scuola è un rifugio, un trampolino, una scommessa. Per questi
motivi va tutelata e sostenuta. Per questi e per molti altri motivi si merita il nostro
omaggio teatrale.
Il Teatro dell’Archivolto diretto da Pina Rando e con la direzione artistica di Giorgio Gallione nasce a Genova nel 1986, rifondandosi sulle basi dell’originale formazione del 1978. Dal 1993 Giorgio Scaramuzzino attore, regista e autore di testi teatrali e
di narrativa per l’infanzia diventa responsabile del settore Ragazzi ed Educazione al
Teatro: da questo momento specifica attenzione viene rivolta al mondo della scuola.
Nell’intendere il teatro come importante strumento di crescita formativa, educativa e
culturale, il Teatro dell’Archivolto si è impegnato nel corso degli anni su due versanti:
quello delle attività di studio e aggiornamento rivolte agli insegnanti e quello della produzione di spettacoli e organizzazione di rassegne rivolte ad un pubblico di giovani dai
più piccoli ai più grandi.
Ca’
Martedì 16, mercoledì 17 dicembre 2014 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
I e II
ciclo
Luogo d’Arte
La piccola fiammiferaia
da Hans Christian Andersen
regia di Maurizio Bercini testo di Marina Allegri con Claire Chevalier,
Daniela D’Argenio, Alberto Branca, Massimiliano Grazioli
età: 3-10 anni
tecnica: teatro d’attore
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
Uno spettacolo per soli 100 bambini per crescere insieme, bambini e adulti.
“Un piccolo capolavoro”. Così è stata definita dalla critica questa fiaba di Andersen che
porta la firma inconfondibile e la cifra stilistica di Maurizio Bercini. La piccola fiammiferaia di Andersen non è un racconto semplice: come adulti lo sappiamo. Ci costringe
a confrontarci con temi come la povertà, l’amore negato, la morte, difficili persino da
nominare. Crediamo invece che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così
come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in
pochi secondi al più grande gesto d’amore; è bello ridere a crepapelle quanto piangere
di commozione o di rabbia. L’importante è che l’incredibile e meraviglioso gioco della
finzione non venga ingabbiato dall’ipocrisia tutta adulta del “questo è meglio non dirlo!” Vorremmo che gli spettatori adulti guardassero i bambini guardare lo spettacolo,
vorremmo che, più di altre volte, fosse un momento per riflettere su ciò che si vedrà
riflesso in loro, vorremmo che assistere bambini e adulti allo spettacolo fosse, per entrambi, un modo di crescere nel dubbio e nella certezza… Più che altre volte vorremmo
che l’andare a teatro fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per
gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
Cà Luogo d’Arte è un’associazione culturale costituitasi nel 2002 e formata da un
gruppo di professionisti dello spettacolo: registi, scenografi, drammaturghi, attori e
musicisti. Tra i suoi fondatori Maurizio Bercini, regista e scenografo dei più interessanti spettacoli che il teatro ragazzi abbia mai prodotto in Europa, vincitore di numerosi
premi e direttore artistico dell’associazione; Marina Allegri, scrittrice e drammaturga, Alberto Branca attore e direttore artistico di teatri municipali e rassegne e Patrizio
Dall’Argine, attore, scenografo, pittore e burattinaio. Cà Luogo d’Arte ha vinto diversi
premi sia come miglior compagnia di burattinai d’Italia sia per le sue produzioni.
Giovedì 18, venerdì 19 dicembre 2014 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
I e II
ciclo
Ca’ Luogo d’Arte
Un canto di natale
racconto in musica
da Il Canto di Natale di Charles Dickens
testo Marina Allegri regia Maurizio Bercini con Giulio Canestrelli/Alberto Branca, Pier Giorgio Gallicani, Francesca Grisenti musiche originali Paolo Codognola eseguite dal vivo da Paolo
Codognola, Nicholas Forlani, Stefano Schembari costumi Stefania Coretti luci Maurizio Bercini,
Alejandro Zamora
età: 5-11 anni
tecnica: teatro d’attore con musica dal vivo
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
Uno spettacolo per soli 150 bambini, seduti a semicerchio attorno agli attori ed ai
Natali passati, presenti e futuri.
Questo spettacolo è innanzitutto musica. In una piccola scena adagiata sulla cartina di
Londra tre musicisti accompagnano il racconto. Il racconto è uno dei più conosciuti di
Charles Dickens: Il Canto di Natale. Ci piace Dickens, in questo momento ancora di
più, non tanto per il suo linguaggio obsoleto o per l’elaborata costruzione del racconto,
quanto per il suo sguardo preciso, tagliente, decisamente “moderno” sull’infanzia e sulla costellazione di adulti che la circonda. Non fa sconti Dickens nel Canto di Natale, il
cattivo è decisamente cattivo, il povero povero, il freddo taglia e uccide. Ma... Ma se si
considera con sguardo attento il vero centro della storia: un bambino malato che morirà se le ombre del futuro non muteranno, si capisce che qualcosa può accadere, che
il cambiamento non è impossibile ed è nelle nostre mani, nelle mani degli adulti che
decidono, scelgono, prendono posizioni. E gli adulti possono essere visitati dagli spiriti
del passato, del presente e soprattutto del futuro, possono e devono considerare la loro
storia ed avere preveggenza sul futuro, possono e devono cercare di mutare le ombre di
questa storia per darle un lieto fine. Nello spettacolo il Natale non è considerato come
l’unico giorno dell’anno in cui si possono compattare affetti e rivivere legami, ma come
“ogni giorno” che al risveglio può essere considerato una festa, magari senza regali,
perché in fondo è...
Un lieto Natale a tutti...
Cà Luogo d’Arte è un’associazione culturale costituitasi nel 2002 e formata da un
gruppo di professionisti dello spettacolo: registi, scenografi, drammaturghi, attori e
musicisti. Tra i suoi fondatori Maurizio Bercini, regista e scenografo dei più interessanti spettacoli che il teatro ragazzi abbia mai prodotto in Europa; Marina Allegri, scrittrice e drammaturga; Alberto Branca attore e direttore artistico di teatri municipali e
rassegne; Patrizio Dall’Argine, attore, scenografo, pittore e burattinaio.
Lunedì 12 gennaio 2015 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
I e II
ciclo
Giovedì 15 gennaio 2015 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
I
ciclo
Il Baule volante
Teatro dell’Orsa
Il sogno di tartaruga
Pollicino
testo Liliana Letterese regia Andrea Lugli
musiche Mauro Pambianchi e Stefano Sardi
pupazzi
Chiara Bettella, Liliana Letterese, Andrea Lugli
testo teatrale Bernardino Bonzani, Monica Morini con Bernardino Bonzani, Franco Tanzi
costruzioni Franco Tanzi regia Monica Morini
età: 4-10 anni
tecnica: teatro d’attore e pupazzi animati a vista. Musica dal vivo su strumenti etnici
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
età: 3-8 anni
tecnica: teatro di narrazione e d’attore, burattini e oggetti
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
Una fiaba africana
Premio Maria Signorelli 2008/9, assegnato dal pubblico della rassegna nazionale “Oltre la
scena”, al Teatro Verde di Roma.
Premio “Gianni Rodari” per il Teatro ragazzi 2010 Festival Nazionale di Teatro ragazzi “Lucciole e lanterne” Roma.
Premio festival internazionale Enfantheatre Aosta 2010/2011
Uno degli spettacoli di maggior successo del teatro ragazzi, una storia di animali che
cattura immediatamente la curiosità e la simpatia dei bambini.
Tartaruga fece un sogno. Sognò un albero che si trovava in un luogo segreto. Sui rami
dell’albero crescevano tutti i frutti della terra: banane, datteri, noci di cocco, meloni,
miglio, patate dolci, manioca e tanti altri. Tartaruga raccontò il suo sogno agli altri animali, ma tutti risero. “E’ solo un sogno”, dicevano. “No”, replicò Tartaruga,” sono sicura
che esiste davvero. Andrò da Nonna Koko e lei saprà dirmi dove cresce”. “Aspetta! Andrò io, tu sei troppo lenta!”, disse la scimmia. E si mise in viaggio. Ma ai sogni occorre
credere fino in fondo perché si avverino. E soprattutto non bisogna avere fretta! Tartaruga tutto questo lo sa molto bene. E Tartaruga aspettò con la sua nota pazienza, così
alla fine... Il racconto di questo albero meraviglioso viene dall’Africa, un continente che
tutti sogniamo, una terra che immaginiamo piena di colori, di suoni e ritmi, di una natura esuberante e vitale. Ed è così che vogliamo raccontare la storia, con vivacità e tanta
musica, come in un sogno. I protagonisti sono gli animali della savana, rappresentati da
pupazzi animati a vista. Le musiche sono eseguite dal vivo su ritmi e strumenti africani,
con tutta la loro carica di energia, capace di coinvolgere gli spettatori di tutte le età.
L’Associazione teatrale “Otiumetars” – Il Baule Volante nasce nel 1993 come
gruppo di teatro di ricerca e dal 1994 opera professionalmente ed in forma esclusiva nel
settore del Teatro Ragazzi. Prende parte a festival di teatro d’attore, di narrazione e di teatro di figura di rilevanza nazionale ed internazionale. Le tecniche utilizzate negli spettacoli sono diverse, dal teatro d’attore a quello di figura, a quello di narrazione, ma sempre
con l’intendimento di ricercare un teatro per ragazzi che non abbia confini d’età.
liberamente ispirato alla favola Le Petit Poucet di Charles Perrault
Uno spettacolo sulla mancanza e sul diventare grandi, coraggio e paura, conquista e
fraternità.
Tutto comincia con la Grande Privazione, privazione di affetti e di mezzi. Come si fa
quando i genitori non ci sono? E quando la crisi rosicchia anche i bisogni più elementari, il cibo, la casa, la scuola? E i fratelli ci aiuteranno? Una delle più belle storie di
Perrault, una fiaba per vincere la paura, un sentiero di molliche di pane per entrare nel
bosco, sapere che sappiamo essere forti anche quando siamo i più piccoli. Come Pollicino occorre ritrovare la strada di casa e quando proprio non si può fare altrimenti, si
deve trovare il coraggio di affrontare l’orco.
Anche i più piccoli, alti come Pollicino,
possono raggiungere grandi risultati.
Basta avere un cervello fino,
orecchie aperte, e grandi stivali fatati.
L’associazione Teatro dell’Orsa, fondata dagli attori, registi e autori Monica Morini
e Bernardino Bonzani, porta avanti un percorso artistico e di ricerca sulla narrazione e
sul recupero della memoria storica e civile. Gli spettacoli del Teatro dell’Orsa nascono
da una ricerca sui linguaggi teatrali e sui materiali storici e di memoria. Prendono vita
e forma grazie al continuo intrecciarsi con il lavoro di ricerca musicale dei musicisti che
collaborano in fase drammaturgica ed eseguono dal vivo le musiche.
Martedì 20 gennaio 2015 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
I e II
ciclo
Mercoledì 21 gennaio 2015 ore 10.00
Teatro Cavallerizza
I
ciclo
Teatro Pirata
Accademia Perduta
Robinson Crusoe. L’avventura
Sotto la neve
ideazione e scrittura
Simone Guerro, Silvano Fiordelmondo, Francesco Mattioni
regia
Simone Guerro con
Francesco Mattioni, Silvano Fiordelmondo
allestimento e figure
Frediano Brandetti
musiche originali
Simone Guerro
Nuova produzione
con Mariolina Coppola e Maurizio Casali musiche Carlo Cialdo Cappelli
scenografie Marcello Chiarenza e Maurizio Casali
tratto da Le avventure di Robinson Crusoe di Daniel Defoe
età: 6-12 anni
tecnica: teatro d’attore e di figura
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
Il primo romanzo di avventura della letteratura moderna rivive sul palco grazie a uno
spettacolo divertente e dolce allo stesso tempo. Ritorna il Teatro Pirata, con una nuova
produzione, dopo il commuovente Voglio la luna dello scorso anno.
Siamo nel 1630 Robinson all’età di 19 anni decide di lasciare la sua agiata famiglia contro il parere del padre. La sua avventura inizia con un naufragio, ma il giovane non si dà
per vinto e decide, nonostante il parere contrario del capitano della nave, di imbarcarsi
nuovamente, alla ricerca della sua libertà.
Dopo 15 giorni di navigazione, il sogno di
diventare un vero marinaio si spezza in un terribile naufragio che lo lascerà solo su di
una isola in mezzo all’oceano. Si dedicherà in solitudine a costruire il suo mondo e la
sua vita finché, dopo 20 anni, un uomo a cui darà il nome di Venerdì approda sull’isola.
Da quel momento la sua vita cambia, finalmente qualcuno con cui parlare, qualcuno a
cui insegnare. Dopo 23 anni passati sull’isola ecco una nave approdare. Robinson potrà
tornare a casa portando con se Venerdì che però si rifiuterà di seguirlo, vuole essere
libero, libero di decidere dove andare.
Robinson nella scena finale prende coscienza che
non può imporre a Venerdì la sua volontà, e che, se vuole veramente essere un uomo
libero, deve lasciare l’amico libero di scegliere della sua vita. Un’interessante collaborazione artistica che porta sul palco una struttura in continua evoluzione, una musica
coinvolgente e due attori, narratori-animatori, le cui abili mani daranno vita alle due
marionette protagoniste in scena, Robinson e Venerdì.
Il Teatro Pirata nasce a Jesi nel 1993. Il loro è un coinvolgente e spericolato viaggio
nel grande mare del teatro in cui affrontano e si confrontano con le molteplici tecniche
espressive appartenenti all’universo dei burattini e delle arti figurative. Oltre alla produzione di spettacoli, l’esperienza del Teatro Pirata è legata alla direzione artistica di
rassegne e laboratori teatrali.
Minuetto d’inverno
età: 3-8 anni
tecnica: teatro d’attore e di oggetti
durata: 50 minuti
biglietto: € 5
Sogno, magia, gags divertenti e tanta, tanta neve.
Quando la Signora Verde torna a casa dalle vacanze, si ritrova di fronte ad un ospite
inatteso: nel salotto di casa sua sonnecchia uno strano personaggio, simpatico ma un
po’ invadente, che si presenta come Signor Bianco. Presto si scoprirà che costui altri
non è che l’inverno, giunto innanzi tempo, per fare il suo lavoro, che è quello di imbiancare e di mettere a dormire le cose. È l’inizio di una serie di micro avventure comiche,
durante le quali il Signor Bianco ricopre di neve e di gelo l’intera casa, sia dentro che
fuori, mentre la Signora Verde fa di tutto per spingere lo scomodo ospite per lo meno al
di là della porta, nel giardino. La neve in casa, no! Anche il pubblico è coinvolto nel gioco della neve: i bambini prima costruiscono assieme ai personaggi in scena un pupazzo
di neve molto speciale, poi vengono coinvolti in una grande battaglia di palle di neve!
“Piene di fascino e di allegria le interpretazioni dei due protagonisti clown che si muovono sul palco con una comicità ora prorompente ora aggraziata, ma sempre musicata
e volta a far comprendere che l’inverno non è una stagione triste, ma un momento
dell’anno necessario perché anche gli alberi, le piante devono dormire avvolti in una
coperta di neve.” Rosanna Ricci, Il Resto del Carlino
Accademia Perduta/Romagna Teatri viene fondata da un gruppo di giovani attori nel 1982 come Compagnia di Teatro Ragazzi. Dal momento della sua fondazione
a tutt’oggi Accademia Perduta è impegnata in una tanto intensa quanto fertile attività
di produzione di spettacoli per ragazzi. Spettacoli contraddistinti da alcuni comuni denominatori quali l’attenzione al fantastico, all’immaginario, al coinvolgimento emotivo
degli spettatori. Con diverse formazioni artistiche all’attivo la Compagnia ha portato i
suoi spettacoli in tournée in tutta Italia arrivando, col tempo, a valicare i confini nazionali e partecipando a numerose rassegne e festival nazionali ed internazionali.
Lunedì 26 gennaio 2015 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
I
ciclo
Luna e Gnac Teatro
Storie e rime disegnate…dedicate ai più piccoli!
voce Federica Molteni disegno dal vivo Michele Eynard
chitarra, suoni campionati e canto Pierangelo Frugnoli
età: 2-6 anni
tecnica: lettura spettacolo con disegno e musica dal vivo
durata: 50 minuti
biglietto: € 5
Uno spettacolo che combina teatro, musica e disegno, rivolto ad un pubblico di piccolissimi spettatori, che possono avvicinarsi per la prima volta all’ascolto di musica dal
vivo scritta e composta espressamente per loro e per la loro sensibilità. Un’attrice, un
disegnatore e un musicista creano un piccolo evento spettacolare prendendo spunto
dai libri illustrati per l’infanzia, i cosiddetti “Silent Books”, libri senza parole da leggere
solo con gli occhi e con la fantasia. Le immagini si alternano ad un intreccio di canzoni e
musica suonata con strumenti strani, scenografici, spesso campionati in diretta. Storie
semplici e divertenti nascono magicamente davanti gli occhi degli spettatori, affascinati e incuriositi dal tratto della matita che crea le immagini. Alle storie si alternano
brevi canzoni ispirate dagli animali che appaiono sulla lavagna luminosa. Un mondo
disegnato da esplorare con la fantasia, lasciandosi guidare dal ritmo delle parole e della
musica.
Luna e Gnac Teatro nasce nel 2008 da Michele Eynard e Federica Molteni, dopo una
decennale collaborazione artistica. La ricerca sul comico, sulla comunicazione non verbale, sulla naturalezza in scena, sul mescolamento e la contaminazione dei linguaggi,
l’impegno per la difesa dell’ambiente, il linguaggio dell’ironia e della leggerezza, fanno
parte del bagaglio di esperienza e di sensibilità che portiamo con noi.
Il nome del nucleo artistico, preso in prestito da un racconto di Italo Calvino, riassume
la caratteristica dominante del nostro lavoro: la tensione verso un’elevazione poetica
e il brusco ritorno coi piedi per terra, nel piatto, banale e assordante quotidiano. Il
contrasto tra questi due universi antitetici e ugualmente necessari è il nostro terreno
di ricerca.
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DATA
ORA
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CITTA’
CLASSE/
SEZIONE
N°
STUD.
N°
INS.
TRASPORTO
9,00
10,30
Si prega di compilare tutti i campi in modo leggibile e di utilizzare esclusivamente questo modulo per le
prenotazioni; prenotazioni compilate in altro formato non verranno tenute in considerazione.
La prenotazione si intende valida al ricevimento della scheda di conferma da parte de I Teatri.
Inviare la scheda di prenotazione: via fax allo 0522 458948, via email [email protected]
Per informazioni: 0522 458950, 0522 458990
Spazio per segnalazioni (si prega di indicare sempre la presenza di portatori di handicap, specificando
se in carrozzina o portatori di altre disabilità):
Nel caso di doppia recita scegliere l’orario preferito
In caso di spettacoli esauriti, indicare qui le scelte alternative
Possono richiedere il trasposto ESCLUSIVAMENTE le scuole del Comune di Reggio Emilia;
le scuole degli altri comuni dovranno contattare direttamente TIL (Luca Caramello tel. 0522 927631)
SPETTACOLO–ATTIVITA’
DIDATTICA
TELEFONO
VIA
SCUOLA
SCHEDA PRENOTAZIONE
DA INVIARSI A PARTIRE DA MARTEDÌ 21 OTTOBRE 2014
Martedì 27 gennaio 2015 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
II
ciclo
Teatro dell’Orsa
Vivere ancora. Voci dal filo spinato
fonti Primo Levi, Etty Hillesum, Elie Wisel, Peter Weiss, Ruth Kluger, Elisa Springer
ideato, scritto ed interpretato da Bernardino Bonzani, Monica Morini al pianoforte Claudia
Catellani luci e tecnica Andrea Alfieri
età: 10-14 anni
tecnica: teatro d’attore e di narrazione con musica dal vivo e immagini
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
“Cosa facevate voi bambini ad Auschwitz, giocavate?”
“Giocare? Avevamo sete e paura di morire. Ecco tutto, tutto quel che è stato”.
L’Olocausto raccontato dal cuore pensante di uomini e donne. Un percorso nella memoria, per non dimenticare. Un viaggio che chiama a non essere semplici spettatori, ma a
lasciare traccia di sé nello spazio-tempo della rievocazione. Dai quaderni, dai diari, dalle
tracce degli scritti, proviene la testimonianza di donne e uomini sopravvissuti e no all’Olocausto. Sono parole e tormenti, sono domande. La scelta dei testi di Etty Hillesum, Elie
Wisel, Peter Weiss, Primo Levi, Ruth Kluger, Elisa Springer, tra altri, nasce dall’esigenza
di rappresentare la resistenza e la resa di fronte al tentativo di omologare e uccidere ogni
diversità sia di classe che di razza o religione. Un tempo per ricordare e riflettere. La privazione alle persone dei propri diritti, delle cose, poi della dignità e infine della loro vita.
Il vento disumano di quegli anni continua a soffiare per molti popoli della terra. E deve rimanere bene impresso nelle nostre menti, se vogliamo riconoscerlo e cacciarne gli orrori.
Emozionano le Voci dal filo spinato
Al teatro Ponchielli di Cremona la messinscena ha fatto breccia sui ragazzi in sala.
E’ bastato che lo spettacolo avesse inizio, che l’orrore della memoria dei sopravvissuti
prendesse forma scenica per gettare nel più completo silenzio il teatro…La messinscena del Teatro dell’Orsa è abilmente costruita, il racconto verbale si affianca a intensi
inserti musicali e a una serie di proiezioni che amplificano visivamente la narrazione,
traducendo le parole in immagini e in un’eco che è anche fisica. Vivere ancora Voci dal
filo spinato sa commuovere, ma soprattutto sa fare breccia nell’attenzione non facile da
conquistare dei ragazzi. (La Provincia di Cremona 26/1/2008)
L’associazione Teatro dell’Orsa, fondata dagli attori, registi e autori Monica Morini
e Bernardino Bonzani, porta avanti un percorso artistico e di ricerca sulla narrazione e
sul recupero della memoria storica e civile. Gli spettacoli del Teatro dell’Orsa nascono
da una ricerca sui linguaggi teatrali e sui materiali storici e di memoria.
Venerdì 20 febbraio 2015 ore 10.00
Teatro Cavallerizza
I e II
ciclo
Lunedì 23 febbraio 2015 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
Teatro del rimbalzo
Teatro del Canguro
Bianca corre
Storie appese a un filo
da Biancaneve dei Fratelli Grimm
di e con Ombretta Zaglio
musiche di Mozart, Chopin, Bach
eseguite da Luigina Ganau
regia Irina Favaro
sviluppo multimediale
a cura di Andrea Romano
con la collaborazione di Adriana Zamboni
età: 6-14 anni
tecnica: teatro di narrazione, oggetti e computer
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
Divertente, commovente, sottilmente inquietante, l’eterna storia dell’innocenza tradita
e dell’invidia che finisce per distruggere se stessa rivive in un’interpretazione insieme
antica e innovativa.
Biancaneve è la fiaba che tutti credono di conoscere perché è stata rappresentata, ripresa, citata, interpretata, messa in parodia in mille film, spettacoli, aneddoti. Per molti
Biancaneve è la protagonista del cartone animato della Disney, una donna-bambina
cristallizzata in un’immagine piena di farfalle e cerbiatti, diventata poi icona popolare nei “nani da giardino”. Sono pochi, invece, quelli che conoscono e hanno letto il
racconto originale dei fratelli Grimm, la storia in cui nasce questa figura divenuta poi
quasi proverbiale e dalle infinite incarnazioni. Una fiaba per bambini, certo, ma adatta
anche agli adulti, con diversi possibili livelli di lettura, tutti da esplorare, e sorprendenti richiami all’attualità. Da questa riproposizione analitica del testo originale è nata
una narrazione che pone interrogativi, a volte non risolti. Perché Bianca corre?
Perché
dice sempre di si?
Perché la sua innocenza suscita tanto l’amore come l’odio?
Perché
continua ad aprire la porta? La bellezza è benedizione o ossessione? Dal punto di vista
dell’allestimento Bianca corre mescola lo stile tradizionale della narrazione con le immagini rielaborate al computer e l’uso dei video e degli effetti sonori, in una scenografia
che gioca sui colori base della fiaba – rosso, bianco, nero. Il profumo delle mele offerte
amabilmente da una vecchina che si aggira lentamente tra il pubblico (prima che lo
spettacolo abbia inizio), mentre il suono di un temporale induce a chiedersi cosa stia
accadendo, gli effetti sonori e il suono di un pianoforte che parte da melodie tratte dal
repertorio classico, sono i suggestivi elementi che accompagnano lo spettatore attraverso un viaggio introspettivo tra il bene e il male.
Teatro del Rimbalzo nasce nel 1978 come compagnia professionale riconosciuta di
Teatro Ragazzi e Giovani operante su tutto il territorio nazionale. Nel 2000 la ricerca
teatrale si sposta nell’ambito del digital story telling (narrazione in ambiente multimediale) dove la parola amplifica il suo senso combinata alle immagini realizzate al
computer.
I e II
ciclo
di Nicoletta Briganti, Renato Patarca, Lino Terra, Natascia Zanni con Marco Marconi, Rebecca
Murgi, Lorella Rinaldi collaborazione artistica Umberto Rozzi musiche originali Luca Losacco
regia Lino Terra
Età: 4-10 anni
tecnica: teatro di figura
durata: 50 minuti
biglietto: € 5
Lo spettacolo cerca di coinvolgere i bambini attraverso un linguaggio surreale e divertente che ricorda quello usato per gioco dai più piccoli, dove la parola può assumere un
senso diverso, esasperato e/o distorto e/o assurdo. La storia prende forma grazie ad
alcuni meccanismi tipici delle filastrocche e dei racconti per l’infanzia come l’associazione di idee, di immagini e di rime più o meno logiche. Alla fine, così come si dipanerà
la matassa, anche il racconto giungerà ad una sua ragionevole conclusione.
C’era una volta una corda, una povera corda che, per troppa fretta o per troppa distrazione, si era irrimediabilmente confusa, arruffata, attorcigliata, imbrogliata, ingarbugliata, avvolta su sé stessa, appallottolata.
Questo può capitare spesso e non solo alle
corde: può succedere a tutti di cadere in una grande confusione, così come si piomba
giù da un precipizio per accorgersi poi di quanto sia difficile risalire. Quando questo
succede non è facile ritrovare il “bandolo della matassa”, sarebbe a dire che, ad esempio, per la nostra corda attorcigliata non è facile riconoscere il suo capo e la sua coda.
La
corda pian piano prova a srotolarsi e, come un serpente avvinghiato su di un ramo,
cerca la strada più giusta verso l’alto o verso il basso o verso la parte che sembra più idonea per procedere spedita “incontro al suo destino”. L’assistono due attori – animatori
che, a seconda delle forme che la corda assume nel suo percorso e a seconda di ciò che
s’incontra lungo il cammino, troveranno lo spunto per raccontare altri personaggi, altri
luoghi e situazioni, altre piccole storie.
Il Teatro del Canguro da oltre trentacinque anni produce, rappresenta e organizza
spettacoli teatrali per bambini e ragazzi.
Nei suoi spettacoli la Compagnia ripercorre con
un sapiente mix di ironia e poesia le strutture narrative tipiche delle fiabe e dei racconti
fantastici, dedicando estrema attenzione alla sensibilità e alla particolare condizione del
bambino-spettatore. Ma il Teatro del Canguro è anche tradizione. Quella del teatro di
figura - fatto di pupazzi, oggetti animati, burattini e ombre cinesi – dove anche l’attoreanimatore interagisce in un contesto scenografico e drammaturgico particolare. Giovedì 26 febbraio 2015 ore 9.00 e 10.30
Teatro Cavallerizza
I e II
ciclo
Mercoledì 4 marzo 2015 ore 10.30
Teatro Cavallerizza
I
ciclo
Nonsoloteatro
Tetraktis Percussioni
Un maialino tutto nero
Musica differenziata. Materiali in concerto
di e con Guido Castiglia cubo scenico Elena Lo Sardo costume Gianpiero Capitani disegno luci
Emanuele Lomello regia Guido Castiglia
Tetraktis Percussioni:
Matteo Flori, Gianni Maestrucci, Leonardo Ramadori, Gianluca Saveri età: 6-11 anni
tecnica: teatro d’attore e di narrazione
durata: 55 minuti età: 3-8 anni
tecnica: concerto di percussioni
durata: 55 minuti
biglietto: € 5
Un maialino tutto nero è un racconto divertente nato lavorando in stretta
collaborazione con i bambini di prima elementare su un tema importante quale il
“bullismo infantile”.
“C’era una volta un bambino ... anzi no, un maialino, che invece di essere tutto rosa
come gli altri suoi compagni era sempre tutto sporco di fango, di sugo, erba e nutella,
ma la cosa che gli piaceva di più era tuffarsi nelle pozzanghere ... insomma era un maialino tutto nero, un po’ grassoccio, vivace e forte come solo un maialino di campagna
può essere e schizzato dalla testa ai piedi, come la tavolozza di un pittore. Il suo nome
era Piggi ma tutti lo chiamavano Ciccio Schizzo.”
La storia di Piggi è la storia di tutti quei “maialini neri” che, pieni di vita e liberi da inibizioni, affrontano la vita come un’avventura continua. Piggi è uno di quei maialini che
ad un certo punto, senza accorgersene, si ritrova dall’altra parte, additato dai maialini
rosa come uno di quelli sporchi e malvestiti, uno di quelli da prendere in giro. Ma Piggi
non è un maialino qualsiasi, lui è Ciccio Schizzo e...
Da aprile 2007 lo spettacolo è diventato anche un libro. “Un maialino tutto nero, ovvero
storia di un bullo piccolo piccolo” è edito dalla Fondazione Alberto Colonnetti.
Nonsoloteatro nasce a Pinerolo nel 1993 dall’incontro di competenze teatrali e organizzative consolidate. La compagnia si rivolge in maniera specifica al teatro per ragazzi e la drammaturgia da cui trae nutrimento è una scrittura in grado di fondere due
sguardi differenti, adulto e infantile (o adolescenziale) attraverso una visione poetica
e ironica. Lo stile comico e talvolta surreale, peculiare di Nonsoloteatro, nasce da un
“Fare Teatro” che trova alimento e sostegno da una costante frequentazione con il pubblico al quale si rivolge.
Programma / materiale utilizzato
Organico “Music for pieces of wood” (Steve Reich)
Carta/Cartone “Music for paper bags” (L. Pivak)
Vetro “Living Room Music” (John Cage)
Alluminio/Acciaio “Cucchiai” (Gianluca Saveri)
Plastica “Tubi n°2” (Leonardo Ramadori)
Indifferenziato “Third Construction” (John Cage)
Indifferenziato “Millennium Bug” (Giovanni Sollima)
Indifferenziato “Batuquada” (Tradizionale)
“Giocare con una lattina vuota diverte ogni bambino che si rispetti”.
Spesso gli oggetti hanno più di un utilizzo. Una busta può diventare una maschera o
un palloncino, una lattina vuota può essere un pallone o una maraca, un foglio di carta
si trasforma in un aereoplanino. Prendendo spunto da questa semplice verità vogliamo
affrontare un tema di stretta attualità, come la raccolta differenziata dei rifiuti, puntando
l’attenzione su un particolare argomento che caratterizza la nostra ricerca: IL SUONO.
Partiamo dal concetto che ogni materiale ha un suo suono. Ognuno di noi se ne accorge di
sicuro quando va a buttare le bottiglie vuote nella campana del vetro (giusto per evocare
una sonorità che rimane impressa). Ma non è solo il vetro a suonare! Suona il legno,
suona la plastica, suona la carta, suona il ferro e, se ci pensiamo bene, suona anche
l’organico. I percussionisti sanno bene che ogni materiale ha un suo suono: nell’infinito
strumentario delle percussioni sono presenti strumenti realizzati con tutti i materiali possibili (o quasi). Ed ogni oggetto può diventare strumento sul quale realizzare IL RITMO.
Il progetto prevede sei sezioni contraddistinte dai materiali utilizzati. Le musiche scelte
sono tratte dal repertorio moderno e contemporaneo (Steve Reich, John Cage) e dalle
tradizioni popolari del mondo che utilizzano come strumenti oggetti di uso quotidiano.
Il Quartetto Tetraktis Percussioni, attivo a livello internazionale da tredici anni, ha
creato un repertorio ed uno stile cameristico dedicato alle percussioni, squisitamente
italiano. Il quartetto ha collaborato al CD Safari di Lorenzo Jovanotti e con DJ Ralf e si
dedica alla realizzazione di concerti rivolti alle scuole, riscuotendo grandi successi per
la qualità offerta e per la divulgazione della cultura musicale.
Martedì 17 marzo 2015 ore 9.00, 11.00 e 20.30
Mercoledì 18 marzo ore 9.00 e 11.00
Teatro Valli
AS.LI.CO - Opera Domani
Milo, Maya e il giro del mondo
musica Matteo Franceschini libretto Lisa Capaccioli edizione Casa Ricordi Milano
regia Caroline Leboutte Orchestra 1813
I e II
ciclo
Opera vincitrice del concorso Opera Expo, Concorso per la selezione di un soggetto e la stesura
del libretto per la produzione di un’opera per il giovane pubblico sui temi dell’Expo Milano 2015
età: 6-14 anni
tecnica: opera lirica
durata: 75 minuti
biglietto: € 8 (comprensivo di ingresso a teatro, libretto per ciascun
studente)
Edizione speciale dedicata ai temi di EXPO 2015 - Nutrire il pianeta, energia per
la vita
Un vero spettacolo di opera lirica, con cantanti professionisti e orchestra, a cui la
platea parteciperà attivamente cantando alcune arie.
PERSONAGGI
Milo, ragazzo di tredici anni, timido, fantasioso, innamorato di Maya.
Maya, ragazza di tredici anni, curiosa, esuberante, compagna di scuola di Milo.
Gian Gianni, ragazzo di quattordici anni, il tipico bullo della scuola, anche lui innamorato di Maya.
Chao Fei, ristoratore cinese.
Tarik, ristoratore marocchino.
Signora Sharma, ristoratrice indiana
quattro figuranti
L’azione si svolge in una metropoli, in una giornata di giugno, dopo l’ultimo giorno di
scuola prima delle vacanze estive. Milo vuole invitare Maya ad uscire ma è sopraffatto
da Gian Gianni, il bullo della scuola. I due si contendono l’attenzione della ragazza:
Gian Gianni le propone di andare in vacanza con lui e i suoi genitori. Milo invece promette a Maya di portarla a fare il giro del mondo con soli 20 euro. Gian Gianni lo deride, anche perché Milo è un ragazzo povero, ma la sua proposta è talmente bizzarra che
Maya, che è una ragazza molto curiosa, accetta. I due partono in bicicletta per il loro
viaggio, inseguiti da Gian Gianni sul suo motorino. L’avventura inizia, ogni quartiere
della città rappresenta un continente nel quale i ragazzi trovano un ristorante dove assaggiare piatti tipici, ma soprattutto possono entrare in contatto con una nuova cultura.
Gian Gianni li pedina e i suoi tentativi di boicottare e rovinare l’atmosfera della serata
sono fra i passaggi più divertenti dell’opera. L’opera e il viaggio si chiudono con un
dessert americano accompagnato da un happy end e dalla promessa dei protagonisti di
viaggiare nuovamente insieme.
“C’era una volta un ragazzo innamorato di una ragazza…”
Non vorrei iniziare a raccontare questa storia con “C’era una volta”…
Preferirei partire così: prendete un’idea, una di quelle buone, piovute nella fantasia di
qualcuno quando questo qualcuno meno se l’aspetta; lasciatela rosolare per qualche
tempo, cuocendola senza fretta e avendo cura che non si perda. Tiratene fuori una frase, quella da cui poi, partirà tutta la storia:
“Se scegli me, ti farò fare il giro del mondo!”
Mescolate l’idea, la frase e trovate chi la dice: Milo, un ragazzo di tredici anni. E a chi:
Maya, sua compagna di scuola, di cui è segretamente innamorato dai tempi delle elementari.
Aggiungete un ostacolo alla vicenda: Gian Gianni, il bullo della scuola, anche lui innamorato di Maya e che la vuole tutta per sé. Non dimenticatevi una sfida: quella tra il
protagonista e l’antagonista che fa nascere la domanda: “Chi conquisterà il cuore della
ragazza?”
E a questo punto dite a voce alta la frase: “Se scegli me, ti porto a fare il giro del mondo”.
E così, da questa frase e da un’idea si parte per un fantastico viaggio: Milo accompagnerà Maya nei ristoranti etnici della sua città e facendole assaporare nuovi gusti, le
farà scoprire nuove culture. Dopo aver creato questo impasto, aggiungete gli aiutanti:
Tarik, Wang Chao Fei e La Signora Sharma, tre ristoratori divertenti e un po’ matti che
accompagneranno Milo e Maya nelle loro avventure.
Non vi dimenticate che l’antagonista è sempre dietro l’angolo e può rovinare la storia
da un momento all’altro: “Riusciranno Milo e Maya a terminare il loro viaggio? E
l’amore trionferà?” Questi gli ingredienti dell’opera Milo, Maya e il giro del mondo.
Se però ogni storia che si rispetti deve iniziare con “C’era una volta…”, vorrei dire questo: c’era una volta un libretto, c’era una volta la musica, c’era una volta un teatro che
rese possibile tutto questo.”
Lisa Capaccioli
Percorso didattico
La visione dello spettacolo è preceduta da un percorso didattico per gli insegnanti. Tre
incontri sulla didattica musicale e sulle arie da cantare dalla platea, arricchiti da approfondimenti sui temi EXPO (alimentazione, biodiversità, risorse, energia) con esperti
del settore che per l’occasione accettano la sfida di confrontarsi con la nostra opera.
AsLiCo è soggetto riconosciuto per la formazione del personale della scuola – art. 66
del vigente C.C.N.L. e artt. 2 e 3 della Direttiva n. 90/2003.
Didattica musicale
Sala degli Specchi del Teatro Valli
Venerdì 12 dicembre 2014
dalle 15 alle 18
Incontro introduttivo di didattica musicale su Milo e Maya.
Attività di ascolto e analisi dell’opera, i temi del libretto.
La musica di Milo e Maya: suggerimenti didattici da realizzare in classe.
A cura di un docente di didattica musicale dal team didattico di Opera domani.
I cori
Sala degli Specchi del Teatro Valli
Giovedì 22 gennaio 2015
dalle 15 alle 18
Le arie di Milo e Maya da preparare per lo spettacolo e le strategie didattiche per insegnarle ai ragazzi.
A cura di un cantante/maestro di coro dal team didattico di Opera domani.
Drammatizzazione
Sala degli Specchi del Teatro Valli
Giovedì 19 febbraio 2015
dalle 15 alle 18
Attività di drammatizzazione sul libretto. I temi dell’EXPO (alimentazione, biodiversità, risorse, energia) affrontati in relazione alla musica.
A cura di un docente di didattica musicale dal team didattico di Opera domani.
Sussidi didattici
DISPENSA con proposte per l’attività didattica in classe e cd audio con le arie e le basi
per gli insegnanti
LIBRETTO dell’opera con giochi e spartiti, per gli alunni e per gli insegnanti
E-LEARNING ed esercizi per la LIM da operadomani.org per insegnanti, alunni e
famiglie.
Venerdì 20 marzo 2015 ore 10.00
Teatro Cavallerizza
II
ciclo
Associazione Bonaventura
Per questo!
Progetto dedicato a Giovanni Falcone
Tratto dal libro Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando
di Lucio Diana, Eleonora Mino, Davide Viano con Eleonora Mino musiche René Aubry e W. A.
Mozart illustrazione Cinzia Moggia e Paula Scevola luci e scene Lucio Diana collaborazione alla
messa in scena Roberta Triggiani responsabile tecnico Eleonora Diana
età: 9-14 anni
tecnica: teatro d’attore
durata: 60 minuti
biglietto: € 5
Il Progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del Giudice.
“Per questo, papà, io mi chiamo Giovanni?”
“Sì, per questo ti chiami Giovanni”.
Giovanna è un bambina di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà le regala
una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegarle come mai, tra tanti nomi
possibili, per lei è stato scelto proprio Giovanna. E per svelarle il mistero dello scimpanzé Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata.
Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo e la storia di Giovanni Falcone. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita
del Giudice s’intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna
scoprirà cos’è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni
di classe e che è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi.
“Da piccola sognavo di fare il giudice, poi la vita mi ha portata altrove. Ora sono felice
del mestiere che faccio, ma quando salgo sul palco e racconto di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Chinnici e di tanti altri, mi porto dentro anche
un po’ di quella voglia di giustizia che mi mosse a studiare per diventare magistrato. E
poi devo dire che la storia è così poetica, così delicata che il pubblico mi segue, sente i
sentimenti di grande partecipazione che io provo, e che cerco di trasmettere loro. È uno
scambio meraviglioso. Eleonora Mino
Bonaventura è prima di tutto una storia di amicizia tra artisti e promotori culturali,
uniti dalla forte convinzione di poter creare progettualità e obiettivi comuni. Un’amicizia che si è trasformata nel tempo, divenendo un lungo viaggio, ancora in corso: studio,
sperimentazione e passione per il teatro, con particolare attenzione al pubblico più giovane.
Ora è vera e propria divulgazione culturale.
Lunedì 30, martedì 31 marzo, mercoledì 1 aprile 2015 ore 10.00
Teatro Cavallerizza
Giovedì 16 aprile 2015 ore 10.15
Teatro Valli
Compagnia Balletto Classico
Liliana Cosi - Marinel Stefanescu
Fondazione Arturo Toscanini Educational
Balletto linguaggio d’Europa
Percorso di suggestioni sonore ed emotive
Tu chiamale se vuoi emozioni
Orchestra regionale dell’Emilia Romagna direttore Alessandro Nidi
allievi dei corsi della Scuola professionale e solisti della Compagnia Balletto Classico
coreografie di Petipa, Stefanescu, Classica russa
età: 6-14 anni
tecnica: danza classica
durata: 75 minuti
biglietto: € 5
II
ciclo
I e II
ciclo
Brani tratti da Lago dei Cigni, Schiaccianoci, Coppélia, Don Chisciotte, Raymonda, Concerto
Musiche di Ciaikovskij, Delibes, Minkus, Glazounov, Rachmaninov e musica popolare
Lo spettacolo illustra i diversi linguaggi danzati che caratterizzano i popoli di alcune
nazioni d’Europa dalla Spagna all’Italia, dall’Ungheria, all’Irlanda, dalla Romania alla
Polonia e alla Russia non tanto nelle loro singole e peculiari caratteristiche, ma con uno
sguardo d’insieme che ne mette in luce la complementarietà in vista di un linguaggio
più ampio. Un’occasione per conoscerci e conoscere di più gli abitanti della “comune
casa europea”. Un’esperienza indispensabile, soprattutto ai giovani, per scoprire e imparare ad apprezzare le diverse caratteristiche che ci distinguono ma che ci inducono
ad avere uno sguardo verso la bellezza di essere complementari. I brani tratti dai balletti di repertorio che verranno illustrati, riveleranno la straordinaria varietà dei linguaggi
dei generi, degli stili che essi sanno rappresentare conquistando, per la loro immediata
comprensione, l’interesse del pubblico, sfatando così l’idea che il balletto classico, e
la musica classica, sia fruibile solo da pochi, da un’èlite. Un mondo affascinante che è
invece ancora tutto da scoprire.
Negli anni settanta l’incontro dei due artisti, Liliana Cosi e Marinel Stefanescu,
entrambi étoile a livello internazionale, fa maturare il desiderio di unire le loro complementari esperienze professionali e i loro ideali artistici per dar vita ad un nuovo
progetto a favore della cultura della danza in Italia. Nasce così nel settembre 1977 a
Reggio Emilia l’Associazione Balletto Classico, soci fondatori Liliana Cosi, Marinel Stefanescu e Louise Ann Smith Stefanescu. Nel settembre del 1978 si apre nella
sede dell’Associazione la Scuola di Balletto, diretta e voluta da Liliana Cosi e Marinel
Stefanescu per concorrere a preparare le future generazioni di artisti-ballerini. In oltre
trent’anni di attività migliaia sono gli allievi che hanno frequentato per alcuni anni la
Scuola traendone molti benefici. Più di un centinaio sono i diplomati che oggi lavorano
in molte Compagnie in Italia e all’estero, anche come solisti e primi ballerini, o insegnano in altre Scuole.
Programma
Bernard Hermann, Psyco
Mike Oldfield, Tubular Bells
Arvo Pärt, Cantus in Memory of Benjamin Britten
Medley da film famosi
Nicola Piovani, La vita è bella
Gustav Mahler, Sinfonia n.5, IV movimento, Adagetto
Dmitrij Šostakovič, Quartetto n.8 in do minore op.110
Jean Sibelius, Valse Triste
Giacomo Puccini, La Bohème, “Son andati? Fingevo di dormire” e finale
Francesco De Gregori, La donna cannone
Happening percussioni (autori vari)
Jovanotti, Serenata rap
Johann jr & Josef Strauss, Pizzicato-Polka
Gioachino Rossini, Il barbiere di Siviglia (adattamento di A. Nidi)
età: 10-14 anni
tecnica: concerto di musica sinfonica con introduzione all’ascolto
durata: 75 minuti
biglietto: € 5
Un concerto alla scoperta dei segreti della musica. Paura, allegria, amore, tristezza...
anche la musica classica riuscirà ad emozionarci e a farci piangere di malinconia o di
gioia? ...Entra l’orchestra, inizia ad accordare: il “la” si fa sempre più scuro, le note cominciano ad inseguirsi, a plasmarsi l’una con l’altra. Il suono diventa sempre più forte,
misterioso e cupo... Così comincia il concerto, alla ricerca dei segreti della musica che
suggestiona e commuove. Esisteranno dei trucchi? delle tecniche stabilite? Le musiche
dei film, le canzoni, ci aiuteranno a capire i meccanismi di turbamento emotivo quali
paura, amore, felicità, tristezza... Anche la musica classica riuscirà ad emozionarci e a
farci piangere di malinconia o di gioia?
La Fondazione Arturo Toscanini è stata costituita nel 1994 per iniziativa della Regione Emilia Romagna, del Comune e della Provincia di Parma.
Oggi rappresenta una
delle maggiori istituzioni musicali italiane, attiva nel campo della produzione sinfonica,
della produzione lirica e della formazione musicale dei più giovani grazie ad un progetto
specifico - Educational - realizzato assieme a numerosi enti pubblici della regione. Il progetto Educational utilizza nuove modalità di comunicazione per avvicinare i più giovani
alla musica e al teatro avvalendosi di laboratori didattici sonori, culturali ed emozionali.
Martedì 28 aprile 2015 ore 9.00
Teatro Cavallerizza
I
ciclo
Associazione Progetto Danza
La regina delle nevi
Corso di Perfezionamento Agora Coaching Project / Associazione Progetto Danza Reggio Emilia
coreografie Michele Merola, Enrico Morelli regia Michele Merola, Enrico Morelli interpreti allievi del corso di perfezionamento Agora Coaching Project scenografia Progetto Danza costumi
Enrico Morelli e Nuvia Valestri luci Cristina Spelti musiche Ran Bagno e altri autori coordinamento incontri introduttivi con le scuole Cinzia Beneventi
età: 3-8 anni
tecnica: danza, teatro danza, videoproiezioni
durata: 50 minuti
biglietto: € 6 (comprensivo di ingresso a teatro e incontro con i danzatori)
Uno spettacolo di danza con percorso didattico.
La regina delle nevi è una delle più belle fiabe di H. C. Andersen. Costruita come una
scatola cinese, narra la storia dell’amicizia di Kay e Gerda. Kay, ferito dai frammenti
dello specchio di uno spirito maligno viene rapito dalla regina delle nevi, così Gerda
decide di intraprendere un lungo viaggio alla disperata ricerca dell’amico. Nella fiaba,
lo specchio magico, precipitato improvvisamente sul mondo, simboleggia il male che si
insinua direttamente negli occhi e nel cuore degli uomini, colpendo spesso senza senso,
falsando i sentimenti e pietrificando le emozioni. Kay, incantato dall’intelligenza e dalla
perfezione della regina, resta prigioniero del suo regno gelato, sedotto dalla solitudine,
lontano dalla vita e dagli affetti.
Partiamo da una fiaba per parlare del nostro oggi, di quell’incantesimo malato rappresentato dalla freddezza e dal rifiuto delle emozioni che colpisce adulti, adolescenti e
bambini. Ma tutto questo attraverso un viaggio avventuroso e fantastico, il cui punto
d’arrivo è la semplice verità di un abbraccio capace di sciogliere il ghiaccio dell’anima.
Questa fiaba ci incoraggia ad andare là dove qualcuno è prigioniero delle nevi, e uscirne
insieme. Un messaggio di amore universale, dunque, e l’invito a essere solidali gli uni
con gli altri.
Percorso didattico
La visione dello spettacolo sarà preceduta da un laboratorio a scuola, che avrà la durata
di circa un’ora a classe.
Sarà cura dell’insegnante leggere la fiaba in classe prima del laboratorio, in modo da far
emergere alcune delle tematiche della favola, quali il tema dell’amicizia, della solitudine, della paura e del coraggio.
Cosa siamo disposti a fare per i nostri amici?
Quali gesti? Quali rinunce?
Proprio perché la danza riesce a conciliare lo sviluppo motorio con quello espressivo
e comunicativo in quanto coinvolge l’intera persona nell’atto di muoversi, pensare e
sentire, dopo una prima indagine verbale il lavoro corporeo si svilupperà attorno alla
ricerca delle modalità del fare conoscenza e condividere gesti di amicizia, attraverso le
tecniche di contact improvisation.
Ma la danza risponde anche alle modalità cognitive infantili, caratterizzate da una forte
dominanza sensoriale e motoria e ne favorisce l’evoluzione in forme di linguaggio più
complesse che facilitano l’espressione personale, ma anche la relazione interpersonale.
La sua pratica e la sua visione può quindi migliorare lo sviluppo fisico, mentale ed
emotivo di chi sta costruendo una propria identità attraverso la rielaborazione in forma
autonoma di esperienze sociali e cognitive.
Agora Coaching Project è un progetto di perfezionamento per giovani danzatori di
età compresa fra i 17 e i 24 anni promosso da MMCompany e dall’Associazione Progetto Danza di Reggio Emilia. Caratterizzato da un approccio innovativo alla didattica di
danza, il progetto punta alla creazione di nuovi messaggi educativi, capaci di creare un
profondo impatto emotivo e di coinvolgere e sensibilizzare i giovani danzatori, per analizzare e sviluppare la dinamica del movimento propria a ciascun allievo, approfondire
il senso della prestazione coreutica, organizzare, condividere e utilizzare la diversità
delle reciproche conoscenze, e accrescere, in modo significativo, la creatività di ogni
singolo partecipante al corso.
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Benemeriti dei Teatri
Vanna Belfiore, Deanna Ferretti Veroni, Corrado Spaggiari
UNINDUSTRIA REGGIO EMILIA
GRUPPO BPER
Annalisa Pellini
Le attività di spettacolo e tutte le iniziative per i giovani e le scuole sono
realizzate con il contributo e la collaborazione della Fondazione Manodori
Luigi Bartoli, Gloriana Belotti, Paola Benedetti Spaggiari, Bluezone Piscine, Franco Boni, Francesca Codeluppi,
Achille Corradini, Donata Davoli Barbieri, Anna Fontana Boni, Mirella Gualerzi, Insieme per il Teatro, Graziano
Mazza, Paola Scaltriti, Gigliola Zecchi Balsamo
Davide Addona, Giorgio Allari, Loredana Allievi, Milena Mara Anastasia, Carlo Artioli, Maurizio Bonnici, Gabriele Borghi,
Gianni Borghi, BST Studio Commercialisti Associati, Andrea Capelli, Umberto Cicero, Giuseppe Cupello, Emilia Giulia
Di Fava, M.D.M., Ennio Ferrarini, Maria Grazia Ferrarini, Luca Ferri Life Excutive Coach, Franca Fornaciari Pantaleoni,
Milva Fornaciari, Giovanni Fracasso, Mario Franchella, Alice Gherpelli, Marica Gherpelli, Silvia Grandi, Claudio Iemmi,
Luigi Lanzi, Paolo Lusenti, Franca Manenti Valli, Silvana Manfredini, Clizia Meglioli, Monica Montanari, F.N., Maria Paglia,
Marco Pederzini, Marcella Pent, Ramona Perrone, Francesca Procaccia, Claudio Rangone, Marta Reverberi, Teresa
Salvino, Lucia Sassi, Viviana Sassi, Barbara Soncini, Fulvio Staccia, Domenica Tassoni, Alberto Vaccari, Ilaria Zucca
Per informazioni e adesioni:
Ufficio relazioni con il pubblico I Teatri
Tel 0522 458950/990
Fax 0522.458948
[email protected]
partner tecnico
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia,
piazza Martiri del VII luglio, 42100 Reggio Emilia
telefono 0522/458 811
www.iteatri.re.it _ [email protected]
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