`çãé~Öåá~= `çãé~Öåá~=`~êåÉî~äÉ= `~êåÉî~äÉ= = = = = = ^êäÉÅÅÜáåç= íê~ëÑçêã~íç=Ç~ääÛ~ãçêÉ= = = Ç~ääÛçéÉê~=Çá= j~êáî~ìñ= = oÉÖá~=Çá= ^åíçåáç=`~êåÉî~äÉ= i~=å~ëÅáí~=ÇÉääÛçéÉê~= L’ Arlequin poli par l’amour, scritta da Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, è una commedia in prosa, in un atto, rappresentata per la prima volta dalla troupe di comici italiani guidata da Luigi Riccoboni al Théâtre Italien di Parigi il 17 ottobre 1720. Fu un gran successo che contò dodici rappresentazioni consecutive. Fu il primo debutto teatrale di Marivaux ed è un opera che conserva lo spirito creativo dei comici italiani: sono infatti presenti nel testo canti, balli, pantomime e la messa in risalto del genio creativo della maschera di Arlecchino.Venne pubblicata anonima, sempre a Parigi, nel 1723. i~=íê~ã~== La Fata, donna libertina e già promessa sposa a Merlino, scorge Arlecchino mentre dorme nel bosco. Se ne innamora e decide di rapire il giovane portandolo nel suo castello. La Fata tenta di impartire ad Arlecchino un’educazione che ha come obiettivo quello di suscitare nel giovane l’amore per lei. Ma questi propositi non vanno a buon fine, e al contrario, Arlecchino incontra per caso la contadinella Silvia mentre gioca a volano nei campi, e se ne innamora. La Fata scopre l’amore dei due ed è combattuta tra la voglia di una furiosa vendetta e l’ostinato tentativo di ottenere l’amore di Arlecchino. Rapisce nuovamente il giovane con un incantesimo e mette in atto il suo piano per separare definitivamente i due: fa credere ad Arlecchino che Silvia è una poco di buono e costringe la contadinella a confessare ad Arlecchino le sue imminenti nozze con un pastore del villaggio. Silvia però non riesce a mentire e grazie all’aiuto di Trivellino - maggiordomo nel castello ormai stanco di servire la Fata infedele - i due innamorati riescono ad impossessarsi della bacchetta magica della Fata. I due riescono dunque ad avere la meglio su di lei, oramai privata dei suoi poteri, e vittoriosi, Silvia e Arlecchino potranno finalmente vivere felicemente il loro amore. iÉ=ê~Öáçåá=ÇÉää~=ãÉëë~=áå=ëÅÉå~=É=ä~=`çããÉÇá~=ÇÉääÛ^êíÉ= Già Marivaux scelse di utilizzare per la messa in scena di questa commedia la forza espressiva dei comici italiani. Così, anche questo nuovo adattamento affronta il testo originale utilizzando quelli che sono gli elementi caratteristici della tradizione della Commedia dell’Arte: l’utilizzo di un palco di commedia, l’assenza di una scenografia, la presenza degli attori a vista, l’unità di luogo. Tutti questi elementi permettono infatti di promuovere e andare all’essenza stessa del teatro popolare; un teatro accessibile a tutti, un teatro di tutti e per tutti. Perché la Commedia dell’Arte è un mezzo potentissimo: diverte con la sua spettacolarità e pone sul palco le nostre paure per analizzarle e smontarle liquidandole con un riso finale liberatorio. E’ insieme strumento di gioia e divertimento, ma soprattutto fa sognare i più piccoli. Poiché è sempre più lontana dai circuiti e dalla diffusione dei teatro ufficiale, mai come oggi, al di là delle più o meno folkloristiche riproposizioni per turisti affamati di italianità, diffondere il potente messaggio che la Commedia offre rappresenta prima di tutto un dovere. In un’ epoca di forte individualismo, ritornare a creare e a “pensare insieme” diventa immediatamente un gesto necessario, soprattutto per le giovani generazioni. Con lo strumento del comico, per un teatro intelligente e civile. Proprio per l’estrema importanza di tutti questi elementi, la Compagnia Carnevale si impegna per la promozione della Commedia dell’Arte a Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. ”Mi rivolgo a coloro che avranno il coraggio di portare Arlecchino, Silvia, la Fata e Trivellino nelle piazze, nei giardini, nei salotti privati, nelle scuole, e di recitarlo, offrirlo senza alcun timore soprattutto ai bambini. Fatelo. Ché non c’è nessuna vergogna a parlare d’amore. Ché non c’è nessuna vergogna nel rispettare l’unico obbligo che questa traduzione vi domanda: dare speranza “ (Dalla “Prefazione” del volume «Arlecchino Trasformato dall’amore», traduzione di Antonio Carnevale) i~=`çãé~Öåá~= i~=`çãé~Öåá~=`~êåÉî~äÉ `~êåÉî~äÉ La Compagnia Carnevale nasce nel 2014 a Milano, con il primo nome di Compagnia Canopée, dall’incontro di Antonio Carnevale con alcuni attori diplomati presso la Scuola Civica Paolo Grassi. Partendo dall’esperienza francese del regista, i componenti della compagnia condividono il progetto fondamentale di una nuova promozione della Commedia dell’Arte in Italia. Con questi propositi nasce Arlecchino trasformato dall’amore, presentato per la prima volta alla VI Giornata Mondiale della Commedia dell’Arte 2015, organizzata in Italia a Padova. La Compagnia Carnevale organizza nel febbraio 2016 la prima edizione di “Milano in Commedia”, una giornata di spettacoli e laboratori dedicata alla Commedia dell’Arte, con il patrocinio del Comune di Milano e de La Triennale di Milano negli spazi urbani di Parco Sempione e del Teatro Continuo di Alberto Burri.Nel marzo 2016 la Compagnia rappresenta la Commedia dell’Arte e il teatro popolare in Italia nell’ambito del reportage Rires du Monde prodotto dalla Rete TV5, canale nazionale del Québec. `~ëí= pÅÜÉÇ~=íÉÅåáÅ~=ãáåáã~= Arlecchino Antonio CARNEVALE Maschere e Costumi Gaia GERI Silvia Alessandra ROBERTI/Federica GURRIERI Consulenza musicale Mercedes CASALI La Fata Elena D’AGNOLO Regia Antonio CARNEVALE Trivellino Vlad SCOLARI//Claudio MONTELLA La Cugina, Cantante, Folletto Lorenza LOMBARDI/Elisa PASTORE Diritti: Testo non tutelato Nessuna musica di scena Palcoscenico: Utilizzo di un tréteau di Commedia in legno (4X3 metri o 3X2 metri), provvisto di fondale di tessuto e due scalette laterali; in alternativa spazio scenico che si rifà alle dimensioni di un palcoscenico di Commedia dell’Arte. Montaggio: 30 minuti Smontaggio: 30 minuti Cantante, Folletto Claudio MONTELLA / Ruben BOSETTI Maestro di danza, Alexandra LOVIN /Elisa PASTORE Luci : se al chiuso, 2 piazzati caldi e possibilità di montare una ribaltina-luci in proscenio. Durata spettacolo: 50 minuti `çãé~Öåá~=`~êåÉî~äÉ= `çãé~Öåá~=`~êåÉî~äÉ= = = = = = iÉ=_ÉääÉ=c~îçäÉ= = = c~îçäÉ=íê~ííÉ=Ç~= `~äîáåçI=oçÇ~êáI=dçòò~åçI=i~=cçåí~áåÉ= = = = oÉÖá~=Çá= ^åíçåáç=`~êåÉî~äÉ Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserva la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli (I.Calvino) Le Belle Favole è uno spettacolo vuole proporre e diffondere, attraverso l’utilizzo delle tecniche espressive che caratterizzano la Commedia dell’Arte (canti, danze, pantomime, utilizzo delle maschere), la rilettura delle più famose favole di grandi autori della letteratura come Calvino, Rodari, Gozzano e La Fontaine. Opere come Le Favole di La Fontaine, quella al telefono di Rodari, o Le fiabe gozzaniane, offrono infatti una duplice possibilità: proporre dei classici della letteratura ai più piccoli è in primo luogo un’esperienza altamente formativa, poiché permette di ribadire l’importanza di valori e modelli universali. Inoltre la Commedia dell’Arte, genere teatrale che sta alla base della nostra tradizione e cultura teatrale, crea un universo giocoso e magico, un mondo fantastico, che si nutre di gioia e divertimento ma che soprattutto dona speranza. È da questa vocazione che nascono Le Belle Favole, con la volontà di rendere i piccoli spettatori-partecipanti dei veri attori, protagonisti in scena di alcune delle favole realizzate. Oltre a sorprendersi e a divertirsi con i personaggi e i temi delle favole, i bambini saranno immersi nel mondo fantastico delle maschere della Commedia dell’Arte, un mondo di allegoria, lazzi e gioco, dove gli animali e le cose prendono voce e vita: cosi in scena avremo un “arlecchino gatto”, astuto agile e scattante, che racconterà dei suoi viaggi alla conquista della Luna in compagnia di un Pantalone fifone… Le Belle Favole, infine, acquisiscono d’un colpo una fortissima dimensione spettacolare, grazie appunto alla Commedia dell’Arte: un mezzo potentissimo, utilissimo anche agli adulti: diverte con la sua ilare fisicità, pone sul palco le paure per analizzarle e smontarle liquidandole con un riso finale liberatorio. E’ inoltre strumento di gioia e divertimento; ecco perché la Commedia dell’Arte è un genere di teatro necessario. SCHEDA TECNICA MINIMA SPAZIO SCENICO: È sufficiente un 3m X 2m praticabile, è preferibile ma non indispensabile la scatola nera. Lo spettacolo è realizzabile anche in spazi scenici non convenzionali (scene senza palco, sale di biblioteche, giardini all’aperto, ecc.) AUDIO E LUCI: lo spettacolo non prevede alcuna amplificazione audio. Se al chiuso, è sufficiente un piazzato luci. TEMPI DI MONTAGGIO E SMONTAGGIO: Lo spettacolo, essendo molto agile e senza scenografia, non prevede tempi di allestimento e smontaggio. DIRITTI: Il testo dello spettacolo non è tutelato da diritti d’autore. DURATA spettacolo : 45 minuti. = = = = i~Äçê~íçêá= i~Äçê~íçêá= = = ^êäÉÅÅÜáåç=É=ä~=ëÅçéÉêí~=ÇÉääÛ~ãçêÉ= Eä~Äçê~íçêáç=éÉê=éêçÑÉëëáçåáëíá=É=~ã~íçêáF= = = = = sáî~=äÉ=ã~ëÅÜÉêÉ>= Eä~Äçê~íçêáç=éÉê=Ä~ãÄáåáF= = = ^êäÉÅÅÜáåç=É=ä~=ëÅçéÉêí~=ÇÉääÛ~ãçêÉ ^êäÉÅÅÜáåç=É=ä~=ëÅçéÉêí~=ÇÉääÛ~ãçêÉ= Giornata - Studio sull'opera "Arlequin poli par l'amour"" di Marivaux e sulla necessità della Commedia dell'Arte A cura di Antonio Carnevale Arlecchino e la scoperta dell’amore è una giornata studio sull'opera "Arlequin poli par l'amour" l'amour di Marivaux e sulla necessità della Commedia dell'Arte. L'incontro sarà focalizzato in particolare su due elementi: la Commedia dell'Arte e il testo di Marivaux. Il primo è un fenomeno teatrale che sta alle fondamenta della nostra cultura e tradizione. L'autore francese invece, in un universo di favola e di gioco, ci regala un testo divertente che sublima l'arte del gioco teatrale. Il seminario nasce così dalla volontà di unire questi due elementi, di donare ad ogni partecipante un piccolo alfabeto di Commedia dell'Arte da poter subito testare e adoperare all'interno l'interno di un grande classico della letteratura francese. In uno spazio di lavoro altamente professionale, che vuole essere soprattutto strumento di gioia e divertimento. I DESTINATARI Il laboratorio è rivolto ad un pubblico adulto adul e il gruppo di lavoro può essere formato sia da chi si avvicina per la prima volta al teatro, sia ad attori professionisti che intendono specializzarsi sulla commedia dell’arte. CONTENUTI PRATICI - Iniziazione alle tecniche espressive della Commedia dell’Arte. dell’A Scoperta e primo approccio con la maschera in cuoio. Costruzione dei personaggi del testo di Marivaux, utilizzando i tipi fissi della Commedia (Arlecchino, Pantalone, Zanni…) Messa in scena, con dimostrazione aperta al pubblico, di alcuni brani tratti dall' “Arlecchino trasformato dall’amore” di Marivaux. La materie di studio all’interno dello stage saranno suddivise in tre parti: 1. La Commedia dell’arte - Storia della Commedia: il mestiere del comico dell’arte e il successo europeo - I tipi della Commedia: i movimenti e le tecniche di ciascun personaggio (Arlecchino, Pantalone, Brighella, Zanni…) - Le maschere della commedia: costruzione della propria maschera di carta. Lavoro con delle maschere in cuoio. Punti di pressione della maschera, la maschera e la voce, la maschera e il corpo 2. Lavoro sul corpo dell’attore - Riscaldamento fisico e vocale. Movimento nello spazio - Scoperta delle altre discipline legate alla Commedia dell’Arte: elementi fondamentali di danza , scherma, acrobazia, mimo - Lavoro sul linguaggio (parole-chiave, dialetti, grammelot) 3. Gli elementi del canovaccio, e la drammaturgia della di Commedia dell’Arte - Definizione di lazzo ed effetto comico - Improvvisazioni - Scene dall’ Arlecchino trasformato dal’amore di Marivaux LA DURATA E GLI OBIETTIVI I partecipanti saranno condotti alla scoperta della Commedia dell’Arte grazie ad un lavoro approfondito sul corpo, sulla voce e sul movimento scenico: elementi fondamentali per la realizzazione spettacolare. Il laboratorio può essere realizzare in un unico incontro di 8 ore o in due incontri da 6 ore. E’ prevista, a fine laboratorio, una restituzione aperta al pubblico. sáî~=äÉ=ã~ëÅÜÉêÉ>= Laboratorio teatrale su Le Favole di La Fontaine== diretto da Antonio Carnevale – Compagnie Carnevale LA FONTAINE E LE SUE FAVOLE Il poeta francese Jean de La Fontaine, vissuto nel Seicento, è ancora oggi famoso soprattutto per le sue Favole, divenute un classico della letteratura mondiale. Le Favole hanno la freschezza della sincerità e della genuinità. Questo dà all’opera nel suo insieme un calore e un incanto particolari ed è destinata soprattutto ad un pubblico giovane. D’altra parte il poeta stesso dedicò l’opera al Delfino, figlio del re Luigi XIV e di Maria Teresa, che all’epoca aveva sette anni. LA COMMEDIA DELL’ARTE Ispirate spesso da quelle di Esopo e di Fedro, le Favole hanno come protagonisti gli animali, che simboleggiano i difetti, i vizi e le virtù dell’umanità, metaforicamente rappresentati nelle favole del corvo e della volpe, del gatto e della volpe, della lepre e della rana, della rana e del bue... Ma questo è proprio il principio che sta alla base della Commedia dell’Arte, e che portò alla creazione delle maschere fisse: Arlecchino, Zanni, Pantalone, Brighella, trovano infatti la loro origine nel nostro universo ancestrale e animale, e le loro maschere portano i segni di questa natura. Così osserveremo un “arlecchino gatto” astuto, agile e scattante, o il naso aquilino di Pulcinella, simile ad un becco di un pulcino, oppure la maschera scura di Pantalone così simile ad un uccellaccio del malaugurio… Ma la Commedia dell’Arte è soprattutto un mezzo potentissimo: diverte con la sua spettacolarità, pone sul palco attuando lo stesso procedimento che poi utilizzò La Fontaine - le nostre paure per analizzarle e smontarle liquidandole con un riso finale liberatorio. E’ insieme strumento di gioia e divertimento, ma soprattutto fa sognare i più piccoli. Ecco perché la Commedia dell’Arte è un genere di teatro necessario. CONTENUTI DEL LABORATORIO Gli allievi partecipanti saranno protagonisti realizzazione, tra le altre, di queste favole scelte: • il lupo e l’agnello • la cicala e la formica • Il corvo e la volpe • Il topo di città e il topo di campagna • La morte e il boscaiolo • La montagna che partorisce • Il gatto, la donnola e il coniglio nella IL PERCORSO I partecipanti saranno condotti alla scoperta delle Favole di La Fontaine e della Commedia dell’Arte grazie ad un lavoro approfondito sul corpo, sulla voce e sul movimento scenico. Gli obiettivi specifici del laboratorio sono: • sviluppare la creatività sia a livello individuale sia a livello collettivo • sviluppare l'espressività corporea e vocale • favorire la socializzazione e la capacità di stare in gruppo, imparando a rispettare lo spazio dell'altro. Per realizzare tutto ciò, ci si utilizzeranno semplici tecniche teatrali, giochi ed esercizi volti a creare un clima sereno all'interno del gruppo. Attraverso il gioco teatrale, infatti, si possono sperimentare e sviluppare la creatività e l’immaginazione, imparando a incanalare le energie in un progetto creativo divertente e coinvolgente. Si comincerà con giochi ed esercizi teatrali propedeutici all'utilizzo espressivo del corpo e della voce, esercizi per l'ascolto e la fiducia, la reattività e la relazione con l'altro e con il gruppo. PERCHÉ REALIZZARE QUESTO LABORATORIO Questo laboratorio vuole proporre e diffondere, attraverso l’utilizzo delle tecniche espressive che caratterizzano la Commedia dell’Arte (canti, danze, pantomime, utilizzo delle maschere), la rilettura di un’opera tra le più famose di questo autore contemporaneo al genio di Molière, al fine di creare un universo giocoso e di forte socializzazione. Ma si vorrà anche dimostrare l’importante valenza formativa del laboratorio: grazie alla lettura collettiva delle favole, i partecipanti saranno infatti capaci di appropriarsi dell’insegnamento morale che conclude ogni favola; inoltre aumenterà in loro la conoscenza dell’arte teatrale e nello specifico delle maschere della Commedia dell’Arte, così importanti perché, essendo figlie delle diverse realtà regionali, aiutano alla comprensione delle diversità che sono la base e il motore della nostra cultura e identità. Ma soprattutto il laboratorio offre ai partecipanti la possibilità di vincere paure e timidezze, piccole o grandi che siano, di sviluppare l’immaginario, e di relazionarsi con i coetanei e con gli adulti in una logica di rispetto reciproco, di solidarietà e di valorizzazione delle differenze. fä=oÉÖáëí~= ä=oÉÖáëí~= Antonio Carnevale ha frequentato l’Académie Internationale des Arts du Spectacle (Parigi) diretta da Carlo Boso e Danuta Zarazik. Ha seguito, sempre sotto la guida di Carlo Boso numerosi stages di Commedia dell’Arte in Italia, Francia e Belgio. Inoltre ha studiato e lavorato con registi e attori come Guy Pion, Dario Fo, Enrico Bonavera, Mario Gonzalez, Pippo Delbono. Di formazione umanistica (laureato presso l’università La Sorbona di Parigi), ha terminato i suoi studi con una tesi sulla produzione drammaturgica di Pier Paolo Pasolini. Ha partecipato, in qualità d’attore, a diversi festival di teatro in Francia e all’estero tra i quali: Printemps des Arts, Tréteaux Nomades, Mois Molière di Versailles, Carnevale Romano, Festival d’Avignon OFF (2010 e 2011), Plautus Festival (2013). Collabora con la compagnia Canopée dal 2011, promuovendo in Francia e in Italia spettacoli e stages formativi diretti al giovane pubblico. Periodicamente collabora con l’Univerisité La Sorbonne e altri istituiti francesi con seminari dedicati alla Commedia dell’Arte. Nel 2013 ha presentato in occasione del Premio Centro per la Drammaturgia, tenutosi a Soriano nel Cimino (VT), il monologo Eri di maggio. Nello stesso anno propone la raccolta poetica Passione e cacofonia. Nel 2014 traduce in italiano l’ Arlequin poli par l’amour di Marivaux e ne cura l’allestimento italiano rappresentato per la prima volta in occasione della VI Giornata Mondiale della Commedia dell’Arte, organizzata nel febbraio 2015 nella città di Padova. La stessa traduzione nel maggio 2016 ha debuttato al Teatro Stabile di Genova in un allestimento diretto da Massimo Mesciulam. Con la Compagnia Carnevale organizza nel febbraio 2016 la prima edizione di “Milano in Commedia” con il patrocinio del Comune di Milano e de la Triennale negli spazi urbani di Parco Sempione e del Teatro Continuo di Alberto Burri. Nel maggio 2016 ha collaborato al progetto ‘’L’Opera Giardino’’ a cura di Isabella Bordoni di Frigoriferi Milanesi in collaborazione con Università degli Studi di Milano e Institut Français, curando la traduzione di alcune testi di Michel Butor e la lettura scenica con l’autore stesso. = `çåí~ííá `çåí~ííá= åí~ííá= = Compagnia Carnevale Corso Sempione 34, Milano Organizzazione Maria Claudia Trovato +39. 3480129127 [email protected] www.compagniacarnevale.com