Comune di
San Giovanni Lupatoto
Assessorato alla Cultura
26
a
RASSEGNA TEATRALE
NOV 2011
MAR 2012
Cinema Teatro Astra
San Giovanni Lupatoto (VR)
Non esiste una formula
per il successo;
eccetto, forse,
l’accettare incondizionatamente
la vita e quello
che essa porta.
(Arthur Rubinstein)
centomila e più
amici di questa
rassegna
Con immenso piacere presentiamo la 26^ edizione di “Teatro SanGiovanni”, la rassegna teatrale promossa e organizzata dall’associazione “Il Canovaccio”, da Arteven e dall’Amministrazione
Comunale di San Giovanni Lupatoto, con la collaborazione di importanti e generose aziende
locali, tra cui spicca la “nostra” Lupatotina Gas, l’azienda dei lupatotini.
“Teatro SanGiovanni”, già dalla serata di apertura, raggiungerà e supererà le centomila presenze per la soddisfazione dei bravi organizzatori e dell’intera comunità lupatotina. Centomila e
più amici di questa importante rassegna che rappresenta per San Giovanni Lupatoto un grande
motivo di orgoglio ed un luogo di partecipazione e di vitalità culturale.
In questi ultimi quattro anni “Teatro SanGiovanni” ha fatto un ulteriore salto di qualità, superando
per la prima volta le 5.000 presenze e raggiungendo nelle ultime due stagioni la media di 6.000
spettatori paganti all’anno. Un prestigioso traguardo di gradimento, impensabile solo pochi anni
fa. I sedici spettacoli in programma dell’edizione 2011-2012, per complessive diciassette rappresentazioni, hanno l’obiettivo di mantenere vivo un appuntamento stimolante per la continua
costruzione di un tessuto sociale e culturale sano e attivo.
Seguite con interesse tutti gli appuntamenti della rassegna “Teatro SanGiovanni” e consultate
il sito internet www.culturalupatotina.it per scoprire, giorno dopo giorno, l’offerta culturale prodotta a San Giovanni Lupatoto.
Confidando che tutti gli spettacoli proposti siano sempre di Vostro gradimento, Vi auguriamo
buon divertimento a “Teatro SanGiovanni”.
Fabrizio Zerman
Sindaco
Gino Fiocco
Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili
3
lavoro d’arte
comunitario
È con particolare piacere ed emozione che anche questo anno raccolgo l’invito a introdurre
con qualche pensiero la stagione teatrale 20112012. Piacere e soddisfazione perché cercherò di
contribuire a questa proposta con la prima assoluta
di un mio lavoro; emozione perché, visto il cartellone,
credo sia nel complesso una rassegna di alto profilo,
non solo estetico-formale, ma per “il valore dell’uso
della teatralità” che ha in sè.
Teatro San Giovanni, ispirato dall’infaticabile Ugo
Massella e i suoi collaboratori volontari del Canovaccio, sostenuto dall’Amministrazione Comunale, da
molti privati, aziende e singoli, supportato dal Circuito
Veneto Arteven, conferma la qualità raggiunta in tutti
questi anni, ma in più questa edizione è un esempio
limpido ed efficace di come l’impegno culturale serio
e concreto possa, in questi tempi confusi e nebbiosi,
dare una risposta originale e fattiva al dilagante disorientamento, all’incertezza, alla pericolosa rassegnazione che stanno “invadendo” le nostre vite.
Le opere teatrali proposte toccano con leggerezza,
equilibrio e sensibilità temi e problematiche che la
vita quotidiana ci pone spesso di fronte.
La commedia, il dramma, la narrazione, la denuncia, la poesia, la
comicità, la festa, tutti gli spettacoli hanno in se l’impegno di far incontrare la comunità, di creare relazioni, di porre quesiti, di stimolare
ragionamenti, di indicare soluzioni, di riscoprire valori.
“Il teatro ci ricorda chi siamo, quali sono le nostre origini, ci ricongiunge alla nostra arcaicità relativa. Tanto meglio, logicamente, se
è ben fatto, ben scritto, ben recitato! Se ci rivela a noi stessi
parlando linguaggi nuovi! Se ci ricongiunge al passato (e/o ci
fa immaginare il futuro) attraverso tragitti non convenzionali!”
(Paolo Zenoni- “Mercanti e sacerdoti”, MI 2011)
Il teatro come fenomeno necessario alla società, alla collettività, alla civiltà di una comunità, “Il teatro come il tram” così
diceva Paolo Grassi, fondatore del Piccolo Teatro di Milano.
Questo è il merito di Teatro San Giovanni: proporre opere ed
artisti di grande livello (ben documentati in questo opuscolo)
e quello di “insistere” – anche quando si dice che “la cultura
non si mangia” – ad essere uno straordinario vettore dell’identità comunitaria nel divertimento, nell’intrattenimento, ma soprattutto nel coinvolgimento degli spettatori a diventare creatori
e partecipi della vita collettiva, con l’impegno sociale, politico,
culturale, produttivo, ma anche con il salvaguardare quello che
una volta era “il tempo sacro” dell’incontro con l’invisibile e l’immaginario dell’arte teatrale.
Continua perciò questo “lavoro d’arte comunitario” di Teatro San
Giovanni, cominciato tante stagioni fa e sicuramente solido e forte
guardando al futuro; lavoro che persiste, come scriveva Ferdinando
Taviani a “convocare il pubblico non al teatro ma col teatro”.
Gianni Franceschini
5
biglietteria
18 NOV
Paolo Rossi: Mistero buffo nella versione pop 2.0
INTERO 15€
25 NOV
matteo belli: Le guerre di Walter
INTERO 8€
02 DIC
marina massironi: La donna che sbatteva nelle porte
INTERO 15€
09 DIC
estravagario teatro: Balera paradiso
INTERO 8€
17 DIC
natale cabaret doc
INTERO 15€
13 GEN
andrea mazzacavallo: Ticket, viaggio comico per...
INTERO 8€
/ ridotto 6€
19/20 GEN
compagnia teatrale la barcaccia: El ciacolon imprudente
INTERO 8€
/ ridotto 6€
27 gen
angela finocchiaro, michele di mauro: Open day
INTERO 15€
03 feb
teatro necessario: Nuova Barberia Carloni
INTERO 8€
/ ridotto 6€
10 feb
l’accademia di teamus: Rumori fuori scena
INTERO 8€
/ ridotto 6€
17 feb
compagnia naturalis labor: Tanguitos
INTERO 15€
24 feb
gianni franceschini: Il Vangelo secondo Matteo
INTERO 8€
/ ridotto 6€
02 mar
de-ze-de: Sette vizi sul divano
INTERO 8€
/ ridotto 6€
09 mar
patricia zanco: A perdifiato, ritratto in piedi di Tina Merlin
INTERO 8€
/ ridotto 6€
16 mar
compagnia l’avanteatro: Cognate disperate
INTERO 8€
/ ridotto 6€
23 mar
paolo hendel: Molière a sua insaputa
INTERO 15€
/ ridotto 12€
/ ridotto 6€
/ ridotto 12€
/ ridotto 6€
/ ridotto 12€
/ ridotto 12€
/ ridotto 12€
/ ridotto 12€
ACQUISTO BIGLIETTI
Biglietteria Cinema Teatro Astra: dal lunedì al venerdì dalle 17.30 alle 19.00
Ticket World: Via XXIV Maggio, 62/a - San Giovanni Lupatoto (VR)
Box Office Verona: Via Pallone, 12/a - Verona
Musical Box: Via dell’Artigianato, 9 - Verona
Tuttamusica: Corso Italia, 35 - San Bonifacio (VR)
Music Play: Via Sorte, 1 - San Bonifacio (VR)
Music Shop: Via XXV Aprile, 50 - Nogara (VR)
Avit: Viale Roma, 17 - Vicenza
Teatro Mattarello: Corso Mazzini, 22 - Arzignano (VI)
Per gli acquisti on-line dei biglietti vai sul sito: www.greenticket.it
Solo presso il Teatro Astra non viene richiesto il diritto di prevendita.
Biglietti ridotti: fino a 18 anni compiuti e oltre i 70 anni e possessori della Carta Giovani.
I biglietti acquistati, ad eccezione dei casi previsti dalla legge, NON possono essere cambiati e/o rimborsati.
COSTO ABBONAMENTO
Tutta la rassegna (16 spettacoli): euro 120,00
Abbonamento libero (8 spettacoli): euro 80,00
[da scegliere al momento dell’acquisto]
Il posto sarà riservato fino alle ore 21.00
7
il teatro
CINEMA TEATRO ASTRA
Via Roma, 3/b
San Giovanni Lupatoto (VR)
Tel e Fax +39 045 9250825
www.cinemateatroastra.it
[email protected]
ci trovi anche su
www.culturalupatotina.it
RIEPILOGO PRESENZE
Totale Rassegne: 25
Totale Spettatori: 99.589
Numero Totale Serate: 367
Media Spettatori a serata: 271
9
18NOV
venerdì,
ore 21.00
La Corte Ospitale
paolo rossi
IL mistero
buffo
nella versione pop 2.0
Regia: Carolina De La Calle Casanova
Partecipazione straordinaria di:
Lucia Vasini
Il Mistero Buffo nella versione pop di Paolo Rossi è un omaggio al maestro Dario Fo, ed è anche
un’avventura, uno spettacolo che si allontana il più possibile dalla versione originale diventando un
contenitore unico, dove i misteri originali e quelli nuovi si uniscono e si miscelano, come accade nel
teatro popolare. Ogni sera diverso, recitato con il pubblico e non per il pubblico, è uno spettacolo
ricco di cambi di registro, è un’allegoria che confonde i generi, la finzione con la realtà, i sogni del
popolo con la cronaca. Un viaggio corale in cui la musica di Emanuele Dell’Aquila si fa personaggio
e drammaturgia, in continua interazione con l’azione scenica. “I misteri non finisco mai: il maestro
Dario Fo non ha finito di raccoglierli e in ogni angolo della strada troviamo nuove storie che diventano
parte del nostro mistero e si integrano con l’originale, lo arricchiscono, lo trasformano.”
[Ph. Gioia Casale]
13
25NOV
venerdì,
ore 21.00
Progetti Dadaumpa
matteo belli
LE GUERRE
DI WALTER
Testi: Walter Chiari / Regia: Matteo Belli
C’era una volta un grande comico, superbo monologhista, ammaliante affabulatore. Illuminato da una
sorte non comune, rapito da una voracità di vita
forse più veloce della sua stessa capacità di autocontrollo. Una volta, una poetessa mi fece notare la
differenza tra la virtuosistica impenetrabilità di certi
comici e l’indifesa fanciullezza dei suoi occhi. E forse, come capita ai bambini, vezzeggiatissimi durante il gioco ma ben presto accantonati dagli adulti
quando cominciano a parlare “di cose serie”, anche
lui fu subito dimenticato quando smise di giocare
con l’esistenza, una notte di dicembre del 1991, da
solo, in un residence alla periferia di Milano. A tutti
coloro che l’hanno amato, a tutti coloro che pensano
che l’uomo diventi adulto quando ritrova la serietà
del gioco di un bambino, a tutti coloro che a uno
Shakespeare fatto male preferiscono una barzelletta
raccontata bene, a tutti costoro vorrei offrire que-
sto spettacolo in omaggio all’arte affabulatoria di Walter
Chiari, nell’infinita nostalgia di non averlo mai conosciuto, con la tenue ma caparbia consapevolezza che il senso
di una maestria involontaria lo si recupera nella paziente
e faticosa ricomposizione di frammenti sperperati, non
invano. Perché il tema portante del conflitto bellico? Perché la storia dell’alpino Betteton, delle guerre stellari e
del sommergibile compongono una sorta di trilogia, scritta da un comico sulla scena di un Paese che tornava a
rivivere dopo la più devastante guerra di tutti i tempi e
riscopriva, nel sapore della risata, il bene prezioso e insostituibile dell’affermazione di un’urgenza vitalistica che,
forse, può rinascere solo dalle macerie di una civiltà, ma
che talvolta è utile saper riascoltare grazie all’estro di chi
seppe donare la vita per far ridere gli altri.
Ente Autonomo per le Fiere di Verona
V.le del Lavoro 8, 37135 Verona
Tel. 0458298111, Fax 0458298288
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02DIC
venerdì,
ore 21.00
Teatro dell’Archivolto
MARINA
massironi
la donna
che sbatteva
nelle porte
di: Roddy Doyle / Regia: Giorgio Gallione
“La donna che sbatteva nelle porte” è un romanzo amaro
e lieve, bellissimo e struggente, che racconta la storia di
Paula, una donna di trentanove anni con già troppa vita alle
spalle. Padre misogino e madre sottomessa, Paula già da
adolescente ha voglia di fuggire da una famiglia che non la
sa amare e da una scuola che la etichetta come una ragaz-
zina stupida e amorale. Tutto cambia quando, qualche anno
dopo, Paula diventa la “signora” Spencer, la moglie di Charlo:
Charlo, il bello del quartiere, sicuro, vincente, carismatico.
Lui la fa sentire amata, rispettata, temuta. Charlo è la felicità,
il sesso, la speranza, il riscatto. Poi arrivano i figli, Charlo
perde il lavoro e la vicenda precipita improvvisamente nelle
profondità di un dolore fisico e psicologico, dove lo sbattere
la testa nelle porte diventa per Paula metafora per nascondere la violenza subita dal marito. Così Charlo, poco alla volta,
diventa l’inferno; Paula beve, ma i dottori non sanno o non
vogliono curarla e, ipocriti, non vedono i lividi e le percosse.
Narrato da Roddy Doyle con una sensibilità e una rara capacità di descrivere ed analizzare l’universo femminile (quasi
una metamorfosi) il testo, trasformato in monologo, ideale
per il talento e la pensosa leggerezza di Marina Massironi, è
un viaggio duro ma vitalissimo in una vicenda potentemente
contemporanea; un appassionante flash back narrato dalla
protagonista di fronte al cadavere del marito, in una vicenda
dove dramma, felicità e sorriso si intrecciano continuamente
a disegnare un ritratto di donna difficile da dimenticare.
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17
09DIC
venerdì,
ore 21.00
estravagario
teatro
balera
paradiso
di: A. Bronzato, R. Pippa
Regia: Alberto Bronzato
C’è molta attesa per la particolarità della messa in
scena. Lo stesso regista dell’Estravagario ci racconta come è nata la voglia di fare questo spettacolo: “Era il momento di provare. Dopo aver visto nel
1983 il film Ballando Ballando di Ettore Scola, nella
mia testa ha continuato a girare l’idea che poteva
essere uno splendido spettacolo; scoprii poco dopo
che in origine era veramente uno spettacolo teatrale: Le Bal, del francese Théâtre du Campagnol,
dal quale Scola trasse il film. Una balera vista nelle
varie epoche: da qui io e Riccardo siamo partiti per
scrivere la drammaturgia di Balera Paradiso. È uno
spettacolo totalmente affidato al corpo, al gesto, al
suono, alla musica: non c’è bisogno di parole per
raccontare la vita. Ho cercato di stimolare
gli attori nella creazione dei singoli per-
sonaggi con storie di vita, vere e inventate, scovando racconti e ricordi di famiglia che avrebbero
popolato la nostra balera. Il teatro bisogna provarlo, sfidarlo.” L’assidua collaborazione con Riccardo
Pippa in quest’ultimo anno ha dato vita ad un progetto ambizioso, nonchè ad un allestimento ricco di
“colpi di teatro”. Balera Paradiso ripercorre, in meno di due ore, cinquant’anni di vita di un’immaginaria balera di provincia, dalla sua inaugurazione negli anni Trenta agli anni Settanta.
Niente battute: solo musica, balli, rituali del sabato sera o della domenica pomeriggio. “Balera Paradiso” suona familiare, come le musiche che accompagnano i diversi momenti storici: la guerra
d’Abissinia, la seconda guerra mondiale, l’occupazione nazista, la liberazione, l’americanizzazione, il
boom economico e la fine delle ideologie. Va in balera chi vuole staccare, chi non vuol stare da solo,
chi cerca l’avventura o l’anima gemella, e la deve trovare prima che la balera chiuda. Individui in
cerca di compagnia fanno i conti col tempo che passa, piccole storie incontrano la Storia, la fanno,
la subiscono. Come lo spettacolo “Le bal” del Théâtre du Campagnol, Balera Paradiso alterna momenti comici, grotteschi, tragici, parodici e surreali, ma è ambientato in Italia e propone personaggi
e vicende originali e più riconoscibili. Non c’è pretesa di ricostruzione storica e non c’è nostalgia:
Balera Paradiso è metafora del tempo che cambia le cose, forse le aggiusta, certamente le consuma.
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San Giovanni Lupatoto (VR)
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19
17DIC
sabato,
ore 21.00
Doc Live
NATALE
cabaret doc
con: Omar Fantini, Luca Klobas, C. Calabrese,
Diego e Paolo, T. Traisci, Cani e Porci,
A. Zappacosta, Grezza, Gnollo, G. Forte, A. Poggi,
C. Ferrarese, E. Mutto, G. Tosi, F. Gurzoni
Omar Fantini, Luca Klobas, Cristian Calabrese, Diego e Paolo, Terenzio Traisci, i Cani e Porci, Andrea Zappacosta, il
Grezza, Gnollo, Giuseppe Forte e le ballerine di Punto in
Movimento/Shiftingpoint in uno spettacolo esilarante ed
esclusivo per il Natale Doc di Verona.
Quale modo migliore per godersi le feste natalizie se non
con il sorriso sulle labbra? Un sorriso che certamente
esploderà in sonore risate con il Ratko di Zelig Luca Klobas,
con Cristian Calabrese e i suoi approfondimenti scientifico-
surreali di “Linea di Confine” da Zelig Off, con la verve dirompente di Diego e Paolo
che da Zelig Off ci proporranno gli Zampolli di Isolai di Cadore, con il re del VisualCabaret Terenzio Traisci e la sua “Terenzio Tv” da Central Station (MTV), ma anche con
la simpatia innata del duo dal nome che è tutto un programma: i Cani e Porci, freschi
vincitori del concorso di cabaret “Riso fa buon sangue” di Canda, e poi con il già inviato
di Radiodeejay Andrea Zappacosta, e con i comici emergenti degli Zelig e Colorado
Lab: il Grezza, Gnollo e Giuseppe Forte, il tutto coordinato e impreziosito dal conduttore
della serata Omar Fantini, presentatore di Central Station e Nonno Anselmo a Colorado
Cafè, e dagli stacchetti delle splendide ballerine della scuola Punto in Movimento/
Shiftingpoint Scenario Danza (che danzeranno su coreografie di Marina Furlani e
messa in scena artistica di Roberto Totola).
21
13GEN
venerdì,
ore 21.00
andrea
mazzacavallo
tickEt
Viaggio comico
per star bene
di: A. Mazzacavallo
Lo spettacolo di teatro-canzone “Ticket” nasce
dall’esigenza di mescolare la canzone, nelle sue
variegate forme stilistiche, con il linguaggio della
comicità e del racconto. Si tratta di uno show divertente ed energico, di un recital in cui il pianoforte e
la chitarra si alternano alla recitazione per dar vita
ad una sorta di “microfilm”. Tutto ha inizio con il
racconto “Ticket” che consegna al pubblico la possibilità di attraversare incolume un ventaglio di problematiche relative alla tribolazione umana quali lo
stravagante rapporto con l’economia, la condizione
funambolica di cittadino e, non ultima, la possibilità
di un’evoluzione della specie. Buon viaggio!
“La musica di Andrea Mazzacavallo ha la definitività, la
perfezione di un classico. I suoi brani sono così belli che
sembrano esistere da sempre. Ci si chiede come sia possibile che non li abbia scoperti nessuno prima di lui, nonostante le migliaia di musicisti che ci sono stati fino ad
oggi.” (Tiziano Scarpa)
23
“Andrea Mazzacavallo ci introduce nel regno della Sorpresa, l’unica fonte teoretica dell’informazione la quale,
sola, del mondo ci dice quello che non ci aspettavamo.”
(Stefano Bonaga)
Via Roma, 28
San Giovanni Lupatoto (VR)
Tel. e Fax 045 545748
19GEN
20GEN
giovedì,
ore 21.00
venerdì,
ore 21.00
compagnia
teatrale
la barcaccia
el ciacolon
impRudente
di: Carlo Goldoni / Regia: Roberto Puliero
Lo spettacolo è il risultato della preziosa operazione
di riscoperta e restauro d’un poco noto testo goldoniano: “Il contrattempo, ovvero il chiacchierone
imprudente”, qui ribattezzato “ciacolon” in ossequio al saporoso linguaggio prediletto dall’Autore.
La commedia è del 1753, e chiaramente manifesta
i segni della già affermata Riforma: i protagonisti
conservano i nomi tipici della Commedia dell’Arte
(Pantalone, Brighella, Corallina…), ma hanno decisamente abbandonato la maschera, per volgersi
a realizzare il progetto goldoniano d’un teatro “ad
imitazione della natura”. E la commedia precipuamente si segnala, allora, per la contemporanea presenza di personaggi sapientemente approfonditi,
che Goldoni sembra divertirsi a riproporre traendoli
da altre sue opere, inserendoli in nuovi contensti, costringono a nuovi confronti o conflitti.
Il “ciacolon” del titolo è chiaramente imparentato al “Bugiardo” nato solo tre anni
prima, sostituendone le “spiritose invenzioni” con buffe smanie d’apparire e bizzarre
vanterie. Beatrice è una delle giovani vedovile cui anche nella vita il gaudente Goldoni andava dedicando le sue attenzioni, non tanto “scaltra” come la sua più nota
omonima, quanto trepidante di reali sussulti e realistiche incertezze. Con la lingua
sciolta e trascinante vivacità, la assiste la fedele Corallina, mirabile rappresentante
dei tanti personaggi femminili del teatro goldoniano, capaci orgogliosamente di tener
testa all’uomo e fianco ai rappresentanti d’una nobiltà senza più smalto. È in questo
variegato mondo femminile che, con una ventata di novità, irrompe dalla scena la
tenera Rosaura in un ruolo affatto singolare, già lievemente abbozzato in un’operetta
giovanile (“La finte semplice”), ma qui originalmente approfondito ad imitazione della
realtà. E dalla vita d’ogni giorno arriva, nel contempo, il patetico servilismo d’un Brighella senza più maschera, così come il diverso approccio degl’innamorati Florindo e
Lelio alle loro vicende sentimentali. Ma, su tutti, l’Autore porta ad imporsi il suo Pantalone apportatore di saggezza e perbenismo, pronto a combattere col buonsenso
antico le bizzarrie dei tempi nuovi, e quindi ad incarnare quegl’ideali della borghesia,
di cui Goldoni era diventato il più convinto ideologo.
“I libri su cui ho più meditato -egli scriveva- sono il Mondo e il Teatro”. E teatro e
vita, finzione e realtà ancora una volta magicamente si confondono all’interno d’una
trama leggera di trascinante divertimento, ove l’Autore, con la sapienza d’un artigiano teatrale oggi senza uguali, incanala il fiume di personaggi che gli urgono alla
mente nella creazione delle sue commedie…” per le quali non mancheranno mai
argomenti, fino a che dura il Mondo”.
25
27GEN
venerdì,
ore 21.00
Agidi
angela
finocchiaro
michele di
mauro
open day
di: Walter Fontana
Regia: Ruggero Cara
Separati da tempo, mediamente
tritati dalla vita, entrambi sui cinquanta: una madre e un padre si
ritrovano faccia a faccia in un giorno
importante: iscrivere la figlia quattordicenne
alla scuola media superiore. Sembra facile, ma non
lo è. Un semplice modulo da compilare diventa per
i due ex-coniugi un interrogatorio insidioso, che li
spinge a ripercorrere la loro vita, in un crescendo
di sottile follia. Tra litigi interrotti da anni, discorsi
intorno a una figlia che non si vede mai, ma è al
centro di tutto, licei chic con presidi analfabeti e
incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a. C., si
intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa:
perchè il passato non è sempre come te lo ricordi
e il futuro non è mai come te lo immagini. Dopo
i trionfi cinematografici del 2010 e il successo
teatrale di Miss Universo, Angela Finocchiaro
torna a collaborare con Walter Fontana, autore
di questo nuovo testo, per dar vita ad uno spettacolo ironico, tagliente e ricco di emozioni, nato
da una domanda che riguarda tutti noi: come
si guarda al futuro quando non sai bene come
comportarti col presente?
27
03FEB
venerdì,
ore 21.00
teatro
necessario
nuova
barberia
carloni
di: M. Gumina, T. Necessario
Regia: Mario Gumina
Nelle sparute barberie di provincia oggi rimangono
specchi rettangolari appannati dal tempo e ricoperti
da una ragnatela di graffi, vecchie sedie cigolanti,
arnesi arrugginiti, odore di brillantina e impazienti
avventori in silenziosa attesa del proprio turno. Ma
soltanto mezzo secolo addietro la barberia era nientemeno che il luogo di ritrovo preferito dai signori.
Un posto discreto, dove discutere liberamente dei
propri affari e delle proprie idee. E c’era la musica,
c’era il caffè e c’erano gli aneddoti balzani del fidato
barbiere. La barberia era, in poche parole, il punto
nevralgico del paese. L’idea portante dello spettacolo è ricreare l’atmosfera di quei tempi non troppo lontani in cui il barbiere
cantava, suonava, serviva da bere, consigliava... in una parola,
intratteneva i suoi ospiti. E, naturalmente, faceva barba e capelli.
Nel gioco, il palco non è altro che la barberia medesima, animata
dai tre aspiranti barbieri, e la platea una grande sala d’attesa.
Il pubblico tutt’intorno ne definisce i confini spaziali e assurge
infine a parte integrante della sala medesima, cioè dello show. Lo
spettacolo gioca sul tempo dell’attesa. Attesa del cliente da parte dei barbieri che ingannano il tempo cimentandosi in singolari
dimostrazioni di abilità. Attesa anche da parte dello spettatore,
il quale, a conti fatti, non può che “temere il peggio”. Un’attesa
che mistifica una più profonda crisi di identità, giacché ‘essere
barbieri’ significa “avere un cliente”, così come “essere attori”,
significa “avere un pubblico”. Sciamani e dottori, veri e propri
artisti del cuoio capelluto determinati a curare, a suon di lozione,
qualunque problema, i barbieri/musicisti ostentano orgogliosi il
proprio talento gestuali... certi che il cliente uscirà pulito e liscio,
rigenerato nel corpo ed elevato nello spirito.
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29
10FEB
venerdì,
ore 21.00
l’accademia
di teamus
rumori
fuori
scena
di: Michael Frayn / Regia: Rino Condercuri
Un regista, degli attori, l’allestimento della commedia
“Nothing On” è la divertente parodia in tre atti di ciò
che succede dietro le quinte durante la preparazione e
la rappresentazione di uno spettacolo teatrale. Giorni e
mesi trascorsi insieme fanno emergere tra i protagonisti gelosie, rancori e ripicche. Il primo atto è la prova
generalee mette in evidenza già le manie, i tic, i dissapori e gli intrighi amorosi. Gli atti successivi evidenziano i
comportamenti paranoici dei protagonisti, esasperati dal
passare del tempo. Il testo, basato tutto sulla tecnica del
teatro nel teatro, è un susseguirsi di gags esilaranti in cui
i componenti della compagnia danno libero sfogo al loro
istinto. “Perché è di questo che si tratta: porte e sardine.
Entrare e uscire. Fare entrare le sardine, fare uscire le
sardine. La farsa è così, il teatro è così, la vita è così!”
31
17FEB
venerdì,
ore 21.00
compagnia
naturalis
labor
tanguitos
tango y musica
de buenos aires
Regia e Coreografie: Luciano Padovani
Musiche dal vivo: Trio Lumière de Tango
“El tango es un romance de amor y seducción
que dura tres minutos...”
In scena l’essenza di questo ballo che parla ai sensi,
gioco di seduzione velato di nostalgia, intreccio di
sguardi e di tocchi leggeri, tra languidi abbandoni
e scatti repentini. Sul palcoscenico un cast di danzatori argentini ed europei: Tobias Bert, Loredana
De Brasi (che nonostante il nome tutto italiano è
argentina doc, di Buenos Aires), Marcelo Ballonzo
y Elena Garis. Non poteva mancare la musica dal
vivo eseguita ed interpretata dal trio Lumière de
tango, ensemble molto conosciuto e apprezzato sia
in Italia che in Europa. Il trio, Stefano
Giavazzi al piano, Cristina Bertoli al
flauto e Marco Fabbri al bandoneon,
suonerà brani di tango classici da
Pugliese al più conosciuto Piazzolla. I fianchi si toccano. Le gambe si
incrociano con precisione. I piedi si
muovono all’unisono. I protagonisti
diventano, quasi inconsapevolmente, una cosa sola. “El tango es un
romance de amor y seducción que
dura tres minutos...”: tenerezza, desiderio e tanta passione, il tango è
metafora della vita e dell’amore.
33
24FEB
Viva Opera Circus
venerdì,
ore 21.00
gianni
franceschini
il vangelo
secondo
matteo
di: G. Franceschini, V. Todesco
Regia: Vincenzo Todesco
Scrive Pasolini: “Il mio interesse principale non era la storia,
ma il mito”.
In un tempo non tempo, in un luogo non luogo
un essere umano-attore si fa voce del mito, per le
parole di Matteo, e voce del popolo, nella moltitudine dei suoi volti. Voce, non narratore. Voce scandita
secondo le stazioni della scrittura evangelica, in un
susseguirsi di quadri visivi. La lingua è ora quella
alta e fortemente profetica delle parole di Matteo,
ora quella bassa e informe della gente più umile.
Ora una lingua fortemente letteraria e simbolica,
ora lingua reinventata, innervata con le profonde
trasformazioni dei mutamenti sociali e culturali. Lo spettacolo è un
viaggio all’interno dell’universo popolare dal quale sorge il mito di
Gesù: raccontato nei suoi volti, nei suoi canti, nelle sue gioie, nelle
sue sofferenze. Gesù è l’eroe. Gesù combattente, Gesù acceso
di indignazione, Gesù fustigatore di costumi, Gesù tenero con i
bambini, Gesù che sfida i potenti, Gesù che non conosce la paura, Gesù che porta giustizia sulla terra a chi giustizia non ha mai
avuto. Risplende di luce accecante nel massacro del suo corpo,
nella sofferenza estrema che gli è inflitta La sua indignazione, il
suo coraggio, la sua bellezza morale, non hanno tempo: sono il
motore della vicenda mitica, sono attuali oggi come lo erano allora.
Chiama a scelte difficili, impervie. Affascina e intimorisce.
L’attore a tratti anche dipinge: i volti della gente, gli apostoli e la
figura di Cristo. La scena è vuota. La musica è dal vivo: violoncello.
Si alternano musiche classiche e musiche rock.
35
02MAR
venerdì,
ore 21.00
de-ze-de
sette vizi
sul divano
da una idea di: B. de’ Nucci, F. Zerman,
A. de Manincor
Regia: A. de Manincor, B. de’ Nucci
Un divano, al centro della scena, diventa immagine simbolica dell’età contemporanea: è la
malattia e la cura, l’espressione del lusso ma anche della lussuria e di altri vizi tremendi che
la nostra epoca ha saputo spiegare e giustificare. L’ispirazione per questo spettacolo nasce
da tante letture e “visioni” del mondo: la riflessione filosofica e puntuale di Umberto Galimberti, nel suo “I vizi capitali e i nuovi vizi”, ma anche il provocatorio “I difetti delle donne” di
Giovanni Valdré; “Le quindici gioie del matrimonio” dell’abate di Bellemère fino a “Musica” di
Yukio Mishima. Utilizzando la sophisticated comedy, un divano, un interno familiare perbenista e sconquassato con personaggi (im)probabili il pubblico è invitato a mettersi “comodo”,
a ridere dei propri vizi – chi non ne ha?! – e a lasciarsi andare a qualche nota sontuosa su
cui la danza e il teatro procedono ancora con il passo del sogno.
Via Cà Nova Zampieri, 4/E
37057 San Giovanni Lupatoto (VR)
Tel. 045 8753300 r.a.
Fax 045 8753305
E-mail: [email protected]
Web: www.teamservizi.it
37
09MAR
venerdì,
ore 21.00
FateBeneSorelle Teatro
patricia
zanco
a
perdifiato
ritratto in piedi
di tina merlin
di: D. Mattiuzzi, L. Scarlini
Regia: Luca Scarlini
Il percorso biografico di Tina Merlin: dall’infanzia sulle montagne alla Resistenza,fino all’impegno nella
società e nel giornalismo, che la vide a lungo attiva
sulle pagine de “L’Unità”. La storia viene affrontata
lavorando in primo luogo sulla ricerca del vero fil
rouge del personaggio: un amore forte e razionale a
un tempo per la natura, nato dai ritmi biologici della
vita contadina, che rimane sempre il pensiero dominante - come emerge dai numerosi articoli sul paesaggio, stravolto dall’industrializzazione selvaggia
degli Anni ‘50 e ‘60. Due ante, allora, per altrettante
immagini di un dittico. Nella prima, Tina Merlin si
racconta alla madre, in una narrazione che rievo-
ca il passato, fino allo scoppio della guerra e alla presa
di coscienza politica con la scelta partigiana. La seconda
sezione cambia completamente stile. Una perdita d’equilibrio del discorso, un corpo a corpo poetico con il video:
allusione allo spazio ipnotico e senza tempo dell’inconscio; immagini che contengono tutto il dolore e lo spavento di questo mondo. Si apre sulla figura di Tina Merlin
giornalista, la sua precisa volontà di dire quello che la
gente - nell’Italia ridente del boom economico - preferisce
ignorare, per poi fronteggiare le tragedie con lo sgomento
dell’uditore cieco davanti alla morte annunciata. Emerge
da questa memoria appassionata un’antica oralità, una
sapienza femminile distillata nei secoli, un’opera di civiltà
che le nostre madri hanno compiuto giorno dopo giorno
per rendere abitabili le case e più umana la vita.
Via Cà Nova Zampieri, 4/E
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39
16MAR
venerdì,
ore 21.00
compagnia
l’avanteatro
cognate
disperate
l’amaro sapore
della verità
di: Eric Assous / Regia: Renato Baldi
L’intrigo della commedia è molto semplice : due fratelli, accompagnati dalle
rispettive mogli, sono invitati dal
terzo fratello e da sua moglie ad
una cena familiare. Una volta
arrivati i tre hanno la brutta sorpresa di apprendere che Talia,
una ragazza che tutti e tre conoscono molto «intimamente»,
è stata invitata dalla padrona di
casa. Le cognate sono tre. Nessuna assomiglia all’altra:
c’è Mathilde, l’intellet-
tuale disingannata, con la lingua tagliente come il vetro, moglie di Yvan, avvocato affermato, c’è
Christelle, immobiliarista borghese e snob, con vestiti griffati, che è la moglie di David, noto dentista,
e c’è Nicole, casalinga un po’ ingenua ed invisa alle altre, moglie del terzo fratello Francky, il quale
gestisce un negozio di informatica. E poi c’è l’invitata a sorpresa Talia, la segretaria di Francky, bella,
giovane e sensuale, il cui arrivo inaspettato crea imbarazzo negli uomini e molta diffidenza nelle
donne. L’arrivo di Talia fa esplodere la situazione in un crescendo di colpi di scena esilaranti portando
alla luce i fantasmi nascosti nell’armadio degli imbarazzati protagonisti. Meschinerie, insospettabili
vigliaccherie e cattiverie dette ora con candore ora con evidente malafede, sono irresistibilmente
comiche e la risata è immediata per chi gode lo spettacolo dal di fuori. Non diverso per certi aspetti
dalla classica commedia degli equivoci, benchè forse più spietato e amaro, il lavoro mi ha colpito e
intrigato per la attualità del tema e soprattutto per le possibilità teatrali che esso nasconde. I caratteri
risultano infatti delineati più dai silenzi, dalle smorfie, dai falsi sorrisi, dai gesti abbozzati che non dalle parole espresse; c’è tutto un mondo di non-detto da esplorare, che è però fondamentale sia per
la credibilità dei personaggi e della storia, che per la sua carica comica. Il sistema dei personaggi,
così continuamente cangiante nelle alleanze fittizie tra le coppie o tra i sessi, disegna naturalmente
movimenti nello spazio scenico e contribuisce a dare vitalità e significato al testo.
41
23MAR
venerdì,
ore 21.00
Agidi
paolo hendel
molière
a sua
insaputa
da: Molière / Regia: Leo Muscato
E se, dopo tutti i pretestuosi processi affrontati in vita, al signor Jean-Baptiste Poquelin, detto Molière, toccasse in sorte di
doverne subire uno ancora più surreale in
televisione?
Un insolito Paolo Hendel, nei panni di
un improbabile Molière, accetta l’invito
della trasmissione televisiva A sua insaputa. Convinto di partecipare a una
serata celebrativa e promozionale della
sua opera, questo buffo Molière non sa
ancora che in quel programma, una specie di Serata d’Onore surreale che ospita
illustri personaggi del passato e del futuro,
accadranno eventi singolari al limite del paradossale. In un turbinio comico di equivoci
e fraintendimenti, la serata ben presto assume i connotati dell’inquisizione: la sua vita
privata, la sua opera, le sue grottesche idiosincrasie, sono analizzate, scandagliate, vivisezionate. L’ingenuo Molière prova a giustificarsi, ma la conduttrice (una strana figura
mefistofelica, con bizzarri abiti contemporanei e un’anacronistica parrucca seicentesca)
non gli dà tregua.
Sadica e soave, chiama in causa una sequela di bizzarri opinionisti e giornalisti con nomi
desueti tipo Argante, Orgone, Alceste, Cleante, Tartufo che gli sproloquiano i testi delle
sue commedie. Molière riconosce in loro i suoi personaggi, e tutti gli si rivoltano contro.
Lo accusano di aver copiato le sue opere dai comici italiani; di essere diventato uno
scrittore di corte sempre pronto a compiacere i gusti del Re; di aver sposato sua figlia
e aver concepito con lei dei bambini. Siamo alle solite: tutti lo vogliono processare e lui
è costretto a giustificarsi. Adesso è la sua stessa vita ad assumere il carico tragicomico
dei personaggi che portava in scena. La conduttrice sostiene che le sue farse sono ormai
datate, che non fanno più ridere nessuno, e per dimostrarglielo lo invita a recitare delle
scene. Lui raccoglie la sfida.
Ed ecco che una grottesca surrealtà prende il sopravvento: gli attori che gli vengono
affiancati sono dei nani in confronto a quei giganti di La Grange, Béjart, Du Croisy; e opere come Il borghese gentiluomo, l’Avaro, Il malato immaginario, vengono letteralmente
massacrate dalle interpretazioni pretestuose orbitanti attorno a intellettualistiche letture.
È della sua stessa vita che ride adesso la gente, e non più delle sue commedie. Alla fine
Molière si ritroverà solo, un fantoccio minuto di fronte all’enorme schermo di un vecchio
televisore con manopola; gli sembrerà di essere uscito da un incubo. Gli viene in mente
il famoso monologo sull’Ipocrisia del Don Giovanni. È un personaggio che in vita non ha
mai recitato perché lui interpretava la parte di Sganarello.
Pronunciando, per la prima volta, quelle parole, lo fa con una verità disarmante: l’ipocrisia
oggi è un vizio di moda, e quando un vizio diventa moda, non è più un vizio, ma una virtù.
Sul volto di questa maschera senza tempo si disegna un ghigno strano, simile a un sorriso sbilenco. Si volta, gira la manopola e il televisore, finalmente, si spegne.
43
compagni di viaggio
Gruppi Giovanili Della Parrocchia Di
San Giovanni Battista
Aldo Giovanni & Giacomo – Marina
Massironi
Aldo Giuffre’ – Fioretta Mari –
Martine Brochard
Ale E Franz
Alessandro Benvenuti
Alessandro Bergonzoni
Andrea Muzzi
Angela Finocchiaro
Angelo Santoro – Nicoletta Vicentini
Anna Mazzamauro
Anonima Magnagati
Antonio Catalano
Aringa & Verdurini
Arnoldo Foa’
Arteven – Teatri Spa – Teatro Stabile Del Veneto
Arturo Brachetti
Assemblea Teatro
Associazione Culturale T’ho Trovato
Attori E Tecnici
Banda Osiris
Barbara Terrinoni
Belle Epoque Compagnia Veronese
Di Operette
Beppe Rosso
Cafe’ Sconcerto
Carlo E Giorgio
Cavalli Marci
Chapertons – Spagna
Cochi E Renato
Coltelleria Einstein
Compagnia Di Prosa Del Teatro
Salieri
Compagnia Di Teatro I Fratellini
Compagnia Donati E Olesen
Compagnia Laboratorio Nove
Compagnia Operette Belle Epoque
Compagnia Prototeatro
Compagnia Tabula Rasa
Compagnia Teatrale Al Castello
Compagnia Teatrale Giorgio Totola
Compagnia Teatrale I Gotturni
Compagnia Teatrale La Barcaccia
Compagnia Teatrale La Moscheta
Compagnia Teatrale Micromega
Compagnia Teatrale Renato Simoni
Compagnia Teatrale Scacciapensieri
Compagnia Teatrale Zelda
Compagnia Veronese Di Operette
Coop Amiciteatro
Daniele Trambusti
De-ze-de
Ennio Marchetto
Enrico Beruschi
Enzo Jannacci
Erica Blanc
Erri De Luca
Estravagario Teatro
Eugenio Allegri
Filodrammatica Di Laives
Fondazione A.I.D.A. Centro Teatro
Ragazzi
Franca Valeri
Franco Cerri
Franco Oppini
Gabriele Mirabassi
Gad Sperimentale Citta’ Di Trento
Giada Desideri
Giancarlo Sbragia
Gianfranco D’angelo – Brigitta
Boccoli
Gianluca Guidi – Marialaura
Baccarini – Corinne Bonuglia
Gianmaria Testa
Gianni Basso
Gianni Coscia
Gianni Franceschini
Gioele Dix
Giorgio Melazzi
Giuliana Lojodice
Giulio Bosetti
Grazia De Marchi
Gruppo Gioco Teatro
Gruppo Popolare Contrade
Gruppo Teatrale Gli Insoliti Noti
Gruppo Teatrale Il Satiro
Gruppo Teatrale La Barraca
Gruppo Teatrale La Betulla
Gruppo Teatrale La Formica
Gruppo Teatrale La Trappola
Gruppo Teatrale Miseri Coloni Di
Caxias Do Sul – Brasile
Gruppo Teatro D’arte Rinascita
Gruppo Teatro Einaudi Galilei
Gruppo Teatro Il Canovaccio
Gruppo Teatro Perche’
I Gemelli Ruggeri – Caterina Silos
Labini
I Mercanti Di Liquore
I Pendolari Dell’essere
I Ragazzi Di Stelle
Ippogrifo Produzioni
Isabel Russinova
Jashgawronsky Brothers
Jay Natelle – Lisa Salmoira
Katia Beni – Sonia Grassi – Erina
Maria Lo Presti
L’accademia Teatrale F. Campogalliani Di Mantova
La Piccionaia – I Carrara
Laboratorio Musical Estravagario
Lauretta Masiero
Le Bronse Querte
Le Falie Di Velo Veronese
Leandro Amato
Leart Teatro
Lella Costa
Licia Maglietta
Lino Toffolo
Luca Barbareschi
Luca Pitteri & Venice Gospel
Ensemble
Marcello Bartoli
Marco Paolini
Marinelli Giancarlo
Mario Perrotta
Mario Pirovano
Maurizio Crozza
Natalino Balasso
Nini Salerno
Nino Castelnuovo
Nuova Compagnia Teatrale
Okmama Voice & Music Group
Old River Jazz Society
Omar Fantini
Ottavia Piccolo
Pantakin Da Venezia
Paola Pitagora
Paola Tedesco
Paolo Cevoli
Paolo Ferrari – Maria Paiato –
Ariella Reggio
Paolo Hendel
Paolo Poli
Paolo Rossi
Paolo Valerio
Paolo Villaggio
Piccola Bottega Baltazar
Piccolo Teatro Al Borgo
Piccolo Teatro Citta’ Di Chioggia
Piccolo Teatro Del Garda
Piccolo Teatro Di Oppeano
Pippo Franco
Poveri Di Sodio
Pro E Contro
Profumi Di Donna
Progetto U.R.T.
Quartetto G
Quellidigrock
R.B.R. Dance Company
Sergio Sgrilli
Societa’ Per Attori
Stand Together Group
Stefano Bollani
Stefano Nosei – Francesca
Cimmino
Tag Teatro Di Venezia
Tarvisium Teatro
Teatro Armathan
Teatro Artigiano
Teatro Dei Due Mondi
Teatro Dell’arca
Teatro Dell’archivolto
Teatro Dell’argine
Teatro Dell’ottovolante
Teatro Delle Lune
Teatro Linguaggi
Teatro Moderno
Teatro Musica Di Bergamo
Teatro Popolare Di Ricerca Di
Padova
Teatro San Prospero
Teatro Scientifico Laboratorio Di
Verona
Teatro Stabile Di Verona – Atlantide
Teatro Stabile La Contrada
Teatroimpiria
Teri Weikell
Terzo Teatro Di Gorizia
Theama Teatro
Transteatro
Trixtragos
Ugo Pagliai – Paola Gassman
University Big Band
Valeria Valeri
Vito
Vittorio Viviani
Viva Opera Circus - Teatro
Dell’angelo
Zarathustra Teatro
Zuzzurro E Gaspare
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