ASSESSORATO ALLA CULTURA E SPETTACOLO TEATRO SOCIALE – LA CASA DELLE ARTI Stagione 2013-2014 NUOVE TECNOLOGIE IN SCENA IL TEATRO VIVO NUOVE GENERAZIONI A TEATRO DANZA IN NECESSITÀ VIRTÙ CIRCO-TEATRO COMMEDIA DELL’ARTE CANTIERE DI TEATRO A LEVAR L’OMBRA DA TERRA… www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 NUOVE TECNOLOGIE IN SCENA in collaborazione con Michele Cremaschi La rapidità di sviluppo del settore tecnologico e la sua sempre maggiore accessibilità hanno fatto sì che si sviluppasse, negli ultimi anni, un tipo di produzione teatrale sempre più connessa all’utilizzo delle nuove tecnologie multimediali. La rassegna NUOVE TECNOLOGIE IN SCENA accoglie queste proposte e si dipana, dunque, sulla linea di quelle programmazioni europee sempre più attente allo sviluppo di linguaggi basati sulla tecnologia e di testi riletti con l’ausilio di supporti scenici multimediali, quali la videoproiezione, l’elaborazione dell’immagine live, il motion tracking, spingendosi volentieri verso la frontiera dell’interazione del supporto multimediale con l’azione scenica, in un’elaborazione realtime al servizio dell’artista. Torna così il tradizionale appuntamento con la rassegna che porta sul palco del Teatro Sociale le avanguardie della sperimentazione teatrale legate all’utilizzo creativo delle nuove tecnologie in scena. Cominciamo con il debutto bergamasco di Augmented Pinocchio, dopo la fortunata anteprima al Napoli Fringe Festival a giugno 2013, e la performance O Rigami O Logrammi, la cui rappresentazione lo scorso gennaio ha segnato la tappa iniziale del percorso di sperimentazione. A precederlo, una performance audio-visuale francese, che indica la direzione imboccata dalla sperimentazione performativa. Un evento che prende le distanze dalla classica definizione di teatro, per avvicinarsi al cinema senza mai raggiungerlo. Un genere di “metà percorso”, sospeso tra l’azione live e l’elaborazione, sempre live, dell’opera filmica. Un esempio – tra i più riusciti – di quello che forse è un altro modo di intendere lo spettacolo dal vivo. Sabato 9 novembre 2013, ore 21.00 Teatro Sociale KADÂMBINI An audiovisual and cinema show by iduun di Barthélemy Antoine-Loeff, Philippe Chaurand, Charles Dubois, Alexandra Petracchi regia e cinematografia Barthélemy Antoine-Loeff characters design Alexandra Petracchi animazioni Philippe Chaurand suoni Charles Dubois costumi Eve de Villers con l’assistenza di Adeline Vengud interaction design Barthélemy Antoine-Loeff e Philippe Chaurand scene iduun con Augustin Jacob e Alexandra Petracchi produzione: Iduun in collaborazione con Studio Gühmes Un “club” messo lì, nel mezzo del nulla. Kadâmbini, baffi a manubrio e occhiali da aviatore avvitati sulla testa, è pronto per il viaggio più incredibile della sua vita: una sorta di viaggio nel nonsense, nell’assurdità e nella manipolazione, costruito su lacci ad anello, luci e situazioni invertite. Kadâmbini nasce da una collaborazione tra i quattro artisti creativi di Iduun: Bart, regista, Philippe, ingegnere IHM, Alexandra, illustratrice, e Charles, ingegnere del suono. Kadâmbini è uno spettacolo audio visuale, un incontro tra l’arte del palcoscenico e le tecnologie digitali. Lo spettacolo combina video e animazioni, modificati e sonorizzati sul palco. Il lavoro teatrale – manipolazione di fotogrammi, oggetti o suoni, ma anche mapping, video FX e shooting – interagisce con i filmati proiettati sullo schermo, in modo che uno non può esistere senza l’altro e viceversa. Dimentichiamo il computer, e la rappresentazione troverà un posto importante sul palcoscenico e sullo schermo. www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 Il mondo poetico di Kadâmbini si ispira a Lewis Carrol, Homer, Saint Exupery, a Terry Gilliam, per un viaggio che segue la sua logica sognante. Durata: 40 minuti Biglietti: intero € 10,00 ridotto € 8,00 Sabato 16 novembre 2013, ore 20.30 e ore 22.15 Teatro Sociale AUGMENTED PINOCCHIO regia, interpretazione, interaction design di Michele Cremaschi ideazione scenografica di Silvio Motta direzione del movimento di Serena Marossi collaborazione tecnica di Marco Amedani oggetti di scena reali e virtuali a cura degli studenti della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia costumi di Elisabetta Cosseddu ufficio stampa Carmen Tè foto di scena Marco Riva coproduzione E45 - Napoli Fringe Festival - Fondazione Campania dei Festival supporto tecnologico “Software Architecture Lab” research laboratory at Milano-Bicocca University’s Information and Systems Sciences and Communication Department (DISCo) residenze artistiche LABA - Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, Residenza Teatrale InItinere supporto produttivo Associazione Culturale AlbanoArte Teatro con il sostegno di Fondazione Cariplo – bando Être con il patrocinio di Parco dei Colli di Bergamo SPETTACOLO VINCITORE DELL’E45 - NAPOLI FRINGE FESTIVAL Dedicato a tutti i Pinocchio in viaggio verso un paese dei balocchi effimero quanto un ologramma. Un anziano vestito di carta è solo in scena. Tutto ciò che possiede è il suo vestito, di una foggia antica ed elegante, ma fatto con i mille ritagli delle pagine di un libro. Con quella carta egli crea un burattino, quasi un figlio, «che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali»; ma che, soprattutto, tenga compagnia. Di carta, della carta dell’abito del vecchio, saranno anche i personaggi e il mondo stesso che il burattino, una volta resosi indipendente, incontra nel suo viaggio. Un viaggio che lo porta a confrontarsi con se stesso, con la sua natura di figlio-bambino fatto di una materia effimera e leggera, che lo metterà alla prova e lo porterà al confronto con quella parte del mondo meno protettiva e amorevole di un padre, il quale comunque veglierà continuamente su di lui. È quando tutto sembra perduto – il bambino vittima degli incontri sbagliati, il padre senza più carta nemmeno per coprirsi – che avviene l’incantesimo. Non quello delle favole, fatato e consolatorio; bensì un incantesimo violento al punto da sacrificare tutto il mondo illusorio ed evanescente quanto le parole riportate sulle pagine di cui è composto. Pagine che si sgretolano, si bruciano, si riducono in polvere fino a lasciare, più concreto che mai, un uomo nuovo che si è formato nel frattempo, libero di andare senza reti di protezione per il mondo. «Lo spettacolo è una ricerca a partire dalla visual comedy – ricerca di comicità senza parole – che sfocia nella augmented comedy – dove il linguaggio del corpo si confronta con gli ologrammi presenti in scena. Attori che scompaiono, oggetti che volano, realtà che sembrano esserci o forse no, diventano le possibilità per una scrittura dove l’intrattenimento si fonde alla magia della messa in scena. Il vecchio trucco teatrale del pepper ghost agli inizi del ‘900 veniva utilizzato per far apparire e scomparire magicamente gli attori in scena. Riveduto e corretto, con materiali e sistemi multimediali all’avanguardia, si presenta come una scena vuota, dove la tecnologia retrostante è totalmente celata. L’effetto, quindi, per lo spettatore, www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 è il materializzarsi sul palco di oggetti, corpi e scene senza il minimo dubbio di artificiosità. La loro realizzazione digitale permette invece il totale controllo della loro esistenza, al di là delle più elementari regole fisiche. Soprattutto, la frontiera inesplorata che stiamo conquistando è la completa interattività di tali illusioni sceniche, in grado di reagire alle azioni dei performer sul palco». Michele Cremaschi Biglietti: intero € 10,00 ridotto € 8,00 EVENTI COLLEGATI Domenica 27 ottobre 2013, ore 10.00-17.30 Casa Suardi – Ambasciata Culturale di Bergamo Candidata Capitale Europea 2019 WORKSHOP: INTRODUZIONE AL TEATRO DIGITALE a cura di Michele Cremaschi Un workshop aperto ad artisti interessati all’uso delle nuove tecnologie in scena, siano essi performer, attori o tecnici. Esploreremo le basi degli ultimi ritrovati hardware e software per la performance multimediale, con un occhio di riguardo al tema dell'interattività. Effettueremo una panoramica sui software per la digitalizzazione della regia (QLab, mixer luci), sugli apparati per l’elaborazione dei segnali provenienti dalla scena (kinect, WII), sui protocolli usati per farli interagire tra loro (MIDI, OSC, Syphon) e daremo alcuni cenni di un linguaggio per l’elaborazione realtime degli effetti visivi (Quartz Composer). Per informazioni e iscrizioni: Michele Cremaschi Tel. 320.2992681 E-mail [email protected] Per iscriversi, compilare il seguente form: http://michelecremaschi.it/workshop2013-1 entro il 20 ottobre 2013. Partecipazione gratuita e selezione su curriculum. Ogni partecipante dovrà essere munito di laptop Mac. Domenica 10 novembre 2013, ore 10.00-17.30 Teatro Sociale WORKSHOP: MAKING VISUALS AND SOUNDS WITH IDUUN a cura di Iduun VIDEO WORKSHOP Alla scoperta di real time mixing video & mapping. Basato sugli strumenti utilizzati e sviluppati da Iduun, il workshop introdurrà gli allievi alle interazioni real time mixing video and mapping e li porterà a creare un piccolo progetto usando Millumin, il software dedicato agli spettacoli audiovisivi. Gli allievi saranno poi invitati a usare due diverse piattaforme (Monome e Makey-Makey) per controllare e creare le interazioni con il video. AUDIO WORKSHOP Live audio sound effect o bruitage. Basato sulle tecniche dei rumoristi e sullo spettacolo Kadâmbini, gli allievi scopriranno come produrre un suono low tech per creare effetti sonori che sembrino reali. In seguito, verrà illustrato come il tutto funzioni usando Ableton Live. Infine, gli allievi saranno invitati a creare i loro suoni, basandosi su un estratto dello spettacolo. Per informazioni e iscrizioni: Michele Cremaschi Tel. 320.2992681 E-mail [email protected] Per iscriversi, compilare il seguente form: http://michelecremaschi.it/workshop2013-2 entro il 3 novembre 2013. www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 Partecipazione gratuita e selezione su curriculum. Ogni partecipante dovrà essere munito di laptop Mac. Il workshop si terrà in lingua inglese e francese. www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 TEATRO VIVO in collaborazione con TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche La rassegna, ideata dal TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche, prende il nome dalla XVI edizione de IL TEATRO VIVO, progetto di Alti Studi teatrali che quest’anno celebra, con un’edizione speciale, i 40 anni di fondazione del Tascabile. Spesso è stato detto che la storia del teatro è il magazzino del nuovo. Lettura forse vera, forse un po’ meccanica. Ma certamente è vero che il teatro ha in sé, nel suo immaginario DNA, il dono del ritorno. Quando sembra che qualche contingenza sia riuscita a spegnerlo, il teatro rispunta, come l’erbaccia che appena tolta torna a insinuarsi tra i sassi. O come gli scorpioni, dopo le esplosioni atomiche. Perfino l’essenza ormai persa delle sue tecniche, la sua aristocrazia da tempo smarrita, le qualità che sembravano ormai un ricordo, perfino tutto questo può, imprevedibilmente, tornare. Perché a teatro quel che sembra perso, definitivamente smarrito, distrutto o perfino superato, può tornare. Che cosa festeggiamo? Perdurare è davvero una virtù? Festeggiamo non un teatro che si mantiene eguale a se stesso, ma un teatro che continua a mutare, che non getta via niente e niente conserva uguale. Festeggiamo la sua vita nascosta. Festeggiamo il rigoglio di esperienze che per trasmettersi sanno contraddirsi. Il debutto assoluto di Angikam – Gita Govinda, co-produzione tra l’Art Keindra di New Delhi e il Tascabile e il ritorno a Bergamo di Memoria dell’Odin Teatret di Eugenio Barba (Danimarca) sono gli appuntamenti che Teatro Vivo dedica a Casa delle Arti. A questi si aggiunge Rosso Angelico, debutto nazionale del nuovo spettacolo per spazi chiusi del Tascabile. Il Teatro Vivo. Edizione speciale (29 ottobre – 22 dicembre 2013) è un progetto che include spettacoli, spettacoli-dimostrazioni, mostre, incontri con studiosi, laboratori teatrali e film. È realizzato con il sostegno di Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo, Fondazione della Comunità Bergamasca, Credito Bergamasco e Fondazione Credito Bergamasco, SPRAR, Etemenanki e Fondazione ASM; con il Patrocinio di Bergamo 2019, Regione Lombardia e Provincia di Bergamo; con la collaborazione di Università degli Studi di Bergamo, Fondazione Bergamo nella Storia, GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Lab 80 Film e Ristorante Da Mimmo. Giovedì 14 novembre 2013, ore 21.00 Teatro Sociale ANGIKAM - GITA GOVINDA Spettacolo di teatro-danza classico indiano stile Orissi con Ambika Paniker (India) e TTB Teatro tascabile di Bergamo SPETTACOLO PARTE DELLA RASSEGNA “IL TEATRO VIVO” 2013 PRIMA ASSOLUTA Una coproduzione appositamente realizzata per i 40 anni del TTB e che vede riunito il Tascabile con la danzatrice Ambika Paniker (New Delhi, India). Lo spettacolo presenta una collana di brani di diversa ampiezza e natura, alternando momenti di danza pura o nritta a momenti di danza recitata (abhinaya) e concludendo con il Mokshya, vero e proprio gioiello coreografico elaborato dalla tradizione. I testi della parte “recitata” sono quelli del Gitagovinda di Jayadeva, poema lirico drammatico della letteratura indiana e primaria fonte di ispirazione religiosa nel visnuismo medioevale e contemporaneo. Il poema è dedicato al dio Krishna ed è incentrato sul suo amore per Radha. Secondo l’interpretazione corrente l’appassionato amore della celebre coppia è da leggersi allegoricamente, sulla falsariga di quanto avviene nella tradizione biblica, in chiave mistica quindi, con il Cantico dei Cantici. www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 Ambika Paniker proviene da una rinomata famiglia bengalese di artisti di cinema e di teatro. Allieva di Aloka Panikar, maestra del Tascabile e una delle più celebri e grandi danzatrici di Orissi. Biglietti: unico € 8,00 Da venerdì 20 a domenica 22 dicembre 2013, ore 21.00 Convento di San Francesco – Sala Capitolare MEMORIA di Else Marie Laukvik in collaborazione con Eugenio Barba e Frans Winther regia Eugenio Barba musica Frans Winther e Yiddish folk songs con Else Marie Laukvik e Frans Winther (Odin Teatret – Danimarca) produzione TTB SPETTACOLO PARTE DELLA RASSEGNA “IL TEATRO VIVO” 2013 Nessuno di coloro che una ventina d’anni fa videro lo spettacolo Memoria se l’è dimenticato. Uno spazio piccolissimo, pochi metri quadrati, un pugno di spettatori. Due storie “a lieto fine” di campi di concentramento, una storyteller e un suonatore di violino e fisarmonica. Tutto qui. Uno spettacolo unico. Venne rappresentato fra il marzo del 1990 e il marzo del 1994. Ora è tornato. Con la sua attività ultra-quarantennale l’Odin Teatret, diretto e guidato da Eugenio Barba, rappresenta un punto di riferimento fondamentale del teatro contemporaneo per la sua attività artistica, per la scuola d'attore che preserva e per la serie di grandi attività di cultura teatrale che promuove, tra le quali l’ISTA, la Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale. NEI RACCONTI DI ELSE GLI ORRORI DEI LAGER «Accanto alla pacata presenza di Frans Winther, Else Marie, come Edith Clever nei suoi assoli, racconta ed è allo stesso tempo i suoi personaggi, ai quali presta la propria voce incantata, i canti yiddish, la ricerca di un abbraccio corale, gl'improvvisi scarti di emozionanti acuti …rivela le immagini di Hans Mayer e di Primo Levi, entrambi suicidi per non sapere e non sapersi accettare a distanza di qualche decennio….mentre il viso di Else Marie si fa sempre più attonito, teso nella visione dell'incubo che non si cancella; e purtroppo non è da cancellare». Franco Quadri Biglietti: unico € 10,00 Lo spettacolo è riservato a un pubblico di 40 persone Mercoledì 21 maggio 2014, ore 21.00 Teatro Sociale ROSSO ANGELICO coordinamento artistico Tiziana Barbiero consulenza per la percussione Vito Panza - Scuola di Musica e del Rumore® consulenza agli oggetti di scena Luì Angelini e Paola Serafini - La Voce delle Cose con Silvia Baudin, Giuseppe Chierichetti, Rosa Da Lima Iannone, Antonietta Fusco, Ruben Manenti, Alessandro Rigoletti e Caterina Scotti produzione TTB Teatro tascabile di Bergamo PRIMA ASSOLUTA www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 SPETTACOLO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI REGIONE LOMBARDIA ASSESSORATO ISTRUZIONE FORMAZIONE CULTURA – PROGETTO NEXT LABORATORIO DELLE IDEE E CON L’APPOGGIO DI COMUNE DI ALBINO – ASSESSORATO ALLA CULTURA E ALBINI GROUP. Per il suo nuovo spettacolo il TTB è partito dalla “Danza Macabra” che ha caratterizzato, nel passato, la cultura e l’arte europea e in particolare del territorio bergamasco. All’inizio dello spettacolo un uomo si trova di fronte al rosso sipario dell’anima: lì dietro, e lui lo sa, sta il luogo dove i vermi zappano la terra, gli scheletri vanno in bicicletta, gli angeli suonano le loro trombe e uomini e donne sono sedotti dalla bellezza e dalla sensualità della Morte. Da dietro il sipario gli arrivano voci e fruscii. E quando viene spinto dentro, ci conduce con lui. Dove siamo? Davvero nell’aldilà, o in un banchetto per l’ultima notte di carnevale? Si aprono canali imprevisti. Le angosce, i desideri e i rimorsi di alcune vite si sovrappongono al frastuono del nostro secolo. Appare un giardino verticale in cui coabitano anime e corpi, vivi e morti. Ciò che vediamo non ha nulla di metafisico né di fiabesco, o di macabro. È semplicemente la fodera ricamata che si nasconde sotto i colori modesti della quotidianità. Forse è davvero il viaggio dell’anima, le nostre cinque meditazioni sulla presenza di chi è scomparso in mezzo a noi. O forse è solo uno scherzo di carnevale. Non è importante. Importante è la domanda che pone Rilke, nelle sue Elegie duinesi: che vogliono i morti, da noi? Che ogni tanto ci sforziamo di ricordare quell’ingiustizia del mondo, che turba un po’, talvolta, il moto puro del loro spirito. Il TTB Teatro tascabile di Bergamo è stato fondato nel 1973 da Renzo Vescovi sulla via aperta dal Teatr-Laboratorium di Jerzy Grotowski e dall’Odin Teatret di Eugenio Barba. Conosciuto a livello internazionale, in 40 anni di attività ha realizzato o prodotto 111 spettacoli presentati in Italia e in 38 Paesi esteri, oltre a tenere conferenze, laboratori e spettacoli-dimostrazione sulle tecniche praticate dal gruppo. Ha inoltre organizzato più di 70 eventi in Italia e all’estero. Ha sede a Bergamo Alta, nel Monastero del Carmine, dove svolge la sua attività di teatro-laboratorio sviluppando la ricerca intorno al teatro in spazi aperti, al teatro-danza orientale, alla pedagogia e alla drammaturgia dell’attore. Biglietti: unico € 8,00 www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 NUOVE GENERAZIONI A TEATRO in collaborazione con Il Teatro Prova e Erbamil La rassegna Nuove generazioni a teatro si compone quest’anno di due sezioni ben distinte: da una parte il teatro per famiglie con GiocarTeatro, dall’altra un progetto speciale dedicato ai giovani, Casa delle Arti-Young. Teatro Prova, da questa stagione unico organizzatore della rassegna GIOCARTEATRO, conferma l’attenzione nei confronti dell’infanzia e delle famiglie con un cartellone ricco di proposte selezionate tra quelle realizzate dalle più affermate Compagnie di Teatro Ragazzi e rinnova la Rassegna al Teatro San Giorgio con sezioni dedicate a progetti speciali: Il Vivaio dei Racconti, animazione teatrale che coinvolge bambini e adulti e Piccoli Sguardi, spettacoli destinati alla primissima infanzia. Nell’ambito della Casa delle Arti al Teatro Sociale, GiocarTeatro ospita una storica produzione del Teatro del Buratto, uno spettacolo visionario della compagnia svizzera Teatro Pan e l’atteso debutto de La principessa sul pisello, nuova produzione di Teatro Prova. Per le famiglie GiocarTeatro è divenuto un appuntamento fisso consolidatosi negli anni, accolto con sempre maggiore successo. E in questa stagione GiocarTeatro torna arricchito da proposte originali nel solco di una sempre più forte collaborazione tra il Teatro San Giorgio e il Teatro Sociale. La scorsa stagione il regista Fabio Comana ha condotto un laboratorio di teatro con una dozzina di giovani, di età compresa fra i 16 e i 20 anni, che ha realizzato lo spettacolo Smart Green People, sviluppando con vari linguaggi della scena il tema del futuro delle nostre città. Dal successo di quell’esperienza nasce l’idea di fondare una compagnia stabile di giovani all’interno del progetto di Casa delle Arti, affiancando al cartellone di spettacoli della stagione anche un percorso di formazione per le nuove generazioni. La supervisione del progetto CASA DELLE ARTI-YOUNG è sempre a cura di Erbamil, nella figura di Comana, ma nel percorso formativo verranno coinvolti attori e registi delle altre compagnie, nell’intento di creare un dialogo fra professionisti e giovani che contribuisca ad alimentare l'esperienza collettiva di Casa delle Arti. GIOCARTEATRO Domenica 17 novembre 2013, ore 16.30 Teatro Sociale GIOCAGIOCATTOLO Quando i bambini dormono... i giocattoli giocano progetto Franco Spadavecchia testo Beatrice Masini regia Jolanda Cappi e Giusy Colucci scene e oggetti Marco Muzzolon realizzati dal Laboratorio del Teatro del Buratto da Marco Muzzolon, Raffaella Montaldo e Mirella Salvischiani disegno luci Marco Zennaro musiche a cura di Mauro Casappa con Marialuisa Casatta, Elena Giussani, Nadia Milani e Elena Veggetti voce recitante Gabriele Calindri produzione Teatro del Buratto «C’era una volta. No, sbagliato. C’è adesso. Qui. Non è una fiaba. È una storia. C’è un bambino. E ci sono i suoi www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 giocattoli. Il bambino non sa cosa fanno quando lui non c’è. Secondo lui giocano. Non li ha mai visti, ma è quasi sicuro che sia così». I protagonisti dello spettacolo sono i giocattoli: il pagliaccio, l’orsacchiotto, una bambola arrivata per sbaglio e pochissimo usata e l’amico immaginario. Loro, i giocattoli, sono sempre pronti a soddisfare ogni desiderio del bambino, ma quando lui non c’è loro giocano davvero, scherzano, sognano. Loro lo conoscono bene, lo vedono crescere, soffrire, ridere, piangere, conoscono i suoi segreti, le sue paure, i suoi desideri. E poi un giorno il bambino confida al suo amico immaginario la sua paura per l’arrivo di una sorellina, paura che poi la mamma e il papà non gli vogliano più bene. Per fargli passare lo spavento, per distrarlo, per farlo sentire importante, mamma e papà gli regalano un giocattolo nuovo. Adesso sono i giocattoli ad avere paura di finire dimenticati in una soffitta, in un vecchio scatolone e poi alla discarica! Comunque vada, lui sarà sempre il loro bambino. E loro i suoi giocattoli. Un bambino ha sempre voglia di giocare. E finché c’è un bambino che gioca, c’è un giocattolo felice. Le divertenti musiche composte e scelte da Mauro Casappa ci conducono nella dimensione del meraviglioso mondo dei giocattoli, dove riscopriamo alcuni aspetti dell’incanto infantile. Il linguaggio dello spettacolo prosegue una linea di ricerca del Teatro del Buratto, nel segno della contaminazione tra le varie tecniche: l’immagine fantastica animata nello spazio nero, l’azione e la parola che narrano la storia. La magia del teatro su nero ci porterà a credere che anche i giocattoli hanno un piccolo cuore e una loro storia. Età consigliata: da 3 a 7 anni Biglietti: unico € 6,00 Domenica 26 gennaio 2014, ore 16.30 Teatro Sociale TIC, TAC E IL TEMPO SOSPESO di Vania Luraschi e Mario Bianchi regia Mario Bianchi con Elena Chiaravalli, Cinzia Morandi e Viviana Gysin produzione Teatro Pan Tic, Tac e il Tempo sospeso è uno spettacolo sul tempo che ci consente di parlare diffusamente della vita e di tutti i suoi risvolti. Rivolgendosi ai bambini, Tica, Tac e il tempo sospeso cerca di fare questo in modo scanzonato e gioioso, non dimenticando però di proporre ai giovanissimi spettatori anche tutti i sottotesti più poetici e, perché no, dolorosi. I protagonisti dello spettacolo, Tic e Tac, sono due personaggi clowneschi assai differenti. Tac vive il suo tempo in modo frenetico, lo vive con il suo corpo, costruendo tutto quello che gli serve per esistere. Tic, invece, gode ogni attimo dell’esistenza placidamente, attraverso il suo spirito; sulla sua spalla, quasi in simbiosi, Belle, una farfalla che coccola in ogni momento. Sopra di loro, la Signora del Tempo, che governando, appunto, il loro tempo, porta la pioggia e il sereno, ma anche gioie e dolori; regala loro stimoli di ogni tipo; invia ad entrambi un seme, entità sconosciuta a Tic e Tac, che, tuttavia, ne percepiscono l’importanza. Lo spettacolo, che non usa parole ma solo il magico linguaggio del teatro e delle sue intenzioni, si articola intorno al seme e alle sue peregrinazioni in un gioco di gags molto divertenti, dal sapore circense, che intendono anche regalare emozioni. Al termine Tic e Tac si sentiranno più solidali: avranno ricevuto l’uno un po’ dall’altro, ma soprattutto avranno imparato che la vita è un ciclo continuo che non finisce mai. Età consigliata: dai 4 anni Biglietti: unico € 6,00 Domenica 23 febbraio 2014, ore 16.30 Teatro Sociale LA PRINCIPESSA SUL PISELLO di Stefano Facoetti regia Stefano Facoetti www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 musiche originali Ottavia Marini costumi Antonia Gobbo e Stefano Facoetti sartoria Marilena Burini scenografie Laboratorio scenografico di Teatro Prova coreografie Paolo Bosio decorazioni scenografiche e oggetti di scena Antonia Gobbo luci Dalibor Kuzmanic e Marco Raineri fiori di scena a cura dei bambini del Laboratorio di Arte Terapeutica “La cipolla” di Solza con Chiara Masseroli e Francesca Poliani produzione Il Teatro Prova NUOVA PRODUZIONE / DEBUTTO NAZIONALE Se siete bambini lo sapete già: giocare vuol dire inventare storie, raccontarle nel modo più divertente, costruire tanti personaggi e tante avventure. Se non siete bambini forse avete dimenticato come si fa. E allora venite, siete tutti invitati a entrare nella parte più nascosta e misteriosa del castello; là troverete vestiti, cappelli e oggetti di una storia lontana nel tempo che sta aspettando proprio voi. Sentite come soffia forte il vento? La regina è molto arrabbiata. Sta cercando una principessa per suo figlio, il principe Odoviolo, ma nessuna è abbastanza bella, elegante e nobile. Nessuna è quella giusta. Ma ecco, il vento di tempesta porta nel castello una ragazza; si chiama Gaia, dice d’essere la principessa del regno di Brauron; dice che per diventare regina deve trovare una gemma unica al mondo. Strana principessa… Tanti personaggi, ognuno diverso dagli altri: ci sono maschi e femmine, “tonti” e intelligenti, giovani e vecchi, nati nel castello e nati in un altro regno. Tutti soli. Si può andare d’accordo o bisogna per forza essere sempre uno contro l’altro? I fiori e le piante danno la risposta: colori diversi e forme diverse creano la bellezza del giardino che per esistere ha bisogno di differenze. Il pisello nascosto sotto i materassi, invece di scoprire solo una vera principessa, servirà a creare legami e sentimenti che uniranno tutti i personaggi così diversi e non più soli. Età consigliata: dai 4 anni Biglietti: unico € 6,00 CASA DELLE ARTI – YOUNG Sabato 7 giugno 2014, ore 21.00 Teatro Sociale Progetto speciale Casa delle Arti – Young IL SUONO DELLA CONCHIGLIA Laboratorio di drammaturgia e messa in scena per giovani under 21 a cura di Erbamil La scorsa stagione il regista Fabio Comana ha condotto un laboratorio di teatro con una dozzina di giovani, di età compresa fra i 16 e i 20 anni, che ha realizzato lo spettacolo Smart Green People, sviluppando con vari linguaggi della scena il tema del futuro delle nostre città. Dal successo di quell’esperienza nasce l’idea di fondare una compagnia stabile di giovani all’interno del progetto di Casa delle Arti, affiancando al cartellone di spettacoli della stagione anche un percorso di formazione per le nuove generazioni. La supervisione del progetto è sempre a cura di Erbamil, nella figura di Comana, ma nel percorso formativo verranno coinvolti attori e registi delle altre compagnie, nell’intento di creare un dialogo fra professionisti e giovani che contribuisca ad alimentare l'esperienza collettiva di Casa delle Arti. www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 Il tema scelto quest’anno ha ancora l’ambizione di sperimentare un teatro di impegno civile, oltre che artistico: a partire dalle suggestioni de Il signore delle mosche di William Golding, verrà scritto e interpretato uno spettacolo originale che tratti il tema della convivenza civile, delle sue regole e della difficoltà di applicarle, della soluzione del conflitto fra libertà individuale e rispetto della libertà altrui, da cui si misura il grado di civiltà di una comunità, prima ancora che di un popolo. Per informazioni e iscrizioni: Fabio Comana – Compagnia Erbamil Tel. 035.573876 – 347. 7336567 E-mail [email protected] www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 DANZA in collaborazione con Pavlova International Ballet School & Company e Festival Danza Estate 2014 Il Teatro Sociale di Bergamo, sia per le dimensioni, sia per il suo ampio palcoscenico e la buona acustica, permette la visione di uno spettacolo di danza in modo ottimale. Sulla base di tali premesse la rassegna di DANZA intende indagare le varie tecniche e i vari filoni del balletto, dal classico al moderno, al contemporaneo, per una programmazione coreutica sempre più vicina all’arte teatrale. A realizzare questa rassegna sono state chiamate compagnie che operano da anni a Bergamo con un approccio culturale molto cosmopolita, come testimoniato dai titoli in cartellone, dagli ospiti della rassegna e dalla consapevole disinvoltura con cui il programma attraversa moduli e stili complementari, all’insegna di una danza spettacolare e di qualità che non trascura nessun pubblico e nessuna generazione di appassionati. È lo specifico di questa arte universale che non ha bisogno di parola per esprimersi e che è capace di affascinare oltre le barriere dello spazio e del tempo. Bergamo ha, con questa rassegna, una nuova vetrina di danza, nella quale l’attrazione dello spettacolo si unisce al fascino della divulgazione e del coinvolgimento. Sabato 23 novembre 2013, ore 21.00 Teatro Sociale IL DON CHISCIOTTE coreografie Marius Petipà maitre de ballet Svetlana Pavlova e Margarita Kasatkina musiche Léon Minkus con i ballerini della Pavlova International Ballet Company produzione Pavlova International Ballet Company Il balletto Don Chisciotte, tra i più rappresentati al mondo, si basa sul famoso romanzo di Miguel de Cervantes dal titolo Don Chisciotte della Mancia. Anche se esistono molti adattamenti del lavoro, la versione più celebre e acclamata è quella del coreografo Marius Petipà sulla musica di Léon Minkus, rappresentato per la prima volta il 14 dicembre 1869 dal Balletto del Bol'šoj. La versione presentata è quella originale tratta dal repertorio classico. Don Chisciotte, un eccentrico gentiluomo di campagna, si ritiene legittimo successore dei cavalieri erranti medievali, sui quali ha letto moltissimo, forse troppo. Ormai sogna soltanto la sua nobile dama Dulcinea, per la quale combatterà le sue battaglie. I suoi sogni sono però bruscamente interrotti dal suo vicino Sancho Panza, che sta fuggendo dopo aver rubato un pollo, inseguito da alcune serve. Don Chisciotte lo nomina immediatamente suo scudiero e insieme a lui parte per avventure cavalleresche di guerra e amore. Biglietti: intero € 18,00 ridotto € 15,00 Sabato 12 aprile 2014, ore 21.00 Teatro Sociale WOODSTOCK DANCE TRIBUTE coreografie Svetlana Pavlova con i ballerini della Pavlova International Ballet Company www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 produzione Pavlova International Ballet School & Company Lo spettacolo Woodstock Dance Tribute proporrà un percorso lungo la storia e la musica dei gruppi rock: dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Una scelta musicale coinvolgente, che, associata alle coreografie create dai ballerini della Pavlova International Ballet Company, trascinerà il pubblico a rivivere le sonorità del rock, lo stile dei gruppi più famosi, nel ricordo del loro modo di fare spettacolo. Il tutto in un contenitore coreografico che connota questa creazione della Pavlova International Ballet Company come un’opera prima, unica nel suo genere. Lo spettacolo non solo mostrerà la genesi del rock, ma proporrà una sorta di ciclo spettacolare che, partendo dal passato, là dove il rock affonda le proprie radici, arriverà al futuro per poi tornare al passato. Ciò che è preistorico per noi, allora era futuro e ciò che è futuro per noi sarà preistoria per chi nascerà. Woodstock Dance Tribute offrirà una selezione di pagine dei migliori gruppi degli ultimi cinquant’anni, dalla fine del 1969, anno della massima diffusione della cultura hippie. Biglietti: intero € 18,00 ridotto € 15,00 Domenica 4 maggio 2014, ore 21.00 Teatro Sociale OPERA BALLET ROCK. PEOPLE coreografie Joseph Albano e Marcello Algeri assistente alla coreografia e direzione Sabrina Rinaldi regia Marcello Algeri musiche Pink Floyd, Bee Gees, Beatles, John Lennon, Aretha Franklin, Elvis Presley, Deep Purple, e Blues Brothers costumi Proballet atelier effetti digitali Andrea Lombardi con gli artisti della compagnia Proballet Sabrina Rinaldi, Bianca Bonaldi, Jessica Gillo, Lesli Sanna, Valentina Quaroni, Marcello Algeri, Matteo Donetti, Kostantin Neroslov, Giuseppe Lazzara e Sara Barbagli con la partecipazione straordinaria di Anbeta Toromani (Prima Ballerina e star della trasmissione Amici di Canale 5) e Alessandro Macario (Primo Ballerino del Teatro San Carlo di Napoli) produzione Compagnia Ariston Proballet con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali IN COLLABORAZIONE CON FESTIVAL DANZA ESTATE - XXVI EDIZIONE Lo spettacolo è un Ballet Rock dal titolo People perché vuole rappresentare le persone che ritrovano la capacità di unirsi, riscoprendo valori, forza, sentimenti e cambiamenti, e che abbracciano il grande movimento globale del Think Different. Lo spettacolo è composto da due parti: il bianco che si esprime attraverso tecnica e velocità per raggiungere note e corde di ispirazione balanchiniana; e il nero, nero nello spirito e nel movimento, forte e capace di essere spregiudicato. Questa contrapposizione crea, in un’escalation di ritmo, di energia e di piacere, un amalgama fra classico e moderno, fra chiaro e scuro, fra tradizione e innovazione che si può definire con un solo concetto: rock. People è un’esplosione di grande energia supportata da una musica pop-rock che travolge e coinvolge con il suo ritmo incalzante e con la sua espressione di linguaggio tipicamente moderna e giovane. Attiva dal 2000, la compagnia Ariston Proballet, partendo da una forte base accademica, ricerca nel movimento moderno e contemporaneo il suo sviluppo. È costantemente impegnata nella ricerca coreografica e nell’esplorazione di nuove forme di espressione, con particolare attenzione per la contaminazione fra le varie forme artistiche e le scienze. Collabora con i maggiori coreografi e artisti a livello mondiale ed è impegnata nell’attività didattica. Dopo essersi cimentata in Europa, negli Usa e in Russia in coreografie classiche e dopo aver costruito spettacoli capaci di toccare temi sociali, per sensibilizzare gli animi verso la pace o contro il lavoro minorile, anche in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale del lavoro e l’ONU, e dopo aver messo in scena l’opera Ecce Homo, una riflessione www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 sull’uomo, sul suo operato e sulla sua evoluzione, la Proballet propone ora lavori nei quali i temi portanti sono l’energia, la gioia e la positività. Biglietti: intero € 17,00 ridotto € 14,00 speciale giovani e danza € 10,00 Giovedì 15 maggio 2014, ore 21.00 Teatro Sociale MY NAME IS NOBODY ideazione e coreografia Massimiliano Volpini (Teatro alla Scala) musica e video Frano Durović light designer e production manager Slaven Bot con Dina Ekštajn, Ida Jolić, Zvonimir Kvesić, Irena Mikec e Petra Valentić produzione della 26a edizione della Biennale Musica di Zagabria Koreokroj - Balletto di Zagabria (Croazia) IN COLLABORAZIONE CON FESTIVAL DANZA ESTATE - XXVI EDIZIONE PRIMA NAZIONALE Gli esseri umani hanno bisogno di credere, di essere prigionieri di qualcosa più grande di loro. Cercano le risposte nella religione, calmano la paura con le preghiere, si affidano a uomini forti capaci di indicargli il cammino. Non sono fatti per essere veramente liberi. My name is Nobody è un viaggio attraverso la spiritualità distorta di un gruppo di persone guidate da un uomo forte e carismatico che li conduce, livello dopo livello, rito dopo rito, verso una meta ideale. Mostra anche la capacità degli uomini di rinascere ogni volta, di trovare pace dove pace non c’è, e sopravvivere, trovando la forza nella solidarietà e nell’empatia che li lega tra loro. Su invito del direttore della Biennale di Musica Contemporanea di Zagabria Berislav Sipus, nel 2011 Massimiliano Volpini crea questo spettacolo insieme al giovane compositore Frano Durović. L’intesa artistica tra i due, entrambi di formazione classica, alle prese con un lavoro fortemente contemporaneo, ha portato alla costruzione di un lavoro carico di suggestioni che ha ottenuto grande consenso a Zagabria, dove è stato anche trasmesso in diretta dalla Tv nazionale, e nelle altre città dove è stato rappresentato: Varazdin e Dubrovnic. Massimiliano Volpini ha danzato per il Balletto di Venezia, il Balletto di Roma, il Comunale di Firenze, l’Arena di Verona, l’Opera e la televisione di stato di Lijubliana. Dal 1991 fa parte del corpo di ballo del Teatro alla Scala e dal 1995 inizia l’attività di coreografo. Crea molte coreografie per i danzatori della Scala tra cui Buster, Dakula, Aria, Darkness is about to pass, Ludwig Dances, Direfarebaciare, Bolero, Se tu non parli. È uno dei quattro coreografi scelti per l’International Choreography Showcase 2000 in Virginia, dove realizza una coreografia per il Virginia Ballet. Per la Scuola di ballo della Scala crea Sinfonia in 4 colori. Collabora come coreografo residente con la Scuola del Teatro dell’Opera di Roma dal 2007 al 2011 realizzando nove coreografie. Nel 2001 inizia la collaborazione con Roberto Bolle, per il quale crea un assolo per il “Premio Barocco 2001”, trasmesso da Rai 1; una coreografia per Notte di duelli e di magia, trasmissione ideata da Vittoria Ottolenghi sempre per Rai 1; una coreografia per Roberto Bolle e Greta Hodgkinson in occasione di una sfilata-evento per Ferragamo, tenutasi a Shanghai nel 2008 e il balletto Antonio e Cleopatra andato in scena a Roma nel 2012. È invitato da Peter Martins a partecipare alla Fall Session 2007 e alla Summer Session 2008 del New York Choreographic Institute. Per il Tulsa Ballet, in Oklahoma, realizza nel 2009 Amadé, un balletto per 16 danzatori su musiche di Mozart. Nel 2010 si occupa della coreografia per il videoclip della canzone Ricomincio da qui, cantata da Malika Ayane e danzata da Sabrina Brazzo, prima ballerina del Teatro alla Scala. Nel 2012 è regista e coreografo dello spettacolo Il mantello di pelle di drago con la partecipazione della Prima ballerina della Scala Sabrina Brazzo. Con Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta realizza tre videoclip per la casa di moda Tombolini, curandone regia, coreografia e video-editing. Biglietti: intero € 17,00 ridotto € 14,00 speciale giovani e danza € 10,00 www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 Martedì 27 maggio 2014, ore 21.00 Teatro Sociale PRECARIATO progetto, regia e coreografie Stefano Mazzotta e Emanuele Sciannamea (Zerogrammi) con Nicola Picardi, Luigi D'Aiello, Roberta De Rosa, Annalisa Monfreda, Nunzia Valentino e Barbara Mormone produzione Arabesque, Arb Dance Company e C.ie Zerogrammi in collaborazione con Circuito Campano della Danza IN COLLABORAZIONE CON FESTIVAL DANZA ESTATE - XXVI EDIZIONE «Una complessa rete di organi e vie nervose regola l’equilibrio del corpo, in movimento incessante fin dal suo primo respiro, in lotta contro la perdita, seppure necessaria alla vita, di un baricentro. Analizziamo con eccezionale rapidità infinite direzioni spaziali e, abbandonando la sicurezza di un centro conquistato a fatica, ci lanciamo nella precarietà del moto, in cerca del nostro temporaneo luogo sicuro, perché l'equilibrio che di volta in volta avrà determinato la certezza del nostro stare sarà anche la legge su cui fonderemo la descrizione di ciò che siamo: armonia delle parti, misura del respiro, bilico della certezza. È imprescindibile, in questo gioco di asimmetrie del movimento, il dialogo con lo spazio e con quanto si frappone tra noi e la dinamica. È questo un dialogo che la pièce prova a esprimere giustapponendo a una indagine puramente fisica un ulteriore livello non scontato, spiccatamente drammaturgico e teatrale. Accade così che nascano e si presentino ai nostri occhi sulla scena, non semplici corpi danzanti con le loro finite possibilità, ma veri e propri personaggi, che traducono in caratteri precipui e distinti il ventaglio delle im-possibilità, la reazione all’ostacolo, l’ingegno della soluzione o il furbo aggirarla. Personaggi in bilico, giovani “precari” cui si chiede l’elastica adattabilità del contorsionista, la prontezza felina del trapezista e l’ineffabile misura del funambolo». Stefano Mazzotta (C.ie Zerogrammi) L’Arb Dance Company è costituita da giovani danzatori dalla grande sensibilità artistica, desiderosi di intraprendere un percorso professionale all’insegna della qualità e della innovazione. La compagnia è diventata un punto di riferimento per i danzatori campani che vogliano percorrere la strada che dalla fase didattica li accompagna al professionismo. Nel 2013: produzione Le Sacre du Printemps e Mishima, coreografie di Ismael Ivo, coproduzione Napoli Teatro Festival, debutto al Ravello Festival. Nel 2012: Precariato, debutto Teatro Nuovo di Napoli, ospite a Fabbrica Europa a Firenze, alla Cavallerizza Reale di Torino, a Vignale danza e al Teatro Greco di Roma. Nel 2011: B_Dark, regia di Arturo Cannistrà, spettacolo dedicato ai Borboni con debutto a Roma al Teatro Greco; Apertis Verbis, percorsi di luce alla Reggia di Caserta con regia di Casimiro Lieto coreografie di Brunella Vidau; La settima stanza di Arturo Cannistrà. Roberta De Rosa, danzatrice del gruppo, ottiene una menzione speciale a Rovereto nell'ambito del festival Oriente/Occidente. Biglietto unico: € 10,00 Giovedì 5 giugno 2014, ore 21.00 Teatro Sociale INSTRUMENT 1. <SCOPRIRE L’INVISIBILE> coreografie e regia Roberto Zappalà musica originale (dal vivo) Puccio Castrogiovanni testi Nello Calabrò disegno luci Marco Policastro costumi Roberto Zappalà con Adriano Coletta, Alain El Sakhawi, Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer, Salvatore Romania, Antoine Roux-Briffaud e Alessandro Vacca coproduzione Compagnia Zappalà Danza, Etnafest Arte, Scenario Pubblico e Uva Grapes Festival con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dip. Spettacolo e Regione Sicilia www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 IN COLLABORAZIONE CON FESTIVAL DANZA ESTATE - XXVI EDIZIONE Instrument 1 <scoprire l’invisibile> è la prima tappa del progetto Instruments con cui il coreografo ha abbandonato temporaneamente la drammaturgia complessa per soffermarsi sul corpo in relazione al suono, al rumore, alla musica. Con questo progetto Zappalà ha indagato alcuni strumenti inusuali, difficilmente utilizzati in forma solistica, per renderli protagonisti in scena. Instrument 1 è dedicato al marranzano (scacciapensieri), strumento musicale normalmente associato alla tradizione siciliana e spesso alla mafia. In scena insieme al musicista Castrogiovanni, sette danzatori, tutti uomini, che interpretano con vigore una Sicilia senza confini, in cui la tradizione e il moderno non vedono una netta distinzione, ma si incrociano, si ritrovano, si fondono. Fondata a Catania nel 1989 e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dipartimento dello Spettacolo sin dal 1996 e dalla Regione Siciliana, la Compagnia Zappalà Danza è considerata oggi dalla critica europea una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana. La storia della compagnia si identifica con quella di Roberto Zappalà, il cui stile coreografico, dopo anni di ricerca del movimento insieme ai suoi danzatori, è divenuto linguaggio originale e versatile. La compagnia si avvale spesso di importanti collaborazioni; in particolare il Teatro Stabile di Catania, il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, il Teatro A. Ponchielli di Cremona, il Teatro Massimo Bellini di Catania, la Fondazione I TEATRI di Reggio Emilia hanno sostenuto la compagnia nella realizzazione delle proprie produzioni, che hanno circuitato in tutta Italia, in Svizzera, Marocco, Irlanda, Svezia, Francia, Belgio, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Cipro, Germania, Polonia, Centro e Sud America, Medioriente, Sudafrica. Tra le creazioni di maggiore successo della compagnia, Pasolini nell’era di Internet e A.semu tutti devoti tutti?, vincitore del premio Danza&Danza 2010 miglior produzione italiana e recentemente proposto al Théâtre de la Ville di Parigi. La Compagnia Zappalà Danza è dunque la prima compagnia italiana di danza a calcare le scene del teatro parigino. Biglietti: intero € 17,00 ridotto € 14,00 speciale giovani e danza € 10,00 Mercoledì 11 giugno 2014, ore 21.00 Teatro Sociale DERVISH: ‘AZAB E DERVISH IN PROGRESS coreografie Ziya Azazi musiche Uwe Felchle e Mercan Dede con Ziya Azazi produzione Za & Office distribuzione Just In Time IN COLLABORAZIONE CON FESTIVAL DANZA ESTATE - XXVI EDIZIONE L’artista turco Ziya Azazi reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione delle danze Sufi. Il suo lavoro è frutto di una profonda analisi del movimento e dell’emozionalità presenti nei gesti e nella potenza di queste danze. Il passaggio dallo stato di consapevolezza a quello di meditazione - lontano dalla realtà del proprio io costituisce il fulcro del suo lavoro. I suoi assolo sono dinamici, metamorfici e rendono spettacolare e acrobatica la danza classica sufi suggerendo il conseguimento della gioia come puro rituale, senza schemi prefissati. Dervish, portato in scena in tutto il mondo, è composto da due performance che riflettono una visione personale e artistica delle tradizionali danze Sufi: ‘Azab/Passion (del 2005, São Paulo), è il racconto delle trasformazioni che l’individuo subisce attraverso l’aumento dei livelli di velocità, tensione ed emozione del movimento; Dervish in Progress (del 2004, Barcelona) comunica la gioia del risultato conseguito. Nato nel 1969 ad Antiochia in Turchia, Ziya Azazi nel 1986 si sposta a Istanbul dove si laurea in ingegneria. Qui lavora con il Teatro di Stato di Istanbul dove crea le sue prime coreografie. Nel 1999 riceve una menzione d’onore da parte del Ballett International Magazine come “The Most Outstanding Dancer of the Year for Austria”. Tra il 2000 e il 2002 viene scritturato da: Vienna Volksoper (Austria), Theaterhaus Stuttgart (Germania) e Grand Théâtre di Ginevra (Svizzera). Nel 2004 lavora con Jan Fabré – Trobleyn. Tra il 2005 e il 2007 partecipa alla Pièce www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 d’Orient della Compagnie Thor. Lavora con molti artisti come Cem Ertekin, Aydin Teker, Sebastian Prantl, Philippe Arlaud, Anne-Marie Gros, Ismael Ivo, Marcia Haydée, Yoshi Oida e Thierry Smits. Ha partecipato a vari festival internazionali tra cui Polyzentral (Hamburg), Liteside (Amsterdam), Teatro Europeo (Torino), Dias de Danza (Barcelona), Sitges (Budapest), Trafalgar Square (Londra), Images of the Middle East (Copenhagen), Danse en Ville (Bruxelles-Luxembourg), I-DANS Solists (Istanbul), Les Eclats Choreographiques (Niort), III Festival de Solos y Duetos (Venezuela). Ha eseguito i suoi lavori al National Museum di Singapore, alla National Library di Londra, alla St. Irene Church di Istanbul, al Fadjr International Theatre di Teheran, e al gala di inaugurazione del 44° Golden Orange Film Festival di Antalya. Biglietti: intero € 17,00 ridotto € 14,00 speciale giovani e danza € 10,00 www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 IN NECESSITÀ VIRTÙ in collaborazione con Compagnia Brincadera, Sguazzi, CSV, Alchimia, La Fenice Il festival In necessità Virtù II - Forme d’arte agli estremi vede quest’anno lo svolgersi della sua seconda edizione, che si terrà dal 29 novembre all’8 dicembre 2013 nei comuni di Bergamo, Albino, Dalmine, Ponteranica e Seriate. Il progetto si fonda sulla partnership tra diverse realtà culturali e associative che operano nel territorio della bergamasca: anzitutto la Compagnia teatrale Brincadera, capofila, e l’Associazione Sguazzi, grazie alla cui collaborazione fu possibile realizzare la prima edizione di “In necessità virtù”, nel 2012. Fanno quest’anno parte del team di lavoro anche Il Centro Servizi Bottega del Volontariato (CSV) di Bergamo, la Cooperativa Fenice di Albino, la Cooperativa Alchimia di Grassobbio, Ergolab - Cooperativa La perla nera di Sorisole, e CTRL Magazine. Il festival ospita spettacoli e interventi di danza, letteratura, cinema, musica, teatro e fotografia, affrontando in particolare i temi della disabilità, della povertà e della malattia. Oltre a ciò, bandisce due concorsi, uno letterario (L’indicibile – la malattia in parole) e uno fotografico (Scatti d’arte agli estremi), i cui esiti giungeranno alla ribalta scenica all'interno del festival stesso. Gli spettacoli offerti in Casa delle Arti - La pecora nera (Celestini), Tre studi per una crocifissione (Manfredini) e Sacchetti (Brincadera) - sono scelti in quanto capaci, a giudizio della direzione artistica, di esprimere al meglio, nel linguaggio della scena, alcune cruciali esperienze liminari del vivere: ammalarsi, fare l’amore, emigrare, suicidarsi, rendendone appieno la dimensione estrema. Sabato 30 novembre 2013, ore 21.00 Teatro Sociale LA PECORA NERA di e con Ascanio Celestini regia Ascanio Celestini produzione Fabbrica e Teatro Stabile dell’Umbria La pecora nera di Ascanio Celestini va in scena nel 2005, con il titolo La pecora nera - Elogio funebre di un manicomio elettrico, per poi divenire, nel 2010, anche un film, scritto, diretto e interpretato da Ascanio, con Giorgio Tirabassi e Maya Sansa. Il lavoro ha origini all’inizio del secolo. Tra Ascanio Celestini, attento alla relazione fra gli individui e le istituzioni cardine del nostro paese, e il Teatro Stabile dell'Umbria, interessato alla memoria dell'istituzione manicomiale, nasce l'accordo per produrre il nuovo racconto teatrale. L’artista incontra testimoni della vita manicomiale prima e dopo la Riforma Basaglia, visita ex manicomi, raccoglie esperienze dagli infermieri e dai medici facendosi affiancare da un gruppo d’attori. Tutte queste testimonianze vengono documentate sia in audio che in video. La pecora nera ci porta negli anni Sessanta, all’interno di un istituto dove il protagonista della storia, Nicola (“pecora nera” è il suo soprannome, dai tempi della scuola), ricorda e sogna l'infanzia, l’amore per la bellissima Marinella, la nonna che raccoglie uova fresche, il capodanno. Nicola è un ragazzino disagiato che trova il modo di salvarsi dalla vita di manicomio attraverso il settimanale appuntamento con il mondo colorato del supermercato. Ascanio Celestini è attore, regista, autore e narratore della seconda generazione del teatro di narrazione. Da sempre si dedica all’oralità e alla memoria privata e collettiva, contraddistinguendosi per uno spiccato accento ironico che garantisce uno stile unico, confermato nel 2002 dal premio Ubu speciale, che recita «per la capacità di cantare attraverso la cronaca la storia di oggi come mito e viceversa». Biglietti: intero € 15,00 ridotto possessori tessera Festival € 10,00 www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 Domenica 1 dicembre 2013, ore 21.00 Dalmine, Teatro Civico TRE STUDI PER UNA CROCIFISSIONE di e con Danio Manfredini regia Danio Manfredini luci Lucia Manghi collaborazione al progetto Andrea Mazza, Luisella Del Mar, Lucia Manghi e Vincenzo Del Prete distribuzione La Corte Ospitale Tre studi per una Crocifissione è un dipinto del 1962 di Fancis Bacon. Nel pannello di sinistra i carnefici assistono al massacro soffocati nei propri abiti scuri, in contrasto con le vive tonalità rosse e arancioni dello sfondo. Nel pannello centrale è rappresentato un corpo torturato e disteso su un letto simile a una branda da ospedale: il Cristo, reso l’ultimo degli uomini. Nel pannello di destra osserviamo la carcassa di un bue macellato; da questa fuoriesce una testa segnata da una smorfia di dolore. In primo piano, un’ombra assiste al travaglio tra la vita e la morte. Nel 1992, negli occhi l'opera di Bacon, Danio Manfredini inizia a lavorare alla messinscena, proponendosi di animare, con feroce perfezione e raffinata sapienza gestuale, tre soggetti accomunati dalla solitudine quanto dal desiderio di esistere. Il primo è frutto dell’esperienza vissuta dallo stesso autore a contatto con i pazienti dei centri psichiatrici in cui operava. Il secondo racconta di un transessuale alla resa dei conti con il bilancio di una vita, ed è ispirato a un personaggio di Un anno con tredici lune di Fassbinder. L’ultimo intervento è tratto dal monologo di Koltès La notte poco prima della foresta, e ci restituisce la difficile condizione di un extracomunitario in una città europea. Danio Manfredini non pensava di fare l’attore. Dipingeva. Cambia strada quando negli anni ’60 incontra César Brie, Iben Nagel Rasmussen, il lavoro di Eugenio Barba, Tadeusz Kantor. Irrequieto e curioso, frequenta centri sociali e comunità psichiatriche alla ricerca di un linguaggio, di una casa della diversità dove cantare la propria differenza. Vince il premio Ubu ’89 per la regia di Il miracolo della rosa. Nel ’99 vince di nuovo il premio Ubu per Al presente nella categoria “attore”. Impossibile collocarlo dentro a una corrente teatrale. Cavalca le scene da solista, lasciandosi accompagnare da nomi del calibro di Pippo Delbono, Cesare Ronconi, Mariangela Gualtieri, Raffaella Giordano. Ingresso libero fino ad esaurimento posti Martedì 3 dicembre 2013, ore 21.00 Ponteranica, Auditorium Comunale SACCHETTI dall’omonimo racconto di Giuseppe Goisis (Un posto vale per l’altro, PeQuod 2004) regia Giuseppe Goisis musiche Alberto Zanini assistenza tecnica e registrazioni Alberto Benigni e Ruggero Bosso trucco Laura Busetti scene, luci e costumi Compagnia Brincadera con Walter Tiraboschi e Anna Zanetti produzione Compagnia Brincadera Sacchetti è la messinscena del rapporto inevitabile che ciascuno ha con la propria morte. Nel differirne e nell’anticiparne l’accadere, nella leggerezza paradossale che essa infonde, nella paura umbratile nascosta in ogni giorno, nelle differenti forme dell’esperienza tempo, nella convocazione di chi ha compiuto l’identico percorso, sul fil di ragno della memoria. La scena è minimalista: uno scrittoio, una sedia, un registratore, pochi oggetti ordinari. Due “pareti” di sacchetti di iuta, impilati e riempiti di polveri speciali. Insieme agli oggetti, in scena ci sono un uomo e un folletto. Il gioco teatrale sta nella ricerca di un sacchetto fra i tanti accumulati, ricerca che per l’uomo è iniziata da sempre, da quando ricorda di sé. A lui invisibile, il folletto entra ed esce dalla scena con modi felpati, lo aiuta nel cercare e lo accudisce, gioca con lui, bonariamente di lui si beffa. Ispirato da un racconto di Giuseppe Goisis, Sacchetti porta lo spettatore in un’atmosfera straniante, a tratti grottesca. La recitazione asciutta, quasi scarna, mai naturalistica. Anche nei costumi e nel trucco, i rimandi sono beckettiani e www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 orientali. I testi sono poesia e narrazione (Dostoevskji, Tagore, Gualtieri, Totò, Paolini, Montale, Goisis). La musica un Leit Motiv (Sventa) che ritorna modificando struttura ritmica, strumentazione e arrangiamenti (Alberto Zanini). Gli ascolti dal registratore sono voci grezze, mescolate ai rumori e ai difetti della riproduzione. La luce, infine, discreta, è al servizio dell’intimità e della solitudine. Compagnia Brincadera. I bambini brincano, giocano. Soprattutto loro. Se la vita non si è già accanita, si divertono. Brincade(i)ra, in portoghese, è questo: gioco, scherzo, divertimento, sciocchezza, festa improvvisata, quisquilia, incoscienza, follia carnevalesca. È parso appropriato a esprimere leggerezza e disincanto. Ingresso libero fino ad esaurimento posti Per informazioni: Festival In necessità Virtù II - Forme d’arte agli estremi facebook.com/INVfestival [email protected] www.invfestival.it www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 CIRCO-TEATRO in collaborazione con Ambaradan La parola “circo” è un’etichetta che si può applicare su vari contenitori. In origine, essa era per lo più utilizzata per indicare uno spazio, un luogo di incontro di arti e artisti dalle più svariate espressioni, accomunati dalla ricerca dell’eccellenza, dal virtuosismo, ma anche dall’immediatezza del linguaggio. Nel corso dei secoli le discipline circensi hanno seguito un cammino alquanto eterogeneo. Le nuove tendenze, basate sull’intreccio di modalità comunicative, hanno portato a concepire le arti circensi in una nuova ottica, sempre meno legata allo chapiteau e aperta a nuove esplorazioni. La rassegna CIRCO-TEATRO intende muoversi alla ricerca degli elementi di qualità di questa rinnovata forma d’arte che, essendo per sua natura multidisciplinare, permette di seguire diversi percorsi, tra teatro-circo contemporaneo, giocoleria e clownerie. Forte di una crescente popolarità in Europa, ma oggi anche in Italia, il colorato mix di strumenti espressivi propri del teatro-circo trova quest’anno nel programma della Casa delle Arti un’importante ulteriore vetrina, offrendo a tutti l’opportunità di studiare, scomporre e ricomporre gli elementi che caratterizzano questa forma d’arte, tanto articolata quanto ibrida, di capirne meglio i meccanismi, le potenzialità, il fascino. Il teatro-circo come virtuosismo ludico: la purezza dell’abilità tecnica si mescola al trucco pastoso e marcato della più autentica tradizione circense, al comico che diviene arte, al gioco che diviene vita. Domenica 22 dicembre 2013, ore 21.00 Teatro Sociale LENTO concept e performance Olli Vuorinen e Luis Sartori do Vale light designer Jere Mönkkönen musiche Petteri Rajanti occhio esterno Isak Lindberg costumi Anne Jämsä produzione Cie Nuua co-produzione WHS e Maison des Jonglages Dentro una foresta di palloni a elio, un piccolo palloncino segue uno degli artisti, come se fosse un uccellino al guinzaglio, mentre impara a volare. Sullo sfondo qualcuno, con attaccato al polso un bouquet di palloncini, sembra alzarsi in volo. In un universo particolare e onirico, popolato da palloncini ad elio, due artisti dialogano tra loro e con i loro oggetti. Lontani dall’essere degli oggetti ordinari, i palloncini hanno una propria vita. Gli artisti sembrano parlare e interagire con i loro oggetti, combinando la manipolazione degli stessi, la giocoleria, l’acrobatica e il teatro fisico, con suggerimenti tratti dal mondo della magia e del teatro dei burattini. Lento è una ricerca sul rischio, sul controllo, sull’ossessione e sulla nostalgia. Attraverso immagini forti e situazioni poetiche, Cie Nuua invita lo spettatore a celebrare il miracolo del volo. Biglietti: intero € 12,00 ridotto € 10,00 www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 Domenica 29 dicembre 2013, ore 16.30 Teatro Sociale TANGRAM di e con Stefan Sing e Cristiana Casadio occhio esterno Julia Christ, Sabine Rieke e Iris Zordia costumi Intrika musiche Nikolaus Herdiekenhof aka <cellolitis>, venetian snares, bajanescu quartett e Stefan Sing luci e direzione di palco Citronella Antholz scene <katakomben> in Berlin Lei gli dà la spalla fredda, lui la spinge via. Eppure entrambi preferirebbero abbracciarsi appassionatamente. L’amore è insieme inferno e paradiso. La storia eterna di attrazione e rifiuto, di barriere e fusione, è rappresentata da Stefan Sing e Cristiana Casadio come un’energica danza con le palle; una straziante, seducente e amara lotta tra sessi. All’inizio lui domina la lotta. Giocola con le sue palle come se avesse un telecomando con cui controllarla. Inciampa e appena le palle toccano terra, anche lei cade. Come un burattinaio, lui le gira intorno, si contorce e si china sul suo corpo. Un tentativo di far rivivere l’antica, narcisistica fantasia secondo cui lui è il suo padrone, come l’antico Pigmalione che cerca di dare forma alla sua donna ideale. «Che noia», ribatte lei. Per fortuna è una donna moderna. E il gioco comincia. Si inseguono l’un l’altro attraverso il palcoscenico, stuzzicandosi l’un l’altro con palle minacciose, flirtando, seducendo e ammaliando. Un «sì» danzato provoca un «no» giocolato. Due corpi, che buttano le loro palle, mentre diventano a loro volta una palla. È una questione di potere, devozione, desiderio e discordia… mie o tue. Tangram è una danza di giocoleria mondiale, scintillanti flirt fantasiosi con le palle, che richiedono perfetta armonia, precisione e sincronismo. Uno scambio non verbale molto profondo, con tanto humour e un lavoro fisico magistrale. Biglietti: intero € 12,00 ridotto € 10,00 Domenica 5 gennaio 2014, ore 16.30 Teatro Sociale AKKADEMIA DA ZIRKO BOBOSKY regia Lorenzo Baronchelli con Lorenzo Baronchelli, Manlio Casali e Diego Zanoli produzione Ambaradan IN COLLABORAZIONE CON GIOCARTEATRO «Signore e signori, ecco finalmente a voi la Grande Akkademia da Zirko Bobosky!!! Il direttore Izmir Bobosky e i suoi fidi aiutanti, discendenti delle più prestigiose famiglie circensi, saranno lieti, anzi lietissimi, di presentare incredibili e a tratti invisibili performances di circo moderno, con evoluzioni, giochi e quant’altro. Soprattutto... quant’altro! Giocolerie, equilibrismi e acrobazie si alterneranno a improbabili numeri di magia e sicuri coinvolgimenti del pubblico, anch’esso chiamato a fare la sua parte sino in fondo... o sino al fondo... L’Akkademia augura fin d’ora buon divertimento e invita a partecipare nu-me-ro-siiii!!» Un imprevedibile spettacolo-animazione-laboratorio tutto in uno, nella più pura tradizione dei saltimbanchi e dei piccoli circhi familiari. Quando il pubblico avrà cessato di applaudire le eroiche gesta degli acclamati artisti, sarà chiamato a sua volta a entrare a far parte della premiata Akkademia da Zirko Bobosky sperimentando così le diverse arti circensi...e scoprire che in fondo, non è poi così difficile! Età consigliata: dai 5 anni Biglietti: unico € 6,00 www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 COMMEDIA DELL’ARTE in collaborazione con Teatro Viaggio Bergamo e il suo territorio vantano quella tradizionale forma d’arte di cultura popolare, caratterizzata dalla lingua bergamasca tipica dei servitori e dei popolani, che diventò un genere riconosciuto in tutto il mondo, la Commedia dell’Arte. Il tipo del Bergamasco si impone come necessario nel Teatro dell’Arte attraverso la figura dello Zanni (diminutivo dialettale di Gianni). La lingua bergamasca presenta una ricchezza espressiva che ben si presta al genere burlesco, nel quale si annovera la maschera di Arlecchino. E la stessa lingua nel Cinque-Seicento si arricchisce di varianti e si contamina con altri linguaggi sperimentati dai comici dell’Arte che ogni giorno entrano in contatto con il pubblico, dando vita a un plurilinguismo che «suole dare gran divertimento nelle comedie». La rassegna COMMEDIA DELL’ARTE offre allo spettatore un viaggio attraverso le forme del teatro “all’improvviso”: nelle giornate del 5 e 6 Aprile 2014 si terrà un incontro internazionale dal titolo Bergamo chiama l’Europa alla presenza di alcuni fra i maggiori operatori europei della Commedia dell’Arte, riunitisi nell’Associazione Europea di Nuovo Teatro Popolare UENTP. Sabato 5 aprile 2014, ore 21.00 Teatro Sociale FRATTAGLIE DI COMMEDIA DELL’ARTE di Mauro Piombo con Mauro Piombo e Cecilia Bozzolini maschere Franco Leita produzione Santibriganti Teatro «Frammenti, schizzi, parole, lazzi, gesti rubati al repertorio dell’attore, autore e regista Mauro Piombo: frattaglie appunto, avanzi assortiti per un piatto nobile, speriamo, nel segno della generosa tradizione della cucina contadina. La Commedia si rinnova dal repertorio: tirate, bravure, spropositi deflagrano in un nuovo canovaccio per due “comici” offerto al pubblico con gusto moderno, in un gioco aperto che si rinnova di sera in sera. Un viaggio tra i tipi dell’antica Improvvisa, un filo rosso tra il comico e la maschera. La scena strizza l’occhio all’avanspettacolo, genere popolare, spesso scalcinato e partecipato dal pubblico con toni forti e liberatori, ma nobilissimo negli attori e perfino nel repertorio. La Commedia dell’Arte si rinnova attraverso gli attori che riscrivono un repertorio condiviso, addirittura ripetitivo; la scrittura ha rimodellato il repertorio, ha adattato citazioni o ridato vita a passaggi dolorosamente “tagliati” da spettacoli da me allestiti, ha dato parola e forma drammaturgica a nuove improvvisazioni, idee, urgenze della scena. Nasce infine uno spettacolo nuovo di zecca, essenziale, che si adatta anche a spazi non teatrali, e facilmente rimodellabile per conferenze spettacolo, presentazioni, interventi nelle scuole. Mi è doveroso citare le fonti principali del repertorio: L’Amphiparnaso, bravure tirate frizzi lazzi e strazi del Teatro del Frizzo, Il Mogliazzo de la Zuana con el Zani, allestito in Spagna, e la conferenza-spettacolo Sberleffo Osceno et Ridicoloso. Risuonano inoltre, nelle pieghe delle parole e delle azioni, La Commedia della Pazzia, La Sposa Francese, La Pazzia di Isabella, Hey Man! La Finta Pazza andata e ritorno diretti per Santibriganti Teatro. E, perché no, un omaggio ai colleghi con i quali ho condiviso la scena, agli attori da me diretti in un bel po’ di anni di mestiere». Mauro Piombo Biglietti: intero € 10,00 ridotto € 8,00 www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 EVENTI COLLEGATI Sabato 5 e domenica 6 aprile 2014 Casa Suardi – Ambasciata Culturale di Bergamo Candidata Capitale Europea 2019 BERGAMO CHIAMA L’EUROPA Convegno internazionale sulla Commedia dell’Arte e Nuovo Teatro Popolare Nelle giornate del 5 e 6 Aprile 2014, all’interno del programma Casa delle Arti, si terrà un incontro internazionale dal titolo Bergamo chiama l’Europa alla presenza di alcuni dei maggiori operatori europei della Commedia dell’Arte, riunitisi nell’Associazione europea di Nuovo Teatro Popolare UENTP. PROGRAMMA: 5 aprile ore 11.00-13.00 ore 15.00-19.00 Apertura: Saluti delle Autorità alla presenza dei relatori ospiti Commedia dell’Arte e Nuovo Teatro Popolare Europeo 6 Aprile ore 10.00-13.00 Il futuro della Commedia dell’Arte: progetti per Bergamo in vista della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 La candidatura e il territorio: identità culturale bergamasca ore 15.00-19.00 Ingresso libero www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 CANTIERE DI TEATRO a cura di Comune di Bergamo – Assessorato alla Cultura e Spettacolo Venerdì 2 maggio 2014, ore 18.00 Casa Suardi – Ambasciata Culturale di Bergamo Candidata Capitale Europea 2019 ESPERIENZA, CREATIVITÀ E FATICA DEL FARE TEATRO incontro con Umberto Orsini Ingresso libero Sabato 3 maggio 2014, ore 21.00 Teatro Sociale LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE da I Fratelli Karamazov di Fëdor Michajlovič Dostoevskij drammaturgia Pietro Babina, Leonardo Capuano e Umberto Orsini regia Pietro Babina scene Federico Babina e Pietro Babina costumi Gianluca Sbicca musiche Alberto Fiori con Umberto Orsini e Leonardo Capuano video effects Miguel Derrico sound design Alessandro Saviozzi scenotecnico Filippo Lezzi produzione Compagnia Umberto Orsini s.r.l. «Vivo da quarant'anni col Grande Inquisitore di Dostoevskij - racconta Orsini - da quando cominciai ad occuparmene in occasione dello sceneggiato che alla fine degli anni sessanta fu realizzato da Sandro Bolchi per la Rai-TV e che fu seguito da più di venti milioni di persone per otto settimane di seguito. Qualcosa di inimmaginabile oggi. (…) Interpretavo il fratello Ivan e per anni mi sono sentito dire da generazioni di spettatori che venivano ad incontrarmi nei camerini dei teatri: "Ma quell'Ivan Karamazov! Ma cose così perché non ne fanno più?", sentendo nella loro voce un rimpianto e soprattutto una memoria sorprendenti». Umberto Orsini oggi, partendo da questa memoria, fa rivivere quel passaggio di Dostoevskij, calandosi nei panni di un immaginario Ivan Karamazov maturo. Si misura, attraverso uno specchio, con il se stesso giovane, quell’ideatore della leggenda che tra nostalgia e sofferenza srotola il suo personale nastro di Krapp. In scena, accanto al doppio personaggio, Leonardo Capuano, un Mefisto di eco faustiana con il quale l’Inquisitore si industria a classificare temi ossessivi quali fede, mistero, autorità, peccato e libertà. Un testo che è soprattutto un manifesto sulla autoprodotta mancanza di libertà degli uomini: l’Inquisitore si rivolge al Cristo affermando che gli uomini non sanno che farsene della libertà, demandano l’arbitrio ad altri e si deresponsabilizzano. Solo in questo modo paradossalmente di sentono liberi. Un climax reso anche grazie alla regia di Pietro Babina, che sceglie di chiudere lo spettacolo con una verifica, usando il contenitore iper democratico della TED conference - le conferenze tenute da personaggi famosi nel mondo dove vengono espresse idee degne di essere diffuse in un tempo massimo di 18 minuti e che trovano il naturale sbocco sul Web - che rafforza l’immagine di un mondo fatto di sottomessi e omologati. Biglietti: intero € 20,00 ridotto € 14,00 www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 A LEVAR L’OMBRA DA TERRA - PREVIEW in collaborazione con Festival A levar l’ombra da terra A levar l’ombra da terra è un festival nato nel 2008 e curato fino al 2012 dalla compagnia Araucaìma Teater. Dal 2013 è realizzato dall’Associazione A levar l’ombra da terra. Il festival nasce da un bisogno di prossimità con il territorio, per essere alternativa culturale valida e gratuita, per offrire una panoramica di gruppi che vivono al di fuori dei grandi circuiti. In estate, per chi resta a casa. In estate, per poter utilizzare spazi all’aperto. Perché uno spazio aperto può diventare una sala teatrale incantevole. Un palco, delle sedie, un bicchiere di vino al termine della serata. Insieme. Attori, spettatori. Crediamo che il teatro sia anche questo. Luogo di incontro, di condivisione e di relazioni. Per ridere, riflettere, provocare, ballare. Teatro, poesia, danza e musica. All’interno di Casa delle Arti proponiamo una preview del Festival 2014 con una due giorni di musica e teatro dal sapore già estivo e coinvolgente. Venerdì 30 maggio 2014 Piazza Vecchia (in caso di pioggia, al Teatro Sociale) ore 21.00 ASSURD con Cristina Ventrone, Lorella Monti e Enza Prestia Lo spirito carnale delle tammurriate, delle pizziche, delle tarantelle, delle serenate, a cui si aggiungono anche composizioni originali che offrono un senso di continuità con la tradizione. Ciò porta con sé una gestualità del corpo e dell’anima, un’armonia fisica e mentale, una danza del cuore che, nella chiave interpretativa del trio, esalta la bellezza dell’universo-donna: quello che provoca è un senso di reazione all'immobilità, uno straripante desiderio di danzare e una voglia irrefrenabile di partecipazione piena, evocati da tre voci strazianti e felici insieme. Ognuna di queste donne porta con sé una nota distintiva: non parliamo solo di una diversità di accenti o di parole prettamente autoctone ma della loro attitudine a infondere la singolare personalità canora e sonora nelle composizioni, “a mò” di serenate ma, a volte, anche di denuncia sociale. Un viaggio nel “colore locale” di ognuna di loro, che si realizza passando dai ritmi tipici e passionali della tarantella partenopea, toccando le sonorità impetuose della pizzica salentina e del caloroso repertorio del Sudamerica, arricchito dall’uso di strumenti originari come tammorre, tamburelli e organetto. Ingresso libero ore 22.30 CALLEJERAS di Malasangre con Marta Robles chitarra, voce, danzatrice Maria Robles cajón, voce, prima ballerina Pilar Robles basso, chitarra, voce, ballerina Pilar Crespo cajón, voce, humor, ballerina Le Malasangre sono un gruppo di flamenco tutto al femminile composto da tre sorelle: Maria, Marta e Pilar Robles e dalla loro cugina Pilar Crespo. Il gruppo, insieme dal 2005, ha portato in tutto il mondo la musica spagnola e il flamenco con grande charme e humor. La loro carica è travolgente e ogni loro esibizione finisce in una festa. In un connubio perfetto, le Malasangre abbinano la tradizionale musica andalusa al teatro e al Flamenco. La loro proposta è originale e diversa, piena di allegria e di senso dell’ironia, accompagnata da una messa in scena che cerca la partecipazione e la complicità del pubblico. www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 Ingresso libero Sabato 31 maggio 2014 Casa Suardi – Ambasciata Culturale di Bergamo Candidata Capitale Europea 2019 ore 17.30 BERGAMO CITTÀ DEI TEATRI Convegno Bergamo è una città teatrale. Viva e prolifica. Dalle stagioni istituzionali del Teatro Donizetti e del Teatro Sociale, ai teatri privati, alle tante compagnie e festival che animano tutta la Provincia. Questo incontro vuole essere un momento di riflessione e discussione con amministratori, professionisti e pubblico per fare il punto sul sistema teatrale bergamasco, su quanto è stato realizzato e quanto può ancora essere fatto. Quali sono i progetti e le strategie culturali per il teatro a Bergamo nei prossimi anni? Quali le esigenze e i desideri del pubblico? I nomi dei relatori verranno comunicati più avanti, la discussione sarà aperta al pubblico. Ingresso libero ore 19.00 APERITIVO Sede del TTB Teatro tascabile di Bergamo (in caso di pioggia, al Teatro Sociale) ore 21.30 LA MARIA STÓRTA Primo di tre sacrosanti lamenti di Alberto Salvi da un’idea di Eraldo Maffioletti regia Alberto Salvi editing Matilde Facheris arrangiamenti, armonie, musica dal vivo Gino Zambelli luci Dalibor Kuzmanic suoni Dario Filippi con Matilde Facheris e con Barbara Bedrina, Cristina Castigliola, Sveva Raimondi fisarmonica Gino Zambelli produzione Araucaìma Teater con il sostegno di Fondazione Cariplo – Progetto Être «La Maria Stórta è un monologo costruito interamente sul ritmo e sulla musicalità della parola. Non solo; è scritto di getto, violentemente, di pancia, è flusso di coscienza, è immagini, è colori e profumi, è vita che s’inerpica, cresce, si insinua, sboccia e mai, dico mai, muore. La Pelegrina non narra cosa le è successo, non descrive i luoghi che ha visitato, non racconta delle persone che ha incontrato; lei vive ogni istante al presente, un “qui e ora” che è uno schiaffo emotivo, una ferita che sanguina, ma che permette a chiunque di entrare istantaneamente in empatia viscerale con lei. Mi sono interrogato numerose volte sul perché di tanta passione intorno alla figura di questa donna. Credo che la Maria Benaglia, con il suo integralismo, con le sue scelte così radicali e definite, con la sua esistenza vissuta senza maschere e imbrogli, abbia incarnato l’umano essere in tutta la sua pienezza. O, perlomeno, quell’umano essere che tanto mi attrae, quello carico di bene e di male, di vittima e carnefice, di oscuro e luminoso: con tutto il disastro che comporta questa convivenza. Questa non è semplicemente la storia di una donna. Questa è la storia di una bimba, una sorella, una madre, www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678 una compagna, una moglie: è una storia al femminile. Ogni incontro, ogni figura, sia essa celeste o terrena, ogni creatura che si fa avanti, è femmina. Dopotutto, qualcuno, non troppo tempo fa, disse che Dio è madre». Alberto Salvi Ingresso libero ore 22.30 ASSAGGI DI PRODOTTI TIPICI ED ESIBIZIONE DEGLI ALÈGHER DI DOSSENA Già il nome rivela lo spirito dell’esecuzione e dell’atmosfera che si viene a creare durante le loro esibizioni. Il repertorio è quello tradizionale, con l’aggiunta di molti canti della miniera e dell'emigrazione. Non è facile proporre oggi un repertorio come quello degli Alègher di Dossena al di fuori del loro paese, perché si è persa la sensibilità verso questo modo di esprimere i propri sentimenti. È proprio per questo motivo che il gruppo è nato, per far riscoprire l'allegria del cantare e del suonare con strumenti tradizionali quali l'organetto, la cornamusa bergamasca (ol Baghèt), la fisarmonica e il piffero. Ingresso libero www.teatrodonizetti.it/teatrosociale Tel. 035.4160678